UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 23 novembre 2014

Domenica 23 novembre 2014

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23 novembre 2014
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RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda di sabato 22 novembre 2014 / L'UNIONE SARDA.it > Cronache dalla Sardegna - 19:31
Zurru prova a spegnere la polemica "Ho sbagliato, chiedo scusa a Moretti"
La solidarietà del prof. Cocco
Dopo le polemiche Marco Zurru scrive un altro post su SardegnaBlogger in cui ammette l'errore e chiede scusa.
"Penso che ammettere di aver sbagliato non sia cosa indegna, se si comprende di aver esagerato. E, in questo caso, e’ evidente che ho esagerato, nella forma, nel lessico e nelle citazioni volgari". Sono le parole utilizzate da Marco Zurru su SardegnaBlogger per cercare di mettere fine alla polemica esplosa dopo le dichiarazioni del professore sulla deputata del Pd, Alessandra Moretti. Zurru continua: "Di questo mi scuso, prima di tutto con l’Onorevole Moretti, con le colleghe con cui condivido da anni spazi professionali, e con tutte le donne che, in un modo o nell’altro, si sono sentite offese dalle modalità che ho utilizzato per proporre un ragionamento su come sia stato utilizzato il nesso estetica femminile e politica. Un legame che per tanti, troppi anni è stato proposto in modo costante, insistente e, a mio modo di vedere, mortificante per molte, tante, troppe donne.
Ma penso anche un’altra cosa, ed è tutto il mio percorso intellettuale e non a dimostrarlo, dentro e fuori l’Accademia: sono lontano nella mille miglia dal “sessista” che mi viene attribuito così facilmente in queste ore da più parti. E penso che confondere uno scivolone con un post dai toni inappropriati con l’intima essenza identitaria della persona a cui è capitato di scivolare, sia grave e avvilente al pari della scivolata".
 
 
2 - L’Unione Sarda di sabato 22 novembre 2014 / L'UNIONE SARDA.it > Cronache dalla Sardegna - 19:22
Dopo la polemica Zurru-Moretti
Arriva la solidarietà del prof. Cocco
Con una lettera inviata alla redazione, il professore di Diritto penale dell'Ateneo di Cagliari esprime solidarietà al collega. Ecco il testo integrale della lettera inviata alla nostra redazione dal professor Giovanni Cocco, ordinario di Diritto penale dell'Università di Cagliari.
Spett.le Redazione
Leggo le polemiche sullo scritto del prof. Zurru e che l’Università di Cagliari intenderebbe sottoporre a procedimento disciplinare il suddetto professore per le opinioni espresse sull’on. Moretti.
Desidero, pertanto, pubblicamente manifestare piena solidarietà al prof. Zurru.
Non certo per comunanza di idee, né perché approvo il linguaggio adottato, pur essendo tale linguaggio evidentemente legato ad un contesto di vivace polemica politica, che è il sale delle democrazie liberali; del resto all’on. Moretti non mancheranno le occasioni per dare le risposte che riterrà più opportune al prof. Zurru; e comunque sono perfettamente legittime le critiche, anche le più severe, come le adesioni al pensiero del prof. Zurru.
Ma perché giudico semplicemente fuori dal nostro ordinamento giuridico costituzionale e denso di pericoli che siano oggetto di sindacato disciplinare le opinioni espresse da un docente universitario - tanto più se rese fuori dal contesto universitario ed in evidente contesto politico - la cui libertà gode di garanzie che hanno un valore assoluto enormemente più rilevante della pretesa dell’uso di un linguaggio ‘politicamente corretto’, o della manifestazione di sole idee in assunto ‘ortodosse’, dietro cui può nascondersi e si è storicamente nascosto il sempiterno desiderio di censura, certo ancor più grave quando ad esservi sottoposto è un docente universitario (sia chiaro che non voglio fare un gerarchia tra più o meno liberi, ma solo sottolineare la specificità della figura in considerazione in questa occasione). Non è stato scritto a caso in testa all’art. 33 della Costituzione che la scienza e l’arte sono libere e libero ne è l’insegnamento, principio capace di scriminare anche fatti penalmente rilevanti.
Anch’io voglio essere sottoposto a procedimento disciplinare con il prof. Zurru.
Giovanni Cocco


 
IL SONDAGGIO Esprimi il tuo voto su www.unionesarda.it
L’Università deve prendere provvedimenti contro il professore dopo le parole volgari sulle donne?
Rilevazione del 22 novembre:  SÌ 38,5%   NO 61,5%
 
 
3 - L’Unione Sarda di sabato 22 novembre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
IL CASO MORETTI. Dopo la bufera ora Marco Zurru fa retromarcia
IL PROF CHIEDE SCUSA Insulti sessisti e attacchi alle donne al potere 
Finire nel mirino di certi uomini è un attimo. Lo sa bene l'eurodeputata Alessandra Moretti, insultata su un blog dal docente cagliaritano Marco Zurru (che ieri ha chiesto scusa). E prima di lei il ministro Marianna Madia, sbattuta in prima pagina da un giornale scandalistico. L'unica colpa: aver gustato un gelato per strada. È il prezzo - triste - da pagare per essere donna. Con l'aggravante di fare politica. Curriculum e competenze non sempre bastano. Il caso di Cagliari apre un dibattito mai chiuso.
«Se anche noi ci abbassassimo a commentare tutto ciò che fanno gli uomini ce ne sarebbe da dire», osserva Anna Maria Busia, avvocato e consigliere regionale con il Centro democratico. Si è battuta per le quote rosa e la parità di genere, non ha ancora deposto le armi. Ammette d'essere stata oggetto di proposte oscene. Tiene per sé i dettagli, si limita a un sottile commento: «Per fortuna compiere cinquant'anni mette al riparo da certe cose. Mi piacerebbe se un giorno ogni donna potesse vivere senza difendersi in anticipo. Ma credo dovremo faticare ancora tanto».
La bufera in ateneo si trasferisce tra i banchi della politica isolana. Mentre Zurru si gode la vacanza a Buenos Aires, il suo post (“La figa al potere: un disastro sociale”) scatena il dibattito. Francesca Barracciu, sottosegretario alla Cultura non mostra alcuna sorpresa. Prima della Moretti è stata lei stessa vittima di «insulti pesantissimi, illazioni e allusioni di carattere anche sessuale. Mancava solo la parola donnaccia», racconta. «Zurru non è nuovo in queste cose». Nel frattempo il docente chiede scusa: «È evidente che ho esagerato, nella forma, nel lessico e nelle citazioni volgari», scrive sul profilo Facebook. Un'ammissione di colpa tardiva che non mette a tacere le critiche.
A difendere la categoria puntando il dito contro facili stereotipi ci prova Alessandra Zedda. Record di preferenze tra i colleghi di Forza Italia chiarisce subito una cosa: «In politica mi hanno sempre valutata per le mie capacità. Non sono una velina e neanche un “mostro”, mi reputo una persona normale. L'aspetto fisico è stato ininfluente». Sulla tanto decantata parità tra i sessi la sua posizione è chiara: «Non esiste. Per dimostrare che valiamo dobbiamo faticare il doppio». E a volte non basta nemmeno. Maria Antonietta Mongiu, presidente del Fondo ambiente italiano, storce il naso a sentir parlare di atteggiamenti maschilisti: «Credo si debbano definire discriminatori nei confronti di ciò che non corrisponde a canoni stupidamente estetici», taglia corto. «Ci troviamo davanti a una bulimia estetica pericolosissima. L'unica cosa che in politica aiuta sono la serietà e le capacità». Ma non sempre mettono al riparo da attacchi sessisti. «Credo nella meritocrazia ma so che c'è ancora tanto da fare in questo senso», ammette Enrica Puggioni, assessore comunale alla Cultura. «Penso si debba lavorare molto per sensibilizzare tutti sui temi dell'emancipazione». A due giorni di distanza dalla giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la giornalista Maria Paola Masala regala uno spunto di riflessione. «La bellezza che serve è quella di un pensiero luminosamente differente contro l'eccesso di maschile nella nostra politica, non la licenza di un antibindiano tacco 12». Prende in prestito il commento della collega Marina Terragni, «faccio mia questa affermazione. Solo un pensiero luminosamente differente, che prenda le distanze dalla banalità e dalla volgarità dominanti, può salvare - proprio come la bellezza - uomini e donne, politiche e sociologi». Il dibattito resta aperto.
Sara Marci


4 - L’Unione Sarda di sabato 22 novembre 2014 / Speciale (Pagina 14 - Edizione CA)
La n.38 del marzo 2010
Una bella legge che nell'Isola resta inapplicata

Una bella legge quella del 10 marzo 2010 (n. 38) che garantisce il diritto dei cittadini alla terapia del dolore. Appena 12 articoli, 7 paginette nelle quali è articolata la strategia contro la sofferenza. Ci sono le cure palliative e la terapia del dolore, da prestare attraverso reti di presìdi nel territorio, l'“ospedale senza dolore”, l'obbligo di riportare il livello di sofferenza nella cartella clinica e le campagne di informazione. Non manca il monitoraggio ministeriale sull'applicazione delle terapie. C'è proprio tutto, peccato che, almeno in Sardegna, la legge sia largamente inapplicata. Almeno secondo Sergio Mameli, direttore del reparto di Terapia del dolore all'ospedale Businco di Cagliari. Intanto, proprio al Businco non è stato istituito il “Comitato dell'ospedale senza dolore”. Una delibera regionale ha designato il presidio di via Yenner come Centro di riferimento e ha individuato una rete di 7 reparti distribuiti nel territorio: Policlinico universitario di Cagliari, ospedali di Iglesias, Lanusei, Nuoro, Oristano, Tempio, Sassari, «ma non esiste alcun collegamento organico, se non a livello amichevole, tra i responsabili. Fare Rete - spiega Mameli - significa che il paziente, da qualunque parte arrivi, deve contare su un percorso diagnostico-terapeutico garantito e condiviso fra i componenti delle strutture. Quindi, ci vuole formazione di base nei centri e personale destinato solo alla terapia. Per tutto l'anno. Senza chiusure estive per garantire l'operatività delle sale operatorie».
Manca, per ora, anche il coinvolgimento dei medici di famiglia «se non a titolo personale. La legge prevede la formazione dei medici come primo punto di riferimento per i pazienti. Ho presentato un progetto alla Regione. Se verrà realizzato, altri corsi saranno poi organizzati dalle associazioni di categoria. Attendo una risposta». ( l.s. )
 
 
5 - L’Unione Sarda di sabato 22 novembre 2014 / Cultura (Pagina 57 - Edizione CA)
Agenda Libri: Sergio Berlinguer domani a Sassari
I segreti di Leonardo stasera a Cagliari
GLI ENIGMI DI DA VINCI Questa sera, alle 18, la libreria Feltrinelli Point di Cagliari (via Paoli, 19) ospita Costantino D'Orazio per la presentazione del suo libro “Leonardo segreto. Gli enigmi nascosti nei suoi capolavori” edito dalla Sperling & Kupfer.
LA PRIMA REPUBBLICA Alcune tra le pagine più delicate e oscure della storia della Repubblica raccontate da Sergio Berlinguer: “Ho visto uccidere la Prima Repubblica” è il titolo del suo libro, appena pubblicato da Carlo Delfino Editore, che il Segretario generale del Quirinale (nel settennato di Francesco Cossiga) presenterà domani alle 18 a Sassari, nella sede de La Nuova Sardegna insieme a Pasquale Chessa e Pier Giorgio Pinna. Giovedì il libro verrà presentato a Cagliari, alle 18 nell'Aula magna del Rettorato (via Università, 40) da Paolo Fadda e Giancarlo Ghirra.
IL CANONICO SPANO Martedì alle 17.30 al Museo del Duomo di Cagliari Paolo Bullita presenterà il suo libro “Il canonico Giovanni Spano”. Interverranno l'arcivescovo di Cagliari monsignor Arrigo Miglio, Maria Lucia Baire, don Gianfranco Saba e Marinella Ferrai Cocco Ortu.
OMAGGIO A GIOCONDA DE VITO Sarà dedicato alla violinista Gioconda De Vito il convegno “Sulle note della storia” che si terrà martedì alle 15.30 al Teatro Lirico di Cagliari. Parteciperanno il soprintendente archivistico per la Sardegna Monica Grossi, il sovrintendente del Lirico Mauro Meli e il dirigente del Servizio studi e ricerca della direzione generale per gli archivi Mauro Tosti Croce. Gli interventi saranno curati da: Antonella De Lucia (Soprintendenza archivistica per la Puglia), Franco Masala, ispettore archivistico onorario, Maria Rosaria Lai (Soprintendenza archivistica per la Sardegna), Cristina Farnetti del Servizio studi e ricerca della direzione generale per gli Archivi.
LE FORTIFICAZIONI DI CAPO SANT'ELIA Martedì alle 16 nella sala convegni dell'Archivio di Stato di Cagliari (via Gallura, 2) si terrà la conferenza di “Le fortificazioni sabaude di Capo Sant'Elia a Cagliari”, a cura di Emilio Belli, vicepresidente del Club Modellismo Storico di Cagliari. La conferenza fa parte del progetto “Architetture del Paesaggio” dedicato allo studio e alla proposta di valorizzazione delle storiche fortificazioni presenti sul promontorio di Sant'Elia. (gr.pi.)
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 - La Nuova Sardegna di domenica 23 novembre 2014 / Sardegna - Pagina 7
Alla fine Zurru si scusa:
«È evidente che ho esagerato»
CAGLIARI Alla fine Marco Zurru, il docente finito nella tempesta per un suo articolo su un blog, ci ripensa e chiede scusa. Chiude il cerchio, e le polemiche, con una breve lettera in cui ammette l’eccesso verbale. Il docente era finito al centro di un procedimento che il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, aveva aperto contro di lui. Tutta colpa di un articolo che aveva per oggetto Alessandra Moretti, in corsa per la presidenza del Veneto. «Penso che ammettere di aver sbagliato non sia cosa indegna, se si comprende di aver esagerato – scrive Zurru –. E, in questo caso, è evidente che ho esagerato, nella forma, nel lessico e nelle citazioni volgari. E di questo mi scuso, prima di tutto con l'onorevole Moretti, con le colleghe con cui condivido da anni spazi professionali, e con tutte le donne che, in un modo o nell'altro, si sono sentite offese dalle modalità che ho utilizzato per proporre un ragionamento su come sia stato utilizzato il nesso estetica femminile e politica. Un legame che per anni è stato proposto in modo insistente e mortificante per troppe donne».



QUOTIDIANI NAZIONALI
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