Sabato 19 luglio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 luglio 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
Nuova offerta formativa, aumentano le borse per i più meritevoli. Invariate le tasse
«STUDIARE È UNA BUONA IDEA»
Il rettore: vogliamo preparare i giovani al mondo del lavoro

«Chiediamo alle famiglie di puntare sui giovani. Studiare è ancora una buona idea». Il rettore Giovanni Melis ci mette tutta la passione, quasi fosse una supplica, nell’illustrare le offerte dell’Università. Vuole, e ha tutte le ragioni del mondo, invertire il trend che sta portando a un preoccupante calo degli iscritti, «perché studiare non serve a niente e, oltretutto, costa caro». Nuovi corsi di laurea, incremento delle borse di studio, aumento dei servizi e riduzione dei costi per i più meritevoli. L’ateneo si gioca le carte decisive, con un obiettivo preciso: preparare i giovani al mondo del lavoro. Puntando sulle innovazioni tecnologiche e non solo sui saperi tradizionali, «perché senza laurea è difficile anche emigrare».
LE NOVITÀ I numeri messi in campo sono imponenti: 78 corsi di laurea, 10 mila tirocini formativi, più di 400 accordi con atenei stranieri, oltre 800 borse Erasmus. Non è tutto, con una rimodulazione dei corsi esistenti sono state elaborate tre nuove lauree triennali (Tecnica della riabilitazione psichiatrica, Tecniche di laboratorio biomedico, in Beni culturali e spettacolo), e di due lauree magistrali (Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione e Filosofia e teorie della comunicazione).
FACILITÀ DI ACCESSO Snellire le procedure e facilitare il rapporto con gli studenti. Da quest’anno sono tre i corsi impartiti in modalità e-learning: a Scienze della comunicazione e a Economia e gestione aziendale (che conserva anche la modalità tradizionale in presenza) si aggiunge Filosofia e teorie della comunicazione. Sono disponibili anche 33 corsi di recupero dei debiti formativi anche in questo caso con e-learning.
GLI ACCORDI Il rettore Melis apre nuovi scenari per gli studenti cagliaritani. «Siamo impegnati a realizzare percorsi di apprendistato all’interno delle aziende durante i corsi di laurea. Il nostro Ateneo - prosegue Melis - si caratterizza anche per l’apertura internazionale, con oltre 400 accordi con Università straniere, scambi Erasmus e tirocini di lavoro all’estero».
TASSE E BORSE DI STUDIO «Le tasse sono ferme ai livelli più bassi in Italia», afferma il rettore. La vera lotta è contro il taglio dei finanziamenti. «Grazie all’intesa con la Fondazione Banco di Sardegna siamo riusciti a mettere a disposizione degli studenti idonei nelle graduatorie dell’Ersu che per mancanza di fondi non avevano usufruito di sovvenzioni, un milione di euro», aggiunge Melis. Niente tasse per i diplomati con il massimo dei voti, per i figli di disoccupati, iscritti alle liste di mobilità, cassaintegrati. Previste borse di mille euro per i laureati in corso e premi di ulteriori mille euro per i migliori laureati di ogni facoltà, e il rimborso del 10 per cento delle tasse per chi consegue almeno 50 crediti formativi nell’anno solare. Il rettore Melis chiude con una frecciata. «Prima dell’arrivo di Antonio Funedda l’Ersu era uno sfacelo: puntavano sulle borse di studio, trascurando le Case dello studente. Ecco perché sono in pessime condizioni».
Andrea Artizzu


2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
L’edificio di via Roma chiuso da anni. Ipotesi di vendita
UNO STUDENTATO ANCORA SENZA FUTURO

Viene male parlare di buona Università e servizi per gli studenti quando si prende in esame la situazione della Casa dello studente di via Roma. Chiusa da anni per interminabili lavori di ripristino e con un futuro tutto da scrivere. «È una struttura fragile, non in buone condizioni». Antonio Funedda, presidente dell’Ersu (l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario proprietario dell’edificio), è un docente universitario che in pochi mesi ha imparato i meccanismi della politica. Non si sbilancia e quando gli chiedono quando e a che costo potrà riaprire sfoggia il miglior politichese. «Stiamo effettuando lavori di recupero con investimento da 800 mila euro. Non è sufficiente, abbiamo necessità di altri fondi». Il predecessore aveva ipotizzato la vendita. «È un’ipotesi che il cda sta prendendo in considerazione».
Più radicale l’intervento del rettore Giovanni Melis. «Quella struttura non era adatta a diventare uno studentato, lo abbiamo sempre detto». (a. a.)
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
L’ANALISI
È necessario Utilizzare gli spazi vuoti

La città si sta svuotando. E sta invecchiando. I giovani, nel migliore dei casi, emigrano verso i paesi dell’hinterland alla ricerca di una casa che non costringa a mutui centenari con le banche. Perché allora non puntare tutto sul turismo studentesco? Cagliari ha le carte giuste. Sole, mare, vitalità, docenti preparati. E spazi inutilizzati. È necessario riconvertire le numerose strutture abbandonate (caserme dismesse, ex ospedali, palazzine in disuso e, perché no, il vecchio carcere di Buoncammino). Non è un’eresia ipotizzare che uno studente tedesco, inglese, francese o svedese possa studiare medicina, ingegneria o giurisprudenza nella città che vuole diventare a tutti i costi la Capitale della cultura. Bisogna sbrigarsi, è un’occasione da non perdere. (a. a.)
 
 
4 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 42 - Edizione CA)
SASSARI
Addio Rina Pigliaru

«Se Francesco Pigliaru è ora la guida della Sardegna, Rina Fancellu era la nonna dell’isola». L’omelia di monsignor Pietro Meloni ha accompagnato, ieri mattina a Sassari, l’ultimo viaggio della professoressa, 89 anni, mamma del governatore Francesco Pigliaru e moglie di Antonio, uno degli intellettuali sardi più importanti del Novecento. Cerimonia composta, celebrata dall’arcivescovo padre Paolo Atzei, alla presenza di colleghi ed amici della famiglia Pigliaru. Dal presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau ai sindaci di Sassari ed Alghero Nicola Sanna e Mario Bruno. «Ha sempre coltivato i valori della fede - ha detto Meloni - e dell’amore per la cultura». (a. br)
 
 
5 - L’Unione Sarda / Estate (Pagina 8 - Edizione IN)
MONT’E PRAMA. Il sottosegretario: la statua sarà un ambasciatore dell’Isola
UN GIGANTE AL QUIRINALE
Barracciu: fondi per gli scavi. Pili: sì, del 2011  Vedi tutte le 2 foto C hissà se sarà il pugilatore Bobore o l’arciere Cabillu. È presto dirlo, ma di sicuro uno dei tanti Giganti di Mont’e Prama oggi esposti tra Cabras e Cagliari finirà a Roma, nei corridoi del Quirinale. Ma non solo: alcune copie sbarcheranno all’Expo 2015 a Milano. Per le statue del Sinis, un’occasione per farsi conoscere e convincere i turisti a venire a vederle in Sardegna dove si continua a scavare alla ricerca di altri reperti nuragici. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu, che ieri mattina ha raggiunto la collina di Mont’e Prama per toccare con mano gli ultimi ritrovamenti: «Sarà un modo per promuovere un’isola che ha tutte la carte in regola per vivere di turismo culturale e durevole».
L’esponente del governo ha poi assicurato che la campagna di scavo non si fermerà: «La Pompei della Sardegna, come amo definirla, è un sito che merita l’interesse nazionale. Ecco perché i 250 mila euro del progetto Arcus per procedere senza pause al recupero di altri tesori sono già pronti. Il 6 agosto verranno aperte le buste di chi ha partecipato al bando per proseguire gli scavi. Ma visto il continuo rinvenimento di frammenti, da parte nostra c’è l’interesse a reperire altri fondi e non abbandonare questa risorsa culturale che ha tutto ciò che serve per accedere ai finanziamenti del Decreto Cultura Turismo».
Intanto, per otto ore al giorno e sino a settembre, continuano a scavare gli archeologi delle Università di Cagliari e Sassari, gli autori del progetto “Archeologia Mont’e Prama”, la prima campagna di scavo dopo trent’anni di silenzio, partita a maggio, si concluderà a settembre. Le loro mani hanno portato alla luce due grandi betili, altri due modelli di nuraghe e la parte di un avambraccio sinistro di un pugilatore. Mentre al museo di Cabras sono già custoditi un busto, l’attacco di una gamba, un piede e parte di una mano. E poi tanti frammenti scheggiati dagli aratri che verranno analizzati per capire se anche questi sono elementi scultorei che appartengono all’area funeraria di Mont’e Prama.
Sul posto c’era anche il sovrintendente ai Beni Archeologici della Sardegna Marco Minoja: «Si tratta di situazioni simili a quelle degli anni ’70, quando da questa terra vennero fuori tante statue. Sono reperti eccezionali quelli che gli scavi ci restituiscono, ma soprattutto confermano quello che lo studio del sottosuolo ha evidenziato». Si lavora proprio dove il georadar dell’Università di Cagliari, l’unica a possedere questo strumento, ha fotografato 56 mila anomalie. Minoja, però, precisa: «Anomalia non vuol dire Gigante, che sia chiaro. É vero che ci aiuta a capire dove lavorare».
Intanto, ieri in serata, con un’interrogazione è intervenuto il deputato Mauro Pili replicando alle dichiarazioni dalla Barracciu: «Chi propone di portare un Gigante al Quirinale non ha capito l’imponenza della scoperta. È un’offesa al popolo sardo e al più insegne accademico Giovanni Lilliu, contrario a qualsiasi tipo di separazione delle statue e all’allontanamento dal luogo del ritrovamento». Riguardo ai fondi spiega: «Si tratta di uno stanziamento del 2011 destinato, su mia richiesta, dal ministro Bondi alla ripresa degli scavi del Sinis. Tentare di vendere maldestramente quello stanziamento come nuovo è ridicolo».
Sara Pinna
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
6 - La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 7
CAGLIARI
Nuovi corsi all’università e fondi per le borse di studio
CAGLIARI Un milione di euro per le borse di studio degli universitari “idonei, ma non beneficiari”. Insomma per quelli entrati nelle graduatorie Ersu che avevano diritto a un sostegno. Ma non potevano averlo perché non c’erano risorse per tutti. Tutto questo grazie alla speciale intesa raggiunta tra università di Cagliari e Fondazione Banco di Sardegna. «Questo consentirà – spiega il rettore dell’ateneo del capoluogo Giovanni Melis – a centinaia di giovani con le giuste condizioni di reddito e merito di poter accedere con maggiore facilità agli studi universitari». Confermate anche le misure anticrisi con l’esonero dal pagamento delle tasse per i diplomati con il massimo dei voti, per i figli di disoccupati, iscritti alle liste di mobilità, cassintegrati. Offerta formativa sostanzialmente invariata per l’università di Cagliari con 78 corsi di laurea. Anche se le novità per il 2014-2015 non mancano. Attraverso una rimodulazione dei corsi esistenti sono state attivate tre lauree triennali in Tecnica della riabilitazione psichiatrica, in Tecniche di laboratorio biomedico, in Beni culturali e spettacolo, e di due lauree magistrali, in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione e in Filosofia e teorie della comunicazione. Previsti anche 400 accordi con università straniere, scambi Erasmus e tirocini di lavoro all’estero. E anche corsi in modalità e-learning. Per iscriversi ai test d’accesso ai corsi di laurea dell’ateneo di Cagliari c’è tempo fino al 26 agosto: per le prove di accesso è possibile esercitarsi on line. (s.a.)
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 4
Da lunedì ricomincerà il confronto in commissione sulla proposta presentata dal Partito Democratico
Sel fa da paciere: «Ma le Asl sono troppe
»
CAGLIARI Fiducia nell’assessore, ma la riforma della sanità va condivisa. È questo il nuovo segnale di pace lanciato da Sel, seconda forza per peso politico e numerico in maggioranza, dopo lo strappo del Centro Democratico, i malumori della Giunta e tanto altro ancora sulla proposta di riorganizzazione presentata dal Pd e in discussione da lunedì alla commissione Sanità del Consiglio regionale. L’appello lanciato dal capogruppo di Sel, Daniele Cocco, agli alleati è chiaro: «La proposta non deve essere blindata, ma aperta ed emendata anche nei punti fondamentali». Si sa che il progetto del Partito Democratico prevede una dodicesima Asl (quella per le emergenze), il centro unico appalti e acquisti, più la riqualificazione dei piccoli ospedali in «case della salute». Secondo Daniele Cocco, l’occasione non va sprecata: «Abbiamo davanti una grande opportunità – dice – per cambiare le cose in un settore dove i bilanci delle Asl confermano il disastro e i manager, nominati dal centrodestra, rispondono a logiche che non sono quelle di dare risposte ai cittadini». Per poi aggiungere: «Il nostro impegno è quello di ridurre il numero delle Asl e questo per tutta la maggioranza deve essere un punto irrinunciabile. Inoltre coloro che saranno a chiamati a guidare le nuove Aziende dovranno essere persone scelte in base alle competenze e non devono avuto a che fare con l’amministrazione di centrodestra degli ultimi cinque anni». Punto e basta, secondo Sel e da qui bisogna ripartire. Per questo da lunedì in commissione la bozza del Pd – che invece come detto prevede l’aumento delle Asl – potrebbe essere rivoltata con il contributo di tutti i partiti della maggioranza e anche della Giunta. Gli emendamenti potrebbero essere almeno una decina, proposti dal Cd (che riprenderebbe il progetto dell’ex assessore Capelli di sole tre Asl), oppure potrebbe essere rilanciata l’idea delle quattro macro aeree, con i confini delle ex Province storiche, o presa in considerazione la proposta del Partito dei sardi. È la prima presentata in Consiglio: tre Asl, nord, centro e sud Sardegna, e due Aziende ospedaliere (una a Cagliari, Brotzu, Businco e Marino, l’altra al centro con la triade San Francesco, Zonchello e Della Mercede), più le due Miste allargate al Santissima Trinità, a Cagliari, e al Santissima Annunziata a Sassari. Sulle varie mappe cominceranno a confrontarsi i partiti, anche se la scadenza di chiudere la partita il 7 agosto sembra ora impossibile. Ma il centrodestra, con Marcello Orrù del Psd’Az, dice «la maggioranza ha troppa fretta» e con Paolo Truzzu (Fdi-An) aggiunge: «Stabilizzino i precari, invece di lottizzare». (ua)

 
 
8 - La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 6
SQUINZI AD ALGHERO
Il presidente di Confindustria: «Crisi drammatica, per salvarsi bisogna investire nelle riforme»
«SPERANZA DALLA CHIMICA VERDE»
Il suo ruolo di rappresentante delle istituzioni non era tra i più facili, ma l’assessore alla Programmazione della Regione Raffaele Paci aveva un coniglio da togliere dal cilindro di fronte alla platea degli industriali del Nord dell’Isola. E, grazie al suo colpo di teatro, è riuscito a strappare un fragoroso applauso. «Avete presente gli articoli dei giorni scorsi sul patto di stabilità? Ecco, ero al telefono pochi minuti fa. La trattativa con lo Stato è conclusa, e la settimana prossima firmeremo a Roma. Niente più patto di stabilità dal 2015. Siamo liberi di spendere le compartecipazioni dello Stato come meglio crediamo, garantendo il pareggio di Bilancio. Ed è un enorme passo avanti. Ora siamo stimolati a controllare ogni euro di entrata e di spesa. Perché potremmo riallocare ogni centesimo risparmiato. E spenderlo. Non come prima, con la Sanità assurdamente “fuori patto” che invogliava a non toccare un passivo scalando il quale non ci sarebbe stato nessun guadagno. La prossima mossa ora è una rigorosa ripulitura del documento contabile. E un nuovo corso. Bisogna stingere i denti per qualche mese. Ma il futuro dell’Isola è finalmente iniziato».di Giovanni Bua wALGHERO «La situazione sarda? Grave. Anche perché, oltre al calo di tante attività industriali, a crollare è il settore delle costruzioni, che da sempre è asse portante nell’isola. E ormai pesa solo il 4,5 per cento del Pil complessivo della Sardegna, oltre due punti in meno di soli 4 anni fa. Ma qualcosa si muove. Come l’impianto di chimica verde inaugurato a giugno dall’Eni a Porto Torres. Bisogna ripartire da lì». Parole del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ieri nell’isola per l’assemblea 2014 di Confindustria Nord Sardegna, svoltasi nel cuore dei 500 ettari delle tenute Sella e Mosca di Alghero. «Un posto incantevole – ha sottolineato il presidente degli industriali, arrivato insieme al presidente regionale Alberto Scanu – che ci ricorda come la Sardegna abbia grandi punti di forza. Ma se l’industria, tutta, non riparte, non si può andare fuori da questa crisi, che è tutt’altro che passata. Come confermano gli impietosi dati, per altro a noi già noti, dati da Bankitalia. Basti pensare che, dall’inizio della crisi, la Sardegna ha perso ben 7 punti di Pil. Recuperare non sarà facile». La ricetta? «Abbiamo bisogno di un Paese più semplice, dove vengano realizzate le riforme istituzionali della pubblica amministrazione e tutto ciò che possa renderci più competitivi. Renzi ha detto che non prenderà ferie. Aveva anche parlato di riforme da fare in cento giorni, che ora sono diventati mille. L’importante è che alla fine si facciano. E bene. La Regione? Il percorso è uno solo: semplificare e rimettere in piedi la macchina». Sul ruolo degli industriali poi: «Abbiamo il diritto-dovere di essere classe dirigente di questo paese e non possiamo smettere di impegnarci, dobbiamo mettercela tutta. Il Paese, e la Sardegna, ripartirà solo se le imprese ripartiranno». A entrare nello specifico dei drammatici dati dell’Isola il presidente regionale di Confindustria Alberto Scanu e soprattutto il presidente di Confindustria Nord Sardegna Pierluigi Pinna, che in un’articolata relazione ha toccato tutti i punti caldi: dalla semplificazione legislativa necessaria per il rilancio, dal costo dell’energia, alla pressione fiscale eccessiva, i problemi dell’agroalimentare, le criticità di turismo, edilizia, comparto estrattivo, chimica e ambiente. Chiudendo con trasporti, istruzione, credito e consorzi industriali: «Modello da superare». «Abbiamo 140mila disoccupati – ha ricordato poi Alberto Scanu –, 60mila sotto ammortizzatori sociali, di cui 30mial in deroga. È il momento in cui serve il coraggio di decidere. Serve più impresa, e non più dipendenti pubblici o consulenti. Servono meno leggi regionali, che servono solo a rimarcare differenze e creare confusione. Serve un medico che non solo conosca la terapia ma la somministri anche in fretta. Come abbiamo fatto nel basket possiamo prima salvarci e poi diventare un eccellenza. Basta crederci». A provare a dare qualche risposta, di fronte a un nutrito parterre di autorità varie, nel quale erano presenti, tra gli altri, i sindaci di Sassari e Alghero Nicola Sanna e Mario Bruno il rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino, il presidente della Provincia Alessandra Giudici, l’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci. «La situazione è drammatica, e ben lo sapevamo quando abbiamo iniziato il nostro lavoro. É tempo di fatti, e noi stiamo lavorando incessantemente, sbrogliando con calma e decisione una matassa intricata. Sembra che non andiamo avanti, ma volgiamo fare le cose per bene. E le buone notizie stanno arrivando. Le risorse ci sono. Arriveranno 5 miliardi nel settennato 2014-2020. Ora tutti dobbiamo essere in grado di sfruttarli. A iniziare dalle imprese».




QUOTIDIANI NAZIONALI

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