Lunedì 3 febbraio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 febbraio 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
La direttiva dell’assessore della Sanità De Francisci
Via libera della Regione per la proroga dei contratti a tempo determinato dei lavoratori che operano nelle Asl, nelle aziende ospedaliero-universitarie, nell’Istituto zooprofilattico della Sardegna e nell’Arpas. Una direttiva firmata dall’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci ha fornito alle direzioni generali degli enti le indicazioni per la prosecuzione semestrale di quelle assunzioni a tempo determinato funzionali al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario isolano.
Il provvedimento interessa circa 1.700 lavoratori e si inserisce nelle disposizioni impartite dal ministero della Salute nel dicembre scorso a proposito della proroga dei contratti del personale precario nella sanità.
La direttiva assessoriale specifica che la prosecuzione dei contratti è attuata in attesa dell’applicazione delle norme sulla rete assistenziale e tenuto conto delle richieste delle direzioni aziendali che «hanno più volte manifestato il permanere di talune criticità per le consistenti carenze di organico di figure a valenza altamente strategica, nonché dell’imminente scadenza dei contratti prorogati al 31 dicembre 2013, o comunque in scadenza entro il primo semestre del 2014».
 
 

  
2 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 32 - Edizione CA)
Università di Sassari
ASSEGNI DI RICERCA

Venti assegni di ricerca nell’ambito dei programmi Master and Back. L’Università di Sassari ha indetto la procedura di valutazione comparativa per l’assegnazione dei progetti. Il concorso è rivolto ai candidati che abbiano concluso, da meno di tre anni, un percorso di alta formazione o tirocinio. Domande entro il 5 febbraio. (a. br)
 

 



LA NUOVA SARDEGNA 
 
  
3 - La Nuova Sardegna / Pagina 4 - Attualità
verso le regionali» i temi
PIANETA ISTRUZIONE, SOS PER LA SVOLTA 
Il leader dei precari: «Impegni sulla nuova legge per la didattica, rivoluzione digitale, legami più stretti scuola-atenei» 
di Pier Giorgio Pinna
SASSARI Non ha mai avuto peli sulla lingua e oggi non fatica a parlare chiaro: «Il primo punto che un candidato governatore deve avere presente per il pianeta istruzione? Senz’altro il varo immediato della legge sulla scuola, progetto che funzionerà solo con l’apporto d’idee di tutti gli addetti ai lavori». Ma secondo Fabio Madau, uno dei leader storici della protesta dei professori precari, ci sono anche tante altre riforme da approvare al più presto. E lui, diventato docente di ruolo dopo 14 anni da pendolare in attesa di cattedra stabile, sa davvero quanto sia importante il fattore-tempo. Perché il nuovo governatore dovrebbe considerare prioritaria questa normativa di riordino e riassetto? «È semplice: quella legge è stata a lungo promessa, eppure mai predisposta. Occorre un’offerta didattica complessiva, adatta alla realtà dell’isola. Capace di garantire ai nostri ragazzi un’”uscita” certificata e spendibile per il lavoro». Altre difficoltà da superare tempestivamente? «La dispersione scolastica. Non è possibile tollerare tassi d’abbandono degli studi come quelli dell’isola». Già, però: che cosa fare in concreto? «Per esempio studiare meglio i flussi urbanizzazione-spopolamento. Migliorare l’edilizia scolastica in modo da garantire a tutti sicurezza e serenità. Ancora: accogliere le famiglie straniere che chiedono asilo e valutare come possano aiutarci a ripopolare centri sempre più abbandonati». Quali misure sarebbero necessarie per le elementari? «Il recupero di risorse sicure da destinare agli enti locali per rendere affidabili gli impianti interni delle diverse sedi. Le scuole, poi, vanno aperte, soprattutto al mondo dei deboli e dei disagiati: contribuirebbero a dare un’opportunità a chi crede in una società migliore». Per le medie quali interventi? «Attraverso nuove norme c’è bisogno di un collegamento con le superiori: oggi i ragazzi non hanno alcun tipo di orientamento su ciò che li attende dopo quei tre anni. E le classi non dovrebbero mai superare i 20 alunni, da ridurre a 17-18 nel caso ci sia qualche handicappato da assistere». E per le superiori? «I recenti crolli all’Azuni di Sassari e al Dettori di Cagliari confermano il degrado nel quale si trova più del 50% degli istituti. Si dovrebbe ripartire da lì, con tempi certi nell’esecuzione dei lavori. I politici non possono continuare a riempirsi la bocca di scuola e università non facendo seguire provvedimenti effettivi». Più in generale, che cosa si dovrebbe fare di più per la formazione giovanile? «Una vera rivoluzione digitale. Non basta annunciare che in qualche aula ci sono le lavagne elettroniche o che alcuni prof possono contare sul registro informatizzato quando ci sono paesi dove non c’è l’Adsl, ossia l’accesso a internet attraverso le reti telefoniche». Che cosa potrebbe fare il governatore eletto dopo il 16 febbraio per dare una mano all’università sarda? «L’accademia nell’isola ha purtroppo una scarsa attrativa. Migliaia di studenti sardi scelgono d’iscriversi in atenei sulla penisola o all’estero. La Regione può operare per rendere più stretto il collegamento fra le scuole e le due università nell’ottica di un’unica filiera dell’istruzione che ampli l’offerta e renda i corsi più rispondenti alle moderne esigenze dei ragazzi di oggi». Al lato pratico: come? «La nuova giunta regionale ha il dovere di creare le condizioni per dare vita a un Laboratorio Sardegna dove tutti i livelli d’istruzione siano raccordati in maniera organica. Basta con i campanilismi tra Sassari e Cagliari... Anche attraverso i Master & Back e altre formule di collaborazione aziende-studio-ricerca, è indipensabile uno sforzo per rilanciare l’università nel suo complesso». Come modificare il “dimensionamento” scolastico evitando che i 44 istituti ora a rischio possano mantenere la loro autonomia? «Con il rifiuto di sottostare in maniera acritica ai tagli lineari imposti dal ministero e accettati con più realismo del re dalla sovrintendenza regionale. Una moderna impostazione delle cose dovrebbe rovesciare il discorso partendo dalle singole realtà dei diversi territori». Quali interventi sarebbero necessari per arginare il precariato? «Questa è una piaga che conosco bene. Interessa tanto la scuola quanto l’università. Non avere la possibilità di programmare la propria vita significa evitare che ogni singolo investa nel sociale. Ma equivale anche a essere schiavi di Stato, sfruttati e umiliati». Come reagire, allora? «Il nuovo governatore deve alzare la testa. Imporre la nostra autonomia speciale. Battersi davvero, e sino in fondo, per ridare qualità al nostro insegnamento valorizzando tutte le professionalità e le risorse che da anni attendono certezze».

La Nuova Sardegna di lunedì 3 febbraio 2014
 
 
 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 11 - Sassari
Al Tar la gara per la vigilanza nell’ateneo 
La società che ha perso parla di eccessivo ribasso. A marzo udienza per esaminare il ricorso 
SASSARI Approda al Tar la gara per la fornitura dei servizi di portierato, vigilanza e guardiania negli stabili dell’Università di Sassari. Il Tribunale amministrativo regionale, prima sezione, nei giorni scorsi ha esaminato il ricorso della “Sgs Sardinia General Services”. La società, rappresentata dagli avvocati Valeria Lai e Roberto Uzzau, ha chiesto l’annullamento dei verbali e del decreto con cui nel novembre scorso l’ateneo ha aggiudicato il servizio all’Ati costituita dall’istituto di vigilanza “Multi sicurezza privata” e dalla Generalpol. I giudici amministrativi (presidente Caro Lucrezio Monticelli, consigliere Giorgio Manca, estensore Gianluca Rovelli) non ha accolto la richiesta di sospensione dell’esecuzione del provvedimento, ma ha fissato all’udienza pubblica del 26 marzo la trattazione nel merito del ricorso. Il Tar, dopo un sommario esame delle censure dedotte dalla Sgs, ha ravvisato la sussistenza dei presupposti per l’applicazione dell’articolo del Codice del processo amministrativo che dispone la fissazione ravvicinata della udienza «se si ritiene, a un primo sommario esame, la sussistenza dei profili di fondatezza del ricorso e di un pregiudizio grave e irreparabile». In altre parole, secondo i giudici ci sono tutti i presupposti perché la società che ha perso la gara abbia valide ragioni da argomentare in giudizio. Al centro della vicenda c’è il servizio, per una spesa di 870 mila euro nel prossimo triennio, del servizio di vigilanza e portierato negli stabili dell’ateneo. Alla gara hanno partecipato cinque imprese alle quali l’ateneo ha assegnato i punteggi. L’Ati delle società che si è aggiudicata il servizio ha praticato un ribasso di oltre il trenta per cento e questo, secondo la Sgs, avrebbe dovuto far scattare da parte dell’Università un controllo della congruità dell’offerta. Questo perché, considerato che la vincitrice deve assorbire per contratto il personale impiegato nel servizio (una decina di persone), non appare chiaro come possa farlo praticando un ribasso così alto. In attesa dell’esame nel merito del ricorso amministrativo, il servizio di vigilanza negli stabili dell’ateneo cittadino continua da parte della Sgs. L’Università di Sassari è rappresentata dall’Avvocatura dello Stato, mentre l’Ati è assistita dall’avvocato Costantino Biello.




 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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