Martedì 24 giugno 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 giugno 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 16 - Edizione CA)
SUMMER SCHOOL. Da oggi a Cagliari
Africanistica, esperti a confronto
D a oggi, per una settimana, Cagliari è capitale dell’africanistica. L’Hostel Marina, scalette Santo Sepolcro, ospita la Summer School biennale Aegis (Africa-Europe Group for Interdisciplinary Studies). A curare la scuola è “Affrica”, il centro di studi Africani in Sardegna, in collaborazione con l’Aegis di Cagliari e i centri di Edimburgo, Napoli, Copenaghen, Leiden, Roskilde, Lisbona e Birmingham.
È la prima volta che la che Summer School si tiene nell’Isola grazie all’impegno di Isabella Soi, Bianca Maria Carcangiu, Michele Carboni, Marisa Fois e Filippo Petrucci. Venti studenti e 8 docenti provenienti da Olanda, Ghana, Mozambico, Francia, Gran Bretagna e Germania, tra cui Paul Nugent, docente dell’Università di Edimburgo, si confronteranno su “Mobilitazione e Stato in Africa: spazi multipli di azione politica”. Durante i lavori della Summer School i dottorandi di ricerca, i ricercatori e i docenti esporranno i loro recenti studi sul tema dell’iniziativa. (gr. pi.)


 
 
2 - L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Il senso di un nuovo ospedale
Alla sanità serve una rivoluzione
Ivan Paone
L a battaglia per l’apertura del San Raffaele sembra conclusa. La Giunta regionale, con una riunione domenicale tenuta segreta sino all’ultimo, ha trovato l’accordo, che sarà firmato con il gruppo qatariota il 1° luglio. Domanda: la sanità sarda aveva bisogno di un altro ospedale in un periodo di spending review e con il Governo impegnato a tagliare posti letto, al punto che la Sardegna avrà bisogno di una deroga (già concessa da Renzi) per rilanciare la struttura di Olbia? La risposta è sì, a patto che il San Raffaele sia un centro di alta specializzazione, che stimoli la concorrenza con le altre strutture dell’Isola e che, quindi, segni una svolta nella sanità sarda.
Al San Raffaele si dovrebbe chiedere di fare quella “rivoluzione” che riuscì al Brotzu negli anni 80. Anche allora la costruzione dell’ospedale cagliaritano aveva suscitato resistenze, soprattutto tra i baroni universitari. Le forze della conservazione, in sanità come negli altri settori, temono di perdere posizioni di potere. La lungimiranza dell’allora sindaco di Cagliari, Giuseppe Brotzu, appunto, permise la nascita dell’ospedale che porta il suo nome, e grazie alle sue tecniche d’avanguardia e alla concorrenza che ne derivò, costituì un volano per la crescita della sanità sarda. Da allora sono passati trent’anni e il settore ha bisogno di una ventata di rinnovamento e non semplicemente di un po’ di posti letto in più.
La Sardegna ha un tasso di posti letto per acuti del 3.7/000, e secondo i piani del Governo dovrebbe scendere a 3/000. Il San Raffaele, con i suoi 180 posti per acuti, andrebbe nella direzione opposta. Poco male se a ciò venisse affiancata la ricerca e l’alta specializzazione che costringerebbero tutti gli altri ospedali sardi a un salto di qualità per stare al passo. Ecco perché è giusto dire no alla conservazione e battere i nemici del San Raffaele. Ed ecco perché è giusto non avere paura dei privati, in questo caso la Qatar foundation . Il loro intervento sarebbe uno stimolo per la sanità pubblica e non un avversario.
La strada sembra ormai in discesa ma non mancheranno gli ostacoli dell’ultim’ora. Da chi ha posizioni di privilegio da difendere ma anche da chi, nel Pd soprattutto, vorrebbe regolare vecchi conti passando sulle rovine (o sul cantiere, se preferite) di un ospedale non ancora nato.
 
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 16 - Edizione CA)
CONVEGNO Studiosi da tutto il mondo a Cagliari per discutere della metafora
LA VITA? È COME UN ALBERO Lo diceva anche Darwin
L e diceva che il suo riso era una farfalla che si espandeva sul suo volto, una rosa, una lancia che si sfila, un’acqua che prorompe, un’onda d’argento repentina. E quanto più Beatriz era affascinata dalle metafore audaci del Postino, suggerite a bella posta dal Poeta, tanto più la madre si allarmava: «Figlia mia non dirmi altro, siamo di fronte a una caso molto pericoloso. Tutti gli uomini che cominciano toccando con le parole, poi arrivano più lontano con le mani». Come sa ogni seduttore, e le madri che li fiutano da lontano, e non solamente quella di Beatriz de “Il postino di Neruda”, con le metafore non si comunica e basta, si agisce. Lo aveva intuito Aristotele, da filosofo pragmatico qual era, che per primo ne ha dato la definizione. Metafora, dal greco metaforá, vuol dire trasferire, sostituire una parola con un’altra, con un’immagine, per esemplificare ciò che si vuol dire, ma anche per renderlo più bello, più efficace e più potente. Parliamo per metafore, del resto, al mercato, come a scuola, come in parlamento e, mentre comunichiamo, costruiamo la realtà che immaginiamo. Secondo la studiosa Francesca Ervas, le metafore, sia che siano intenzionali, come quelli dei politici che annunciano “discese in campo”, oppure inconsapevoli come quelle dei bambini che usano la banana come un telefono, sono similitudini che trasformano il pensiero collettivo e suggeriscono comportamenti.
Per questo, quattro giorni di convegno dedicati al tema nella Facoltà di studi umanistici di Cagliari, non sembrano troppi. Inaugurata venerdì, la decima conferenza internazionale della RaAm (Association for Researching and Applying Metaphor), si concluderà domani. Un evento mondiale che ha portato a Cagliari (dopo New York, Copenhagen, Parigi e così via) studiosi di tutto il mondo per discutere dell’uso della metafora nella comunicazione, come nella scienza e nell’educazione, ospiti del dipartimento di Pedagogia, Filosofia e Psicologia e dello staff del corso di laurea in Scienze della Comunicazione (Elisabetta Gola, Coordinatore del CdL, Francesca Ervas, Maria Grazia Rossi, Valentina Favrin).
Le metafore si generano continuamente nel linguaggio quotidiano come in quello specialistico.
«Dopo la Caporetto della Spagna contro l’Olanda a questi Mondiali di calcio, vuoi che non fioriscano grappoli di metafore cui faranno man bassa pubblicitari e comunicatori d’ogni sorta, nonché ognuno di noi nel chiacchiericcio quotidiano?», si chiedeva in apertura di convegno l’olandese Gerard Steen, uno dei massimi esperti sull’argomento. Per lo studioso, la metafora è un meccanismo del pensiero: non solo parliamo, ma pensiamo per metafore.
«Analizziamo due parole molto comuni come vedere e viaggiare», suggerisce Elisabetta Gola, docente di Teoria dei linguaggi: «Raramente le usiamo nel loro significato letterale, molto più spesso nel loro significato metaforico e basta leggere i giornali per accorgersene». Si potrebbe dire, paradossalmente, che le metafore siano state inventate prima delle parole. Quando Darwin ipotizzò l’evoluzione della specie e dovette spiegarla agli altri, prima che le parole, gli venne in mente una metafora, un’immagine: l’albero della vita, che, loro malgrado, apparentava tutti gli esseri viventi.
Anche la scienza, molto dopo Galilei che considerava il linguaggio metaforico robaccia per il volgo, racconta lo storico della scienza Luca Guzzardi, fa incetta di metafore per spiegare l’inspiegabile. Quando gli scienziati si accorsero che non si potevano spiegare le radici delle cose si limitarono a parlarne e lo fecero ricorrendo alle immagini. In fondo, conclude Guzzardi, la metafora è l’interfaccia tra due mondi confinanti, l’unico modo, per ora, di attraversarne i confini.
Franca Rita Porcu
 
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro (Pagina 50 - Edizione CA)
NUORO. Convegno in città della Coldiretti sui giovani impreditori agricoli
Il laureato che munge e zappa vincendo la voglia di emigrare
Ritorno alla campagna nell’era del tablet. Oltre la soglia della crisi c’è la terra. Che affatica e fa sputare sangue, ma non tradisce. Retaggio di famiglia o esperienza ex novo, sono sempre di più i giovani che scelgono di dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento. Per alcuni è un salto dalla scrivania alla mungitrice.
L’OCCASIONE Bilanci e futuro del primario al centro del convegno della Coldiretti che si è tenuto sabato a Nuoro. Presenti il direttore regionale Luca Saba, provinciale Aldo Manunta, il capo di Gabinetto dell’assessorato alla Sanità Gianni Salis, il presidente territoriale Simone Cualbu, Giuseppe Pulina, Università di Sassari, Alfonso Orefice, esperto di sviluppo rurale. Ha coordinato il giornalista Giuseppe Deiana.
DAI BOVINI AL MIRTO Fresca la platea. C’è chi come Remo Caddeo, allevatore, tra le pecore e i maiali sogna di coltivare cereali. E chi come Sebastiano Mulas ha in mente un birrificio. Alessandro Chiai, specializzato in meloni, passa sei mesi all’anno in Australia per studiare le tecniche di quel Continente. Ragazzi come Francesco Cossu, 28 anni. Suo nonno gli ha lasciato in eredità 33 ettari nell’agro di Telti e la sua vita è cambiata: «Stavo per essere assunto alle Poste», racconta. «Ho rinunciato in nome della libertà. Allevo bovini, e ho avviato l’en plain air suinicolo. Il segreto? Non cercare il soldo facile, elaborare sempre nuove idee». Cresta tenuta su dal gel, pantaloni lilla, è un vulcano di energia e creatività: «Coltivo anche mirto», continua. «Da noi c’è la sagra. E un paradosso, mancavano i produttori. Ho dato input al nuovo ramo d’azienda e il liquore sta andando alla grande».
PSICOLOGIA E ZAPPA Alessandro Melis ha 34 anni e 30 ettari di orti e frutteti tra Barisardo, Lotzorai e Loceri. È psicologo, e ha scelto la zappa. «Settore con gambe solide», osserva, «prima si fuggiva per paura di fare la fame. Ma è assurdo solo pensarlo. Oggi si torna perché in piena recessione la terra offre la possibilità di ripartire. La svolta è arrivata con il passaggio dalla vendita all’ingrosso a quella diretta: un incremento del fatturato del 60 per cento». La laurea? «Chiusa in un cassetto», scherza, «ho però riqualificato le competenze. Accogliamo inserimenti lavorativi di persone con disagio psichico». Cartina tornasole del ricambio generazionale l’età media dei dirigenti Coldiretti. Uno per tutti il presidente provinciale Simone Cualbu di Gavoi: oggi ha 38 anni, ha mosso i primi passi nell’era del pinnettu , l’ovile della transumanza. Ne aveva solo 11: «Ora possiamo contare sulle tecnologie. Che ci permettono di passare dallo status di pastore semplice a quello di imprenditore».
Francesca Gungui
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
La Nuova Sardegna / Prima pagina
CLASSIFICA SOLE 24 ORE: DIDATTICA E RICERCA
Atenei, giù Sassari e Cagliari
Posizioni di bassa classifica. I rettori: «Dati non realistici»
Le due università sarde sono tra i fanalini di coda nell’ultima classifica elaborata dal "Sole 24 Ore". Sassari e Cagliari figurano infatti agli ultimi posti tra gli atenei pubblici italiani nel quadro di una fittissima serie di parametri valutativi: dalla didattica alle percentuali di occupazione post laurea.
 
5 - La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 4
ATENEI >> DIDATTICA E RICERCA
Posizioni preoccupanti nella più recente classifica nazionale
I VOTI ALL’UNIVERSITÀ, SASSARI E CAGLIARI TRA I FANALINI DI CODA
Dai dati del “Sole 24 Ore” nell’isola le ombre superano le luci
di Pier Giorgio Pinna
SASSARI Le due università sarde sono tra i fanalini di coda nell’ultima classifica elaborata dal "Sole 24 Ore". Sassari e Cagliari figurano infatti agli ultimi posti tra gli atenei pubblici italiani nel quadro di una fittissima serie di parametri valutativi. Nel calcolo si va dalle percentuali di occupazione raggiunte nel primo anno dopo la laurea alla qualità della produzione scientifica, dalla didattica alla "dispersione accademica", ossia la percentuale d’immatricolati iscritti al secondo anno nella stessa università. Ma è soprattutto nella graduatoria generale stilata quest’anno dal quotidiano economico finanziario, con un peso pari al 50% delle stime attribuite all’insegnamento da una parte e alla ricerca dall’altra, che le cose appaiono preoccupanti Sassari è quarantanovesima su 61 con un punteggio di 35 su cento, lungo la stessa linea di Campobasso. Cagliari è ancora più in basso, al numero 53, con 32 punti, come L’Aquila e Cassino. Ma il Capo di Sotto conquista il secondo gradino assoluto nel podio riservato alle iniziative per gli stage, dove appare tra le 15 migliori con un punteggio pari a 8,12 decimi. E tocca il tredicesimo, sempre su 61, nella mobilità internazionale. Mentre il Capo di Sopra può registrare un buon dodicesimo posto sul giudizio che gli iscritti danno dei risultati didattici. È preceduto da Lecce e seguito da Modena-Reggio Emilia, da “Siena Stranieri” dalla seconda università di Napoli. Nel complesso, tuttavia, la nuova griglia rimette in discussione alcuni ottimi piazzamenti ottenuti in passato dagli atenei dell’isola in liste nazionali predisposte da altre istituzioni, come per esempio Censis-Repubblica. Ed ecco perché oggi c’è chi, come per esempio il rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino, sta facendo predisporre tutti gli incartamenti per ottenere una certificazione di qualità su scala internazionale. «È in corso da parte nostra – chiarisce in proposito – il completamento delle pratiche per una valutazione di Sassari tra le prime mille università del pianeta, secondo quel che prevede un ente di ricerca che ogni anno stila questa classifica». Una graduatoria che anni fa aveva visto Cagliari inserita tra i 400 atenei più prestigiosi del mondo. Ma quali sono invece le università al top secondo i risultati raccolti adesso dal "Sole 24 Ore"? Ai primi posti risultano Verona e Trento. Mentre al Politecnico di Milano va la medaglia di bronzo. Seguono Bologna, Padova e le Marche. Tra i 16 atenei non statali - tutti presi in considerazione in un distinto elenco - il primo è il San Raffaele di Milano, il secondo la Bocconi, sempre nel capoluogo lombardo, il terzo la Luiss di Roma. Gli estensori del report portato a termine dal quotidiano economico finanziario spiegano che in quest’occasione, rispetto alle edizioni precedenti, è stata ampliata la gamma degli indicatori usati per dare il voto alle 77 università italiane (numero complessivo tra pubbliche e private). E può darsi che il ricorso ai nuovi parametri abbia influito non poco. Magari contribuendo a far precipitare verso il basso l’accademia sarda.

IL RETTORE ATTILIO MASTINO
«Una rappresentazione  che non risponde alla realtà»
SASSARI «La nostra posizione in classifica è stata compilata tenendo conto di parametri che penalizzano gli atenei sardi». Secondo Attilio Mastino Sassari e Cagliari devono infatti superare «lo svantaggio dell’insularità, la difficoltà nei collegamenti, la crisi dell’economia dell’isola, la bassa densità demografica». Appena qualche mese fa nella graduatoria Censis-Repubblica il risultato era stato ben diverso, ricorda il retttore. «Allora erano stati “misurati” gli ultimi tre anni - dice - E Sassari avanzava, dal quarto al terzo posto, tra le università di medie dimensioni. Con un punteggio di 98,9 punti che ci poneva in terza posizione tra tutti gli altri atenei italiani: Architettura al primo posto, Veterinaria al secondo, Medicina 16ma su 37, Odontoiatria al n. 8 su 33, i linguisti al dodicesimo posto su 41 Giurisprudenza 16esima su 47» Ora Sassari si colloca al 50° posto su 61. «Soprattutto – sostiene il rettore – per la bassa attrattività di studenti da altre regioni e per la riduzione delle borse Ersu e degli assegni regionali. «Ma non è nostra responsabilità il basso tasso di neolaureati che trovano lavoro – spiega – Lo svantaggio territoriale è collegato anche al basso livello di fondi esterni. E per gli stage negli ultimi anni l’ateneo è stato molto più attivo di quanto questa classifica non riesca a rappresentare». «Il dato sulla ricerca va verificato: non coincide con la Valutazione della qualità della ricerca dell’Anvur che ci aveva visto in buona posizione – conclude Mastino – Mentre sul versante positivo, segnalo l’ottima posizione sulla mobilità internazionale e la soddisfazione degli studenti per l’efficacia della didattica (12esima posizione). Insomma, c’impegneremo di più per combattere la dispersione, ridurre il numero degli studenti inattivi, garantire la sostenibilità dell’offerta formativa». (pgp)
 
IL RETTORE MELIS
«Risentiamo del fortissimo pendolarismo»
CAGLIARI Il rettore dell’università di Cagliari non nasconde le difficoltà. «Certo, questo d’inizio estate è il periodo delle classifiche e spesso non tutti gli indicatori utilizzati nelle diverse graduatorie sono tra loro omogenei - spiega commentando gli ultimi dati elaborati dal "Sole 24 Ore" - In questi anni ci siamo battuti con forza per raggiungere certi risultati. E difatti abbiamo riscontri positivi per quel che riguarda i rapporti con le imprese e l’internazionalizzazione». «Invece nella didattica - prosegue il professor Giovanni Melis - risentiamo del fortissimo pendolarismo che contrassegna un po’ tutti i nostri dipartimenti: purtroppo in questo senso non siamo supportati a sufficienza dall’Ersu perché rispetto agli studenti fuori sede c’è una disponibilità di posti letto equivalente solo a metà delle richieste». «Ne consegue - aggiunge - che una situazione del genere non favorisce la continuità nell’insegnamento. Tanto che, per sopperire almeno in parte al disagio, stiamo cercando noi direttamente di assegnare borse di studio da destinare agli iscritti più meritevoli». Da economista, al rettore dell’ateneo cagliaritano, non sfuggono altri aspetti. «Come per esempio il fatto che abbiamo sì buone valutazioni per quel che concerne i parametri internazionali, eppure siamo poi costretti a passare la mano quando gli studenti stranieri ci chiedono di venire nell’isola, ma noi a Cagliari non abbiamo un numero di alloggi adeguato per ospitarli - chiarisce - Con queste premesse negative è ovvio che la nostra capacità di attrarre dall’estero parte con notevoli handicap». Meno grave per la Sardegna Giovanni Melis ritiene invece la parte della classifica riferita al solo pacchetto della ricerca: «Quei dati mi sembrano basati sulle stime fatte nel 2010 dall’istituto nazionale incaricato dal Miur, dati che in attesa dei nuovi mi appaiono decisamente superati rispetto agli sforzi da noi fatti per potenziarci in questa direzione», tiene a sottolineare. « Un’ultima nota il rettore la riserva al fatto che «Cagliari, così come Sassari, è un’università generalista». «Perciò - precisa - deve offrire al proprio territorio un servizio ampio e articolato». «Un quadro che rispetto ad atenei specialistici, come il politecnici di Torino o di Milano, non può che svantaggiarci in classifiche preordinate rispetto a certi indicatoricome questa del quotidiano economico finanziario». (pgp)
 
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 4
Duello forse finale per il rettorato tra Massimo Carpinelli e Sanna Passino
SASSARI, DOMANI LA NUOVA SFIDA
di Gabriella Grimaldi
SASSARI Ultime ore prima della terza, e certamente ultima, consultazione per l’elezione del nuovo rettore. Domani dalle 9 saranno riaperte le urne nell’aula magna della sede centrale dell’università dove si svolgerà il ballottaggio tra i due candidati rimasti in gara: Massimo Carpinelli, docente di fisica nel Dipartimento di Chimica e Farmacia ed Eraldo Sanna Passino, anche lui professore ordinario nel Dipartimento di Veterinaria nonché direttore dell’ospedale universitario per animali. Nell’ultima votazione il primo ha ottenuto 345 preferenze mentre il secondo è stato votato da 263 tra colleghi ordinari, associati e ricercatori, personale tecnico-amministrativo e rappresentanti degli studenti. In quell’occasione era uscito di scena anche il docente del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali Marco Vannini che aveva ottenuto 122 preferenze. Tra la prima votazione del 17 giugno e quella del 19 avevano ritirato le proprie candidature il preside di Medicina Andrea Montella che ha optato per un’alleanza con Sanna Passino facendo confluire i suoi 135 voti, attraverso una decisione presa all’interno del Dipartimento, nella candidatura del docente di Veterinaria, e il preside di Agraria Giuseppe Pulina che era stato votato da 113 aventi diritto. Con la votazione del 19 quindi sono rimasti in campo i primi due candidati più votati, Carpinelli e Sanna Passino con il loro pacchetto di preferenze. Decisiva sarà la scelta di chi nell’ultima consultazione aveva dato il proprio voto a Marco Vannini. Potrebbero essere proprio queste preferenze a fare la differenza tra i due candidati al momento entrambi possibili successori di Attilio Mastino. Una nomina, quella del nuovo rettore, più che mai significativa ora che l’ateneo sassarese conferma la propria posizione in fondo alla graduatoria delle università italiane soprattutto per quanto riguarda didattica e ricerca. Rinnovo dei vertici dell’università anche a Cagliari ma il prossimo anno. Cederà il mantello di ermellino l’attuale rettore Giovanni Melis che non è rieleggibile. Il suo successore resterà in carica, così come a Sassari, per sei anni.
 
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Economia Sardegna - Pagina 15
LE NUOVE TECNOLOGIE
Due studenti sassaresi di 24 anni lanciano “Wau”: la piattaforma web che fa da personal trainer in vista dell’esame
UN SOCIAL PER SUPERARE IL TEST DI MEDICINA
di Antonio Meloni
SASSARI - Mesi di preparazione trascorsi sui libri con l’ansia da prestazione e il timore dell’insuccesso, per non parlare delle spese. Terminate le superiori, sono tanti gli studenti che si arenano sulle secche insidiose dei test d’ingresso all’Università. Un momento critico, spesso un vero incubo, che rallenta la marcia già difficile verso il mercato del lavoro. Ora c’è un alleato dal nome che è una promessa, “Wau”, e non è un modo di dire, ma un autentico personal trainer virtuale incaricato di una missione speciale: accompagnare lo studente nel percorso accidentato verso l’iscrizione alla facoltà desiderata. Il progetto, ideato da due sassaresi di 24 anni, Alessandro Lai e Michael Pili, è stato presentato ieri alla stampa, nella sala giunta della Camera di commercio, presenti Gavino Sini, presidente dell’ente di via Roma e Laura Manca, prorettore dell’Università. Sono stati proprio Alessandro e Michael, oggi studenti di Medicina e Informatica, a raccontare la storia dell’idea di questa trovata semplice, ma geniale, nata proprio durante la preparazione ai test d’ingresso. «Cercando di mandare a memoria decine di dati e risposte - hanno spiegato i due studenti - abbiamo capito che la preparazione ai test non si gioca tanto sulla comprensione di chissà quale concetto astruso, ma su tecniche di apprendimento che possono essere affinate e rese ancora più efficaci». “Wau” nasce infatti con questi presupposti, proporre agli studenti un metodo innovativo per memorizzare i dati, dare le risposte giuste nel minor tempo possibile e, soprattutto, valutare continuamente la propria preparazione. Si tratta di una piattaforma web in cui sono stati caricati, dopo uno studio meticoloso, migliaia di contenuti relativi a quiz originali o già utilizzati durante altrettante sessioni d’esame. Il percorso è stato arricchito con e-book inediti, videolezioni e suggerimenti sulle strategie da adottare non solo per migliorare la performance, ma anche per gestire lo stress. «Perché l’aspetto importante _ proseguono Alessandro e Michael - è entrare nella logica del quiz e acquisirne la mentalità». I primi risultati sono incoraggianti se è vero - come è stato detto ieri durante la conferenza stampa - che lo scorso aprile, metà dei candidati che ha seguito il minicorso ha superato il test. Attualmente le statistiche relative ai risultati dicono che ogni anno solo uno studente su sette supera lo scoglio delle selezioni. La piattaforma Wau (wauniversity.it), propone tre pacchetti di formazione a distanza: Basic, Plus e Pro più alcuni servizi aggiuntivi. Chi entra per la prima volta può registrarsi e accedere gratuitamente ai servizi Demo che consentono di stabilire il proprio livello di preparazione. Il 30 giugno, gli studenti italiani potranno fare un test di autovalutazione gratuito in vista delle prossime prove di ammissione all’Università. I costi sono relativamente abbordabili: 120 euro il pacchetto Basic, 198 il Plus e 298 il Pro. Dietro le quinte del progetto Wau ci sono numeri di tutto rispetto: quattro anni di lavoro, una redazione fissa di dieci persone, che garantisce il dialogo online con gli iscritti, centinaia di collaboratori e ventimila euro di budget di cui diecimila stanziati dalla Camera di commercio che ha creduto da subito nella validità dell’impresa. «Una buona parte dei nostri sforzi - spiegano Alessandro Lai e Michael Pili - sono stati dedicati alla semplificazione delle procedure. Volevamo che gli studenti potessero muoversi subito e senza difficoltà all’interno della piattaforma. Chi entra su Wau trova velocemente tutto l’aiuto di cui ha bisogno per affrontare una prova che, lo sappiamo bene, lascia il segno».
 
 
 
8 - La Nuova Sardegna / ONLINE
Superare il test d’ingresso a Medicina: metodo on line di due 24enni sassaresi
La piattaforma e-learning «Wau» presentata alla Camera di commercio
SASSARI, 24 giugno 2014 - Il primo metodo online di social e-learning per superare i test di ammissione ai corsi universitari di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria è stato inventato da due 24enni sassaresi. La piattaforma «Wau», creata da Alessandro Lai e Michael Pili, ha come obiettivo accompagnare i neodiplomati in un percorso che prevede prove, confronti tra i candidati, metodi mnemonici per superare le prove d’ingresso all’università.
L’iniziativa è stata presentata stamane alla Camera di commercio di Sassari dai due giovani imprenditori, assieme al presidente dell’ente camerale Gavino Sini e al prorettore dell’università di Sassari, Laura Manca. Attualmente, è stato ricordato, solo uno studente su sette riesce a superare le prove d’accesso ai corsi a numero programmato e con una spesa che arriva a diecimila euro, mentre con l’aiuto della piattaforma, secondo le prove degli ultimi mesi, la quota può essere triplicata a costi molto inferiori.
Wau, premiata come una delle migliori startup dalla Camera di commercio e patrocinata dall’ateneo sassarese, partirà il prossimo 30 giugno con test gratuito su scala nazionale. Per realizzare la piattaforma, che sintetizza metodi usati all’estero anche nelle scuole, sono stati impiegati quattro anni con la collaborazione di oltre cinquecento persone tra docenti, esperti e tecnici programmatori. I metodi Wau sono disponibili, a pagamento, sul sito dell’iniziativa.
 
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Oristano - Pagina 20
Per 46 studenti una stanza nell’albergo per dieci mesi
L’HOTEL MISTRAL DIVENTA IL CAMPUS PER GLI UNIVERSITARI
I costi saranno parificati a quelli delle spese per un affitto
di Enrico Carta
ORISTANO Non sarà come i campus universitari statunitensi, però il passo in avanti è davvero notevole. Per gli studenti dell’ateneo oristanese si apre una nuova epoca dal 1996, anno in cui iniziarono i corsi. Visto che il settore pubblico in quasi vent’anni è rimasto inerme, ci ha pensato direttamente il Consorzio Uno, attraverso un accordo con un privato e ovviamente le università di Cagliari e Sassari, a risolvere il problema degli alloggi per gli studenti non oristanesi. Una parte notevole degli iscritti ai tre corsi di laurea e alla scuola di specializzazione non risiede in città. Tanti degli oltre seicento alunni arrivano per di più da paesi che sono ben lontani da Oristano e spesso nemmeno nei confini della provincia. Sono circa 250 e a loro, sino ad oggi, era preclusa ogni possibilità di avere accesso alle sempre presenti case dello studente con alloggi, mensa e spazi comunitari per il tempo libero. Cagliari e Sassari, da questo punto di vista sono molto più avanti. Ovviamente molti studenti ovviano al problema alloggiando in case private prese in affitto. Niente di strano, perché accade in quasi tutte le città in cui sono presenti le università. Ma secondo il Consorzio Uno questa carenza ha rappresentato, nonostante il trend di crescita degli iscritti, un limite dell’offerta formativa. E allora ecco l’accordo attraverso la collaborazione tra la società Mistral ed il Consorzio UNO. La prima metterà a disposizione degli studenti i servizi di alloggio, mensa e bar, l’uso di spazi per servizi ricreativi, culturali e didattici e un parcheggio privato, nell’Hotel Mistral di via Martiri di Belfiore. Per dieci mesi, dal prossimo 15 settembre al 15 luglio 2015, gli studenti avranno 46 posti letto in camere singole e doppie, con un costo mensile allineato a quello dei costi della spesa che uno studente fuori sede affronta mediamente. Chi sceglierà il Mistral come propria casa avrà pagate le spese di energia elettrica e acqua, climatizzazione, pulizia settimanale, cambio della biancheria, connessione wi-fi gratuita, oltre al vantaggio di non doversi preoccupare di stipulare i vari contratti con i proprietari degli appartamenti presi in affitto. Tutte le stanze hanno ovviamente il letto, il bagno privato, la scrivania, il frigobar, la tv e gli armadi. Questo cambierà anche la vita degli studenti che guarderanno la loro esperienza da una prospettiva assai diversa. L’alloggio al Mistral consentirà una vita sociale ben diversa e certamente più stimolante dal punto di vista della socializzazione. Ovviamente bisogna essere rapidi. Le prenotazioni sono già aperte e lo saranno sino al 31 luglio. Bisognerà rivolgersi direttamente all’Hotel Mistral. Chi si iscrive al primo anno potrà prenotare per poi dare conferma entro il 30 settembre.


 
 
10 - La Nuova Sardegna / Sport - Pagina 39
ALLENATORI
Un’altra star per l’appuntamento sassarese di luglio oltre a Wein
ZOLA AL MASTER INFORMARE PERFORMARE
SASSARI - Il nuovo master per allenatori di calcio, organizzato dall’Associazione sarda Informareperformare e in calendario a Sassari dal 4 al 6 luglio, si arricchisce di un’altra figura carismatica oltre al tedesco Horst Wein. All’incontro sarà infatti presente col suo staff anche Gianfranco Zola, che si cala nel ruolo di docente in virtù della sua esperienza internazionale. Sostenitore della prima ora del progetto, nato per migliorare l’offerta formativa ai tecnici che si occupano in particolare di insegnare calcio ai più piccoli, Zola è il valore aggiunto di un corso che conta già numerose iscrizioni. Le richieste saranno accolte fino a sabato 28. L’appuntamento si preannuncia di altissimo livello e ha valenza nazionale, con la presenza del professore tedesco che ha ispirato la "cantera blaugrana", con i suoi metodi finalizzati a sviluppare l’intelligenza calcistica dei futuri campioni. La sua (seconda) presenza a Sassari è il fiore all’occhiello dell’Associazione, che cura il progetto di formazione, aggiornamento e gestione dei settori giovanili, ideato da Francesco Messina e Mino Sotgiu, e animato da numerosi collaboratori (da Zola a Marcello Nardini e Mario Beretta, dal catalano Oriol Casas ai bolognesi Cristi e Olianas, al preparatore dei portieri Mario Pompili e tanti altri). Responsabile dell’area organizzativa è il sassarese Osvaldo Schintu. Il progetto è inoltre patrocinato dalle Università di Sassari e Cagliari, e si prepara a sbarcare anche in Sicilia. Info e iscrizioni 347-7290763 e 328-7699468 o info@informareperformare.it.
Sandra Usai
 
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Sport - Pagina 42
Giovedì a San Giovanni la festa con tutti gli atleti, agonisti e non
IL CUS SASSARI PREMIA I SUOI CAMPIONI
SASSARI Lo sport universitario sassarese giovedì celebra la sua festa annuale. Un appuntamento ormai consolidato nel tempo che vedrà anche in questa occasione riuniti negli impianti sportivi sociali della frazione di San Giovanni quanti hanno partecipato, spesso con successo, all’attività sociale e anche a quella federale. Con Gianni Ippolito, presidente del Cus Sassari recentemente eletto vice presidente del Cusi nazionale, ci sarà il rettore uscente dell’ateneo turritano Attilio Mastino e, probabilmente, anche il nuovo rettore (il ballottaggio fra i due candidati Eraldo Sanna Passino e Massimo Carpinelli è in programma domani) che potrebbe così fare la prima uscita ufficiale dopo l’elezione. Sarà in ogni caso Gianni Ippolito a produrre la relazione conclusiva sull’attività della stagione agonistica appena conclusa. Subito dopo il bilancio e l’annuncio della programmazione dell’attività futura saranno premiati, nel corso della cerimonia che comincerà alle ore 19,30 nella palestra del complesso sportivo universitario, squadre e studenti che hanno preso parte alle gare e ai tornei delle varie discipline contemplate nell’attività del Cus, come il calcio amatoriale, il tennis, il basket e l’atletica, ma anche quelli che hanno partecipato alla fase finale dei campionati nazionali universitari e quanti hanno partecipato con le squadre del Cus Sassari alle manifestazioni delle federazioni nazionali, con l’attività velica come ultima, applaudita arrivata. (d.d.)


 
 
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Prima Pagina
LA PERICOLOSA DERIVA DELLA REGIONE
di MARCELLO FOIS
Qual è l’attuale Governatore della Regione Sardegna? Domanda inutile potrebbero rispondere i più distratti. Domanda sostanziale, dico io. CONTINUA A PAGINA 2

La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 2
di MARCELLO FOIS
Qual è l’attuale governatore della Regione Sardegna? Domanda inutile potrebbero rispondere i più distratti. Domanda sostanziale, dico io, perché dalle prime mosse dell’attuale governo sardo il compito del vincitore non appare troppo chiaro. Chiarissimo appare al contrario il pressing del silente assessore al Bilancio, che, parlando di Spending Rewiew, applica un arbitrario, a tratti incomprensibile, Spoil System, come nella peggiore abitudine della destra. Tutto ciò che Ugo Cappellacci non è stato in grado di fare, questo "governatore progressista" lo sta avallando senza colpo ferire. Ora il modello Renzi funziona solo a patto che si applichi diffusamente il principio "berlusconiano" che il dibattito rappresenti solo una "perdita di tempo". Così non si dibatte, e il centro destra non sa esercitare il suo compito di opposizione. Trovo questa una deriva molto pericolosa e trovo che ci sia qualcosa che non funziona nell’idea che il "mandato popolare" autorizzi la dispensa dall’obbligo di rispondere di quanto si fa. Ma torniamo a Francesco Pigliaru: chiediamoci se pretendere che renda conto di quanto, al momento, pare avallare, sia un atteggiamento disfattista o un esercizio civico e democratico. In campagna elettorale il professore ha fatto la foglia di fico promettendo rinnovamento, decisioni lineari e condivise: trasparenza totale, salvaguardia del patrimonio territoriale e culturale dei sardi, allontanamento da modelli cencelliani di suddivisione delle poltrone… A poco più di cento giorni di governo non una di queste promesse, premesse, si è verificata. Le trivellazioni Impregilo; l’affare San Raffaele; gli incarichi in Regione. Poi c’è la Conservatoria delle coste, la gemma soriana, che nemmeno Cappellacci aveva osato toccare, che viene soppressa come se fosse un ente parassita. I bilanci di quella struttura dicono il contrario, dicono cioè che non solo non ha pesato sulle spalle dei sardi, ma ha contribuito, con l’accesso virtuoso ai fondi europei, a generare tutela ed economie. Il silenzio di Soru in proposito è davvero imbarazzante, tanto che, viene da pensare che il problema della Conservatoria delle coste non sia tanto di Spending Review, quanto di scarsa manovrabilità. Il problema degli enti spesso è che la loro efficienza dipende dall’autonomia di chi li dirige. Alessio Satta, direttore generale della Conservatoria delle coste, ha avuto il torto di aver fatto bene quello che è stato chiamato a fare. Chiunque abbia letto perlomeno “I Tre Moschettieri” capisce che per il plenipotenziario assessore al Bilancio tutte quelle spiagge vietate al cemento, 6.500 ettari, e quei fari tanto desiderati dagli sceicchi, sono montagne di denaro perso. E ciò è considerato cogente al punto tale da decidere di eliminare l’Ente, pur essendo costretti a stipendiare il suo direttore generale sino alla scadenza del suo contratto nel 2018. La Spending Review è un esercizio di stile anche per quanto riguarda la soppressione dell’Università di Nuoro. Lì la voce del governatore dovrebbe spiegare secondo quale categoria dello spirito o della logica si sguarniscono i territori in cui occorre una politica di sostegno per impinguare quelli dove di quel sostegno non c’è bisogno. Un governatore intellettuale, e Pigliaru indubbiamente lo è, dovrebbe alzare la voce per spiegare al suo Richelieu di turno che il punto sull’Università nuorese non può essere di liberarsi di zavorre, quanto di investire su un ganglio fondamentale dell’intero territorio. Dovrebbe spiegare che il sistema per onorare il suo mandato sarebbe di investire in quel polo universitario, ricordando, come fece suo padre Antonio Pigliaru, che in quel nucleo si è formata un’idea di Sardegna competitiva persino sul piano economico; che il quel territorio dove si sta producendo l’attualità letteraria e artistica dell’isola è contenuto il patrimonio storico legislativo della stessa. A Nuoro Francesco Pigliaru ha promesso, e proclamato che sarebbe stato governatore di tutti, e non, come il suo predecessore, solo di quelli che contano sul piano economico o elettorale; che mai e poi mai avrebbe sottratto al Nuorese la sua vocazione naturale di motore culturale dell’isola.


    

 

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