Sabato 30 agosto 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 agosto 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 42 - Edizione CA)
SASSARI. Università
Corte d'appello, ultimi appelli per non chiudere
 
Anche l'Università scende in campo a difesa della sezione distaccata della Corte d'Appello di Sassari. Attilio Mastino, rettore dell'ateneo, ritiene «inaccettabile», la paventata soppressione del presidio di Stato, ieri all'esame del Consiglio dei Ministri, perché si tratterebbe «di un impoverimento istituzionale, culturale e sociale». Già dal momento della sua istituzione, nel 1992, ricorda Mastino, «è in atto una stretta collaborazione tra Corte d'Appello e Università che si concretizza in comuni iniziative di promozione della giustizia». La cooperazione tra le due istituzioni è andata avanti per anni con convegni e partecipazione degli studenti ai tirocini in tribunale. «Gli stessi magistrati da tempo prestano il loro aiuto nelle attività di docenza - incalza il rettore - apportando competenza e esperienza». L'augurio è che «i parlamentari riescano a impedire una prospettiva liquidatoria e di smantellamento che colpirebbe l'intera Sardegna». Sulla possibile chiusura della Corte d'Appello è intervenuto pure il consigliere regionale di Forza Italia Antonello Peru, puntando il dito «sul rumoroso silenzio della giunta regionale». Secondo il rappresentante azzurro l'esecutivo «non può non fare proprio l'allarme lanciato da un intero territorio e fatto proprio anche dal presidente del Consiglio regionale. Considerata la posta in gioco - conclude Peru - l'istituzione regionale non può fermarsi alle scontate rassicurazioni dei parlamentari del Pd, ma deve interloquire direttamente con il Governo prima che siano prese decisioni rispetto alle quali poi difficilmente sarebbe possibile tornare indietro». ( c. fi. )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
«Incidente imprevedibile»: Porta Cristina, resta l'allarme
Dopo il crollo notturno ieri sono state messe in sicurezza le pareti pericolanti
 
Il sopralluogo di prima mattina non regala notizie positive per la Cittadella dei musei: «Il novanta per cento dei “doccioni” è pericolante, devono essere rimossi tutti». La sentenza dei tecnici non lascia spazio a dubbi, allunga i tempi per il ripristino della facciata e fa gonfiare i costi. «Non si tratta di un intervento di manutenzione ordinaria, è stato un fatto assolutamente imprevedibile».
A meno di quarantott'ore dalla caduta del masso finito al centro della carreggiata, un dubbio lecito s'insinua tra chi via Ubaldo Badas la percorre abitualmente. «Non oso pensare cosa sarebbe successo se fosse capitato un po' più tardi», osserva Giovanni Boi. «Si tratta di una strada molto trafficata, abbiamo evitato la tragedia». Uno sfogo che pone interrogativi sulla tenuta delle mura nella parte alta della città e sulla sicurezza nelle strade. «Non capisco come si possa intervenire solo quando si arriva a situazioni estreme. Forse chi di dovere avrebbe dovuto fare controlli periodici sull'edificio». Nei mirino finisce l'Università, la struttura rientra nella giurisdizione dell'ateneo cagliaritano. Antonio Pillai, responsabile della Direzione opere pubbliche, cerca di difendersi: «Abbiamo eseguito le attività di monitoraggio regolarmente, si è trattato di un incidente, al di là di ogni previsione».
Alla rabbia dei cittadini si unisce il disagio dei turisti. Cartina in mano e sguardo spaesato, prima la marcia da viale Buoncammino, poi lo stop forzato davanti alle transenne sotto Porta Cristina. Dopo pochi metri un'altra deviazione: anche in via La Marmora il passaggio è bloccato. Arrivati alla terrazza del bastione di Saint Remy nuove transenne e recinzioni di metallo, lo scenario mozzafiato sposta l'attenzione ma non risolve il problema.
Due imprese coinvolte nei lavori e dieci operai sospesi in aria provvedono alla «messa in sicurezza urgente» della facciata esterna della Cittadella. Tenuti su dal braccio meccanico della gru da cinquanta metri esaminano i quindici “doccioni” di calcestruzzo. «Sono a rischio-caduta, dobbiamo eliminarli», spiega Pillai. «Contiamo di completare questa prima fase entro stasera e di riaprire la strada subito dopo». Nel frattempo dal costone roccioso si staccano alcuni pezzi, la palla passa al Comune, «il muro sotto la Cittadella è di sua competenza». Dopo l'incidente nel cuore della notte di giovedì, il livello di controllo cresce. E anche le preoccupazioni dei cittadini.
Sara Marci
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
Dolianova
Un premio ai neo dottori
 
Un premio per genietti di Dolianova. L'amministrazione comunale ha istituito il premio “Città di Dolianova” da assegnare ai neo laureati che hanno concluso il percorso di studi con il massimo dei voti.
L'iniziativa nasce dal desiderio di riconoscere l'impegno e la serietà degli studenti più bravi, quelli da tutti 30 nel libretto universitario.
Possono partecipare al concorso tutti i residenti che hanno conseguito, nell'anno accademico 2012/2013, una laurea triennale o magistrale in qualsiasi Ateneo con votazione finale non inferiore a 100/110. Il neo dottore più bravo porterà a casa 800 euro, il secondo e terzo in graduatoria intascheranno rispettivamente 600 e 400 euro. Verrà organizzata una cerimonia ufficiale per consentire anche ai candidati non vincitori di esporre al pubblico le loro tesi di laurea. (sev. sir.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 8
Bufera sul convegno con Dore: rinuncia il professor Sechi
Il moderatore spiega perché ha declinato l’invito: non voglio si pensi a connivenza con la psiconeuroanalisi
di Giovanni Bua
 
SASSARI Continuano gli “scossoni” legati al convegno su nevrosi e demenze, in programma sabato 6 settembre ad Alghero, che vede tra i relatori Giuseppe Dore e Marinella D’Onofrio, entrambi indagati nell’ambito dell’inchiesta Alzheimer che nel 2012 portò all’arresto di 12 persone. Gian Pietro Sechi, della clinica Neurologica dell’università di Sassari, invitato a moderare la tavola rotonda conclusiva dell'incontro, ha infatti deciso di passare la mano. «Considerate le recenti polemiche suscitate dall' evento – spiega in una mail inviata a tutti i docenti, dopo averne dato comunicazione al rettore, al professore Virgilio Agnetti e agli organizzatori del convegno – comparse anche sulla stampa, al fine di spazzare via qualsiasi dubbio di contrapposizione tra correnti scientifiche in ambito neurologico, o peggio di connivenza o apologia con un metodo definito Tecniche psiconeuroanalitiche, attualmente privo di qualsiasi validazione scientifica, sento il diritto dovere di declinare l'invito a partecipare a tale convegno». Un passo indietro che, volendo spazzare qualsiasi dubbio di contrapposizione tra correnti scientifiche in ambito neurologico, le rende in realtà ancor più plastiche. A far montare la polemica intorno al convegno organizzato dalla “controversa” scuola superiore di studi universitari e di ricerca Santa Rita, è stata infatti, più che il seminario in sè, la sua comunicazione nella home page dell’università fatta su segnalazione del direttore della clinica neurologica dell’Aou Virgilio Agnetti. Che si è difeso da chi lo accusava di voler “riabilitare” i suoi allievi Dore e D’Onofrio dicendo che la sua era una ordinaria segnalazione fatta alla redazione web, come spesso accade perconvegni o seminari riguardante la medicina. Tesi che però non ha convinto molti all’università. Soprattutto tra i “rosatiani”, gli allievi del suo predecessore alla guida della clinica neurologica, il professor Giulio Rosati. La polemica è montata furiosa, con il rettore Mastino che ha fatto una secca presa di distanze dal corso e ha condannato la presenza tra i relatori di Dore e D’Onofrio. E lo stesso organizzatore del corso, Vincenzo Valenti del Santa Rita, che si è scusato con l’univeristà turritana e ha fatto sparire dalla locandina qualsiasi riferimento che ne potesse far dubitare il coinvolgimento. Pur difendendo, come i legali della D’Onofrio, il diritto ad esprimersi di chiunque. Ieri l’ultimo atto con la rinuncia di Gian Pietro Sechi a moderare il dibattito al convento di San Francesco. Che rimane confermatissimo, con il medico di Ittiri, per la prima volta in pubblico dopo lo scandalo scoppiato nel 2012, che farà il suo programmato intervento. Con buona pace di chi lo considera soltanto un truffatore.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 14
Disoccupazione in calo, ma resta al 17,7%
Isola in deflazione: consumi in discesa, redditi bassi e fuga delle imprese. Allarme per la scadenza della mobilità in deroga
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI La Sardegna corre sul filo di un’economia senza valore e i dati dell’Istat di ieri lo certificano. L’effetto della crisi ha ridotto la ricchezza finanziaria, ha inciso sui risparmi delle famiglie e ha frenato la crescita della produzione e della domanda. In quest’ultimo mese l’indice dei prezzi al consumo, misurato dall’Istat nelle prime stime, ha segnato un calo dello 0,1%. Non è il valore in sé ad essere preoccupante, per misurare lo 0,1% occorre il bilancino del farmacista ma è la tendenza che spinge al pessimismo: il nostro Paese, infatti, è entrato in deflazione per la prima volta da mezzo secolo a oggi. In quel caso, nel 1959, i prezzi calarono dell’1,1 per cento e per altri sette mesi i tassi furono negativi, ma il contesto era completamente diverso. Perché oggi siamo a questo punto?
Consumi. «Il livello dei consumi è talmente basso da far scendere i prezzi», spiega Lilli Pruna ricercatrice in Sociologia dei processi economici e del lavoro, «sarebbe una bella notizia se questo fenomeno non avesse un brutto nome: deflazione, indica una brutta situazione. Il lavoro è troppo poco, i redditi troppo bassi e questa riduzione dei prezzi non può fare aumentare i consumi delle famiglie che hanno già ridotto spese importanti come quelle per l’istruzione e la salute. A quel punto, le imprese devono ridurre i costi, a cominciare... dal costo del lavoro e così abbiamo mille occupati in meno al giorno e milioni di lavoratori e lavoratrici che guadagnano sempre meno e a intermittenza».
Giovani. Nei portali del progetto Garanzia giovani si sono iscritti circa ottomila ragazzi sardi. Saranno tutti chiamati dai centri servizi per il lavoro da cui scaturirà un profilo e sulla base di questo sarà fatta una proposta concreta. C’è un rischio: molti giovani iscritti non studiano più e non lavorano. Ci sarà quindi da mettere in piedi un grande piano di formazione professionale.
Scossa. Grande industria in fuga dall’isola, soprattutto per la carenza delle infrastrutture, e il manifatturiero in sofferenza hanno causato l’emorragia di posti di lavoro. Il terziario che prima riusciva a fungere da spugna, ad assorbire i fuoriusciti dagli altri settori, non assolve più a quel compito. Gli industriali invocano una scossa che in Sardegna può partire dalle imprese dell’agroalimentare, dalla nautica e dall’Ict ma per questo - è la richiesta degli industriali - la Regione deve creare le condizioni utili alle imprese.
Aziende. Uno dei primi indicatori della salute del mondo imprenditoriale è la dinamica di natalità e mortalità delle imprese. In Sardegna il sistema delle Camere di commercio registra da troppo tempo un rallentamento a fare nuova impresa contro un rafforzamento a chiuderla.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
ersu
Le nove offerte per il campus:
il 3 settembre si fa il riscontro
 
SASSARI Le buste delle offerte per partecipare al bando dell’Ersu per l'acquisizione dell'area da destinare alla realizzazione del campus universitario sono state aperte giovedì sera; le offerte sono nove, ma il lavoro della commissione, l’altra sera si è protratto sino a notte e pertanto è stata rinviata al prossimo 3 settembre la fase di riscontro della documentazione tecnica dei concorrenti ammessi. Sono nove le offerte ammesse dalla commissione presentate da altrettanti concorrenti: Immobiliare San Giacomo, Stella del mediterraneo srl, Gavina Laura Francesca Tedde, Guido Clemente, Cator srl, Francesca Chessa, Gavino Sechi, Cism Srl e Università degli studi di Sassari. Alcuni concorrenti pur avendo presentato la domanda nei termini stabiliti non hanno superato l'esame della documentazione amministrativa. Nel primo caso è stata presentata un'offerta plurima non ammessa dal regolamento del bando, nel secondo caso il concorrente non aveva la legittima proprietà del bene offerto. La procedura si è protratta oltre l'orario previsto, come detto, per cui la fase di riscontro della documentazione tecnica dei concorrenti ammessi da parte della commissione è stata rinviata, con seduta pubblica, al 3 settembre alle ore 15,30 nella sede Ersu di via Coppino 18, al terzo piano. Una volta espletata la prima fase pubblica del procedimento la commissione in una o più sedute riservate procederà all'esame dell'offerta tecnica contenuta nella busta A. In un'ulteriore seduta pubblica verrà infine aperta la busta b contenente l'offerta economica e si procederà alla formazione della graduatoria provvisoria. La graduatoria definitiva verrà pubblicata successivamente all'approvazione degli atti della procedura di gara da parte dell'ente. La questione del Campus ha tenuto banco per almeno un anno, quando l’Ersu aveva identificato negli ex mulini Azzena il sito ideale per realizzare la struttura. Un’idea archiviata dopo una serie di veti politici e di varianti necessarie per realizzare il progetto.

Questionario e social

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