Mercoledì 9 aprile 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 aprile 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 9 - Edizione CA)
Il test è bocciato senza appello
Rabbia degli studenti: «Quiz difficili e argomenti sconosciuti»
MONSERRATO. Ressa alla cittadella per la sfida al muro del “numero chiuso” in Medicina
 
Bocciato. Il giudizio degli studenti è chiaro: il test d'ingresso per le facoltà di Medicina e Odontotiatria non incontra i favori dei ragazzi che ieri mattina hanno preso d'assalto la cittadella universitaria di Monserrato. Si sono ritrovati in 1666 per sfidare il muro del “numero chiuso” e garantirsi uno dei 200 posti messi a concorso. La prova d'esame, preceduta da una marea di polemiche, si è svolta in contemporanea nazionale. L'inizio era fissato per le 11, ma a Monserrato la prova è iniziata con qualche minuto di ritardo.
ASPIRANTI MEDICI Simone Pavoletti è arrivato da Ussassai di buon mattina. Si è presentato con le stampelle: «Non potevo mancare, ho studiato sui libri dei quiz. Spero vada bene». Nell'aula magna di Medicina ci sono 200 studenti. Altri 1400 sono distribuiti nelle altre aule della facoltà. Lo scorso anno si erano iscritti in 1800. La diminuzione di aspiranti camici bianchi e in linea con il dato nazionale.
IL TEST Nei volti degli studenti si legge la preoccupazione di chi si gioca il futuro in cento minuti. I ragazzi per rispondere alle sessanta domande del test hanno a disposizione un'ora e quaranta minuti. I quiz sono a risposte multiple. «Il punteggio massimo è 90 - spiega Luigi Demelia, coordinatore del corso di laurea in Medicina - e la mancata risposta con comporta penalizzazioni. Questo accade però nel caso di errore». I posto a concorso sono circa 10 mila su tutto il territorio nazionale. Tra una decina di giorni saranno pubblicate le graduatorie. «Si sceglie in base alla posizione occupata», continua Demelia: «A Cagliari ci sono 205 posti. Quest'anno sono quasi tutti sardi. C'è un russo e un siciliano. Cinque posti sono riservati agli straniere, due dei quali ai cinesi. Ma quest'anno non si è presentato nessuno»
LA PREPARAZIONE Marta Catalano batte tutti sul tempo. Esce dall'aula magna mezz'ora prima del termine previsto per la fine della prova. «L'ho trovato molto difficile - commenta - specialmente il blocco di domande di chimica. Io frequento l'ultimo anno del linguistico e alcuni argomenti presenti nel test a scuola non li abbiamo ancora studiati». La decisione ministeriale di anticipare il test ad aprile è stata criticata da quasi tutti i ragazzi arrivati a Monserrato. Mugugni anche tra i genitori. «Sono contraria al numero chiuso», commenta Maria Vittoria Atzeni mentra aspetta che la figlia concluda la prova: «Tutti devono poter studiare, poi come in tutte le cose c'è una selezione naturale». Sebastiano Pompitta di Nuoro non nasconde la sua delusione. «Ho un figlio che studia in Belgio - dice - e l'altro mio figlio se non passa la prova andrà sicuramente all'estero».
CORSI A PAGAMENTO Tra gli aspiranti medici c'è anche chi, come Francesco Stocchino di Ilbono, ha preparato il test frequentando un corso. «Ho pagato quasi 700 euro - spiega - e mi è servito a poco. Nella prova di logica, per esempio, non c'era nemmeno un argomento simile a quelli che invece ho studiato durante il corso». Deluso anche Stefano Stocchino di Arzana. «Difficile, difficile», ripete due volte. Stesse parole e stessa delusione anche per Silvia Serreli di Monserrato: «C'erano argomenti che non conoscevo. Ma a quanto pare non sono la sola. Tanti altri hanno ragazzi sono rimasti spiazzati dalle domande». Giovanna Usai di Ulassai ci ha provato lo scorso anno, ma non è andata bene. «Insisto - dice - perché voglio studiare medicina». Damiano Peretti, studente cagliaritano che frequenta il Classico dai Salesiani, è tra i pochi che non si lamentano più di tanto: «Non ho trovato particolari difficoltà, era abbastanza impegnativo, ma spero di aver svolto la prova bene».
Francesco Pintore
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 9 - Edizione CA)
E a Sassari c'è chi tenta di barare con il telefonino
Il prorettore dell'Ateneo ammette: «C'è molto scontento fra i ragazzi, manca la serenità»
 
A Sassari l'iscrizione a Medicina e Odontoiatria resterà un sogno per uno studente sorpreso ieri mattina durante la prova con un telefono cellulare. Era in contatto con qualcuno all'esterno del Palaserradimigni cui aveva riferito il contenuto dei test e da cui attendeva le risposte. Gli è andata male. Un commissario l'ha sorpreso con il telefono in mano. Inevitabile la sospensione temporanea della prova di ammissione per consentire alla commissione esaminatrice di decidere i provvedimenti da assumere. Il compito è stato annullato e il candidato accompagnato alla porta. La prova è poi ripresa ed è proseguita senza ulteriori incidenti.
VIA AI TEST Sono stati 795 i partecipanti ammessi alla prova di ammissione ai corsi di laurea di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria per l'anno accademico 2014-2015, 117 in meno rispetto alle 912 domande che erano pervenute sul sito Universitaly. Flessione determinata probabilmente dall'eccessivo anticipo della prova che ha frustrato la volontà di molti candidati che non hanno ancora partecipato alle prove di maturità.
Una considerazione condivisa da Laura Manca, prorettore con delega alla didattica: «Non posso pensare che gli studenti affrontino serenamente i test a numero programmato nazionale quando dovrebbero dedicarsi con tutte le forze alla preparazione e al superamento di quello che per tutti è sempre stato l'esame più impegnativo del percorso didattico preuniversitario». Tuttavia per il prorettore dell'Ateneo sassarese «gli studenti che si sono presentati al test di ieri sono apparsi molto motivati e hanno fatto un grande sforzo per portare avanti in parallelo la preparazione specifica al test senza lasciare indietro il programma scolastico».
LE ALTRE PROVE Il sistema andrebbe rivisto, calibrato anche con le esigenze dell'ultimo anno degli istituti secondari, sentiti anche i docenti: «C'è molto scontento e ancora una volta cambiare ogni anno significa non avere un impianto stabile sperimentato», precisa Laura Manca. «Credo che con la buona volontà si possa trovare una soluzione che riesca a mettere tutti d'accordo. Come l'eliminazione del numero programmato». Le prove di ammissione proseguono oggi al Palaserradimigni con il test di Medicina veterinaria. Appuntamento per i candidati alle 8,30, inizio della prova alle 11. Venerdi invece quello di Scienza dell'architettura e del progetto.
Gibi Puggioni
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 9 - Edizione CA)
Il ministro:
«Se non funziona cambiamo»
 
Medicina ha fatto ieri da apripista ai test d'ingresso ai corsi di laurea a numero programmato, per la prima volta in calendario ad aprile, in pieno anno scolastico e a due mesi dagli esami di Maturità. Un appuntamento sul quale il ministro Giannini sta riflettendo. «Si devono cambiare le cose quando non funzionano. Se ci renderemo conto che i risultati non sono quelli attesi allora ci muoveremo», ha detto a margine degli Stati generali della salute, aggiungendo, tuttavia, che l'anticipo ad aprile «dovrebbe servire a dare agli studenti più possibilità di programmazione, oltre ad allineare l'Italia all'Europa».
Oltre 64.000 persone in tutta Italia hanno deciso di cimentarsi con la prova contendendosi i 10.551 posti a disposizione: 100 minuti per rispondere a 60 domande a scelta multipla (ciascuna con 5 opzioni di risposta) suddivise in tre sezioni: cultura generale, discipline di riferimento e logica. La ripartizione è stata modificata in favore del numero dei quesiti delle materie “disciplinari”. Solo quattro dunque le domande di cultura generale, spaziando da Chomsky al “secolo breve”. Ventitre i quesiti di logica e poi le domande di Matematica e Fisica (8), Chimica (10) e Biologia (15).
Conclusi i test sono arrivate le prime denunce di irregolarità. Lo riferiscono Udu e Rete degli studenti che hanno predisposto App e mail ad hoc: «In particolare le prime segnalazioni riguardano la distribuzione dei posti all'interno delle aule; verificheremo e se saranno confermate presenteremo i ricorsi». Oggi si fa il bis con Veterinaria, domani toccherà ad Architettura.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 9 - Edizione CA)
Le accuse di UniCa2.0
Sit-in di protesta: sistema ingiusto, bisogna smontarlo
 
Dopo le polemiche sono arrivate le proteste. Anche a Cagliari, sulla falsariga di quanto accaduto in tante altre città italiane, gli studenti ieri hanno manifestato contro i criteri di selezione per l'accesso alle facoltà a numero chiuso.
Gli attivisti di UniCa2.0, la lista che ha trionfato nelle recenti elezioni universitarie, hanno organizzato un sit-in e distribuito volantini al termine della prova d'esame. «Noi dell'Unione degli Universitari - afferma Giuseppe Esposito - diciamo no ad un sistema che seleziona con metodiche poco giuste e meritocratiche gli studenti nel pieno della preparazione del loro esame di maturità. A ciò si aggiunge il fatto che a fronte di circa 10.000 posti nel corso di laurea di Medicina, lo Stato mette a disposizione solo poco più di 4.000 borse per le scuole di specializzazione».
UniCa2.0 ribadisce la sua contrarietà al numero chiuso. «Non risolve il problema della formazione pratica di basso livello degli studenti di Medicina - continua Esposito - ed è un meccanismo che avvantaggia coloro che hanno la fortuna di avere avuto una formazione alle scuole superiori all'altezza della difficoltà del test. C'è inoltre da segnalare che la maggiore parte degli studenti che superano il test spesso studia in altre facoltà. Il sistema del numero chiuso va smontato una volte per tutte. Bisogna cambiare le modalità di accesso all'università». (f. p.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 21 - Edizione CA)
Quando le legioni romane marciavano per la Marmilla
ESPOSIZIONI. Da sabato prossimo al Centro culturale Giovanni Lilliu di Barumini
 
Q uaranta modelli rappresentanti le antiche armature, il vestiario, e soprattutto le macchine da guerra e da costruzione utilizzate dai romani. Sono gli oggetti che fanno parte della mostra “Antica Roma e Marmilla” che sarà inaugurata sabato prossimo alle 16,30 al Centro culturale Giovanni Lilliu di Barumini.
La mostra, a carattere scientifico-educativo, edita dalla Niccolai snc, promossa e organizzata dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura e dal Comune di Barumini, si propone di tracciare un quadro storico-culturale della Marmilla in età romana, e al contempo, offrire un approccio interattivo all'esposizione delle macchine a uso civile e bellico utilizzate dai Romani.
La stessa, racconta la storia dell'evoluzione meccanica e dei principi fisici che ne regolano il funzionamento. La forte passione per la storia e l'ingegneria, le tecniche messe a punto nel laboratorio della famiglia Niccolai, l'interpretazione e lo studio di libri lasciati da grandi uomini del passato, hanno permesso la ricostruzione dei modelli in scala, realizzati accuratamente con materiali dell'epoca: legno, ferro, stoffa, cordame e bronzo. Inoltre, l'elaborazione dei disegni originali tramite l'utilizzo di moderni software di grafica, ha portato alla riproduzione di modelli virtuali e alla successiva realizzazione di macchinari realmente funzionanti, che permettono all'utilizzatore di sperimentare direttamente il meccanismo, creando un contatto multisensoriale con le opere esposte.
L'evento s'inserisce nell'ambito delle iniziative culturali della Fondazione baruminese, rivolte alla valorizzazione di diverse discipline artistiche, scientifiche e tradizionali, e alla sperimentazione di nuove tematiche votate allo sviluppo della cultura e del territorio. Allo stesso tempo, una nuova opportunità, alle decine di migliaia di turisti che si recano a visitare il sito archeologico Su Nuraxi tutelato dall'Unesco. La mostra “Antica Roma e Marmilla” rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19 sino al 25 marzo del 2015. Alla presentazione tra gli altri, interverranno Emanuele Lilliu sindaco di Barumini, Claudia Firino assessore regionale ai Beni culturali, Maurizio Manias direttore tecnico del Gal Marmilla, Gabriele Niccolai progettista della mostra e Roberto Sirigu archeologo.
Carlo Fadda
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
I Giganti senza catalogo
Audioguide e brochure? «Ci stiamo lavorando»
MUSEO ARCHEOLOGICO. Luci e ombre di un successo senza precedenti
 
Brochure? Cataloghi? Audioguide? Inutile chiedere, in biglietteria: «Speriamo arrivino per Pasqua», si stringe nelle spalle l'addetto, con un sorriso cortese.
C'è una mostra dai grandi numeri, a Cagliari: i Giganti di Monte Prama hanno attirato 14mila persone in 17 giorni. Tanti turisti stranieri, ma anche cagliaritani, molti dei quali si concedono volentieri il bis. Nonostante non sia stata predisposta una campagna promozionale adeguata alla portata dell'evento, ne hanno parlato giornali come The Guardian e Independent. L'esposizione, divisa tra primo e terzo piano del museo archeologico nazionale, alla Cittadella, in Castello, e museo civico di Cabras, può diventare un punto di eccellenza nell'offerta turistica della Sardegna per questo 2014, partendo da Pasqua, passando per il ponte del 25 aprile e la sagra di Sant'Efisio, fino ad arrivare dritto dritto all'estate. Potrebbero essere i nostri Bronzi di Riace: meraviglie che «valgono il viaggio». Eppure.
LA VISITA Attesa da anni (le statue sono state fatte a pezzi millenni fa, probabilmente da popoli invasori, e il restauro ha richiesto di riassemblare un puzzle di circa 5.200 frammenti), la mostra dà l'impressione di aver aperto i battenti prima che tutto fosse messo a punto. Su Facebook, dove a “I Giganti” è stato intitolato un profilo da personaggio pubblico, ci sono utenti che hanno raccontato disservizi epocali, tra addetti svogliati e sgarbati e caos sul prezzo del biglietto: nulla di tutto questo, ieri mattina. Il percorso, all'Archeologico, è molto suggestivo. I reperti (non solo pugili, arcieri e guerrieri in calcare, tutti alti oltre due metri anche se sempre mancanti di qualche pezzo, ma anche splendidi modellini di nuraghi) sono accompagnati da brevi schede illustrative in due lingue (italiano e inglese), a volte messi a confronto con i più noti bronzetti nuragici che raffigurano gli stessi soggetti. Una coppia britannica, 35-40 anni, abbracciata, esplora le riproduzioni in 3D navigabili con un sistema touch screen messo a punto dal Crs4: suggestivo e spettacolare. E volendo, spiega una cortesissima archeologa all'ingresso, si può richiedere una visita guidata: ma occorre prima costituire un gruppo sufficientemente nutrito («Le scolaresche e i loro accompagnatori non pagano - precisa - così come chi ha più di 65 anni»).
APPROFONDIMENTI A mancare, però, è quel “di più” di informazione che servirebbe a chi desidera approfondire il discorso: un sistema di audioguide, magari anche attivabile per gli smartphone (per esempio col sistema QrCode), un catalogo da portare a casa per studiare, capire, inserire in un contesto più grande ciò che si è visto, ma anche solo una brochure, una cartolina. Niente di tutto questo, purtroppo. E il catalogo, vogliamo scommettere?, sarebbe anche stato una bella fonte di ricavi ulteriori: vuoi che qualcuno, sui 14 mila visitatori di questi primi giorni di mostra, non se lo comprasse?
IL DIRETTORE «Ci stiamo lavorando», spiega con pazienza il direttore del museo, Donatella Mureddu. Sì, ma non si poteva lavorarci prima, in modo che tutto fosse pronto per tempo? «Eh, avevamo tempi strettissimi. E quelli della pubblicazione sono sempre un po' più lunghi. C'è un grande lavoro, dietro i cataloghi delle due mostre», “Giganti di Monte Prama” e “L'isola delle torri”. Quanto alle denunce sul caos biglietti e il personale svogliato, la Mureddu replica che «non sono vere: anche nei primi due giorni il personale è riuscito a far fronte a un afflusso eccezionale, permettendo a circa 5.500 di visitare la mostra».
Marco Noce
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
I numeri
In 17 giorni 14 mila visitatori: dati record
 
Aperta lo scorso 22 marzo in occasione delle Giornate del Fai (il Fondo per l'ambiente italiano), la mostra sui giganti di Monte Prama ha attirato una mole di visitatori che ha pochi precedenti, per il Museo archeologico e per la città in genere: 5.500 biglietti staccati nei primi due giorni, poco meno di 10.400 al 31 marzo, 2.970 nella prima settimana di aprile.
«La media - racconta il direttore dell'Archeologico, Donatella Mureddu - è di 350-400 visitatori al giorno, che nel weekend superano i 1.000. Non disponiamo di dati disgregati, ma abbiamo rilevato che molti sono turisti: inglesi, tedeschi, francesi, spagnoli, qualche russo. Ma sono personalmente contenta di rilevare che alla mostra vengono i cagliaritani. E molti, soprattutto gli anziani, tornano magari nei giorni successivi. Adesso, tradizionalmente, è il momento delle scolaresche, che prenotandosi possono concordare le visite guidate. E devo dire che sta andando molto bene anche la mostra dedicata a Giovanni Lilliu, “L'isola delle torri”. A questo riguardo, venerdì 11 parte il primo appuntamento di una serie di eventi che si chiama “Le torri dell'Isola”, che racconta i territori dai quali provengono i reperti e propone al visitatore del museo, con offerte sul costo dei biglietti, di andare poi a visitare quelle località».
Per visitare il museo archeologico con l'esposizione dedicata ai Giganti di Monte Prama si paga un biglietto da 5 euro. Con altri 3 euro si può visitare anche “L'isola delle torri”. (m. n.)
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 38 - Edizione CA)
Futuro incerto per i locali dell'ex Cries
MONSERRATO. Dopo il dietro front dell'università sarà la Giunta a decidere
 
La destinazione dei locali dell'Ex Cries rimane ancora un'incognita. L'unica certezza è che resterà un'opera di pubblica utilità. Sarà la Giunta, con la collaborazione della commissione Lavori Pubblici, a decidere cosa diventerà. L'edificio, collocato dietro il capolinea della metropolitana, avrebbe dovuto ospitare la facoltà di odontoiatria, ma il dietro front dell'università costringe il Comune a studiare un nuovo utilizzo.
Tiziana Terrana, consigliere di Forza Italia, è critica: «L'amministrazione non ha saputo imporsi, subendo passivamente questa marcia indietro dell'Università». Poi prosegue: «Non bisogna spendere ulteriori cifre per questa struttura, l'amministrazione deve avere il coraggio di adire le vie legali per il patto mancato, e usare i soldi che verranno incassati per destinarli ad un ostello universitario o ad una casa dello studente».
Il consigliere, anche nella sua interrogazione sulla questione, non risparmia stoccate: «Durante la costruzione dell'edificio fu la stessa università a decidere l'impostazione estetica dello stabile, per poi tirarsi indietro. Oggi resta un'opera pubblica incompiuta, uno schiaffo alla crisi attuale se si considerano i tanti soldi pubblici investiti per la sua realizzazione. Per questo motivo è necessario rendere accessibile la struttura nel minor tempo possibile». Un'ulteriore slittamento, secondo la Terrana, «costringerebbe a ben più costosi interventi di manutenzione straordinaria». L'esponente di centrodestra lancia la sua proposta: «Potrebbe diventare un ostello o una casa dello studente, grazie ai soldi ottenuti dall'eventuale causa. Verrebbe mantenuta la promessa fatta al mondo degli studenti e favorito lo sviluppo economico anche delle attività commerciali di Monserrato».
Federico Zucca
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
UNIVERSITA’ A NUMERO CHIUSO: LA PROVA D’AMMISSIONE A SASSARi
In 795 al test per Medicina: «Rabbia e troppo stress»
 
Si sono presentati in 795 ieri mattina al Palasport di piazzale Segni, a Sassari, per il test d’ammissione alla facoltà a numero chiuso di Medicina. I maturandi messi alla prova erano tesi, nervosi, soprattutto per l’anticipazione del test ad aprile, in coincidenza con la preparazione per l’esame di maturità.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 8
I maturandi: sbagliato anticipare, noi siamo penalizzati
Test di medicina, studenti sotto stress
di Silvia Sanna
 
SASSARI Cambiano espressione quando il cancello verde è alle spalle: ecco visi pallidi che si rianimano, il passo si fa svelto, il sorriso si allarga all’improvviso di fronte a un volto amico. Dopo 100 minuti in apnea si può ricominciare a respirare. Hanno l’aria stanca e insoddisfatta, quasi tutti dicono di avere fatto una “mezza schifezza” ma chissenefrega: è finita. L’ansia da test è già un ricordo quando, tra le 12.30 e le 13, lasciano il Palasport di piazzale Segni, per un’ora e mezza guscio ovattato di silenzio. Gli aspiranti medici e odontoiatri resteranno appesi sino al 22, quando si saprà chi ha superato l’esame di ammissione alle facoltà universitarie a numero chiuso. Sino ad allora, non avranno da annoiarsi: via i libri di biologia, ecco quelli di storia e latino. Perché l’altro traguardo, l’esame di maturità, li aspetta dietro l’angolo. Ragazzi stanchi. I più stanchi sono i più giovani. I ragazzi nati nel 1995: al palazzetto li hanno fatti entrare dalla prima porta, i diciannovenni occupano un’ala riservata del tempio biancoblù della Dinamo basket. Sono stressati ma anche incavolati. Quest’anno pensavano di potersi concentrare solo sul diploma. Invece no, perché il Ministero della Pubblica istruzione ha deciso di anticipare i test d’accesso alle facoltà a numero chiuso. Da settembre ad aprile, in un mese da sempre dedicato a interrogazioni e compiti in classe. Con i professori che, nella maggior parte dei casi, sono andati avanti come caterpillar. I racconti. È tra le prime a uscire. Niente trucco, coda di cavallo, sorridente «anche se è andata male». Fabiana Melis, studentessa al Liceo Classico di Lanusei, dice che se l’aspettava: «Ho avuto poco tempo per prepararmi al test, giusto qualche lezione privata di biologia e chimica. A scuola i professori sono andati avanti con il programma e con le verifiche. È stato complicato seguire tutto». Ma scoraggiarsi è proibito: «Quest’estate inizierò a studiare per Professioni sanitarie, l’esame è a settembre». Vuole diventare pediatra invece Giulia Angheleddu, studentessa al Liceo Classico di Nuoro: «Le domande erano tante (60) e difficili, soprattutto quelle di biologia. E io non ho studiato molto, sino a pochi giorni fa a scuola ho avuto interrogazioni in un sacco di materie. Anticipare i test non ha senso, è scorretto nei confronti di noi maturandi perché non abbiamo la possibilità di prepararci a dovere». Chissà, insinua Stefano Piras, ultimo anno al Liceo Scientifico Marconi di Sassari, che la «pensata del Ministero non abbia lo scopo di favorire i ragazzi che si sono diplomati un anno fa: sono arrivati freschi freschi a fare il test, noi invece semi disintegrati. I professori non ci sono venuti incontro, solo alcuni ci hanno aiutato organizzando lezioni di ripasso. Altri invece hanno fatto finta di niente. Questo test richiede preparazione, le domande erano quasi tutte difficili. Come è andata? Credo male». Neppure Antonio Pirisi, di Ittiri, studente al Liceo Classico Azuni di Sassari, fa salti di gioia. Lui non è tipo che si accontenta. Sotto il ciuffo ingelatinato si nasconde uno da media del 9: «In italiano, in storia ecc ecc». Dice che il test non è andato benissimo «anche se non era particolarmente difficile, le domande di cultura generale erano abbordabili». Chissà che punteggio otterrà, ma in ogni caso nessun dramma, perché «medicina non è la mia prima scelta. Vorrei fare Economia a Pavia o a Pisa – dice Antonio –. Per essere sicuro di superare questo test mi sarei dovuto impegnare di più, organizzandomi con la scuola. I miei professori non hanno considerato che alcuni di noi dovevano affrontare quest’esame: anzi, tra vacanze di Pasqua e gite primaverili, per non rimanere indietro con il programma ci hanno caricato ancora di più». Genitori preoccupati. Francesca è la mamma di Anatolia, studentessa al Liceo Classico di Olbia. È seduta sul marciapiede fuori dal Palazzetto, è in ansia per la sua bambina. «Sono stati mesi durissimi per lei, tra la scuola e lo studio in vista del test: la decisione di anticipare gli esami d’ammissione non ha senso, il Ministero non ha minimamente considerato gli impegni dei ragazzi». Due volte a settimana Anatolia ha fatto su e giù in pullman tra Olbia e Nuoro, per seguire un corso di preparazione: «Quattro ore di lezione, tornava a casa sfinita. E magari il giorno dopo aveva compito in classe o interrogazione. Ma non ha mai mollato: vuole iscriversi in Medicina, non ha dubbi». Anche Sandra, che studia ai Ragionieri di Oristano, «oggi è arrivata qui molto stanca», dice Monica, la madre. «Ha seguito il corso, è stato utilissimo perché facevano simulazioni del test. Ha studiato tanto, speriamo che tutta questa fatica venga premiata». Se lo augura anche Giuseppe, papà di Raffaella. Anche loro arrivano dall’Oristanese, e non è la prima volta: «Mia figlia ha fatto il test anche l’anno scorso, è andata bene ma non abbastanza per essere ammessa». E questa volta, con la dieta ferrea alle immatricolazioni, potrebbe essere ancora più dura. «Ed è un’ingiustizia, perché questi test non servono a nulla, non è dalla risposta a queste domande che si capisce se uno può essere o no un bravo medico», dice Francesca. Giuseppe annuisce: «Verità sacrosanta – dice – io ho le prove». Racconta infatti che lui il test l’ha fatto per curiosità e ha azzeccato 45 risposte su 60, «molte di più di un mio parente medico». Niente male per un ferroviere in pensione.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 8
le prove a sassari e cagliari
Beccato col telefonino: compito annullato
 
A Sassari più di 100 hanno marcato visita: sono stati 795 i candidati che hanno partecipato alla prova di ammissione, a fronte di 912 domande pervenute sul sito Universitaly. Molti di più gli aspiranti medici e odontoiatri a Cagliari: alla cittadella universitaria di Monserrato si sono presentati quasi tutti gli iscritti, 1630 su 1666. A Sassari la commissione ha annullato il compito di un candidato, sorpreso con un telefono cellulare. Tutto regolare invece a Cagliari. Il 22 aprile 2014 il Cineca, per conto del Miur, pubblicherà il punteggio ottenuto dai candidati nell'area riservata del sito http://accessoprogrammato.miur.it. I candidati potranno prenderne visione utilizzando le chiavi di accesso personali. Il 12 maggio verrà pubblicata, nell'area del sito web riservata ai candidati, la graduatoria nazionale di merito nominativa. A Sassari i posti disponibili sono complessivamente 133: 120 sono riservati a studenti comunitari, 13 a studenti non comunitari. A Cagliari c’è posto invece per 205 nuovi camici bianchi, tra i quali 7 non comunitari. Uguale il numero di accessi al corso di Laurea in Odontoiatria previsto per il prossimo accademico: 20 a Sassari come a Cagliari.Le prove di ammissione ai corsi a numero programmato proseguono oggi con il test di Veterinaria.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 8
La certezza dopo una notte agitata: «Se va male riproverò»
«Il mio sogno è il camice bianco»
di Daria Pinna
 
SASSARI Qualcuno passeggia nervoso, qualcun altro ripassa freneticamente cercando di imprimere nella memoria numeri, formule, date, nomi. Qualcuno arriva accompagnato da genitori o amici, in preda al panico, altri si appellano alla dea bendata, altri ancora stringono un santino tra le mani. L’ingresso del Palaserradimigni è un cocktail di eccitazione, smania, ansia e impazienza. Ragazzi e ragazze con il sogno di un camice bianco e il cuore colmo di speranza. «Non vedo l'ora di avere quel foglio davanti, mettere fine a tutto questo stress – dice Francesca mentre fa avanti e indietro – non ho chiuso occhio stanotte e stamattina ho bevuto una tazza di camomilla. Voglio che finisca presto anche perché devo correre a casa a studiare per il compito di latino di domani». Francesca, sassarese, frequenta il Liceo classico Azuni e, come tanti altri coetanei, in questi mesi ha sovrapposto lo studio per la maturità agli esercizi per il quiz di medicina: «Non è stata una buona idea anticipare i test». Francesca e Wanda, anche loro studentesse del liceo Azuni, parlano di un’impresa ardua: «È stato faticosissimo concentrarsi sulle materie scolastiche e contemporaneamente studiare per il test d’ingresso». Ma sono qui, come tanti altri, a inseguire i loro sogni. «Io sono iscritta alla facoltà di Biologia – dice Alessia, 21 anni –, ma è un ripiego: non studio con passione, molto probabilmente non metterò mai tutta me stessa nemmeno nel lavoro che andrò a fare un giorno. Il mio sogno è quello di indossare il camice bianco e diventare una pediatra». Alessandro, madre medico e nonno dentista, è determinato: «Voglio diventare medico da sempre, è da quando ero bambino che voglio aiutare la gente. Per questo ho ridotto al minimo le uscite con gli amici, ho sacrificato anche la piscina». Cecilia, un fratello studente di Medicina, racconta: «Ho rinunciato agli hobby, ai miei corsi di canto e, ahimè, anche alla media scolastica». Cecilia punta tutto su Medicina. Alberto invece si apre anche altre strade: «Se non passerò il test continuerò a studiare in Biotecnologie e ripeterò l’esame d’accesso a Medicina il prossimo anno». C’è poi Fabiana, 23 anni, fresca di laurea in Infermieristica, che sogna di diventare medico: «È il secondo tentativo, questa volta spero proprio di farcela».
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Fatto del giorno – pagina 3
Progetto lavoro per 50mila giovani
Pigliaru e Mura: dal primo maggio cambia il sistema di ricerca di un’occupazione. Formazione mirata e tirocini d’impresa
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI Arriva una scossa nel mercato del lavoro in Sardegna. Dal primo maggio parte il piano «Garanzia giovani» con un investimento di 54 milioni di euro. Una piccola rivoluzione perché sinora nessuno si era mai occupato di un giovane appena uscito dalla scuola e tantomeno di quei ragazzi che non studiano e non lavorano. La delibera è stata attuata ieri dalla giunta ed è stata illustrata dal presidente Pigliaru e dall’assessore al Lavoro, Virginia Mura. La data, quella del primo maggio, festa del lavoro, è chiaramente una scelta simbolica. Il mercato del lavoro sardo soffre di una grande anomalia: c’è tanta e domanda ma manca l’offerta. E quel mercato che una ventina d’anni fa era stato «liberato» dagli Uffici di collocamento che la Corte di giustizia europea aveva ritenuti illegittimi si è trasformato in una bolgia. Garanzia giovani è un programma che deriva da un’iniziativa dell’Europa ed è aperta a tutte le regioni che hanno un livello di disoccupazione giovanile superiore al 25%. Governo. «Il progetto rappresenta uno dei tre punti centrali della proposta di governo», ha ricordato Francesco Pigliaru, «vogliamo creare istituzioni in grado di accompagnare i disoccupati verso un nuovo lavoro e i giovani verso l'occupazione. Per fare questo servono politiche attive che hanno fatto la fortuna dei Paesi più avanzati nel percorso di uscita dalla crisi e che sono essenziali in questa fase di crisi e trasformazione, dove l'economia si trasforma molto più del passato: oggi recuperiamo il tempo perduto». Ministero. La convenzione con il ministero sarà firmata venerdì prossimo. Il progetto è ambizioso e l’assessore Virginia Mura che è stata direttore dell’Ufficio per il lavoro e conosce a fondo il settore, si augura di poter coinvolgere 50 mila giovani (tra i 15 e i 29 anni) «Verrà firmato un patto di servizio», spiega Mura, «ed entro quattro mesi ad ogni giovane dovrà essere trovata un'occasione formativa o di lavoro». Profili individuali. Tutto ruota attorno ai profili individuali delle persone. E’ il sistema adottato in molti paesi d’Europa. Il fulcro del sistema che si muove su una piattaforma informatica nazionale saranno le Agenzie accreditate in Sardegna e i Centri per il lavoro che, per accoglienza, presa in carico e orientamento potranno disporre di sei milioni e seicentomila euro. La giunta ha stabilito di avviare in fase sperimentale le nuove funzioni dei Centri servizi per il lavoro, (erogatori dei servizi di accoglienza) ma anche il coinvolgimento degli altri soggetti accreditati per l’erogazione di questi servizi come le Università. Saranno accreditate tutte le agenzie che volessero operare in Sardegna: «Siamo una Regione aperta», afferma il presidente Pigliaru. Pagamenti. Ma attenzione: le Agenzie o i Centri per il lavoro avranno il contributo solo se il ragazzo preso in carico avrà avuto il lavoro. E, per evitare, che - come accade in alcune parti d’Europa - le Agenzie prendano in carico solo i profili migliori, più facili da collocare, sono stati previsti alcuni antidoti. Così, tra le peculiarità dell'accompagnamento, è stata prevista la contromisura a quello che è denominato «creaming«, cioè la selezione a monte dei giovani con più alto potenziale: il contributo all'agenzia pubblica o privata sarà crescente rispetto al grado di difficoltà di chi cerca lavoro. Si va da 1.500 euro a 3.000 euro per la difficoltà più elevata. Generazione Neet. Il primo obiettivo - ha spiegato l’assessore Virginia Mura - è recuperare i «Neet», un acronimo inglese per definire quei giovani che non lavorano e non studiano, (nell’isola in forte aumento). Per chi fa «l’accoglienza» il primo punto sarà verificare le singole posizioni: «Se un ragazzo si è fermato alla seconda media avrà bisogno di formazione, di sistemi educativi». Per questo diventa fondamentale il monitoraggio. Vincere la sfiducia. Lavoro umiliato, lavoro cancellato. La Regione cerca di voltare pagina adottando metodi più vicini all’Europa. Il mercato del lavoro in Sardegna è diventato davvero anomalo, non solo per il mancato incontro tra domanda e offerta. Il clima di grande incertezza, la crisi più generale ha creato troppa sfiducia. Soprattutto tra le donne che nell’isola hanno percentuali di occupazione tra le più basse d’Europa e che, dopo tanto cercare, spesso ripiegano sul lavoro casalingo. Le donne. L’immagine delle donne sul mercato del lavoro attuale nell’isola è evidente: la disoccupazione giovanile ha raggiunto livello preoccupanti, guadagnano meno degli uomini, hanno forti difficoltà nel trovare un lavoro. «Garanzia giovani», hanno spiegato Pigliaru e l’assessore Mura è una grande opportunità per tutti i giovani sardi. Le sfaccettature della condizione giovanile e delle donne sono molteplici; i programmi di origine europea (come questo) fanno la loro parte per allargare l’offerta e lo sfruttamento dei benefici della competizione. La convinzione è che per il lavoro nell’isola sia l’anno-zero.
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
Nuovi master su paesaggi e cibi
L’Università presenta i corsi di studi annuali: si punta su ambiente sostenibile e sicurezza alimentare
di Antonio Meloni
 
SASSARI Il paesaggio, l’ambiente e gli alimenti sono i temi su cui è incentrato il nuovo programma di master promosso dall’Università di Sassari. L’iniziativa, che ha un importante carattere internazionale, è stata presentata ieri alla stampa, nella sala Milella della segreteria centrale, dal rettore Attilio Mastino affiancato dai direttori dei dipartimenti di riferimento: Arnaldo Cecchini (Architettura) e Salvatore Naitana (Scienze veterinarie). Di durata annuale, i nuovi corsi, riservati ad architetti, ingegneri e urbanisti, consentono l’acquisizione di 60 crediti formativi e durano 1500 ore (circa 500 di lezioni frontali e laboratori, 750 di studio individuale e 250 di stage). Ma al di là dell’aspetto formativo, c’è da dire subito che con questo nuovo programma, che coinvolge soprattutto il dipartimento di architettura, l’università intende accreditare la facoltà algherese come scuola del Mediterraneo. Un progetto di rilancio, dunque, che collocherebbe il dipartimento, diretto da Arnaldo (Bibo) Cecchini, su uno scacchiere internazionale. I master di architettura, di II livello, sono incentrati sulla progettazione sostenibile del paesaggio, con particolare riferimento alle aree caratterizzate dalla presenza dell’acqua come elemento determinante e si avvalgono della collaborazione delle facoltà universitarie dei paesi partner: Lisbona, Versailles, Quebec e San Paolo del Brasile, un accordo che prevede la frequenza di stage nei paesi ospiti. Al dipartimento di veterinaria non è stato certo affidato un ruolo secondario visto che il master, promosso dalla facoltà diretta da Salvatore Naitana, è imperniato sul tema delicato e più che mai attuale della sicurezza alimentare. Anche in questo caso si tratta di un master di II livello incentrato però sulla certificazione dei prodotti di origine animale. Il corso dura un anno, consente di acquisire 60 crediti formativi per 1500 ore di cui 500 frontali, 400 di stage, 100 per la redazione dell’elaborato finale e 500 per l’autoapprendimento. Gli obiettivi del master sono mirati in funzione delle esigenze delle imprese del settore della produzione e trasformazione degli alimenti di origine animale. Un programma ambizioso, dunque, per il quale l’ateneo turritano ha avuto dalla Regione un finanziamento di 1 milione e 495 mila euro. L’iscrizione ai master sarà gratuita per gli studenti sardi mentre ai fuori sede costerà 2.500 euro. Gli studenti interessati ai tre master di architettura, il cui bando è pubblicato integralmente sul sito www.uniss.it/postlauream, dovranno presentare la domanda entro le 12 del 28 aprile e la stessa domanda dovrà poi essere presentata al rettore, in formato cartaceo, entro il 30 aprile. Sensibilmente differenti le modalità e la scadenza per il master del dipartimento di Scienze veterinarie, la cui domanda di partecipazione dovrà essere inviata per via telematica, attraverso il sito www.uniss.esse3.cineca.it, entro le 12 del 21 maggio e quindi stampata e inviata al rettore entro il 28 maggio. Le domande devono essere indirizzate a Università degli Studi di Sassari, Piazza Università 21, Sassari o presentate di persona all'Ufficio Protocollo, piazza Università 21. Non è ancora tutto, infatti il dipartimento di architettura ha attivato anche un percorso di alta formazione finalizzato alla valorizzazione architettonica, turistica e ambientale della Sardegna, realizzato con l’Università di arti applicate di Vienna e la scuola di architettura dell’università di Auckland, la Cooper Union di New York e l’Atelier Pinuccio Sciola. Tutte le informazioni sul bando, che sarà pubblicato a breve, si possono avere visitando il sito www.architettura.uniss.it/ita/Didattica/Corsi-di-perfezionamento).
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie