Venerdì 6 dicembre 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 dicembre 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 

 
 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA / Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
IL POLICLINICO SI RIEMPIE DI CULLE
La carica delle mamme in trasferta: già nati otto bimbi
I corridoi brulicano di mamme col pancione, medici e infermieri corrono da una parte all'altra senza un attimo di tregua. Nel Nido i pianti dei neonati rimbombano tra gli anditi lunghi e colorati. Il nuovo reparto di Ostetricia di Monserrato è già a pieno regime. Altri due nati ieri, a poco più di quattro giorni dall'inaugurazione ufficiale sono già otto i bambini venuti alla luce nel nuovo braccio del Policlinico.
Al secondo piano del blocco Q il Puerperio accoglie le prime neomamme. Nel complesso sono stati registrati finora diciotto ricoveri. Nella stanza numero uno c'è Barbara, con la sua piccola Rebecca, «tre chili e ottocentodieci grammi per cinquantun centimetri di altezza», precisa orgoglioso papà Antonio. Poco più avanti Alessandra, trasferita lunedì dal Civile, tiene in braccio Edoardo. Capelli nerissimi a spazzoletta, è arrivato tre settimane in anticipo, pesa due chili e sette grammi, è il più piccolo di tutti. Al piano di sopra c'è chi ancora deve iniziare l'avventura. Annalisa, 34 anni, di Villanovatulo, ascolta il battito del cuore di Adele. Il travaglio sta iniziando, «la scadenza è domani», racconta raggiante. Nella poltroncina accanto, Veronica Pinna, 33 anni, si appresta a diventare mamma per la prima volta. Gli elettrodi trasmettono il tracciato al macchinario sul tavolino a pochi centimetri di distanza. «Si muove tanto», commenta l'ostetrica. «È indice di benessere fetale». Aldo osserva Veronica con dolcezza, «ancora non sono papà, ma l'emozione è fortissima».
L'ospedale del futuro ha preso vita senza troppe difficoltà dopo il passaggio di consegne netto che ha chiuso la storia pediatrica al San Giovanni di Dio. Nella stanza delle prenotazioni l'impiegata è indaffaratissima, il telefono non smette di squillare, l'agenda con gli appuntamenti per le visite si riempie a vista d'occhio. Nella sala d'attesa si ragiona a voce alta: «Siamo a Monserrato ma possiamo registrare nostro figlio all'anagrafe di Cagliari», commenta una futura partoriente. «Non lo sapevo, sceglierò senza dubbio Cagliari», le risponde la sua giovanissima interlocutrice. Gian Benedetto Melis, direttore del reparto, fa la spola tra la sala operatoria e il suo studio. «Non potrebbe andare meglio», commenta orgoglioso.
Al San Giovanni le corsie si svuotano giorno dopo giorno, spariscono gli arredi, i macchinari si spengono. L'ultimo atto si è completato dopo la notte storica tra il 14 e il 15 giugno: l'orologio segnava le 23 e cinquanta, la prima incubatrice a bordo dell'ambulanza partiva dalla clinica Macciotta diretta a Monserrato. Era il momento del trasferimento della Terapia intensiva al blocco Q. Lunedì la stessa sorte è toccata alla Ginecologia e Ostetricia, strappate al vecchio Civile. Il cerchio della pediatria è ormai completo nel nuovo ospedale, il soffio vitale riempie tutti i reparti.
Sara Marci

HANNO DETTO
Annalisa Corrias, 34 anni di Villanovatulo
«Sta arrivando la mia bambina, la chiameremo Adele. Questo ospedale è bellissimo, era ora che
facessero una struttura di questo livello»
Gavino Fanoos, direttore del reparto Neonatologia
«Si è chiuso il ciclo del trasferimento dall’Ospedale civile, ora possiamo assicurare un’assistenza di
altissimo livello»
Barbara Melis, 34 anni, neomamma di Selargius
«Rebecca pesa quasi quattro chili. Anch’io ho fatto il passaggio di ospedali, perché il mio primogenito è nato al San Giovanni di Dio»
 
 
2 - L’UNIONE SARDA / Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
POLEMICA
Cozzolino, Pd: «Manca il Pronto soccorso»
«La situazione è più complessa rispetto a quanto dichiarato dall'assessore alla Sanità e dal direttore dell'Azienda ospedaliero-universitaria», attacca Lorenzo Cozzolino, consigliere regionale del Pd. «L'organizzazione della Pediatria, così come della Ostetricia - Ginecologia, soffre di alcune gravi lacune. Dal luglio 2013 a oggi nella nuova struttura universitaria sono stati trasferiti solo la Puericultura, la Radiologia pediatrica e la Terapia intensiva neonatale», prosegue il consigliere. «La Neuropsichiatria infantile e la Clinica pediatrica, con annesso Pronto Soccorso, resteranno nella Clinica Macciotta fino a marzo del 2014. Questo causa un disservizio per i pazienti ancora ricoverati nel vecchio presidio». Motivo: «Per gli esami radiologici, dovranno essere trasferiti necessariamente mezzo ambulanza al Policlinico». (sa. ma.)
 
 
3 - L’UNIONE SARDA / Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
VIABILITÀ
«Ma ora serve  una nuova strada»
La Cittadella universitaria si espande, il sindaco di Monserrato pensa alla viabilità: «Con undicimila persone in transito ogni giorno non può esserci solo una strada d'accesso». Dopo quindici anni di lavori il blocco Q è pressoché completo. Chiuso il cerchio della Neonatologia, con l'ultima aggiunta di Ginecologia e Ostetricia (reparto progettato da Valentina Siciliano) rimane da riempire solo il primo piano. Entro i primi mesi del 2014 compariranno Reumatologia, Gastroenterologia e Neurologia. Equivale a un incremento di personale con più auto sull'arteria che collega il Policlinico all'area vasta. Il primo cittadino lancia l'allarme: «È necessaria un'altra uscita», spiega Gianni Argiolas. «Si rischia la paralisi del traffico». Sul piatto una proposta: «Si potrebbe predisporre un collegamento con la strada di Sestu o la 554». (sa. ma.)
 
 
4 - L’UNIONE SARDA / Oristano e Provincia (Pagina 43 - Edizione CA)
CULTURA. Iniziativa Istar
Un convegno e un concerto alla Giudicessa
ORISTANO «Giuseppe Dessì scrisse che la Sardegna ha avuto due soli grandi uomini: Eleonora d'Arborea e Grazia Deledda. Nella filigrana di questa provocatoria e caustica boutade si ravvisa un dato antico: nell'immaginario collettivo dei sardi la Giudicessa si staglia come il più forte emblema per chiunque abbia nutrito nel passato - o tuttora coltivi - un senso etico e 'nazionale' della storia della Sardegna». Così Giampaolo Mele, direttore dell'Istar, che ha dedicato alla Giudicessa una interessante iniziativa in programma oggi alle 16.30 al Palazzo degli Scolopi: “Ferro con ferro, legno con legno”, l'Eleonora d'Arborea di Franco Oppo (1986), basata sul dramma teatrale di Giuseppe Dessì (1964). Un convegno ma anche un concerto per far rivivere la figura della giudicessa secondo una originale chiave di lettura contemporanea. «La serata ha anche lo scopo di sfruttare la popolarità della Giudicessa» spiega Mele «per far conoscere a un pubblico non specialistico il linguaggio della musica colta contemporanea, di cui Oppo è insigne maestro». Nel 1986 a Cagliari è stata rappresentata la sua Eleonora d'Arborea, poema drammatico in due parti, basato sull'omonimo dramma teatrale di Giuseppe Dessì (1909-1977). La vicenda è ambientata alla fine del Trecento, ai tempi della guerra tra il Giudicato d'Arborea e la Corona d'Aragona, e dell'omicidio del fratello di Eleonora, il Giudice Ugone III. Si tratta di uno dei momenti più tragici della vita della futura promulgatrice della Carta de Logu. Purtroppo, l'autore di “Paese d'ombre” non poté mai assistere alla rappresentazione della sua intensa pièce teatrale.
Intervengono esperti dei conservatori di Sassari, Trapani e Cagliari e studiosi dell'università di Cagliari.
Patrizia Mocci
 
 
5 - L’UNIONE SARDA / Provincia Ogliastra (Pagina 49 - Edizione CA)
TRIEI. Dal diploma in Ragioneria alla prestigiosa cattedra della Loyola
CHICAGO, LA DOLCE CASA
Olga Corrias dirige un dipartimento all'Università
TRIEI Chissà se quando era ancora una bambina ha pensato di ritrovarsi, da grande, in una metropoli americana con un incarico di prestigio. Ora che la fantascienza ha lasciato spazio alla realtà, Olga Corrias può dirsi accontentata. Nata trentasei anni fa a Triei, diploma di ragioniere al “Gramsci” di Tortolì e laurea in Statistica all'università di Bologna, la donna è stata nominata di recente direttore responsabile di un dipartimento dell'università Loyola di Chicago, l'ateneo cattolico gesuita più grande degli Stati Uniti d'America. Sul profilo personale di Facebook ha pubblicato la video-intervista realizzata nel giorno del suo insediamento, arrivato dopo l'esperienza lavorativa al College di architettura, arte e design della stessa università fondata nel 1870. Congratulazioni e messaggi d'auguri da parenti e amici d'infanzia, emozionati nel vedere Olga Corrias Hancock (dal cognome del marito), tailleur grigio e corsetto bordeaux, annunciare il suo nuovo ruolo. Nonostante la lontananza e una vita frenetica nella più grande città dell'Illinois, l'amore per il paesello d'origine non è mai tramontato: quasi ogni anno Olga e il marito Matt attraversano l'oceano per trascorrere una vacanza-relax tra culurgiones e seadas. ( ro. se. )



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