UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 26 febbraio 2014

Mercoledì 26 febbraio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 febbraio 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA


1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
OLIMPIADI PER STUDENTI
Dal 30 maggio al 7 giugno si terrà “OlimpiKa”, Olimpiadi per studenti iscritti all'Università, al Cus, sede principale dell'evento.




2 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 19 - Edizione CA)
STORIA
Premio Asproni: venerdì a Cagliari le tesi di laurea salgono sul podio

Un premio per una bella laurea. Venerdì prossimo, alle 17, nella sala consiliare del Palazzo Viceregio di Cagliari, piazza Palazzo, si svolgerà la cerimonia di premiazione del Primo premio nazionale tesi di laurea Giorgio Asproni. Deputato del Regno per quasi trent'anni negli anni che videro il compimento dell'Unità nazionale, Asproni fu il protagonista indiscusso di una lotta politica tesa a portare la questione sarda al centro dei lavori parlamentari. Nell'intento di tramandare l'eredità morale del pensiero sempre attuale di Asproni, l'associazione ha bandito un premio per le tesi di laurea dedicato a quest'indubbio protagonista della storia del regno d'Italia, quest'anno assegnato alla tesi di laurea “Anna Franchi, giornalista e scrittrice” di Daria Arduini.
Come sottolineato dal presidente dell'associazione, Idimo Corte, «la commissione ha riservato particolare attenzione agli elaborati che hanno privilegiato aspetti della vita politica e culturale italiana che hanno caratterizzato l'attività politico-intellettuale dell'Asproni». Saranno inoltre premiati: “Conquistare la periferia: la fascistizzazione della provincia nuorese tra consenso e opposizione” di Basilio Fadda e “Stanislao Caboni e Giuseppe Musio: la classe dirigente sarda nel Risorgimento” di Valentina Anedda. Nel corso della cerimonia, patrocinata dalla Fondazione Banco di Sardegna, la tavola rotonda “Laicità e sfera pubblica nell'età contemporanea. Europa, Mediterraneo, Stati Uniti” con i docenti universitari Fulvio Conti, Anna Maria Isastia, Luciano Marrocu, Marco Pignotti e Stefano Pira.
Luca Lecis
 
 
 
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 43 - Edizione CA)
CONSORZIO UNO. Il sindaco all'attacco: «I dipendenti non si toccano»
Università, tagli agli stipendi del personale
Meno incisivi del previsto, ma pur sempre tagli. E il bilancio di previsione del Consorzio Uno, approvato due giorni fa dall'assemblea dei soci, si porta dietro accese polemiche. Con il Comune in prima linea a chiedere un cambiamento di rotta su rimborsi e consulenze. «Abbiamo votato a favore per consentire lo svolgimento dell'attività» ha detto il sindaco Tendas sottolineando numerose riserve. I tagli sono stati necessari per coprire un disavanzo di oltre 300 mila euro, ma secondo il sindaco le risorse si sarebbero potute recuperare tagliando ad esempio sui rimborso per le trasferte dei docenti. «L'unico rimborso ammissibile è quello forfetario pari al costo del biglietto del treno o di un altro mezzo pubblico» ha ribadito Guido Tendas. Comune contrario anche alla riduzione dei costi per i servizi di management, di laboratorio e biblioteca, oltre che al taglio di ore per i lavoratori. «La riduzione, se necessaria, deve interessare per lo stesso numero di ore tutti i lavoratori e, in proporzione, anche la direzione della società» precisa. Il presidente della Provincia Massimiliano De Seneen ha ricordato che questi tagli «sono stati condivisi con i dipendenti». I lavoratori dovranno decidere se accettare o meno la proposta di contratto del Consorzio Uno entro sabato 1 marzo. «Non è una vittoria per nessuno - ha commentato Francesco Asquer, della direzione del Consorzio - ma siamo riusciti a tutelare i posti di lavoro e garantire i servizi, i tagli purtroppo ci sono ma in misura inferiore rispetto a quella che era stata prevista». ( v. p. )
 



4 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 19 - Edizione CA)
SOLE, UN LINGUISTA NATO PER IL TEATRO
È morto improvvisamente uno degli intellettuali
che hanno segnato la vita culturale sassarese
Sassari ha perso uno degli ultimi intellettuali, il teatro sardo una delle figure di spicco. È morto lunedì sera, colpito da ictus, Leonardo Sole, linguista, semiologo, drammaturgo, membro nazionale dei critici teatrali e poeta. Classe 1934, ha insegnato Linguistica generale all'Università di Sassari sino a dieci anni fa e ha fondato insieme a Giuseppe Serpillo il teatro sperimentale universitario.
Prezioso il suo contributo in diversi campi della ricerca. In “Sassari e la sua lingua” (Stamperia artistica, 1999) risolve una delle questioni legate alle origini del sassarese, formatosi come “pidgin” a Porto Torres, intorno al secolo XI ed evolutosi come una lingua creola, nel senso di lingua mista, su base toscano-corsa con influenze liguri e spagnole. Ha analizzato i modelli linguistici di base e le modalità di scrittura dei maggiori scrittori e poeti sardi. In particolare ha messo in evidenza un aspetto trascurato della scrittura di Grazia Deledda: il ritmo della lingua sarda è struttura portante nella scrittura del premio Nobel, che utilizza poi il sistema dei colori come codice sovrapponibile e talvolta alternativo alla parola.
Insieme a un altro grande sassarese, l'etnomusicologo Pietro Sassu, e a Diego Carpitella, ha pubblicato nel 1973 i tre dischi “La musica sarda. Canti e danze popolari” (Albatros) accompagnati da un saggio di analisi semiotiche che restano opera insuperata e fondamentale.
Da menzionare pure il volume “Lingua e cultura in Sardegna. La situazione sociolinguistica” (Unicopli, 1988).
Fin dall'anno della fondazione (1982) è stato membro del Bureau européen pour les langues moins répandues e anche presidente del Confemili, il Comitato nazionale federativo minoranze linguistiche d'Italia.
Drammaturgo, ha scritto diverse opere, utilizzando italiano, sardo e sassarese: “Pedru Zara”, storia di un emigrato, rappresentata anche in Corsica, “Funtanaruja”; “Il pianto della Madonna”; “La casa del bosco” sulla beata Antonia Mesina; “Itaca!Itaca!”. Per la Rai ha scritto lo sceneggiato storico “Leonardo Alagon”, dieci puntate andate in onda tra il 1988 e il '92.
Giampiero Marras



LA NUOVA SARDEGNA 

 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 5 - Sardegna
PIGLIARU, 52 MILIONI PER I CASSINTEGRATI 
Impegnato nel primo trasloco post elezioni, il presidente studia una soluzione per il dossier sugli ammortizzatori sociali 
di Luca Rojch
CAGLIARI Un primo trasloco il nuovo presidente della Regione l’ha fatto ieri: dalla sede elettorale di via Bottego, teatro della festa del 16 febbraio ai piedi della Basilica di Bonaria, a un quadrivano di via XX Settembre. Per il secondo, quello definitivo, a Villa Devoto o in viale Trento, Francesco Pigliaru avrà ancora almeno una decina di giorni per prepararlo. Se entro questa settimana le verifiche dell’Ufficio centrale regionale andranno a buon fine, a metà della prossima Pigliaru potrebbe insediarsi nella sede istituzionale. Un dossier al giorno. Anche ieri è stata una giornata d’intenso lavoro per il governatore, come fanno sapere dal suo staff. Pigliaru è impegnato a studiare più di un dossier al giorno e soprattutto è alla ricerca delle coperture di bilancio per dare un futuro ad esempio all’annunciato piano straordinario per l’edilizia scolastico: 120 milioni l’anno fino al 2019. Un tweet al giorno. È l’altro impegno preso da Francesco Pigliaru in questi giorni d’attesa. Dopo aver annunciato che chiederà a Renzi lo svincolo della Sardegna dal Patto di stabilità, ieri ha annunciato di «essere impegnato a verificare la possibilità che possano essere sbloccati i 52 milioni della convenzione Inps-Regione per i lavoratori in mobilità e cassa integrazione». Anche questa è una delle priorità del professore, che continua ad affrontare le emergenze e quella degli ammortizzatori sociali lo è da sempre a causa dei continui ritardi dello Stato nel girare le somme per la copertura. Un assessore al giorno. La lotteria per l’esecutivo è ancora in corso. Anzi, l’affollamento aumenta di ora in ora. Soprattutto perché Pigliaru ha confermato di voler schierare una giunta in perfetta parità di genere. Ecco allora che fra le nomination dell’ultim’ora ci sono soprattutto donne. Confermata Maria Del Zompo alla Sanità, anche se spunta la candidatura di Lugi Arru, presidente dell’Ordine dei medici di Nuoro, le altre indiscrezioni annunciano la storica dell’arte Giuliana Altea (assessorato alla cultura ma qui a comandare la lista è ancora Paolo Maninchedda), la psicologa Luisa Puggioni (al lavoro in concorrenza con l’ex capogruppo del Pd Giampaolo Diana e Lilli Pruna di Sel), la funzionaria regionale Carla Testa (ambiente) e l’ex dirigente regionale Paola Cannas (urbanistica) che nella stesura del Ppr di Soru ha lavorato con l’allora assessore Gian Valerio Sanna e che oggi potrebbe essere il suo primo rivale. Per la sesta donna assessore sono in ballottaggio Elisabetta Falchi (agricoltura), Barbara Argiolas (turismo) e Annamaria Busia (lavori pubblici).
BUON LAVORO DAI COLLEGHI. Ieri è stato il Senato accademico di Cagliari a esprimere «viva soddisfazione» per il successo elettorale di Francesco Pigliaru, tra l’altro prima di candidarsi prorettore delegato per la ricerca scientifica. «Siamo certi - si legge nella nota – dell’attenzione che il nuovo presidente avrà per il ruolo fondamentale della formazione e della ricerca scientifica a favore dello sviluppo socio economico della Sardegna». (ua)



 

6 - La Nuova Sardegna / Pagina 15 - Cultura-Spettacoli
La parola ai lettori
ISTRUZIONE Laureati a spasso e carriere senza titolo
Nei social networks (agorà del XXI secolo) si contesta il fatto che una buona fetta del governo Renzi non sia laureato. Molti editorialisti dei media rispondono che il popolo è superficiale. Ora io premetto che nella mia "carriera" da studente universitario ho visto lauree con "110/110 summa cum laude" con la stessa consistenza di un soufflé venuto male… ma ammetto anche che le proposte di lavoro pullulano di richieste di "neo laureati - almeno 100/110 - quattro anni d'esperienza - max 28anni"Sia chiaro: concordo con l’esperto che aveva fissato due sole ma essenziali condizioni per entrare nella sua agenzia: a) avere talento; b) essere una persona perbene. Ed in mancanza di una delle due, la sua risposta era cortese ma negativa. Ed allora io mi domando: 1. Se la laurea non è essenziale per guidare una nazione, perché è indispensabile per un lavoro (di quelli sudati e risibilmente retribuiti)?2. Con tanti laureati a spasso senza lavoro, è lecito irritarsi vedendo far carriera istituzionale persone senza adeguato titolo? C'è una splendida frase di Wolfgang Johannes Goethe: "Tutto quello che so, non l'ho imparato a scuola!". Non è certo un titolo che dà preparazione… figuriamoci senza…
Vincenzo Mangione, Sassari

 
 
 

7 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Sassari
CAMPUS UNIVERSITARIO, IL CASO FINISCE AL TAR 
L’impresa Zanfarino chiede i danni all’Ersu ritenendo di essere stata esclusa dal bando senza motivo 
di Vincenzo Garofalo
SASSARI Esclusa senza alcuna spiegazione dal bando per la ricerca di un’area su cui costruire il nuovo campus universitario, la società Zanfarino Srl, amministrata dall’ex presidente provinciale di Confindustria, Stefano Poddighe, chiede ora i danni all’Ersu. Una richiesta di risarcimento a sei zeri, presentata al Tar della Sardegna e contro la quale l’Ente per il diritto universitario di Sassari ha intenzione di resistere. L’impresa di costruzioni sassarese due anni fa aveva risposto all’avviso pubblico con cui l’Ersu cercava un terreno in città dove realizzare nuove residenze universitarie. A disposizione c’erano - e ci sono dato che il campus non è ancora strato costruito - 40 milioni di euro. La società guidata da Poddighe si era fatta avanti proponendo l’area di via Zanfarino occupata dallo stabile ex Inps. La Zanfarino srl stringeva in mano un progetto edilizio già approvato dal Comune, con tanto di concessione edilizia. Nonostante sia stato completamente ignorato dall’Ersu, il piano, redatto dall’ingegnere Renzo Solmona, va avanti ugualmente: i cantieri sono stati già avviati per non perdere l’autorizzazione a costruire. Il progetto prevede la realizzazione di una moderna casa dello studente, sviluppata in 58.950 metri cubi: 26 mila utilizzati per un parcheggio interrato per 213 posti auto, e il resto demolendo e ricostruendo uno dei due vecchi edifici già esistenti e rimettendo completamente a nuovo l’altro immobile, quello più grande che si affaccia su via Zanfarino. In totale il residence ideato per gli studenti universitari potrà offrire 500 posti letto, un’ampia palestra con sala attrezzi, area ginnastica, sala massaggi, spogliatoio, lavanderia e stireria. Al piano terra troveranno posto una sala polifunzionale con 140 poltrone, utilizzabile per convegni e spettacoli, un bar e un giardino d’inverno chiuso con una copertura in plexiglas. È previsto anche un piano attico riservato a eventuali residenze per docenti. Tutto questo sulla carta. Perché il progetto chiavi in mano non ha entusiasmato l’Ersu: come lamenta la Zanfarino srl col suo ricorso al Tar, l’ente lo ha scartato senza svolgere un sopralluogo nell’area e senza inviare alcuna riposta all’impresa di costruzioni. Non accettando questa esclusione a priori, la società di Poddighe chiede ora un cospicuo risarcimento danni all’Ersu. La proposta della Zanfarino srl non è stata l’unica a essere bocciata dall’Ersu: l’ente di via Coppino ha scartato diverse offerte, fra cui l’ex hotel Turritania in piazza Sant’Antonio, l’ex brefotrofio di via Sant’Anna, di proprietà dell’Università, l’area ex Iveco tra via Rizzeddu e via Verona, un terreno di oltre 6 ettari a Piandanna. L’Ersu è rimasta ammaliata dal progetto presentato dalla Cator, impresa sassarese di proprietà della famiglia Cavalieri, che ha offerto l’area delle ex semolerie Azzena: un ettaro di terreno su cui la Cator vorrebbe riadattare a residenza universitaria le antiche strutture industriale abbandonate. Un’idea portata avanti con forza dall’Ersu, ma affossata dal consiglio comunale, che a più riprese, e anche approvando una mozione presentata da Sel, ha fatto capire che non concederà mai la variante urbanistica necessaria per consentire l’avvio dei lavori. Un braccio di ferro andato avanti per oltre un anno, che ha visto il suo epilogo le scorse settimane con la Commissione urbanistica che ha ribadito il suo “no”, informale, al progetto. Ora Comune ed Ersu dovrebbero trovare una soluzione alternativa, a tempo di record: dei 40 milioni disponibili, i 20 finanziati dal Cipe devono essere impegnati entro giugno, oppure potrebbero svanire.
 
 
 
 

8 - La Nuova Sardegna / Pagina 35 - Cultura-Spettacoli
FABIO VOLO IN SARDEGNA
per presentare “La strada verso casa” 
SASSARI Arriva in Sardegna per la prima volta e arriva carico del suo ultimo successo editoriale “La strada verso casa” (Mondadori): Fabio Volo sarà ospite della rassegna “Scrittori a piede liberos”. L’attore, scrittore, conduttore radiofonico e televisivo, doppiatore e sceneggiatore comincerà il suo breve tour curato dall’associazione Lìberos (media partner Sardinia Post) venerdì alle 18 dalla facoltà di Studi umanistici dell’Università di Cagliari, nell’aula magna Aldo Capitini (corpo aggiunto - via Is Mirrionis 1), in collaborazione con il corso di laurea in Scienze della comunicazione. Per raccontare la storia di due fratelli che gli ev enti costringono ad avvicinarsi, a capirsi di nuovo dopo un passato burrascoso e di un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma, Fabio Volo sabato alle 11 sarà al Museo naturalistico del territorio della Marmilla, sulla strada che collega Collinas a Lunamatrona. L’incontro segna una nuova collaborazione: è il primo di una serie di appuntamenti che il Consorzio Sa Corona Arrubia e Lìberos organizzeranno ogni primo sabato del mese. La giornata di Volo prosegue nel pomeriggio a Sassari, dove alle 17.30, l’autore sarà al Teatro Verdi (via Politeama) mentre alle 20.30 “La strada verso casa” verrà presentato al Teatro Civico di Alghero (piazza Teatro). Il tema del libro: Marco non ha mai scelto, perché ha paura che una scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Il nuovo romanzo di Fabio Volo racconta la storia di due fratelli che gli eventi costringono ad avvicinarsi, a capirsi di nuovo. E di un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma. Racconta una grande e tormentata storia d'amore che attraversa gli anni, e come tutte le grandi storie d'amore ha a che fare con le cose splendide e con quelle terribili della vita. Racconta il dolore che piega in due e la felicità che fa cantare inventandosi le parole.



 

9 - La Nuova Sardegna / Pagina 37 - Cultura-Spettacoli
LEONARDO SOLE, IL TEATRO AL SERVIZIO DELLA LIMBA 
Sassari, oggi alle 15 i funerali del docente universitario, critico, poeta, commediografo che valorizzò la lingua sarda 
di Franco Enna
SASSARI Anche Leonardo se n'è andato(i funerali saranno oggi alle 15 a Mater Ecclesiae, a Sassari). Aveva ormai 80 anni e, nel silenzio affettuoso della sua casa, forse ne sentiva anche lui il peso ogni giorno che passava. Dunque, anche Leonardo Sole ha chiuso per sempre gli occhi su un presente in cui, probabilmente, non si riconosceva più, perché il tempo sa essere "carrogna": come diceva uno dei suoi amici di scena, Gaetano Lubino, che fu uno degli attori della Compagnia Teatro Sassari, con cui Sole esordì nel teatro "Il Ferroviario" negli anni Settanta con la sua prima commedia "Occi mei e occi toi", che fu un autentico successo, sia di pubblico che di critica. Recentemente, non stava bene, il nostro Leonardo, ma teneva duro, perché chi ha avuto successo nella vita sa sempre come far ringiovanire il Tempo, caricandolo di ricordi, di vecchie e nuove amicizie, e di affetti duraturi. Molti di noi lo conobbero proprio in quei "favolosi" anni Settanta. Furono anni di ricerca e di sperimentazioni su noi stessi, oltre che di contestazioni contro un presente che non voleva accettare di rinnovarsi per paura di perdere anche quel poco che possedeva (un po'come lo status politico e sociale di oggi). Ma tutti noi - Nardo compreso -, credevamo nel nostro futuro, ed eravamo tutti ben decisi a proseguire il nostro cammino di ricerca e di sperimentazione. Rispetto a noi, Leonardo aveva qualche anno in più, ma soprattutto anche una esperienza di studi e di vita che nessuno di noi avrebbe mai sognato di possedere. Lui era già un Maestro con la "emme" maiuscola: addirittura un Professore dell'Università; e poi era anche uno scrittore, un critico letterario e persino un linguista che preferiva la lingua sarda di base, dal Logudorese al Sassarese, e per di più amava inserire tutto questo ben di Dio ("si fa per dire", direbbe lui) in testi teatrali di facile lettura e trasferibili in palcoscenico con attori giovani e pronti ai grandi colpi di scena. I teatri di quegli anni erano per lo più palcoscenici parrocchiali: per cui le nostre prime commedie giovanili venivano recitate sui ripiani minuscoli e di pietra, mentre sognavamo il Teatro Verdi, dove già si recitavano le coloratissime opere liriche e i grandi attori del Continente lontano. Ma lui, Leonardo, era un Docente Universitario con le maiuscole, perciò non fu più impossibile, anche per le nostre commedie dialettali, salire sempre più spesso sulle vecchie assi del palcoscenico del Cinema Teatro Verdi (e, in via subordinata, al Teatro Astra) . Fu proprio in quegli anni, dagli '80 in poi, che Leonardo si lasciò "catturare" da compagnie teatrali professionistiche, con veri attori, allontanandosi sempre di più dal cosiddetto "Teatro parrocchiale", ma soprattutto cercando per se stesso altre fonti di arricchimento culturale. Quando si parlava con Leonardo di problemi legati al nostro teatro, lui giocava un po'al "ribasso", non tanto perché volesse sminuire il lavoro "parrocchiale", quanto perché desiderava che osassimo un po' di più. Nel frattempo, molti di noi, ormai avviati al lavoro professionale e operativo, avevamo già cambiato i nostri obiettivi. Però non ci perdemmo di vista, almeno agli inizi. Anche perché lui, dopo aver lavorato per grandi compagnie professionistiche, aveva incominciato a spostare la sua attenzione ad altri temi, compreso il lavoro universitario, che non aveva mai mollato del tutto. Fu in quegli anni che incrementò la sua azione operativa con "La Nuova Sardegna",scrivendo articoli di critica teatrale e cinematografica, ma anche occupandosi dei temi sull'utilizzo della lingua sarda in tutti i settori della conoscenza, compresa la scuola di base. In qualche modo, insomma, fu un precursore del recupero della lingua sardo in ambito scolastico, anticipando in qualche modo l'idea del "salvataggio" della nostra lingua madre, che oggi ha assunto un grande valore educativo, convincendo anche la scuola odierna, che sta elaborando progetti di formazione che avranno sicuramente ripercussioni sul futuro dei nostri ragazzi. Negli ultimi tempi, inoltre, il nostro grande linguista e commediografo aveva riscoperto il grande valore consolatorio dalla poesia, tanto da pubblicare su Internet una sorta di "Blog" poetico quasi segreto, dove riportare alcune sue poesie, di cui ci permettiamo di trascriverne almeno una, che rivela un respiro intimo pieno di poetica consolazione. Desdemona nara Desdemona nara ... / t'apo 'idu ricamende/ mucaloros de nie/ in s'oru 'e s'aera colorida/ pustis riende ses bénnida a mie/ ma su chi m'as regaladu/ unu puzone l'at manciadu: abba', amore, su sole/ at cazzadu attesu sa notte:/ pesadinde, est ora 'e partire. Desdemona, racconta ... / ti ho vista ricamare / fazzoletti di neve / lungo gli orli colorati dell'aria / poi sorridente a me sei venuta / ma ciò che mi hai donato / un uccello l'ha macchiato: / guarda, amore, il sole / ha messo in fuga la notte: / alzati, è ora di partire .



 

10 - La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Sassari
L’allegro connubio di fisica e sport a “Scienza in piazza” 
PIANDANNA Ha chiuso i battenti la manifestazione organizzata da docenti e “Società astronomica turritana”. In mostra per quattro giorni i lavori e le scoperte degli studenti di 12 scuole
di Antonio Meloni
SASSARI Ha chiuso i battenti ieri la manifestazione “La Scienza in piazza”, dopo quattro giorni di attività che ha coinvolto studenti e insegnanti di dodici scuole nei corridoi del dipartimento di Scienze a Piandanna. La kermesse, arrivata alla nona edizione, era incentrata quest’anno sui rapporti tra la scienza e le discipline sportive, progetto che ha impegnato alunni e insegnanti di fisica e chimica durante l’anno scolastico. Esperimenti, congegni, invenzioni, sono stati illustrati direttamente dai ragazzi, nella sede di Piandanna, meta di curiosi che hanno apprezzato la bella iniziativa realizzata dall’Associazione insegnanti di fisica in collaborazione con la “Società astronomica turritana”. Che scienza sport sia un binomio inscindibile è indubbio: a cominciare dall’alimentazione, infatti, lo sport è un terreno su cui le scienze giocano un ruolo fondamentale. Per questo gli studenti dello Scientifico Marconi hanno ideato e stilato la classifica degli alimenti che concorrono alla preparazione di un atleta. Classifica rappresentata da un’originale piramide di plastica trasparente . Ma se il tema è la fisica, ecco il simulatore di formula uno ideato dagli studenti del liceo Azuni: un casco collegato con tiranti al volantino di una consolle che riproduce le sollecitazioni durante la gara. Bello anche lo stand del Comprensivo 2 di Porto Torres che ha studiato i palloni da calcio e qui le curiosità non mancano perché, pochi, forse, sanno che le placche di una sfera da gioco sono pentagonali per garantire la migliore sfericità alla struttura. Spazio alle curiosità: i ragazzi di Porto Torres, infatti, hanno rilevato che un pallone comunemente usato ha 32 facce, 60 vertici e 90 spigoli. Gli studenti dello Scientifico Spano, invece, hanno realizzato e testato alcuni boomerang in legno leggero e quelli del Canopoleno hanno risposto alla sfida collegando le racchette da ping pong a un accelerometro per misurare, in newton al secondo, la forza dell’impulso esercitato dalla pallina sulla racchetta. Quattro giorni difficili da scordare trascorsi all’insegna della collaudata formula “imparare giocando” che ha sempre garantito ottimi risultati sul piano didattico.



 

11 - La Nuova Sardegna / Pagina 15 - Cultura-Spettacoli
CREATIVITÀ E NUOVE START-UP PER CREARE OCCUPAZIONE 
di CLAUDIO GIUA 
L’ANALISI Imparare facendo invece di restare prigionieri delle enunciazioni di principio del Jobs Act o degli equilibrismi di ingegneria costituzionale
Per Renzi e Napolitano l'occupazione è «l'urgenza più importante». Il premier ha promesso di affrontare la riforma del lavoro, con l'ormai famoso Jobs Act, entro marzo. Il presidente della Repubblica non smetterà di pungolarlo. Eppure entrambi sono consapevoli che le condizioni sono tali da consigliare massima prudenza nelle promesse e nei progetti. Perché ogni mese chiudono migliaia di imprese. Perché un'intera generazione non è entrata nei processi produttivi e farà enorme fatica a recuperare persino se l'economia dovesse ripartire. Perché i mercati finanziari premiano chi crea valore e penalizzano chi crea lavoro (più dipendenti=più costi). Perché gran parte dell'innovazione è finalizzata a disintermediare e dunque a eliminare occupazione. Faccio due esempi presi dalla politica e dall'imprenditoria. Il primo. La manovra finanziaria triennale chiamata "Salva Italia", approvata dal governo Monti nel dicembre 2011, ci sta costando 40 miliardi di euro, ha impedito la bancarotta del paese, ma l'ha impoverito così tanto che il tasso di disoccupazione continuerà a crescere (13 per cento a fine 2014). Il secondo esempio. La scorsa settimana Facebook ha comprato WhatsApp, un'azienda monoprodotto, pagandola 19 miliardi di dollari, poco meno di 14 miliardi di euro. Grazie all'investimento di Mark Zuckerberg e soci, sono diventati miliardari i due giovani ideatori del sistema di messaggistica mobile, Jan Koum e Brian Acton, e plurimilionari i loro 53 (avete letto bene: cinquantatré) dipendenti. Né il Salva Italia né WhatsApp hanno creato lavoro, se non in misura infinitesima. Entrambi, anzi, hanno incrementato le disuguaglianze. Nel primo caso siamo qui noi a testimoniarlo, nel secondo ci fidiamo della parola dell'economista Robert Reich, docente a Berkeley e stimatissimo segretario del lavoro con il presidente Bill Clinton: «Il valore di WhatsApp proviene da due cose. Anzitutto, la tecnologia sotto forma di un'applicazione semplice, ma potente che permette agli utenti di inviare e ricevere messaggi di testo, immagini, audio e video attraverso Internet. Poi, l'effetto-rete: più persone usano WhatsApp, più altre persone lo vogliono». Per fare tutto questo servono così pochi addetti da far concludere a Reich: «Non c'è più alcuna correlazione tra le dimensioni di una base di clienti e il numero di dipendenti necessari per servirli». La nostra esperienza quotidiana lo conferma, seppure non nello stesso rapporto di WhatsApp, cioè 55 lavoratori per 450 milioni di utenti, molti dei quali già paganti: nelle banche italiane dei moduli e delle distinte trovavi frotte di sportellisti, così come c'erano migliaia di casellanti sulle autostrade, bigliettai sui tram, operai nelle fabbriche pre-robotizzate, centralinisti nelle aziende, garzoni dai fruttivendoli. L'automatizzazione delle produzioni, la concentrazioni dei luoghi di commercio, la digitalizzazione dei servizi fanno crescere la produttività e talvolta salire i profitti aziendali, mentre diminuiscono i posti di lavoro e vengono congelati gli stipendi. La conclusione di Reich è sconsolante: «Se non riusciamo a ridistribuire i guadagni, l'economia non può generare una domanda sufficiente per sostenere se stessa e la società non può mantenere la coesione sufficiente per tenere tutti insieme». Tuttavia, l'America non è l'Italia. La risposta del nostro paese alla crisi dell'occupazione può essere quella della creatività e dell'inventiva di massa, della moltiplicazione delle imprese che aprono filiere di prodotti e servizi. In altre parole, bisogna incentivare le start-up, la terza rivoluzione industriale in linea con la grande tradizione della piccola imprenditoria italiana. Scrive Massimo Russo, direttore di Wired Italia: «Imparare facendo. È questa la discussione che vogliamo, invece delle enunciazioni di principio del Jobs Act o degli equilibrismi di ingegneria costituzionale». Condivido. Mi aspetto dal governo Renzi riforme che abbiano effetti sul medio-lungo periodo. Anche se chi è senza lavoro ne chiede, a gran voce, di immediati.




 

QUOTIDIANI NAZIONALI
 
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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