Domenica 12 gennaio 2014

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 gennaio 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo piano – pagina 5
Polemica Fdi-Meloni
Nel mirino anche Attilio Mastino
«Il sito dell’Ateneo fa propaganda»
 
Polemica del centrodestra nei confronti dell’Università di Cagliari. A causare la levata di scudi è stata la notizia pubblicata sulla homepage del sito dell’ateneo della candidatura di Francesco
Pigliaru alle prossime elezioni regionali. La notizia correla la consueta rassegna stampa degli articoli in cui la notizia è stata trattata.
Una forzatura secondo Fratelli d’Italia tanto che anche la leader Giorgia Meloni è intervenuta sulla questione attraverso un commento su Twitter in cui si chiede l’intervento del ministro Carrozza sostenendo che «sul sito dell’Università di Cagliari c’è la pubblicità al candidato
del centrosinistra». Il deputato del Pd, Marco Meloni interviene per spegnere «una polemica del tutto pretestuosa e inutile».
Un attacco arriva anche dal coordinatore regionale di Fdi Salvatore Deidda che parla di «scelta inopportuna per l’enfasi e la rassegna stampa allegata che fa pensare a una pagina realizzata
da sostenitori accaniti del candidato del centrosinistra ». Da Cagliari a Sassari per un attacco anche al rettore dell’Università Attilio Mastino colpevole di «appoggiare, addirittura a mezzo stampa, il candidato presidente alla Regione del Pd». Alla protesta ha preso parte anche
l’associazione di centrodestra Azione Universitaria: «Il sito ufficiale viene usato come strumento di campagna elettorale per il prorettore. E non è la prima volta che accade una cosa simile». Il deputato del Pd, Marco Meloni sostiene che il sito dell’Università «riporta in
modo oggettivo, notizie che riguardano anche attività di rilevanza pubblica svolte dai docenti dell’Ateneo e la polemica è pretestuosa». La stessa teoria è fornita da fonti interne all’ateneo
che fanno notare che la notizia della candidatura di Pigliaru è stata data nell’ambito del normale servizio di informazione e rassegna stampa gestito quotidianamente dall’Ufficio
stampa dell’amministrazione. Ogni giorno, l’ufficio raccoglie le notizie che riguardano
l’Università e i suoi docenti.
La campagna elettorale è iniziata e le sedi per la battaglia sono molteplici. (mat. s.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 48 - Edizione CA)
COMMENTI. Verso una nuova presidenza dell'Invalsi
L'importanza dei criteri di valutazione scolastica
Gabriele Uras
 
Quando la stampa pubblica i dati della valutazione degli apprendimenti dei nostri figli, ci affrettiamo a leggere i commenti degli esperti, alla ricerca degli aspetti che più ci interessano: se il Sud è finalmente sulla via del riscatto, quanti gradienti ci separano dalla Corea, ma che bravi gli studenti di Shangai! La Finlandia rallenta. E la Sardegna? Sempre in basso, purtroppo. Su queste basi informative, basate su “scientifiche evidenze”, si costruiscono poi le ipotesi per spiegare la varietà dei dati. Ma non sempre veniamo informati sui soggetti che li raccolgono e li elaborano. Ci rimane in mente un termine, INVALSI, PISA o il binomio OCSE-PISA e nient'altro.
In questi giorni l'attenzione di coloro che si occupano di valutazione scolastica, meno numerosi rispetto a quelli che s'interessano dell'andamento dei livelli di apprendimento, è diversamente orientata, si concentra sulla nomina del nuovo presidente dell'INVALSI.
Quando, qualche mese fa, il titolare ha dato le dimissioni dalla carica, la Ministra Carrozza non ha proceduto direttamente alla sua sostituzione, ma ha ideato una nuova, più articolata procedura. Ha nominato un Comitato di esperti, di cui fa parte anche la professoressa Cristina Lavinio dell'Università di Cagliari, col compito di selezionare una rosa di cinque candidati tra i quali la Ministra effettuerà la sua scelta. Le candidature saranno accompagnate dal curricolo e da eventuali pubblicazioni, e corroborate da un documento, nel quale i candidati potranno «spiegare le strategie di sviluppo e intervento che immaginano di mettere in campo» nel caso in cui siano chiamati ad assumere la presidenza dell'Istituto.
In effetti, la figura del Presidente INVALSI è centrale nel SNV (Sistema Nazionale di Valutazione) che è composto, oltre che dall'INVALSI, ospitato a Frascati, anche dall'INDIRE ( Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa) con sede a Firenze, e dal Contingente Ispettivo. Sull'Istituto da lui presieduto ricade sia il compito di assicurare il coordinamento dell'intero Sistema sia quello di animare le specifiche azioni e gli interventi previsti dal Regolamento INVALSI, tra cui la definizione degli indicatori di efficacia e di efficienza per la valutazione esterna e dei protocolli delle viste alle istituzioni scolastiche da parte dei valutatori; la definizione degli indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici; la formazione degli esperti da inserire nei nuclei per la valutazione esterna. Esso inoltre organizza la partecipazione dell'Italia alle indagini internazionali e ne promuove la diffusione degli esiti presso i cittadini, le famiglie degli alunni, le scuole e gli insegnanti.
È ovvio che il documento d'intenti richiesto all'aspirante presidente non porrà prescindere da quanto stabilisce il Regolamento, il cui rispetto costituirà pertanto il primo e fondamentale criterio di valutazione nelle mani dei cinque esperti. Ma il compito di costoro è destinato a complicarsi quando si tratterà di soppesare le diverse possibili traduzioni operative della norma. Perché le teorie sulla valutazione scolastica variano col variare delle concezioni educative di riferimento e col mutare della prospettiva dalla quale la si considera, per certuni economicistica o sociocentrica, per altri più attenta alle sorti della persona; ora sorretta dalla convinzione che tutti gli apprendimenti siano esattamente misurabili ora scettica sulla possibilità di tradurre in numeri questi eventi complessi.
E poi, a che scopo valutare? Per giudicare o per conoscere? Per stabilire il valore o disvalore delle persone o di una scuola oppure per acquisire informazioni utili al decisore per organizzare interventi a rinforzo o a rimedio? Quali indicatori scegliere di volta in volta? Sono alcune delle questioni su cui ogni candidato dovrà esprimere i suoi intendimenti, e rispetto ad essi sarà valutata la sua idoneità a svolgere il delicato incarico.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 40 - Edizione CA)
Architettura, le aule beffa
Il preside Cecchini: ora basta, andiamo a Sassari
ALGHERO. Per l'ennesima volta è slittata la consegna della nuova sede
 
ALGHERO Aspiranti architetti ancora senza aule, mentre la facoltà tra le migliori d'Italia arranca aspettando pure le risorse regionali. «Abbiamo meno della metà degli spazi per la didattica», si lamenta il direttore del dipartimento Arnaldo Cecchini nel suo blog. In effetti Architettura ha ottenuto solamente tre dei sette locali promessi nel nuovo complesso di Santa Chiara appena uscito da un radicale intervento di riqualificazione e gli studenti sono tuttora ospitati benevolmente dalla Curia.
ABUSIVI «Siamo abusivi a casa del Vescovo e in convivenza con i topi da un anno», tiene a precisare Cecchini che, nei giorni scorsi, ha avuto un incontro con il commissario straordinario Antonio Michele Scano. Quest'ultimo, arrivato solo di recente a tenere le redini del Comune algherese, ha spiegato suo malgrado che le aule sugli antichi bastioni non potranno essere consegnate prima della fine di febbraio. «Con quasi cinque mesi di ritardo - commenta il preside - ma amen; vigileremo perché non si vada oltre».
RISORSE Nessuna buona notizia nemmeno per quanto riguarda le risorse regionali: «C'erano segnali positivi per il riconoscimento di Architettura come sede decentrata e il conseguente, congruo, finanziamento. Non possiamo farne a meno - avverte il preside - e chiederemo a ognuno e a tutti i candidati alla Regione un impegno, esplicito e puntuale. Insomma non riusciamo a entrare nella normalità. E siamo al limite delle forze».
EMERGENZA Una situazione di perenne emergenza che non fa bene all'attività didattica di una delle eccellenze nel panorama universitario nazionale. Sino a quando non saranno disponibili tutte le aule continuerà il sovraffollamento all'Asilo Sella. In attesa delle chiavi nel complesso Santa Chiara, la facoltà di Architettura a ottobre scorso aveva dovuto addirittura traslocare nel parco di Porto Conte. L'Ateneo aveva organizzato dei pullman e studenti e docenti si erano dovuti rassegnare a quell'esilio forzato a Tramariglio, nella sede di Casa Gioiosa. A novembre, finalmente, l'inaugurazione delle prime tre aule nell'ex ospedale. Ma non bastano. Complessivamente la facoltà di Architettura dovrà disporre di sette aule, più l'utilizzo della biblioteca.
L'ACCORDO L'accordo con il Comune, infatti, prevedeva la concessione in uso esclusivo all'Università (per 15 anni rinnovabili) di parte dei locali del Santa Chiara, dell'ex Asilo Sella e del palazzo del Pou Salit, oltre al Palazzo Serra per il Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali, il Centro linguistico e la Scuola universitaria di Lingua e cultura per stranieri.
Caterina Fiori
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 42 - Edizione CA)
Lilliu ritratto dalla Piga
«Gli archeologi non vanno in paradiso»
 
«Secondo te gli archeologi vanno in paradiso?», chiede il nipote Gabriele. «Mettiamoli nel limbo», ride l'archeologo Giovanni Lilliu. In fondo, poiché commettono errori e non indovinano tutto, forse non meritano il paradiso. Un dialogo di famiglia spalanca la finestra nel mondo privato dell'illustre studioso scomparso nel 2012. Lo scopritore della reggia nuragica di Barumini, patrimonio dell'Unesco dal 1997, si dà generosamente nel documentario “Lilliu prof. Giovanni”, prodotto nel 2013 da Paofilm e firmato da Marilisa Piga, con la consulenza di Nicoletta Nesler, le musiche originali di Mauro Palmas e la sceneggiatura di Carlo A. Borghi. Un omaggio a un uomo di profonda cultura, mite, cercatore di armonia che si svela alla macchina da presa nei filmati raccolti tra il 1999 e il 2008. Il montaggio, curato dalla regista assieme a Matteo Fadda (anche creatore delle animazioni), si sposta avanti e indietro nel tempo con gentilezza, seguendo l'accademico dell'Accademia dei Lincei che fu il primo, nel 2007, a ricevere l'onorificenza di Sardus Pater. Uno tra i tantissimi riconoscimenti che, per pudore, non lasciò nell'abitazione di Cagliari ma portò in Marmilla.
«Non è che ci tenga molto alle cose onorifiche», liquida mentre la camera le inquadra. Alla domanda sul dove si trovava durante la guerra torna con la mente a Roma, all'Università. Ricorda che bisognava stare attenti a Mussolini e ai mussoliniani. «Ma sono sempre stato sempre contro la guerra. Mi hanno riformato perché basso e questa è stata la mia fortuna: sono per la pace, non per la guerra». Aveva conosciuto la compagna a Barumini, in occasione della formazione di un teatrino a cui entrambi partecipavano. Nacque il legame. «Non sono stato mai solo», confessa narrando della moglie che sempre è stata accanto ad aiutarlo e confortarlo. «Sono stato un uomo felice in questo senso».
I ricordi riemergono nella conversazione con il nipote. Quel dito mozzato nella macchina per macinare le fave non gli ha impedito di scrivere. I luoghi dove bambino si rifugiava. Le piccole fughe sul colle di San Nicola, a Barumini, il suo “ermo colle” leopardiano. Un luogo fisico e interiore per vedere l'archeologia dal di dentro e non solo come comparazione di pietre. Sarà lui a dirigere gli scavi di Su Nuraxi dal 1950. Nel dopoguerra con il risorgere della città di Cagliari si manifestarono anche fatti culturali di rottura. Introdusse la categoria di “arte barbarica”. Il 1968 lo ricorda come un periodo difficile. Era preside di facoltà e stava più dalla parte degli studenti che dei professori. Amava i giovani. «E gli studenti amavano me». Fondamentale la lunga battaglia intrapresa dagli anni '70 per la difesa della lingua sarda.
La forza del lavoro di Marilisa Piga è di lasciare che Lilliu emerga nel suo contesto familiare di tenerezza e affetti, in un racconto arricchito del bianco e nero di foto d'epoca.
Manuela Vacca
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Attualita
la polemica
«Le università sponsor di Pigliaru»
 
Fratelli d'Italia e Forza Italia contro le Università di Cagliari e Sassari accusate di sostenere il candidato del centrosinistra Francesco Pigliaru, prorettore dell'ateneo cagliaritano. Protesta anche l'associazione di centrodestra Azione Universitaria: «Il sito ufficiale viene usato come strumento di campagna elettorale per il prorettore». A sferrare il primo attacco è la leader di Fdi, Giorgia Meloni, che con un tweet chiede l'intervento del ministro Carrozza perché, denuncia, sul sito dell'Università di Cagliari, c'è «pubblicità al candidato del centrosinistra alla Regione». Nel mirino anche l'ateneo di Sassari: «Può il rettore appoggiare, addirittura a mezzo stampa, il candidato presidente alla Regione del Pd? – domanda il coordinatore regionale di Forza Italia Giovani, Pierpaolo Cassoni - È quello che è successo quando Attilio Mastino ha dichiarato “Sostengo con convinzione la candidatura di Francesco Pigliaru”».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Cultura-Spettacoli
Milia: «Roma tutela le lingue, non il sardo»
A Castelsardo l’ottava Conferenza regionale della cultura.
Una fondazione che si occupi di ricerca scientifica sulla “limba”
di Donatella Sini
 
CASTELSARDO «È stato segnato un solco molto profondo per la politica linguistica che deve appartenere a tutti i sardi e non a una sola parte politica. La lingua sarda fa parte della nostra identità e deve essere tutelata perché è una lingua normale». Lo ha detto il presidente Ugo Cappellacci intervenendo all'ottava Conferenza Regionale della Cultura e della Lingua Sarda a cui hanno preso parte scrittori, artisti, esponenti della scuola, operatori degli sportelli linguistici, musicisti e poeti in una due giorni di festa della lingua e per la lingua. «Il Governo– ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Sergio Milia– tutela tutte le lingue ma non quella sarda, tanto che ha cercato di impedire l’uso del sardo nelle scuole. Eppure gli stanziamenti a favore della nostra lingua sono aumentati del 300 per cento». Al dibattito hanno partecipato artisti come Piero Marras e i cori Gabriel di Tempio e di Castelsardo, attori (da Clara Farina a Teresa Soro) e scrittori. Tutti si sono espressi rigorosamente in sardo. Ma quale? Ciascuno il proprio. In questi anni numerose sono state le considerazioni sul “sardo”, sulle differenti parlate delle diverse zone della Sardegna. In realtà la risposta su cosa sia la lingua sarda tenta di darla persino la recente campagna di comunicazione promossa dalla Regione: il sardo è una lingua normale. In quanto normale ed usuale può essere utilizzata in qualsiasi contesto del nostro quotidiano: in ufficio, in banca, al mercato senza vergogna e senza ostentazione. «La stessa Regione - ha sottolineato il governatore - ha più volte scritto al Governo utilizzando il sardo, perché questa lingua è rappresentativa della nostra identità. Io ne sono fortemente convinto!» La scommessa è quella di riproporre il sardo nella quotidianità. Si è affermato con convinzione che «dobbiamo parlare e scrivere in sardo per far diventare la nostra lingua motivo di distinzione culturale rispetto alla globalità – hanno affermato dal palco autorevoli esponenti della società isolana- Perché le lingue minoritarie si salvano dal rischio estinzione solo se usate e vissute». In questi anni la politica linguistica è innegabilmente cresciuta nel tentativo di tutelare anche gli operatori del settore ma si è ancora lontani dall'obbiettivo che questa diventi una cognizione di serie A. La lingua deve infatti diventare una competenza riconosciuta e legittimata per gli aspetti sociali, istituzionali e giuridici, non va relegata al solo ambito culturale e per evitare che si estingua, anzi che cresca e produca, fondamentale è incoraggiare il multilinguismo nei bambini e considerarlo una risorsa piuttosto che un ostacolo all'apprendimento. Parlare più lingue dall’ infanzia dona infatti importanti vantaggi nello sviluppo cognitivo dei bambini. Gli stessi agiranno infatti nell'ambito dell'Unione Europea che promuove l'educazione multilingue. Non è semplice rigettare i pregiudizi che vorrebbero uno sforzo cognitivo per il cervello dei bambini bilingui rispetto ai bambini monolingui. La questione linguista non va comunque relegata solo nell'ambito culturale. In una società multilingue le prospettive di lavoro sarebbero maggiori. La lingua si può considerare infatti anche una risorsa economica perché le società multilingue (anche con lingue regionali) sono sempre quelle più avanzate nelle quali germogliano le imprese più dinamiche e l’innovazione più produttiva, come accade in Catalogna. Ufficializzare e dare dignità alla lingua sarda consente alle produzioni culturali e popolari autoctone di uscire dal ghetto della subcultura e del folclore per entrare a testa alta nel salotto della cultura “mainstream”. Gli impegni della politica non mancano: mantenere, all’interno del bilancio regionale, gli stanziamenti in favore della politica linguistica; presentare una proposta di modifica costituzionale dello Statuto Speciale per realizzare la co-ufficialità della lingua sarda con l’italiano; agganciare la questione della lingua regionale a quella dell’inglese per la realizzazione di una reale società sarda internazionale e multilingue; perfezionare, ufficializzare e diffondere lo standard di riferimento della lingua sarda scritta a tutti i livelli, in assenza del quale nessuna politica linguistica sarebbe efficace e reale, senza però limitare l’uso delle parlate locali (ciascuno deve poter utilizzare il proprio sardo). Per raggiungere l'obbiettivo si sta pensando di creare una fondazione/istituzione regionale che si occupi di ricerca scientifica e definizione delle strategie operative della politica linguistica in collaborazione con atenei internazionali.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Ed_Nuoro
Premio Carrus a 3 donne
Borore, il tema era incentrato sul valore della cultura
 
BORORE La seconda edizione del “Premio Nino Carrus” promossa dall’associazione che prende il nome dall’uomo politico di Borore è stata vinta da tre donne, alle quali andranno tre borse di studio di pari importo. La premiazione si è svolta venerdì nella sala riunioni del Museo del Pane. Il premio è stato assegnato ex aequo a Michela Zaccheddu di Pirri per il progetto “Piattaforma Distretto culturale Marghine”, Gabriella Armeni di Siniscola per il progetto “Rural Sardinia” e Giuliana Milia di Bortigali che ha partecipato col progetto “Un Marghine di idee”. Tema dell’edizione 2013 del concorso era «Il valore della cultura: creazione, sviluppo e gestione di un distretto culturale internazionale del Marghine». Soddisfatto per i risultati del concorso il presidente dell’associazione, Fausto Mura. «I concorrenti – ha detto – hanno presentato dei progetti di grande interesse e grande valenza per la programmazione dello sviluppo di questo territorio. Mi auguro che la società utilizzi questi giovani che sono dei veri professionisti con idee veramente nuove. Oggi il Marghine non ha un progetto di sviluppo. Spero che si colga l’importanza di una nuova proposta come quella del distretto culturale avanzata dalla nostra associazione. Nino Carrus negli anni Settanta presentò un piano di sviluppo economico e sociale. Le ultime cose sono state realizzate. Allo stato attuale per questo territorio non esiste nessun progetto e nessuna programmazione». La giuria che ha valutato i progetti era composta da Diego Loi (presidente), coordinatore consorzio Due Giare, Lorenzo Giusti, direttore del museo Man di Nuoro, Giancarlo Zoccheddu, direttore centro servizi culturali Unla di Macomer, Alessandra Corrias, presidente del comitato scientifico dell’Associazione Nino Carrus, e Davide Fara (segretario) del direttivo dell’Associazione Nino Carrrus. (t.g.t.)
 

Questionario e social

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