UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 12 dicembre 2013

Giovedì 12 dicembre 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 dicembre 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 53 - Edizione CA)
Ora basta una app per divulgare la scienza
Domani un convegno di Sardegna Ricerche
 
“Comunicare la scienza: l'utilizzo delle tecnologie digitali e la Rete regionale dei divulgatori scientifici” è il tema del convegno promosso da Sardegna Ricerche, che si terrà domani, dalle 9,30, al THotel di Cagliari. Il convegno sarà articolato in due momenti: si discuterà del ruolo delle tecnologie digitali nella didattica e nella divulgazione delle scienze, e della nascita del primo network realizzato in Italia di professionisti della comunicazione della scienza. Maria Paola Corona, presidente di Sardegna Ricerche, introdurrà i lavori sottolineando come attraverso le app è possibile comunicare la scienza in modo diverso e più adatto ad un pubblico composto in gran parte dai i di nativi digitali.
A seguire, poi, una tavola rotonda coordinata da Carlo Massarini, giornalista e conduttore televisivo Rai, dal titolo: “Ma smartphone e tablet sono davvero strumenti adatti a divulgare la scienza e l'innovazione tecnologica?”. Alla discussione interverranno Marco Faccini, vice presidente Frascati Scienza, con l'app Caccia al tesoro per imparare la scienza giocando; Mauro Scanu, giornalista scientifico, con l'app Contabosco di Focus, che insegna la matematica ai bambini; Selene Biffi, imprenditrice e ideatrice di Spillover, la startup spy-game che spiega la scienza ai ragazzi.
La seconda parte del convegno sarà dedicata a Chentuconcas - Tante teste per la scienza, la Rete regionale dei divulgatori scientifici, composta da oltre 80 membri, di cui 45 fra centri di ricerca, società, associazioni, università e professionisti freelance.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 50 - Edizione CA)
Alghero
Una tipografia in carcere
 
ALGHERO Carcere a Università insieme per offrire ai detenuti un'opportunità di riscatto nel mondo del lavoro. È stato ufficializzato ieri, nel corso di una conferenza stampa negli uffici della casa circondariale di Alghero, l'accordo tra il Dipartimento di Architettura, la ditta Alldigital e l'istituto di pena, per riattivare il laboratorio di Tipografia all'interno del carcere di via Vittorio Emanuele. «Con questo accordo - si legge in un comunicato - alcuni detenuti saranno formati per apprendere il lavoro di tipografo e serigrafo e contemporaneamente impiegati alle dipendenze della Alldigital, nel laboratorio allestito all'interno del carcere». Un progetto fortemente voluto dalla direttrice del carcere, Elisa Milanesi e che vede coinvolta anche la facoltà di Architettura. ( c. fi. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 52 - Edizione CA)
Il filosofo cagliaritano stasera al Marina Cafè Noir con il suo ultimo libro
Le vite degli altri ci servono per costruire la nostra identità
Remo Bodei: la salvezza è intrecciare fantasia e realtà
 
Diceva Joseph Conrad: «Come spiego a mia moglie che quando guardo dalla finestra sto lavorando?». Immaginava altre vite, materia per le sue storie, l'autore di “Cuore di tenebra”, ed esercitava così al massimo grado una facoltà della quale nessun uomo può fare a meno. Benedetto Croce riteneva l'immaginazione pericolosa, Robert Luis Stevenson, al contrario, era convinto che fosse il campo dove si svolge la vera vita. Una finestra da cui guardare per sfuggire ai nostri ristretti confini e porre rimedio alla limitatezza dell'esistenza.
Remo Bodei - grazie alla cui profonda leggerezza “tendono alla chiarità le cose oscure” - tratta questo tema affascinante, così connesso alla nostra identità, nel suo “Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri”, edito da Feltrinelli, 263 pagine per 18.70 euro. Il filosofo cagliaritano, ordinario di Storia della filosofia all`Università di Pisa, visiting professor alla Ucla di Los Angeles, tornerà stasera nella sua città per discuterne con l'antropologo e scrittore Giulio Angioni. L'appuntamento, alle 19, Hotel Regina Margherita, per “Marina Cafè Noir”: luogo dove l'immaginazione, da undici anni, ha conquistato felicemente il potere.
Professor Bodei, come nasce questo libro? E che cosa lo ha spinto a scriverlo?
«Il problema che mi sono posto è come ciascuno di noi, trovandosi dinanzi a un mondo già fatto dalle generazioni che lo hanno preceduto, riesce a diventare se stesso e a orientarsi nella realtà. Venire al mondo significa entrare a far parte di un ordine composto da istituzioni, poteri, saperi, regole e tradizioni di durata spesso millenaria. Implica l'apprendimento della lingua, l'assunzione di modelli culturali, l'inserimento nei sistemi familiari, educativi, economici, religiosi, politici. Ho scelto la via dell'immaginazione per continuare un percorso già intrapreso da tempo, che consiste nell'individuare forme di razionalità anomala in campi che sembrano esserne privi, come le passioni o il delirio».
Che cosa è l'immaginazione, come la valuta?
«L'immaginazione gode di una fama ambigua. È una facoltà che tutti possediamo, sperimentiamo nei sogni, esercitiamo nel formulare ipotesi. Da un lato è connessa all'idea di fuga dalla realtà; dall'altro, svolge una funzione vitale nel trascendere la realtà così com'è, nel promuovere la creatività non solo sul terreno artistico e scientifico, ma anche su quello delle scelte e delle pratiche quotidiane. In sostanza, ci aiuta a sfuggire ai nostri orizzonti ristretti ma ci aiuta anche a capire chi vorremmo essere: un'armonica collezione di qualità prelevate accuratamente da personaggi (reali o fantastici), migliori di noi? Un cantiere aperto? Oppure, un altro “me stesso, ma riuscito”, come rispose François Mauriac al giornalista che gli chiedeva chi avrebbe voluto essere, se non fosse stato un scrittore, un premio Nobel?».
Come sono cambiati nel tempo i contenuti e le funzioni dell'immaginazione?
«Oggi è enormemente aumentato il peso della letteratura, dei media e delle immagini in grado di impollinare incessantemente l'identità di ciascuno. Basti pensare alle ore che i bambini passano davanti alla televisione, e gli adulti su Internet. Del resto, già Madame de Staël, due secoli fa, aveva affermato che ormai non proviamo nulla che non ci sembri di aver già letto da qualche parte. Al pari di molte esperienze dirette, la lettura o il teatro spalancano nuovi mondi, inoculano idee, passioni, sensazioni che altrimenti ci sarebbero precluse o ci resterebbero inconcepibili, sfuocate o fraintese».
I rischi dell'immaginare?
«Che il fantasticare consista in un trastullarsi inoperoso, o diventi un compiaciuto vagare della mente in progetti irrealizzabili. Eppure, per renderci conto di quel che vorremmo essere, per conoscere noi stessi, dobbiamo inevitabilmente immaginare altre esistenze. Nell'abbandonarsi troppo all'immaginazione si corre, tuttavia, anche il pericolo e la tentazione di fuggire dalle proprie responsabilità. È possibile proteggere il senso della realtà dal pericolo della sua diluizione nella fantasia? O bisogna, al contrario, considerare il principio di irrealtà come portatore dell'esigenza insopprimibile di distanziarsi, perlomeno provvisoriamente, dal mondo reale, un atteggiamento che è, per certi aspetti, perfino benefico?».
La salvezza?
«Non consiste nel rifiutare l'esperienza dell'irrealtà, nel cercare di immunizzarsi nei confronti della fantasia e del desiderio. L'ideale sarebbe semmai quello di poter intrecciare la fantasia, più lieve e inventiva, con il senso della realtà, con il più grave richiamo alla serietà dei condizionamenti».
Un tempo avevamo meno modelli sui quali costruire la nostra identità, ma erano più alti…
«I modelli sono stati tradizionalmente quelli dei genitori o dei maestri, ma poi in ciascuno se ne sono sovrapposti altri: gli eroi, i santi, i saggi o i filosofi. Oggi sono, soprattutto, rappresentati dai personaggi celebri di cinema, tv, sport. Una fama effimera, la loro. Del resto, la parola celebrità sembra derivare proprio dal latino celeris, veloce. Sono idoli (familiari o irraggiungibili, ma capaci di creare attorno a sé un'illusione di intimità) che assomigliano a prodotti industriali in serie. Rispetto al passato, la molteplicità dei modelli rende più difficile la costruzione di se stessi, ma, per chi ne è capace, perfino più ricca. Anche la politica soffre di una carenza di immaginazione creativa e sembra condannata a girare in folle».
Chi immaginava di essere, da ragazzino, Remo Bodei?
«Non ricordo di essermi mai posto il problema fino all'anno della maturità (forse ero incosciente o lo spettro di una futura disoccupazione non aleggiava ancora). Fino all'ultimo sono stato incerto fra fisica, filosofia e ufficiale di Marina…Poi ho lasciato che la vita facesse il suo corso e fosse corretta in corso d'opera».
Maria Paola Masala
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 53 - Edizione CA)
Ecco i “Racconti” dedicati alla Città del Sole
Tre scrittori del mondo guardano Cagliari: pensieri, amori, incubi
 
L'alter ego di Natasa Dragnic ci arriva con le lacrime in tasca. In fuga da tutti e da tutto. A Cagliari è ottobre, ma il sole è quello d'agosto. Se ne va che avverte brividi di freddo, ma i malumori si sono dissipati nella brezza fresca che profuma di sale e sabbia.
Ali May, nella Città del Sole, ci invia un uomo oscuro che s'incamminerà fino a Piscinas per uccidere la donna che ama, o chissà. È ancora ottobre e il sole ottunde i pensieri. Elisabeth Olin s'innamora dei fenicotteri. E non poteva essere diversamente per lei che vive in un'isola nell'arcipelago di Stoccolma, e, se deve spostarsi, sventola un fazzoletto rosso affinché la noti la nave di passaggio. Lo stagno con le sue ampie macchie rosa le ispira una lieve storia d'amore.
Nelle storie di Dragnic, May e Olin, raccolte in “Racconti dal mondo”, il volume curato dallo scrittore Nicola Lecca e pubblicato per il THotel, Cagliari è, di volta in volta, una città che accoglie e conforta, un luogo in cui lievita un incubo, una città lagunare dalle atmosfere soffuse e tenui. È un'esperienza esaltante raccontare una città perché non di essa si parla, in fin dei conti, ma del legame che con i suoi spazi, le sue mura, i suoi colori stringe il viaggiatore mentre vi passeggia.
Altro non è “Racconti dal mondo”, un tascabile bilingue (inglese e italiano) distribuito nei comodini degli ospiti dell'albergo, originale e genuino come lo yogurt di latte di capra offerto a colazione, se non quanto si son detti Cagliari e gli scrittori che vi hanno soggiornato per una settimana, in periodi diversi dell'anno. La croata Natasa Dragnic, autrice di “Ogni giorno, ogni ora”, un'opera che ha riscosso un successo mondiale ed è stata pubblicata in 28 lingue; l'iraniano giornalista Ali May, che vive in Inghilterra e infine, Elisabeth Olin, che vive in Svezia, ha una famiglia numerosa, è un'appassionata promotrice dei diritti umani, è pubblicata dalla casa editrice dei Nobel, ed è stata a lungo docente di Lingua e letteratura svedese all'Università orientale di Napoli.
Il libro, presentato l'altra sera dal suo curatore e dall'attrice Clara Murtas, è l'esito di un concorso giunto alla quinta edizione, ideato da Nicola Lecca, sposata dal direttore del THotel Davide Collu che, accanto alla cartina geografica, della città ai suoi ospiti offre anche una mappa letteraria di suggestioni ed emozioni, una sorta di “Cagliari magica”.
Dal 2009 ad oggi l'albergo cittadino ha pubblicato quattro raccolte di racconti dedicati al capoluogo, scritti da varia autori italiani, tra cui Marcello Fois, Piera degli Esposti, Dacia Maraini, Sandro Veronesi e lo stesso Lecca. In “Racconti dal mondo”, edito in cinquemila copie, gli autori vivono nel Nord Europa e le visoni di Cagliari si arricchiscono dei contrasti tra culture, clima e atmosfere, della curiosità e della sorpresa di chi vi capita per la prima volta e proviene da ambienti molto diversi.
Anche la seconda raccolta di “Racconti dal mondo”, che uscirà nell'autunno 2014, proporrà tre storie scritte da autori stranieri, Ulja Krautwald, Cristian Crusat e Emily Miller. La Krautwald, in particolare, racconterà Cagliari e i suoi animali, a iniziare da una capretta che per caso finisce nella sua stanza d'albergo.
Franca Rita Porcu
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società (Pagina 55 - Edizione CA)
Iglesias
Il Festival dei Medas
 
Parte oggi al teatro Electra di Iglesias il Festival della Storia 2013 ideata dall'associazione Figli d'arte Medas e dedicata quest'anno al concetto di identità in chiave storica, antropologica ed economica. Il programma della prima giornata prevede due conferenze (ore 10,30 per le scuole, ore 17 per il pubblico) sul tema “Convenzioni reali e virtuali - Dialoghi sul mondo delle immagini”. Animeranno il dibattito gli interventi di Francesco Bachis, antropologo e borsista di ricerca all'Università di Cagliari, Pino Cabras, direttore del sito www.megachip.info, Carmelo Masala, medico specialista in neurologia, Donatella Petretto ricercatrice di psicologia clinica nell'ateneo cagliaritano, e Antonio Maria Pusceddu, antropologo che collabora con l'Università. Coordina i lavori il giornalista Massimiliano Messina.
La giornata si chiude alle 20 sul palco del teatro di piazza Pichi con lo spettacolo “Canne al vento” di Grazia Deledda, interpretato da Gianluca Medas con l'accompagnamento musicale della chitarra di Andrea Congia e delle voci del Tenore Grazia Deledda di Nuoro.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Truffa all'Ersu, 22 a processo
Casi di assentesimo: uscivano dall'ufficio senza timbrare
TRIBUNALE. Tutti rinviati a giudizio ieri, il ventitreesimo ha patteggiato quattro mesi
 
Qualcuno «andava a passeggio», altri «a fare acquisti» oppure «in banca». E chissà cos'altro. Comunque, i dipendenti «si allontanavano dalla sede del corso Vittorio Emanuele durante l'orario di lavoro senza timbrare il cartellino»: accuse mosse dalla Procura della Repubblica a ventitré lavoratori dell'Ersu responsabili, a suo dire, di una serie di comportamenti simili tenuti tra l'8 e il 18 settembre e tra il 13 e il 29 ottobre 2009. Casi di assenteismo finiti in un'informativa recapitata per due volte negli uffici della magistratura inquirente e costati agli impiegati dell'Ente regionale per gli studi universitari l'incriminazione per truffa da parte del pm Guido Pani.
GLI IMPUTATI Ieri al palazzo di giustizia è arrivato il rinvio a giudizio per ventidue di loro: Augusto Ortu e Rosanna Arceri di Monserrato, Franco Figus, Maria Teresa Concas, Anna Patteri, Lorena Pilloni ed Egidio Loche di Quartu, Maria Pia Gerina di Elmas, Ivana Perra di Serdiana, Rossella Pinna di Settimo San Pietro, Olivio Melis e Antonello Giuliano Frau di Decimomannu, Salvatore Zurru, Roberto Masala, Alessandro e Francesco Puddu di Cagliari, Maria Rita e Carla Farris di Sestu, Giada Casti di San Sperate, Danilo Sarigu di Elmas, Lorenza Bertolini di Siddi e Pietro Orrù di Serrenti. A ciascuno di loro sono contestate cifre che vanno da un minimo di 91 a un massimo di 516 euro: la parte di emolumenti indebitamente intascati (secondo le accuse) perché riferiti alle ore in realtà non lavorate. L'ultimo imputato, Mario Gonario Noli di Sinnai, che ha restituito la cifra contestata (397 euro), ha patteggiato subito quattro mesi e cinquanta euro di multa chiudendo la sua vicenda processuale. Per tutti gli altri la prima udienza è stata fissata al 6 maggio davanti al giudice monocratico.
LA RICOSTRUZIONE All'epoca dei primi accertamenti i dipendenti lavoravano dal lunedì al venerdì per sei ore più due rientri pomeridiani di tre ore. Godevano della flessibilità perché potevano entrare fra le 7 e le 8 e uscire fra le 13 e le 14. A metà mattina facevano una pausa di quindici minuti compresa nell'orario e non soggetta a recupero né timbratura. Nei rientri pomeridiani potevano andare a pranzo fra le 13 e le 14 per rientrare tra le 14 e le 15. Comunque dovevano timbrare il cartellino tutte le volte che iniziavano o interrompevano l'attività, anche quando uscivano dall'ufficio per ragioni di servizio. «La falsa attestazione del pubblico dipendente circa la presenza in ufficio», scriveva il gip nel 2012, «è una condotta fraudolenta che integra il reato di truffa aggravata se i periodi di assenza sono economicamente apprezzabili».
I DANNI L'Ente si è costituito parte civile in udienza con l'avvocato Luca De Angelis: «Daniela Noli», ex presidente, «vuole chiedere il risarcimento dei danni materiali e di immagine quantificabili nell'indebito ottenimento delle somme» incassate da ciascun imputato «eccetto nei confronti di chi le avrà spontaneamente restituite entro la fine del procedimento penale», ha scritto il legale nell'atto di costituzione.
Andrea Manunza
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Sassari, concorso in ateneo: respinto uno dei due ricorsi
 
SASSARI A Rossella Castellaccio, vincitrice del concorso in Demo-etno-antropologia contestato all’università, è andato il primo round: il Tar ha respinto il ricorso presentato da un'altra candidata, Chantal Arena. La ricercatrice arrivata al primo posto aveva resistito in giudizio sin dall'inizio, con l'assistenza dell'avvocato Umberto Congiatu. Assieme alle sue tesi, davanti al Tar hanno prevalso le argomentazioni addotte dall'ufficio legale dell'ateneo, rappresentato dall'avvocato Rosanna Ruiu. Rigettate invece le considerazioni alla base del ricorso presentato da Maurizio Cannatella, avvocato dell'altra concorrente, che era stata eliminata già prima degli orali. Per Rossella Castellaccio gli ostacoli da superare per avere la conferma del posto di ricercatrice non sono tuttavia finiti. Mercoledì 18 dicembre il Tribunale amministrativo regionale dovrà occuparsi di una seconda opposizione all'esito di quello stesso concorso (incarico triennale, rinnovabile per un periodo analogo). Il ricorso da esaminare, in questo caso, è stato presentato da una seconda candidata esclusa, Martina Giuffrè. Assistita dagli avvocati Giulia e Giuseppe Andreozzi, si era piazzata seconda al termine delle prove, con un solo punto di scarto rispetto alla vincitrice. (pgp)
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 47 - Cultura-Spettacoli
 “Invisibili”, Italo Calvino riscritto per immagini
Da domani a Cagliari una mostra che si ispira alla rivisitazione su Twitter delle “Città invisibili”
 
CAGLIARI È stato uno degli eventi che maggiormente hanno coinvolto il popolo di Twitter in questi ultimi mesi “#Invisibili”, il progetto di riscrittura delle “Città invisibili” di Italo Calvino lanciato da Twitteratura.it in occasione del novantesimo anniversario della nascita del grande scrittore che ha visto la presenza ricorrente dell'hashtag fra i trending topic di Twitter per l'Italia. Un'iniziativa cui hanno partecipato 4000 riscrittori di tutta Italia, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, che in due mesi – dal 23 settembre al 16 novembre – hanno prodotto 80mila fra tweet e retweet. Questa straordinaria esperienza ora si sposta dal web e diventa una mostra dal titolo “#Invisibili: Calvino e la Twitteratura - Riscritture per immagini” ”. Sono oltre cento immagini realizzate da tre illustratori (Alessandro Armando, Francesca Ballarini e Elena Nuozzi) ispirandosi ad alcuni dei tweet prodotti. La rassegna, che si terrà nel Centro comunale d'arte e cultura Il Ghetto da domani (inaugurazione alle ore 18) al 12 gennaio, è ideata dall'associazione culturale Twitteratura, prodotta dal Consorzio Camù con il sostegno del Comune di Cagliari e curata dalla storica dell'arte Simona Campus. Contributi di Rai Letteratura, che curerà uno speciale sull'iniziativa (sezione eventi di www.letteratura.rai.it) e Palabanda Edizioni, nel cui sito (www.palabanda.it) sarà possibile sfogliare le opere presenti in mostra. L’iniziativa è realizzata con il patrocinio dell'Università di Cagliari (corso di Scienze della comunicazione) e della Fondazione Cesare Pavese. Nelle sale del Ghetto sarà inoltre possibile vedere un video realizzato dall'associazione “Libriamo Tutti”, che mostra l'esperienza di costruzione delle “Città invisibili” sulla piattaforma Second Life. Sempre domani (dalle 20 e fino alle 2 del mattino di sabato), la comunità di Twitter verrà coinvolta nella seconda edizione della Notte Bianca Digitale, pensata anche per dar vita ad una raccolta fondi per recuperare un edificio di cultura danneggiato nei giorni dell'alluvione in Sardegna. #NBTW sarà il main tag da seguire. Con il progetto Twitteratura.it si cerca di stimolare la lettura utilizzando cose che ognuno di noi ha a portata di mano: un libro, uno smartphone (tablet o pc), una connessione internet, un account di Twitter. #TweetQueneau, #LunaFalò, #Leucò, #Corsari, #PaesiTuoi, #Invisibili e #TwSposi sono nati con l'unico obiettivo di riscrivere, e quindi rileggere riappropriandosene, grandi opere della letteratura mondiale. Riscrivere un testo su Twitter significa riassumerlo, condensarlo nei 140 caratteri con cui si comunica sul social network.

Questionario e social

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