Lunedì 4 agosto 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 agosto 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
Talassemie, una speranza dal Dna
I biologi a caccia di molecole in grado di attivare un nuovo gene
SANITÀ. Telethon punta sul progetto dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica di Cagliari
 
Da semplice comparsa ad attore protagonista. In ognuna dei cento miliardi di cellule del corpo umano c'è un pezzetto di Dna candidato a diventare famoso nella cura delle beta-talassemie, le malattie del sangue trasmesse per via ereditaria capaci di distruggere i globuli rossi e di far inceppare il delicato meccanismo della loro produzione. Accanto al gene beta-globinico, oggetto di studio perché la sua mancanza rende la vita dei pazienti dipendente dalle trasfusioni, ne esiste un altro molto simile anche se presente nelle cellule in percentuali inferiori al 3%. Un livello troppo basso per compensare le bizze del “fratello maggiore” responsabile della malattia. Ma sufficiente a richiamare l'interesse dei biologi cagliaritani dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr. Perché riuscire a far funzionare a dovere il gene delta-globinico, sosia del beta, significa aprire la strada a una nuova terapia per curare le beta-talassemie.
Con la complicità iniziale dell'ingegneria genetica, il gruppo di ricercatori della Cittadella universitaria di Monserrato ha isolato una piccola parte di Dna presente solo nel gene beta-globinico, ne ha costruito una identica e l'ha poi montata sul suo sosia con un risultato incoraggiante: quella piccola porzione del nostro patrimonio genetico identificata dalla sequenza di cinque lettere (CACCC) ha sul gene delta-globinico lo stesso effetto di un fertilizzante e il livello della sua presenza nelle cellule cresce sino a raggiungere valori adeguati per contrastare gli effetti delle beta-talassemie.
Dopo aver dimostrato in laboratorio la possibilità di far crescere nel sangue la percentuale del gene delta-globinico e aver verificato la validità terapeutica dell'utilizzo di questo sosia trasformato in aiutante del “fratello maggiore” in difficoltà, la sfida dei ricercatori è riuscire a trovare una sostanza in grado di esercitare la stessa funzione fertilizzante della sequenza CACCC.
Abbandonate ingegneria genetica e manipolazione del Dna, «adesso arriva la parte più difficile: individuare una molecola con cui costruire un farmaco per curare le beta-talassemie». Nel piccolo box accanto al laboratorio della Cittadella universitaria, Maria Serafina Ristaldi, capofila dei biologi cagliaritani, sa di cercare un ago in un pagliaio. «Ma grazie a un finanziamento di Telethon potremo iniziare lo screening utilizzando particolari celle costruite per testare contemporaneamente cento molecole». Con l'obiettivo ambizioso di trovare quella giusta per aprire, nel tempo più breve possibile, lo studio farmacologico: prima la fase preclinica, poi quella di sperimentazione sull'uomo in attesa del via libera alla commercializzazione della nuova molecola per curare una malattia rara, ma ugualmente capace di colpire ogni anno in Sardegna da 10 a 15 persone in aggiunta ai mille pazienti oggi costretti a una trasfusione di sangue una volta ogni due o tre settimane. «Se la nostra ricerca andrà a buon fine, la stessa molecola potrà essere utilizzata per curare anche l'anemia falciforme». In cui la mutazione genetica altera l'aspetto dei globuli rossi provocando nel tempo danni sempre più gravi ai vari organi. «Le beta-talassemie sono diventate malattie a prognosi aperta: c'è una maggior aspettativa di sopravvivenza ed è migliorata la qualità della vita dei pazienti». Che restano comunque dipendenti dal ricambio di sangue e dalla terapia per eliminare l'accumulo del ferro causato dalle trasfusioni. Rendendo indispensabile una continua sorveglianza del malato con costi variabili da 21.000 a 70.000 euro all'anno per ogni paziente senza tener conto delle spese sostenute per esami di laboratorio, pasti e personale ospedaliero dedicato.
Nel caso delle beta-talassemie, oggi c'è un solo modo per guarire definitivamente: il trapianto di midollo osseo o delle cellule staminali del cordone ombelicale. E il problema principale, oltre al rischio di insuccesso, è la difficoltà di trovare un donatore compatibile. Ma se il progetto dei biologi dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr centrerà il suo bersaglio, il sosia del gene beta-globinico, fertilizzato dal nuovo farmaco frutto della ricerca sarda, diventerà una tenaglia per troncare, forse definitivamente, la catena delle trasfusioni.
Stefano Salone
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Ma ora arriva il caldo, è allarme per gli animali
Con le temperature alte aumentano gli insetti-vettori che portano le malattie
 
Se la temperatura aumenta, in campagna è come se ci fossero miliardi di siringhe volanti. Sono i vettori delle malattie degli animali, e in questa strana estate, con luglio più fresco rispetto alla media, si riducono i rischi di diffusione delle malattie tra gli animali. Ma c'è poco da essere ottimisti, l'esplosione è soltanto rimandata.
«Il caldo comporta uno sviluppo maggiore dei vettori dei virus», spiega Manlio Fadda, docente del Dipartimento di medicina veterinaria dell'Università di Sassari. Lingua blu, febbre del Nilo, encefalite virale, patologie che colpiscono gli ovini, portate dai culicoides , gli insetti, colpiscono meno o niente in inverno e autunno. «Il problema è duplice», sottolinea il professore, «più sale la temperatura più il virus si riproduce nei vettori, e poi anche i vettori si moltiplicano più in fretta. E allora la trasmissione è rapidissima nelle pecore e nelle capre».
Il riscaldamento globale ha portato effetti spaventosi, in tutto il mondo. E se prima i focolai erano localizzati sempre in pianura e vicino alle zone d'acqua, adesso anche paesi solitamente “immuni”, al nord, hanno visto l'arrivo di parassiti. Un recente studio dell'Istituto nazionale di veterinaria norvegese, ad esempio, ha registrato il fatto che le zecche, sono state avvistate molto più a settentrione del loro limite geografico conosciuto, e anche ad altitudini superiori, oltre i 700 metri sopra il livello del mare.
«L'anno scorso la circolazione del virus della blue tongue », prosegue Fadda, «è iniziata presto, quest'anno, quando arriverà con il caldo, avrà comunque maggiori difficoltà, perché buona parte degli animali si è già ammalata e gli altri sono stati vaccinati». Sempre che si tratti del sierotipo 1. Tra gli addetti ai lavori infatti c'è un nuovo allarme: in Grecia, nel Peloponneso, è in corso una recrudescenza - già da maggio - del sierotipo 4. E se dovesse arrivare fin qui (cosa altamente probabile) sarebbero dolori.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Legni di navi e antiche anfore rinascono in riva al mare
 
La nave romana ha preso forma nel laboratorio del Molo Sabaudo prima di essere esposta nelle mostre temporanee al Ghetto degli Ebrei e a Nora. Così come la piroga, copia di un'imbarcazione neolitica di ottomila anni, scolpita nel tronco di una roverella.
Sono due dei tanti esempi di archeologia sperimentale che il gruppo di archeologi guidati da Sanna sta portando avanti da anni. Un importante programma, così come tanti altri messi a punto nel presidio del porto cagliaritano, insieme all'Università di Cagliari e Sassari, i docenti e ricercatori Carlo Lugliè, Carla Del Vais, lo zooarcheologo Marco Zedda, Roberto Sirigu. Eppoi le visite guidate, le scuole, il rapporto con Erasmus, gli stage.
«Questo è un posto - spiega Sanna - che potrebbe creare lavoro. Speriamo di poter riprendere quanto prima, con l'Autority e il Comune di Cagliari, l'idea della valorizzazione, di una sua apertura sempre più reale verso la città». Magari davvero spedita. «Un po' come sta avvenendo con i pescatori, con i quali abbiamo maturato rapporti di grande fiducia dialogando, intanto, da uomini di mare. I risultati non sono mancati, e non soltanto sul piano della consegna dei reperti, anche di grande importanza arcehologica, finiti nelle reti, ma anche sullo scambio di informazioni per noi studiosi assolutamente preziose». (a. pi.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Gli esperti dell'Università per rivoluzionare il traffico
PULA. Sarà studiato il flusso della circolazione anche a Santa Margherita
 
Arrivano gli esperti delle Università sarde per disegnare la nuova mappa della circolazione a Pula e Santa Margherita. Il Comune, che in autunno presenterà il nuovo piano del traffico, ha firmato un protocollo di intesa con il Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità dell'Università di Cagliari e Sassari. Saranno i loro ingegneri a misurare il flusso del movimento di auto in paese e nella costa, anche attraverso indagini e questionari con gli abitanti. Sarà però fondamentale la partecipazione di cittadini e commercianti, specie sui temi delle Ztl e dei parcheggi e alla luce delle discussioni degli ultimi mesi sul caso-fioriere.
IL MUNICIPIO Vuole scommettere sulla mobilità sostenibile e annuncia un nuovo metodo per migliorare la viabilità: «Amministratori e residenti saranno insieme gli attori di questo progetto», spiega il sindaco Carla Medau, «si ripartirà dal vecchio piano del traffico di 12 anni fa per aggiornarlo in base alle modifiche urbanistiche con studi all'avanguardia. Per questo abbiamo sottoscritto un autorevole accordo con le Università di Cagliari e Sassari: il flusso del traffico a Pula e in tutta la costa di Santa Margherita sarà analizzato e misurato nei dettagli, vogliamo dotare il territorio di uno strumento che possa davvero cambiare in meglio la viabilità».
A un mese dalla riapertura di via Nora, anche se a orari alterni, il giudizio del primo cittadino è positivo. «Non è un flop», dice Medau, «ricordiamo che sino a un mese fa la strada era chiusa per tutto il giorno mentre ora, nonostante qualche aspetto da rivedere, stiamo cercando di accontentare tutti. Per quanto riguarda i parcheggi a pagamento, stiamo provvedendo a far rispettare alla ditta il capitolato d'appalto: ritengo però che pagare la sosta sino alle 24 non sia ammissibile in una cittadina turistica».
FIORIERE Non altrettanto positivo, per la minoranza, il primo mese senza fioriere. «C'è ancora molta confusione», lamenta Francesca Toccori, capogruppo di “Cresciamo con Pula”, «e non dimentichiamoci che molti commercianti chiedono che la strada non resti completamente chiusa la domenica». Angelo Pittaluga, di “Più Pula”, non vede di buon occhio la scomparsa delle fioriere nel periodo estivo: «Penso che in una località turistica come la nostra una strada centrale come via Nora debba restare sempre chiusa al traffico d'estate e aperta durante il resto dell'anno. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso la riapertura totale, invece è sceso a compromessi. Resta inoltre il problema delle transenne, che ognuno sistema o rimuove come gli pare».
Ivan Murgana
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
Troppi precari negli uffici pubblici
Cgil, Cisl e Uil: «Servono interventi per dare certezze ai giovani»
 
CAGLIARI Serve una svolta per mettere fine al precariato negli uffici pubblici. A sollecitare la Giunta e il Consiglio regionale ad accettare una sfida decisiva per il futuro di molti giovani, sono le segreterie regionali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. «Negli ultimi anni – è scritto in un documento congiunto – abbiamo assistito da parte della Regione solo a soluzioni parziali e a pochi concorsi, mentre sono migliaia i giovani e meno giovani che da troppo tempo operano ancora come precari negli uffici, come sono anche migliaia i lavoratori di ruolo che attendono percorsi di riqualificazione e non più altri tagli lineari». Per i tre sindacati, «l’emergenza va oggi affrontata con determinazione e senso di responsabilità dopo aver accertato nella realtà quanto sia vasta la galassia del precariato in Sardegna». Nell’ultima parte del documento Cgil, Cisl e Uil sollecitano un incontro urgente all’assessore regionale al Personale e alla commissione Lavoro del Consiglio regionale per «affrontare insieme e con lungimiranza una delle grandi emergenze, all’interno del già difficile mercato del lavoro»
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 14
Premio Ozieri, Mastino guiderà la giuria
Nicola Tanda lascia l’incarico che ha ricoperto per 33 anni e resta come presidente emerito
 
SASSARI Cambio della guardia al Premio Ozieri di Letteratura sarda. « Dopo oltre trentatrè anni di appassionata e competente guida della giuria del Premio Ozieri di Letteratura Sarda, il professor Nicola Tanda, per sua matura scelta, è da quest'anno presidente emerito – annuncia il presidente del Premio Vittorio Ledda –. Il testimone ed il fardello della guida della giuria della più antica rassegna poetica e letteraria in lingua sarda passa ora al professor Attilio Mastino, rettore dell'Università di Sassari, intellettuale a tutto tondo, ricco di esperienza e di passione per la storia, la cultura e la lingua della sua terra». Nicola Tanda, nella lunghissima storia della rassegna poetico-letteraria ozierese, è stato il quinto presidente del collegio giudicante, succedendo nell'ordine - a partire dal 1956 - ai professori Domenico Masia (1° anno), Cicito Masala (4 anni), Antonio Sanna (18 anni, con un intermezzo di Rafael Catardi per 2 anni). «L'azione e la passione del professor Tanda, in un percorso lungo e denso di significati e di traguardi, di proposte, dibattiti e sollecitazioni, hanno certamente lasciato un segno indelebile nella storia dell'Istituzione culturale che non è solo patrimonio ozierese, ma di tutti i sardi», afferma il predidente del Premio. «Un'iniziativa nata nel lontano 1956 dall'idea del poeta Tonino Ledda, e poi sempre guidata da volontari, che si è consolidata nel corso dei decenni – ricorda Ledda – diventando via via anche soggetto detentore di un immenso patrimonio di testi, filmati, manoscritti, libri, fotografie e altro materiale documentario, di valore anche museale, che costituisce oggi il nerbo di quella che è stata una letteratura che è salita dalla gente ed ha toccato riconosciuti e prestigiosi livelli di autorevolezza e di vera democrazia». Il Premio Ozieri vuole ringraziare con riconoscenza e amicizia il professor Mastino, che presto lascerà l’incarico di rettore, «per aver accettato l'impegnativo incarico, e gli augura un lungo, autorevole e fecondo percorso in questa certamente intrigante avventura, che vedrà coinvolte "sa limba sarda" e le altre lingue del territorio come lingue dell'oggi e del domani, come segni di identità e come elementi distintivi per le culture e per le tradizioni della Sardegna». L'appuntamento più immediato è quello della premiazione della 55^ edizione, prevista per il prossimo mese di novembre.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 14
L’aou vince la causa
Il Tar: «Tutto regolare al concorso per amministrativi»
 
SASSARI Tutto regolare. Il Tar Sardegna ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato contro il concorso per collaboratori amministrativi della categoria D, espletato dalla Azienda ospedaliero universitaria nel 2012. Il ricorso, presentato da due candidati dichiarati idonei, chiedeva di annullare la graduatoria per presunte violazioni della procedura concorsuale. Contestazioni sempre respinte con forza dalla direzione aziendale che ha sempre difeso la regolarità del concorsoe che si era, a suo tempo, costituita in giudizio assistita dall'avvocato Mauro Barberio. «E' un risultato importante per l'Azienda ma anche per tutto il territorio – ha dichiarato il direttore generale Sandro Cattani – perché si tratta del primo concorso per collaboratori amministrativi espletato negli ultimi 24 anni. L'ultimo concorso di questo tipo risaliva infatti al 1989. Si tratta anche di un riconoscimento importante per l'operato e la professionalità dei servizi aziendali che hanno saputo gestire con successo un concorso per il quale erano arrivate circa 8000 domande».

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie