UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 19 novembre 2014

Mercoledì 19 novembre 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 novembre 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Archeologia
 
Sabato ad Orroli e domenica a Villanovaforru si parlerà di Giovanni Lilliu (archeologo, politico e intellettuale) e del suo impegno civile. «Ci ha insegnato ad andare oltre il coccio e a rivolgere lo sguardo verso gli uomini che avevano modellato quelle ceramiche. A non rimanere fissi sulle proprie opinioni ma ad essere disposti a modificarle, così come cambiano le ricerche che portano a nuovi approdi in archeologia». Così Mauro Perra, archeologo e direttore del museo Genna Maria di Villanovaforru, ha riassunto l'insegnamento del grande maestro.
Perra e Paolo Bernardini, archeologo all'Università di Sassari, entrambi allievi dell'Accademico dei Lincei, padre de Su Nuraxi di Barumini e studioso che ha segnato l'archeologia in Sardegna nel ventesimo secolo, hanno dato vita al comitato scientifico che ha organizzato la due giorni dedicata all'attività ed all'attualità della figura di Lilliu nel centenario della nascita. Perra e Bernardini hanno trovato sostegno nei due Comuni diretti dai sindaci Antonio Orgiana ed Emanuela Cadeddu e nei musei Genna Maria di Villanovaforru e Sa Domu 'e su Nuraxi Arrubiu di Orroli. «Nel centenario della sua nascita la Sardegna non ha fatto abbastanza per ricordarlo», ha proseguito Perra. Le mani di Lilliu hanno scavato nuraghi ma anche lasciato preziosi saggi, studi ed articoli su riviste specializzate. Se ne parlerà sabato dalle 9,30 nella biblioteca di Orroli e domenica nell'hotel Funtana Noa di Villanovaforru. (an.pin.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Politica Italiana (Pagina 7 - Edizione CA)
Sanna sarà custode dello Statuto
Il deputato sardo entra nell'organo per l'attuazione
 
ROMA «La specialità dello Statuto della Sardegna un valore da preservare e promuovere, con rispetto reciproco e collaborazione leale tra Stato e Regione: martedì iniziamo il lavoro». Così il deputato del Pd Francesco Sanna sulla sua pagina Facebook, nei giorni scorsi, alla notizia della nomina da parte del Governo dei rappresentanti dello Stato nella Commissione paritetica per l'attuazione dello Statuto. Oltre Sanna, componente della Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati e della Bicamerale Regioni, anche Ilenia Ruggiu, professore associato di Diritto Costituzionale.
Alessandro De Martini e Mario Scano sono i componenti di nomina regionale. Ieri la Commissione si è insediata a Roma - alla presenza del ministro delle Regioni Maria Carmela Lanzetta e dall''assessore alle Riforme Gian Mario Demuro - e ha eletto presidente Francesco Sanna. Il quale ha proposto di definire un programma di lavoro che affronti in tempi brevi i dossier arretrati e rilanci il metodo della concertazione tra lo Stato e la Regione su tutte le materie di rilevanza statutaria e sulla presenza e l'organizzazione dello Stato in Sardegna.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 17 - Edizione OR)
L'evento a ottobre 2015
A Sedilo raduno di matematici da tutta Europa
 
Sedilo capitale internazionale della matematica. Succederà nell'ottobre 2015 quando la cittadina ospiterà la diciannovesima edizione dell'incontro internazionale dell'associazione Rally matematico transalpino. Arriveranno oltre 120 studiosi da tutta Europa e per tre giorni saranno in buona parte ospiti nelle case del paese. A lanciare l'idea di Sedilo come centro per ospitare l'evento è stato a Siena Sandro Deplano del dipartimento di Matematica dell'università di Cagliari e coordinatore della sezione sarda dell'associazione, insieme a Sofia Pusceddu, docente di lettere originaria di Sedilo e ad un'altra docente di Sedilo, stavolta di matematica, Lucia Palmas. A Siena hanno presentato i luoghi che ospiteranno tra poco meno di un anno l'incontro internazionale.
Da quasi vent'anni l'associazione Rally matematico transalpino in Italia e all'Estero lavora alla formazione degli insegnanti e alla formulazione di problemi da proporre a scuola a gruppi di alunni che lavorano a soluzioni condivise. L'obiettivo è migliorare l'apprendimento e l'insegnamento della matematica. Lo scorso anno la sezione sarda aveva coinvolto le terze medie di Sedilo e Ghilarza nel rally regionale conclusosi con la conquista dei primi posti da parte dei ragazzi del Guilcier.
A Siena c'era anche il sindaco Umberto Cocco: «Sono andato volentieri e ho detto ai cento docenti dell'ultima sessione plenaria che assistevano alla presentazione di Sedilo che troveranno un paese accogliente, di ricche e profonde tradizioni popolari, di comuni passioni con Siena».
Alessia Orbana
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Buoncammino
Romina Mura, Pd «Deve  rimanere della città»
 
La vertenza sulle carceri sarde, con particolare riferimento sulla chiusura della scuola della Polizia penitenziaria di Monastir e sul futuro del carcere di Buoncammino, sono al centro dell'interrogazione presentata ai ministri di Giustizia, Interno ed Economia dalla deputata del Pd Romina Mura.
«Buoncammino deve restare alla città», spiega la parlamentare, «potrebbe svolgere una funzione importante anche per l'università: ospitare un albergo, spazi per gli studenti e d'aggregazione, attività commerciali e tanto altro ancora, con investimenti per milioni di euro». L'esponente democratico boccia l'idea di trasformare Buoncammino in un carcere minorile con annesso trasferimento degli uffici del Provveditorato. «Una decisione grave», prosegue, «perché toglie alla città uno degli edifici più ricchi di potenzialità nel generare economia e occupazione». La proposta lanciata ai titolari dei tre dicasteri è dunque che il carcere sul colle, una volta aperto l'istituto di Uta, passi al Demanio per poi essere trasferito alla Regione.
Proposte anche per l'edificio che ospita la scuola della polizia di Monastir. «Potrebbe diventare uno spazio interforze», ipotizza, «ospita l'unico poligono di tiro chiuso di tutta la Sardegna, perfettamente funzionante. La decisione di chiudere la Scuola è antieconomica, perché incrementerà costi e oneri gestionali, mentre potrebbe ospitare i numerosi uffici dell'amministrazione penitenziaria». (fr. pi.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Festival
Da venerdì 28 a domenica 30 novembre al centro comunale Il Ghetto di Cagliari
Pazza Idea ora va a caccia dei nuovi talenti creativi
 
Della formula ormai collaudata su più fronti del festival letterario mantiene ben poco e si assesta nella categoria dei format trasversali sulla creatività. “Pazza idea” quest'anno, per la sua seconda edizione, mira dritto verso il “Talento creativo”, quello in grado di generare bellezza, cambiamento e innovazione e, per arrivare al cuore dei più giovani, parla di cultura digitale. Loro, quelli dell'associazione Luna Scarlatta, hanno deciso di mettere in circolo nuove idee e dal 28 al 30 novembre a Cagliari saranno ancora una volta ospiti del centro comunale Il Ghetto con tanti ospiti, da Tiziano Scarpa a Giuseppe Culicchia e Federica Mafucci, da Giacomo Marramao a Gianluigi Ricuperati.
Il viaggio di ricerca comprende diversi workshop - dall'ipotesi di scrittura ai metodi per vincere la paura del foglio bianco fino al Visioning Lab per immaginare come cambiare volto alla città - incontri, dibattiti e pure l'anti-presentazione.
«Tra la miriade di appuntamenti culturali che durante l'anno si susseguono in città, abbiamo cercato una nostra identità puntando parecchio sulla tecnologia e sulla comunicazione per arrivare ai giovani», spiega Mattea Lissia (Luna Scarlatta), «dimostreremo che il nostro modello di cultura si può affiancare allo scambio e alle collaborazioni e anche all'idea di azienda ma il punto di partenza è sempre la letteratura».
VENERDÌ 28 Tantissimi gli appuntamenti delle tre giornate che permetteranno alle parole di diventare fatti con dimostrazioni ed esempi pratici. Andrea Forges Davanzati, Annalisa Cocco, Angela Cotza, Giuseppe Vallifuoco apriranno il primo workshop per gli studenti delle scuole superiori, venerdì, alle 10, sull'ipotesi di scrittura da un'idea ironica di Bruno Munari, mentre Luigi Dal Cin svelerà i segreti per riuscire a inventare e scrivere un testo affascinante. È rivolto anche agli adulti, invece, l'appuntamento con Gianluigi Ricuperati: lo scrittore e artista che si occupa di contaminazioni dei linguaggi, parlerà di come si possono raccontare storie attraverso le immagini. Nel pomeriggio, alle 17.30, sarà Tiziano Scarpa il protagonista della lettura scenica “Come ho preso lo scolo”, situazioni e conseguenze inaspettate del pubblicare libri. Alle 18 si entra nel vivo delle contaminazioni e della creatività con l'incontro tra Scarpa e Ricuperati mentre alle 19 la lectio magistralis di Paolo Iabichino farà luce sulle differenze tra consumatori che comprano e individui che scelgono un prodotto. A spiegare come l'innovazione tecnologica entra a far parte della cultura saranno Luca De Biase, Mariagrazia Mattei, Alice Soru e Sergio Benoni. Tre workshop anche sabato (Nicola Fioravanti con “La grammatica della creatività”, Visioning Lab con Cagliari Social Radio e “Idee e ideali nel mono dei social media”).
SABATO 29 Il talento rimarrà al centro del dibattito della seconda giornata, con un focus sul ruolo di innovatrici che alcune donne italiane si sono ritagliate nei nuovi scenari tecnologici, ne parleranno Cristina Tagliabue, Marta Serafini e Marisandra Lizzi con Barbara Sgarzi. Due momenti di riflessione saranno dedicati alla forza della creatività: quella sovversiva nei confronti del potere (con il filosofo Giacomo Marramao), e quella di generatrice assoluta da cui tutto nasce (con Annamaria Testa intervistata da Barbara Sgarzi). DOMENICA 30 Si parte alle 17.30 con l'anti-presentazione di Culicchia e Federica Mafucci “Tutti giù per terra Remixed”, per passare ad un momento giocoso tra scrittura e fumetto di cui il pubblico è il vero protagonista con Scarpa e lo scrittore, musicista, fumettista e designer Massimo Giacon, e chiudere parlando di Erri De Luca attraverso cinema e musica e con il web radio show CinematiCa di Gianmarco Diana, per entrare nel mondo delle colonne sonore. Tutti i giorni, dalle 17 alle 20, gli studenti del CLab dell'Università di Cagliari proporranno in anteprima Newmes, un gioco che coinvolge e invoglia le persone a migliorare il proprio modo di pensare.
Grazia Pili
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 37 - Edizione CA)
Fuoco di Sant'Antonio
Colpa di un virus
Quel prurito (e dolore) sulla schiena
 
I l fuoco di Sant'Antonio, o Herpes zoster, è una malattia che provoca dolori lancinanti, bruciori, spossatezza, febbre e comparsa di vescicole. Colpisce la pelle e i nervi. Il nome, dal greco, indica un “serpente” che cinge la schiena: spesso, i dolori peggiori sono questi. Le vescicole sono quasi sempre sulla schiena o sul torace. Di solito su un lato del corpo, sempre in corrispondenza di un nervo. Più raro che si presentino sul viso, attorno agli occhi, in bocca o su un arto .
«La patologia è provocata dal virus Herpes zoster, Hvz, che è responsabile nel corso della prima infezione, della varicella», spiega il professor Aldo Manzin, docente di Microbiologia e Virologia, nella Facoltà di Medicina, di Cagliari. «Dopo questo episodio il virus rimane latente (persistenza), nell'organismo, senza dare segni di sé: solo in caso di riattivazione del virus si possono avere i sintomi dello zoster. Chi non ha avuto la varicella, non avrà questi episodi. Di norma, la sintomatologia dura diversi giorni, fino ad alcune settimane». La spia, è un leggero formicolio. Quindi, la comparsa delle pustole, traslucide, piene di liquido. Nei casi in cui, non vi è la comparsa delle stesse, si parla, di zoster sine herpete. «L'assenza non esclude lo zoster - dice Manzin - soprattutto se ci sono altri sintomi caratteristici, come il dolore e la nevralgia nella zona e lungo il nervo interessati». La diagnosi avviene, in genere, con il semplice esame clinico. E qualora non fosse sufficiente? «Esistono delle analisi per confermare che si tratti, effettivamente, di zoster. La ricerca degli anticorpi, contrariamente a quel che si crede, non è di grande utilità . Anzi, solo la completa assenza di anticorpi specifici, può far escludere che l'episodio in atto possa essere l'Herpes zoster. Vi è un esame specifico, cioè la ricerca dell'acido nucleico virale, mediante prelievo del liquido delle vescicole e analisi con metodica molecolare (Pcr). L 'esito in un paio di giorni». Che ruolo giocano età e stress, nell'insorgenza della malattia? «Molto importante, visto che interessa prevalentemente gli anziani, soprattutto se soffrono di patologie concomitanti. Lo stress, di varia natura, è altresì, un fattore determinante. Vi sono altre cause fisiologiche e parafisiologiche, ma anche traumi o in certi casi, la prolungata esposizione al sole. Cioè tutte le patologie, primarie o secondarie, che determinano uno stato di immunodepressione. Si può avere cronicizzazione, “nevralgia posterpetica”, più frequente negli ultrasessantenni . In pazienti immunocompromessi (trapiantati, in trattamento chemioterapico ecc), si possono avere forme progressive e disseminate, ed esito, potenzialmente, fatale».
Qual è la cura? «I farmaci antivirali, vanno utilizzati solo su indicazione dello specialista. Non eliminano il virus, che può ripresentarsi, ma attenuano la sintomatologia e nei casi più gravi, impediscono la disseminazione. Sempre in individui immunocompromessi. Altri farmaci sono degli anestetici locali, antidolorifici per uso sistemico, pomate o unguenti. A scopo profilattico- terapeutico, vengono impiegate anche preparazioni iperimmuni di gammaglobuline specifiche. I farmaci sono necessari nei pazienti con basse difese immunitarie. Negli altri casi, la terapia specifica non è richiesta : si tratta di una malattia autolimitante». Vale a dire che il corpo con un buon sistema immunitario, si difende, egregiamente da sé.
Marcello Atzeni
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
universitari
Aperte le buste: a Piandanna il campus Ersu
 
Sono state aperte ieri pomeriggio le buste per la scelta dell’area dove potrà sorgere il campus universitario. A vincere è stata la proposta di un terreno di proprietà degli eredi Clemente-Segni.
 
Sassari – pagina 15
L’Ersu ha scelto: il campus si fa a Piandanna
Tra le offerte quella considerata migliore è la proprietà Clemente-Segni: prezzo 10 milioni di euro
 
SASSARI L’Ersu ha scelto l’area su cui costruire il campus universitario: la nuova struttura sorgerà a Piandanna, nei terreni Clemente-Segni, in una zona compresa tra la casa di cura San Nicola e la sede dell’Agenzia delle entrate. Forse. Ieri pomeriggio la commissione tecnica nominata dall’ente per il diritto allo studio ha concluso la valutazione delle proposte pervenute nella sede di via Coppino e ha stilato una graduatoria. Ma sulla decisione finale esclusi e perdenti annunciano già battaglia e si preparano a depositare una pioggia di ricorsi. Inizialmente le offerte presentate all’Ersu erano dodici; dopo una prima scrematura, con cinque esclusioni per mancanza di alcuni parametri previsti dal bando pubblico, erano rimaste in corsa sette proposte; altre due offerte sono state escluse la scorsa settimana, e ieri al traguardo della graduatoria finale sono arrivati cinque progetti. Il primo posto è stato assegnato all’offerta di Guido Clemente, che ha superato gli altri concorrenti offrendo un terreno di 6,7 ettari a Piandanna, al prezzo totale di 10,72 milioni di euro (1,6 milioni a ettaro). La proposta di Clemente è stata premiata con un punteggio di 74,53 (64 per l’offerta tecnica e 10,53 per l’offerta economica). Al secondo posto si è collocata l’offerta della Tema Spa e dell’ingegner Gavino Sechi (punteggio di 46,5 per l’offerta tecnica e di 19,59 per l’offerta economica per un totale di 66,09). Il terreno in questione, sito in località “Orti di lu paradisu” (bretella fra Latte Dolce e viale Porto Torres) è stato offerto a 860.000 euro per ettaro. Al terzo posto il progetto dell’Università di Sassari (punteggio tecnico 35, punteggio offerta economica 30 per un totale 65,50 ). Il terreno offerto per 561.440,28 euro a ettaro si trova in regione San Lorenzo, proprio di fronte all’Orto botanico. Al quarto posto si è piazzata la C.I.S.M srl (punteggio tecnico 47, punteggio offerta economica 9,41 per un totale di 56,41). L’area si trova in località Giagamanna (vecchia strada per Alghero), ed è stata proposta a 1.790.000 euro l’ettaro. Infine quinta si è collocata l’offerta dell’Immobiliare San Giacomo, che ha proposto un terreno in via Budapest (offerta tecnica 32,5, offerta economica 3,74 per un totale di 36,24), proposto a 4 milioni e mezzo di euro l’ettaro. La graduatoria e l’assegnazione dell’area sono provvisorie: il cda dell’Ersu dovrà riunirsi e ratificare le scelte della commissione esaminatrice, poi si procederà con un piano attuativo. Ma sull’intero progetto campus pende una spada di Damocle: la decisione del consiglio comunale. Tutte le aree offerte pervenute all’Ersu e inserite nella graduatoria non sono disponibili immediatamente: per la costruzione del campus è necessario ottenere una variante urbanistica. Quindi l’Ersu dovrà scendere a patti con Comune, Regione e Università per poter portare a compimento il programma da 40 milioni di euro, finanziato per metà dalla Regione e per metà dall’Unione europea. Fondi che, se il contratto di acquisizione dell’area non dovesse essere firmato entro la fine dell’anno, rischiano di svanire nel nulla. Il sindaco, Nicola Sanna, con la benedizione di quasi tutte le forze politiche cittadine, ha lanciato già da tempo un’alternativa alla costruzione di un campus fuori città: trasformare la caserma La Marmora di piazza Castello o l’ex hotel Turritania in residenze per gli studenti. Se Sanna, forte dell’appoggio del consiglio comunale, dovesse andare dritto per la sua strada, l’Ersu non otterrebbe mai la variante urbanistica necessaria per costruire, né a Piandanna, né in altri terreni. Anche per questo motivo, Guido Clemente, vincitore della graduatoria provvisoria, resta prudente: «Non è finita. La nostra offerta è stata fatta privilegiando la qualità e proponendo un’idea di campus con servizi dedicati non solo agli studenti. Ci auguriamo che la città sposi una soluzione che dia la possibilità di utilizzare il finanziamento da 40 milioni di euro, e speriamo che finalmente si mettano da parte le polemiche». Ma è già chiaro che la discussione è molto lontana dal’essere esaurita.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 6
Contenzioso con il Ministero
Borse di studio universitarie
garanzie per gli studenti sardi
 
CAGLIARI Via libera della commissione Sanità del Consiglio regionale alle borse di studio per la specializzazione in veterinaria (sono 15 e il finanziamento è di 175mila euro all’anno) e a quelle per le discipline “non mediche” e in farmacia ospedaliera (20 con un contributo di 232mila euro per tre anni). La stessa commissione ha sospeso invece il parere sulle borse di studio (120 con un finanziamento di 2,5 milioni e mezzo in tre anni) per le scuole di specializzazione della facoltà di medicina a Cagliari e a Sassari. Il motivo: «Bisogna tutelare gli specializzandi sardi nell’accesso ai bandi». All’inizio c’era una norma regionale che lo prevedeva (gli studenti dovevano essere residenti nell’isola da almeno sei anni), ma il ministero l’ha cassata. «Secondo Roma – ha detto il presidente della commissione, Raimondo Perra (Psi) – ora possono accedere oltre ai cittadini sardi e ai figli degli emigrati, anche chi ha la residenza nell’isola al momento della presentazione della domanda». Il rischio, in altre parole, è che molti studenti della penisola si trasferiscano in Sardegna solo per sfruttare il bando e ottenere le borse di studio. «Questo trucco – sempre secondo Perra – finirebbe per penalizzare proprio gli studenti sardi che vogliono iscriversi nelle scuole di specializzazione in medicina». Bisognerà quindi trovare un correttivo, come è stato sollecitato dai partiti del centrodestra, ma anche da alcuni consiglieri di maggioranza. A essere perplesso sul diktat del ministero è stato anche l’assessore alla Salute. «Da mesi – ha detto Luigi Arru – ho sollecitato Roma a inserire nel bando anche la norma regionale dei sei anni di residenza in Sardegna, ma finora non c’è stata ancora una risposta alla nostra richiesta» Nell’attesa della replica del ministero, la commissione ha deciso di sospendere il via libera. La questione dei sei anni non va letta come un privilegio per gli studenti sardi, bensì come una garanzia destinata ad evitare i trasferimenti furbetti in Sardegna solo con un obiettivo: ottenere la borsa di studio dalla Regione. (ua)

Questionario e social

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