UniCa UniCa News Rassegna stampa Lunedì 30 settembre 2013

Lunedì 30 settembre 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 settembre 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Oggi l'inaugurazione a Pranu Sanguni
Un radiotelescopio per intercettare il futuro
Luigi Berlinguer
 
Oggi si inaugura uno dei maggiori progetti di ricerca e innovazione dell'astrofisica. Il Sardinia Radio Telescope ha una data di nascita precisa, il 1995, quando l'Agenzia spaziale italiana decise di finanziarne lo studio di fattibilità. A partire dall'anno successivo, da ministro dell'Istruzione, università e ricerca (Miur), ho contribuito a che la realizzazione si rendesse possibile grazie ad un accordo con il neonato Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e con un cofinanziamento del progetto da parte del Miur, unitamente alla Regione autonoma della Sardegna e ai fondi comunitari.
A guidare l'Asi in quel periodo Sergio De Julio, direttore scientifico Giovanni Bignami, ora presidente dell'Inaf e con tale responsabilità tocca a lui oggi inaugurare il radiotelescopio.
Il Sardinia Radio Telescope è alto circa 70 metri, a fronte dei 64 metri di diametro del paraboloide, e pesa in tutto circa 3000 tonnellate. Un sistema di 16 ruote su un cerchio di rotaie di 40 metri assicura i movimenti azimutali, mentre un altro sistema di sollevamento del riflettore primario ne garantisce la rotazione. Un sofisticato sistema consente di deformare la superficie dello specchio primario per compensare le deformazioni termiche gravitazionali, garantendo altissimi standard di efficienza ad ogni frequenza: una caratteristica che rende il Sardinia Radio Telescope unico in Europa. Un colosso che permette alla radioastronomia italiana, figlia di una tradizione di eccellenza, di svolgere un ruolo di preminenza internazionale.
È puramente casuale, ma proprio venerdì scorso i ministri della ricerca dell'Unione si sono riuniti per analizzare lo stato della ricerca a livello europeo. Una prima presa d'atto in attesa che la Commissione europea renda pubblico il rapporto che ha commissionato sullo stato della ricerca in Europa.
Diviene cruciale a questo proposito la realizzazione effettiva di uno spazio europeo della ricerca (ERA - European Research Area).
Finora gli sforzi compiuti all'interno dell'Unione non sono riusciti a superare la circostanza che la ricerca viene svolta quasi completamente da parte delle organizzazioni dei singoli Stati membri (italiana, francese, inglese e così via). Anche gli ormai noti programmi quadro, e persino l'ultimo, l'ottavo, che è denominato Horizon 2020 per quanto finanziati dall'Unione, restano tuttavia fatti interni ai singoli Stati.
Negli Usa esiste una sola National science foundation e così in Giappone, in Cina o in India, mentre in Europa abbiamo 28 strutture come il Cnr italiano, una frammentazione della organizzazione scientifica europea che costituisce il più rilevante ostacolo alla capacità europea di competere con i risultati della grande ricerca dei grandi paesi del mondo e sta facendo perdere progressivamente terreno alla scienza del nostro Continenente.
Il Consiglio Europeo, dei capi di Stato e di governo, è chiamato a discutere a metà ottobre del rapporto tra ricerca e innovazione, fattori cruciali dello sviluppo dell'economia, e, per la prima volta, ad assumere decisioni sulla efficace ristrutturazione dello spazio europeo della ricerca. Le resistenze dei singoli Stati non sono solo, in questo campo, molto elevate: è l'eterno film del problema delle difficoltà in Europa a procedere sul terreno dell'integrazione, per un'Europa politica ed economica risolutamente tale. Auguriamoci che la prossima decisione del Consiglio d'Europa faccia fare un passo avanti.
Sarebbe di ottimo auspicio anche per il Sardinia Radio Telescope, perché una realizzazione così ambiziosa e qualificata trovi alimento e spazio per poter sviluppare tutte le sue potenziali straordinarietà. E questo anche per consentire alla ricerca svolta in Sardegna nuove opportunità e occasioni per essere inserita in un quadro europeo altamente qualificante.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
La ricerca
Gli exit poll sperimentali si avvicinano al dato reale
 
Per un paio d'ore, dopo la chiusura dei seggi, l'unico dato disponibile è stato quello dell'exit poll che collocava l'eurodeputata Francesca Barracciu ben al di là della soglia del 40%. Precisamente al 49, davanti a Ganau col 27%, Murgia al 14, Deriu al 6 e Atzeni ultimo al 4. Poi i risultati veri hanno detto qualcosa di diverso, ma del resto si trattava di un sondaggio sperimentale, realizzato da un'équipe interuniversitaria di docenti e ricercatori, diretta dal professor Fulvio Venturino del dipartimento di Storia dell'ateneo di Cagliari.
«Avevamo previsto un possibile scarto fino al 6%», spiega d'altra parte Stefano Rombi dell'Università di Pavia, che fa parte del team di Venturino (“Candidate and leader selection”) insieme a Carlo Pala dell'Università di Sassari e Natascia Porcella di Cagliari: «Con noi ha collaborato un'ottantina di studenti di Scienze politiche del capoluogo, che andando direttamente nei seggi hanno intervistato circa 2.200 elettori».
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Esteri (Pagina 9 - Edizione CA)
Settimanale Focus
«Steinmeier ha copiato la tesi»
 
BERLINO Il plagio accademico fa ancora una vittima fra i politici tedeschi: dopo i due ministri di Angela Merkel, Karl-Theodorzu Guttenberg e Annette Schavan, stavolta l'accusa è ricaduta sull'ex ministro degli esteri Frank-Walter Steinmeier, attuale capogruppo Spd al Bundestag, che è nel pool di socialdemocratici che condurrà le trattative con la Merkel su una possibile coalizione di governo.
Il settimanale Focus, citando un accademico, il professor Uwe Kamenz, sostiene di aver riscontrato «500 similitudini» comparando la tesi di dottorato di Steinmeier del 1991 con un centinaio di fonti.
Lo scorso febbraio la Schavan si dimise da ministro per l'istruzione dopo che l'Università di Duesseldorf le tolse il dottorato con l'accusa di aver copiato «intenzionalmente» parti della sua tesi 30 anni fa.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 22 - Edizione CA)
Paulilatino
Studiosi ciprioti a Santa Cristina
 
PAULILATINO Il pozzo sacro di Santa Cristina ancora una volta al centro di importanti studi che abbracciano il Mediterraneo. A inizio della scorsa settimana è arrivato a Paulilatino un gruppo di studiosi dell'Università di Cipro per effettuare una campagna di ricerca che rientra in un progetto europeo sull'area del Mediterraneo, in collaborazione con l'Università di Sassari. «Questa presenza - afferma il sindaco Gianni Demarttis - ci fa molto piacere anche se riteniamo che il sito di Santa Cristina sia già abbastanza conosciuto. La stessa coop Archeotur si sta impegnando affinché sia sempre più noto in tutto il mondo». Negli anni passati si sono registrate oltre 60 mila presenza annue al pozzo sacro, oggi si attestano sulle 40 mila. «Il lavoro di questi studiosi - conclude - sarà un ulteriore strumento di promozione». ( a. o. )

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie