Sabato 23 agosto 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 agosto 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Ateneo tra i migliori del mondo
L'Academic Ranking ha collocato Cagliari nei primi 500
 
Cagliari tra le migliori 500 università del mondo. Nella classifica annuale dell'Academic Ranking of world universities, stilata dall'università Jao Tong di Shangai, l'ateneo si piazza tra la posizione 401 e la 500, preceduto da Roma, Pisa, Milano, Padova, Firenze, Torino e Bologna. Un riconoscimento ottenuto soprattutto grazie ai ricercatori delle sezioni di biomedica, economica, umanistica e ingegneria.
«La valutazione premia la ricerca scientifica e la sintonia con le politiche della Regione», spiega il rettore Giovanni Melis. «Se su 75 università italiane entrano nel ranking internazionale solo 21, significa che stiamo percorrendo la strada giusta. Mi auguro che la Giunta prosegua nel suo sostegno agli atenei sardi», afferma Melis.
Intorno alla duecentesima posizione gli atenei di Bologna, Milano, Padova, Pisa, Roma-La Sapienza e Torino. Cagliari è accompagnata dalle università di Ferrara, Genova, Palermo, Pavia, Cattolica-Milano e Parma. Già nel 2004 l'ateneo cagliaritano si era piazzato tra i primi 400.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 43 - Edizione CA)
Scavi a Mont'e Prama, spunta un altro Gigante
CABRAS. Riemergono il torso di un arciere, due piedi e una testa
 
Adesso c'è anche un torso di un arciere. Ma non solo. Dalla collina di Mont'e Prama ieri mattina è venuta alla luce la prima base con due piedi ben saldi alla pietra. Le teste invece non sono più due ma tre. L'ultima è stata ritrovata appena due giorni fa, con due occhi grandi e rotondi che sembra osservino un punto indefinito. Queste sono le ultimissime scoperte fatte dal gruppo di archeologi nel sito di scavo che si trova nella penisola del Sinis.
I TESORI Che quella terra fosse una miniera di tesori lo aveva già svelato il georadar che per 25 volte ha fotografato dettagliatamente tutta la zona di scavo dove ormai da fine maggio gli archeologi delle Università di Sassari e Cagliari assieme a quattro detenuti del carcere di Massama lavorano senza sosta dalla mattina alla sera. Ma nessuno, tanto meno gli studiosi, si aspettavano di vedere così tanti reperti importanti in pochissimo tempo.
L'ARCHEOLOGO «Queste ultime due giornate di lavoro ci hanno regalato qualcosa di veramente grandioso - ha commentato soddisfatto l'archeologo della Soprintendenza Alessandro Usai - per noi si tratta di indizi importanti per conoscere e studiare tutto il territorio dove riposano da secoli questi tesori».
IL RITROVAMENTO Il torso, la base con i piedi e la testa di un gigante si aggiungono dunque ad un elenco ormai lungo. Venti giorni fa le mani degli esperti hanno trovato diversi piedi, mani, parte di uno scudo, un busto e due teste con orecchie e trecce in evidenza. Senza tralasciare due modellini di nuraghe e due grandi betili da due metri ciascuno.
IL PUNTO Lunedì mattina alle dieci, il sindaco di Cabras Cristiano Carrus, assieme all'assessore alla Cultura Fenisia Erdas e l'archeologo Alessandro Usai, durante una conferenza stampa presenteranno gli ultimi ritrovamenti già ben custoditi all'interno dei magazzini del museo civico di Cabras Giovanni Marongiu. Struttura che a breve si dovrà ampliare per poter ospitare tutti i Giganti e i pezzi che verranno alla luce nei mesi futuri. Progetto già pronto per un cantiere che sfiora i due milioni e che servirà in sostanza per raddoppiare il museo che si trova alle porte di Cabras per chi arriva da Torregrande, dove già sono esposti sei preziosi Giganti. ( s. p. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 48 - Edizione CA)
Nell'area archeologica armato di metal detector
ALGHERO. Tombarolo sorpreso dalla Forestale a Sant'Imbenia
 
Armato di metal detector cercava reperti nel complesso archeologico di Sant'Imbenia. Il tombarolo, un algherese da tempo residente in Olanda, è stato denunciato dagli uomini del Corpo forestale di vigilanza ambientale della base navale di Alghero.
PEDINATO E FILMATO Era da tempo che le divise verdi tenevano d'occhio quell'uomo che avevano notato in più di una occasione aggirarsi nei pressi del villaggio risalente al XIV secolo, posto nella parte più interna della baia di Porto Conte, dove ci sono pure i resti di una villa di epoca romana. Lo hanno pedinato e filmato mentre usava l'apparecchiatura per la rilevazione dei metalli, nel vasto complesso nuragico tuttora oggetto di studio e di campagne scavi alle quali partecipano esperti internazionali.
Cercava monete o gioielli, ma ha trovato gli agenti della forestale. Per lui una denuncia a piede libero.
EMPORIO ANTICO Il villaggio intorno al nuraghe è ritenuto uno dei siti archeologici più importanti di tutto il Mediterraneo. Qui arrivarono i mercanti orientali e greci, con i loro preziosi manufatti. Il complesso di Sant'Imbenia ha restituito materiali di eccezionale interesse archeologico, in particolare ceramiche fenicie e greche databili dall'inizio dell'VIII secolo a.C. in poi e ora esposte al Museo Sanna di Sassari. La presenza di questi oggetti di altre culture ha indotto gli studiosi a ipotizzare l'esistenza sul posto di un emporio dove gli antichi si scambiavano le merci.
STUDIOSI INTERNAZIONALI Il complesso nuragico ha attirato la curiosità degli studiosi di Cambridge che, insieme all'Ateneo di Sassari hanno dato il via a una campagna scavi finalizzata a una successiva valorizzazione di quel sito. Le ricerche effettuate negli anni passati hanno rivelato che quello di Sant'Imbenia è un centro di primaria importanza, il primo insediamento in Sardegna interessato dalla frequentazione di commercianti fenici e greci in età arcaica. Per la straordinarietà dei suoi ritrovamenti è da ritenersi quindi tra i monumenti più significativi di tutta l'area del Mediterraneo occidentale.
PRECEDENTI Non è la prima volta che le forze dell'ordine sorprendono i cacciatori di reperti nei siti di interesse internazionale. Due mesi fa, sempre gli uomini del Corpo forestale, avevano trovato un cileno, residente in Norvegia, che batteva i fondali marini antistanti la villa d'epoca romana. Anche lui aveva un metal detector di ultima generazione.
Caterina Fiori
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
Dalla terra spunta un gigante-arciere
Nuovi ritrovamenti: un busto e un piede calzato. La Direzione dei Beni archeologici: nell’area degli scavi serve più sicurezza
di Luisa Satta
 
CABRAS Ieri il busto di un arciere con tanto di faretra sulle spalle e uno spettacolare piede calzato. Giovedì il basamento di una statua con i piedi ancora attaccati e un'altra testa. Il catalogo dei reperti restituiti dal sito di Mont'e Prama si arricchisce ogni giorno che passa e ogni nuovo ritrovamento pone ulteriori interrogativi alla squadra di archeologi che scava da maggio sul leggero rilievo a ovest della strada provinciale che porta da Cabras agli svincoli per le spiagge di Is Aruttas e Mari Ermi e poi punta verso Riola tagliando il Sinis in due. E mentre aumenta il numero dei turisti che si fermano a dare un'occhiata agli scavi, Direzione regionale per i Beni culturali e Soprintendenza ai Beni archeologici provano a blindare il cantiere. Recinti e cartelli. La prima con una perentoria lettera indirizzata dalla direttrice Maria Assunta Lorrai a un lungo elenco di enti e istituzioni interessate e in prima persona al responsabile della sicurezza del cantiere, Francesco Perria, per chiedere di recintare tutto e sistemare eloquenti cartelli di divieto di accesso ai non addetti ai lavori. La Soprintendenza con un secco "no" opposto alla richiesta di notizie e immagini relative ai nuovi interessanti reperti venuti alla luce nei giorni scorsi. «Mostreremo e racconteremo tutto lunedì mattina nei magazzini del museo civico di Cabras», spiega da Cagliari l'archeologo Alessandro Usai abbastanza infastidito per la ennesima fuga di notizie sugli eccezionali ritrovamenti degli ultimi giorni. L'area degli scavi diventa off limits per i giornalisti, allontanati anche dal piazzale interno del Museo civico di Cabras dove alle 16.30 di ieri sono stati scaricati il busto dell'arciere e il piede calzato appena liberati dal leggero strato di terra che li ha ricoperti per poco meno di tremila anni. Lunedì nuove notizie. Ma davanti a Mont'e Prama non ci sono muri né boschi e per seguire la delicata operazione di prelievo dei reperti per il loro trasferimento ai magazzini del museo comunale di Cabras bastano un binocolo e un buon teleobiettivo. Per sollevare il busto dell'arciere e posarlo con delicatezza nel bagagliaio della Toyota personale dell'archeologo Raimondo Zucca serve invece la forza di tre persone. A differenza di quello ritrovato qualche settimana fa, questo infatti è davvero il busto di un gigante, e appartiene a un gigante anche l'elegantissimo piede calzato rinvenuto assieme al busto sotto uno dei due grandi betili rinvenuti proprio nelle prime settimane di lavoro. È stato proprio il betilo, sembra di capire, a proteggere questi reperti dalle lame degli aratri che fino a quarant’anni fa lavoravano il terreno appartenente alla Confraternita del Rosario. Sul basamento e sugli altri reperti rinvenuti nei giorni scorsi se ne potrà sapere di più, invece, soltanto lunedì, ma si parla anche di un altro busto dai lineamenti però meno marcati che addirittura si assottiglierebbero stranamente sopra quella che appare come la linea del girovita.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Ozieri – pagina 28
Studenti cechi imparano il sardo
Gli allievi del docente Guido Piga stanno traducendo alcuni testi
 
PERFUGAS Insegna sardo in una delle più prestigiose università della Repubblica Ceca, precisamente a Brno, e qui è diventato uno dei portabandiera più accreditati della causa della lingua sarda nel mondo. Nell’ultimo corso di traduzione, gli studenti di Dario Piga, il giovane professore perfughese che insegna da qualche anno presso l’Università Masaryk di Brno, hanno dovuto lavorare sulle guide di Austerliz, un nome che a molti richiamerà alla memoria l’epopea militare di Napoleone Bonaparte. I testi che sono stati tradotti dal ceco al sardo consentono di fare un itinerario turistico dentro le sale del castello di Austerliz, che dista a soli 20 chilometri dalla città morava di Brno. I testi in sardo sono stati tradotti dagli studenti del secondo e del quarto livello con l’aiuto del docente, che ha avuto l’idea di proporre quest’attività pratica grazie ai finanziamenti dell’Università ceca e sarda. Nel castello si possono fare due tipi di visita, e per ogni visita si possono utilizzare gratuitamente i testi, di cui va fatta richiesta durante il pagamento dei biglietti. «A livello accademico - dichiara Piga - l’obiettivo principale di quest’attività è stato quello di aver dato agli studenti non sardi, la possibilità di praticare tutti gli aspetti linguistici della lingua sarda. Grazie all’attività di traduzione sono nati dei veri e propri gruppi di lavoro di ricerca con lo scopo di approfondire gli aspetti grammaticali e soprattutto lessicali e di individuare lo stile linguistico più adatto al testo». Ma c’è un altro obiettivo di cui Piga va giustamente orgoglioso: “aver dato la possibilità al sardo – spiega lo studioso perfughese – di avere una funzione comunicativa importante per quelle persone che al giorno d’oggi si sentono ancora identificate con questa lingua. La speranza è che quest’iniziativa non sia l’ultima, perché, attraverso il lavoro di questi valorosi studenti (ricordiamo che non sono sardi), si è dimostrato ancora una volta che in sardo si può fare, essendo sufficiente una buona dose di semplice volontà». Giuseppe Pulina

Questionario e social

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