Mercoledì 19 marzo 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 marzo 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
Nasce la piattaforma sarda dell'auto di gruppo
NUOVE INIZIATIVE. La “Green Share” ha vinto il primo premio della Start Cup
 
Un mix perfetto tra altruismo e convenienza: mezzo autostop e mezzo “car sharing” (auto condivisa). Si chiama “car pooling” (auto di gruppo) e in Sardegna, per ora, lo conoscono in pochi, almeno nella sua forma organizzata. Anche se la “Green Share” di Cagliari ha vinto il primo premio messo in palio dalla Start Cup Sardegna e centomila euro del concorso “Innova.re”. L'utilizzo in gruppo dell'automobile privata per recarsi a lavoro è una vecchia abitudine tra colleghi, ma ora nel web sono nati numerosi siti che pianificano anche tragitti in compagnia di estranei. Si risparmiano così denaro, benzina (con meno emissioni di anidride carbonica), tempo e si ha la possibilità di fare amicizia.
COME FUNZIONA I “database messi” a disposizione dai siti attivi nel settore incrociano le esigenze degli utenti: chi ha un'auto di proprietà e un tragitto prestabilito li pubblica specificando il numero dei posti messi a disposizione, ma anche l'ora, il luogo del ritrovo, il modello della vettura e il contributo richiesto per il servizio.
IN ITALIA L'idea sta prendendo piede, soprattutto oltre Tirreno, tra il vasto mondo dei pendolari costretti a lunghe e quotidiane trasferte. La conferma arriva da “Autostrade per l'Italia” la società di gestione della rete autostradale che sta parallelamente promuovendo una piattaforma web di car pooling specializzata nei percorsi sulle grandi arterie nazionali. Anche l'Università Sapienza di Roma si sta organizzando. Centodiecimila tra studenti e dipendenti possono infatti collegarsi a una pagina web dedicata sul sito dell'università per concordare itinerari comuni da e per l'ateneo.
IN SARDEGNA Sta facendo i primi passi “Green Share” l'idea di quattro studenti cagliaritani che ancora prima di concretizzarsi si è aggiudicata il primo premio alla Start Cup Sardegna 2012 e un assegno da 100 mila euro per aver vinto il concorso “Innova.re” bandito dall'Università di Cagliari. Per una regione dalle ferrovie fatiscenti la del car pooling può essere una valida alternativa agli spostamenti in treno.
L'USO DI FACEBOOK Il servizio creato per l'Isola però avrà rispetto a quelli già esistenti un'impronta più social. Sarà infatti possibile consultare i profili Facebook di guidatori e passeggeri o leggere le recensioni lasciate al termine di ogni viaggio di gruppo. La ricerca del perfetto compagno di viaggio sarà semplice e sicura.
Luca Mascia
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 53 - Edizione CA)
Premi di laurea
Mogoro, il bando
 
Ecco i premi per i laureati lo scorso anno. Tre assegni da 2 mila, 1500 e 1000 euro per neolaureati in una università nazionale o straniera e 1.500 euro per una tesi su materie che valorizzano storia, economica, cultura di Mogoro. (an.pin)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 40 - Edizione CA)
Il palasport resta chiuso: nessuno ha pagato l'affitto
MONSERRATO. Il Comune è moroso, il Cus sfratta le società di basket
 
Sfratto per le squadre di basket di Monserrato: Panda, la Salle e Condor non potranno più giocare nel palasport del Cus Cagliari, nella cittadella universitaria, sino a quando il Comune non verserà quanto pattuito all'Ateneo. L'amministrazione non rispetterebbe l'accordo con il Cus e non avrebbe pagato l'affitto per conto delle società sportive. Il motivo? Un contenzioso sulle spese di pulizia del Palasport: il Cus chiede al Comune 10 mila euro, il Comune non vuol darne più di sei mila.
MOROSITÀ La contestazione della morosità è partita ieri dall'Ateneo. Dagli uffici universitari, è arrivata una comunicazione ai presidenti di Panda, la Salle e Condor: «La struttura geodetica di Monserrato rimarrà chiusa fino a nuova comunicazione in quanto non sono ancora state pagate le somme dovute dal Comune».
Una autentica mazzata per chi pratica basket e volley a Monserrato, visto che la maggior parte degli altri impianti sportivi presenti nella città sono inagibili. L'utilizzo del Palasport del Cus Cagliari è vitale per le società sportive monserratine soprattutto dopo la chiusura degli impianti di Riu Saliu.
COME IL CAGLIARI «Ci troviamo nella stessa condizione del Cagliari calcio, senza un campo da gioco», dicono i presidenti delle società monserratine, nella speranza che in tempi stretti si risolva la situazione. «Tra due domeniche - dichiara Mauro Cardia, dirigente della società Pgs Panda basket - giocheremo nuovamente in casa. Siamo impegnati nei delicatissimi playoff per la promozione in A3, ma non sappiamo ancora quale sarà il nostro campo. Non vogliamo fare la fine del Cagliari che nei mesi scorsi ha giocato sempre in trasferta e senza il proprio pubblico. Noi siamo le vittime della diatriba tra Cus e Comune. Purtroppo quello dello sport a Monserrato è un problema mai risolto che si trascina da 20 anni».
IL COMUNE L'assessore allo sport Marco Asunis promette un intervento in tempi stretti: «Il problema è molto serio e urge un immediato intervento, anche se non ho ancora avuto nessuna nota ufficiale da parte degli uffici comunali. Evidentemente non è stato ancora espletato il compito di pagare l'anticipo al Cus come concordato, sicuramente sarebbe bastato dare un segnale nei tempi dovuti per evitare il caos che n'è scaturito. Ho parlato del problema al sindaco Gianni Argiolas e con la commissione sport: daremo risposte e garanzie alle società sportive e al Cus nel giro di due giorni».
Federico Zucca
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Politica Italiana (Pagina 13 - Edizione CA)
Statali, la scure di Renzi
Una spending review shock: ottantacinquemila esuberi
IL PIANO. Il commissario Cottarelli apre il caso, nel mirino anche le pensioni
 
ROMA Sono 5 i miliardi in arrivo nel 2014 dalla spending review. Ascoltato di nuovo in Senato a meno di una settimana di distanza dalla precedente uscita pubblica, il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, ha chiarito innanzitutto le cifre: quest'anno i miliardi che si potranno risparmiare in 8 mesi da maggio in poi sono appunto 5, così come indicato da Matteo Renzi.
I numeri del 2014 sono stati il primo punto su cui i conti della grande operazione di revisione della spesa sembravano inizialmente non tornare: 3 erano i miliardi annunciati una settimana fa dal Commissario per i risparmi possibili quest'anno, 7 quelli su cui aveva invece puntato il presidente del Consiglio. Ieri il chiarimento ufficiale: 3 era una stima prudenziale, minima, ha spiegato Cottarelli, 5 sono i risparmi massimi, ottenibili in otto mesi di applicazione (considerando che siamo già a metà marzo), 7 quelli a regime se il 2014 fosse stato utilizzato in pieno.
Il commissario ha quindi passato in rassegna tutte le ipotesi di lavoro, comprese quelle su cui si sono scatenate le polemiche più accese. Si tratta solo di stime, scenari, proposte tecniche, ha sottolineato, ridimensionando in un certo senso il lavoro portato avanti finora.
Gli statali dunque innanzitutto. A essere coinvolti da tagli ed esuberi sarebbero, secondo le simulazioni di Cottarelli, ben 85.000, ma si tratta appunto, ha puntualizzato l'ex dirigente del Fondo monetario, di «una prima stima di massima» che va «affinata» continuando a lavorare. Idem per le pensioni. Il contributo una tantum per quelle tra i 2.000 e i 3.000 euro è solo uno «scenario illustrativo». La scelta, in questo come in tutti gli altri casi, spetta alla politica. Cottarelli lo ha ripetuto più volte: sta al governo decidere se, come e dove intervenire. Sta al governo optare per le sinergie tra le forze dell'ordine, senza rinunciare in nessun modo alla sicurezza. Sta al governo redigere il piano definitivo, che arriverà con ogni probabilità insieme al Def.
Il baricentro si sposta dunque progressivamente verso Palazzo Chigi, dove Cottarelli si sposterà anche fisicamente la prossima settimana. Di molti suggerimenti del commissario l'esecutivo sembra già pronto a fare tesoro. Il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, lo ha annunciato: «È previsto un intervento contro gli abusi delle false pensioni di invalidità: interverremo drasticamente per tagliarle». Parole che ricalcano in pieno quelle contenute nel piano. E anche più in generale sugli assegni pensionistici qualche apertura potrebbe arrivare.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
«Chirurgia, i posti-letto sono solo aggiuntivi»
 
Al San Giovanni di Dio «I pazienti sono regolarmente ricoverati nel reparto di Oculistica e non in Chirurgia»: lo fa sapere il direttore di presidio Giuseppe Ortu.
«Non corrisponde al vero che i degenti del reparto di Oculistica siano ricoverati in Chirurgia», precisa in un comunicato stampa diffuso ieri il responsabile di presidio del San Giovanni di Dio e del Policlinico universitario di Monserrato.
«Dal lunedì al venerdì - prosegue Giuseppe Ortu - i pazienti, come sempre, vengono ricoverati in reparto. Da due anni offriamo un servizio in più, il week hospital , che garantisce nel caso ce ne sia bisogno posti letto anche in Chirurgia. In questi casi, ovviamente, i pazienti sono curati e assistiti dal personale di Oculistica».
I posti letto a disposizione in Chirurgia rappresentano un servizio in più, dunque, non in sostituzione a quelli nel reparto di Oculistica.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
Un medico sardo a capo di 36 scuole di ecografia
GINECOLOGIA. Incarico prestigioso per Giovanni Monni
 
Incarico europero per Giovanni Monni, primario del Servizio di Diagnosi prenatale e di procreazione medicalmente assistita dell'ospedale Microcitemico. Monni, già direttore della scuola italiana “Ian Donald” dell'International university school di Ecografia in Ostetricia e Ginecologia, è stato infatti nominato recentemente direttore delle 36 scuole della “Ian Donald” presenti in Europa.
La “Ian Donald” school con sede a Dubrovnik, Croazia, è presente in 90 stati in tutto il mondo e ogni anno si arricchisce di nuove scuole.
La scuola deve il suo nome al famoso scienziato inglese Ian Donald che per primo ha esplorato il mondo degli ultrasuoni e utilizzato l'ecografia rivoluzionando in tal modo la pratica clinica ginecologica. Le scuole hanno il compito di diffondere la scienza, l'arte, la ricerca e l'educazione ecografica in maniera globale sia nei paesi più sviluppati che in quelli in via di sviluppo attraverso pubblicazioni scientifiche, libri, corsi, convegni, istituzione di protocolli, linee guida e attività tutoriali.
Giovanni Monni, che da otto mesi è anche vicepresidente della Società mondiale di perinatologia (Wapm) comprendente ginecologi, neonatologi, pediatri, genetisti (fu eletto in occasione di un congresso a Mosca cui prese parte anche il premier russo Vladimir Putin), deve questo nuovo incarico al lavoro continuo nella medicina materno-fetale e perinatale della sua équipe del Microcitemico.
Per apprendere le tecniche dell'ecografia e della diagnosi prenatale invasiva, oltre 160 ginecologi provenienti da oltre 52 nazioni hanno frequentato, come stage, l'ospedale Microcitemico di Cagliari, dove hanno ottenuto il diploma della Ian Donald international university school.
Dieci mesi fa, per conto dello stesso istituto, Monni organizzò a Chia un importante corso avanzato interattivo di ecografia, diagnosi prenatale invasiva, terapia fetale e infertilità, al quale presero parte circa 600 specialisti provenienti da vari paesi. Il medico del Microcitemico ha ricoperto anche cariche in seno all'Aogoi, l'associazione che riunisce i ginecologi italiani.
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 38 - Edizione CA)
PSICOLOGIA TRA SCIENZA E PROFESSIONE
 
Sabato 22 marzo 2014 è in programma un seminario dal titolo "La psicologia: tra scienza e professione". Appuntamento nell'aula magna del Corpo Aggiunto della Facoltà di Studi Umanistici (Via Is Mirrionis, 1) dalle 9 alle 13.
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 38 - Edizione CA)
SEMINARIO SU CARAVAGGIO
 
Dopodomani, a partire dalle 16.30, nell'aula Coroneo della Cittadella dei musei, si terrà un seminario di studi dal titolo “Caravaggio a Malta: Art and Knighthood”. Ospite d'eccezione sarà il professor Keith Sciberras, capo del dipartimento di Storia dell'arte dell'University of Malta ed uno dei massimi studiosi del Barocco.
 
L’UNIONE SARDA
9 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 51 - Edizione CA)
Il ritorno dei Giganti a Cabras
Altre 28 statue a Cagliari: sabato si aprono le due mostre
Tra commozione e dubbi l'arrivo su tre camion aperti delle sei sculture nuragiche
Patrizia Mocci
 
CABRAS L'attesa si spezza quando mancano pochi minuti alle 15.30. In lontananza ecco arrivare al museo civico tre camion cassonati che trasportano i dieci pezzi preziosi: sei statue nuragiche, i Giganti di Mont'e Prama, e quattro modellini di nuraghe. L'attesa, a questo punto, lascia subito spazio alla sorpresa. I reperti non sono stati custoditi all'interno di casse, come tanti si aspettavano, ma sono stati imballati con una tecnica decisamente particolare che li mostra in tutte le loro forme e la loro grandezza. E con i Giganti sono riaffiorate, naturalmente, le polemiche sullo smembramento del complesso nuragico. Tanti i dubbi sull'arrivo futuro delle altre statue, ai quali gli amministratori ribattono: la realizzazione della nuova ala del museo, che dovrebbe accogliere il resto del complesso, è stata finanziata.
L'ARRIVO Eccoli finalmente: dopo un'attesa durata quarant'anni, i Giganti tornano a Cabras. O, quanto meno, un'esigua parte, visto che dieci pezzi sono ora nel museo civico di Cabras e ben ventotto si trovano invece a Cagliari, pronti per essere ammirati sabato all'inaugurazione delle due mostre. Ieri pomeriggio, ad accogliere i reperti c'era anche Sisinnio Poddi, l'agricoltore che li scoprì nel marzo 1974 in un terreno vicino alla sua azienda, lungo la strada per Mari Ermi. «Nemmeno questa volta sono stato tenuto in considerazione» commenta polemico il settantenne. «Così come accaduto in tutti questi anni. Non ho mai ricevuto dagli amministratori locali l'invito a incontri e presentazioni che si sono susseguiti nel tempo». Reclami che il sindaco Cristiano Carrus respinge per ribattere, invece, il contrario.
L'EMOZIONE «Ciascuno a suo modo sognava questo momento, vederlo realizzato è un'emozione ancora più grande» dice l'assessore alla Cultura Fenisia Erdas. «È il primo passo per l'unione del complesso di Mont'e Prama, il secondo sarà sicuramente la realizzazione della nuova ala museale in cui potremmo accogliere tutti i pezzi». Affermazione condivisa dal sindaco Cristiano Carrus: «L'arrivo delle statue rappresenta un momento importantissimo e, soprattutto, un'occasione per il turismo se tutti gli operatori dell'economia locale riusciranno a sfruttarla. Non bisogna pensare che con l'arrivo delle statue si risolvano i problemi, le statue sono una grande opportunità che, se venisse colta al meglio, potrebbe creare importanti ricadute economiche».
LE POLEMICHE A lanciare qualche sassolino è l'ex sindaco Efisio Trincas, arrivato ieri pomeriggio al museo, durante le operazioni di scarico dei dieci pezzi. «Le altre statue non arriveranno, contrariamente a quanto si afferma con tanta decisione. Finirà che le altre 28 resteranno a Cagliari». La stessa tesi sostiene Ivo Zoccheddu, consigliere di opposizione in Consiglio comunale. «Ho sempre ritenuto sterili queste polemiche» replica il sindaco Carrus. «Abbiamo ottenuto un finanziamento per la realizzazione della nuova ala del museo».
 
L’UNIONE SARDA
10 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 51 - Edizione CA)
Cabras
Il vino di Mont'e Prama presentato da Savona
 
Il rientro a Cabras delle statue di Mont'e Prama merita di essere onorato e quindi degnamente bagnato da un buon bicchiere di vino rosso doc, appositamente imbottigliato e dedicato dalla storica cantina Contini all'avvenimento atteso da quarant'anni dai cabraresi e non solo. Si tratta di un vino prodotto dal vitigno nieddera, tipico delle terre del Sinis e che Cabras ama riservare agli avvenimenti eccezionali, destinati a lasciare il segno. L'etichetta non poteva che essere scontata e intonata alla circostanza : I giganti . Ospite e conduttore della mattinata di venerdì, ore 11 nei locali della cantina Contini, l'economista professor Paolo Savona che ha fatto di Cabras e di San Giovanni di Sinis la sua seconda terra. Il professor Savona, grande appassionato della storia dell'Isola, tratterà l'eccezionale rilevanza culturale che riveste il rientro delle statue di "Mont'e Prama" in relazione anche ai risvolti economici che potrebbero interessare il territorio. ( a. m. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
L’energia può arrivare anche dal mare
Studio del governo per verificare la presenza di idrocarburi. Venerdì a Sassari convegno della Fondazione Segni
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI La questione energetica attraversa da sempre la storia dell’industria e dello sviluppo in Sardegna, unica regione d’italia a non disporre del metano. La conseguenza del mix energetico dell’isola per cittadini e imprese sono i costi maggiorati rispetto alle tariffe nazionali. Dopo domani a Sassari (alla Camera di commercio) su iniziativa della Fondazione Segni, si terrà un convegno per fare il punto della situazione con i rappresentanti delle organizzazioni agricole e degli ambientalisti che contrastano la prospettiva delle trivellazioni. I lavori del convegno che ha per titolo “L’energia in Sardegna, vecchi problemi e nuove prospettive”, saranno chiusi da Franco Terlizzese, direttore generale del ministero dello Sviluppo economico che anticipa i temi in questa intervista alla Nuova. Facciamo il punto sul metano che si troverebbe nel mare dell’Oristanese e del petrolio al largo della Sardegna. E’ un dato reale? «Da un punto di vista tecnico potrebbero esserci quantità significative di metano perché nel bacino est del Mediterraneo sono state fatte scoperte in questo senso. Ma stiamo attenti alle esagerazioni». Allora perché c’è un grande interesse da parte delle compagnie private? «Le compagnie sono soggetti privati che cercano di fare utili e se nel mare non ci fosse nulla di interessante non ci sarebbero le richieste come, invece, ci sono dall’Italia, dalla Croazia, da Cipro, paesi che fanno di tutto per attirare questi investimenti». L’unico sistema per sapere se c’è il petrolio è quello di trivellare? «Sì non c’è altra soluzione ma stiamo calmi: trivellare è un’operazione costosa e allora il tema è capire: noi andremo nella direzione non delle trivellazioni ma degli studi e di una campagna oceanografica». Quanto costerebbe trivellare nel mare? «In acque profonde un pozzo costa dai 100 ai 150 milioni di euro. Fare alcuni pozzi esplorativi significa investire un miliardo di euro e allora, prima, bisogna compiere una serie di studi che durano mediamente dai cinque ai dieci anni». Lei si occupa di risorse minerarie e di idrocarburi ma allarghiamo il problema alle esigenze della Sardegna. Non sarebbe il momento di puntare sul metanodotto Galsi o comunque portare il gas con le navi metaniere? «Prima bisogna capire chi “mette” il metano. Nel caso del Galsi o delle navi c’è qualcuno che lo vende, nel nostro caso si deve diventare produttori. Altro problema: per portare il metano, prima di tutto, bisogna realizzare le infrastrutture». Fatto sta che la Sardegna continua a pagare l’energia a costi più alti. «In tutte le isole il costo strutturale dell’energia è più alto e poi subentrano meccanismi che permettono ai residenti di accorgersene meno. Si paga su base nazionale». Qual è il modo per risolvere il problema delle tariffe più alte? «Il governo ha destinato dei fondi per ridurre il costo dell’energia. E il gap rispetto all’Europa sta diminuendo. Certo questo non aiuta il nostro sistema che avrebbe bisogno di prezzi migliori. Purtroppo nella bolletta dei cittadini ci sono costi aggregati che fanno salire di molto le spese». Un po’ come per la benzina sulle cui tariffe incidono le accise dello Stato? «Sì il sistema energetico ha una quantità di rinnovabili da finanziare». La Sardegna punta molto sulle rinnovabili anche se qualcuno critica le troppe pale eoliche. «Sì, ma per le pale eoliche sono stati fatti dei Patti con molti soggetti e vanno rispettati. Significa che per molti anni pagheremo questa cifra nella bolletta ma, d’altra parte, è indispensabile per aumentare la quota di energia pulita». Per lei, in Sardegna, qual è il mix giusto nella produzione di energia, tra carbone, olio combustibile, metano? «Non voglio interferire con il piano energetico regionale. Mi limito a dire che si può rimanere all’interno della strategia nazionale che fissa gli impegni nazionali da qui al 2020».
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Attualità – pagina 12
Spending review, 5 miliardi in otto mesi
Cottarelli: «Tagli alle pensioni? È una scelta politica». Allarme dei sindacati per gli 85mila dipendenti statali “in esubero”
di Andrea Di Stefano
 
MILANO Oltre 5 miliardi di tagli alla spesa pubblica. Che se si fosse partiti ad inizio anno sarebbero stati anche di più. «Le cifre massime di risparmio sono di 7 miliardi su base annua se si fosse iniziato a gennaio», ha dichiarato ieri il commissario alla spending review Carlo Cottarelli in audizione al Senato. Se partiamo a maggio «dai 7-8 mesi si arriva a 5 miliardi appunto da maggio in poi». «Prudenzialmente si può contare di sicuro su 3 miliardi poi c’è un margine di incertezza - ha aggiunto - tutto dipende dalle decisioni politiche e da quanto si vuole spingere su certe leve». Questi numeri, ha proseguito, «sono aggiuntivi rispetto alla legge di stabilità». Il capitolo più significativo (10,3 miliardi nel triennio) rimane la voce di acquisti di beni e servizi, altri 6,6 miliardi vengono dai tagli dei trasferimenti alle imprese, sia da parte dello Stato che delle Regioni, alla Difesa viene chiesta una cura dimagrante, con una previsione di 2,6 miliardi di minori spese cui si aggiungono i 2,4 miliardi dati dalla razionalizzazione delle cinque forze di polizia. Allarme statali. 85mila esuberi tra gli statali è «una prima stima di massima che va affinata sulla base delle effettive riforme che dovranno essere chiarite nel 2014», ha detto Cottarelli. Una misura che potrebbe generare un risparmio per le casse statali di 3 miliardi, ma già si annuncia una fortissima battaglia sul tema. Per la Cgil si tratta dell’«ennesimo attacco al sistema pubblico e del welfare». «Abbiamo già dato», è la secca replica dei sindacati. «Non è questa la svolta buona» di Renzi, attacca la Fp-Cgil. Così si fanno solo «danni», dice il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, che chiede di partire da «un assetto istituzionale e amministrativo nuovo». Basta con il pubblico impiego «bancomat» del governo di turno, avverte anche la Uil. Palazzo Chigi precisa che il testo è soltanto una bozza. Nella bozza si fa riferimento a esuberi che «dipendono da piani specifici di riforma, ma la stima preliminare» appunto è «almeno 85.000 unità al 2016» per un «costo corrispondente di circa 3 miliardi». Pensioni. Sulle pensioni quello del dossier presentato da Cottarelli era «uno scenario illustrativo» che può essere «modulato secondo i parametri che si decidono». «Sono scelte politiche, si può anche decidere che non si devono toccare». Cottarelli ha spiegato che per lo scenario sulle pensioni è stato preso a riferimento il reddito procapite italiano calcolato dall’Istat, pari a 26.000 euro. Il contributo previsto dal dossier messo a punto finora sarebbe quindi partito da «pochi euro al mese andando poi a crescere» in base al reddito. Ma insomma tocca a Renzi decidere. Acquisti. Il commissario ha insistito sulla necessità di passare a una maggiore centralizzazione degli acquisti di beni e servizi della Pa, passando dalle attuale 32mila centrali di acquisto a un sistema più snello nel quale alla Consip si affiancano «centrali di acquisto regionali e delle città metropolitane». E ha spiegato che nella Pa, gli acquisti con metodo Consip «costano in media il 25% in meno». Sistema sanitario. «Mi è stato chiesto se il sistema sanitario nazionale è ancora sostenibile. Credo di sì, non è necessario un cambiamento radicale, non c’è da rivedere interamente il sistema», ha detto il commissario alla spending, spiegando che nel suo piano c'è «un’azione di risparmio e di efficientamento servizi». Le differenze a livello regionale spingono «verso la piena attuazione dei costi standard». Tagli alla sicurezza? «Sulle forze di polizia che esistano problemi di sovrapposizione e di coordinamento è abbastanza noto, che esistano margini di risparmio anche. Si sta parlando di piani di miglior coordinamento, compreso l’acquisto di beni e servizi. È un tema molto delicato: non si vuole ridurre il livello di sicurezza, è un’area in cui si parla di sinergie, spendendo di meno», ha detto Cottarelli, che ha aggiunto come esempio: «Non si capisce ad esempio «perché la Guardia di finanza debba avere un reparto antisommossa».
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Olbia – pagina 31
l’università
Morandi agli studenti: «Conto su di voi»
di Alessandro Pirina
 
OLBIA Francesco Morandi saluta i suoi allievi, ma non li abbandona. Anzi, il neoassessore regionale al Turismo invita studenti e laureati a lavorare insieme a lui per rilanciare l’economia dell’isola. Ieri il presidente del Polo universitario, chiamato da Francesco Pigliaru nella sua giunta, ha tenuto la sua ultima lezione da docente del piccolo ateneo olbiese, di cui, però, continuerà a mantenere la guida. «Quando è arrivata la notizia della nomina – ha raccontato alla platea Morandi –, ho ricevuto davvero tanti messaggi. I più belli sono stati quelli dei miei studenti e dei miei laureati. Vi ringrazio di cuore, anche se non vi libererete di me. È vero che questa, temporaneamente, è la mia ultima lezione olbiese da prof, ma sono convinto che insieme - io, voi e i tantissimi amici imprenditori - possiamo fare ancora tante cose. La nostra deve essere una piccola sfida per cambiare il sistema turismo. Ognuno deve far funzionare il proprio software personale e partorire idee visionarie per lavorare su progetti ambiziosi». Morandi si è soffermato sull’importanza della laurea. «La laurea serve, non lo dico io ma i numeri. È lo strumento che consente di entrare con successo nel mondo del lavoro. La nuova generazione sarda è culturalmente più attrezzata di quelle che l’hanno preceduta, ma ancora non basta. Tocca a voi far crescere il modello regionale e lo potete fare mettendovi al servizio della comunità. Ci sono persone che fanno tanto per l’economia del territorio, è a loro che vi dovete rivolgere con le vostre proposte e loro potranno così scommettere su di voi. Però dovete essere creativi e puntare su quei servizi che oggi non ci sono. A voi il compito di cambiare la cultura locale». Accanto agli studenti erano presenti proprio quelle imprese a cui Morandi ha rivolto l’invito di fare sistema. Da Meridiana a Moby, da Geasar a Navigo Sardegna, ma anche Confindustria, Cna e Confcommercio. «Bisogna far passare il messaggio che la Sardegna è bella, accessibile e non cara – ha concluso il neoassessore –. Purtroppo il Turismo non ha tante risorse in bilancio, ma si occupano di turismo anche agricoltura, cultura, lavoro, trasporti, programmazione. Io non chiederò più soldi, ma che tutti convergano verso determinati obiettivi. Insomma, faremo turismo con i soldi degli altri assessorati».
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Cultura – pagina 34
I GIGANTI TORNANO A CABRAS
Le statue del Sinis da ieri al Museo Civico
di Claudio Zoccheddu
 
CABRAS Sono arrivati in parata, a bordo di una cabriolet molto particolare. Il ritorno a Cabras dei Giganti di Monte Prama ha ricalcato le passerelle in auto delle star degli anni cinquanta. Il mezzo, ovviamente, non poteva essere una decapottabile bianca. Le statue di arenaria sono arrivate sul ribaltabile di un camioncino, avvolte da uno strato di cellophane e appesi ai tralicci che li sosterranno anche durante la mostra. Sei statue di guerrieri, di cui cinque già parzialmente montate e una da ricostruire, e quattro modellini di nuraghe. Una pattuglia che manca in laguna da quarant’anni e che, quando si è affacciata davanti al museo a bordo di un camion scoperto, ha sollevato tanta perplessità: «Abbiamo scelto questo sistema perché è il più sicuro”, ha spiegato Roberto Nardi, direttore del Centro di conservazione archeologica di Roma e titolare della ditta che ha curato il restauro e il trasporto dei Giganti, «in questo modo riduciamo il pericolo che le statue subiscano danni dovuti al trasporto». Più o meno lo stesso metodo che è stato utilizzato per il trasporto a Cagliari: «In quel caso è stato più complicato. E più lungo», ha detto ancora Nardi, «abbiamo fatto dieci viaggi per depositare ventotto sculture. Qua ne abbiamo portate solo dieci». Anche se il gruppo era ridotto, per scaricare i giganti ci sono volute circa due ore. Un’operazione lenta che, nonostante le recinzioni, non è sfuggita a una decina di curiosi. Uno per ogni scultura. Una volta e terra, i giganti sono stati trasportati davanti all’ingresso del museo. Poi, lo spostamento finale nella saletta che li ospiterà nei prossimi tempi. Sei saranno allineati lungo una parete, quattro lungo un’altra. Al centro della sala, proprio di fronte alle statue, sta per essere montato uno schermo touchscreen delle dimensioni di una porta: «Servirà per vedere le immagini in tre dimensioni del resto del complesso scultoreo», ha spiegato l’assessore alla cultura del comune di Cabras, Fenisia Erdas, «lo schermo è costato 30mila euro e ha un gemello a Cagliari». La contestata divisione delle statue, dunque, comprende anche gli apparati tecnologici. Tra le persone che si affannano a trasportare le statue e a terminare il “trasoloco” prima che tramonti il sole c’è anche Alessandro Usai, archeologo della soprintendenza di Cagliari: «Non sarà una divisione, il museo di Cagliari è uno dei più importanti del Mediterraneo e sarà messo a sistema con quello di Cabras». L’unico che parla apertamente di un ritorno di tutte la statue a Cabras è il sindaco, Cristiano Carrus: «Succederà appena avremo gli spazi disponibili ad accogliere tutti i giganti», ripete come un mantra mentre i primi giganti ritornano a casa e si preparano al galà di sabato, quando verranno mostrati al pubblico.

Questionario e social

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