UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 9 ottobre 2013

Mercoledì 9 ottobre 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 ottobre 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 38 - Edizione CA)
Le reazioni nell’Isola. Conferenza di Masiero a Festivalscienza
L’IMPEGNO DI TREMILA STUDIOSI
A novembre incontro a Cagliari
Accade raramente che una conquista della scienza entri nella storia dopo aver attraversato la porta principale della cronaca. È questa la sorte toccata alla scoperta del Bosone di Higgs, avvenuta l’anno scorso grazie agli esperimenti ATLAS e CMS del Large Hadron Collider al CERN di Ginevra. La scoperta era sotto i riflettori da molto tempo e ieri è stata glorificata con il conferimento del Nobel per la Fisica a François Englert e Peter W. Higgs “per avere scoperto la teoria del meccanismo che contribuisce alla comprensione della massa delle particelle”.
Dal punto di vista mediatico stiamo assistendo a qualcosa di assolutamente inedito, sotto il profilo scientifico la conoscenza di questa particella è di fondamentale importanza per la comprensione della materia di cui siamo fatti. «Penso che l’emozione provata oggi da chi ha lavorato a questo risultato dev’essere stata straordinaria - è il commento del fisico Biagio Saitta, docente dell’Università di Cagliari e Direttore della sezione di Cagliari dell’Istituto nazionale di fisica nucleare - perché giunge a coronamento di uno sforzo ventennale. Uno sforzo che ha coinvolto circa tremila persone: un’esperienza professionale e umana eccezionale. E al risultato scientifico, che però è solo un inizio, si aggiungono gli sviluppi tecnologici legati ai rivelatori». Sviluppi che «stanno trovando applicazione nei più svariati settori».
Carla Romagnino, del Gruppo nazionale di Storia della Fisica dell’Associazione per l’insegnamento della Fisica, conferma: «Sicuramente siamo di fronte a un passaggio molto importante per la storia di questa disciplina. Per saperne di più basta aspettare il 9 novembre, quando al Cagliari Festivalscienza avremo ospite Antonio Masiero (Università di Padova e INF) per una conferenza proprio sul Bosone di Higgs.»
Andrea Mameli
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca Italiana (Pagina 12 - Edizione CA)
Dati allarmanti nella classifica stilata dall’Ocse. Il quadro più nero nelle regioni meridionali
ISTRUZIONE, L’ITALIA È MAGLIA NERA
Leggere e far di conto: siamo ultimi fra i 24 Paesi più industrializzati
ROMA Italiani bocciati sia in lettere che in matematica, piazzandosi addirittura ultimi per competenze alfabetiche, ovvero di lettura e comunicazione, tra 24 stati tra i più industrializzati. Ma non va molto meglio se si guarda alla capacità di far di conto, con il penultimo piazzamento.
I dati, arrivati da un’indagine promossa dall’Ocse e realizzata per l’Italia dall’Isfol, sono definiti «allarmanti» dai ministri del Lavoro, Enrico Giovannini, e dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che però spiegano come il Governo abbia già «adottato diverse misure» e sia pronto anche ad adottarne delle altre per rilanciare l’istruzione.
Guardando più da vicino le cifre, gli italiani, in una scala che va da zero a 500, nelle abilità alfabetiche, fondamentali per vivere e lavorare, riescono a raggiungere un punteggio pari solo a 250, contro una media Ocse di 273, capitanata da Paesi come il Giappone e la Finlandia. La situazione peggiora scendendo al Mezzogiorno e il confronto internazionale diventa più duro se si analizzano le competenze dei laureati. Infatti l’Isfol evidenzia come «il deficit del nostro Paese è più accentuato per i livelli di istruzione più avanzati». Tra l’altro nella Penisola solo pochi, meno del 30% degli adulti, risultano sopra la soglia che l’Ocse giudica indispensabile. E per i Neet, i giovani che né studiano né lavorano, la quota è pari ad appena il 5%.
Tuttavia l’Isfol rileva anche delle piccole note positive, rispetto al passato: «si riscontra un processo di contenimento dell’analfabetismo, si riduce la forbice tra anziani e giovani», così come si raccorciano le distanze tra uomini e donne. Passi avanti comunque ancora troppo limitati. Si tratta di numeri che per Giovannini e Carrozza impongono «un’inversione di marcia». L’esecutivo si dice preoccupato soprattutto per i Neet. Con il decreto Lavoro dello scorso giugno e il decreto Scuola approvato a settembre, «sono stati stanziati complessivamente oltre 560 milioni di euro per il triennio 2013-2015», ricordano i due ministri.
L’associazione sindacale Anief intanto sollecita «obbligo dell’istruzione a 18 anni, più ore in classe e riforma dell’apprendistato»; mentre il leader di Sel, Nichi Vendola, ritiene necessario un «piano straordinario».


LA NUOVA SARDEGNA 
 
3 - La Nuova Sardegna / Pagina 22 – Ediz. Nazionale 
 
 
All’Università
studiosi a confronto
 
SASSARI Anche l’Università degli Studi di Sassari contribuisce con due eventi alla “Settimana del benessere psicologico”. Oggi nell’aula magna dalle 9.30 si parlerà dell’ “Idea di orientamento dell’Università di Sassari”. Domani, dalle 15.30, Patrizia Patrizi, ordinaria di Psicologia giuridica, presenterà i risultati del progetto "Freedom Wings" sulla giustizia riparativa. Oggi parteciperanno importanti studiosi e studiose dell’orientamento in ambito italiano e internazionale. Durante il convegno, che proseguirà nel pomeriggio a partire dalle 15, saranno presentati i risultati delle progettualità organizzate in questi anni per individuare nuove strategie di promozione del benessere per, con e nel(la) comunità. La giornata si concluderà con l’illustrazione di esperienze e progetti di benessere universitario realizzati nell’ateneo e dai dipartimenti. Domani, alle 15.30, sempre nell’aula magna si terrà il convegno "Verso una comunità relazionale. Dal progetto europeo Freedom Wings: buone pratiche di giustizia riparativa". Sarà un’occasione per ragionare e discutere su un modello partecipativo di comunità che elabora strategie per ristabilire equilibri relazionali minacciati dalla commissione di un reato. Introdurrà i lavori Patrizia Patrizi, responsabile scientifica del progetto, i cui risultati saranno presentati dalla ricercatrice Anna Bussu e da Gian Luigi Lepri, giudice onorario del Tribunale per i minorenni di Roma. Federico Palomba terrà una lectio magistralis dal titolo “Per una comunità promozionale: quali prospettive di giustizia riparativa?” 


4 - La Nuova Sardegna / Pagina 15 – Ediz. Nazionale 
Tutti i guai dell’isola passati ai raggi X dalla Banca d’Italia
di Stefano Ambu
CAGLIARI Segni di vitalità e di resistenza dell’industria in Sardegna rispetto alla crisi? Un bollino giallo sistemato nella provincia di Nuoro e due rossi vicino a Sassari e Cagliari. Che cosa significano? Non cose buone: si salva Nuoro (segnali intermedi) ma non le aree del sud e del nord dell’isola. Per i pallini rossi la legenda dice testualmente: province (di Sassari e Cagliari) con segnali positivi assenti. È il grafico spuntato nelle slide presentato da Giovanni Iuzzolino, uno dei redattori del documento di Banca d’Italia intitolato "L’industria meridionale e la crisi", nel corso di un convegno organizzato nell’ ex facoltà di giurisprudenza. Tra i partecipanti, Beniamino Moro, ordinario di Economia politica, Raffaele Paci, docente di Economia applicata e Guerino Loi, vicepresidente del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Sardegna Meridionale. C’è un altro aspetto molto interessante: il relatore, Matteo Bugamelli, uno degli esperti che ha contribuito alla realizzazione dell’altro documento presentato ieri da Bankitalia intitolato «Il sistema industriale tra globalizzazione e crisi" non ha parlato direttamente di Sardegna, ma ilsuo discorso è valido per l’isola perché la questione è una delle più dibattute. Soprattutto nella regione delle fabbriche che chiudono e che non riaprono, Alcoa su tutte: l’industria ha ancora un senso? I numeri della disoccupazione, fanno pendere la bilancia verso il no, ma Bankitalia indica chiaramente il sì. «Non possiamo crescere senza industria- ha detto Bugamelli - Stiamo assistendo ad aggiustamenti drammatici, ma ci sono segnali ottimistici. Si tratta di capire che fare questo punto. Si può scegliere di rendere tutte le industrie produttive. O di optare per la ri-allocazione delle risorse con i fondi a un’impresa destinata a chiudere dirottati verso un’altra con un futuro migliore, in una sorta di distruzione creativa». Ma guardando al passato c’è da mettersi le mani nei capelli: per esempio se si riflette, sfogliando il documento dedicato a Mezzogiorno e isole, sulla salute delle industrie, il cosiddetto valore aggiunto. Bene, il sud, secondo il report di Bankitalia, registra una caduta. Però, mentre Abruzzo, Molise, Puglia e Calabria sono le regioni che limitano i danni fermandosi tra il 2007 e il 2011 a un decremento entro il 14 per cento, Sardegna e Campania sono i territori che stanno peggio. La riduzione, in questi di casi, è stata di almeno il 20 per cento. «Non esiste nessun posto in Europa - ha spiegato Iuzzolino riferendosi alla situazione generale italiana - dove si registra uno squilibrio industriale così pesante tra due zone dello stesso Paese». E la Sardegna non è certo tra quelli che stanno meglio.


5 - La Nuova Sardegna / Pagina 29 – Ediz. Nazionale 
Università di Berlino a Su Sercone
URZULEI Il circuito di trentadue chilometri creato dai sentieri del progetto Sic Su Sercone, che unisce i territori comunali di Urzulei, Dorgali, Orgosolo e Oliena, piace molto anche ai tedeschi, tanto che al più prestO saranno anche oggetto di studi dei ragazzi dell’università di Berlino. Lo hanno assicurati due professori universitari del dipartimento di architettura e del paesaggio della città tedesca in visita, di recente, nel Supramonte di Urzulei. «Li ho accompagnanti ma già conoscevano molto del nostro territorio – dice Giuseppe Mesina ex sindaco di Urzulei – sono rimasti folgorati da tale bellezza e ho spiegato loro cos’è il progetto Su Sercone». I due docenti tedeschi, secondo Mesina, sono convinti che si tratta di una iniziativa e di un progetto che non ha riscontri a livello europeo. «Pensavano che era pressoché impossibile mettersi d’accordo tra comuni per fare un progetto unitario. Hanno assicurato che torneranno il prima possibile e porteranno qui gli studenti per ammirare i lavori fatti dagli operai. Come ex sindaco dico che la Regione, alla luce di uno dei progetti più belli realizzati a livello regionale, deve rifinanziarlo il prima possibile. Visto che siamo alla fine. I lavori stessi sono ultimati e per completarlo per intero e farne un vero gioiello bisognerebbe dotarlo della stessa cifra di partenza. I problemi delle interpellanze hanno lasciato il tempo che hanno trovato. Per l’ex sindaco, appassionato di trekking , l’Ente foreste ha lavorato benissimo: «C’è stata una perfetta sinergia tra comuni». (n.mugg.)

 

6 - La Nuova Sardegna / Pagina 29 – Ediz. Nazionale 
La tragedia dello spopolamento
PERDASDEFOGU “Il mondo si popola, la Sardegna si spopola”: è il tema di un convegno che si terrà venerdì 11 a partire dalle 17 nell’auditorium della biblioteca comunale Daniele Lai. «Organizzato dal Comune e dalla Pro loco – afferma il sindaco foghesino Mariano Carta – il convegno punta a riflettere sull’andamento demografico della Sardegna e sullo spopolamento dei piccoli centri soprattutto delle zone interne di tutta l’isola» Dopo le relazioni di due demografi delle Università di Cagliari e Sassari, Massimo Esposito e Luisa Salaris, una neolaureata di Perdasdefogu, Silvia Usai, illustrerà la situazione del paese ogliastrino negli ultimi cinquant’anni. Al dibattito sono previsti gli interventi del presidente dell’Anci Sardegna, Cristiano Erriu, e degli ex presidenti della Regione, Pietro Soddu (ex consigliere comunale di Benetutti) e Antonello Cabras (ex sindaco di Sant’Antioco). «Riteniamo che il problema demografico – prosegue il sindaco Carta – debba essere posto al centro dell’agenda politica sarda anche in vista delle prossime elezioni regionali. Oltre tre quarti dei paesi interni dell’isola stanno perdendo popolazione, sia per motivi legati alla mancanza di lavoro ma anche per l’assenza di politiche sociali che agevolino la permanenza e la residenza nei piccoli centri. Non è secondario il problema cronico dei collegamenti stradali che penalizzano molto le zone interne dell’Isola, dal Goceano alla Gallura, dal Mandrolisai all’Ogliastra, dall’Alto Oristanese al Sulcis, dal Gerrei al Sarrabus». Per concludere: «È un tema che la politica, tutta la politica, ha snobbato e che riteniamo debba essere riportato all’attenzione pubblica. Con l’aggravante dello spopolamento prossimo venturo dell’isola,destinata a perdere – secondo le previsioni dell’Istat e dei demografi, oltre 200mila abitanti nei prossimi 20 anni». (l.cu.) 

 

 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

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