UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 14 maggio 2014

Mercoledì 14 maggio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 maggio 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Focus Sardegna (Pagina 7 - Edizione CA)
Manager Urbanistica, nulla di fatto
ASSESSORATI. De Martini alla presidenza, Saba all'Industria. Un ex FI a Sardegna ricerche
 
Le nomine ci sono, ma non tutte. La Giunta ha scelto alcuni direttori generali per gli assessorati, ma in qualche caso si è preferito rinviare. Per l'Urbanistica, per esempio, e poi Cultura, Turismo, Ambiente.
È stata invece definita la direzione generale della presidenza della Regione. Come da previsioni della vigilia, al posto di Gabriella Massidda (che si sposta alla direzione dei Trasporti) subentra Alessandro De Martini, fin qui a Laore. Due esterni all'Industria e al Lavoro: nel primo caso è stato indicato Roberto Saba, direttore di Confindustria sarda, che tra l'altro era già stato in ballo fino all'ultimo per la poltrona di assessore. Il direttore del Lavoro sarà Eugenio Annicchiarico, che proviene dal ministero del Lavoro (ha operato a Nuoro e Sassari). Confermatissimo Edoardo Balzarini ai Lavori pubblici. Scelta nel segno della continuità pure per la Ragioneria, dove resta Marcella Marchioni.
La discussione su queste nomine è stata breve; pare invece che sia durata di più quando si è trattato di indicare il presidente del collegio sindacale di Sardegna ricerche. Sarà il commercialista nuorese Agostino Galizia, che proviene da una famiglia con forti rapporti berlusconiani e anni addietro è stato eletto con Forza Italia nel Consiglio comunale di Nuoro.
La Giunta ha anche approvato due rilevanti delibere in materia di costi e di riorganizzazione dell'amministrazione, proposte dall'assessore agli Affari generali Gianmario Demuro. In particolare, si procederà tramite un disegno di legge al riassetto delle direzioni generali degli assessorati.
Un disegno di legge si farà anche per riformare i consorzi fidi: se ne occuperà un tavolo interassessoriale. Lo ha proposto l'assessore Francesco Morandi (Turismo), che ha inoltre portato una delibera per la realizzazione di vetrine di promozione dell'artigianato artistico, da collocare negli alberghi di qualità della Sardegna.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
CYBER INTELLIGENCE
 
“La ricerca sulla cyber intelligence: al servizio della sicurezza del paese e dei cittadini” è il titolo del convegno che si terrà domani alle 15.30 nell'Aula Magna Lai di via Nicolodi.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Camp (Pagina 39 - Edizione CA)
Domani a Montevecchio
Studi su Bornemann
 
Domani alle 16, nel palazzo della direzione mineraria di Montevecchio, si tiene la seconda giornata del primo simposio internazionale “Johann Georg Bornemann, un naturalista imprenditore nella Sardegna dell'Ottocento”. L'iniziativa, coordinata dai docenti dell'università di Cagliari Gian Luigi Pillola e Giancarlo Nonnoi è dedicata al botanico, geologo e paleontologo tedesco che nella seconda metà dell'Ottocento ricoprì incarichi direzionali nelle miniere di Gennamari e Ingurtosu. Dopo le relazioni sono previste la visita alla mostra e al Palazzo della direzione e una breve escursione al villaggio minerario di Ingurtosu e al “castello” di Bornemann.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
Via Is Maglias, sparisce la “chicane”
Tuvixeddu, il tunnel tra via Cadello e il canyon non si farà
 
Quando venne aperto il cantiere di Tuvixeddu in via Is Maglias venne realizzata una deviazione, all'incrocio con via Castelli, che doveva essere temporanea. Poi l'imposizione dei vincoli e lo stop dei lavori sul colle trasformarono la “chicane” vicina alla facoltà di Ingegneria in una deviazione permanente. In quel punto sarebbe dovuto spuntare in superficie il tunnel sotterraneo che avrebbe dovuto collegare via Cadello con Tuvixeddu. La strada sotterranea è stata realizzata solo in parte. E visto che il secondo lotto, quello che sarebbe dovuto passare attraverso il canyon di Tuvixeddu, non vedrà mai la luce per i vincoli imposti dalla Regione nel 2006, è inutile completare i lavori, per i quali erano stati stanziati 12,6 milioni di euro. Ecco perché la Giunta comunale ha deciso di ripristinare la viabilità originaria. Sparirà la chicane e via Is Maglias in quel punto tornerà a essere un rettilineo.
Il cantiere costerà all'amministrazione 230mila euro: servirà a «porre rimedio alla grave situazione di degrado e pericolo derivante dall'interruzione del cantiere dei lavori», come è scritto nella delibera di Giunta. L'area dalla fine del 2013 è stata formalmente riconsegnata al Comune. Parola fine sul tunnel? Per ora sì, ma il Comune spera nelle «future determinazioni in merito» che verranno pianificate insieme alla Regione.
Michele Ruffi
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
università
Elezioni del rettore, Massimo Carpinelli incontra gli studenti
 
SASSARI Il professor Massimo Carpinelli, docente di fisica al Dipartimento di Chimica e farmacia, candidato alla carica di rettore, domani incontra gli studenti. L’incontro è fissato per le 17,30 nell’Aula Magna. «È una sfida che affronto con grande entusiasmo e grande senso di responsabilità, in particolare nei vostri confronti – spiega Massimo Carpinelli –. Per ascoltare le vostre proposte e farmi conoscere vi invito tutti all’incontro pubblico che si terrà il domani».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Cultura – pagina 33
Monte Prama, ritrovati i resti di un grande santuario
I primi scavi nel sito dei Giganti portano alla luce due blocchi scolpiti di arenaria
Le pietre potrebbero essere ciò che resta di un mega-edificio nuragico
di Roberto Petretto
 
CABRAS Parlare di scoperte forse è improprio e in ogni caso il puzzle è bel lontano dall’essere completato. Anche perché a Monte Prama, di fatto, la nuova campagna di scavi non è ancora cominciata. Però, dai primi interventi preliminari che preparano il terreno all’arrivo degli archeologi, qualcosa è saltato fuori. Due conci in arenaria che, per le particolarità con cui sono stati lavorati, fanno pensare che appartenessero a una struttura importante e imponente come un santuario. Ma è stata riportata alla luce anche una struttura circolare, delimitata da pietre, che potrebbe essere la famosa “capanna nuragica” di cui si è spesso favoleggiato. Per ora si tratta di ipotesi, frammentarie e poco supportate da elementi inoppugnabili. Gli esperti che saranno impegnati nella prima campagna di scavi «dopo 12.624 giorni» dalla conclusione della precedente (come ha ricordato utilizzando una matematica precisione l’archeologo oristanese Raimondo Zucca), sperano di trovare conferme alle teorie. Si ipotizzano cose enormemente affascinanti, soprattutto grazie ai promettenti rilievi (che in passato si sono spesso rivelati attendibili) con il georadar. Un nuovo intervento è stato eseguito il 7 maggio e domani ci sarà la replica. Ma le risposte pesanti si potranno avere solo dagli scavi: saranno le pietre a parlare e ci vorrà molto tempo per ascoltarle, perché gli archeologi hanno giustamente, un metro di valutazione che non coincide con la semplificazione giornalistica e anche di fronte ai due conci riportati alla luce durante il lavori di diserbo nell’area di Monte Prama il discorso rimane sul piano delle ipotesi più che su quello delle certezze. Rimane però il fatto che le prime “parole” pronunciate dalle due pietre prospettano un quadro suggestivo, confermando le ipotesi nate con i rilievi del georadar. I due conci sono in arenaria, innanzitutto. Non è una particolarità strana per Monte Prama: di arenaria sono le lastre delle tombe, le lastrine che delimitano il percorso della necropoli, i betili. Ma questi sono elementi diversi, che potrebbero far parte di un edificio più elaborato e maestoso, forse un santuario. Lo farebbe pensare anche la tecnica di lavorazione usata sui due conci. Entrambi i blocchi hanno, innanzitutto, una faccia a vista obliqua, che crea una “strombatura” del tipo che si riscontra, ad esempio, in alcune pietre del pozzo di Santa Cristina. E poi la presenza di incavi realizzati per poter colare il piombo con cui realizzare le “grappe” per unire i pezzi diversi. Di quale edificio facevano parte i due blocchi? Qui si trona al pragmatismo degli archeologi che deve frenare le ipotesi. Lo diranno, forse, gli scavi. Ma di certo la storia di Monte Prama deve essere, in gran parte, ancora scritta.

Questionario e social

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