Domenica 9 novembre 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 novembre 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO
 

 
L’UNIONE SARDA

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 35 - Edizione CA)
Non sono paesi per giovani
Si vive di pensioni Inps nei 15 centri in via di spopolamento
COMUNITÀ. Da Soddì a Simala gli assegni di invalidità o vecchiaia superano gli stipendi

Le scuole sono chiuse e il postino è uno straniero. Le banche, un ricordo perso nel tempo delle mitiche casse rurali. Nei quindici paesi della provincia che l’Università di Sassari certifica in chiusura tra una decina d’anni, il presente è targato Inps. Si vive, o meglio si sopravvive, di pensioni. Vecchiaia e invalidità all’80 per cento. Tra le varie statistiche, quella sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche (Irpef), più di altre rende l’idea delle comunità che si vanno perdendo.
UNIVERSITÀ Nei quindici paesi campionati dall’Università, i residenti che dichiarano redditi da pensione superano quelli che incassano come lavoratori dipendenti, pubblici o privati che siano. Il fenomeno si riflette in misura ancora più evidente sull’ammontare dei redditi, con l’unica leggera eccezione di Baradili, il paese più piccolo, che con 373.135 euro da lavoro dipendente supera i 362.719 da reddito da pensioni. Dovunque i numeri parlano chiaro: pensionati su tutta la linea, con differenze anche importanti. Come a Ruinas, dove, a fronte delle 512 dichiarazioni dei redditi, 285 (per un ammontare di 2.573.969 euro) sono firmate da pensionati e 172 (per 2.324.769 euro) da dipendenti.
DATI Ardauli, 673 dichiarazioni: 395 (per 4.424.363 euro) da pensioni, 218 (per 3.687.863) da lavoro. Dal Barigadu alla Marmilla. Stessa musica. Villaverde, 238 dichiarazioni di cui 120 (per 1.274.448 euro) da pensionati e 99 da buste paga attive. Ancora più marcata la differenza a Sini. Il 60 per cento dei 350 modelli Irpef (per un totale di 2.449.569 euro), arriva dai pensionati e il 31 per cento dai dipendenti. Il resto, meno del 10 per cento sul totale dichiarato, è davvero marginale: qualche misero reddito da immobili e dai rari laboratori artigianali. Numeri che si ripetono nei quindici paesi dove l’artigianato è un ricordo affidato alla memoria dei più anziani e il reddito d’impresa qualcosa da leggere nelle pagine economiche dei giornali. Il reddito medio dichiarato per i lavoratori dipendenti sfiora i 15 mila euro a testa e i 9 per i pensionati. Molto sotto i valori nazionale dei redditi medio bassi.
REDDITI Quelli alti qui non esistono proprio. A Baradili, Asuni, Aidomaggiore, Soddì, Villaverde, Sini, Morgongiori, Ruinas, Ardauli, Sorradile, Simala i più ricchi non superano i 30 mila euro. A Villa Sant’Antonio, Nughedu Santa Vittoria, Montresta, Ula Tirso si scende al di sotto. Più che i redditi, col misero 730, questi residenti dichiarano uno straordinario amore per il proprio paese.
Antonio Masala

 

2 – L’Unione Sarda
Agenda Oristano (Pagina 39 - Edizione CA)
Giuseppe Broccia ha vinto diversi premi
Un informatico di Mogoro crea un programma per parlare con le piante
Controllare la propria pianta tramite internet. Annaffiarla quando è necessario. Ma ricevere anche informazioni sul meteo. Non solo. Confrontarsi in un social network apposito con altri proprietari di piante per migliorare la cura del proprio tesoro verde.
Il progetto innovativo si chiama WiPot ed ha vinto già due premi come idea di business. Nell’équipe che lo ha messo a punto c’è un giovane cervellone mogorese, Giuseppe Broccia, 25 anni, laureato in informatica all’Università di Cagliari.
«Da sempre sono appassionato di elettronica e prototipi», ha detto Broccia, «ora mi occupo di programmi per smartphone e tablet". Broccia ha messo a disposizione la sua esperienza e la sua professionalità del progetto Wipot, nato già da qualche anno. Con lui il fondatore Antonio Solinas, Terence Deffenu, Pierluigi Pinna, Nicola Siza, Andrea Maddau, Luigi Atzori e Katiuscia Zedda. «Il settore di Internet degli oggetti si sta sviluppando sempre più», ha proseguito Broccia, «applichiamo sensori sotto il vaso e possiamo controllare la pianta a distanza.
Ma risolvere anche piccoli problemi confrontandoci con coltivatori di piante inserite nello stesso social network, una sorta di facebook». L’idea del vaso controllato e curato su Internet pochi mesi fa si è guadagnato un assegno di 10 mila euro da Sardegna ricerche ed un sostegno di Tiscali pari a 50 mila euro. Pochi giorni fa è stata una delle quattro idee vincitrici della finale regionale del concorso per progetti da business “Start cup Sardegna”, guadagnando il lasciapassare per il premio nazionale per l’innovazione, che si terrà a Sassari il 3-4-5 dicembre.
Antonio Pintori

 

3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 47 - Edizione CA)
Alghero
La facoltà di Architettura non ha ancora ottenuto il finanziamento promesso, 300 mila euro che l’Università di Sassari, avrebbe dovuto concedere al polo didattico algherese per il proseguimento dell’attività. Così il direttore del Dipartimento, Arnaldo Cecchini, si è rivolto al governatore Pigliaru ricordandogli, con una lettera, che nel gennaio scorso il Consiglio regionale unanime aveva votato un ordine del giorno con il quale si impegnava l’assessore alla Pubblica Istruzione «a disporre all’Università di Sassari di riservare una quota annua non inferiore a 300 mila euro per il funzionamento della facoltà di Architettura». Senza quelle risorse «siamo in ginocchio - avverte Cecchini - non riusciremo a garantire qualità della didattica e servizi: insomma inizierà il soffocamento di questa esperienza, tanto utile e feconda». ( c. fi. )

 

4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 47 - Edizione CA)
Sassari
Spianate e seadas ai celiaci
Nel territorio nazionale la celiachia colpisce una persona ogni 100 e, la Sardegna, ha il triste primato della più alta incidenza tra le venti regioni. Ma nell’isola, a breve, anche la spianata e la seadas potranno essere gustate dagli allergici al glutine. Importante risultato di un progetto di ricerca regionale, coordinato dal Dipartimento di Agraria di Sassari e in collaborazione con lo Iata-Csic di Valencia e con la Porto Conte Ricerche. Si parlerà anche di questo, mercoledì prossimo a Sassari dalle 8,30 nell’Aula Magna Barbieri in viale Italia, nel corso del seminario dal titolo "Prodotti da forno gluten-free tradizionali; nuove evidenze e risultati delle ricerche". L’evento è sostenuto dall’Università di Sassari e patrocinato dall’associazione italiana celiachia. Durante il confronto saranno resi noti i risultati dell’importante ricerca condotta a livello regionale. (a. br.)

 

5 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Troppi errori nell’Asse mediano
L’Asse mediano di scorrimento è afflitto da un gran numero di errori di progettazione. Le intersezioni non hanno corsie di accelerazione adeguate: al termine della rampa di accesso non ci si dovrebbe fermare, bensì proseguire a velocità costante in attesa di trovare un varco nella corrente che percorre la strada principale, senza provocare rallentamenti. Lo si insegna nelle facoltà di Ingegneria. Perchè questo divario tra la corretta progettazione e la realtà? Purtroppo non si verifica solo per l’Asse mediano. Ci stiamo abituando a pensare che le opere di ingegneria non possano far fronte a eventi meteo ordinari? Ci stiamo abituando agli errori di progettazione che enfatizzano gli effetti di eventi meteo? Una strada deve essere progettata anche differenziandosi dall’andamento del terreno. Se non è possibile, si devono progettare le opere per lo smaltimento delle acque superficiali, da tenere costantemente in condizioni di poter svolgere il compito assegnato. Non è accettabile che quando piove una strada si possa allagare.
Prof. Francesco Annunziata
 

 



LA NUOVA SARDEGNA

 

6 – La Nuova Sardegna
Cultura – pagina 32
SCIENZA Convegno su Eva Calvino
La “maga buona degli iris”

di Daniela Paba
CAGLIARI Vista al microscopio la biografia di Eva Mameli Calvino rivela quanto difficile e affascinante sia la vita delle scienziate italiane nel primo Novecento. Il Cid (Comitato di iniziativa democratica) e il dipartimento di Storia dell’Università di Cagliari hanno organizzato un convegno di due giorni dedicato appunto a “Eva Mameli Calvino: itinerario al microscopio”, con l’intento di uscire dall’aneddotica e dall’ombra del figlio Italo.
Le relazioni hanno illuminato il contesto culturale entro il quale agiva la “Maga buona degli Iris”, raccontando una vita spesa per la Botanica tra la Sardegna, Cuba e Sanremo. In un’ottica di genere la vita delle donne nell’Università italiana tra Ottocento e Novecento studiata da Eugenia Tognotti e da Silvia Conti, rivela come nelle comunicazioni interne le donne mai vengono menzionate col titolo accademico.
Le universitarie italiane accumulano lauree ma nell’accesso alle professioni vengono respinte. I loro percorsi accademici sono brevi, mai stabilizzati, limitati alla libera docenza o all’assistente volontaria. Peccato che le pubblicazioni delle scienziate italiane siano apprezzate e riconosciute in ambito europeo, anche perché sono ottime divulgatrici.
Giancarlo Nonnoi ha collocato il lavoro pionieristico della Mameli nel contesto delle università di Cagliari e Pavia, la sua formazione in uno dei laboratori più importanti d’Europa. Dall’archivio dell’Orto Botanico Annalena Cogoni ha tratto lettere, foto e schede dell’erbario autografate con una scrittura minuta e preziosa come l’idea che si dovessero acquistare microscopi e lenti per «attirare e accogliere studenti».
Maria Cristina Secci si è concentrata sull’avventura americana puntualizzando luoghi e date. Eva Mameli affianco al marito dirige la stazione di agronomia sperimentale di Cuba, un’esperienza scientifica all’avanguardia «La parola chiave – per Eva e per Mario – sembra essere “divulgazione” se pensiamo alle cattedre ambulanti di agricoltura, alle conferenze di Biologia applicata alla Botanica, alle scuole residenziali rivolte ai figli dei coloni, alle circolari, gli articoli, gli appunti per studenti, i trattati pubblicati e distribuiti».
Un’attitudine che trova più di un riscontro nell’attività di Villa Mimosa, la stazione dei Calvino a Sanremo raccontata su documenti inediti da Loretta Marchi, direttrice della Biblioteca dove è custodito il Fondo Calvino. Quanto sia importante restituire interezza alla donna e alla studiosa ha sottolineato Loretta Marchi ricordando che l’editore Donzelli ha ripubblicato nel 2011 un libro scritto da lei 70 anni prima: 250 quesiti di giardinaggio risolti «Sostenendo l’attualità del contenuto e la precisione assoluta delle risposte dallo stile “secco, asciutto, utile».


 


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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