Lunedì 23 dicembre 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 dicembre 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Sanità, mancano 115 milioni
La bocciatura a sorpresa della legge per il riordino ha creato il panico nelle Asl
L’assessore De Francisci: quelle risorse servono per riparare i danni del passato Il sistema della sanità è in bilico. I 115 milioni di euro che mancano all’appello dal fondo sanitario regionale, pari per quest’anno a 2.974.000.000 euro, potrebbero ripercuotersi sulla pelle dei sardi e incidere negativamente sui servizi ospedalieri e delle Asl, sull’assistenza primaria e sulle cure essenziali. Rischia, dunque, di avere pesanti conseguenze la bocciatura in Consiglio regionale del disegno di legge numero 603, sull’equilibrio economico-finanziario del servizio sanitario regionale, che prevede un’integrazione del finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente.
L’ASSESSORE «Quello che mi preoccupa maggiormente», chiarisce Simona De Francisci, «è far capire che non stiamo coprendo il disavanzo delle Asl. Quelle risorse occorrono per colmare i deficit strutturali e infrastrutturali della sanità regionale, accumulati nel corso degli anni passati, come ad esempio, quelli per la clinica Macciotta».
«Le conseguenze di questa decisione», spiega Maurizio Calamida, direttore generale dell’Asl numero 7 di Carbonia, «ricadranno sulla pelle dei malati. Questa votazione si configura come una decisione infelice per le sorti di tutta la sanità sarda. Rinunciare a 115 milioni di euro significa avere pesanti ricadute sull’assistenza, sulle prestazioni sanitarie e ambulatoriali. Per quanto riguarda la nostra Asl, si tratta di una brutta botta. Dovremo fare i conti con una riduzione di 22,5 milioni di euro in meno. Mi auguro che i politici si rendano conto di questo errore. Spero che si possa porre rimedio».
L’ACCUSA Il direttore dell’Asl numero 4 di Lanusei, Francesco Pintus, classifica la bocciatura del Consiglio regionale come «un’ingessatura devastante del sistema sanitario», che si potrebbe tradurre «con una riduzione dei servizi o con un’inibizione sull’apertura di nuovi. Le aperture dei nuovi servizi, che all’inizio comportano solo costi, saranno congelate. Nessun direttore generale se ne farà più carico. Ci sono servizi che non portano introiti agli ospedali, come ad esempio quelli per il parto indolore, che hanno costi ingenti. Nel nostro territorio abbiamo 11 punti di guardia medica, che costano oltre 3 milioni di euro all’anno. La Regione, per razionalizzare i costi, potrebbe anche valutare la chiusura di alcuni di questi».
RABBIA Il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, Ennio Filigheddu, non usa mezzi termini per definire la bocciatura del disegno di legge sulla sanità come un atto «gravissimo. Mette a rischio i livelli essenziali di assistenza», chiarisce Filigheddu, «non gli sprechi che tutti noi stiamo tagliando. Mette a rischio, per quanto ci riguarda, l’opera di razionalizzazione con l’eliminazione di doppi e tripli reparti. Il Consiglio regionale si è assunto una grave responsabilità e a pagarne il costo saranno i cittadini».
INCREDULITÀ Giampaolo Diana, capogruppo consiliare del Pd, confessa che non si sarebbe mai immaginato una bocciatura del genere. «Dopo questo incidente di percorso della maggioranza», dice il consigliere dell’opposizione, «sono preoccupato per i riflessi. Comunque, abbiamo dato la disponibilità per vederci di nuovo in commissione Bilancio, per cercare di recuperare la situazione. Il punto è che in questi 5 anni la sanità ci è costata 340 milioni in più, ma la qualità delle prestazioni, secondo me, è peggiorata».
SENZA SENSO Franco Meloni, consigliere regionale dei Riformatori sardi e componente della commissione Sanità, è convinto che la stroncatura da parte dell’Aula di via Roma non abbia avuto «alcun senso, perché si traduce solo in un aumento dei debiti e impedisce di pagare le imprese in un momento così tanto difficile. C’è da dire che anche da parte nostra, purtroppo, in aula ci sono state troppe assenze, ma è anche vero che l’opposizione ha fatto un autogol. La mia impressione è che neppure l’opposizione avrebbe voluto una bocciatura del disegno di legge. Chiediamo con forza al presidente della Giunta di trovare una soluzione e di riproporre immediatamente il provvedimento. Altrimenti, il rischio è che passino altri 4 mesi e che si accumulino nel frattempo altri 120 milioni di euro in più».
TAGLI SBAGLIATI Secondo il presidente regionale di Federfarma, Giorgio Congiu, «questi tagli lineari non servono a niente. Sulla spesa farmaceutica convenzionata, nel 2013 la Sardegna ha avuto un’inversione di tendenza rispetto ad altre Regioni. Quest’anno siamo arrivati a una riduzione di quasi il 9% in meno sulla spesa farmaceutica convenzionata, rispetto al 2012. Abbiamo risparmiato 25 milioni di euro su una spesa totale che nel 2012 era pari a 323 milioni. La bocciatura del disegno di legge potrebbe incidere creando qualche problema su alcuni farmaci innovativi». Per razionalizzare la spesa e limitare gli sprechi «sarebbe opportuno», propone Congiu, «creare un osservatorio regionale costante e continuo, come abbiamo già fatto per l’ambito della farmaceutica convenzionata. Si potrebbe ampliare alla spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale per valutarla mensilmente».
Eleonora Bullegas
 


LA NUOVA SARDEGNA 
   
2 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 2 - Attualità
Scontro sulla Barracciu salta la direzione Pd 
VERSO LE ELEZIONI REGIONALI La vincitrice delle primarie: «La candidata resto io». Il partito prende tempo Sel: faccia un passo indietro. I sondaggi e le alternative Mastino, Melis e Siddi 
di Luca Rojch
CAGLIARI. Il Pd somiglia a una giungla, con più paludi che grandi alberi. Facile finire nelle sabbie mobili. Il clima da guerriglia interna, fucili e sorrisi, continua a rendere impossibile issare un candidato in cima alla coalizione del centrosinistra. Rinvio. La direzione regionale del Pd, che si doveva tenere oggi, è stata rinviata. Il motivo ufficiale è la convocazione di Camera e Senato da parte del governo che chiede la fiducia. Per fortuna. Ma in molti vedono in questo rinvio a data da destinarsi il tentativo di prendere tempo. Perché da una parte si prepara il vestito buono ai candidati alternativi, dall’altra la vincitrice delle primarie, Francesca Barracciu sottolinea la sua leadership. Gli altri nomi. Vengono tenuti nascosti, pronti a entrare in campo. Una parte del Pd già lavora, neanche troppo in segreto, ad altri candidati. In pole position il rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino, quello dell’università di Cagliari Giovanni Melis e il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana Franco Siddi. La scrematura dei possibili sostituti della Barracciu si è ridotta a questi tre petali. I test. Ma a mettere ulteriore tensione c’è anche un sondaggio che circola in modo semiclandestino all’interno del Pd. Francesca Barracciu è in vantaggio di 2 punti percentuali su Ugo Cappellacci, i 5 Stelle sono accreditati del 18 per cento e Michela Murgia del 6 per cento. Ma non è l’unico sondaggio che viene distribuito sottobanco dentro le sedi del partito. Ci sarebbe un altro test che circola in cui vengono messi a correre quattro candidati. Francesca Barracciu, Renato Soru, Gianfranco Ganau, e Andrea Murgia. Ma il risultato resta top secret. 52mila elettori. Dopo settimane di vita dentro il sottomarino, nella pancia del mare in tempesta, Francesca Barracciu riemerge. Lo fa con autorità. Nessun dubbio. «La candidata sono e resto io – dice –. Non faccio nessun passo indietro. Ho dalla mia parte 52mila elettori che sono andati a votare alle primarie». Parole che somigliano a badilate sui sogni di mettere da parte la vincitrice delle primarie. «Capisco che davanti a un appuntamento come le regionali si aprano discussioni. Ricordo quelle che c’erano state nel 2004 e nel 2009 quando il candidato era Soru. Non mi spavento. Le affronto con serenità e determinazione per riportare un quadro di unità. Ho la responsabilità di 52mila persone che hanno partecipato alle primarie. Devono essere rispettate. Spero che queste discussioni finiscano, chi le porta avanti fa solo un favore a Cappellacci. La mia candidatura non è stata decisa in una stanza, ma in un grande giorno di democrazia. Per questo non faccio nessun passo indietro». E anche per chi osteggia la sua leadership la Barracciu mostra apertura. «Rispetto il Centro democratico e Sel, che hanno espresso dubbi sulla mia candidatura e spero si possa aprire un dialogo con loro sui contenuti». Ma subito snocciola l’elenco dei partiti che la sostengono. «I Comunisti italiani, Rifondazione, Idv, i Verdi, la Base, l’Upc, i Socialisti. E c’è anche un dialogo con il Psd’Az». E contro i suoi detrattori ruggisce. «Il segretario regionale Silvio Lai si è espresso più volte a sostegno della mia candidatura. Se poi ci sono singoli che vogliono cambiare nome, chiedo a loro perché non hanno fatto partecipare alle primarie i loro leader. E per quale motivo dovrebbero oggi imporlo a tavolino». Bocciatura. Francesca Barracciu tende la mano a Sel, ma il nuovo segretario ha già fatto scattare la tagliola. «Noi ci confrontiamo sui programmi – dice Luca Pizzuto – e siamo pronti a valutare un candidato che possa essere espressione del partito di maggioranza all’interno della coalizione. Ma chiediamo a Francesca Barracciu di fare un passo indietro». Una bocciatura che complica il quadro all’interno del centrosinistra. La bufera imperversa in una coalizione ancora magmatica mentre le elezioni si avvicinano con passo rapido e la data del 2 marzo sembra sempre più probabile.
 
 
 
3 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 15 - Sassari
OGGI LA CERIMONIA
 “Il Grifone” di Elio Pulli in regalo all’Università 
SASSARI Oggi a mezzogiorno nel dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio dell’Università, a Piandanna, si svolgerà la tradizionale cerimonia dello scambio di auguri per le festività di fine anno, da parte del magnifico rettore Sassari, Attilio Mastino. Nell’occasione verrà presentata l’opera “Il Grifone” che l’artista Elio Pulli ha voluto donare all’ateneo sassarese. Si tratta di un regalo prezioso (e non solo dal punto di vista artistico) dal momento che la critica considera "Il Grifone" una delle opere più bella tra quelle realizzare dal maestro sassarese. L’opera in ceramica artistica, realizzata con una tecnica straordinaria, era presente nella mostra antologica che Elio Pulli ha presentato con successo al Vittoriano di Roma, qualche mese fa. Si tratta di un soggetto che mostra il rapace sardo nell’atto di ghermire un cinghiale. In questa rappresentazione c’è chi ha voluto leggere un messaggio in linea con la funzione che dovrebbe svolgere l’università: il rapace che vola alto ed è aperto ad orizzonti sempre più ampi e aperti che blocca il cinghiale, simbolo dell’ignoranza. Nell’occasione l’università renderà omaggio illustrerà al pittore, scultore, scenografo, ebanista che ha segnato una lunga stagione dell’arte e della cultura di Sassari . Ma non è tutto. Prima della cerimonia degli auguri, alle 10, la professoressa Rossella Filigheddu presenterà il nuovo allestimento dell’Erbario di Ateneo. Alla cerimonia parteciperanno l’associazione Coro dell’Università di Sassari, diretto dal maestro Laura Lambroni, e il Gruppo etnomusicologico dell’Università di Sassa Ichnuss. Sarà dunque una mattinata all’insegna dello scambio di auguri natalizi e di buon anno, ma anche di arte e cultura, proprio come si addice a un incontro di una sede universitaria. (p.p.)


 

 

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