Martedì 15 luglio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 luglio 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 

 
L’UNIONE SARDA

1 – L’Unione Sarda / Estate (Pagina 9 - Edizione IN)
Giovedì nell'aula magna della facoltà di Ingegneria di Cagliari
MONT'E PRAMA DALLA VANGA AL GEORADAR
Conferenza sulla archeologia techno
I tesori c'erano da tempo immemore, adesso c'è anche la tecnologia che consente di svelarli. Parliamo di tesori di conoscenza e di consapevolezza storica, valorizzati dagli scavi recenti e in futuro da quelli che le indagini indicano come i prossimi, promettenti passi.
Giovedì pomeriggio alle 17 l'aula magna della facoltà di Ingegneria di Cagliari - piazza d'Armi - ospita la conferenza-dibattito sul tema “Vedere nel sottosuolo della Sardegna - Viaggio tra i tesori nascosti di Mont'e Prama”.
La conferenza verte sulle potenzialità delle tecnologie georadar per l'indagine archeologica. Metodiche e apparecchiature innovative che consentono di conoscere i grandi tesori che ancora giacciono nel sottosuolo della nostra regione. Al tempo stesso, la tecnologia permette di approfondire la conoscenza della storia della Sardegna. Ai lavori intervengono le figure scientifiche e accademiche impegnate anche a Mont'e Prama (Cabras, Oristano). Tra queste, Gaetano Ranieri (docente Geofisica applicata, Università Cagliari), Raimondo Zucca (Storia e Archeologia del Mediterraneo antico, Università Sassari) e il direttore dei lavori, Alessandro Usai (Soprintendenza Beni Archeologici, Cagliari e Oristano).
Ai lavori sono previsti gli interventi di Alessandra Carucci (presidente facoltà Ingegneria e Architettura, Cagliari), Giorgio Giacinto (Aeit Sardegna), Mariano Cugurullo (Rotary Club Cagliari Sud) e Marco Edoardo Minoja (Soprintendente Beni Archeologici, Cagliari e Oristano).
 
 
 
L’UNIONE SARDA

2 – L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
BIODIVERSITÀ. Abbasanta: assemblea promossa dai botanici
Ricerca e aziende, battaglia comune
Gli stati generali della biodiversità si riuniscono oggi alle 10 ad Abbasanta, nel centro servizi del Nuraghe Losa. Ci saranno ricercatori, tecnici, imprenditori, antropologi, ambientalisti. E, si spera, i politici. Chiamati a raccolta dalle Università di Cagliari e Sassari per elaborare una piattaforma comune da girare alla Regione. Il Consiglio sta infatti esaminando due proposte di legge per proteggere le specie caratteristiche della Sardegna: quelle coltivate, ma anche la vegetazione spontanea.
«È importante che la Regione si doti di una legge quadro che definisca e tuteli l'intero campo della biodiversità, inclusa quella animale», dice Ignazio Camarda dell'Università di Sassari. «Siamo all'anno zero: in assenza di una normativa chiunque può saccheggiare il nostro patrimonio naturale, studiarlo e brevettarlo», incalza Gianni Bacchetta, direttore del Centro Conservazione Biodiversità dell'Università di Cagliari. Come è successo col trifoglio, potenziato e brevettato da una società australiana, che ora lo rivende a caro prezzo agli allevatori isolani. Come sarebbe potuto succedere a venti specie spontanee che la sementiera olandese Rijk Zwaan voleva raccogliere a fine luglio. Complice un via libera di Agris, revocato dall'assessore all'Agricoltura Elisabetta Falchi. Camarda e Bacchetta, insieme al presidente della sezione sarda della Società Botanica italiana, Giuseppe Brundu, firmano un documento di indirizzo approvato a fine giugno da una dozzina di ricercatori universitari. Oggi lo sottoporrano all'assemblea. Gli atenei mettono a disposizione della Regione le proprie conoscenze ed esperienze. E sollecitano una normativa che promuova l'utilizzazione sostenibile delle risorse fitogenetiche della Sardegna. Ripartendo i profitti fra le comunità e sanzionando le violazioni. (d. p.)
 
 
 
L’UNIONE SARDA

3 – L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
La Regione si costituirà parte civile
Gli allevatori, nel corso degli anni, hanno preso gli indenizzi dalla Regione e ora, «se l'inchiesta sull'acquisto e la somministrazione dei vaccini contro la lingua blu sarà suffragata da riscontri che porteranno a un rinvio a giudizio, la Regione si costituirà parte civile». L'assessore dell'Agricoltura, Elisabetta Falchi, sottolinea in una nota come «in passato, contro l'epidemia, si è sempre agito in maniera estemporanea, comprando medicinali spesso con procedure d'urgenza e senza avere il tempo di testarli in loco». E propone un cambio di rotta radicale «che parta dal mettere a sistema le agenzie agricole, il settore sanitario e veterinario per un monitoraggio costante sui territori. Un lavoro che, se attivato per tempo, può permettere di riconoscere i sierotipi del virus e far testare in greggi campione i vaccini. Asl, Ara (Associazione regionale allevatori), Agris, Istituto zooprofilattico e gli altri attori del settore devono comunicare tra loro. L'assessore ha anche proposto il coinvolgimento delle università regionali: «Siamo fra i primi che vengono colpiti dai virus che arrivano dall'Africa e perché non dobbiamo essere i primi a studiarli e a proporre al resto dell'Europa gli antidoti?». I vaccini in arrivo in questi mesi sono figli di un iter d'acquisto partito a fine 2013. Si tratta di immunizzanti spenti che, in teoria, non dovrebbero creare alcun problema di rilievo.
Anche Coldiretti annuncia che si costituirà parte civile, mentre il senatore Pd Silvio Lai e il deputato di Unidos Mauro Pili hanno presentato un'interrogazione urgente al ministro della Salute. (cr. co.)


 
 
L’UNIONE SARDA
 
4 – L’Unione Sarda / Economia (Pagina 17 - Edizione CA)
CONFINDUSTRIA. Sedici comuni e 450mila abitanti nell'area che ha il fulcro nel porto
CAGLIARI, L'OMBELICO DELL'ISOLA
De Pascale: città metropolitana come motore di sviluppo
Prendete le ricchezze che una città candidata a capitale europea della cultura ha da offrire. Prendete biblioteche, musei, poli culturali, il porto, le aree della “zona vasta”. Immaginate di potervi immergere in un viaggio guidato alla scoperta di una città turistica, industriale, universitaria, dell'innovazione. Ora smettete di immaginare: quella appena tratteggiata è Cagliari Città metropolitana qualcosa che a breve potrebbe finalmente diventare realtà. «Un progetto che non può più attendere», avverte Maurizio de Pascale, presidente di Confindustria Sardegna Meridionale.
LE COMPETENZE Di Cagliari città metropolitana, delle condizioni necessarie perché il capoluogo possa diventare hub della “zona vasta”, «volàno per l'economia della città e dell'intera Isola», si è parlato ieri nell'assemblea generale degli industriali. La legge Delrio, dello scorso aprile, che rimanda alla Regione la competenza di istituire la città metropolitana di Cagliari, rappresenta la spinta decisiva per «chiudere un processo di cui si parla da più di dieci anni», dice De Pascale. «Oggi ci sono le condizioni politiche e normative per mettere a sistema tutte quelle realtà che nella città sono già presenti», aggiunge. Anche perché, gli fa eco il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, «Cagliari-città metropolitana è già nelle cose». E cita un esempio. «Non riesco a immaginare che il Comune di Cagliari non discuta con quello di Monserrato di temi importanti come urbanistica, trasporti e altro».
IL PROGETTO Oggi nel progetto rientrano 16 comuni, con una popolazione complessiva di 450.000 abitanti. «Ma non sono convinto che 16 debba essere il numero definitivo», dice Zedda. «Penso a comuni come Donori, San Sperate o Monastir che, dati alla mano, hanno frequenti rapporti e relazioni con il capoluogo». Si tratta di dettagli sui quali la discussione è aperta. Sul progetto c'è unità d'intenti perché «la Città metropolitana di Cagliari può essere una “supernova” per lo sviluppo della Sardegna», spiega il leader degli industriali. «La recente esperienza di Amazon, venuta a Cagliari ad aprire il customer service per l'Italia, dimostra che qui ci sono competenze e professionalità».
LA REGIONE Ora la palla passa alla Regione. Il governatore Francesco Pigliaru aveva inserito l'istituzione della città Metropolitana di Cagliari tra le priorità del suo programma elettorale. «Il testo è già scritto», conferma Cristiano Erriu, assessore regionale agli Enti locali. «Manca la definizione dei compiti e dei ruoli perché vogliamo che questo nuovo ente di secondo livello funzioni bene. In tempi rapidi, comunque, si farà».
Mauro Madeddu
 

 
 
L’UNIONE SARDA

4 – L’Unione Sarda / Estate (Pagina 3 - Edizione IN)
TV. Amiche e colleghe in Architettura vincono 103 mila euro a “Reazione a catena”
Tre studentesse di Cagliari sbancano il quiz di RaiUno
Quanto può influire un programma televisivo nella vita di una persona? «Poco», rispondono Giulia Curreli, Alice Salimbeni e Martina Loi. Sessant'anni in tre, cagliaritane, studentesse in Architettura, hanno appena vinto 103 mila euro al quiz di Raiuno “Reazione a Catena”. «Abbiamo giocato», dicono. «È vero, siamo state anche fortunate, ma quando abbiamo deciso di partecipare lo abbiamo fatto soltanto con l'obiettivo di vivere un'esperienza nuova e divertente». Fortunate, sì, ma anche brave, visto che per mettere insieme quella cifra hanno partecipato a 9 puntate della trasmissione condotta da Amadeus. Giulia, Alice, e Martina, nome di battaglia “le Squadrette”. D'altronde, «la squadretta è uno strumento fondamentale per il disegno». Questa esperienza in tv è nata mentre preparavano un esame all'università. «Avevamo visto la trasmissione la scorsa estate. Durante l'inverno, mentre preparavamo il plastico per l'esame di Progetto, ci siamo allenate all'“Intesa Vincente”, il gioco finale, e abbiamo visto che avevamo un'ottima intesa». Quasi scontato nel loro caso, visto che sono molto amiche prima ancora che colleghe, e trascorrono ore e ore insieme, tutti i giorni, sui libri per preparare gli esami all'università. «Il nostro unico obiettivo, oggi, è la laurea, perché domani vogliamo lavorare come architetti. Questa esperienza in tv è stata solo un gioco, bellissimo per carità, ma nulla più», aggiungono. Sembrano le parole di un saggio. Invece Giulia, Martina e Alice hanno appena 20 anni. E adesso si ritrovano in dote 34 mila euro a testa. «Faremo un viaggio insieme», dicono, «il resto lo metteremo da parte». E dire che quei soldi avrebbero potuto essere di più se non ci fosse stata la stanchezza a tradirle. «La giornata in Rai cominciava la mattina alle 9.30 e finiva la sera dopo le 20. Quando siamo state eliminate, eravamo alla terza registrazione in un giorno». Ma nessun rimpianto. «È andata benissimo così». E adesso c'è da pensare agli esami di Storia dell'arte moderna e Architettura tecnica.
Mauro Madeddu


 
L’UNIONE SARDA

5 – L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
IL FATTO. Modificati i confini, presto i lavori nelle borgate
Sestu, la cittadina adesso si allarga
Spostati dopo trent'anni i confini del centro abitato: un tratto della strada provinciale che collega Monserrato con Elmas passerà sotto il controllo del Comune. Il primo passo per la modifica anche dello svincolo d'ingresso del villaggio Ateneo, ormai da tempo al centro di aspre polemiche legate alla sicurezza.
Approvati dalla Giunta i nuovi perimetri urbani, le carte sono state notificate alla Regione e alla Provincia, messe in pubblicazione per le eventuali eccezioni.
«La precedente delimitazione», spiega nella sua relazione il dirigente dell'Urbanistica, Gianni Mameli, «risale al maggio 1994. Lo sviluppo abitativo e produttivo, da allora sino ad oggi, ha avuto un forte impulso, ampliando l'edificato residenziale sulle principali direttrici e in particolar modo sulla provinciale in ingresso da Monserrato e in uscita per Elmas».
In via Monserrato il limite è stato spostato di 526 metri verso la cittadella universitaria: ora coinciderà con il confine amministrativo col comune di Selargius. Nel versante opposto, lungo la via Cagliari nell'uscita per Elmas, il centro abitato recupera 668 metri lungo l'attuale strada provinciale, inglobando così la nuova rotatoria con la via Vittorio Veneto (quest'ultima già sotto il controllo del Comune per via dell'impianto di illuminazione non di competenza provinciale). (fr.pi.)
 
 
 
L’UNIONE SARDA

6 – L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 42 - Edizione CA)
ALGHERO
Festa per i neo architetti
Il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica apre le porte del complesso di Santa Chiara e festeggia i laureati dell'ultimo anno. Venerdì 25 luglio, alle 18, cittadini, studenti, famiglie, docenti e amministratori sono invitati alla cerimonia di laurea dei neo architetti. Per l'occasione saranno presentati lavori e progetti sviluppati dagli allievi in questi anni. Un modo per far conoscere agli algheresi la nuova sede della facoltà nell'ex ospedale dei bastioni. Una superficie coperta di oltre 4mila metri quadrati, divisa su tre livelli, più un'area all'aperto di mille metri quadrati, dove è nata una piazza (della Juharia) e percorsi pedonali collegati direttamente all'area portuale, attraverso l'antica porta a mare, che è stata ripristinata. Nell'ex convento delle Isabelline è invece sorta una biblioteca che si candida ad essere tra le più fornite dell'Isola. ( c. fi. )
 




LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 6
Il Nuorese il territorio più colpito secondo Il Sole 24 Ore.
TRAVOLTI DALL’ONDA LUNGA DELLA CRISI
Migliora solo il rapporto laureati/giovani: Sassari al top positivo
di Pier Giorgio Pinna
SASSARI È l’ennesima fotografia di un crollo devastante. L’ultimo studio del Sole 24 Ore sulla mappa dell’Italia in crisi conferma la gravità della situazione sarda. Spesso l’isola è fanalino di coda negli indicatori su reddito pro capite, depositi bancari, prestiti personali, disoccupazione, immatricolazioni di veicoli, consumi e acquisti di beni, arretramento dei valori immobiliari delle case. E se magari il quadro non è così fosco allo stesso modo in tutte le zone dell’isola, alcune annaspano chiaramente tra mille difficoltà economiche e sociali. Il Nuorese e il Cagliaritano vengono segnalati nel report del quotidiano finanziario tra le prime dieci aree d’Italia dove la recessione ha colpito in modo più duro. In questa graduatoria negativa la provincia di Nuoro è quinta davanti a quella di Cagliari. Sassari è dodicesima. L’Oristanese al numero 34. Mentre su scala nazionale al primo posto dei territori che arretrano di più ci sono il Viterbese, la zona di Latina e quella di Novara. Resiste Vicenza. In gradissimo disagio molti piccoli centri dell’ex Belpaese. Per la Sardegna uno dei pochissimi aspetti positivi è rappresentato dal rapporto laureati/giovani. In questo caso Sassari è addirittura al top nazionale per la migliore performance circa i cambiamenti percentuali favorevoli: più 44,4% di universitari arrivati al termine degli studi nel 2012 rispetto al 2007. Ancora sotto lo stesso profilo, va bene la provincia di Nuoro, che si piazza al terzo posto in questa speciale classifica. E non va male neppure Cagliari, al decimo su 103 province italiane, sempre per l’aumento percentuale dei ragazzi laureati nel 2012 rispetto a sei anni fa. Ma come sono cambiate, più nei dettagli, la Sardegna e il resto d’Italia in questo periodo? Quali città hanno pagato il prezzo più alto della crisi? E quali invece hanno reagito meglio? Sul Sole 24 Ore la classifica delle province nei 7 anni più difficili, confrontati attraverso 10 indicatori, conferma in una radiografia d’assieme quanto il Paese abbia pesantemente subìto gli effetti della crisi cominciata nel 2008 in Usa. Ed evidenzia con chiarezza quali siano stati i contraccolpi aggiuntivi per l’isola. Dove l’onda lunga di una recessione ancora più allarmante che in altre aree aveva iniziato a far sentire le sue conseguenze parecchi anni prima, sin dal periodo che ha preceduto l’introduzione dell’euro. L’inchiesta del quotidiano economico, comunque, mette in risalto l’intensità della «luce rossa» sul territorio, misurandola in base alla spending review nelle case dei sardi. I quali hanno visto modificare, generalmente al ribasso, redditi, prezzi delle abitazioni, acquisti di auto e di beni durevoli. Ma in Italia, come risulta con nitidezza scorrendo elenchi e statistiche, non tutte le province sono state colpite allo stesso modo. Alcune più di altre hanno sofferto, registrando nel 2013 vistosi arretramenti rispetto al 2007. Complessivamente, i centri piccoli e medi sembrano avere patito di più. E i continui segni negativi hanno scavato un solco profondissimo tra il Sud dal Nord del Paese. Ma pure in Piemonte, in Emilia Romagna, nelle Marche, nel Lazio la crisi si è fatta sentire. E diverse zone tra quelle considerate terre del benessere si sono ritrovate così in cima alla graduatoria delle più martoriate. Le 10 che invece hanno resistito meglio, oltre Il Vicentino, sono le province di Bolzano, Modena, Mantova, Pisa, Genova, Prato, Verona, Aosta, Milano.
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna / Sport - Pagina 40
Per il quattordicesimo anno di fila le universitarie al top
L’ATLETICA DELL’ISOLA SI CONFERMA IN SERIE A GRAZIE AL CUS CAGLIARI
Esulta anche la Gonone, alle finali B con l’Amsicora donne
SASSARI La formazione femminile del Cus Cagliari approda, per il quattordicesimo anno consecutivo, nella serie A Oro di atletica, quella che vede confrontarsi le migliori dodici società italiane. Passano alle fasi nazionali dei campiopnati societari anche gli uomini della Polisportiva Gonone Dorgali e le donne dell’Amsicora Cagliari. Ora è ufficiale: l’atletica leggera sarda, che lo scorso anno vide solo le donne del Cus qualificarsi, quest’anno può vantare ben tre formazioni alle fasi nazionali. Le classifiche definitive, compilate dopo la chiusura delle fasi di qualificazione hanno visto le universitarie guidate dal tecnico Pompilio Bargone concludere con 17.548 punti e attestarsi al decimo posto assoluto della graduatoria nazionale. Un punteggio e una posizione che permettono al Cus Cagliari di disputare, anche quest’anno e per la quattordicesima volta di seguito, come già ricordato, la prestigiosa finale della serie A Oro, quella che assegnerà lo scudetto tricolore in programma il prossimo 27 e 28 settembre a Milano. Sempre tra le donne hanno guadagnato la qualificazione anche le ragazze dell’Amsicora Cagliari, formazione che si è presentata al via fortemente ringiovanita, con numerose allieve, e che con 14.445 punti ha chiuso al 62° posto la fase di qualificazione. Per questo le biancoverdi il 27/28 settembre saranno impegnate a Matera nella finale interregionale del Gruppo Tirreno. Ancora un nuovo primato invece in campo maschile per la Polisportiva Gonone Dorgali che chiude la fase di qualificazione con 15275 al 51° posto, piazzamento e punteggio che, per la prima volta nella storia del sodalizio dorgalese, lo portano al prestigioso risultato della finale nazionale B del Gruppo Tirreno, in programma sempre a Matera con le donne dell’Amsicora. “Quest’anno non ce lo aspettavamo- dice il tecnico del Cus Pompilio Bargone –. Siamo stati bersagliati dagli infortuni, l’ultimo quello di Donatella Faedda, ma le ragazze si sono date da fare tantissimo per portare punti, a iniziare da Alessandra Marceddu e Claudia Pinna, Daniela Lai, Giulia Innocenti, Pamela Mannias, e tutte le altre fino all’allieva Ludovica Garlaschi. Siamosoddisfatti anche perchè ci sono mancate Emanuela Baggiolini e Zahra Bani, che speriamo di utilizzare a settembre”. Cosa si aspetta il Cus Cagliari dalle finali nazionali? «Intanto siamo ancora tra le migliori 12 società d’Italia e questo vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro. Quest’anno c’è un regolamento un po’ diverso rispetto alle scorse stagioni (si possono fare 4 scarti) e dobbiamo vedere come organizzarci per il meglio”. Estremamente soddisfatta anche la dirigenza della Gonone Dorgali che, dopo essere stata la prima società del Nuorese a vincere un titolo societario assoluto su pista, ora centra anche la qualificazione alla fase nazionale B. “Siamo molto soddisfatti di questo risultato- commenta il presidente della Gonone, Ignazio Sagheddu –. Ci siamo rinforzati con arrivi importanti, come quello del primatista sardo dei lanci Francesco Fedeli e qualche altro, ma non ci aspettavamo di riuscire a cogliere così presto questo importante risultato. Un contributo decisivo, occorre sottolinearlo perchè e davvero importante, è venuto grazie alla crescita tecnica dai nostri atleti dorgalesi come Giannicola Mula, Mattia e Sebastiano Piredda».
 
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna / Sassari - Pagina 24
La proposta in memoria del politico-poeta votata ieri all’unanimità dal consiglio provinciale
UN CONVEGNO PER GIOMMARIA CHERCHI
di Alessandro Marongiu
SASSARI Un convegno per ricordare l’uomo, il politico, il poeta: è questo l’iniziativa che i consiglieri provinciali hanno votato ieri mattina all’unanimità per rendere omaggio a Giovanni Maria Cherchi, figura di spicco del Partito comunista regionale per tre decenni, scomparso poco più di un mese fa. Presidente della Provincia dal 1975 al 1980, Cherchi ne è stato anche più volte consigliere, oltre ad aver ottenuto il seggio in Regione per la seconda e quarta legislatura; Giommaria, com’era conosciuto da tutti, è stato inoltre un poeta in sassarese e logudorese di riconosciuto valore, e un intellettuale estremamente vivace e prolifico (una ventina i libri al suo attivo) sempre pronto a spendersi per la diffusione della limba. Proprio su questo aspetto si è concentrato l’intervento della Presidente Alessandra Giudici, che ha messo in evidenza la grande importanza dell’opera di Cherchi nell’ottica della conservazione della memoria, e quindi della cultura, di tutto il popolo isolano. Ad avvalorare queste parole, va sottolineato che ancora qualche mese prima della scomparsa il suo pensiero era costantemente rivolto agli altri: di qui, la decisione di donare gran parte del proprio, ricchissimo patrimonio librario personale alla Biblioteca di Lettere e Lingue dell’Università di Sassari. La donazione consiste di circa duemila volumi, spesso in edizioni di pregio, riguardanti un numero vastissimo di ambiti e discipline: narrativa, poesia, storia, filosofia, pedagogia, politica in tutte le sue declinazioni, linguistica e critica letteraria. Tra questi, ovviamente, decine e decine sono i libri e le riviste sulla Sardegna. Alcune centinaia di volumi, dice Maria Paola Serra, direttrice ad interim della Biblioteca di via Zanfarino, «sono già stati inseriti nel catalogo unico del Sistema bibliotecario d’Ateneo e sono a disposizione degli utenti, per gli altri la procedura è ancora in corso». In generale, quella della donazione è una pratica non inconsueta, e a compierla sono principalmente «privati come ex docenti e studiosi dell’Ateneo o personalità della cultura, delle Istituzioni e della politica non solo regionali ma anche di altre parti d’Italia».



QUOTIDIANI NAZIONALI

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