Sabato 8 febbraio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 febbraio 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 36 - Edizione CA)
Ersu, la scomunica del Rettore
Anche gli studenti contro Cappellacci: nomina unilaterale
 
La nomina del presidente dell’Ersu firmata giovedì dal presidente Ugo Cappellacci ha scatenato le polemiche del rettore dell’Università Giovanni Melis e degli studenti di UniCa 2.0. Il rettore, in una nota, esprime «preoccupazione per la nomina unilaterale del nuovo presidente dell’Ersu di Cagliari, effettuata in assenza di un consiglio di amministrazione: quello attuale è sostanzialmente decaduto e si trova nell’impossibilità di funzionare per le dimissioni di 4 dei 5 componenti. L’importanza delle attività dell’Ente per il diritto allo studio rivolte agli studenti - continua Melis - sollecita la nomina urgente di un commissario straordinario esperto e competente, in attesa che con la nomina del nuovo Consiglio regionale si possa ricostruire l’intero organo di governo».
GLI STUDENTI Più pesante la critica degli studenti di UniCa 2.0. «Riteniamo vergognoso l’atto della nomina di Paolo Pirino a presidente del Cda dell’Ersu. Siamo disgustati dalla condotta del presidente della Regione il quale, a circa 10 giorni dalle elezioni, blinda un ente nominando la massima carica in prospettiva meramente elettorale: la carica di presidente disprezzata e bistrattata per essere usata come merce di scambio per assicurarsi i voti della lobby (Comunione e liberazione) di cui Pirino fa parte. L’Ersu negli ultimi 5 anni ha visto diminuire i fondi per le borse di studio e il fitto casa».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Sanità e riorganizzazione
Azienda mista e Asl: così le nuove regole
 
Via libera della Giunta regionale alle delibere sugli atti aziendali di alcune Asl e delle aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari. Due i parametri: «l’ottimizzazione dei posti letti con un tasso di occupazione del 75 per cento» e la determinazione del numero di strutture e dipartimenti in base alle necessità. «Con questo provvedimento - dice l’assessore alla Sanità Simona De Francisci - la Giunta intende proseguire nel percorso di accompagnamento dell’azienda ospedaliero-universitaria cagliaritana verso una razionalizzazione e una moderna riorganizzazione dei servizi». Soddisfatto il rettore di Cagliari, Giovanni Melis: «L’approvazione era attesa da anni. Un tassello importante per la razionalizzazione dell’Azienda mista».
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 60 - Edizione CA)
Veterinaria si spegne
La scure del Ministro sul numero chiuso
SASSARI. È tuttora una delle facoltà più prestigiose dell’Isola
 
Da facoltà internazionale, moderna e all’avanguardia, a poco più di una semplice classe di una scuola superiore. Triste destino del dipartimento di Veterinaria di Sassari, unico in Sardegna e che, per il prossimo anno, potrà iscrivere solo 24 studenti. Così ha deciso il ministero dell’Istruzione, alla faccia del riconoscimento europeo ottenuto lo scorso anno (che rende internazionale il titolo rilasciato a Sassari) e ai milioni di euro spesi, e da spendere, per le strutture e l’ospedale veterinario.
SENZA PAROLE Nessuno, ieri mattina in Ateneo, è riuscito a darsi una spiegazione che stia in piedi. «Aspettavamo un premio - ha detto il direttore del dipartimento Salvatore Naitana - ed invece è arrivata una punizione». Dal prossimo settembre, Veterinaria potrà avere solo 24 ragazzi, più 4 posti riservati ai non comunitari. Dieci anni fa erano ottanta, l’anno scorso 30. Parla di lobby il rettore Attilio Mastino: «Un grave errore che consideriamo frutto di gruppi di potere sul ministro dell’Istruzione. Mi riferisco all’ordine nazionale dei veterinari. Noi vorremo maggiore equilibrio e più informazione su quali criteri vengono adottari per l’assegnazione dei posti». In una lettera al ministro, il rettore ha espresso tutto il suo disappunto.
A dir la verità, nessuno se lo sa spiegare. Soprattutto per un dipartimento riconosciuto a livello internazionale che ha speso oltre otto milioni di euro per l’ospedale veterinario, tra i pochi in Italia ad avere un reparto di isolamento contro le malattie infettive.
SCONCERTO Decisione che ha spiazzato tutti: dal direttore dell’ospedale Eraldo Sanna Passino alla giovane rappresentante degli studenti Sara Longo. «Siamo preoccupati - ha detto la ragazza - e molti studenti sardi saranno costretti ad andare fuori». Non sarebbe una novità ma, come hanno detto tutti, è una beffa: «In un’isola a vocazione agroalimentare, con il patrimonio zootecnico più importante d’Italia, i veterinari non saranno sardi». Ancora di salvataggio nella conferenza dei rettori, giovedì 20 febbraio a Roma, richiesta da Attilio Mastino.
Antonio Brundu
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 60 - Edizione CA)
Molini Azzena, la rabbia dell’Ersu
SASSARI. Finanziamenti in bilico: variante mai valutata
 
Meraviglia e stupore, per aver appreso solo dalla stampa, che la commissione urbanistica del comune di Sassari ha bocciato il progetto del campus universitario Ersu nell’ex semolerie Azzena. L’ente per il diritto allo studio, davanti al rischio di perdere 20 milioni di euro di fondi Cipe, non ci sta, leggendo nella bocciatura una motivazione strettamente politica e chiedendo un incontro urgente all’amministrazione di Palazzo Ducale. L’ente per il diritto allo studio ha fatto due considerazioni: prima il parere positivo degli uffici sulla variante urbanistica al Puc e poi il dietrofront dei giorni scorsi in commissione urbanistica. «Nessuna pratica è stata istruita - è scritto nella nota dell’Ersu - mentre, sempre dalla stampa, abbiamo appreso che se la giunta decidesse di portare avanti il documento, si dovrà scontrare con il consiglio comunale rischiando di segnare la fine anticipata della legislatura». Ma i tempi sono stretti: entro giugno bisognerà utilizzare quei fondi, già in proroga per due volte. Secondo l’ente universitario, è sempre più semplice approvare una variante piuttosto che rintracciare una nuova area ed attuare un altro progetto. «Mi auguro - ha concluso il presidente dell’Ersu Gianni Poggiu - che nell’immediato futuro si riesca a trovare, insieme, una soluzione che tuteli il diritto allo studio, dando una risposta chiara agli studenti e alle famiglie». (a. br)
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Attualita
Università, test al via
Ma è polemica per il taglio dei posti
Il ministero riduce il numero del 20%: «È in via provvisoria»
Gli studenti insorgono: nuovo attacco al diritto allo studio
 
ROMA È un decreto che porta la data di mercoledì, 5 febbraio, a riaccendere le polemiche mai spente sul numero chiuso che sbarra l’accesso all’università. Per medicina, odontoiatria e veterinaria la disponibilità effettiva di posti verrà decisa dopo che il ministero della Salute avrà comunicato il fabbisogno nazionale: dunque, in via cautelativa, il ministero dell’Istruzione stabilisce un taglio del numero dei posti disponibili del 20% rispetto al 2013, applicato anche per architettura. Per le organizzazioni studentesche, già sul piede di guerra dopo la decisione di anticipare i test d’ingresso da settembre ad aprile, con gli esami di maturità all’orizzonte, è un nuovo schiaffo. «Stanno attaccando il diritto allo studio di migliaia di studenti e il diritto alla salute dell’intero Paese» accusano Link, Uds e Rete della Conoscenza. «Il numero chiuso non solo mette sotto scacco la libertà di scelta degli studenti, ma è anche dannoso per la necessità reale di medici, pediatri, chirurghi e personale sanitario – sostiene Alberto Campailla, portavoce del coordinamento nazionale Link – dal 2018 se ne stimano 22mila in meno e la responsabilità è di questo iniquo sistema di selezione». Le richieste degli studenti sono chiare: passo indietro rispetto alle ulteriori restrizioni, soprattutto in considerazione dell’incertezza sui numeri, slittamento immediato a settembre dei test, a cui nel 2013 hanno partecipato 250mila ragazzi e ragazze, e immediata apertura di un confronto per rivedere il sistema «fermo dal 1999», considerato una lotteria che «nega il diritto allo studio» allo scopo «di garantire gli interessi degli ordini professionali». «Alzeremo le barricate dei ricorsi, impugnando il decreto Carrozza prima del testi» annuncia Michele Bonetti, legale di Udu e Rete degli studenti medi. Sel definisce il decreto «un grave attacco al diritto allo studio», la Flc-Cgil parla di «falsa meritocrazia» in nome delle «logiche di mercato» e denuncia la riduzione progressiva delle iscrizioni: «Solo un terzo dei diplomati accede agli studi universitari». Con la bufera che infuria, Maria Chiara Carrozza prova a calmare le acque parlando di «assegnazione provvisoria»: il fabbisogno di medici, chiarisce, «viene definito dalle Regioni e non dal ministero dell’Istruzione: non decidiamo noi di quanti medici c’è bisogno. Stiamo aspettando gli esiti definitivi, quando li sapremo li pubblicheremo». Il numero esatto dei posti sarà comunicato prima della chiusura delle iscrizioni ai test, l’11 marzo. Le cifre comunicate sono «assolutamente provvisorie» spiegano a viale Trastevere, e sono state comunicate in attesa delle indicazioni delle Regioni «per facilitare le scelte delle sedi da parte degli studenti». Il metodo di selezione e formazione dei medici «va riformato e ripensato», ammette il ministro, che però conferma la decisione di anticipare i test: «Credo che vada nell’interesse degli studenti, perché le ammissioni si fanno con mesi di anticipo per programmare la propria vita. Non è molto pesante prepararsi in contemporanea per i test e per la maturità». (m.r.t.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Attualita
Le selezioni: si parte l’8 aprile con medicina
 
I primi a cominciare saranno gli aspiranti medici, l’8 aprile. Saranno i test per l’iscrizione a medicina, infatti, ad aprire la tornata primaverile delle selezioni per l’accesso alle facoltà a numero chiuso (medicina, odontoiatria, veterinaria, professioni sanitarie triennali e architettura). Le domande di partecipazione dovranno essere presentate esclusivamente on-line, attraverso il portale www.universitaly, dal 12 febbraio alle 15 dell’11 marzo. L’anticipo non riguarderà unicamente le Professioni sanitarie, per le quali la prova si terrà il 3 settembre. I quesiti saranno 60, con 100 minuti a disposizione per le risposte. Abolito il “bonus” maturità. Da mercoledì prossimo sarà in funzione un call center (051/6171959) per ogni informazione.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Attualita
AGENZIA SPAZIALE ITALIANA
Inchiesta per gli appalti Asi Lascia il presidente Saggese
 
ROMA Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Enrico Saggese, si è dimesso. All’indomani delle notizie relative all’inchiesta sulle tangenti per appalti nell’Asi, avviata dalla procura di Roma e che lo vede fra i sette indagati, Saggese ha rimesso a disposizione il suo mandato con una lettera al ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Maria Chiara Carrozza. In serata il ministro ha preso atto della decisione e, a quanto si apprende, quello di Saggese è stato un gesto apprezzato dal ministro, che lo aveva auspicato. È una scelta, ha rilevato lo stesso ministro, che «consente di tutelare le prerogative dell’Agenzia da possibili ripercussioni, anche in vista degli importanti impegni internazionali del nostro Paese». Il ministro ha quindi garantito «fin da subito» il suo «impegno per far sì che vengano adottati i provvedimenti necessari per preservare la piena operatività dell’Asi, tutelando i lavoratori e il patrimonio di eccellenza nel mondo della ricerca e dell’industria rappresentato dall’Agenzia spaziale italiana». Per Saggese è stata una scelta fatta per «difendere la propria integrità, onorabilità e prestigio, maturati in più di quaranta anni di attività nel settore», ed ha ribadito la sua «totale estraneità ai fatti». Nel frattempo la Corte dei conti, nella sua relazione sulla gestione dell’Asi nel 2012, ha esortato l’Agenzia ad attenersi alle indicazioni del ministro per la nomina negli organi di gestione delle società partecipate, e a fornire i chiarimenti richiesti per «le anomalie e le illegittimità rilevate dall’Autorità di vigilanza dei Lavori pubblici per il conferimento di incarichi e consulenze e per l’affidamento dei lavori relativi al completamento della nuova sede dell’Asi». Tutto è cominciato dalla denuncia alla Procura da parte di Roberto Borsa, ex capo delle Relazioni istituzionali dell’Asi e oggi dirigente per le attività di Osservazione della Terra per i Beni culturali. Lo ha fatto, spinto dalla rabbia contro chi «tenta di sporcare» una realtà di eccellenza come quella dell’Asi. «Nell’Asi - ha spiegato - operano professionisti di altissimo livello, che hanno reso possibile, nel nostro Paese, il raggiungimento di una qualificazione scientifica che ci vede ai primi posti al mondo». Borsa ha anche detto che alla sua denuncia ne sono seguite molte altre, da parte di dipendenti e dirigenti dell’Agenzia spaziale.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
università
Veterinaria ridotta a classe di un liceo
Scure del Ministero sul numero programmato di iscrizioni: per il prossimo anno accademico ammessi appena 24 studenti
di Andrea Massidda
 
SASSARI Dopo aver superato a pieni voti («full approval») l’esame di qualità che certifica il riconoscimento della laurea in tutta Europa e in Israele, al dipartimento di Medicina veterinaria si aspettavano quantomeno una premialità anche dal governo italiano. E invece mercoledì scorso da Roma è arrivata la doccia fredda: il ministero dell’Istruzione ha infatti fissato il numero di matricole che per l’anno accademico 2014-2015 potranno iscriversi al prestigioso (e necessario) corso di studi sassarese, decidendo che ci sarà posto soltanto per 24 nuovi studenti dell’Unione europea e per 4 loro colleghi extracomunitari. Un taglio del 20 per cento, considerato che l’anno scorso i posti disponibili erano 30 + 5. Se non è una condanna a morte, poco ci manca. Tanto è vero che ieri mattina, al termine di un amaro consiglio di Dipartimento, il rettore dell’Università Attilio Mastino ha deciso di inviare un telegramma al ministro Maria Chiara Carrozza per chiederle di sospendere il provvedimento almeno sino al 20 febbraio, quando nella capitale, in concomitanza con la prossima Conferenza dei rettori, si terrà una riunione tra i rappresentanti delle università che hanno una facoltà o un dipartimento di Medicina veterinaria. E, manco a dirlo, si parlerà proprio del numero programmato. La beffa. «È assurdo - dice il rettore - che a fronte dei sacrifici fatti per allineare il dipartimento ai criteri di qualità stabiliti dalla European association of establishment for veterinary education, al posto del premio si riceva addirittura una punizione. Si tratta di un comportamento schizofrenico: da una parte la Regione e il nostro ateneo investono svariati milioni di euro, come quelli spesi per l’ospedale didattico veterinario, dall’altra la stessa Regione vede l’Università come un corpo estraneo e adesso addirittura arriva dal ministero dell’Istruzione un limite che rende il corso di laurea assolutamente insostenibile. Mi piacerebbe - conclude Mastino senza troppi giri di parole - che il Ministero smettesse di sottostare alle pressioni dell’Ordine dei veterinari». L’allarme. Nell’attesa di un ravvedimento da parte del Miur, il direttore del dipartimento Salvatore Naitana, affiancato dai docenti e dai 360 studenti attualmente iscritti al corso di laurea, lancia l’allarme. «Il ridotto numero di iscrizioni - spiega salvatore Naitana - pregiudica persino il funzionamento per 24 ore su 24 dell’ospedale didattico veterinario, e per gli studenti significa che non possono usufruire di una casistica completa e rendere un servizio al territorio, come ad esempio il pronto soccorso per i randagi». Le contraddizioni. Ciò che sfugge un po’ a tutti è la ratio che ha ispirato il decreto (sempre che stia davvero a cuore la formazione universitaria e non soltanto i conti). Fatto sta che più si tenta di trovare una logica al provvedimento più questo appare contraddittorio e per certi versi punitivo. «La punizione - continua Naitana - interessa certamente l’ ateneo e il dipartimento, ma colpisce soprattutto i nostri studenti, che devono per un certo numero iscriversi in atenei della Penisola e acquisire un bagaglio tecnico professionale differente rispetto alla realtà zootecnica della Sardegna, ossia la regione italiana che vanta uno dei maggiori patrimoni zootecnici, prima nel territorio nazionale per ovini e caprini, ma anche suini, bovini e un qualificato allevamento di equini». Test d’ammissione. Ai test d’ammissione per Medicina veterinaria si presentano in media 400 giovani. Un numero che sarà certamente confermato ad aprile, quando è prevista la prova. Ma soltanto ventiquattro concorrenti potranno davvero frequentare le lezioni e dare gli esami sino a conseguire il diploma di laurea. E pensare che appena dieci anni fa il numero programmato era di 80 studenti.

Questionario e social

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