Domenica 9 febbraio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 febbraio 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 39 - Edizione CA)
MASTER UNIVERSITARIO
 
Sono aperte le iscrizioni per la prima edizione del master universitario in Perizie e consulenze psicologiche in ambito civile e penale, diretto promosso dal dipartimento di Pedagogia-Psicologia-Filosofia dell'Università. L'ammissione al corso è subordinata al superamento delle prove di selezione. Domande di ammissione entro il 3 marzo.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 30 - Edizione CA)
Forse è l'eredità di malaria e peste
STUDI. Le ipotesi sull'origine Numeri da record
 
Perché la malattia sembra colpire più in Sardegna che in altre regioni? La risposta potrebbe essere nella storia di esposizione alla malaria e alle epidemie di peste che, in passato, hanno colpito la popolazione dell'isola. L'ipotesi è esposta in uno studio pubblicato il mese scorso dal dottor Matteo Piga dell'Università di Cagliari che, sotto la guida e lo stimolo del professor Alessandro Mathieu e con il supporto degli altri Medici dell'équipe da lui diretta, studia la geoepidemiologia di questa malattia e le sue cause genetiche e ambientali.
«La ricerca nasce dal fatto riconosciuto che una forte esposizione ad alcune infezioni un tempo letali, come malaria o peste, abbia determinato una selezione sulla popolazione. Nel caso specifico - spiega Piga - sono sopravvissute alle varie epidemie soprattutto quelle persone portatrici di tratti genetici in grado di determinare una risposta infiammatoria tale per cui riuscivano a non morire di queste malattie. Quando nel tempo, grazie ad antibiotici e diverse misure di igiene, i germi responsabili della malaria (Plasmodium falciparum) e della peste (Yersinia pestis) sono scomparsi, negli eredi di quei sopravvissuti le risposte infiammatorie che prima li avevano salvati hanno cambiato bersaglio, scatenandosi contro il corpo stesso e dando così luogo a malattie autoimmuni, proprio come la Malattia di Behçet».
Il meccanismo di selezione genetica alla base di questa maggiore diffusione della malattia in Sardegna sarebbe dunque analogo a quello che ha determinato un'alta incidenza di talassemia (anche questa legata alla malaria) e favismo. «Questa ipotesi - spiega Piga - è stata fino ad ora verificata attraverso prove indirette che ci permetteranno, però, di fare sperimentazioni precise per avere ulteriori conferme. La ricerca però, anche in Sardegna, si concentra su diversi fronti. Ad esempio, per capire bene come funziona la malattia, la nostra struttura sta collaborando con la reumatologia e la genetica dell'Università di Sassari ad uno studio proposto dal professor Giuseppe Passiu e dal dottor Gianluca Erre. Qui stiamo osservando il funzionamento del microRna per capire come accenda o spenga i geni che crediamo coinvolti nella risposta autoimmune della Behçet». Sono ricerche come queste che possono aprire la strada a nuove terapie in grado di spengere o attenuare l'attacco del sistema immunitario contro il corpo stesso: non a caso, proprio nella lotta alla talassemia, molte speranze sono riposte nella terapia genica. ( i. c. b. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
«Veterinaria salva con cinquanta matricole»
Il rettore Attilio Mastino scrive al ministro dell’Università per chiedere di rimodulare il numero chiuso
di Andrea Massidda
 
SASSARI Per giustificare gli importanti finanziamenti necessari ad adeguare il corso di laurea agli standard di qualità europei (e dunque per sopravvivere) il dipartimento di Medicina veterinaria deve accogliere ogni anno almeno una cinquantina di nuovi iscritti, ossia il doppio di quanti ne sono previsti per l’anno accademico 2014-2015. Lo dice chiaramente il rettore dell’ateneo sassarese Attilio Mastino nel telegramma inviato venerdì sera al ministro dell’Istruzione e dell’Università Maria Chiara Carrozza, sperando che il governo faccia marcia indietro rispetto al taglio spaventoso di matricole (precisamente il 20 per cento) stabilito per decreto mercoledì scorso. Per quanto riguarda il dipartimento turritano - considerato dal Censis tra i migliori d’Italia - è particolarmente penalizzante, tanto da apparire quasi come una punizione: proprio quando la meritocrazia, per non dire il buonsenso, lasciava legittimamente sperare in un aumento del numero delle iscrizioni, dal Miur si è proseguito con un incomprensibile il trend verso il basso. Così, se dieci anni fa l’allora facoltà di Medicina veterinaria poteva accogliere con il numero programmato ben 80 studenti, l’anno scorso è calata a 30 + 5 (extracomunitari) e ora - salvo ravvedimenti - si ritrova a poterne accogliere appena 24 + 4. In pratica quanto ne ospita una classe di un qualsiasi istituto d’istruzione superiore. Il che, è persino superfluo sottolinearlo - condannerebbe il dipartimento (unico in Sardegna) a una lenta agonia. Tutte valutazioni che il rettore esplicita nel suo telegramma al ministro Carrozza. «La riduzione a 24 matricole, come anche la conferma a 30 matricole dell’anno precedente- si legge nel messaggio inviato al Miur - porrebbe il dipartimento di Medicina veterinaria di Sassari all’ultimo posto nel Paese. E tali dimensioni sarebbero insufficienti per la Sardegna, che vanta alte tradizioni zootecniche e specifiche biodiversità animali».Infine Mastino ricorda che lo scorso anno lo stesso dipartimento sassarese non ha potuto usufruire dell’incremento degli iscritti, come altri, in attesa della positiva valutazione da parte della commissione dell’European association of establishment for veterinary education. Esame che a maggio del 2013 è stato brillantemente superato. Ora la parola passa al ministro. Ma direttore, docenti e studenti sono già sul piede di guerra.

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie