Domenica 6 luglio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 luglio 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 42 - Edizione CA)
CONTAMINATION LAB
Da domani sino a mercoledì, nella sala congressi della Cittadella Universitaria di Monserrato, va in scena la seconda edizione del Contamination Lab Cagliari, il progetto di formazione e accompagnamento sui temi dell’innovazione e dell’imprenditorialità dell’Università. Nel CLab i partecipanti (studenti, laureati e iscritti a corsi di master e dottorato di Unica, raggruppati in team multidisciplinari) vengono accompagnati nello sviluppo di progetti di start up con sessioni formative e di training sul campo.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 24 - Edizione CA)
Assegni di merito tagliati
Vorrei parlare a nome di tanti studenti come me che, pur essendo idonei, non sono stati beneficiari dell’assegno di merito della Regione. Tutti sappiamo che l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci ha tagliato drasticamente i fondi per l’assegno di merito, che viene assegnato primariamente agli studenti di facoltà scientifiche. Quest’anno noi studenti del polo umanistico e del polo giuridico-economico-politico non abbiamo ricevuto neppure gli scarti rimasti dalla graduatoria delle facoltà scientifiche. Non saremmo rimasti colpiti se ci fosse stato un assegno di merito equivalente esclusivo per i nostri studi. Ma non c’è. Sinceramente ci sentiamo, in quanto studenti meritevoli e cittadini della Sardegna, feriti nel profondo. L’assegno di merito dovrebbe essere un diritto di qualunque studente brillante dei nostri Atenei sardi. Il 25 giugno, inoltre, i rappresentanti delle istituzioni ci hanno negato la possibilità di chiedere loro chiarimenti. Questo comportamento non ha alcune scuse ai nostri occhi: siamo indignati e offesi dal trattamento che questa Regione ci sta riservando.
Ivana Ledda
 
 
3 - L’Unione Sarda / Spettacoli e Società (Pagina 23 - Edizione CA)
TEATRO A tu per tu con il direttore artistico di Akròama, da 37 anni sulla scena
UN DEBUTTANTE DI SUCCESSO
Lelio Lecis: «Prego, salite sul mio Broken Bus»
 
Un debuttante di successo sarebbe una definizione perfetta se non fosse per quella barba spruzzata di bianco che gli dà un’aria da saggio e ricorda che sta sulla scena internazionale da trentasette anni. «Debuttare è sempre bellissimo», dice Lelio Lecis, direttore artistico e uno dei papà della compagnia teatrale Akròama. «Ogni spettacolo è come un debutto, sono sempre in tensione come la prima volta e ogni volta dimagrisco», dice.
Due anni dopo “Giorni felici”, Lecis, 62 anni, “debutta” nuovamente alla regia: lo spettacolo si chiama “Broken Bus” e va in scena stasera alle 20 al Teatro delle Saline di Cagliari (martedì sarà in replica alle 18.30 al Teatro Ferroviario di Sassari). Un progetto nuovo, che ha come protagonisti 19 studenti universitari arrivati a gennaio da tutta Europa per l’Erasmus e che hanno partecipato al programma teatrale europeo “Scena Erasmus” di Cagliari.
“Broken Bus” è un viaggio in pullman in Sardegna di un gruppo di ragazzi da Nugoroville a Oristanoville. «I nomi sono un po’ country perché trovo una certa assonanza tra la campagna di Oristano e quella di Nashville», spiega. All’improvviso, un guasto meccanico di non facile riparazione scatena «tante personalità, tante umanità, tante diversità, costrette a convivere in uno spazio soffocante per un tempo interminabile», spiega Lecis.
C’è qualcosa che si rompe (broken) nella vita artistica di Lelio Lecis? «Si rompe qualcosa di consolidato. Stavolta è un pullman, ma a metà degli anni Novanta avevamo portato in scena “Broken Juliet”, spettacolo in cui un gruppo di teppisti entrava in sala con l’intento di spaccare il teatro, ma poi la suggeritrice li convinceva a recitare “Giulietta e Romeo”».
Fin dalla “Notte delle danze” e da “Mariedda”, i due spettacoli che lo hanno proiettato ad appena 28 anni sulla ribalta internazionale, ci sono sempre il gioco, la trasformazione, l’impegno, l’ironia, l’intelligenza e la leggerezza nella vita artistica di Lelio Lecis. In cabina di regia non è un personaggio semplice neanche adesso. Molti lo amano, altri lo detestano. «Qualche volta anch’io ho pensato “questo Lecis è proprio uno..”». Gli attori sono terrorizzati dal suo modo di dirigere. «In passato accadeva spesso, alcuni piangevano. Oggi, però, forse perché sono più bravo, accade sempre meno, e a piangere sono pochissimi». In sala, invece, guardando “Broken Bus”, si ride.
Mauro Madeddu
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 41 - Edizione CA)
Un convegno al Forte village sulla messa alla prova e il processo in contumacia
Carceri affollate e multe europee: allo studio le misure alternative
La Corte di Strasburgo bacchetta l’Italia per le condizioni di sovraffollamento delle carceri e l’obiettivo diventa ancora più urgente: aumentare il flusso dei detenuti in uscita e ridurre quello in entrata. Facendo ricorso a un ulteriore sconto per buona condotta, all’affidamento ai servizi sociali quando la pena non supera i quattro anni e non più i tre, e soprattutto alla sospensione del processo per mettere alla prova il comportamento dell’indagato molto prima di arrivare in aula.
Se n’è parlato ieri al Forte Village al convegno internazionale di diritto processuale penale “Le nuove leggi penali, tra normativa sovranazionale e principi costituzionali”, organizzato da Leonardo Filippi, docente di procedura penale dell’Università di Cagliari in collaborazione con la Corte d’appello.
Per quanto riguarda la messa alla prova dell’indagato non si può ancora parlare di prassi applicative nel Tribunale di Cagliari, «perché c’è scarsa conoscenza dell’istituto e stiamo cercando di lavorare per risolvere problemi di natura applicativa e interpretativa», spiega il giudice Cristina Ornano. In piazza Repubblica sono state presentate ottanta domande di sospensione del processo per messa alla prova, «ma poiché non è obbligatorio avere un difensore tecnico ci sono state alcune difficoltà».
Altra novità importante è quella presentata da Paolo Tonini dell’Università di Firenze: la fine del giudizio contumaciale. Ovvero, quando l’imputato è irreperibile il processo va sospeso fino a quando non c’è certezza che abbia ricevuto la notifica e sia stato informato di persona.
Veronica Nedrini


5 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 13 - Edizione CA)
L’economista cagliaritano ha presentato il suo nuovo libro, “Il banchiere del mondo” «La Sardegna può crescere» La ricetta di Paolo Savona, una nuova cultura dello sviluppo
INVIATA Cristina Cossu
ORISTANO «Che cos’è una banca?», chiede John Fitzgerald Kennedy agli invitati a una cena di gala. «Semplice: è un’istituzione che ti fa credito se hai le prove per dimostrare che non ne hai bisogno». Scherza ma non troppo, il presidente degli Stati Uniti. Davanti ai vertici delle più importanti società americane sta rendendo omaggio a un signore molto distinto, alto un metro e novanta, sempre vestito con abiti inglesi, già apparso sulla copertina di Life . Si chiama Eugene Robert Black e - nonostante appartenga alla schiera dei «pescecani della finanza», come li definisce Paolo Savona - perfino i sardi gli devono molto perché, grazie a lui e a un gruppo di personaggi illuminati, oltre mezzo secolo fa, è stata costruita la diga sul Flumendosa e il Campidano è stato irrigato. Un miracolo.
“Il banchiere del mondo” è la storia di quest’uomo -di estrema destra, globalizzatore e terzomondista ante litteram - ed è un ottimo pretesto per parlare della Sardegna. Per dire che bisogna fare tesoro delle lezioni del passato e ricreare la “cultura dello sviluppo”. «Dobbiamo crederci: l’Isola può ancora crescere. Non abbiamo nemmeno cominciato a utilizzare il nostro capitale naturale. È una ricchezza da far fruttificare». L’economista cagliaritano Paolo Savona ha presentato il suo saggio (scritto con il professore di Storia dell’economia Giovanni Farese) l’altra sera a Oristano, ospite dell’imprenditore del settore auto Sebastiano Salvietti, pubblico di livello, e sul finale è arrivato il presidente della Regione Francesco Pigliaru.
«Questo libro è l’occasione per parlare di crescita», spiega Savona. Come? Superando le rigidità, della burocrazia e dei vincoli europei, che frenano lo sviluppo. Facendo ripartire la costruzione di infrastruttre, le grandi opere. Uno strumento da utilizzare è la Banca europea per gli investimenti. E inoltre, puntando sugli uomini, sull’etica, sull’affidabilità, sul valore della parola data e sul senso di rispetto delle leggi, chi ce l’ha.
A metà degli anni Cinquanta era così. «Il problema è convincere i gruppi dirigenti che possono farcela, illuminare le menti, affinché si convincano che nessun paese è destinato alla disoccupazione», diceva Black. Era figlio del presidente della Federal Reserve e vice presidente della Chase Manhattan Bank. Fu chiamato a capo - per tredici anni - della Banca mondiale, creata tra il 1944 e il 1945 (quando la Seconda guerra mondiale non era ancora finita) insieme con il Fondo monetario internazionale negli Accordi di Bretton Woods. L’obiettivo era aiutare Europa e Giappone nella ricostruzione post-bellica, il primo prestito, di 250 milioni di dollari, andò alla Francia, l’Italia aderì all’organismo nel 1947. Poi in seguito è la volta dei finanziamenti al Gabon e al Guatemala, all’Islanda e all’Indonesia, all’Argentina e all’India. “Il banchiere del mondo” - così lo aveva definito Kennedy - con il suo braccio destro, l’avvocato David Lilienthal (ideatore della Tennessee Valley Authority per modernizzare lo Stato dopo la Grande Depressione) ha come campo d’azione il Sud del pianeta. Racconta Savona: «Incontrò Donato Menichella, governatore della Banca d’Italia, a Parigi, in segreto, e dopo un’ora di conversazione e una stretta di mano, decisero che era il momento di fare qualcosa per il meridione, attraverso la Cassa per il Mezzogiorno». Nel 1955 Black arriva in Sardegna, scrive che «i bambini hanno occhi attenti e le donne sono bellissime», poi dice: «Sono convinto che la diga si debba fare, ma non mi convincono i tempi di realizzazione che mi propongono, li dovete accorciare». Aggiunge Savona: «Ci hanno insegnato un metodo, come si fanno le opere e quali sono i calcoli, se convengono o no. L’altro punto riguardava la capacità degli stipulanti di rimborsare il prestito alla Banca mondiale». E fu il passaggio dalla lotta alla povertà di vecchia ispirazione a una politica fondata sulla cultura dello sviluppo, che avrebbe portato benefici a tutti e risolto il problema della disoccupazione. «La Sardegna può di nuovo crescere, deve trovare una sua collocazione in Europa, e riprendere da capo il manuale della Banca mondiale», conclude Savona. «Sono riflessioni che dobbiamo portare in giro, discuterne, superando le barriere ideologiche che non funzionano più. Oggi la sfida è tra chi vuole lo sviluppo e chi no».
 
 
6 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
BANCA CAGLIARI. Aumentano depositi e finanziamenti. Soci a quota 1.700
«Dalla parte della gente» Pavan: difficoltà alle spalle, siamo in pieno rilancio
La seconda vita di Banca di Cagliari. «Più forte, più radicata nel territorio, più etica, più vicina alle persone», dice Aldo Pavan, alla guida dell’istituto bancario cagliaritano dal dicembre del 2011. La fase difficile del commissariamento (dal 2010 fino a novembre 2011) reso necessario per mettere ordine in quel «processo di erogazione dei prestiti» che aveva mostrato «disfunzioni con riferimento alla valutazione del merito di credito», scriveva Bankitalia, è ormai alle spalle.
E i numeri del bilancio illustrato ieri in occasione dell’inaugurazione di una nuova agenzia cagliaritana, in via Cocco Ortu, sono una chiara testimonianza: i depositi sono triplicati (da 35 a 109 milioni di euro), i finanziamenti hanno raggiunto quota 65 milioni di euro (cifra che verrà raddoppiata da qui a fine anno), la clientela è cresciuta del 40% (3.500 clienti, e oltre 1.700 soci). E ancora: +36% il numero delle carte di credito e bancomat rilasciate (2.800), +55%, invece, i servizi di home banking. «Dalla fine del 2011 siamo ripartiti con un nuovo entusiasmo», afferma Pavan. «Nei momenti difficili la forza del sistema del credito cooperativo che contraddistingue la nostra banca ha rappresentato una garanzia di continuità del servizio e tutela del risparmio».
Rapporto con la clientela («siamo una banca che sorride, ascolta e dà risposte rapide anche, e soprattutto, quando deve dire no»), valorizzazione del personale («professionale e cortese») e nuove condizioni più favorevoli per i risparmiatori: sono queste le tre direttrici attraverso le quali passa il rilancio.
Un bollino di qualità alla Banca di Cagliari lo assegna anche il Sole 24 ore: il quotidiano economico, infatti, stilando una classifica sui rendimenti offerti tra tutti gli istituti di credito nazionali, riconosce il primato all’istituto cagliaritano per i tassi di interesse applicati sui depositi vincolati a 36 mesi (3,50% ogni anno) e a 12 mesi (3,25%). «E siamo al quarto posto per i rendimenti a 6 mesi», ammette con soddisfazione Pavan. «Siamo una piccola realtà e vogliamo realizzare la nostra vocazione di banca per la gente e in mezzo alla gente», dice ancora.
«Per questa ragione guardiamo soprattutto a famiglie, impiegati, pensionati, commercianti, professionisti e artigiani. I grandi capitali non ci interessano», aggiunge, «perché siamo una banca a misura d’uomo». Sostegno alle famiglie, quindi, ma, grazie ai consorzi Fidi e al fondo della Sfirs, anche «alle imprese innovative», conclude Pavan. «Come “Brebei”, start-up che ha ricevuto a Milano il premio nazionale impresa ambiente e che utilizza lana di pecora come isolante per l’edilizia».
Mauro Madeddu




LA NUOVA SARDEGNA
 
7 - La Nuova Sardegna / Estate – Pagina 33
Il 10 luglio “Next, la Repubblica degli innovatori”, sbarca nel capoluogo regionale
Nello stesso giorno ci sarà anche l’inaugurazione della prima e importante retrospettiva delle opere della grande artista di Ulassia, Maria Lai
UN FILO ROSSO PER CAGLIARI Nel cuore della grande sfida
Dibattiti e incontri a luglio dedicati al tema della capitale europea della cultura
di Walter Porcedda
CAGLIARI Ci saranno Michela Murgia, Geppi Cucciari, Daniela Ducato. E Renato Soru. Per parlare di innovazione e altro all’iniziativa di “Next: La Repubblica degli innovatori”, uno degli appuntamenti che il quotidiano nazionale sta allestendo da tempo un po’ in tutta Italia, stavolta focalizzati sui centri finalisti del concorso sulla capitale europea della cultura che vede anche Cagliari in corsa per strappare l’ambito riconoscimento. E “Next, la Repubblica degli innovatori” si trasferirà così per un giorno proprio nel capoluogo regionale per capire le motivazioni di chi vuole partecipare a questa sfida, conoscere i personaggi che negli ultimi anni hanno animato con le loro storie e il loro lavoro la società sarda. Simbolicamente il luogo sarà la grande piazza Palazzo, da giovedì 10 luglio liberata definitivamente dalle auto e restituita a uno dei quartieri più suggestivi della regione. Il rione di Castello, antica rocca che domina e controlla gli accessi dal mare e che vede nel suo quadrilatero un concentrato interessante e ricco di storia. Dal palazzo Viceregio, già sede degli Stamenti alla Cattedrale del Trecento e il Palazzo di Città restaurato pochi anni fa e diventato sede espositiva. Ed è proprio qui che giovedì alle 19, mezz’ora prima che inizi la palestra di idee e di confronto di “Next” che si inaugurerà la prima vera grande retrospettiva dedicata all’indimenticabile artista di Ulassai Maria Lai con un progetto ad hoc curato da Claudia Losi e Antonio Marras. Ed è proprio il filo di Maria Lai ad avere ispirato il logo di Cagliari capitale della Cultura che punta in questo mese di luglio su una serie di eventi che hanno anche lo scopo di dare visibilità a un progetto in realtà finora abbastanza in sordina e forse non ancora pienamente compresa dalla popolazione, ma sostenuta ieri con toni enfatici nella presentazione in pompa magna nel Municipio cagliaritano, dal sindaco Massimo Zedda e via via a scendere, da tutti i rappresentanti e responsabili di questa “mission” (iniziando dall’assessore alla cultura Enrica Puggioni nelle vesti di cicerone e guida dell’iniziativa). Ed ecco insomma tutta una bella serie di appuntamenti. Oltre alla mostra e a “Next”, la sera del 10 luglio via ai musei aperti dalle 20 alle 24 (da quello archeologico al museo d’arte siamese etc...) e alle invasioni digitali curate dalla Facoltà di scienza della Comunicazione (fino alle 2 del mattino).E’ dello Ied a piazza Palazzo un omaggio a Bruno Munari chiamato “Piazza al verde e rose nell’insalata”. Ma per spiegare come quel filo rosso serva per «ricucire le fratture del territorio» (Puggioni dixit) cioè tra il centro e i quartieri dormitorio (S.Elia, S.Michele e Is Mirrionis) ecco diversi incontri e appuntamenti. Dalla mostra di George Georgiou e Vanessa Winship che per mesi hanno fotografato Is Mirrionis e S.Michele (17 luglio in Galleria comunale) ai musei aperti per la notte verde (la precedente era “rossa”). Poi una mostra dedicata al commercio (il 18 nello spazio Search) mentre le donne di Sant’Elia preparano una grande festa in quartiere per i giorni 19 e 20 luglio. Ancora musei aperti (dalle 20 alle 24) il 24, per la notte “azzurra”. Ed ecco i confronti internazionali curati dal direttore artistico Massimo Mancini. Si parte il 15 al Ghetto con Bush Hartshorn, inglese, direttore dello spazio Dancehallerne di Copenaghen specializzato in residenze d’artista. Sempre al Ghetto il 26 con Steve Purcell, inglese, proveniente dall’Università di York che contribuì alla invenzione del programma di Newcastle nel 2008 (vinse però Liverpool, ma quei progetti pare siano di grande interesse). E infine ecco David Teevan, direttore del festival irlandese Clommel Junction. Per chiudere, il 31 luglio, è in programma ancora musei aperti dalle 20 alle 24. La notte stavolta è “bianca”.
 
 
8 - La Nuova Sardegna /Alghero - Pagina 31
Presentato in Comune il progetto ministeriale “Fixo”: in città immediatamente disponibili 30mila euro
SCUOLA E IMPRESE INSIEME PER CREARE LAVORO
ALGHERO Scuola e impresa insieme per orientare i giovani al lavoro. È il senso del progetto “Fixo”, presentato nei giorni scorsi a Sant’Anna su iniziativa del sindaco Mario Bruno in un incontro al quale hanno partecipato diversi amministratori del territorio. Ci sono 30mila euro a disposizione per ciascuna rete interscolastica, e Alghero è tra queste. La finalità è quella di mettere in rapporto il mondo della scuola con quello del lavoro. L’obiettivo di “Fixo”, progetto del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con la Regione, è quello di organizzare una nuova modalità di orientamento a partire dalle scuole materne sino all’Università. Saranno coinvolti nel progetto le associazioni di categoria, le imprese, le agenzie che si occupano di formazione, l’Inps, tutte le istituzioni. «Partiamo da un dato, quello dei 12.500 disoccupati algheresi - dice Mario Bruno - e dobbiamo lavorare da subito, senza tregua, per farlo diminuire, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. Questa iniziativa - aggiunge il sindaco - è in grado di contribuire ad avvicinare i giovani al mondo del lavoro grazie, ad esempio, a percorsi di apprendistato e tirocinio nelle imprese per i giovani degli ultimi anni degli istituti superiori e a progetti con l’Università per l’inserimento lavorativo e professionale». Saranno attivate formule di autoimpiego e incentivazione alle imprese. Verranno utilizzati fondi aggiuntivi disponibili nell’ambito dei progetti contro la dispersione scolastica da parte della Regione e dell’Università. Tra gli obbiettivi dei Comuni coinvolti, anche la realizzazione del programma “Garanzia Giovani”, rivolto ai ragazzi sotto i 29 anni, per il quale ci sono ingenti risorse comunitarie da destinare all’inserimento lavorativo. All’incontro hanno preso parte gli assessori Gabriella Esposito e Natacha Lampis, la referente del progetto Fixo Grazia Masia, di Italia Lavoro, e inoltre gli amministratori dei Comuni di Castelsardo, Ozieri, Pozzomaggiore, Bono, Thiesi. Subito, il 14 Luglio, è inn programma un incontro alla Camera di Commercio di Sassari con tutte le realtà interessate, mentre il 21 luglio, qyui in città, si entrerà nel vivo del programma di interventi. L’ambizione è di iniziare in concomitanza con l’inizio del prossimo anno scolastico.
 



QUOTIDIANI NAZIONALI
 
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie