UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 14 febbraio 2014

Venerdì 14 febbraio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 febbraio 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
Nuove iniziative
Il FabLab e l'artigiano tecnologico
 
La fabbrica di idee dove i progetti prendono forma. Ha aperto i battenti, ospitato nel Parco scientifico e tecnologico della Sardegna a Pula, il primo FabLab dell'Isola. Un laboratorio, un'officina attrezzata con macchinari e apparecchiature elettroniche che consentiranno ai giovani destinatari di un bando indetto da Sardegna Ricerche di realizzare oggetti e invenzioni a partire da un progetto grafico digitale. «I primi beneficiari sono 22 creativi vincitori di una piccola borsa di studio», ha detto Sandra Ennas, manager responsabile del progetto. «Il denaro dovrà essere speso per realizzare i progetti. I partecipanti impareranno ad usare software e macchine e a gestire il loro progetto in un ambiente orientato alla condivisione. Potranno in tal modo diventare dei veri artigiani tecnologici».
I fondi stanziati ammontano a 530 mila euro, i progetti consistono nello sviluppo di un prototipo o di un processo, in attività che coinvolgono la trasformazione di dati in oggetti reali e viceversa o nel riutilizzo di materiali. Le 22 domande selezionate prevedono dalla creazione di prototipi di arredamento alle protesi per invalidi, fino ai giochi per bambini che valorizzano le tradizioni culturali della Sardegna. «Il laboratorio è aperto a tutti, le monete interne sono i crediti: si possono acquistare (o guadagnare) tenendo seminari, workshop, corsi o aiutando i “principianti” del laboratorio».
Luca Mascia
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 33 - Edizione CA)
Sfida finale con Matera
Capitale europea della cultura: Zedda ci crede
Il progetto del Comune prevede tecnologia, mobilità, accoglienza
 
Essere in pole position non sempre vuol dire arrivare primi al traguardo. Ma è senza subbio un bell'inizio. E per la scelta della Capitale della cultura europea 2019, il sindaco Massimo Zedda è sicuro che Cagliari ha grandi possibilità (lo stesso primo cittadino ha dichiarato che dovrebbe essere un testa a testa con Matera). Ieri alla Mem è cominciata la seconda fase, che porterà verso la scelta definitiva nell'ultimo trimestre di quest'anno.
IL PROGETTO Il Comune ha presentato un progetto in grado di unire, almeno secondo le intenzioni, cultura, urbanistica, lavori pubblici e viabilità. La cultura dunque non è solo opere d'arte, ma anche mobilità sostenibile, infrastrutture, assenza di barriere architettoniche, rispetto dell'ambiente. Alla commissione che ha visionato i progetti delle 21 città che inizialmente erano in gara, Cagliari ha presentato un piano di lavoro che prevede la trasformazione del territorio in un grande laboratorio di arte, scienza e tecnologia, con l'aumento dei collegamenti tra il capoluogo e il resto d'Europa, l'apertura a internet e la messa in rete delle tradizioni isolane.
I CRITERI Per arrivare in finale insieme ad altre cinque città (Lecce, Matera, Perugia, Ravenna e Siena) l'amministrazione comunale, in poco tempo, ha messo su un progetto di sperimentazione, produzione e formazione, che inizierà nel 2015 e durerà quattro anni. D'altronde l'Unione Europea sceglierà la città che «esemplifichi la ricchezza e la diversità della cultura europea», è scritto nel sito internet dedicato all'iniziativa curato dal ministero dei Beni Culturali. E non basta essere una città con un grande patrimonio culturale (Venezia, per esempio, è stata scartata), ma nel portale viene chiarito come sia tenuto in conto «il programma di lavoro che si intende porre in essere durante l'anno di selezione, volto a valorizzare la molteplicità e la ricchezza delle culture presenti nel Vecchio Continente, a rafforzare i legami culturali che tengono unita l'Europa, a promuovere il contatto tra cittadini provenienti da differenti aree europee al fine di favorire la comprensione reciproca e così rafforzare la cittadinanza europea».
LE RICADUTE Se davvero Cagliari verrà scelta come Capitale europea della cultura, le ricadute economiche ci saranno, ma non dirette. Il “premio” in denaro è infatti di un milione di euro. Poca roba tutto sommato per un capoluogo di regione. Le convenienze, piuttosto, sono ben altre. La città diventerà sempre più conosciuta a livello internazionale, il nome di Cagliari abbinato alla cultura porterebbe all'afflusso di turisti da tutto il mondo. Un'occasione unica per aumentare il proprio profilo internazionale, avere maggiore visibilità, sviluppare ulteriormente il turismo.
I COMMENTI «Siamo in pole position, ai commissari italiani e stranieri siamo riusciti a dimostrare di essere nelle condizioni di poter generare sviluppo, riqualificando intere zone della città», ha detto il sindaco Massimo Zedda, che ha spiegato anche come la stabilità economica dimostrata dal Comune sia un punto a favore. Enrica Puggioni, assessore alla Cultura, non vuole sprecare questa opportunità: «Al di là di come andrà a finire, Cagliari deve aprirsi sempre di più agli altri territori». Per Francesca Ghirra, presidente della commissione Cultura, è un sogno che si realizza: «Il percorso della candidatura è partito in ritardo, ma non abbiamo iniziato da zero. C'è un grande entusiasmo che sta contagiando anche i Comuni dell'area vasta».
Piercarlo Cicero
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
Abilitazione all'insegnamento, penalizzati i professori sardi
SCUOLA. I docenti precari e di ruolo aspettano ancora i bandi dell'Università
 
Insegnanti sardi penalizzati. Mentre i colleghi delle altre regioni si sono già immatricolati e frequentano le lezioni per l'abilitazione all'insegnamento e per il sostegno, i docenti precari e di ruolo dell'Isola aspettano ancora i bandi dell'Università. Per i percorsi abilitanti speciali, i cosiddetti Pas, l'Ufficio scolastico ha pubblicato i nomi di chi in questi anni ha prestato servizio raggiungendo i giorni di servizio per poter accedere all'abilitazione. Sono 884 quelli delle scuole secondarie di primo e secondo grado, e 250 quelli dell'Infanzia e Primaria.
FELIZIANI «La situazione di grave ritardo si tramuta, giorno dopo giorno, in reale esclusione per molti docenti dai possibili percorsi abilitanti speciali», ha spiegato Marinella Pau della Cisl-scuola Cagliari. «La Sardegna per ora è l'unica regione che non ha attivato i corsi di sostegno per l'abilitazione sia per i docenti precari che per quelli di ruolo che vogliono acquisire un ulteriore titolo. Francesco Feliziani, direttore dell'Ufficio scolastico regionale, ha assicurato che le università di Cagliari e Sassari stanno lavorando proprio per i bandi e per attivare i corsi ma non abbiamo date».
GRADUATORIA Tra i docenti sardi c'è chi teme di non poter prendere il treno dell'abilitazione prima che riaprano le graduatorie triennali, che secondo il ministero dell'Istruzione dovrebbero riaprirsi a settembre, dando così la possibilità a chi ha acquisito il titolo abilitante di camminare in graduatoria. In questi giorni all'Ufficio scolastico di viale Regina Margherita ci sono già state richieste di nullaosta tra i docenti risultati idonei per i Pas, per iscriversi così in altra Università italiana dove i corsi sono iniziati. Ma ci sono anche gli insegnanti emigrati che vorrebbero tornare a casa per seguire i corsi, come Sonia Meloni, 38 anni, sestese, insegnante di Lettere in provincia di Bergamo da 7 anni, nell'elenco degli idonei per i Pas della Lombardia.
LA SCELTA «Ho pensato di rientrare in Sardegna per frequentare la scuola di specializzazione, dalla Bicocca di Milano mi hanno detto che mi avrebbero rilasciato il nullaosta, ma quando ho chiamato in facoltà, a Cagliari, è stato sconfortante. Nessuno sapeva darmi informazioni sulle immatricolazioni o calendari dei corsi, idem all'Ufficio scolastico. Entro domani mattina devo pagare per l'immatricolazione alla Bicocca di Milano, non posso aspettare, e non mi è stata data la possibilità di scegliere». Per Marinella Pau, «Il ritardo nell'emanazione dei provvedimenti relativi ai Pas e ai corsi di sostegno stanno divenendo reale motivo di discriminazione rispetto alle pari opportunità che devono essere garantite».
Maura Pibiri
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 39 - Edizione CA)
SEMINARIO IN FACOLTA'
 
Oggi, alle 15,45 nell'aula A della facoltà di Scienze Economiche Giuridiche e Politiche si terrà il sesto seminario dal titolo “Violenze sui popoli”.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 24 - Edizione CA)
Paolo Sestito: da Bankitalia all'Invalsi. E ritorno
«Lo standard è una necessità perché i voti non sono credibili»
 
« L a scuola? prima di tutto formare esseri umani e cittadini consapevoli» Paolo Sestito, dirigente a Bankitalia, ex presidente (dimissionario) dell'Invalsi, al convegno sulla scuola dovrebbe rappresentare il nemico economicista . Un ruolo in cui non si riconosce: «Le prove Invalsi non valutano la spendibilità delle conoscenze sul mercato del lavoro», osserva. «Il loro scopo non è la valutazione dei singoli ragazzi. Ma danno alla scuola informazioni utili per conoscere il grado di raggiungimento degli obiettivi fissati nelle Indicazioni ministeriali».
Sestito difende il valore della prova d'esame (e del voto) standardizzato «almeno a fine di ogni ciclo». Contro l'eccessiva variabilità dei giudizi umani. «La necessità di uno standard è provata dal fatto che il tradizionale voto di maturità non è utilizzato ai fini dell'ammissione all'Università, perché non è credibile».
La valutazione imparziale può essere fattore di orientamento: «Molti si iscrivono all'Università senza consapevolezza della scelta né delle proprie attitudini. Il risultato è che, alla fine del primo anno, uno studente su sei non ha acquisito neanche un credito formativo. Uno spreco di vita e uno spreco economico perché le strutture non sono usate al meglio».
Le prove Invalsi, come l'indagine internazionale Ocse Pisa, pur diverse, confermano un divario fra Nord e Sud, fra ricchi e poveri. «L'aspetto più preoccupante è che i divari di partenza non si assottigliano nel tempo, ma si ampliano». (d. p.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA
Accordo con i sindacati: i medici avranno gli arretrati
 
SASSARI L'Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari e le sigle sindacali che rappresentano la dirigenza medica hanno raggiunto l'accordo per la determinazione e il pagamento dei Fondi contrattuali. Un risultato di enorme valore e profondo significato che è stato raggiunto con l'attiva partecipazione delle due parti, e grazie anche al supporto del Collegio sindacale della Aou di Sassari, che ha dapprima collaborato nella determinazione dei fondi e ha poi certificato gli stessi, un passaggio imprescindibile per la piena risoluzione della questione. Sin dal 2007 infatti, anno della costituzione della Aou, non venivano erogate le indennità di posizione e risultato alla dirigenza medica in quanto non era stato possibile certificare i fondi a questo destinati da parte dei revisori di conti. Ora che la determinazione dei fondi per gli anni 2007 - 2008 - 2009 - 2010 - 2011 - 2012 - 2013 è andata a buon fine ed è stata certificata l'Aou provvederà, già in questa mensilità, all' erogazione di quanto dovuto. Un nuovo importante traguardo per la attuale direzione che, grazie anche alla continuità gestionale, ha potuto chiudere questa vertenza, il cui esito è stato accolto con soddisfazione dalle sigle sindacali rappresentative della dirigenza medica che hanno dato atto al direttore generale e alla sua struttura di aver dimostrato una sensibilità propositiva, una chiara volontà di voler conseguire la completa applicazione della problematica contrattuale rimasta arretrata e un atteggiamento sindacalmente corretto. In questo spirito collaborativo le organizzazioni sindacali e i vertici aziendali si impegnano fin d'ora a lavorare alacremente e di concerto sulle altre vertenze ancora da risolvere, in particolare per la graduazione delle funzioni, l'attribuzione degli incarichi, la corresponsione del fondo di risultato 2014, la formazione Ecm e l'applicazione del piano per la continuità assistenziale.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Mastino: la Regione ha escluso l’ateneo da Sardegna ricerche
 
SASSARI Una nota di fuoco, mandata dal rettore Attilio Mastino al Presidente della Regione Ugo Cappellacci per contestare l'assenza di un rappresentante dell'Ateneo di Sassari nel comitato tecnico di gestione del Consorzio “Sardegna ricerche”, dopo che in questi giorni è stata resa nota la delibera (datata però 31 dicembre 2013) in cui si conferma la nomina di Maria Paola Corona nel ruolo di Presidente del Comitato, che affianca Gaetano ddi Chiara e Vincenzo Piras, entrambi dell’università di Cagliari. Sardegna ricerche è un consorzio pubblico controllato in prevalenza dalla Regione, ma che, come centro di ricerca, non può che operare in strettissima sinergia con le università. Sinergia che però, secondo quanto denuncia Mastino, va avanti senza l’apporto di Sassari. Che, come già era successo nel triennio precedente, e contrariamente alla tradizione, rigorosamente rispettata fin dal 1985k, che vedeva i due atenei isolani entrambi coinvolti nella gestione. «Nell'esprimere vivo apprezzamento per la conferma di Maria Paola Corona nel ruolo di Presidente del Comitato – attacca il rettore Mastino – nono posso non osservare che già in una nota del 7 ottobre 2010 era stato chiesto al Presidente della Regione di non emarginare le Università dalle scelte regionali più significative». Il Rettore conclude la lettere sollecitando «Un maggiore coinvolgimento dell'università di Sassari nella governance di Sardegna Ricerche, che è sì un consorzio pubblico controllato in prevalenza dalla Regione, ma che, quale centro di ricerca, non può che operare in strettissima sinergia con i progetti di sviluppo dell'università.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Ed_Nuoro
Università
Qualità e sicurezza degli alimenti, in arrivo un master
 
NUORO Sicurezza alimentare. È questa la parola d’ordine con cui dovranno fare i conti sempre più spesso giuristi, medici e veterinari. E proprio alla sicurezza alimentare è dedicato il corso di perfezionamento in “Diritto e legislazione in sanità pubblica e sicurezza alimentare”, organizzato dal dipartimento di giurisprudenza dell’università di Sassari, in collaborazione con il consorzio universitario, la Asl di Nuoro e gli ordini provinciali degli avvocati, dei medici e dei veterinari. L’obiettivo del corso è quello di approfondire la legislazione in materia di sanità e di individuare i sistemi più idonei per garantire la qualità e la sicurezza degli alimenti. «Dopo le vicende sulla diossina e sulla mucca pazza non si può far finta di niente - ha detto il presidente dell’ordine provinciale dei veterinari Daniela Mulas in occasione della presentazione dell’iniziativa–. Il tema della sicurezza alimentare è di grande interesse perché gli alimenti rappresentano un pericolo per la salute umana e per affrontare questi nuovi problemi non si può prescindere dalla formazione di professionisti competenti, siano essi medici, giuristi o veterinari». Il master, che è rivolto a professionisti, laureati o studenti universitari, avrà la durata di 120 ore e le lezioni si svolgeranno nella sede del consorzio universitario in via Salaris. Il costo è di 750 euro. Per partecipare al corso è necessario inviare la domanda di partecipazione al dipartimento di giurisprudenza dell’università di Sassari entro le ore 12 di venerdì 21 febbraio. Per informazioni ci si può rivolgere alla segreteria del dipartimento di giurisprudenza (te.079.228891).

Questionario e social

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