Giovedì 10 luglio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 luglio 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Duemila euro
Un premio agli studenti più bravi
 
Se sei bravo, meriti un riconoscimento, se risulti tra i più bravi allora il premio che meriti è doppio. Con questa filosofia l'ateneo di Cagliari ha premiato i 12 migliori studenti del 2013 (laureati con 110 e lode) con due assegni da mille euro. Ad altri 131 studenti ha assegnato un premio da mille euro. L'università che premia il merito ha le facce e i nomi di Federico Corona e Flavia Piras (Biologia e Farmacia), Riccardo Corte e Luca Migliari (Ingegneria e Architettura), Luca Orrù e Laura Leoni (Medicina), Fabrizio Corda e Luca Bruno Boi (Scienze), Alessandra Melis e Nicola Longobardi (Scienze economiche, giuridiche e politiche), Nicola Congiargiu e Francesca Rapetti (Studi umanistici).
Nicola Longobardi, cagliaritano, si è laureato in Giurisprudenza a 22 anni. «È una bella soddisfazione, qualcuno ha riconosciuto il valore del nostro lavoro», dice. «Parte di questi soldi li utilizzerò per le vacanze, il resto lo metterò da parte per continuare a studiare». Farà così anche Flavia Piras, 25 anni di Macomer, che ha discusso una tesi sulla sensibilità gustativa nelle donne in menopausa e nelle adolescenti. «Frequenterò una scuola di specializzazione». «Oggi riconosciamo il merito dei nostri laureati», spiega il rettore Giovanni Melis, «il sistema produttivo ha bisogno di giovani preparati».
Premiati anche sei docenti: Cristiano Cincotti (Diritto del mercato), Diego Lasio (Psicologia sociale), Renato Robledo (Biologia applicata), Ulrico Sanna (Ingegneria industriale), Irene Messana (Biochimica), Barbara Pes (Fondamenti di informatica).
Ma. Mad.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 20 - Edizione CA)
Archeologia
Al lavoro da giorni i genetisti e gli antropologi dell'Università di Bologna
E ora si studia il Dna dei resti umani di Tharros
 
Erano alti o bassi? Più longevi gli uomini o le donne? Ma soprattutto: cosa mangiavano? Di quali malattie soffrivano e qual'era il loro mestiere principale? Informazioni preziose, autentiche, mai svelate sino ad oggi e che a breve racconteranno chi realmente abitava nell'antica città punico romana di Tharros. Tutto questo grazie all'esame sul Dna di tutti i resti umani ritrovati negli ultimi due anni. Centinaia e centinaia di reperti già catalogati e sistemati con cautela all'interno di venti casse di plastica custodite nei magazzini del museo civico Giovanni Marongiu di Cabras e che a metà luglio saranno analizzati.
L'ESAME L'intervento verrà eseguito per la prima volta in assoluto dai genetisti e antropologi del dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Bologna. La docente Anna Chiara Fariselli della Facoltà di Storia, Cultura e Civiltà, oggi impegnata con 18 studenti a scavare nella parte occidentale di Tharros, spiega: «Sono molte le cose che ancora non si sanno sugli insediamenti del Sinis, ecco perché verrà eseguito uno studio di questo tipo che ci farà conoscere chi abitava proprio qui dove oggi stiamo operando». E ieri pomeriggio proprio nella parte alta di Tharros, a poca distanza dalla Torre Vecchia di San Giovanni di Sinis, è stato trovato un dente integro e una vertebra molto piccola, probabilmente di un bambino. Ma anche anfore, brocche e piatti in terracotta. E poi diversi scarabei che si pensa possano appartenere ai funzionari cartaginesi e tombe a fossa scavate nella roccia. Ma c'è anche un altro obiettivo: fotografare con una strumentazione laser tutto il territorio di Tharros: «Tra cinquanta anni tutto quello che ora noi vediamo integro, con l'erosione si frantumerà. Per questo il mio dipartimento farà un rilievo che possa restare nel tempo - dice Anna Chiara Fariselli -, da far vedere ai visitatori del futuro».
MONT'E PRAMA Ma le sorprese nel Sinis non finiscono. Dalla collina di Mont'e Prama -dove gli archeologi dell'Università di Sassari lavorano senza sosta da ormai due mesi assieme a quattro detenuti del carcere di Massama ormai diventati esperti- arrivano ogni giorno nuove emozioni. Dal ritrovamento di due grandi betili di oltre due metri, posti uno di fronte all'altro (che colpiscono lo sguardo dei tanti curiosi che ogni giorno visitano la zona) al mezzo busto di un pugilatore (ritrovato martedì sera) dal collo imponente da cui parte un braccio.
L'ARCHEOLOGO Ma l'archeologo oristanese Mommo Zucca che non abbandona mai gli scavi ci va cauto: «È sbagliato dire che si tratta di un Gigante. Non sappiamo nemmeno noi se effettivamente fa parte del gruppo dei reperti già esposti al pubblico di Cabras e Cagliari o magari se è il primo ritrovamento di un'altra serie di statue che ancora dormono sotto il Sinis. Ci sono tanti perché ai quali dobbiamo ancora dare una risposta». Poi Zucca ribadisce: «Per noi è importante rispondere ad altre domande: innanzitutto capire chi ha costruito queste opere quando e perché».
Sara Pinna
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
Iniziativa del Fai
Lunedì tre focus sull'ambiente
 
“Quale Rinascita? Mestieri della Terra” è l'iniziativa promossa dalla Fai, in programma lunedì 14 luglio alle 17,30 all'Ied (viale Trento 39). Dopo i saluti della presidente regionale Maria Antonietta Mongiu e del capo delegazione di Cagliari Giovanni Cappai, l'incontro si articolerà in tre focus coordinati da Susi Ronchi. Il primo focus “Città Periferia Campagna: un filo verde tra agricoltura biodiversità giardini” coinvolge Angelo Aru, agronomo dell'Università di Cagliari, Paolo Scarpellini, architetto, già direttore regionale Mibact, Enza Chessa del dipartimento di Economia e Sistemi arborei dell'Università di Sassari.
Il secondo, “Le Scuole del verde”, prevede gli interventi di Giuseppe Delogu, dirigente del Corpo forestale, Giuseppe Pulina, direttore del dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari e Ilene Steingut, direttrice dell'Ied.
Nel terzo focus, “Il Progetto nel verde”, parleranno Teresa De Montis, architetta, Giaime Cabras Marinella Cogodda, gli architetti vincitori della borsa di studio Renzo Piano e Antonino Pirellas, land artist.
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 7
cagliari
Un premio ai magnifici 12 dell’Università
 
CAGLIARI I magnifici 12 dell’ateneo cagliaritano trasudano emozione, entusiasmo, voglia di mettersi in gioco. Si sono tutti laureati all'università con 110 e lode, in tempi ed età da record. «Anche in periodi di crisi e recessione, la laurea garantisce un lavoro», dice il rettore, Giovanni Melis. A maggior ragione con performance di alto livello. I premiati incassano 2mila euro e altri 131 studenti che nel 2013 hanno firmato percorsi e lauree a cinque stelle, ricevono una borsa di studio di mille. I dodici migliori laureati dell’università di Cagliari sono Federico Corona e Flavia Piras (Biologia e Farmacia), Riccardo Corte e Luca Migliari (Ingegneria e Architettura), Luca Orrù e Laura Leoni (Medicina), Fabrizio Corda e Luca Bruno Boi (Scienze), Alessandra Melis e Nicola Longobardi (Scienze economiche, giuridiche e politiche), Nicola Congiargiu e Francesca Rapetti (Studi umanistici). (m.f.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Olbia – pagina 27
Crisponi: dedicate l’università a Rita Denza
A pochi giorni dalla morte la proposta di un’intitolazione di prestigio per la regina della ristorazione
 
OLBIA Sono passati solo pochi giorni dalla morte di Rita Denza, ma a Olbia, e non solo, già si discute sul modo con cui ricordare la sua storia, la sua maestria, la sua cucina. Già la chiusura del Gallura, a gennaio, aveva suscitato un grande clamore in tutta l'isola, figurarsi l'uscita di scena della regina in grembiule bianco che con i suoi piatti aveva fatto conoscere la cucina sarda in tutto il mondo. Sono tantissime le persone che negli anni – Rita guidava il Gallura dal 1972, ma al civico 145 di corso Umberto aveva passato gran parte della sua vita – avevano avuto a che fare con lei. Un elenco di nomi e cognomi più o meno blasonati che lei teneva più o meno in ordine nella sua agenda. Tra i tanti anche Luigi Crisponi, l'ex assessore regionale al Turismo, ma soprattutto albergatore pure lui. Il consigliere regionale dei Riformatori chiede al sindaco Gianni Giovannelli un impegno concreto per ricordare la regina della cucina isolana nel modo in cui merita. «La scomparsa della cara amica Rita lascia un vuoto difficilmente colmabile nel campo dell'ospitalità e della ristorazione d'eccellenza – afferma –, ma sono certo che l'amministrazione saprà efficacemente valorizzare il suo lascito di esperienze e la sua indimenticabile figura». L’appello di Crisponi, però, va oltre la richiesta di un semplice ricordo della sacerdotessa della cucina. Per l’ex assessore il nome di Rita Denza deve essere abbinato a un luogo di alta formazione. Tra tutti l’università. «La dipartita di Rita – dice ancora Luigi Crisponi – lascia scoperto il progetto naturale di quella scuola, umile e nobilissima al tempo stesso, della quotidiana preparazione dei giovani e dei futuri professionisti dell'accoglienza, ai quali lei ha insegnato non solo l'elaborazione delle delizie della gastronomia isolana, ma ha trasmesso un modo di fare impresa garbato e raffinato, capace di contagiare positivamente quanti hanno avuto il privilegio di poterci lavorare fianco a fianco. Sarebbe bello che a un gigante come Rita potesse venire intitolato uno degli importanti presìdi formativi di cui la città di Olbia e la Gallura dispongono. Su tutti il polo universitario con la facoltà di Economia del turismo. Sarebbe un riconoscimento meritato per questa luminosa figura che tanto bene ha fatto a vantaggio della Gallura e della Sardegna». (al.pi.)

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie