Venerdì 6 giugno 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 giugno 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
CHIMICA. L'accordo
L'Università chiama il Kurdistan
 
Innovazione e capitale umano. Sono due possibili carte vincenti per rilanciare un'economia che stenta a ripartire. Ma anche per sancire, nero su bianco, un accordo tra l'Università di Cagliari e quella di Erbil, nel Kurdistan. Il protocollo di collaborazione tra gli atenei sarà firmato questa mattina in Rettorato. A seguire, la delegazione curda (di cui faranno parte oltre al rettore di Erbil anche una rappresentanza di ingegneri chimici e di manager del gruppo petrolifero Kar) incontrerà le imprese sarde interessate al convegno in programma sabato alle 9,30 nell'aula magna della facoltà di ingegneria in Piazza d'Armi.
IL CONVEGNO Le imprese italiane (e in particolare quelle sarde) nel settore dell'olil&gas e della raffinazione sono molto apprezzate in Turchia. Dove c'è molto interesse per i nostri prodotti riconosciuti a livello di quelli tedeschi, ma meno cari. E l'affidabilità nella raffinazione come chiave del successo sarà il tema del primo intervento del convegno, affidato all'ingegnere minerario Alessandro Zucca.
Dopo di lui, l'ingegnere civile Sergio Lai affronterà il tema “Energia e architettura, approccio innovativo per l'edilizia a impatto zero”. E il collega chimico Piergiorgio Sedda chiuderà la sessione affrontando il tema del piano industriale Matrica, esempio di riconversione industriale da complesso petrolchimico ad agglomerato industriale integrato di chimica verde.
Al termine degli interventi è in programma una tavola rotonda sul tema “Innovazione & competenza per migliorare il ciclo produttivo” al quale parteciperanno imprenditori sardi e curdi.
Red. Ec.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
Aumann, Nobel per gioco
«L'istruzione chiave fondamentale in tutte le sfide» 
L'INTERVISTA. A Cagliari, da Tel Aviv, l'economista israelo-americano
 
Non sarà stato un grande sportivo ma giocare gli è sempre piaciuto. Così tanto che, al centro della sua carriera, ha messo il gioco, quello dell'economia, perché - ci insegna - «certamente l'economia è il classico esempio di gioco con diversi contendenti che tendono, ognuno per sé, a ottenere benefici e non necessariamente a discapito di altri». E si diverte a giocare anche con le parole, mentre spiega i suoi concetti tradotti simultaneamente dall'interprete, Robert Aumann, l'ebreo-americano di origine tedesca, massimo esperto al mondo di “teoria dei giochi”, premio Nobel per l'economia nel 2005, ieri a Cagliari (da Tel Aviv) tra i super ospiti del festival internazionale Leggendo Metropolitano, sesta edizione incentrata su “I giochi dell'essere”.
Prima di salire sul palco del Teatro civico, l'ingegnoso matematico scambia qualche parola con il sindaco Massimo Zedda e sul divanetto in velluto rosso del Comune si sottopone alla raffica di domande, sotto i flash dei fotografi che riprendono il suo viso sorridente, incorniciato da una folta barba bianca e dal kippah, a testimonianza della sua ortodossia nella fede ebraica. E da ebreo ortodosso, ha dato anche il “benvenuto” a papa Francesco in Medio Oriente, definendolo, lui dall'alto dei suoi 84 anni, «bravo ragazzo».
Chissà, forse in questa giornata estiva, più che “giocare” con l'economia avrebbe preferito passeggiare per il capoluogo sardo (è «the first time», unica frase che sfugge alla traduzione simultanea) con la moglie Batya, compagna di viaggio in questa sua prima volta in Sardegna. O, magari, farsi un bagno nel mare di Chia, dove alloggerà sino a domenica. Perché, ammette, «la spiaggia è bellissima e l'acqua calda» e anche un Nobel come lui si lascia incantare da questo “beautiful” paesaggio. Ma tant'è: è dalle ultime mosse della Bce che parte la chiacchierata con Aumann, dal taglio del tasso del denaro che tocca un nuovo minimo storico (0,15%) e dalle “tasse” che le banche dovranno d'ora in poi pagare sul denaro parcheggiato nel forziere della Banca centrale europea. Lui è telegrafico: «Il taglio dei tassi porta generalmente a un incremento dell'economia, è la regola, quindi non posso dire niente di diverso da quello che sostengono i miei colleghi economisti».
Quali le priorità, in un contesto dove la disoccupazione segna, di trimestre in trimestre, nuovi record negativi?
«Disoccupazione e crisi non si risolvono da un giorno all'altro, servono misure a medio e lungo termine. Quel che vedo nel futuro, come chiave di questo gioco, è solo l'istruzione: è fondamentale ampliare le possibilità di istruirsi, offrendo soprattutto ai giovani una preparazione accurata ed elevata per accedere al mondo del lavoro».
Se potesse cosa consiglierebbe al governo italiano?
«Se vivessi in Italia non mi dedicherei alla politica, né accetterei un incarico. Sono stato in Cina, Brasile, Messico, Equador, Francia, Spagna, India e da quando ho ricevuto il Premio tutti mi chiedono ricette magiche: purtroppo sono un teorico e non saprei davvero cosa rispondere. Sicuramente non potrei mai essere Renzi, ne sono certo. Però, ribadisco, che investire in istruzione vale per tutti i Paesi, oggi che l'aumento di lavoro altamente specializzato accomuna il mondo intero».
Applicando la teoria dei giochi come si ottengono risultati?
«Non si vince se i protagonisti del gioco non hanno un incentivo verso il quale lavorare. Lo stesso in economia: nessun progetto potrà andare in porto senza incentivi, che devono essere presenti già nelle leggi e nei programmi. Bisogna ridurre l'inquinamento? Si otterrà un risultato solo riconoscendo a chi ridurrà le emissioni di anidride carbonica, per esempio, una riduzione di tasse e imponendo a chiunque inquini di pagare di più».
Come giudica l'Europa?
«Ci sono tre cose che un'entità sovrannazionale dovrebbe provvedere a regolare: l'onestà, la trasparenza e la concorrenza. Il resto deve essere lasciato alla libera iniziativa dei cittadini, perché un sistema che imponga troppe regole paralizzerà l'economia».
Meglio una partita a scacchi o una lezione all'Università?
«Era il dubbio di un mio allievo: continuare a giocare o terminare il dottorato. Io gli consigliai di continuare con gli studi ed ebbe ottimi risultati. Tuttavia ancora oggi è un bravissimo giocatore di scacchi».
Carla Raggio
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 34 - Edizione CA)
Convegno all'Università
Impresa ed energia
 
Lunedì alle 16,30 nell'aula magna di Ingegneria si terrà “Fare impresa nel comparto energia”.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 34 - Edizione CA)
Tuvixeddu, l'impegno del Ministro
Tavolo di coordinamento Ministero-Regione-Comune
 
Attivazione urgente di un tavolo di coordinamento Ministero-Regione-Comune, finalizzato alla individuazione di adeguate soluzioni per una più ampia ed efficace tutela dell'intera area archeologica in cui si sviluppa la necropoli.
È l'impegno preso ieri dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, durante il question time: «In tale ambito», prosegue Uras, «secondo quanto stabilito con una mozione approvata dal Consiglio regionale, sarà possibile valutare ogni necessaria soluzione, avuto riguardo alla situazione relativa ai contenziosi in atto, connessi agli effetti degli accordi di programma del 2000, alla luce dei pronunciamenti dei competenti organi giudiziari». Il dato positivo, fa sapere Uras, è comunque la ripresa di interesse nei confronti di un compendio storico- archeologico, unico al mondo per dimensione e caratteristiche. «Il che certamente qualifica Cagliari anche in relazione alla candidatura della città a “capitale europea della cultura”. Tutto ciò trova ulteriore forza in relazione alla recente apertura del primo segmento del parco archeologico di Tuvixeddu, avvenuta da parte del Comune in occasione della manifestazione Monumenti Aperti».
Il tavolo Ministero-Regione-Comune secondo Uras potrebbe essere trasformato in un permanente osservatorio a garanzia della tutela e promozione della necropoli.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 38 - Edizione CA)
DIBATTITO ALL'UNIVERSITA'
 
Oggi alle 17 nell'aula B, in viale Sant'Ingnazio, si terrà il dibattito “Sanità di genere e tra classi”. Parteciperanno Luciano Carboni, Laura Casula, Margherita Chessa, Gavino Faa, Anna Loi, Sergio Lodde, Giancarlo Nonnoi, Sabrina Perra, Maurizio Porcu e Antonio Sassu. Coordinerà Anna Oppo. In conclusione Luigi Arru, assessore regionale alla sanità, illustrerà le linee guida del suo programma in materia di sanità di genere.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
Lo sceicco conquista Pigliaru: «Puntiamo all'eccellenza» 
SAN RAFFAELE. Ottimismo diffuso dopo il confronto con l'emissario del Qatar
 
Good bye. Si sono lasciati così, Sceicco e Governatore. Già, chissà quante altre volte si rivedranno ancora, se l'affaire San Raffaele andrà in porto. Intendiamoci: gufi e malpancisti sono categorie dure a morire, e non a caso albergano nei due principali schieramenti (Pd da una parte, Forza Italia dall'altro), ma se il clima e soprattutto il sentiment rimane quello respirato ieri a Cagliari, dopo il vertice superblindato di Villa Devoto, beh i sì all'intervento della Qatar Foundation Endowment potrebbero prevalere.
FACCIA A FACCIA Sheik Faisal Bin Thani Al Thani e Francesco Pigliaru si sono piaciuti: il cognato dell'Emiro si è vestito da occidentale (completo antracite, camicia bianca, cravatta regimental) e, dopo ottanta minuti di colloquio fitto fitto, presente l'assessore alla Sanità Luigi Arru, ha regalato un sorriso grande così, trovando un riscontro in un Pigliaru meno british del solito. «Ci siamo impegnati a dare risposte rapide e in tempi certi - ha detto il governatore - a investitori importanti e stiamo mantenendo l'impegno. Oggi abbiamo ribadito quanto sia importante definire con la Qatar Foundation Endowment un percorso armonico con la riorganizzazione e la razionalizzazione della rete ospedaliera della Sardegna. È stata una tappa del nostro lavoro per portare all'attenzione del Consiglio regionale, che nei tempi dati prenderà la decisione finale, una proposta soddisfacente per tutto il sistema regionale e di cui siano visibili i vantaggi per l'intera Sardegna. La Qfe investe 6 miliardi di dollari all'anno in ricerca. La visita di un investitore internazionale di questo livello per la Sardegna e per l'Italia, dimostra che qualcosa sta finalmente cambiando. Uno degli indicatori fondamentali dell'andamento di un'economia, infatti, è attrarre investimenti esteri di qualità, e l'Italia è in fondo alla classifica per quanto riguarda l'attrazione di investimenti di questo tipo».
OPPORTUNITÀ Secondo il governatore «per l'Isola è una grande opportunità che deve essere colta nella piena condivisione di tutti. Significa creare centinaia di posti di lavoro in più, contribuire a migliorare l'offerta e i livelli di assistenza sanitaria per i sardi, ridurre i flussi di emigrazione sanitaria passiva, attrarre i flussi dal resto dell'Italia e dall'Europa. Stiamo parlando di creare un hub sanitario di livello internazionale, un punto di eccellenza nel quale i centri di ricerca e le università del nostro sistema regionale potranno essere protagonisti».
LA VISITA Alle undici meno venti tre auto blindate hanno superato il cancello della sede di rappresentanza della Regione e subito dopo è partito il confronto tra le parti. Al di là del comunicato ufficiale, pare che gli aspetti tecnici dell'intervento siano stati volutamente accantonati (se ne occupano due appositi tavoli), e la parola posti-letto non è stata nemmeno pronunciata. Pigliaru ha fondato gran parte della sua campagna elettorale su valori come competenza, eccellenza, qualità, conoscenza, ricerca. E dunque nell'incontro ravvicinato ha voluto sapere qual è la filosofia e il campo d'azione di una Fondazione che punta sull'eccellenza. Da economista, il governatore ha ribadito il suo impegno a essere chiaro nella risposta a un investimento che darà lavoro a mille persone e rappresenterà un polo scientifico di rango mondiale. Accanto al miliardo e duecento milioni che il Qater metterà a correre, altri partner come ad esempio la General Elecritc sarebbero pronti ad affiancare la Fondazione di Al Thani con interventi mirati nel settore della ricerca. Oltre agli studi approfonditi sul diabete e sull'anemia mediterranea, sembra che una parte della ricerca sia destinata alle malattie dell'infanzia (decisiva la partnership con il Bambin Gesù di Roma), e alla medicina dello sport, settore non estraneo agli interessi del Qatar.
OTTIMISMO Insomma, pare di capire che Francesco Pigliaru sia ottimista non solo perché crede nel progetto e vede vantaggi per tutta la Sardegna, ma anche perché è convinto che i tempi saranno rispettati. Del resto, l'impegno a dare una risposta certa a questo tipo di intrapresa economica è stato assunto in prima persona da lui e Arru. Il 2 maggio è stata firmata la pre-intesa. Il 15 maggio c'è stato l'ok definitivo. Poi, in un secondo momento c'è stata la conferenza stampa a Palazzo Chigi che ha messo il sigillo sull'intervento. Si è infatti appreso che, a prescindere dal ruolo svolto dal Governo e in particolare dal Sottosegretario Graziano Delrio, a questa operazione crede in prima persona il Presidente della Regione, il quale ha avvertito il pericolo che il Qatar potesse spostare l'intervento ad Heidelberg, in Germania.
Augusto Ditel
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 29 - Edizione CA)
Nuova sfida per i camici
Convegni Come informare ai tempi del web Pazienti 2.0
 
Sapere è potere, ma anche curare. Il web e i social network hanno rivoluzionato il rapporto tra paziente e medico togliendo a quest'ultimo il ruolo di professionista insindacabile e spesso infallibile. E così le strutture e gli operatori della salute devono confrontarsi ogni giorno con cittadini più informati e responsabilizzati, ma anche disorientati e confusi dall'enorme mole di notizie, suggerimenti e divieti diffusi nella Rete.
Sulle problematiche attuali e sugli sviluppi futuri legati a informazione e salute, vissute e condivise attraverso l'esperienza della connessione in rete, si sta concentrando da oltre un anno e mezzo la ricerca dell'equipe guidata dalla docente dell'Ateneo di Sassari Elisabetta Cioni. Il quadro generale emerso dai dati raccolti dalla dottoressa non è roseo: il Sistema Sanitario Nazionale, nonostante le norme in materia, ha un grosso gap da colmare per mettersi al passo con le realtà estere.
«In Italia il rapporto tra amministrazioni e cittadini non ha mai avuto una tradizione di trasparenza, ma qualcosa lentamente sta cambiando. La nascita degli Urp, gli Uffici relazione con il pubblico, è un primo passo, ma la strada è ancora lunga perché la Sanità sia veramente aperta».
A Sassari pochi giorni fa il tema della comunicazione della salute attraverso l'uso delle nuove tecnologie è stato al centro del convegno in lingua inglese Health Communication Symposium, dal titolo “Patient empowerment ICT health and communication. Current issues and future trend”. Il simposio, organizzato dai dipartimenti di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Sassari, ha visto confrontarsi esperti di fama internazionale anche sulle nuove possibilità che il web può offrire alla salute pubblica.
Dall'incontro è emerso un aspetto importante sul quale le strutture sanitarie dovrebbero basare gli approcci con i pazienti. I metodi e la capillarità con cui viene diffusa un'informazione non bastano. «L'alfabetizzazione dei cittadini, ossia il trasferimento delle nozioni di base, non può essere uguale per tutti - conferma la dottoressa - conoscere la malattia influisce inevitabilmente sulla percezione dei rischi connessi. Una consapevolezza che manca invece nei ceti meno istruiti, non avvezzi alla tecnologia e perciò incapaci di trarne utilità».
I nuovi media insomma devono fungere da canale a doppio senso, tramite il quale il cittadino può conoscere meglio una patologia, ma anche ricevere attraverso i portali ufficiali delle Asl i suggerimenti utili alla propria salute. «Qui entra in gioco l'uso che le strutture sanitarie sanno fare del web - sottolinea la docente -, la quasi totalità dei giovani sotto i 24 anni ha dimestichezza con internet e su di essa i presidi devono concentrare sforzi e risorse per aumentare il dialogo». Una ricerca spagnola, effettuata in quattordici paesi europei, ha inoltre fissato un punto di partenza dal quale far nascere un nuovo rapporto medico-paziente: nonostante l'ampia gamma di nozioni disponibili in rete, l'autorevolezza di medici, infermieri e farmacisti resta infatti per gli italiani necessariamente l'ultima campana da ascoltare.
«È un segnale importante - conclude la Cioni - perché conferma che le potenzialità del web non si traducono soltanto in caos e confusione. Il medico resta in ogni caso un punto di riferimento non sostituibile da forum o siti specializzati, e proprio per questo mantiene il compito di indirizzare gli utenti verso le fonti più adeguate e attendibili. Siano anche colleghi in grado di formulare una “second opinion”, un'ulteriore diagnosi utile a non trascurare alcuna eventualità, ma soprattutto a consolidare la fiducia tra paziente e medico».
Luca Mascia
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 43 - Edizione CA)
Villanova Tulo
Un convegno per ricordare il poeta Lobina
 
Villanova Tulo ricorda il suo grande poeta e scrittore Benvenuto Lobina, una delle figure più importanti della letteratura in lingua sarda.
Il Comune, in collaborazione con le edizioni Domus de Janas, ha organizzato un convegno per celebrare il centenario della nascita del poeta-romanziere (nacque l'otto gennaio 1914 e morì a Sassari il 22 dicembre del 1993.
Sono previsti gli interventi di Giuseppe Marci dell'Università di Cagliari, di Anna Serra (curatrice del volume Passus ) e del regista Salvatore Mereu che parlerà di un progetto cinematografico ispirato al romanzo Po cantu Biddanoa .
L'attrice Clara Farina leggerà poesie e brani del romanzo. I lavori saranno coordinati dalla poetessa Anna Cristina Serra. Appuntamento domani alle 10,30 nel salone del centro sociale (traversa delle Aie).
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 8
cagliari, Parla il responsabile scientifico
«Sinergie per valorizzare la banca sarda della flora»
 
CAGLIARI Una banca per la conservazione della flora sarda tipica. Sulla scia del caso delle specie botaniche in pericolo si rimette a fuoco l’importante funzione del complesso scientifico che anche a Cagliari cura le reti per la custodia dei dati genetici delle piante autoctone. «La nostra è delle prime banche del genere nel Mediterraneo: e a chi viene da fuori con l’idea di potersi muovere nel deserto voglio ricordare che tra Sassari e Cagliari abbiamo le competenze per difendere le nostre risorse», rileva il suo responsabile, Gianluigi Bacchetta. Il quale è direttore del Centro per la biodiversità, sezione botanica e orto botanico, dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente nell’ateneo del capoluogo. Inutile dire che proprio questo docente è tra gli specialisti che da settimane segue con estrema attenzione l’intera faccenda dei prelievi genetici richiesti al ministero e ad Agris dal gruppo olandese Rijk Zwann. «Siamo in contatto con il professor Ignazio Camarda, direttore del Centro per la valorizzazione delle diversità vegetali a Sassari, e insieme intendiamo promuovere su questo e altri aspetti strategie comuni e sinergie adeguate per la tutela del nostro patrimonio», rimarca. Come informa lo stesso Bacchetta, la banca del germoplasma della Sardegna è nata nel 1997. Da allora opera grazie alla convenzione firmata tra il dipartimento di Scienze botaniche e la Provincia di Cagliari e al finanziamento del Miur per il completamento delle strutture del Centro di conservazione delle biodiversità. Dispone di spazi per il trattamento e la pulizia del materiale in ingresso, di un laboratorio destinato ai test di germinazione, di una camera di deidratazione allestita con due deumidificatori chimici e di una cella frigorifera. «È inoltre dotato di una serra climatizzata con due banchi termoriscaldati e di un phytotron che consentono la moltiplicazione delle piantine da poco germinate dal seme e lo studio del materiale vegetativo», spiega il docente. Che, per completare il discorso, aggiunge subito: «Il trattamento del germoplasma avviene attraverso diverse fasi: si parte dalla raccolta del materiale e si arriva poi a conservare i lotti prodotti nel rispetto di standard e protocolli riconosciuti a livello internazionale». Nel nord dell’isola un centro di riferimento analogo è a Bonassai. In definitiva, fa comunque osservare Bacchetta, esistono i presupposti per una corretta tutela di specie che contribuiscono a rendere la Sardegna una terra straordinaria. «Con il nostro erbario e con i due di Sassari abbiamo raccolto centinaia di migliaia di esemplari della flora di tutta l’isola - precisa – E siamo fra l’altro l’unico organismo autorizzato a occuparsi della valorizzazione del germoplasma sulla base delle direttive date dall’assessorato per l’Ambiente e dal Servizio per la tutela della natura: in questi settori il ministero ci ha accordato con deroga specifiche funzioni». Insomma, nell’isola esiste un complesso di specializzazioni di altissimo livello nel campo della botanica. Quegli stessi rapporti che dovrebbero venire valorizzati meglio, e con maggiore efficacia. dalle istituzioni regionali. Soprattutto se un domani si vogliono evitare i rischi di nuovi problemi come quelli venuti alla luce negli ultimi mesi. (pgp)
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 9
Mongiu: il Fai crescerà insieme all’isola
Gli obiettivi del nuovo presidente regionale: adottare altri “Luoghi del cuore” e aumentare il numero di iscritti
di Felice Testa
 
CAGLIARI Maria Antonietta Mongiu è il nuovo presidente del Fai Sardegna. Archeologa, nata a Pattada e cagliaritana d'adozione, assessore regionale all'Istruzione e ai Beni culturali nella giunta Soru, assume l'incarico dopo il 18° congresso del Fondo ambiente italiano del 16 maggio scorso, a Ivrea, che ha segnato una svolta e disegnato la nuova missione della Fondazione, fino al 2023. «Nei prossimi dieci anni – spiega Maria Antonietta Mongiu – il Fai si propone otto punti strategici da perseguire, trasformandosi da fondazione culturale a fondazione sociale, con l'idea di ampliare il numero degli iscritti, dei volontari e degli eventi sui territori. Ho accettato questa sfida, perché vogliamo fare del Fai Sardegna una realtà socialmente rilevante, al di là degli appuntamenti canonici delle Giornate di Primavera o della FaiMarathon. Il Fai punta a essere “popolare” e ad avviare un rapporto costante con tutti: famiglie, istituzioni, la scuola. Lo farà in modo indipendente, confrontandosi, senza pregiudizi, nel merito dei problemi, per risolverli». La strategia del Fai dettata dal congresso di Ivrea punta a livello nazionale a raggiungere gli obiettivi di 250mila iscritti, un milione e mezzo di visitatori annuali nei luoghi di proprietà o gestiti del Fai e 50mila volontari coinvolti. «Quello indicato dal presidente Andrea Carandini, dal vicepresidente Marco Magnifico e dal presidente onorario Giulia Maria Crespi – dice il presidente del Fai Sardegna – è un percorso che prevede un processo di crescita con la Fondazione partecipe del dibattito nazionale sui grandi temi dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale, in collaborazione con le forze più attive della società civile e delle istituzioni. Il Fai, accanto a un'azione di rilancio delle delegazioni e a una campagna efficace di iscrizioni, entrerà nel merito delle questioni fondanti perché sia garantito uno sviluppo ecocompatibile. Per esempio sui danni subiti dall'ambiente, nei processi di industrializzazione e di deindustrializzazione senza le necessarie bonifiche, sulle questioni dell'energia. Qual è lo stato di salute della nostra terra rifuggendo da facili allarmismi o da semplificazioni? Quali e quanti sono i luoghi inquinati? Abbiamo un censimento per poter intervenire e risanare? Per il Fai il Piano paesaggistico regionale, per citare un altro grande tema all'ordine del giorno, è una linea Maginot dalla quale non arretrare. Dobbiamo migliorare il Ppr del 2006 e finalmente far rientrare i territori esclusi da quella pianificazione. La delibera della giunta Cappellacci del 25 ottobre del 2013 è ancora in piedi. Il tema è se sia meglio abrogarla del tutto o abrogare quelle parti che inficiano il vecchio Ppr. Sono temi che non attengono solo alla politica ma a tutta la comunità regionale perché riguardano le future generazioni. Dobbiamo cercare di dare risposte il più possibile condivise. Intanto è utile ed apprezzabile la ripresa del processo di pianificazione con il Mibact . Sarà un nostro impegno batterci per salvare le biodiversità e l'agricoltura, per non continuare, in una regione vocata da millenni all'agricoltura e alla pastorizia, a importare l'80 per cento di quello che mangiamo. Così come sarà importante recuperare gli antichi mestieri e quindi intraprendere un percorso formativo per coloro chiamati a lavorare nel paesaggio agricolo. Il nostro infatti è un paesaggio storico “di lunga durata” che è stato abitato da migliaia d'anni. È sempre stato restaurato nel corso della storia attraverso quell'opera continua che i benedettini chiamavano restauratio loci, che ha conservato il paesaggio per secoli come fonte di sostentamento. Il Fai è stato fondato nel 1975 ispirandosi al National Trust inglese. Gli inglesi chiamano i beni culturali e paesaggistici “eredità“: un bene che va tramandato. Il Fai pensa che i luoghi siano temporaneamente nella nostra custodia e che debbano essere consegnati alle nuove generazioni». Per trasferire l'eredità della bellezza del paesaggio sardo, le sue testimonianze culturali e storiche, il Fai Sardegna ripartirà dai territori valorizzandoli anche attraverso l'iniziativa dei “Luoghi del cuore” e con una serie di attività in diversi comuni dell'interno. La rinascita non può che ripartire dai nostri paesi. «In Sardegna – conclude Maria Antonietta Mongiu – esiste un solo luogo gestito dal Fai, la Batteria Talmone, a Palau. Punteremo a gestirne altri. Se, attraverso il Fai, i nostri luoghi, da quelli più prestigiosi a quelli meno noti, diventeranno patrimonio di tutti, avremo garantito la loro sopravvivenza. Li cureremo per le generazioni future e lo faremo coinvolgendo le migliori competenze che i territori esprimono. Costruiremo una “piattaforma intelligente“, una comunità educante, capace di intervenire sulle questioni per risolverle con azioni capillari che coinvolgano l'intera società sarda».
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 23
Corso su ricerca e innovazione
Oggi una giornata dedicata al ruolo internazionale delle università
 
SASSARI Oggi, dalle 9 nell'Aula magna dell'Università si terrà una giornata informativa sul "Ruolo internazionale delle università italiane". Si parlerà di mobilità, ricerca, innovazione e sviluppo, con un approfondimento sulle "Marie Sklodowska-Curie Actions" nel programma Horizon2020, a cura di Maria Silvia Giannoni, capo settore presso la Rea - Research Executive Agency della Commissione Europea (Bruxelles). Interverranno inoltre Luigi Montanari, delegato del rettore per i Finanziamenti Europei dell’Università di Sassari, sul tema "La Cooperazione Internazionale in Horizon 2020". E ancora: "Il ruolo di Uni-Italia: focus su Cina e Vietnam" (relatore Carlo Naldi, consigliere scientifico Uni-Italia); "La Camera di Commercio per i mercati esteri: il caso “To China” (Gavino Sini, presidente della Camera di Commercio); "Strategie internazionali per una Università italiana di medie dimensioni" (Piero Cappuccinelli, docente e professore onorario presso la “Huè University of Medicine and Pharmacy” – Huè, Vietnam). Dalle 12 è prevista una tavola rotonda sul tema “Internazionalizzazione e Horizon 2020”. Dopo una breve introduzione, i docenti dell'Ateneo di Sassari Luigi Montanari e Maria Antonietta Zoroddu promuoveranno il dibattito. Nel pomeriggio Maria Silvia Giannoni incontrerà le persone interessate ad approfondire le tematiche inerenti le "Marie Sklodowska-Curie Actions" e il ruolo della Research Executive Agency (Rea) della Commissione Europea. L’evento rientra nel quadro dell’accordo Innte sull’innovazione d’impresa.

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