UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 11 settembre 2014

Giovedì 11 settembre 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 settembre 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 

 
L’UNIONE SARDA

1 – L’Unione Sarda di giovedì 11 settembre 2014 / Estate (Pagina 4 - Edizione IN)
Domani e sabato a Pattada quarta edizione di “S’Ischola de su trabagliu” di Lamas
E DI CULTURA SI CAMPA? Come creare lavoro, gli esperti a confronto
Quarto anno e un programma denso di spunti per ragionamenti in pubblico, buoni semi per germogli futuri. È questo lo spirito con cui “S’Ischola de su trabagliu” organizzata dall’associazone culturale Lamas candida Pattada ad essere pensatoio stabile delle politiche per lo sviluppo della Sardegna per un intensa due giorni, da domani a sabato prossimo. “Come creare lavoro? Quale e come?” è il tema scelto per quest’anno. Ma ecco il programma della manifestazione all’Hotel La Pineta.
DOMANI Alle 16 inizio dei lavori. Seguirà la proiezione di “Transumanza” del regista Salvatore Mereu. Alle 16.15 “Lo stato dell’economia e del lavoro” con Antonella Crescenzi economista del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Giorgio Macciotta del Cnel. Alle 17 “C’è ancora spazio per l’industria? Per quale?”: introducono e coordinano Tore Corveddu e Angelo Sini di Lamas, intervengono Francesca Ticca segretario regionale Uil, Oriana Putzolu segretario regionale Cisl, Michele Carrus segretario regionale Cgil, Tore Cherchi coordinatore Progetto Sulcis, Pietro Ciarlo, costituzionalista, Maria Antonietta Mongiu presidente regionale Fai Sardegnae Antony Muroni direttore de L’Unione Sarda. Alle 20 concerto del quartetto Karel con gli strumenti ad arco di Piero Virdis di Pattada.
SABATO Si inizia alle 9.30 con “L’accoglienza è il lavoro di una stagione?”: coordinano la giornalista Susi Ronchi e Gianni Manca di Lamas, intervengono Vittoria Mereu della Direzione commerciale marketing e Direzione business di Tirrenia, Italo Meloni, direttore del Cirem dell’Università di Cagliari, Roberto Petza, chef della Fondazione Accademia Casa Puddu di Siddi, Franco Mulas, direttore della Starwood e l’esperta di turismo Giuseppina Scorrano. Alle 11 si prosegue con “Dalla terra e dal mare quale lavoro?”: introducono e coordinano Maria Francesca Chiappe de L’Unione Sarda e Salvatore Palitta di Lamas, intervengono Attilio Mastino, rettore dell’Università di Sassari, Angelo Aru, agronomo dell’Università di Cagliari, Sergio Vacca, professore di Scienza del Suolo dell’Università di Sassari, Giuseppe Delogu, dirigente Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, Francesco Casula, direttore 3A di Arborea, Vito Gulli, direttore Asdomar Olbia, Alfonso Orefice Esperto di sviluppo rurale, Ersilia di Tullio, responsabile Area Agricoltura Industria alimentare del Nomisma Bologna e il sociologo Nicolò Migheli. Alle 15.30 “C’è spazio per il sapere delle mani?”: coordinano Gian Franca Fois e Antonello Deiosso di Lamas. Intervengono il liutaio Piero Virdis, il designer Antonio Fogarizzu, Stefano Mameli della Confartigianato Imprese Sardegna, Anna Maria Sanna ex dirigente scolastica, Rosario Musmeci, esperto di formazione e istruzione, Ilene Steingut, direttrice dell’ Istituto Europeo Designer di Cagliari e Silvano Tagliagambe, filosofo della scienza.
Chiusura alle 17.30 “Con la cultura si mangia?” cooridinati da Salvatore Fenu e Maria Antonietta Mongiu inteverranno il regista Filippo Martinez, il presidente di Calagonone Jazz Giuseppe Giordano, Antioco Floris, direttore Celcam dell’Università di Cagliari, lo storico dell’architettura Franco Masala, Costantino Cossu de La Nuova Sardegna, l’artista Pinuccio Sciola e l’ex direttore della Sede Rai di Cagliari Romano Cannas. (f.a.)


2 – L’Unione Sarda di giovedì 11 settembre 2014 /Provincia di Cagliari (Pagina 33 - Edizione CA)
MONSERRATO. L’assenza di campi decreta la morte di alcuni sodalizi
Gli impianti non ci sono, addio alle società sportive
Non è un paese per sportivi, se per fare una schiacciata su un campo da pallavolo finisci a Maracalagonis. Monserrato e palloni, da qualche tempo, non vanno d’accordo: i terreni di gioco ci sono ma non per le società sportive, che anche quest’anno non hanno spazi per l’attività. Così i campi vuoti mangiano anni di storia sportiva come quella de “La Salle volley”: si è arresa, non c’è più. «Essere nomadi senza certezze è stato dispendioso e stressante», spiega Susanna Piacciau, allenatrice e figlia del presidente della società che esisteva da trent’anni: «Se un’amica non mi avesse concesso la struttura a Maracalagonis, avrei lasciato lo scorso campionato a metà. Senza un campo, non possiamo esistere».
PALLA A TERRA Quaranta atlete a casa: qualcuna ha smesso, altre si sono iscritte altrove. La beffa è che, per un utilizzo condiviso con altre società dell’impianto del Cus vicino al Policlinico, è appena arrivata una fattura da seimila euro. «La convenzione tra Comune e Università non è stata molto chiara, evidentemente», spiega Saruccio Scano del basket Condor: «Quello che pensavamo fosse un onere del Municipio diventa nostro, oltretutto il prezzo è alto rispetto alle ore previste, ma aspettiamo che l’amministrazione ci dica come dobbiamo comportarci». Anche in questo caso 199 atleti, tra bambini e adulti, senza destinazione. «Per la nostra serie B femminile utilizzeremo l’impianto della Ferrini Quartu», spiega facendo qualche calcolo economico che andrà coperto dalle quote degli iscritti.
DESERTO DI CAMPI I piccoli campi in via Argentina e via San Gavino «bastano appena per i bimbi di otto anni: troppo piccoli». Chiuso il Pallone in via Riu Saliu, lasciato decadere il palazzetto del Comparto otto mai “abitato” dagli atleti, nell’attesa dell’agibilità della palestra di via Tonara, la situazione è preoccupante per lo sport monserratino. Morta La Salle basket femminile, si cerca alloggio per i suoi restanti 130 atleti. Altrimenti, assicurano, «anche qui si chiude». Il basket Panda ha fatto la rinuncia più grande: arrivata in serie A3 ha dovuto dire no, proprio perché priva di campo agibile. Nella vecchia sede dell’ex area del Demanio c’è la fortuna di far giocare i ragazzi e la Promozione maschile, ma non la categoria maggiore femminile, che anche quest’anno trasloca al campo universitario. A un mese dai campionati, si attendono risposte.
Virginia Saba


3 – L’Unione Sarda di giovedì 11 settembre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Discipline di nicchia, conti in rosso
Basket femminile: 400 mila euro di costi per una stagione
Ingaggi, trasferte, divise. Totale: 400 mila euro. È quanto spende, per il solo campionato di A1 di basket femminile, il Cus Cagliari, tra le storiche società sportive cagliaritane con bilancio traballante e futuro grigio. «E questa è pure la cifra minima, per una stagione dignitosa», precisa Stefano Arrica, vicepresidente della storica polisportiva di Sa Duchessa, riferimento per l’intero mondo universitario cittadino e non, nella massima serie anche con l’hockey e l’atletica leggera. Sport per lo più di nicchia. Sfiorati appena da sponsor privati, che preferiscono investire nel calcio. Eppure capaci di collezionare titoli e trofei in ogni dove, di allevare in corpo e spirito, di compiere attività di prevenzione sociale fin dalla tenera età.
Che si tratti di basket, volley, pallanuoto, ginnastica, calcio a cinque o tennistavolo, il meccanismo è sempre lo stesso: si richiede il contributo all’istituzione di turno, arriva il via libera ma il denaro no. Per riceverlo, si deve aspettare almeno un anno. «Noi siamo fortunati, perché possiamo contare anche sull’introito derivante dal comarketing con Sardegna Promozione», ammette Arrica, «ma le spese vive vanno pagate lo stesso e subito, in mancanza di liquidità ci troviamo a dover chiedere prestiti alle banche, da restituire con i relativi interessi».
C’è chi deve addirittura metter mano al portafoglio. «Mi sono dovuto esporre in prima persona, per fornire garanzie alle banche», rivela Marco Vacca, numero uno del Cagliari Futsal, una vita nella massima serie di calcio a cinque, «trovare sponsor privati è sempre più difficile, mentre i costi lievitano: spesso gli orari dei voli non coincidono con i nostri e dobbiamo trattenerci una notte in più oltremare». Ultima tegola, il taglio del 30 per cento dei 6 milioni di euro stanziati inizialmente, annunciato quando l’iscrizione era già depositata in federazione. «A saperlo prima, non avrei presentato domanda», dichiara Vacca: «Ritirare la squadra adesso, a poche settimane dall’inizio del campionato, mi costerebbe 30 mila euro di penale». Impossibile, a questo punto, anche programmare l’attività del settore giovanile. Il Futsal però non si arrende. Nè lo fanno la Ferrini Cagliari, le società Astro, Virtus, Pirates Accademia, Olimpia (basket), Quattro Mori e Marcozzi (tennistavolo), la polisportiva Amsicora, Rari Nantes (pallanuoto) e nel volley, Augusta, Gnu, San Paolo e Alfieri. «Abbiamo ricevuto già l’anticipo, pari al 60 per cento dell’importo», puntualizza il presidente Roberto Capra, «ma il saldo no e non sappiamo quando arriverà, ogni anno è sempre peggio». Non sono tanto i soldi a preoccupare, quanto la mancanza di certezze. «Senza queste», conclude Capra, «lo sport minore è destinato a morire».
Clara Mulas



LA NUOVA SARDEGNA

4 – La Nuova Sardegna di giovedì 11 settembre 2014 / Pagina 34 - Appuntamenti
GHILARZA
Summer School, stasera l’incontro con Hirschhorn
Svizzero, 57 anni, nell’estate 2013 ha realizzato il Gramsci Monument a New York, nel cuore del Bronx
GHILARZA Oggi alle 22 al ristorante Valparaiso la Summer School Scuola internazionale di studi gramsciani propone un incontro con l’artista svizzero Thomas Hirschhorn, 57 anni, che nel 2013 ha realizzato un monumento ad Antonio Gramsci a New York, nel cuore del Bronx. Con l’artista stasera dialogheranno il direttore del Museo Man di Nuoro Lorenzo Giusti e il profesoor Joseph Buttigieg. Sabato alle 19, nell’Orto Botanico di Cagliari, l’artista svizzero sarà impegnato in una conversazione sul tema “I linguaggi di Gramsci” con Luca Paulesu e i docenti GSS dell’università di Cagliari. Molti ricorderanno del monumento a Gramsci a New York, perchè l’evento è stato seguito dalla stampa internazionale. In quella occasione a New York erano stati organizzati concerti di musica classica e rock, reading, corsi per bambini, spettacoli teatrali e persino un happy hour. Tutti nel nome dell’intellettuale comunista che è diventato protagonista di una delle iniziative più insolite dell’estate newyorchese. L’idea è nata da un artista svizzero e la gente del quartiere l’ha trasformata in una festa di strada. A raccontare questa singolare storia è stato il giornalista Massimo Vincenzi in un articolo uscito sulla Repubblica. «Il monumento è qui, in questo cortile di erba e cemento al centro di un gruppo di grattacieli dai mattoni rossi - aveva scritto l’inviato della Repubblica - Il posto si chiama Forest Houses, negli anni Novanta ci arrivava solo la polizia con le pistole spianate a contrastare una delle tante lotte tra spacciatori di crack. Adesso va meglio, anche se la violenza c’è ancora e Manhattan è lontana come un altro pianeta. Proprio per questo, la strana creazione sta qui, "lontana dal centro e dalle altre gallerie"». La struttura in legno compensato, plexiglass e nastro adesivo, è stata per tutta l’estate del 2013 il centro pulsante del quartiere, tra murales con il volto, la storia e le frasi più significative del fondatore del Partito Comunista. Thomas Hirschhorn, 57 anni, è convinto che i musei vadano portati per le strade. Questo progetto è il quarto nel suo genere: gli altri sono ad Amsterdam dedicato a Spinoza, poi Gilles Deleuze ad Avignone e George Bataille a Kassel, in Germania.
 
 
5 – La Nuova Sardegna di giovedì 11 settembre 2014 / Pagina 36 - Cultura e spettacoli
Domani e dopodomani a Pattada i seminari de “S’ischola de su trabagliu”
UN LABORATORIO DI IDEE PER UN’ISOLA CHE CAMBIA
Economia e cultura: competenze a confronto su un tema centrale, il lavoro
PATTADA La quarta edizione de “S’ischola de su trabagliu”, organizzata dall’associazone culturale “Lamas”, candida Pattada a pensatoio stabile delle politiche per lo sviluppo della Sardegna. “Come creare lavoro? Quale e come?” è il titolo. Industria, artigianato, agroalimentare, turismo, cultura sono i focus programmati domani pomeriggio e per tutta la giornata di sabato all’Hotel La pineta. Con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna ed il patrocinio del Fai (Fondo ambiente italiano), “Lamas” si propone di elaborare strumenti di sviluppo dell’economia sarda immediatamente traducibili in atti concreti dall’iniziativa privata e pubblica. Come il titolo dell’intera iniziativa, anche quelli dei singoli incontri (cinque) sono in chiave di domanda: “C’è ancora spazio per l’industria? Per quale?”; “L’accoglienza turistica è il lavoro di una stagione”?; “Dalla terra e dal mare quale lavoro?”; “C’è ancora spazio per il sapere delle mani?”; “Con la cultura si mangia?”. La scelta de “S’ischola de su trabagliu è dettata dal volere unire alle competenze di studiosi e tecnici la diretta esperienza di artigiani, imprenditori, industriali i quali si faranno interpreti del bisogno di praticità, concretezza, operabilità necessarie per uscire dall’attuale deserto occupazionale. Un esempio concreto lo si avrà domani alle 20, quando l’intreccio di artigianato e di arte darà vita al concerto del Quartetto Karel che suonerà con gli strumenti ad arco del liutaio pattadese Piero Virdis. Il laboratorio de “ S’ischola de su trabagliu” vuole mettere a confronto competenze in un momento in cui si sono rarefatti i luoghi di incontro, di partecipazione, di proposta. Il laboratorio si propone di far convergere intelligenze ed esperienze intorno ad un obiettivo, il lavoro, diventato la prima emergenza dell’isola. Si comincia domani alle 16 con la proiezione di “Transumanza” (15 minuti), il ducufilm di Salvatore Mereu. Il regista sarà presente all’incontro. Subito dopo, le relazioni di Antonella Crescenzi e di Giorgio Macciotta disegneranno lo stato dell’economia e del lavoro in Italia e in Sardegna. Seguirà, alle 17, un dibattito sul tema “C’è ancora spazio per l’industria?”. Tra i relatori i segretari regionali della Cgil, della Cisl e della Uil, Michele Carrus, Oriana Putzolu e Francesca Ticca, che dialogheranno con il costituzionalista Pietro Ciarlo, con il responsabile del Progetto Sulcis Tore Cherchi, la presidente del Fai Sardegna Maria Antonietta Mongiu e con il direttore dell’Unione Sarda Antony Muroni. Sabato quattro appuntamenti. Alle a 9.30 tavola rotonda sulle prospettive del turismo con: Vittoria Mereu (direzione commerciale marketing Tirrenia); Italo Meloni (direttore Cirem Università di Cagliari); Roberto Petza (chef); Franco Mulas (direttore Starwood Arzachena); Attilio Mastino (ex rettore dell’Università di Sassari). Alle 11 alla domanda “Dalla terra e dal mare quale lavoro?” risponderanno: Angelo Aru (agronomo Università di Cagliari); Sergio Vacca (professore di Scienza del suolo Università di Sassari); Giuseppe Delogu (dirigente Corpo Forestale); Francesco Casula (direttore 3 A Arborea); Vito Gulli (direttore Asdomar Olbia); Alfonso Orefice (esperto di sviluppo rurale); Ersilia di Tullio (responsabile dell’Area agricoltura e industria alimentare di Nomisma); Nicolò Migheli (sociologo). Alle 15.30 dibattito sull’artigianato con: Piero Virdis (liutaio a Pattada); Antonio Fogarizzu (designer); Stefano Mameli (Confartigianato); Anna Maria Sanna (ex dirigente scolastica); Rosario Musmeci (esperto in formazione e istruzione); Ilene Steingut (direttrice dell’Istituto europeo di design a Cagliari); Silvano Tagliagambe (filosofo della Scienza Università di Cagliari). Infine, alle 17.30, alla domanda “Con la cultura si mangia?” risponderanno Filippo Martinez (regista); Giuseppe Giordano (Calagonone Jazz); Antioco Floris (direttore Celcam Università di Cagliari); Franco Masala (storico dell’architettura); Costantino Cossu (responsabile Cultura La Nuova Sardegna); l’artista Pinuccio Sciola; Romano Cannas (ex direttore sede Rai Cagliari).
 



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