Lunedì 24 febbraio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 febbraio 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 11 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Otto appuntamenti promossi dall'Unicef
IL DOVERE DI ASCOLTARE I BAMBINI INVISIBILI DEL MONDO

Sarà il presidente nazionale del'Unicef Giacomo Guerrera, con una relazione sull'impegno per gli obiettivi del millennio, ad aprire venerdì 28 il XX corso multidisciplinare di Educazione allo Sviluppo organizzato dal Comitato Provinciale con l'Università di Cagliari. “Un impegno per i bambini invisibili” è il tema delle lezioni, che sino al 30 maggio, per otto venerdì, si terranno dalle 18 alle 20 nell'Aula magna del corpo aggiunto della Facoltà di Scienze della Formazione.
L'etica della responsabilità nell'ascolto dei minori, il naufragio della cittadinanza e della solidarietà dopo Lampedusa, le diverse dimensioni della discriminazione, la violenza di genere, e ancora le testimonianze dirette del popolo Rom. E l'Africa, la cooperazione internazionale, le emergenze ambientali nei paesi in via di sviluppo. Argomenti che riguardano tutti. Tra i relatori, l'ex ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge, suor Elisa Kindanè (Nigrizia) Giorgio Giacomelli, ambasciatore emerito, già vice segretario dell'Onu, il generale Claudio Tozzi, comandante militare della Sardegna, Pierpaolo Roggero, direttore nucleo ricerche sulla desertificazione dell' Università di Sassari. Ad aprire i lavori, col presidente nazionale, Rosella Onnis e Paola Manconi per l'Unicef cittadina e regionale, Giulio Paulis, presidente Facoltà Studi Umanistici, Sergio Del Giacco, direttore del corso. Possono iscriversi studenti di tutte le Facoltà, operatori ed educatori. Pren. on-line www.unicef.it, sez. di Cagliari e iscrizioni nella sede Unicef, via Sulcis c/o Istituto Deledda fino a giovedì..
 
 
 
 
2 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 28 - Edizione CA)
SASSARI. Tutti i tentativi di salvataggio per Veterinaria
ATENEO, LA SPERANZA PASSA PER ROMA
La speranza di salvare il dipartimento di Veterinaria a Sassari passa per Roma. Viaggio nella capitale, da questa mattina, per il rettore Attilio Mastino e il direttore del dipartimento Salvatore Naitana, per incontrare i colleghi della conferenza dei rettori e i vertici del Ministero dell'Istruzione. Troppo pochi i 24 posti assegnati per quest'anno, contro i 30 dello scorso e pensando agli 80 di dieci anni fa. Soprattutto per un dipartimento, unico in Sardegna e che, nel 2013, è stato riconosciuto Internazionale dall'Eaeve. «Le speranze di un aumento dei posti ci sono - ha commentato Mastino - e nella conferenza della Crui abbiamo avuto un riscontro positivo». Si è già discusso di aspetti riguardanti il medico veterinario: più competenza in ambito sanitario e l'importanza degli ospedali. «Abbiamo ribadito - ha spiegato il rettore - che la formazione del veterinario non deve essere soltanto a carico delle Università e del ministero dell'Istruzione ma prevedere il coinvolgimento del Ministero della Salute, in sinergia con il servizio sanitario nazionale. Questo permetterà alta formazione in un quadro internazionale». Al primo incontro a Roma, la settimana scorsa, i tredici rettori con un dipartimento di veterinaria e i loro direttori hanno elaborato un documento da presentare al ministro. Il tavolo, voluto dal rettore Mastino, è stato presieduto da Attilio Corradi dell'Università di Parma. (a. br)
 
 
 
3 - L’Unione Sarda / Sport Vari (Pagina 34 - Edizione IF)
Il presidente sardo Gianfranco Fara: «Un assessore sportivo? Meglio di no»
«E ADESSO MENO BUROCRAZIA» Ecco cosa chiede il Coni alla nuova Giunta

«Noi siamo sport, non politica. Non ci interessa il colore della Giunta ma il suo operato». Gianfranco Fara, indiscusso numero 1 del Coni Sardegna, si prepara ad avviare un costruttivo dialogo con il nuovo assessore allo sport. C'è da raccogliere l'eredità di Sergio Milia, ex sportivo professionista, al quale era stata affidata anche la Cultura e la Pubblica Istruzione: «Ma non chiedo che ci sia ancora uno sportivo, come non vorrei un medico alla Sanità. Mi spiace dirlo, ma ci s sono state carenze, per esempio sui trasporti che ci vedono molto penalizzati», dice in modo anche inatteso. Il rapporto Coni-Regione era sembrato a tratti perfino idilliaco: «Qualcosa di buono è stato fatto, penso al censimento degli impianti sportivi, che siamo l'unica regione ad aver fatto, ma su tante altre cose si può e si deve migliorare. Anche se in generale il bilancio è buono».
È il momento di mettere i problemi sul tappeto, non prima di aver ricordato che «in Sardegna ci sono 300 mila praticanti, quasi un sardo su sei, con 800 società, 45 federazioni sportive, 10 discipline associate e 15 enti di promozione che fanno attività». Di cosa hanno bisogno? «Meno burocrazia, più sollecitudine nei pagamenti, nei finanziamenti delle leggi. Le società sportive hanno bisogno di certezze, altrimenti muoiono. Tante sono state costrette a chiudere per i ritardi. Ma non è la politica che non funziona, è l'apparato burocratico».
La politica ha i suoi interventi da fare: «La legge 17 è una buona legge, lo dicono tutti, ma bisogna adeguarla ai tempi. L'articolo 9 dispone il trasferimento a comuni e province di fondi per allestire manifestazioni a carattere locale: tre milioni di euro che non sono arrivati. C'era poi un milione di euro per i cosiddetti grandi eventi, ma è stato suddiviso in tante manifestazioni più piccole. Forse questo articolo 9 andrebbe abrogato subito».
La campagna elettorale ha portato tante promesse, come sempre: «Hanno detto che avrebbero portato il finanziamento della legge sullo sport da 6 a 9 milioni, vediamo se lo faranno», allarga le braccia Fara, «tenendo presente che nel 2014 i 6 milioni inseriti, contro i 9 del 2013, basteranno soltanto per le trasferte e null'altro».
Francesco Pigliaru è un professore, Fara ha due speranze sul nuovo presidente della Giunta: «Intanto spero che riprenda la politica di Soru, che dopo due anni in cui non ci ha fatto toccare palla, aveva cominciato a conoscere e sostenere lo sport. Poi che, essendo un docente, sappia incrementare il rapporto di università e scuola con lo sport. Un connubio indispensabile per migliorare la cultura dei ragazzi e aiutare le società sportive». C'è poi una vecchia questione che a Fara sta particolarmente a cuore: «Il palazzo delle Federazioni è un'idea di Soru, ce l'hanno promessa ma da allora non è stata ancora realizzata. Qualcuno ci ha trascurato, qualcuno ci ha messo i bastoni tra le ruote. Pigliaru alle federazioni sportive ha detto che si prenderà questo impegno».
Oltre alla Giunta e all'assessorato, c'è Sardegna Promozione: «Noi non abbiamo rapporti con questo ente, non ci interessa. Vogliamo che i soldi per i grandi eventi siano messi sul comma 4. Però hanno avuto intuizioni molto felici, come la 6 giorni di enduro in Gallura».
Carlo Alberto Melis


LA NUOVA SARDEGNA 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 5 - Sardegna
PIGLIARU DÀ IL VIA ALLE CONSULTAZIONI Il governatore incontra i partiti del centrosinistra, ma ha già le idee chiare: 12 assessori, la metà saranno donne 
REGIONE»VERSO LA GIUNTA
di Luca Rojch
SASSARI Fuga dalla tecnocrazia. La paura che sottotraccia angoscia i partiti è l’effetto Monti. Il terrore che il governo Pigliaru si trasformi nell’esecutivo dei professori. Oggi il presidente inizia le consultazioni. E sarà questo il mantra di molti segretari davanti al professore. Riaffermare la centralità della politica. Ma i più informati sono certi. I docenti non saranno più di tre nella giunta. Il pericolo, almeno sulla carta, sembra scongiurato. Il metodo. Per ora più che di nomi si parla di metodo. Pigliaru dovrà esplorare un mondo sconosciuto come un pianeta alieno. I segretari dei partiti. Oggi i primi incontri. Tra martedì e mercoledì ci sarà il faccia a faccia con il Pd, perché il segretario Silvio Lai è impegnato nel voto di fiducia al governo Renzi. Poi quelli che restano. Entro la fine della settimana il professore avrà un quadro preciso. Il 4-4-4. In questa settimana di confronto tra governatore e partiti si è provato anche a mettere sul piatto qualche idea sullo schema da utilizzare per creare la giunta. Qualche partito ha proposto il 4-4-4. Quattro assessori scelti da Pigliaru, quattro dal Pd, e quattro dagli alleati. Ma si sono sollevati subito due ostacoli. I piccoli della coalizione si sono opposti a questa divisione, che svantaggerebbe gli alleati. I partiti cespuglio hanno rilanciato con un altro criterio. Ogni componente dell’alleanza che ha almeno due consiglieri potrebbe avere un assessore. Ma il Pd non gradisce questo criterio. C’è un’incognita che il sistema della politica non ha messo in conto. Pigliaru ha da subito fatto capire che non resterà ostaggio dei partiti. E davanti a una divisione che trae ispirazione dal manuale Cencelli il professore potrebbe già mostrare i muscoli. Il governatore ha sempre detto di non avere paura di mandare tutti a casa se si dovesse rendere conto di diventare ostaggio delle segreterie dei partiti. Effetto Renzi e donne. Per ora la squadra di governo dovrebbe essere composta da 12 assessori. E Pigliaru avrebbe già messo un paletto. Vuole che sei siano donne. Il presidente avrebbe già iniziato a stringere la rosa dei nomi in rosa su cui fare affidamento. Il governatore vorrebbe anche varare l’esecutivo in pochi giorni. Ma l’ostacolo principale è la lentezza degli uffici elettorali. La proclamazione ufficiale dei consiglieri ancora non c’è. La grana indagati. Pigliaru dovrà anche disinnescare la prima bomba che rischia di far saltare la sua giunta. Il caso indagati. L’assessorato risarcitorio di Francesca Barracciu e quello conquistato sul campo da Gianfranco Ganau, mister 10mila voti, sembrano diventare sempre più complicati. Il Pd non può e non vuole rinunciare a due tasselli importanti dei suoi complicati equilibri. Ma Pigliaru è stato chiaro: «Nessun indagato in giunta», e i piccoli partiti della coalizione hanno ribadito che concordano con il governatore. Difficile trovare una convergenza tra le posizioni che sembrano distanti. Professori e politici. Difficile che la giunta arrivi in pochi giorni, anche perché manca ancora il quadro finale degli eletti. Tempo preziosissimo che il governatore utilizzerà per mettere a punto i dettagli della giunta. Niente di ufficiale. I nomi certi sono pochissimi, il resto è calciomercato. Ma la professorite non sembra avere contagiato Pigliaru. Al di là dei nomi che circolano, e spesso fanno riferimento al mondo universitario, dalle segreterie garantiscono che il governatore metterà in squadra al massimo tre docenti. Questo non toglie che il criterio che sarà utilizzato nella scelta sarà quello della competenza.

Tra i certissimi ci sono Paci ed Erriu 
TOTO-NOMINE 
SASSARI. Poche certezze nella giunta di Francesco Pigliaru. C’è ancora troppa confusione sul metodo e su quali rapporti di forza ci saranno tra il governatore e i partiti. Per ora i sicuri sembrano essere l’economista Raffaele Paci, a cui dovrebbe andare l’assessorato alla Programmazione, e il presidente dell’Anci e sindaco di Santadi Cristiano Erriu. Per gli altri c’è solo nebbia. A lungo si è parlato di un assessorato per Luciano Uras, senatore di Sel. E voci informali riportavano anche una sua disponibilità a ricoprire la poltrona degli Affari generali. Ma nelle ultime ore la nomina sembra essersi raffreddata. L’unica certezza è che i partiti hanno stabilito con Pigliaru una linea comune per guidare le scelte. Al di là delle indicazioni politiche il criterio dovrà essere quello della competenza. Tra i professori che potrebbero entrare nella giunta si fa sempre più certo il nome del rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino. Perde quota la possibilità che Filippo Spanu faccia l’assessore. Pigliaru lo considera essenziale all’interno del suo ufficio di gabinetto.
 
 
 

5 - La Nuova Sardegna / Pagina 4 - Sardegna
EBREI E PALESTINESI SETTE GIORNI NELL’ISOLA PER LAVORARE INSIEME 
Lezioni di impresa e visite alle realtà economiche sarde poi la cooperazione sarà trasferita nei territori mediorientali 
CAGLIARI Sono ventisette tra amministratori, imprenditori e rappresentanti delle associazioni. Vengono da Israele, Palestina e Giordania. Per una settimana studieranno a Cagliari la pianificazione integrata e gli strumenti di programmazione socio-economica previsti dalle norme italiane. Lavoreranno insieme e insieme visiteranno alcune realtà dell’isola per poi trasferire l’esperienza maturata nei sette giorni di lavoro nei propri paesi. Non è certo un negoziato di pace, probabilmente non avrà alcun effetto sull’eterno e sanguinoso conflitto mediorientale. Ma di sicuro si tratta di uno dei rarissimi esperimenti, forse l’unico, di cooperazione e di partenariato tra una comunità israeliana e una palestinese, disposte a collaborare a un progetto comune partendo dalla Sardegna e dalle proposte del progetto Midemp, finanziato dal programma multilaterale «Bacino Mediterraneo» e realizzato con il contributo del comune di Montignoso, le associazioni Focus Europe e Madina, le municipalità di Um Al Fahm (Israele), Zababbdeh (territori palestinesi), Muath Bin Jabal (Giordania) e l’associazione Wedo con sede a Betlemme. Argomenti. Nelle lezioni in calendario a partire da oggi all’ex cappella della Provincia, in via Giudice Guglielmo, saranno trattati temi fondamentali che riguardano i processi di sviluppo delle piccole imprese nei territori da cui sono arrivati i partecipanti, il microcredito e la raccolta dei dati socio-economici. Concluso il lavoro, che prevede visite guidate in realtà imprenditoriali sarde, saranno elaborati tre piani locali integrati di servizi, uno per ogni territorio del Medio-oriente. Quindi verrà allestito in ciascuno dei tre paesi un ufficio della pianificazione unitaria e gestione dei servizi. La prospettiva, indicata nel progetto, è che le strutture - che si troveranno in paesi diversi ma a breve distanza l’una dall’altra - continuino a collaborare su linee comuni, scambiandosi dati ed esperienze. Confronti. Alla base dell’iniziativa, nata con l’amministrazione provinciale di Cagliari guidata da Graziano Milia e proseguita con la presidenza di Angela Quaquero, c’è l’idea di «dare alla Sardegna - è scritto in una nota - un ruolo attivo e propositivo affinchè gli scambi tra le sponde nord e sud del Mediterraneo diventino sempre più intensi e caratterizzati da opportunità di crescita reciproca». Difficile immaginare quale possa essere il modello di sviluppo economico che la Sardegna può offrire a tre comunità che soffrono, in misura diversa, degli stessi problemi: disoccupazione, difficoltà a creare imprese produttive, lentezze nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Di certo il progetto Midemp rappresenta un ponte ideale gettato tra la Sardegna e i paesi del nord Africa, con il proposito di ridurre le distanze in un clima e rapporti pacifici e produttivi, anzichè aumentarle con l’ostilità e la diffidenza. In questo senso già l’aver messo insieme su un progetto di sviluppo rappresentanti di realtà storicamente in conflitto come Palestina e Israele può essere considerato un risultato incoraggiante, che dovrebbe indurre a proseguire l’esperienza. Esperienze. Il gruppo di corsisti visiterà il 26 febbraio la sede della cooperativa Copar di Dolianova, che produce olive da olio. L’itinerario prevede fra l’altro la visita della bellissima Sa Domu Axiu di Orroli, con l’albergo diffuso e il museo del nuraghe. Ancora: i ventisette ospiti visiteranno il 17 febbraio la comunità La Collina di don Ettore Cannavera a Serdiana per il recupero di giovani adulti che hanno problemi con la giustizia e al pomeriggio la sede del Gal a San Basilio. L’ultima tappa è un dibattito all’Università e un’escursione guida al quartiere Castello. (m.l)




 

QUOTIDIANI NAZIONALI
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