Sabato 9 novembre 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 novembre 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Un convegno promosso dall'Università di Cagliari
Dall'Europa nuove risorse per imprese e innovazione
 
L'Unione europea offre gli strumenti per il rilancio dell'economia, dell'occupazione e della crescita sociale. Enti locali e istituzioni devono però cogliere le opportunità. È un invito a una fiduciosa apertura verso l'Europa quello che emerge dal convegno "Europa in città", promosso ieri a Cagliari da Commissione europea, Parlamento europeo e dipartimento Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri. L'incontro, moderato dal responsabile del centro Europe Direct di Cagliari, Francesco Ventroni, è stato introdotto dal rettore dell'Università di Cagliari, Giovanni Melis. «Per adesso, la Sardegna ha colto poche occasioni dall'Europa», ha detto l'eurodeputato Giommaria Uggias, «ma ora deve guardare al futuro. Il primo gennaio inizierà la nuova programmazione finanziaria. È fondamentale attivare una crescita che sia intelligente, sostenibile e inclusiva».
La Regione sta indirizzando «più della metà della nuova pianificazione», ha spiegato il direttore del Centro regionale di Programmazione, Gianluca Cadeddu, «ai settori della ricerca, dell'innovazione e per la competitività del sistema delle imprese. Il resto sarà concentrato su politiche energetiche, sviluppo urbano e per incentivare il turismo».
I finanziamenti che arrivano dall'Europa vengono considerati «una boccata d'ossigeno», ha chiarito il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, «in un momento in cui lo Stato sta tagliando ogni euro ai Comuni».
Eleonora Bullegas
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 38 - Edizione CA)
La crisi rianima l'Università
Seicento iscritti ai corsi, più del doppio nel giro di tre anni
NUORO. L'assessore all'Istruzione: le famiglie non possono più mantenere un figlio fuori sede
 
NUORO Dai trecento studenti nell'anno accademico 2010-2011 agli oltre seicento di quest'anno. Cresce il numero di iscritti all'Università di Nuoro, un dato in controtendenza rispetto al resto d'Italia dove si registra una continua contrazione delle immatricolazioni. Un dato che, sicuramente, è legato al gradimento del percorso di studi da parte degli iscritti, ma è soprattutto una conseguenza della crisi economica che costringe molte famiglie a tagliare le spese di trasferta e soggiorno fuori sede dei propri ragazzi. Comunque sia, il polo universitario nuorese in soli tre anni ha raddoppiato il numero degli allievi che frequentano i corsi e i master. Un dato che potrebbe lievitare ulteriormente con la nascita della Fondazione per l'Università promossa da Comune e Provincia.
IL TREND POSITIVO La notizia è stata resa nota ieri durante la presentazione del Master di primo livello in Politiche per lo sviluppo locale istituito dall'Università degli Studi di Cagliari in collaborazione con il Consorzio per la promozione degli studi nella Sardegna centrale di Nuoro, corso della durata di un anno e che sarà aperto anche agli studenti lavoratori (lezioni il venerdì e il sabato). Il trend positivo delle iscrizioni all'Università barbaricina è favorito dalla qualità dei corsi ma è soprattutto figlio della crisi. «Oggi molte famiglie non possono più permettersi di investire tanto nella formazione pagando vitto e alloggio a un figlio fuori sede - spiega l'assessore all'Istruzione del Comune di Nuoro Paola Demuro -. Allora sempre più spesso si sceglie di puntare sulle università vicine».
LA FORMAZIONE Vicine sì, ma anche con formazione di qualità. Basta guardare all'ultimo corso post laurea che partirà con il nuovo anno. Un master in Politiche per lo sviluppo locale che formerà venticinque (numero massimo dei partecipanti) esperti di sviluppo locale. Professionisti poliedrici, un po' economisti, un po' giuristi e sociologi capaci di dare risposte concrete al territorio sardo in crisi, cercando per ogni realtà le peculiarità non sfruttate. «Un progetto unico in Sardegna - ha sottolineato Caterina Loi, commissario del Consorzio universitario nuorese -. Ringraziamo il direttore del Dipartimento di Scienze sociali e delle Istituzioni dell'Università di Cagliari Gianfranco Bottazzi che fin da subito ha puntato l'attenzione sulla sede di Nuoro».
LA COMPETENZA «Verranno formate professionalità che abbiano a cuore le politiche locali, che sappiano valorizzare i territori. Un professionista che sappia uscire da “su connottu” in modo nuovo - precisa Bottazzi - con una professionalità pluridisciplinare. Una figura capace di promuovere in ogni territorio le relative unicità». Potrebbe sembrare una banalità, ma il direttore del Dipartimento dell'università cagliaritana ricorda «un bene economico è tale solo quando si scambia. In Sardegna ad esempio abbiamo due beni, lo spazio e il silenzio, che fanno invidia a milioni di europei. La figura che esce da questo master è quella di una professionalità di cui oggi tutti gli enti hanno urgente bisogno e spesso non se ne rendono conto».
LE OPPORTUNITÀ «Pensiamo al Comune - aggiunge Bottazzi -. Oggi non può più limitarsi a rilasciare il certificato o l'autorizzazione ma deve funzionare come centro di promozione del territorio. In Sardegna da questo punto di vista siamo fortemente in ritardo». Aggiunge Franca Carroni, consigliere della Provincia delegata all'Università: «Questo Master è un'opportunità ma anche un nuovo inizio di collaborazione. Nella nostra provincia ci sarà sempre più bisogno di maggiore professionalità». Domande entro il 4 dicembre, saranno disponibili anche delle borse di studio di duemila euro.
Fabio Ledda
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 42 - Edizione CA)
Festa per i 452 anni dell'Università
Organizzazione al risparmio, le ricercatrici si improvvisano hostess
SASSARI. L'ateneo più antico della Sardegna rinnova il rito inaugurale non senza qualche polemica
 
SASSARI Anna Pinna è un'archeologa e sta per finire un master sulla storia del Mediterraneo, Maria Lorenza Murtas, storica contemporaneista, sta organizzando l'archivio della Fondazione Segni, Maria Bastiana Cocco e Marilena Sechi, lavorano come ricercatrici nel Dipartimento di Storia, mentre Valentina Ledda e Francesca Rossi sono ancora studentesse. Tutte, insieme a un'altra ventina di colleghe, in divisa d'ordinanza, a fare le hostess improvvisate - ma se l'hanno cavata piuttosto bene - nel giorno dell'inaugurazione del 452° anno accademico dell'Università di Sassari. Ùna chicca, certo, che diventa però il simbolo di questi tempi di crisi. I tagli a cultura e istruzione operati dai vari governi nazionali si ripercuotono anche in occasioni del genere. Altro che rivolgersi a un'agenzia specializzata, qui vige l'autarchia.
RICERCATRICI HOSTESS «Abbiamo accettato volentieri la proposta - dicono quasi in coro - d'altronde è la nostra Università e non potevamo tirarci indietro». Sorridono, accolgono gli ospiti e indicano loro la poltroncina libera e li accompagnano. Dilettanti sì, ma non allo sbaraglio. Perché nel più antico ateneo della Sardegna non si improvvisa nulla, manco una hostess, pardon, una ricercatrice.
Il rettore Attilio Mastino, che ha aperto i lavori nell'aula magna di piazza Università, sa bene quali siano le difficoltà e non nasconde un po' di amarezza per le discussioni attualmente in corso. «Nei giorni in cui un decreto ministeriale prospetta una fusione o una federazione regionale condizionata alla costituzione dei un unico consiglio d'amministrazione, blocca il turn over dei ricercatori - soprattutto nel Mezzogiorno: ma veramente due Università sono necessarie per la Sardegna?».
IL RETTORE Provocazione, più che domanda retorica, visto che poi il rettore, in un breve excursus storico, ricorda che durante il fascismo un ispettore aveva scritto al capo della polizia di Mussolini come ci fossero troppe scuole, troppi licei e addirittura due Università e un numero sproporzionato di laureati e diplomati in una regione popolata da poco più di un milione di abitanti. Mastino non si sofferma, gli basta il piccolo ma significativo raffronto per far capire quanto le attuali politiche di indirizzo sulle scuole siano perniciose.
«Leggiamo con fastidio - prosegue il rettore - questi vecchi giudizi, purtroppo oggi constatiamo il fenomeno opposto. Un numero basso di diciannovenni che si iscrivono all'Università, il numero dei laureati rimane basso perché solo la metà delle matricole arriva alla laurea. Sol il 13,9 dei sardi tra i 25 e i 64 anni sono laureati, contro il 15,7 degli italiani e la metà della media Ocse». Problemi le cui cause sono sottolineate da Stefano Paleari, presidente dei rettori italiani: «Francia, Germania e Olanda spendono per le Università tre volte tanto rispetto all'Italia. Abbiamo una produttività scientifica fra le più alte al mondo eppure i nostri giovani se ne vanno altrove, con un biglietto di sola andata». ( v. f. )
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 44 - Edizione CA)
Il meccanismo delle emozioni e quella droga chiamata sesso
Gianluigi Gessa sui processi cerebrali della ricerca del piacere
 
Il sesso è come la droga, parola di scienziato. «La ricerca dimostra che non c'è differenza tra i percorsi neurobiologici che guidano un cocainomane e una persona ossessionata dal sesso. Sono identici». A non lasciar spazio alle sottili implicazioni dei sentimenti, dati di laboratorio alla mano, è Gianluigi Gessa, professore emerito di Farmacologia dell'Università di Cagliari. Al Teatrino di Monte Claro ha analizzato i processi cerebrali della ricerca del piacere e della sua dipendenza durante un incontro del Festival della Scienza dedicato ad uno dei temi più affascinanti della neuroscienza: la ricerca sui meccanismi delle emozioni.
«I processi del nostro cervello alla base di quelli che chiamiamo vizi sono controllati da meccanismi comuni a quelli che regolano gli istinti primari per la sopravvivenza della specie», spiega: «Studiare la dipendenza da droga è facile perché si tratta di osservare una molecola. Scoperto il meccanismo, è stato esteso alla dipendenza da sesso, cibo, gioco d'azzardo e altre fonti di piacere». Sesso e cocaina hanno la stessa capacità di creare dipendenza? «Gli esperimenti sui topi dicono di sì. Hanno la stessa capacità di attivare neuroni per la sopravvivenza e creano gli stessi meccanismi che portano a sentire di non poterne fare a meno, anche se il soggetto è consapevole delle conseguenze negative, che nelle cavie sono scariche elettriche a cui vengono sottoposte ogni volta che si servono delle fonti di piacere».
Contro tutto e quasi senza via di scampo. «Anche quando sembra che la dipendenza sia finita perché qualcosa ha fatto estinguere il comportamento per un certo tempo, basta un odore, una luce un segnale che riaccende il desiderio, e la dipendenza si risveglia improvvisamente». Niente può sostituirlo? «Per avere gli stessi effetti dell'attività copulatoria la cavia cerca cibo sempre nuovo e buono. Qualcosa che sia capace di creare nuovi stimoli e nuovi eccitamenti». Un po' come dire che anche i topi sono interessati a vivere le emozioni.
Cristina Muntoni
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 42 - Edizione CA)
ALGHERO. Al rettore
Architettura, consegnate ieri tre nuove aule
 
ALGHERO «Il Comune è stato generoso nel darci uno dei posti più belli di Alghero, sugli antichi bastioni». Così il rettore dell'Università di Sassari Attilio Mastino nel giorno dell'inaugurazione delle prime tre aule di Architettura nel complesso di Santa Chiara. «Risolviamo i problemi di spazio di un Dipartimento che è sempre più proiettato a livello internazionale». All'interno dell'ex ospedale appena uscito da un radicale intervento di restyling troverà ospitalità anche l'Institut d'Estudis Catalans, l'importante centro di ricerche scientifiche della cultura catalana. Lo ha annunciato il sindaco Stefano Lubrano, presente ieri mattina al taglio del nastro delle nuovi classi già attrezzate e arredate, pronte per ospitare gli studenti. «Sono aule splendide - ha commentato il preside di Architettura Arnaldo Cecchini - adeguate all'attività che i ragazzi svolgono. Sicuramente un grande passo in avanti e, di questo, dobbiamo ringraziare la nostra città». Tra i presenti pure l'ex preside, l'architetto Vanni Macciocco che ha firmato il progetto di recupero. Complessivamente la facoltà di Architettura potrà disporre di sette aule nel complesso di Santa Chiara, più l'utilizzo della biblioteca. L'accordo, infatti, prevede la concessione in uso esclusivo all'Università (per 15 anni rinnovabili) di parte dei locali del Santa Chiara, dell'ex Asilo Sella e del palazzo del Pou Salit, oltre al Palazzo Serra per il Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali, il Centro linguistico e la Scuola universitaria di Lingua e cultura per stranieri. (c. fi.)

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Mastino: «Tagli feroci ma non molleremo»
Ieri discorso del rettore per l’inaugurazione dell’anno accademico In un’aula magna strapiena gli interventi dei professori e degli studenti
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI Ha indossato con gesti meticolosi la cappa di ermellino sopra il mantello nero, ha calato sulla testa il tocco, simbolo della conoscenza e del sapere, ha controllato che tutto fosse in ordine e, dopo aver tirato un grande respiro, è entrato nell’aula magna piena zeppa di persone per pronunciare il discorso per l’ultima inaugurazione di anno accademico da rettore. Perché quello di Attilio Mastino, ieri, non è stato un compito facile. Ha dovuto riassumere, in dieci cartelle e poco più di mezz’ora, il travaglio della gestione di un ateneo che versa sempre più in cattive acque e ha dovuto pronunciare ancora una volta i numeri dell’emergenza: 6 per cento delle sostituzioni per i pensionamenti – che significa di fatto blocco del turn-over –, 22 milioni di tagli ai finanziamenti ministeriali negli ultimi 5 anni, 13,9 per cento di laureati tra i sardi, circa la metà della media Ocse. Un quadro con più ombre che luci, di sicuro, anche se il rettore Mastino, arrivato al suo ultimo mandato, non si è voluto lasciare andare al pessimismo affermando che «nonostante i tagli indiscriminati e l’imponente trasferimento di risorse verso gli atenei del Nord, noi siamo decisi ad affrontare i pericoli per la sopravvivenza del nostro ateneo a viso aperto, convinti che l’università è un bene comune, un fattore di crescita e di sviluppo, una leva per superare la debolezza economica del territorio». Ieri si celebrava il 452° anno di vita dell’ateneo turritano e sono state tante le iniziative collegate alla cerimonia che si è svolta nel pomeriggio nella sede centrale. Di mattina infatti il rettore, accompagnato dai vari responsabili dei dipartimenti attinenti alle scienze mediche, ha proceduto all’inaugurazione di nuove aule per la didattica nella facoltà di Medicina, della sezione di Igiene del dipartimento di Scienze biomediche, della sezione di patologia generale del dipartimento di Medicina clinica sperimentale, del centro Pet-Tc a 128 strati nella sezione di Medicina nucleare e della sezione malattie infettive del dipartimento di Medicina sperimentale. Un’occasione per dimostrare quanto l’università sta facendo per migliorare la didattica, punto debole, secondo il ministero, dell’università di Sassari. «È paradossale che pochi mesi fa il nostro ateneo – ha detto ancora il rettore Mastino – si era classificato con un buon piazzamento per quanto riguarda la ricerca. Poi, improvvisamente, per decisione del governo, è diventata la didattica l’elemento discriminante per ottenere le premialità e noi così siamo scesi in fondo alla classifica». Ha contato anche la spesa per il personale che ha superato più dell’80 per cento la quota delle entrate, un altro fattore che ha fatto perdere punti all’ateneo turritano. «Senza considerare però – ha proseguito con grinta il rettore – che le università che comprendono la facoltà di Medicina hanno sulle spalle il peso delle retribuzioni al personale che effettua l’assistenza». E a questo proposito Mastino ha ricordato che «l’ateneo ha liquidato in questi giorni le indennità assistenziali previste dalla legge 517 del 1999 e mai erogate in Sardegna, unica regione italiana: la Asl e l’Aou hanno riconosciuto un debito di 4,2 milioni di euro per i medici che hanno vinto la causa al Consiglio di Stato. Anche in questo caso l’ateneo è stato costretto a rimediare ai cronici ritardi del Servizio sanitario regionale». Il rettore Mastino ha anche affrontato il tema della federazione o fusione proposte in ambito regionale dal ministro Carrozza. «Siamo pienamente in sintonia con l’amico rettore Giovanni Melis di Cagliari. Ma noi non cerchiamo pure e semplici compensazioni per gli svantaggi territoriali bensì miriamo a modificare profondamente le strutture, a promuovere investimenti, a creare stabili infrastrutture di conoscenza. Ma per conseguire questi obiettivi ci vogliono ancora due università in Sardegna, perchè non solo ci sono la tradizione e lo spazio, ma c’è davvero l’esigenza e la necessità». La relazione del rettore però ha voluto toccare anche gli aspetti positivi, dal lavoro che è stato svolto finora in campo edilizio all’incremento della mobilità studentesca, fiore all’occhiello dell’ateneo turritano, dall’accreditamento europeo della facoltà di Veterinnaria («momento più bello del mio mandato») alla consegna delle aule per il Dipartimento di Architettura ad Alghero. Al termine della relazione Mastino ha ricevuto un grande applauso dai presenti tra cui il sindaco Ganau, la presidente della Provincia Giudici, l’arcivescovo Atzei i direttori dei vari dipartimenti, i docenti e i goliardi che anno intonato il loro inno nazionale.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Il presidente della Crui punta sui giovani
Stefano Paleari: «Sono d’accordo col ministro Carrozza, ci vuole un ricambio generazionale»
 
SASSARI Ospite d’onore dall’inaugurazione dell’anno accademico è stato il presidente della Crui (Conferenza italiana dei rettori), Stefano Paleari. «Parlare qui, in una università secolare per me è un onore – ha detto nel suo intervento – soprattutto oggi che le università italiane stanno attraversando una fase drammatica. Una comunità punita da ogni punto di vista negli ultimi anni, un corpo indebolito, fragile, che oggi deve riscoprire il senso della passione e della missione». Il presidente della Crui ha anche snocciolato alcuni dati: «Francia, Germania e Olanda impegnano tre volte le risorse che stanziamo noi. Circa 300 euro per cittadino contro i 109 dell’Italia. Il nostro Paese ha una elevatissima produzione scientifica ma siamo anche una delle nazioni che mandano oltreconfine, con un biglietto di sola andata, molti giovani talenti. E dovrebbe essere considerata una sconfitta non riuscire a fare una seria controproposta a chi ha deciso di andare via». Stefano Paleari, oltre a puntare il dito su una legge di stabilità che fino ad ora si è tradotta soltanto in tagli deleteri per la sopravvivenza di molti atenei, ha anche affrontato il tema del ricambio generazionale commentando, a margine della cerimonia, le parole del ministro Carrozza sulla necessità che i docenti a 70 anni debbano lasciare spazio ai colleghi più giovani. «L’auspicio del ministro che l’università si apra di più ai giovani è anche il mio – ha commentato Paleari – .Credo di interpretare le parole del ministro come la speranza che chi ha ancora un’esperienza la ponga volentieri al servizio della comunità se lo vuole, e che da un punto di vista squisitamente tecnico ci sia la possibilità, con l’uscita contrattuale per chi ha i requisiti per la pensione, di portare all’ingresso dei giovani, e questo è un fatto più che positivo». Sul blocco del turnover cui ha accennato il ministro, Paleari ha detto che «è molto positivo che il turnover torni a livelli fisiologici, perché non possiamo continuare a lasciare i giovani al di fuori della prospettiva. Senza questo - ha concluso - c’è solo un’altra via, quella di fuggire. E un Paese che si svuota dei propri talenti – ha concluso il presidente della Crui – è un Paese che crea le condizioni per il proprio inesorabile declino». (g.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
il macchinario
Tomografo a 128 strati nel centro Pet di viale San Pietro
 
Particolare soddisfazione è stata espressa dal rettore Mastino per l’inaugurazione, ieri mattina, del Centro Pet con tomografo a 128 strati, una macchina destinata alla diagnostica per immagini considerata tra le più sofisticate oggi sul mercato. Il centro Pet occupa il primo piano della palazzina della clinica medica di viale San Pietro e si trova, per l’esattezza, nei locali dell’ex Diabetologia. Questi locali sono stati ampiamente ristrutturati per ricavare le camere di somministrazione, quelle di predisposizione del radiofarmaco, gli spazi di supporto (come spogliatoi e toilettes) e le vasche per il trattamento dei reflui radioattivi. Il macchinario è un’apparecchiatura ibrida che combina il lavoro della Pet con quello della Tac. La prima è una tomografia a emissione di positroni mentre la seconda è una tomografia computerizzata. Questa combinazione consente, hanno spiegato i tecnici che si occuperanno di utilizzare l’apparecchiatura sui pazienti, di delimitare il tessuto tumorale più attivo e di individuare, con precisione, la sede anatomica della lesione. La macchina rappresenta un grande salto di qualità nelle diagnosi, e quindi anche delle possibilità di cura, per i pazienti di tutto il Nord Sardegna. È costata 3 milioni e 170mila euro derivanti in parte da finanziamenti Por e in parte da fondi messi a disposizione dall’università. Nei prossimi giorni la macchina dovrebbe erogare le prime prestazioni. (g.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Il sogno di Architettura diventa realtà ad Alghero
Consegnate le nuove aule nel complesso ristrutturato di Santa Chiara
Vanni Lobrano: «Tutto cominciò con un viaggio a Cagliari con Alessandro Maida»
di Gianni Olandi
 
ALGHERO Quella vissuta ieri mattina nel complesso di Santa Chiara è stata una di quelle giornate che definire “storiche” non è azzardato. Si è praticamente avverato un sogno, si è concretizzata una speranza. E tutto ciò è avvenuto in un contesto di assoluto prestigio. Nella giornata dell’inaugurazione dell’anno accademico, infatti, è stata ufficializzata la consegna da parte del Comune all’Università di Sassari di circa 700 metri del restaurato ex ospedale dei Bastioni Marco Polo. Una volta rifugio dei senzatetto, luogo di miseria ed emarginazione, oggi consegnato a una eccellenza nazionale e tra le più accreditate in ambito internazionale, quale è la facoltà di Architettura dell’Università di Sassari. Da ieri l’ateneo dispone di nuovi spazi per l’esercizio della didattica e da lunedì il compesso di Santa Chiara registrerà il rumoroso, e confortante, ingresso degli studenti, di tante nazionalità, richiamati ad Alghero da un corso di studi che comprende anche Design Urbanstica, in grado di garantire una preparazione ad altissimo livello. A rappresentare l’ateneo sassarese c’erano i suoi vertici al completo: il rettore Attilio Mastino, il direttore generale Guido Croci, la pro rettore per la didattica Laura Manca; Aldo Maria Morace, prorettore per l’edilizia universitaria; Bibo Cecchini, direttore della facoltà. C’era naturalmente il sindaco di Alghero, la cui presenza ha sancito l’avvio di un percorso di grande rilevanza per la città. Tra le tante autorità accademiche c’era anche Vanni Lobrano, già direttore di Giurisprudenza, che può essere considerato il padre di questo sogno che si è avverato. Con evidente orgoglio, Lobrano ha ricordato che quindici anni fa, nel corso di un viaggio a Cagliari con l’allora rettore Alessandro Maida, gli venne chiesto un parere a proposito della istituzione ad Alghero della facoltà di Architettura. Non fu un argomento tanto per passare il tempo durante il viaggio verso Cagliari. Per Vanni Lobrano cominciò una vera e propria avventura tra problemi che sembravano allora insormontabili. A cominciare dal divieto governativo a nuove istituzioni universitarie, alla stessa concorrenza cagliaritana che vedeva nel rettore Pasquale Mistretta un osso piuttosto duro da battere. «Bisognava caratterizzare la nuova facoltà come mediterranea – ha ricordato Lubrano – e Alghero storicamente disponeva di questa caratteristica». Nel corso della cerimonia sono stati numerosi gli interventi che possono essere riassunti nelle parole di Attilio Mastino : «L’Università di Sassari ama Alghero». E ieri mattina questo amore è stato ampiamente ricambiato con la cessione per 15 anni, rinnovabili, di una parte importante del patrimonio storico architettonico della città.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
IL PERSONAGGIO
Vanni Maciocco, il primo direttore ha diretto il restauro
 
ALGHERO Tra le autorità presenti alla cerimonia c’era anche Vanni Maciocco, primo direttore della facoltà. Maciocco è anche il progettista del restauro del complesso di Santa Chiara dove oggi la facoltà dispone di nuovi e ampi spazi. Un’opera che ha arricchito Alghero e che viene apprezzata sempre di più, man mano che si colgono i significati di un lavoro e di uno studio che doveva affiancare alle mura storiche le dinamiche di un restauro imponente e moderno. (g.o.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
In un volume 450 anni di storia dell’ateneo
 
L’università ieri ha presentato il volume “Università degli Studi di Sassari, 450 anni di storia” che ha raccolto i discorsi fatti due anni fa, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, in primis quello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel 2011 le cerimonie si svolsero nell’auditorium comunale appena inaugurato. Nel volume anche tante foto che illustrano l’evento storico.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Nuoro
Politiche per lo sviluppo, la professione del futuro
Il Consorzio universitario allarga l’offerta didattica con un nuovo master Bottazzi: «Formeremo operatori in grado di proporre attività economiche»
di Francesco Pirisi
 
NUORO Si allarga l’offerta didattica dell’università nuorese. Nei prossimi mesi partirà il master per formare operatori in Politiche per lo sviluppo. Un anno di corso, con lezioni frontali e stage negli enti pubblici. L’attività di formazione è realizzata in accordo con il dipartimento delle Scienze sociali e delle istituzioni dell’ateneo di Cagliari. Da martedì scorso è partito il termine per le iscrizioni che scadrà alle 12 del 4 dicembre. Il master arriva nel momento in cui il Consorzio per lo sviluppo degli studi universitari nella Sardegna centrale sta per cedere il posto alla Fondazione, che vede come enti promotori, e fondatori, il Comune capoluogo e la Provincia. I responsabili attendono la chiamata dal notaio, che a breve ufficializzerà la nascita dell’istituzione. A dare la notizia ieri mattina in via Salaris il commissario del Consorzio, Caterina Loi, l’assessore della Pubblica istruzione del Comune, Paola Demuro, insieme alla consigliera Franca Carroni. Dalle loro parole la convinzione che il nuovo corso dell’ente universitario rappresenta il primo passo per dare stabilità e maggior forza all’attività accademica. «Un ente con uno statuto aperto che consente l’adesione di altri enti pubblici e soprattutto dei privati, la cui presenza sarà importante soprattutto nel momento della pianificazione delle politiche formative, sulla base delle necessità e delle vocazioni del territorio», ha spiegato l’assessore Demuro. Un approccio che oggi si concretizza col nuovo master, i cui elementi tecnici e soprattutto didattici sono stati presentati dal professor Gianfranco Bottazzi, direttore del dipartimento cagliaritano. «Il corso di formazione è nuovissimo, il primo che si svolge in Sardegna con questo programma. L’obiettivo è di preparare degli operatori che siano in grado di leggere il territorio e proporre delle attività economiche. L’elemento caratterizzante è quello di una conoscenza multidisciplinare, che partendo dalle nozioni giuridiche vada a riunire le altre competenze per formare funzionari e liberi professionisti». Venticinque i posti disponibili, che saranno assegnati con la prova di selezione per il 9 dicembre. Possono partecipare i laureati in Scienze dell’amministrazione, Scienze politiche e delle relazioni internazionali, Servizio sociale e Scienze economiche. Oppure, candidati in possesso di laurea magistrale o specialistica omogenea alle prime citate. Le lezioni si svolgeranno nelle giornate del venerdì e del sabato per consentire la partecipazione anche a chi ha già un lavoro. «Tra gli sbocchi professionali – ha spiegato il professor Bottazzi – vi è quello negli enti pubblici, a partire dai Comuni, per rispondere ai nuovi compiti che questi sono chiamati a svolgere e destinati a crescere se dovessero essergli trasferite le funzioni sinora in capo alle Province». Non meno interessante il versante dell’attività che fa capo ai privati. Il direttore del dipartimento delle ex Scienze politiche ricorda che l’economia della Sardegna centrale è destinata a un nuovo mutamento, dopo gli anni della grande industria: «L’ambiente, con le sue ricchezze monumentali e naturalistiche e le professionalità tipiche, sono gli aspetti sui quali puntare. È fondamentale avere degli esperti in grado di vedere, di scoprire dei beni economici in tante di quelle cose che non sembrano avere un valore di mercato».
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Ed_Cagliari
Nel turismo le speranze della svolta economica
Cagliari, la ricetta dell’economista Paolo Savona all’«Invest in Sardinia day» L’isola cresce e attrae gli investitori, ma resta il problema dei costi
di Stefano Ambu
 
CAGLIARI Il turismo rimane la carta del presente e del futuro della Sardegna: quella che può convincere ancora grandi fondi internazionali a investire sull’isola. Bisogna però creare dei manager del settore, allungare la stagione, spostare presenze nel cuore della Sardegna. E resistere alla concorrenza dei competitors low cost. Meno bene, sempre in chiave "attrattiva" di soldi che possono arrivare da oltre mare, il manifatturiero e l’agroalimentare: il principale punto di debolezza del primo è la scarsa diffusione di tecnologie e sistemi organizzativi innovativi. Il tallone d’Achille del secondo riguarda gli elevati costi di trasformazione dei materiali. Molto bene invece la tecnologia: siamo bravi, però non sappiamo vendere quello che facciamo. Più tecnicamente: la Sardegna dispone di rete a banda larga, centri di ricerca, grandi attori già presenti sul territorio e capitale umano. Ma i punti deboli sono la mancata comunicazione del valore Ict della Sardegna e una cultura imprenditoriale e manageriale da adeguare. Sono alcuni degli aspetti emersi nel corso di “Invest in Sardinia day”, iniziativa promossa dalla Regione e dalla Sfirs. Con imprenditori e investitori chiamati a guardarsi in faccia per tentare di fare le proprie fortune. L’economia, con le parole di uno dei suoi maggiori interpreti ed esperti, Paolo Savona, ordina una sola cosa: internazionalizzazione come possibile modello di sviluppo. La Regione continua a battere lo stesso tasto: zona franca. Il presidente della Sfirs Antonio Tilocca ha sottolineato come sia importante provare a cercare tutte le soluzioni possibili per uscire da una fase di stagnazione. «La risorsa – ha spiegato – deve essere il sistema che faccia incontrare investitori e imprenditori con il pubblico nelle vesti anche di propulsore. Le banche, in questo quadro, non devono essere considerate un nemico. Ma anzi un elemento di questo sistema che sia in grado, insieme alle imprese di produrre sviluppo. Questa giornata di Invest in Sardinia è solo il primo passo di un progetto molto più ampio».
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Ed_Cagliari
Il Dna ai tempi di Facebook
Cagliari, al Festival della scienza il libro di Sergio Pistoi
 
CAGLIARI Ancora le sfide della scienza per i curiosi, gli esperti e gli studenti. Oggi Giorgio Haeusermann, Antonio Masiero, Sergio Pistoi e per finire recital di Gisella Vacca nella quinta giornata del Cagliari Festival Scienza. Sono 4 gli appuntamenti da non perdere nella quinta giornata. Il giornalista e scrittore Sergio Pistoi (ore 10.30 e ore 18) presenterà all’Exmà il suo libro “Il Dna incontra Facebook”, vincitore del premio Galileo 2013, nel quale esplora il social networking genetico; poi per gli studenti delle scuole superiori anche un divertente "test genetico". Mentre alle 16.30, sempre all’Exmà, Antonio Masiero dell’Università di Padova nel corso della conferenza “Il bosone di Higgs”: la sua esistenza, la nostra esistenza, intende riflettere su una delle più straordinarie avventure del pensiero umano: la predizione teorica e l’osservazione sperimentale del bosone di Higgs. Ritorna al Festival, dopo la sua partecipazione all’edizione 2012, il docente-ricercatore Giorgio Haeusermann (ore 10.30 Teatrino del parco di Monte Claro) con lo spettacolo L’insegnamento della meccanica... Inizia così! in cui racconterà a studenti di seconda e terza media e del biennio delle scuole superiori con quali giocattoli giocavano Galileo, Newton ed Einstein. La giornata odierna si concluderà alle 21 all’Exmà con Buongiorno notte: gli astri tra scienza, musica e poesia, ideato diretto e interpretato da Gisella Vacca con gli arrangiamenti al piano di Nicola Meloni. Si tratta di un recital che sposa i versi e i canti, che poeti e musicisti noti e meno noti hanno dedicato agli astri, al tempo e alla vita, con l’intervento dell’astrofisico Manuel Floris che racconta il rapporto dell’uomo con gli astri e l’universo dalle origini ai giorni nostri. Ancora tanti tanti appuntamenti all’Exmà sul tema della scienza dalle 9 alle 12, e al parco di Monte Claro col teatrino e i laboratori per i più piccoli e per gli studenti delle superiori dalle 9 alle 15.

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie