Sabato 6 settembre 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 settembre 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 34 - Edizione CA)
GIURISPRUDENZA. Il congresso
Divorzio “breve” e mediazione, parola agli esperti
 
Il periodo di separazione che precede il divorzio è utile a preservare la famiglia? Oppure i tempi biblici anziché ricucire i rapporti portano al loro sgretolamento? Ci si può mettere d'accordo con l'aiuto di un avvocato senza finire davanti al Tribunale? Quesiti già affrontati in altri Paesi come la Spagna e che in Italia sono in questi giorni al centro di una recente riforma della giustizia che sta tentando di riscrivere le norme di uscita dal matrimonio introducendo il cosiddetto "divorzio brevissimo", con tempi da 6 mesi a un anno a seconda che la coppia abbia figli o meno.
È un tema discusso e molto partecipato quello affrontato ieri da Guillermo Cerdeira Bravo de Mansilla dell'Università di Siviglia nell'aula magna della facoltà di giurisprudenza. Un intervento che ha riaperto il dibattito iniziato giovedì nell'ambito del primo Congresso Mediterraneo di mediazione internazionale, organizzato dal professor Carlo Pilia dell'Università di Cagliari, dall'Università di Madrid e dalla Onlus Mediatori Mediterranei. Un'iniziativa che rientra fra gli obiettivi di Cagliari Capitale europea della Cultura 2019. Un tema «importante in un momento di grande difficoltà che necessita di mediatori con la capacita di abbassare i livelli del conflitto», ha sottolineato Pilia. Dopo gli interventi di ieri di Isabel Medina (Università di Siviglia) e del vice Prefetto vicario di Cagliari, Carolina Bellantoni, i lavori sul tema della mediazione civile e commerciale e sulle recenti riforme del sistema sanzionatorio penale proseguono lunedì con gli interventi di avvocati, magistrati e docenti. (v. n.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
«Errore materiale, ma l’orario era alle 8»
Il prorettore sulla polemica per l’esclusione di 30 studenti dai test: «Ci dispiace ma fa fede il bando»
 
SASSARI Continua la polemica su quanto accaduto mercoledì al PalaSerradimigni in occasione della prova d’accesso ai corsi di laurea della Professioni sanitarie in relazione all’orario di accesso per i candidati. Una trentina, infatti, erano rimasti esclusi con proteste e denunce depositate negli uffici dei carabinieri che hanno avviato gli accertamenti. Il prorettore vicario dell’Università Laura Manca, ieri ha fornito un contributo per comprendere come sono andati i fatti. «Nel bando di concorso pubblicato sul sito dell'Università si legge chiaramente che "pena l'esclusione dalla partecipazione, tutti i candidati dovranno presentarsi alle e 8, muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità provvisto di fotografia". Le 8 era pertanto l'orario di convocazione dei candidati. Le 11, in tutta Italia, era l'orario di inizio della prova, che è stata preceduta da una lunga procedura di riconoscimento e identificazione di migliaia di candidati. Il bando di concorso non è mai stato modificato». Il prorettore spiega che sul sito dell'Ateneo di Sassari era visibile un avviso che inequivocabilmente raccomandava ai candidati di presentarsi alle 8 al PalaSerradimigni, sede di svolgimento del test. Il fatto che 1137 persone abbiano effettivamente sostenuto la prova indica che il messaggio è stato recepito correttamente». C’è stato comunque un errore. «Ci dispiace per il fraintendimento causato da un errore materiale presente in un documento in possesso dei candidati, e ce ne assumiamo la responsabilità, ma va detto che l'unico documento ufficiale, il solo che fa fede, è il bando di concorso. La discrepanza avrebbe dovuto o potuto far sorgere nei candidati un dubbio, facilmente risolvibile consultando il sito dell'Ateneo o telefonando agli Uffici dell'Università». Secondo il prorettore vicario, gli orari di inizio della prova in questione non dipendevano dai singoli atenei, «ma erano stabiliti a livello nazionale. Avremmo volentieri ammesso tutti i candidati a sostenere la prova, ma purtroppo alcuni di loro sono arrivati nella sede di svolgimento del test quando ormai i plichi erano stati aperti in tutta Italia. La procedura era già cominciata e non era più possibile intervenire in alcun modo e bloccare le procedure». (g.b.)

Questionario e social

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