Giovedì 24 luglio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 luglio 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Petizione
Conservatoria da salvare: consegnate 1500 firme
La petizione contro il commissariamento della Conservatoria delle coste sarde si è conclusa ieri con l’invio delle firme raccolte al presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru. Più di 1.500 cittadini si sono mobilitati sulla piattaforma Change.org per chiedere un passo indietro della Giunta verso la conservazione del litorale costiero. L’appello è stato lanciato il 26 giugno scorso, meno di un mese fa, da 50 firmatari eccellenti fra grandi artisti, esponenti della cultura italiana, accademici, ambientalisti e sindaci di comuni sardi, tra i quali Fulco Pratesi, Stefano Deliperi, Sandro Roggio, Paolo Fresu, Elena Ledda; Marcello Fois, Massimo Carlotto e Dacia Maraini.«La grande mobilitazione sulle questioni legate al commissariamento della Conservatoria», sostengono i promotori, «è il riconoscimento da parte dei cittadini dell’operato dell’Agenzia che, grazie a un processo dinamico di tutela, autonomo e indipendente, ha valorizzato il grande patrimonio costiero della Sardegna, tenendo conto sia della fragilità degli ecosistemi, sia della diversità delle attività e degli usi, delle loro interazioni e dei loro impatti».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda / Cronaca Italiana (Pagina 12 - Edizione CA)
ISTAT. La maggior parte appartiene a un’organizzazione
Volontari, è record
Sono 6,6 milioni, un italiano su otto
ROMA. In Italia circa un italiano su otto fa volontariato. Un esercito di 6,63 milioni di persone che svolge attività gratuite a beneficio di altri o della comunità. Lo rileva l’Istat, nella prima indagine sul lavoro volontario, frutto di una convenzione stipulata fra l’istituto, la rete dei Centri di servizio per il volontariato e la Fondazione volontariato e partecipazione.
La maggior parte svolge la propria attività solidale in un gruppo o in un’organizzazione (4,14 milioni), ma una bella fetta di italiani - circa tre milioni - è impegnata per conto proprio, in maniera non organizzata.
A livello territoriale nel Nord-est si registra il tasso di volontariato totale più elevato (16%), con un primato netto del Trentino Alto-Adige (21,8%). Seguono Nord-ovest (13,9%) e Centro (13,4%). Il Sud si contraddistingue per livelli di partecipazione sensibilmente più bassi (8,6) con una diffusione addirittura dimezzata rispetto al Nord-est.
Gli uomini risultano più attivi rispetto alle donne (13,3% contro 11,9%), ma il divario è dovuto unicamente a una più consistente presenza di uomini nello svolgimento di attività organizzate (8,8% contro 7%). Non si registrano, invece, significative differenze di genere nel tasso di volontariato individuale. La percentuale di volontari è maggiore nelle classi di età centrali della popolazione: il tasso di volontariato totale cresce, infatti, con l’età, sino a toccare il massimo nella classe 55-64 anni (15,9%), per poi scendere dopo i 65 anni.
Ancora più evidente è la relazione diretta dell’impegno volontario con il titolo di studio: la percentuale di chi presta attività volontarie è minima tra coloro che hanno la licenza elementare o nessun titolo (6,1%) e massima tra i laureati (22,1%). L’impegno medio di ciascun volontario è di 19 ore.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 38 - Edizione CA)
Un carnaio per i grifoni della costa bosana
Su iniziativa dell’assessore comunale all’ambiente Alfonso Campus domani mattina si parlerà di un aspetto importante delle politiche di rispetto ambientale e di aiuto alle specie esistenti nel territorio bosano. Infatti gli allevatori che operano nell’area dei Sic Valle Temo e zona costiera tra Bosa, Capo Marrargiu e Porto Tangone sono chiamati a discutere sul tema dei carnai aziendali per lo smaltimento delle carcasse di allevamento. Il territorio è l’habitat di oltre cinquanta specie di uccelli protetti dalle normative comunitarie. Una realtà importante per l’intera isola è quella della colonia di grifoni, la maggiore d’Italia. Una specie da tutelare con tutta una serie di interventi fra cui la realizzazione di carnai non contaminati. All’incontro saranno presenti Alfonso Campus, preside della facoltà di Veterinaria dell’università di Sassari, Salvatore Naìtana e Renato Uleri della Asl di Oristano. ( a. n. )
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda / Estate (Pagina 8 - Edizione IN)
A Posada dal 1 al 3 agosto mostra di monili d’epoca e nuove creazioni
Prendas e Allèros: il gioiello sardo dalla tradizione al contemporaneo
Dai monili del battesimo a “Su Donu”, il gioiello che si porta in dono alla sposa, e ancora l’inedita collezione della Madonna dell’Annunziata della parrocchia San Giorgio di Bitti, e quelli esposti da Bruno e Francesca Busonera, due orafi sardi accreditati per i restauri del Vaticano.
È questo e molto di più “Prendas e Allèros, oro, argento, corallo, pietre … un cammino di arte e di cultura”, mostra che dall’1 al 3 agosto si terrà nella casa delle Dame di Posada. Nove espositori, un migliaio di opere d’arte che creano un percorso dal sacro al profano attraverso il gioiello sardo, opere che raccontano un mondo ricco di cultura. Cultura che può essere fonte di sviluppo economico. Una mostra curata da Agostino Basile, progetto nato dal Decalab, il laboratorio di idee conseguenza del master in diritto per la Cultura e l’arte del Consorzio Universitario Nuorese, sostenuto da Comune di Posada, Fondazione Banco di Sardegna e Camera di Commercio di Nuoro.
Cultura e storia che guardano all’economia: per questo la scelta è ricaduta su Posada, centro ricco di storia e poesia con il suo borgo arroccato sotto il castello della Fava. Fra tradizione, innovazione e sviluppo l’arte orafa sarda ha molte similitudini con quelle catalana e africana e il progetto potrebbe approdare oltremare. Accanto alla mostra, dal 1 agosto nel Castello ci sarà l’esposizione della francese Christelle Familiari, che con “Variazione sul tema” a cura di Massimiliano Scuderi aprirà un dialogo tra tradizione e arte contemporanea. ( f.le. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna / Sardegna (pagina 9 – edizione OR)
I piazzamenti nelle tabelle elaborate da Censis- Repubblica
Atenei, Sassari tiene: scambi europei al top
Cagliari arretra
Dopo i voti dati dal Sole 24 Ore recuperate molte posizioni
SASSARI. Cambiano le classifiche, mutano gli indicatori di valutazione e rispunta il sole: l’università sarda vede di nuovo rosa. Almeno in parte. L’ultima graduatoria di Repubblica-Censis appena arrivata in edicola contiene sui due atenei dell’isola giudizi in larga misura buoni. E, e a ogni modo, ben diversi da quelli sfavorevoli dati dal quotidiano economico-finanziario di Confindustria appena un mese fa. Nella sostanza Sassari perde un paio di posizioni, ma tiene rispetto al 2013-2014. Conferma infatti il trend in ascesa negli scambi internazionali e così migliora nettamente il risultato finale nelle relazioni europee rispetto allo scorso anno, soprattutto grazie alle borse per l’Erasmus e per il placement (lavoro + studio all’estero). Alghero, poi, conserva il primo posto in Italia per la didattica in Architettura. E più in generale l’università turritana riconquista buone posizioni in altri campi. In estrema sintesi, non va male, sempre nel quadro nazionale, neppure Cagliari. Che però perde cinque posizioni nell’elenco dei grandi atenei rispetto al recente passato. Le statistiche. Le informazioni fornite da Censis-Repubblica sono estremamente analitiche, dettagliatissime, accompagnate da parecchi elementi esplicativi che aiutano a comprendere meglio come si è arrivati a certe votazioni. Conseguenza: lo spaccato che ne scaturisce fotografa la realtà in maniera più efficace di altre classifiche. E tutto questo nonostante per la ricerca scientifica - dove esistono parametri di raffronto internazionali di frequente non omogenei e quindi non sempre confrontabili - si debba in qualche maniera fare un discorso a sé decisamente più articolato. Caso per caso. Ma ecco qualche particolare in più. I voti vanno da 66 a 110. Manca la lode ma è come per la laurea. La classifica appena pubblicata tiene conto di sei ripartizioni. Non solo suddivide il “Belpaese dell’accademia” in atenei statali mega, grandi, medi e piccoli. Ma tiene perlopiù separati i politecnici. E colloca in un elenco del tutto differente le università private.Nella graduatoria generale Cagliari vede peggiorare la propria posizione circa alcuni aspetti. Per i servizi offerti (in certi casi più dall’Ersu che dall’amministrazione d’ateneo) il voto resta 81/110. Ma per le borse di studio e altri interventi si scende dal 96 dell’anno scorso a 93. Per le strutture tutto uguale. Per il web 10 punti in meno: da 95 a 85. Internazionalizzazione: da 81 a 78. Nella media complessiva si passa dall’87,3 di 12 mesi fa all’84,4 di oggi: -2,9 il punteggio finale. Il quadro. Nella graduatoria generale rispetto all’anno scorso, Sassari scende dal terzo al quinto posto. Ora si piazza così tra Modena e Macerata. E questo perché tutti i fattori di riferimento presi in considerazione (servizi, borse, strutture e informatica) sono in calo. Tutti a eccezione appunto di quello importantissimo riferito agli scambi internazionali. Sempre più numerosi gli studenti in arrivo da altri atenei o in uscita verso università europee o di altri continenti. In crescita anche i visiting professor da una parte e dall’altra del mare. Così, in questo caso, c’è stato un notevole balzo in avanti, così com’era già stato documentato nelle scorse settimane, in occasione dell’elezione del nuovo rettore, Massimo Carpinelli, dalle stesse statistiche interne dell’accademia turritana. Dall’87/110 del 2013-2014 si è andati al 103/110 di oggi: un salto di 16 punti. Questo particolare aspetto dimostra come gli iscritti sassaresi si stiano proiettando sempre più verso il resto del mondo: grazie anche a contributi della Regione nei sussidi, in genere più alti di altre zone d’Italia, alla sensibilizzazione delle nuove generazioni fatta a Sassari e all’organizzazione impeccabile delle trasferte in chiave locale. Ma questo non può comunque far dimenticare completamente il raffronto negativo finale rispetto ai 12 mesi precedenti. Bilancio determinato dalle valutazioni su servizi, borse strutture e informatica: -5,3 in totale, più elevato che per Cagliari. Il precedente. Ma certo tutti i giudizi dati dal Censis sull’università sarda appaiono più positivi della recente classifica nazionale elaborata dal Sole 24 Ore. In quell’elenco - tranne sempre che per gli scambi internazionali - i due storici atenei dell’isola figuravano agli ultimi posti. Sassari era 49esima su 61 atenei statali con un punteggio di 35 su cento, lungo la stessa linea di Campobasso. Cagliari ancora più in basso, al numero 53, con 32 punti, come L’Aquila e Cassino. Gli indicatori. Nella circostanza erano però stati presi in considerazione anche parametri valutativi diversi. Nel calcolo si andava dalle percentuali di occupazione raggiunte nei primi 12 mesi dopo la laurea alla "dispersione", ossia la percentuale d’immatricolati iscritti al secondo anno nella stessa università. Proprio l’inserimento di questi indicatori aveva suscitato le reazioni degli attuali rettori: Attilio Mastino, a Sassari in carica sino a novembre, e Giovanni Melis (il cui mandato. a Cagliari, scadrà nel 2015). Entrambi avevano rimarcato quanto e come le condizioni economiche e sociali dell’isola penalizzino le loro sedi. Un aspetto generale da tenere necessariamente in conto per tracciare un bilancio completo della situazione reale.
Pier Giorgio Pinna
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna / Sardegna (pagina 9 – edizione OR)
Una serie di novità nei criteri di valutazione
Tre le modifiche più rilevanti introdotte da Censis-Repubblica quest’anno nei criteri di valutazione considerati nella “Grande guida all’università” allegata al quotidiano da ieri in edicola (650 pagine, 9,90 euro + il il prezzo del giornale). Il primo parametro che cambia è che la fonte chiave delle elaborazioni non è più costituito dallo studio e dal vecchio database del Miur, ma dalle statistiche ministeriali sull’anagrafe degli iscritti nei diversi atenei. Secondo indicatore: per l’insegnamento (e quindi non per la ricerca) vengono mediati tra loro i dati di 2 anni accademici consecutivi. Il terzo criterio innovativo non riguarda l’isola, dove non esistono università private diverse dalla Pontificia università teologica della Sardegna: nella classifica degli atenei non statali si utilizzano gli stessi parametri impiegati più in generale per quelli pubblici su scala nazionale.
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna / Sardegna (pagina 9 – edizione OR)
L’INSEGNAMENTO/1
Ingegneria perde 4 posti, Psicologia va avanti di 6
CAGLIARI. Qualche passo avanti e alcuni indietro nelle valutazioni fatte da Censis-Repubblica sulla didattica all’università di Cagliari. Il raffronto è più che altro con i 12 mesi appena trascorsi. Per quanto concerne il primo triennio nel gruppo disciplinare scientifico, per esempio, l’ateneo migliora di 4 posizioni, in quello geo-biologico di 6, nel letterario-umanistico di 3 e di ben 6 nello psicologico. Mentre ne perde 4 in ingegneria civile-ambientale, dell’informazione e industriale. Risale poi di altrettanti posti nel gruppo sanitario (professioni mediche come quella d’infermiere, ostetrica, riabilitativa). Scivola giù di 9 posizioni il chimico-farmaceutico, di 2 in quello economico-statistico e sempre di 2 nel socio-politico e nel giuridico. Stabile nel linguistico. Nel caso delle lauree magistrali Giurisprudenza perde 7 posti. Per Farmacia l’università di Cagliari ne conquista invece 8 in più. E in Medicina ben 4 in tempi di grande concorrenza alimentati anche dai test su scala nazionale programmati nella scorsa primavera. Mentre Odontoiatria, pur nella stessa condizione-base, arretra di altrettante posizioni.
 
L’INSEGNAMENTO/2
Architettura sempre in vetta, scende Veterinaria
SASSARI. Situazione altalenante per quel che riguarda la didattica anche a Sassari. Architettura resta la prima facoltà d’Italia. Per la facoltà il parametro sulla progressione di carriera passa però da 103 a 96. I rapporti internazionali si confermano al top assoluto: sempre 110/110. E infine il voto medio generale scende da 106,3 a 103. Male Medicina che nel ciclo unico perde 8 posizioni, dalla 16esima alla 24esima. E Veterinaria passa dal secondo all’ottavo posto. Infine Odontoiatria arretra di 2 posizioni. Il polo chimico-farmaceutico conquista sei caselle più dell’anno scorso. Mentre il geo-biologico, sempre per il solo insegnamento, torna indietro di 3 posti rispetto a 12 mesi fa. Grande balzo in avanti del polo medico-sanitario che guadagna 9 posizioni. L’indirizzo agrario ne guadagna 1. L’economico-statistico ne perde 4. Il socio-politico avanza di una casella rispetto al 2013-2014. Letterario umanistico: -1. Linguistico: -3. Stabile l’«insegnamento”, ossia il corso riservato a chi dovrà un domani insegnare nelle scuole. Giurisprudenza: -5. Farmacia: tutto invariato.
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna / Oristano (pagina 9 – edizione OR)
Studiosi di fama mondiale per il complesso di S’Urachi
SAN VERO MILIS. Studiosi di fama internazionale, faranno il punto sull’ultima campagna di scavi che ha interessato S’Urachi, uno dei complessi nuragici più belli e affascinanti della Sardegna, e come spesso accade non abbastanza conosciuto e valorizzato, che sorge a poche centinaia di metri dal centro abitato di San Vero. L’appuntamento è per domani sera alla pineta di Mandriola, nella sede estiva della Biblioteca comunale, dove, a partire dalle 19, si terrà una conferenza che consentirà di conoscere i risultati della campagna di scavi, che, attraverso un progetto triennale, si sta svolgendo all’interno dell’area che ospita il complesso archeologico monumentale. Campagna di scavi resa possibile grazie alla collaborazione fra il Comune e la Brown University di Providence, fra i più antichi e prestigiosi atenei degli Stati Uniti e che vedono la presenza di studiosi provenienti dalle Università di Valencia, Glasgow, Leicester, Leiden, Cagliari e Sassari. Dopo una breve introduzione da parte di Alfonso Stiglitz, la conferenza prevede le relazioni di due fra i più accreditati studiosi di archeologia mediterranea e che da anni sono impegnati nelle ricerche all’interno del complesso nuragico di San Vero: il professor Peter va Dommelen, della Brown University e Andrea Rappa, archeologo che da anni collabora nel complesso lavoro di ricostruzione della storia dell’insediamento che fin dalla metà del secondo millennio avanti Cristo e sino alla prima età imperiale romana è stato abitato con continuità. Non a caso nel corso delle diverse campagne di scavi che a partire dal 1948 hanno interessato l’area monumentale, fino ai giorni nostri utilizzata come cava per l’estrazione di materiale per la realizzazione di mattoni, sono venuti alla luce i resti di edifici che si sono sovrapposti: «Dal nuraghe cinto da un antemurale – precisa una nota introduttiva alla conferenza – a un edificio del Bronzo finale, a una fascia pressochè continua di strutture addossate al nuraghe e che in parte lo coprono, segno di un abitato agricolo di età punica e romana». L’ingresso al convegno di venerdì è aperto a tutti.
Michela Cuccu 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna / Sardegna (pagina 7 – edizione OR)
Continuano ad arrivare le adesioni per salvare l’ente
Conservatoria, raccolte 1500 firme
SASSARI. Sono state inviate al governatore Francesco Pigliaru le oltre 1.500 firme raccolte per salvare la Conservatoria delle coste dalla spending review. Più di 1.500 cittadini si sono mobilitati sulla piattaforma Change.org per la conservazione del litorale costiero grazie all’appello lanciato il 26 giugno da 50 firmatari eccellenti fra grandi artisti, esponenti della cultura, accademici, ambientalisti e sindaci di comuni isolani. Tra gli altri Dacia Maraini, Paolo Fresu, Ermete Realacci, Fulco Pratesi, Marcello Fois, Massimo Carlotto, Elena Ledda e i sindaci di Arbus, Buggerru, Calasetta, Castelsardo, Castiadas, Cuglieri, Domus de Maria, La Maddalena, Masainas, Porto Torres, Sant'Antioco, Stintino. Con la soppressione dell’Agenzia migliaia di ettari di coste, ad alto valore paesaggistico e ambientale, potranno essere messi in vendita ai migliori offerenti, pronti a speculare sulle coste sarde. La petizione contro il commissariamento dell’ente si è conclusa con l’invio delle firme al presidente della Regione Francesco Pigliaru. «La mobilitazione – sostengono gli organizzatori della raccolta di firme – è il riconoscimento da parte dei cittadini dell’operato della Conservatoria che, grazie a un processo dinamico di tutela, autonomo e indipendente, ha valorizzato il grande patrimonio costiero della Sardegna, tenendo conto sia della fragilità degli ecosistemi che della diversità delle attività, degli usi delle loro interazioni e dei loro impatti».

 

Questionario e social

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