Martedì 17 giugno 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 giugno 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda on line
 
L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 14 - Edizione CA)
Genocidio armeno: a Cagliari il convegno per non dimenticare
AGENDA. E Marrocu racconta la rivoluzione sarda
 
«Dal 17 giugno per noi sarà l’anno della memoria 1915-2015» dichiara Raimondo Schiavone, segretario nazionale del Centro Italo-Arabo Assadakah. L’associazione ha organizzato per oggi a Cagliari (aula magna della facoltà di Economia in via Sant’Ignazio, alle 18) il convegno “Genocidio del popolo armeno- 2015 anno della memoria”.
È la prima fra una serie di iniziative che vorrebbero portare Comunità Europea e Onu alla celebrazione istituzionale di una delle pagine più tragiche e dimenticate del ’900. All’evento parteciperanno Sargis Ghazaryan, ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia, il senatore della Repubblica Ignazio Angioni e il giornalista libanese Talal Khrais.
GIOVEDÌ «Dalla città parte una cannonata a salve, che i francesi interpretano come un’espressione di simpatia nei loro confronti, salvo poi prendere atto, dopo un’altra scarica, che la loro presenza non è gradita». In “Procurad’ ’e moderare- racconto popolare della rivoluzione sarda” (Aipsa Edizioni) Luciano Marrocu tratteggia così il primo episodio della “Sarda Rivoluzione” del 1793-96. La nuova edizione del volume, riveduto e ampliato grazie a recenti ricerche archivistiche, verrà presentata giovedì alle 20 nella terrazza del Teatro Massimo di via De Magistris. Ad accompagnare nel dibattito Marrocu, docente di storia contemporanea dell’Università di Cagliari, Giacomo Mameli e Renato Soru. L’attore Fausto Siddi leggerà alcuni brani del libro e sarà accompagnato dalle musiche di Ennio Atzeni. (lu.fo.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 15 - Edizione CA)
Istituto di Fisica nucleare
I 25 anni della sezione sarda: il presidente Ferroni a Cagliari
Le frontiere della ricerca: far luce sulla materia oscura
 
Di fronte ai lingotti di piombo di epoca romana, custoditi dal mare del golfo di Oristano per 2 mila anni e ora utilissimi nelle ricerche dei laboratori del Gran Sasso, il presidente dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare, Fernando Ferroni, esalta il lavoro dei ricercatori sardi. «La sezione di Cagliari dell’Istituto - dice - è una scommessa che riteniamo di aver vinto: impegnata con ottimi risultati negli esperimenti del Cern e con proiezioni nella fisica medica e nei beni culturali, meriterebbe di crescere. Purtroppo patisce il blocco delle assunzioni».
A Monserrato Ferroni ha partecipato ieri alla cerimonia dedicata ai primi 25 anni della sezione di Cagliari dell’Istituto, guidata da Biagio Saitta, e ha ricordato il contributo della fisica alla crescita dell’Italia. Resta invariato l’impegno di continuare a far funzionare l’istituto e di collaborare con le università, anche riprogettando i rapporti e ridisegnando le convenzioni.
Se si conta tutto quello che, direttamente e indirettamente, ha a che fare con la fisica, si arriva a 118 miliardi di euro (dati 2011) con un apporto al Pil italiano del 7,4 per cento e circa un milione e mezzo di posti di lavoro, circa il 6 per cento della forza lavoro del nostro Paese.
«Il modello dell’istituto - ha spiegato Ferroni, collegato da Cagliari in videoconferenza con Ferrara, Lecce, Perugia e Roma Tor Vergata, le altre sezioni nate 25 anni fa - è quello di una grande interazione con i Dipartimenti di Fisica. Abbiamo centri di calcolo nelle università e benificiamo di numerosi dottorandi.Tuttavia ci aspettavamo una crescita e invece abbiamo dovuto subire una forte decrescita, e neanche felice. Oggi è un giorno di festa ma su di noi incombe una riforma, misteriosa. Presto il Governo pubblicherà un provvedimento sugli enti di ricerca che conterrà diverse linee di discussione tra le quali l’alleggerimento le norme della Pubblica amministrazione sugli enti di ricerca e la gestione dei fondi. Se continueremo a fare ricerca di eccellenza a nessuno verrà in mente di toccarci».
Professore, come possiamo spiegare al contribuente a che cosa serve la porzione delle sue tasse dedicata alla ricerca?
«Si può spiegare solo se le tasse vengono impegnate per la ricerca e non solo per colmare buchi e a risolvere emergenze. Usa e Germania dedicano una parte consistente del loro Pil alla ricerca. Le ricadute ci sono e sono numerose: più si fa ricerca e più c’è la probabilità che una parte dei risultati possano tradursi in innovazione e posti di lavoro. L’Italia è del resto all’avanguardia nel mondo per le applicazioni relative alla cura dei tumori e ai supercoduttori, grazie alla ricerca dell’Istituto di Fisica Nucleare».
Ci sono dei modelli vincenti?
«Il ricercatore non è formato per avere relazioni con l’industria serve perciò una struttura di trasferimento tecnologico. Il modello è quello della Germania, dove l’istituto Fraunhofer fornisce un contributo rilevante all’economia. I risultati delle ricerche condotte al Fraunhofer sono a beneficio delle società pubbliche e private tedesche, inoltre eroga attività di formazione per l’industria. Questa struttura vive con 2 miliardi di euro all’anno: di questa cifra lo stato tedesco investe solo 300 milioni, mente il resto arriva da contratti con enti locali e industrie. Una struttura di questo tipo sarebbe utile agli enti di ricerca di base che producono innovazione tecnologica ma non sono in grado di arrivare alle industrie».
Quali sono le sfide della fisica ancora aperte?
«Molte, anzi moltissime, considerando che resta da capire il 96 per cento dell’universo. Il Bosone di Higgs ha completato il quadro della fisica del secolo scorso. Ora dobbiamo esplorare e spiegare tante altre cose, come l’energia oscura e la materia oscura, che rappresentano le nuove, eccitanti, frontiere della ricerca. Ci sarà anche da chiedersi se la sofisticata strumentazione servita a scoprire il Bosone di Higgs sarà ancora utile alle ricerche del futuro o se sarà necessario adottare qualcosa di nuovo».
Andrea Mameli
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 15 - Edizione CA)
L’esperimento
 
Il carico di lingotti di piombo che la nave “oneraria magna” trasportava verso Roma, rimasto nei fondali del golfo di Oristano per 2 mila anni, è stato schermato dai raggi cosmici, dai residui contaminanti delle esplosioni nucleari nell’atmosfera e dai prodotti derivanti dal disastro di Chernobyl. Ora il piombo ha diminuito di circa centomila volte la già minima radioattività di partenza e viene utilizzato per l’esperimento internazionale “Cuore”, un importantissimo studio sui neutrini. Con un contenuto radioattivo così basso, il piombo dei lingotti romani rappresenta lo schermo ideale per gli esperimenti di fisica nucleare in atto nei laboratori nazionali del Gran Sasso, sotto 1.400 metri di roccia.
Ma per poter utilizzare il prezioso carico, 2 mila lingotti di piombo, provenienti dalla Spagna e colati a picco insieme alla nave, tra l’80 e il 50 avanti Cristo, in prossimità dell’isola Mal di Ventre, l’Istituto ha finanziato il recupero del tesoro, ottenendo dalla Soprintendenza ai beni archeologici il permesso di usarne 250. Di questi lingotti la superficie anteriore, con le iscrizioni romane, viene asportata e riconsegnata agli studiosi. Il resto, depurato dalle incrostazioni marine, fuso per realizzare lo schermo di “Cuore”: uno studio sui neutrini le cui scoperte potrebbero fornire indicazioni cruciali sull’evoluzione dell’universo. Per questo compleanno due lingotti sono esposti alla cittadella di Monserrato. (a.m.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 36 - Edizione CA)
Sanità
Policlinico: protestano gli infermieri del Nursind
 
Gli appelli alla direzione aziendale finora sono serviti a poco, ma gli infermieri del Nursind rilanciano non demordono e rilanciano la vertenza per le carenze negli organici.
Christian Cugusi, rappresentante della Rsu dell’azienda ospedaliera universitaria di Cagliari e componente del direttivo provinciale del sindacato infermieristico ha diffuso una nota proprio alla vigilia di uno dei momenti più delicati dell’anno, il periodo in cui molti lavoratori vanno in ferie.
«C’è una carenza nelle dotazioni organiche di infermieri - sottolinea Cugusi - in modo particolare nel presidio ospedaliero di Monserrato, soprattutto nelle unità operative Blocco M, G e C». Secondo il sindacalista la mancanza di personale condiziona negativamente tutta l’organizzazione del lavoro. «Porta ad un sovraccarico di lavoro, con conseguente stress psico-fisico e possibilità che si verifichino eventi avversi - aggiunge Cugusi - insomma, una situazione di continua emergenza che porta all’erogazione di un’assistenza infermieristica inadeguata per i pazienti».
Il rappresentante del Nursind ricorda inoltre che anche quest’anno bisogna fare i conti con i problemi nella definizione dei turni di ferie: «Più volte ho ha denunciato la situazione alla direzione aziendale ma senza ottenere risposte concrete. Si limitano a scaricare le responsabilità sui direttori di dipartimento che a loro volta fanno lo stesso con i coordinatori. E il personale continua a lavorare nell’emergenza».
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 50 - Edizione CA)
«Finanziate l’Università con i soldi della Tasi»
 
All’Università un milione di euro dei complessivi due della Tasi che raccoglierà il Comune di Nuoro. La proposta del segretario cittadino del Pd, Francesco Manca, arriva all’alba del Consiglio comunale sul tema: oggi si discute proprio di regolamento di tributi. La seduta si annuncia infuocata, stando alle diverse posizioni di maggioranza e minoranza. Sotto il cielo in tempesta arriva il suggerimento di Manca: «Come Pd proponiamo di finanziare l’Ateneo nuorese usando i soldi della Tasi», scrive, «il maggior gettito derivante dall’applicazione della Iuc, stimato in oltre due milioni di euro in più rispetto all’anno scorso, serva a finanziare progetti strategici per il territorio e non si disperda nei mille rivoli del bilancio comunale. Non possiamo chiedere altri soldi ai cittadini per piccole pianificazioni, servono scelte qualificanti e coraggiose».
LA PROPOSTA Manca invita l’amministrazione comunale a intraprendere un nuovo corso, facendo la propria parte fino in fondo - attualmente partecipa al Consorzio con una quota di 25 mila euro - così come nei giorni scorsi aveva chiesto anche l’assessore regionale all’Istruzione Claudia Firino. «È arrivato il momento di rottamare definitivamente l’approccio cagliaricentrico sull’Università», conclude il segretario, «e iniziare noi per primi a destinare risorse importanti a un investimento che da decenni definiamo fondamentale per la città e per la sua sopravvivenza nel sistema regionale. Continuare a fare affidamento solo sulle risorse di una Regione (oggi amica, domani chissà) è un suicidio politico. Non ci rende credibili». (fr. gu.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
San Raffaele, il Pd diviso rinvia il «sì»
Più ok che pareri negativi ma tante riserve nella direzione regionale a Oristano: tensioni coi delegati arrivati in bus da Olbia
di Pier Giorgio Pinna
 
ORISTANO Alla vigilia i risultati dovevano essere chiari. Foto di gruppo in un interno: tutti (o quasi) i democratici col braccio alzato per sostenere il nuovo ospedale di Olbia, Pd compatto, senza più dubbi. Invece non è andata così, ma in tutt’altro modo. È vero: alla fine ci sono stati più sì che no al San Raffaele già ribattezzato Bambin Gesù. Però tra mille riserve. E questo nonostante «il pieno appoggio al governatore». Sul dibattito ha influito la pressione di una folta delegazione arrivata in pullman da Olbia per manifestare sostegno agli investitori del Qatar. Una presenza inattesa. Che, per le continue interruzioni degli interventi, ha creato qualche tensione e scontri verbali incrociati. Un fuori programma ai lavori nella sede pd dov’era stata convocata la direzione sarda. La stessa sala di via Canepa, al centro di Oristano, nella quale il 6 gennaio scorso Francesco Pigliaru era stato incoronato candidato alla presidenza della Regione. Report e commenti. In questa fase l’assessore Luigi Arru ha espresssamente voluto richiamarsi solo al quadro generale delle misure per l’assistenza necessarie nell’isola. E si è così soffermato a lungo sui programmi indispensabili «per sanare il mezzo miliardo di buco all’anno sin qui accumulato». A sostegno del nuovo ospedale e del centro di ricerca collegato si sono poi espressi Renato Soru («I risparmi possono essere fatti altrove, a cominciare dai tagli alla spesa farmaceutica») e diversi altri esponenti di punta del Pd. Al contrario, l’ex sottosegretario alla Sanità Paolo Fadda non ha nascosto il proprio scetticismo, pur puntualizzando di non essere né contro né a favore. «Il Governo ci chiede di ridurre i posti letto, dobbiamo rispettare le leggi e la spending review – ha proseguito – Mi aspetto prima di tutto una ricognizione seria sull’esistente e verifiche sulle promesse fatte dal Qatar». Quasi tutti hanno poi espresso pareri positivi sui piani della QF, senza però nascondere le difficoltà di far calare questo sbarco nella programmazione regionale. Decisioni tra pochi giorni. Così, in definitiva, l’immagine finale della direzione pd è stata un’altra rispetto alle previsioni. Una foto che mostra in primo piano posizioni frammentate. E, per il momento, nessuna sintesi. Perché, come ha spiegato il segretario Silvio Lai, «il nostro orientamento deve potersi basare su dati certi, capaci di convincere tutti e fugare ogni perplessità». Insomma, si è preferito attendere i documenti che oggi saranno presentati in Consiglio regionale. Esigenza ribadita a chiare lettere da tanti. Uno fra tutti, proprio il presidente dell’assemblea sarda. «Sono favorevolissimo al San Raffaele, ma prima devo poter vedere i contenuti della bozza che fissa i termini dell’intera questione», ha detto Gianfranco Ganau. Analisi, pareri e giudizi. Posizione, quella di Ganau, condivisa da qualche ospite invitato alla riunione. Come il presidente dell’Ordine dei medici per il Nord Sardegna, Agostino Sussarellu. Ma respinta con estrema determinazione dal dirigente gallurese Pier Luigi Caria, a Olbia primo dei non eletti del Pd in Consiglio. Secondo il quale. «tutti i “se” e i “però” sollevati fin qui nascondono solo la volontà di opporsi al progetto, un piano che riguarda non la Gallura ma tutti i sardi». «Non si dica che mancano le informazioni, dato che Renzi, Pigliaru e i rappresentanti del Qatar hanno sottoscritto un accordo dai contenuti palesi – ha aggiunto Caria – E non si riproponga il tema dei costi della sanità in un momento come questo». «Se s’intende dire di no, se il Pd vuol cambiare la posizione assunta in passato, basta avere il coraggio di farlo in maniera aperta», ha rilevato tra gli applausi dei sostenitori olbiesi che oggi saranno a Cagliari per far sentire la loro voce dall’assemblea sarda. Reazioni conclusive. Posizioni critiche e articolate da altri membri della direzione regionale. Richiami alla prudenza da Benedetto Barranu, dal sindaco di Ozieri Leonardo Ladu, da Nazareno Pacifico. La massima attenzione alla posta in gioco, e a suoi effetti in tutti i territori, è stata richiamata da Ivana Dettori, Bruno Palmas, Pier Sandro Scano e dall’ex sindaco di Quartu Gigi Ruggeri. Il quale ha riconfermato il quadro d’incertezza nel quale ci si trova oggi: «Del San Raffaele in questa fase penso poco e male – ha concluso – perché non ci sono carte che ci permettano una valutazione esaustiva e tempi adeguati per soppesare le scelte». Ci fidiamo però di Pigliaru e dell’assessore Arru e siamo certi che prenderanno le decisioni più giuste per la Sardegna», ha concluso, così come molti altri dirigenti democratici avevano fatto prima di lui.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 16
La mannaia della Regione sugli enti
Presto sarà varata la legge per tagliare Agenzie e società partecipate che costano 134 milioni di euro all’anno
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI La fatica di operare in Sardegna ha una causa precisa: la burocrazia. Una «regione vintage» l’ha definita l’assessore alle Riforme, Demuro, e la giunta Pigliaru, tra pochi giorni, presenterà il disegno di legge sulle riforme che si baserà su tre assi: flessibilità, mobilità e meritocrazia. «Vogliamo una Regione moderna e la pubblica amministrazione dev’essere il motore dello sviluppo», afferma Oriana Putzolu, segretaria generale della Cis, «siamo pronti al confronto perché, prima di ogni cosa, è bene chiarire quale modello di Regione si vuole creare». I tempi sono maturi: sinora l’amministrazione non è stata mai «apparato» del governo anche se posta alle dipendenze; un affastellamento di leggi regionali sovrapposte a quelle nazionali ne hanno fatto un corpo separato. In passato l’amministrazione ha convissuto spesso con giunte deboli e partiti forti e questo ha portato a uno scambio di poteri. Numeri. La macchina regionale è composta da 4.566 operatori, (2.779 iscritti al ruolo unico, 1,332 del Corpo forestale, 139 dirigenti). Ma è il modello di organizzazione che la giunta Pigliaru vuole modificare: dopo i commissariamenti di Arpas, Conservatoria delle coste e Sardegna promozione, il presidente dell’esecutivo ha detto: «Valuteremo caso per caso». Agenzie. La foresta pietrificata degli Enti è formata da 11 aziende, (10 sanitarie e 1 di trasporto pubblico, l’Arst), 5 Enti (Foreste, Acque, i due del Diritto allo studio e Sardegna ricerche), 2 Istituti (Zooprofilattico, Etnografico), 1 finanziaria (Sfirs), 11 Agenzie (Conservatorie delle coste, Entrate, Promozione, Osservatorio economico, Lavoro, Sanità, Sviluppo rurarle, Erogazione contributi agricoli, Ricerca in agricoltura, Protezione dell’ambiente, Edilizia abitativa). E la Regione, infine, detiene quote di partecipazione in 27 società di cui nove sono in stato di liquidazione, fra queste ci sono Abbanoa, Bic, Carbosulcis, Igea, Insar, Saremar, Sotacarbo, Sardegna It. Il complesso delle agenzie e degli enti conta 2.113 operatori, 111 dirigenti e incide sul bilancio per 134.278.118 euro. Industriali. Per gli imprenditori la riforma della macchina amministrativa è alla base di qualsiasi progetto di sviluppo tanto da ipotizzare una «zona franca dalla burocrazia». «La Confindustria è da sempre contraria ad una proliferazione di enti», afferma il presidente degli industriali Alberto Scanu, «serve una ricognizione sulle società in house e sugli enti strumentali della Regione, spesso inutili e dannosi per il sistema delle imprese». Agricoltura. «L’istituzione dovrà essere all’altezza dei tempi», conclude Oriana Putzolu, «e quindi deve cambiare tutta l’organizzazione, a cominciare dagli assessorati: perché non pensare alle Attività produttive riunite? (Oggi un imprenditore deve «trattare» con assessorati differenti, Ndr). Questo comporta una riduzione delle poltrone». Un esempio sono le tre agenzie agricole, Agris, Argea e Laore che da sole assorbono quasi 85 milioni di euro: «Non hanno mai funzionato», dice Putzolu, «sarà bene valutare l’ipotesi di riaggregarle». O di riportare le funzioni dentro l’assessorato.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 - La Nuova Sardegna
Sport – pagina 43
Il Coni premia gli sportivi del 2013
Ieri all’università di Cagliari consegnate le onoreficienze per i migliori atleti sardi
 
CAGLIARI Sport, tra passione e storie. Sacrifici di uomini e donne che sfidano se stessi. Luoghi, record, allenamenti massacranti. Il Coni premia e lancia messaggi. Il primo? Il Comitato regionale chiama i protagonisti del 2013 all’università di Cagliari. In aula magna. «Si rafforza l’intesa che ci lega allo sport sardo» rilancia Giovanni Melis. Il rettore incassa dal presidente del Coni, Gianfranco Fara, i complimenti per Olimpika e per la solidità del Cus Cagliari. Da qui, l’assist “comune” per l’assessore regionale allo sport, Claudia Firino: «Con le nuove tariffe sarà impossibile venire in Sardegna. Mancherà il confronto, una mazzata per le attività sportive regionali». La Firino è ottimista. Promette risposte concrete. La sala risponde con un boato. Applaudono il pro rettore Paola Piras, docenti, presidenti di federazione, genitori, amici e fidanzati. Il mondo degli sportivi sardi sorride. È in buona salute. Ci sono quasi tutti. Assenti Fabio Aru, l’eroe del Giro, Marta Maggetti, surfista campionessa del mondo Youth classe Olimpica, Manuel Cappai, pugile applaudito a Londra 2012. A conquistare la platea è Carlo Rossi, tredici anni, quartese, il più giovane sportivo mai premiato dal Coni, un gioiello del tennistavolo. Fabio Mureddu, capitano dell’Amsicora, premiata per l’hockey, taglia corto: «Peccato per la finale persa con il Bra. Siamo al lavoro per portare in città il ventiduesimo scudetto». Fara tiene a mente alcuni totem dello sport sardo: Mario Baroli, oristanese, e Peppino Tanti, due olimpiadi nel sollevamento pesi. Premi anche per Gigi Datome, la Dinamo Sassari, i judoka della Ceracchini, i tiratori di Lu Polcravu di Calangianus. Tra i tanti, flash per La Palma e Gesuino Campagnola (calcio), Alessandro Floris (atletica), Antonello Montaldo (tennis), Silvio Atzori (nuoto). Ma anche per Claudia Pinna, maratoneta del Cus Cagliari, venticinquesima su 60mila podisti a New York, e Omar Magliona, pilota campione italiano prototipi. Valori e carattere. Come i lavori dell’ateneo e del laboratorio dello sport del Coni: “A chent’annos in salude”, ricerca sull’allungamento della vita presentata al convegno internazionale di Orlando (Usa), ha colto applausi. Un premio tra i premi. Mario Frongia
 

 

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