1 settembre 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 settembre 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Università: la corsa dei novemila
Facoltà a numero chiuso, partiti i test
Medicina e Chirurgia la facoltà più gettonata, Scienze il fanalino di coda. Prove sino a fine mese
 
Sei facoltà, settantotto corsi di studio fra triennali, a ciclo unico e magistrali, 28 mila studenti. Sono i numeri dell'Università di Cagliari riferiti all'anno accademico appena concluso, ma i dati sono già da aggiornare nonostante la nuova stagione non sia ancora cominciata. Almeno formalmente: il 2014-2015 prenderà il via il primo ottobre prossimo, come da “Manifesto generale degli studi”, però nelle ultime settimane (in qualche caso si parla di mesi) si sono svolti, e altri sono in programma nei prossimi giorni, alcuni dei test necessari per accedere alle lezioni a numero chiuso. Sono ufficialmente 16.573 (ma in realtà molti meno) gli studenti che si sono iscritti a questa sorta di pre esame, utile «non solo a verificare il loro grado di preparazione e le loro attitudini ma anche a favorirne l'orientamento», ha spiegato il rettore Giovanni Melis.
A farla da padrona, come sempre, è la facoltà di Medicina e Chirurgia: sono 4.731 le persone che si sono prenotate per sostenere la prova. Segue a ruota quella degli Studi umanistici con 3.872, mentre terza nelle preferenze dei ragazzi è quella che raggruppa le scienze Economiche, Giuridiche e Politiche (2.198 partecipanti). Più indietro Biologia e Farmacia (1.983), Ingegneria e Architettura (1.296) e il fanalino di coda Scienze (846). Numeri riferiti ai corsi triennali e a ciclo unico: altri 1.647 studenti parteciperanno ai test relativi ai corsi magistrali tra le varie facoltà, esclusa Medicina e Chirurgia. Il corso più gettonato è quello per le Professioni sanitarie (2.399 iscritti), poi Odontoiatria e protesi dentaria (1718). Solo 19 gli iscritti alla selezione per la laurea magistrale di secondo livello in Bio ecologia marina.
I dati però ancora adesso sono parziali, per due motivi: alcuni esami si sono già svolti (per Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Architettura e Ingegneria: ben cinque volte in quest'ultimo caso), altri sono in programma tra domani e l'ultima settimana di settembre secondo le esigenze di ogni singola facoltà. Chi non ha passato i primi test potrebbe essersi iscritto a quelli di un altro indirizzo di studi, dunque può risultare presente più volte in quell'elenco di oltre 16 mila persone, e in alcuni casi l'esame riguardava la valutazione della propria preparazione personale (nel caso emergessero evidenti lacune formative, il giovane verrebbe iscritto a speciali corsi di recupero senza essere respinto). Inoltre, come è logico, i corsi di laurea triennali hanno un numero superiore di presenze perché sono di primo livello, mentre quelli magistrali sono la seconda parte del “3+2”.
Insomma, le variabili sono numerose e gli addetti ai lavori calcolano che, più o meno, il numero totale e “vero” degli iscritti a questi test dovrebbe aggirarsi sui 9 mila. Solo terminati gli esami, pagate le tasse e definita l'iscrizione alla facoltà prescelta, si potrà avere un dato certo e definitivo da confrontare con quello dell'anno scorso. «Comunque i numeri elaborati dall'Istat mostrano ancora una volta che la laurea è uno strumento decisivo per trovare occupazione», sottolineano dall'Università: «Il tasso di disoccupazione dei laureati in Sardegna è del 9,7 per cento, quello dei diplomati del 15,81 per cento, quello di coloro che hanno la licenza media del 20,37 per cento. Anche in Sardegna i laureati ottengono, sul mercato del lavoro, retribuzioni nettamente più elevate».
Proprio per incentivare le iscrizioni, nell'ultimo periodo l'ateneo ha chiuso un accordo con la Fondazione Banco di Sardegna per «recuperare circa 500 studenti che, pur preferendo studiare in Sardegna, in mancanza di aiuti concreti andrebbero a Siena, Pisa o Perugia», aveva spiegato il rettore: un finanziamento per il 2014 da un milione di euro che servirà a finanziare le borse di studio da destinare a studenti che hanno ottenuto punteggi adeguati e avrebbero diritto a ottenere un alloggio in città ma, nella lista dell'Ersu, si sono trovati sotto la soglia coperta dai fondi disponibili in precedenza. Inoltre sono accessibili borse di studio di mille euro per i laureati, premi identici per i migliori laureati di ogni facoltà e il rimborso del 10 per cento delle tasse (che vanno da 255 a 2.860 euro annuali) per chi ha ottenuto almeno cinquanta crediti formativi durante l'anno solare. Ancora: sono stati rafforzati i corsi di recupero dei debiti formativi, i servizi on line e la presenza dei tutor per gli studenti.
An. M.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 8 - Edizione IN)
Alghero, affiora un rettile del Paleozoico sardo
SCIENZA. Eccezionale scoperta a Torre del Porticciolo: è il primo ritrovamento del genere in Italia
 
A l termine dell'era Paleozoica, circa 270 milioni di anni fa, viveva in Sardegna un grosso rettile. I resti fossili di un esemplare sono stati recuperati da un team di paleontologi delle università di Pavia e “la Sapienza” di Roma. La straordinaria scoperta, avvenuta a Torre del Porticciolo, a nord di Alghero, è annunciata da “Acta Palaeontologica Polonica”. Ne dà notizia anche il National Geographic Italia. Gli studiosi non sembrano avere dubbi: il rettile, della famiglia dei caseidi, erbivori simili agli ippopotami della classe dei sinapsidi da cui si sono poi evoluti i mammiferi, è il primo grande vertebrato paleozoico ritrovato in Italia. E tutti i resti affiorati nell'Isola apparterrebbero allo stesso animale, lungo circa quattro metri.
La scoperta ha anche un altro importante significato: conferma l'ipotesi di una continuità tra il Nord America e il continente europeo che avrebbe permesso la migrazione di animali di queste dimensioni, molto diffusi nel Permiano inferiore-medio (ovvero 299-260 milioni di anni fa). E di conferme c'è necessità, perché i resti di questo vertebrato scoperti in Europa si contano letteralmente «sulle dita di una mano», precisa Umberto Nicosia, paleontologo dell'Università La Sapienza, che ha guidato il gruppo di ricercatori. Tra l'altro il genere Cotylorhynchus, al quale l'esemplare sardo assomiglia parecchio, fino ad ora sembrava fosse diffuso soltanto in una piccola zona degli Stati Uniti.
Scoperta casuale e fortunata, raccontano ancora gli studiosi: le successioni continentali permotriassiche a nord di Capo Caccia sono studiate da tempo, ma fino a ieri non si era registrato alcun segno di fossili. Poi dagli antichi terreni fluviali sono affiorati i resti di una colonna vertebrale. Nelle ossa non si notano segni di trasporto, né tracce dell'intervento di predatori. Il che fa pensare che il grosso rettile sia morto per il crollo dell'argine di un fiume, finendo seppellito in tempi rapidissimi.
C'è da dire ancora che nelle cinque campagne di scavo portate avanti in questi anni nell'Isola sono state riportati alla luce molti frammenti ossei. I reperti vengono studiati nei laboratori dell'università romana e, quando saranno completate le ricerche, faranno rientro in Sardegna.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 10 - Edizione IN)
Ricerca medica, riparte l'incubatrice
Al via il secondo Novartis Biocamp, workshop per giovani talenti scientifici
 
Prende il via la seconda edizione italiana del Novartis Biocamp, che quest'anno si svolgerà in collaborazione con l'IRCCS, Istituto Clinico Humanitas di Milano. Lo scorso anno per la Sardegna aveva partecipato Claudia Pisanu dell'Università di Cagliari. Il workshop è riservato a trenta giovani talenti della ricerca, italiani e stranieri residenti in Italia, provenienti dalle facoltà scientifiche delle università italiane, e si svolgerà a Milano dal 15 al 17 dicembre. Il termine ultimo per inviare la propria candidatura è il 30 settembre 2014. Quest'anno i giovani dovranno affrontare una sfida in più: per candidarsi si dovrà inviare, unitamente al curriculum accademico, un progetto di ricerca in ambito immunologico o oncologico, che sarà valutato da un comitato. Per ciascuna delle due aree di ricerca sarà selezionato, al termine del BioCamp, il partecipante più meritevole. Ai due vincitori verrà assicurato il supporto finanziario per la partecipazione a un congresso internazionale e per una pubblicazione su un'importante rivista scientifica. ( fe.me. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Fatto del giorno – pagina 3
La Corte dei conti accusa: ci sono troppi dati lacunosi
Per alcune partecipate della Regione non si conosce l’assessorato di riferimento
Nel 2012 forti aumenti della spesa per il personale in Sardegna It, Sfirs e Saremar
 
CAGLIARI La banca dati delle partecipazioni regionali si presenta lacunosa, in alcuni casi confusa. All'appello mancano dati su trasferimenti finanziari, risultati di esercizio, spese sostenute, organi di amministrazione e controllo. A metterlo nero su bianco è la sezione di controllo della Corte dei conti, che anche quest'anno ha passato al setaccio le 35 società partecipate della Regione. Un'analisi dettagliata da cui sono emerse non poche criticità. Trasferimenti finanziari. Addirittura gli importi dei trasferimenti finanziari non sempre coincidono con quelli comunicati dall'assessorato al Bilancio alla Sezione di controllo. Questo perché le varie società possono ricevere risorse anche da altri assessorati diversi da quello responsabile dell'attività di indirizzo e controllo, che si trova così «nella paradossale condizione – scrive la sezione di controllo della Corte dei conti, con magistrato relatore Valeria Motzo – di non conoscere i dati complessivi riferiti agli organismi da esso stesso controllati». Una trasmissione di dati caotica che va a contrastare con quel principio di trasparenza che tutte le istituzioni devono fare proprio. I casi Bastogi e Brioschi. E, invece, capita che di alcune partecipate non solo non si dispone di alcun dato, ma non è stato nemmeno individuato l'assessorato di riferimento. È il caso della Bastogi Spa e della Brioschi Spa. «Per queste società perdura l'assoluta mancanza di informazioni riguardanti l'attività societaria e la totale assenza di un'attività di controllo e di indirizzo da parte della Regione – denuncia la Corte –. Uno stato di incertezza che deve essere necessariamente superato anche alla luce delle ingenti risorse finanziarie che annualmente sono trasferite dal bilancio regionale al comparto delle partecipazioni». Il personale. Per quanto riguarda il reclutamento di personale, seppur limitatamente agli organismi in house, le società partecipate hanno l'obbligo non solo di conformarsi ai principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità previsti per la pubblica amministrazione, ma anche a tetti di spesa, il cui superamento comporta pesanti misure sanzionatorie. Ed è così che tra il 2011 e il 2012 la spesa per il personale si è ridotta di due milioni di euro: da 180 a 178. Una riduzione che, però, non ha contagiato tutte le società. Anzi. La Sardegna It Spa ha registrato un aumento di 600mila euro, l'Igea di 800mila, la Sfirs di 250mila, la Saremar di 500mila. «Questa condotta non può che essere valutata negativamente», scrive la Corte. Assunzioni e sponsorizzazioni. Ad aumentare, nel 2012, anche le assunzioni a tempo determinato, da 49 a 92, e le consulenze, pari a oltre 3 milioni e mezzo di euro. Bocciate anche le spese di rappresentanza, che, per quanto siano diminuite rispetto al 2011, risultano ancora molto elevate, superando gli 8 milioni di euro. Alcune società come Sogeaal, Sogaer e Saremar hanno incrementato le spese le sponsorizzazioni. La composizione. Per quanto concerne la composizione degli organi di amministrazione e di controllo diversi consigli di amministrazione risultano composti da più di tre persone, contravvenendo alle delibere del 2012 con cui la stessa Regione aveva posto dei paletti al numero dei componenti nell'ottica di una politica di razionalizzazione della spesa pubblica. Nel complesso l'amministrazione delle società regionali nel 2012 ha avuto un costo di quasi 2 milioni e 600mila euro, oltre 100mila in più dell'anno precedente, mentre l'attività di controllo ha comportato un costo complessivo di un milione e 76mila euro. (al.pi.)

Questionario e social

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