Martedì 8 ottobre 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 ottobre 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA


1 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Solo un’esigua minoranza di candidati supera le barriere iniziali
L’UNIVERSITÀ? È UN LUSSO
Test d’accesso difficili, poche borse di studio
Facoltà a numero chiuso, troppe tasse da pagare e sempre meno fondi per le borse di studio. Sbarramenti che portano gli studenti sardi ad affermare che studiare è diventato un diritto di chi se lo può permettere. L’anno accademico è cominciato anche quest’anno all’insegna delle polemiche e con gli universitari sul piede di guerra. Il primo ostacolo da superare per le matricole non è rappresentato dagli esami ma dai famigerati test d’accesso che, come ogni anno, hanno impedito a una buona fetta di studenti l’iscrizione al corso di laurea desiderato.
LO SBARRAMENTO DEI TEST Soltanto 228 matricole sono state ammesse alle facoltà di Medicina e Odontoiatria, a fronte dei 1.850 studenti che il 9 settembre alla cittadella di Monserrato hanno partecipato ai test (anche questi a pagamento). In tremila hanno tentato di superare la prova per le facoltà a indirizzo sanitario (per esempio scienze infermieristiche) ma soltanto in 375 ce l’hanno fatta. Migliaia gli aspiranti insegnanti (2.950) che hanno dovuto ripiegare su altre facoltà, così come gli aspiranti ingegneri, e architetti.
LO SCOGLIO-TASSE Superato il test, arriva lo scoglio tasse universitarie che variano da 313 a 2917 euro all’anno a seconda del reddito. Secondo il regolamento in vigore quest’anno, sono composte da una tassa base, un importo variabile in base al reddito che va da un minimo 196,30 euro a un massimo di 2.693,20 euro. Al quale si aggiunge il contributo di facoltà, da un minimo di 43 euro a un massimo di 150, a seconda del corso di studi prescelto. Quello in Medicina è il più caro (da 86,18 euro a 150,82), seguito dai corsi in Biologia, Farmacia, Ingegneria, Architettura e Scienze. Le più economiche sono le facoltà di Studi umanistici e Scienze economiche, giuridiche e politiche (minimo 43,10 euro, massimo 86,18). Ci sono ancora i contributi Siae, per la mobilità internazionale e per il Cus (12,11 euro). Entro il 31 gennaio, invece, gli studenti dovranno mettere mano al portafogli per pagare la tassa regionale per il diritto allo studio (che va nelle casse dell’Ersu a finanziare le borse di studio), di 62 euro. «Un importo rimasto invariato rispetto agli scorsi anni - sottolinea la presidente dell’Ente, Daniela Noli - ma che di conseguenza ha determinato l’aumento degli studenti idonei non beneficiari». Significa che «solo 2.642 avranno la borsa di studio a fronte di 5.224 idonei». Numeri che gli studenti leggono come «un massacro».
Veronica Nedrini
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
Scoperta una “stella  trasformista”
C’è anche un gruppo di astrofisici dell’Università di Cagliari, capitanati da Luciano Burderi, dietro la pubblicazione, sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature, di un articolo in cui viene annunciata al mondo la scoperta di un sistema binario contenente una stella di neutroni che alterna fasi in cui emette raggi X (comportandosi come una stella binaria X di piccola massa) a fasi in cui emette impulsi radio che si ripetono con regolarità ogni 4 millesimi di secondo (comportandosi come una stella radio pulsar al millisecondo).
Qualcuno l’ha definita “stella trasformista”: è una stella di neutroni, uno degli oggetti più densi dell’universo frutto dell’esplosione di una supernova, che in tempi rapidissimi passa dall’emissione intermittente di raggi X a quella di onde radio. Con il suo comportamento rappresenta l’anello mancante che gli astronomi cercavano da almeno quarant’anni, in una una delle più entusiasmanti sfide della astrofisica moderna.
 

3 - L’Unione Sarda / Salute (Pagina 46 - Edizione CA)
Duemilaquattrocento i professionisti iscritti all’Ordine della Sardegna
Più di undici anni di studio per aiutare singoli e famiglie
In Sardegna sono circa 2.400 gli psicologi iscritti all’Ordine, categoria in ascesa (qualcuno dice di moda) in una società nella quale, da singoli o associati, si ha sempre più bisogno di aiuto. Da ieri (e fino a domenica prossima) sono i protagonisti della Settimana del benessere mentale, convegno monstre con 414 eventi, al Lazzaretto di Cagliari e in tutta l’Isola: seminari, consulenze gratuite, mostre, spettacoli. In più, grazie a un accordo con Federfarma, «uno psicologo sarà presente anche nelle farmacie, perché è utile soprattutto quando lo si incontra nel momento del bisogno - spiega Marco Guicciardi, docente universitario di Psicometria e presidente dell’Ordine regionale -. Allora il disagio può essere risolto in poche sedute, con un notevole risparmio sociale, come attesta uno studio della London school of economics».
Abile mossa, quella dell’Ordine, per evitare uno dei pregiudizi che frenano l’accesso agli studi di psicologia: la paura di essere considerati malati mentali, di avere qualcosa che non funziona nella testa, «anche se noi non siamo medici del cervello, ma risorse per la popolazione, da usare a livello singolo, di famiglia e di comunità, per approfondire problemi che da soli è difficile risolvere. Tenendo presente che per avere maggiori probabilità di successo è bene affrontarli per tempo».
Ma chi è oggi lo psicologo? Un professionista che ha seguito un lungo e impegnativo itinerario di preparazione: 5 anni di corsi universitari e un anno di tirocinio obbligatorio, per potersi iscrivere all’ Ordine. Cui deve aggiungere altri 4-5 anni di training, se vuole diventare psicoterapeuta: «In complesso, da un minimo di 6 a 11 anni di studio, cui si devono aggiungere quelli per master e specializzazioni». Una figura quindi ben identificata, con un preciso curriculum, da non confondere quindi con personaggi che possono essere scambiati con lo psicologo, presenti su Internet e altri media. Attenti, insomma, agli apprendisti stregoni «perché gli psicologi sono gli unici abilitati ad esercitare la professione, iscritti a un albo facilmente consultabile (www.psicosardegna.it).
Un tempo, il loro bacino di attività era soprattutto nella sanità pubblica e negli enti locali, oggi si sta allargando al privato convenzionato (ad esempio, residenze assistite per anziani) e a studi privati. (l.s.)
 

 
4 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 50 - Edizione CA)
Il dibattito sulla zona franca integrale
Gli aspetti nascosti di scelte avventate
di Gianfranco Sabattini*
*Università di Cagliari
Da un po’ di tempo sembra che il “chiasso” sull’istituzione di una zona franca integrale in Sardegna si sia calmato; tuttavia, il problema non può essere archiviato con un semplice confronto di natura elettorale del perché “Una zona franca sì” e del perché “Una zona franca no”.
Al di là delle argomentazioni sterili e liquidatorie, le motivazioni non sempre ponderate che hanno spesso sotteso la richiesta di istituire una zona franca nell’Isola sono state tali da sollevare alcuni dubbi molto seri; ciò per via degli esiti che l’istituzione acritica di un regime di esenzione integrale potrebbe avere sull’economia e sulla società della Sardegna. Si può non condividere la tesi secondo cui la richiesta di istituire una zona franca nell’Isola è irrealistica; così come si può non condividere l’idea che l’“interclusione” cui dovrebbe essere sottoposta l’area nella quale dovrebbe insistere la zona franca, semmai sarà possibile istituirla, implichi l’esclusione dell’utilizzazione congiunta nella formulazione autonoma della politica economica regionale di tutte le forme di esenzione esistenti all’interno della regione. Ciò che dell’iniziativa della Giunta, condivisa dalla totalità delle forze politiche, è lecito dubitare sono due aspetti sui quali si ha motivo di pensare non si sia riflettuto in modo adeguato.
Il primo aspetto riguarda il fatto che la pretesa di istituire una zona franca integrale, prescindendo dalla sua estensione all’intera area regionale oppure alle aree portuali univocamente stabilite, non sia legata ad un progetto di crescita e sviluppo regionale condiviso da tutti, da rispettare anche dalle Giunte che si succederanno al governo della regione indipendentemente dagli orientamenti politici dei partiti che le esprimeranno; ma sia orientata genericamente al consumo, fidando solo sul fatto che in questo modo gli automatismi di mercato possano indirizzare gli effetti positivi dell’aumento della domanda interna verso la produzione. Il secondo aspetto, ancora più grave del primo, riguarda la mancata valutazione degli esiti di un “vantaggio fiscale”, inteso come insieme di vantaggi di natura doganale e fiscale orientati alla produzione e al consumo, concesso indiscriminatamente a tutti. Al riguardo, è opportuno tenere presente che non è possibile, in una prospettiva temporale di medio-lungo periodo, una valutazione positiva a priori del ricorso a una “premialità fiscale” se concessa indiscriminatamente a sostegno della crescita e dello sviluppo dell’area regionale, sia pure nei limiti consentiti dalle direttive comunitarie. Occorre valutare attentamente verso quali attività produttive e verso quali linee di consumo indirizzare gli incentivi per evitare che una loro possibile “cattura” automatica da parte degli agenti economici possa portare al verificarsi di risultati peggiori di quelli che con essi si intende superare.
Gli aspetti dell’istituzione della zona franca integrale non attentamente valutati, dunque, sono molti e importanti; prefigurare scenari per una migliore valutazione delle opportunità (di occupazione e di reddito) e di una loro equa distribuzione (a livello territoriale, settoriale e personale) che possono essere garantite dall’eventuale istituzione di un regime di esenzione potrebbe essere un utile esercizio, produttivo di valutazioni più responsabili riguardo al futuro dell’economia e della società della Sardegna.
 
 
5 - L’Unione Sarda / Nuoro e Provincia (Pagina 37 - Edizione CA)
NUORO. Premio-omaggio
Tesi di laurea in limba per Wagner
NUORO Spesso nella storia dei popoli è capitato che i patrimoni culturali vengano valorizzati da studiosi provenienti dall’estero. Così è stato anche per la lingua sarda che ha avuto uno dei suoi massimi studiosi nel tedesco Max Leopold Wagner, morto 51 anni fa. A lui il prossimo 4 maggio saranno dedicati una giornata e un premio per tesi di laurea sulla lingua sarda.
L’INIZIATIVA Il concorso parte dall’idea di Diego Corrine, studioso del sardo, che in limba spiega: « Pro nois chi cherimus unu tempus venidore e s’ufitzalidade prena de sa limba sarda Wagner este istadu - e este galu - maistru mannu ».
IL PERSONAGGIO Fu Wagner, autore di studi fondamentali sulla cultura sarda, ad avere il grande merito di affermare il sardo come lingua con il libri “La lingua sarda” e con il Des, Ditzionàriu etimològicu sardu . « Làstima chi finas a como, in Sardigna, entes pùblicos, universidades e intelletuales no l’apant dadu s’atentu chi méritat », aggiunge Corraine. Una dimenticanza a cui ha voluto porre rimedio con un anno di ritardo dal cinquantenario della sua morte, l’associazione “pro sa limba sarda”, Papiros edizioni e il comune di Sarule che hanno voluto il premio.
TESI DI LAUREA Al concorso potranno partecipare gli autori di tesi di laurea sia scritte in sardo, che in italiano ma che abbiano come argomento la lingua sarda. Devono essere state discusse negli ultimi tre anni. Il premio totale per i vincitori sarà di mille euro, una cifra simbolica. Le tesi vanno mandate in formato pdf all’indirizzo papiros.ed@gmail.com entro il 28 febbraio 2014. I lavori saranno valutati dalla giuria presieduta da Bachiso Porru.
Fabio Ledda


6 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 40 - Edizione CA)
SASSARI. La docente Donatella Spano eletta a Lecce
Sassarese la presidente della Società del clima
SASSARI La professoressa Donatella Spano sarà il prossimo presidente della Società italiana per le Scienze del Clima (Sisc). È questo l’esito delle elezioni che si sono svolte a Lecce alcuni giorni fa, durante l’assemblea generale dei soci. La docente, tra i fondatori e componente del consiglio direttivo del Sisc, specializzata in Agrometeorologia e Micrometeorologia, è professore ordinario all’Università di Sassari. Le idee della professoressa Spano per il futuro della Sisc sono ispirate a consolidare la società come punto d’incontro per gli scienziati di discipline diverse, a favorire lo spirito d’inclusione per offrire pari opportunità a tutti, compresi donne, professionisti e minoranze, con un’attenzione particolare per giovani ricercatori. Una società aperta agli imprenditori, ai fornitori di servizi e ai decisori politici che fanno uso di informazioni sul clima per le loro ricerche, le loro imprese e l’elaborazione delle politiche. Prorettore con delega alla Ricerca e il Trasferimento tecnologico dell’Università di Sassari dal 2009 e vice-direttore della Divisione “Impatti sull’Agricoltura, le Foreste e gli Ecosistemi Naturali Terrestri” del centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc) dal 2007. «Mi dedicherò per rendere la Sisc una società scientifica dinamica e motivante - ha detto - che concorra a coordinare il contributo italiano ai programmi internazionali nel campo delle scienze del clima e ad armonizzare attività di ricerca integrate e lungimiranti sulle strategie di adattamento e di mitigazione in politiche, normative e azioni».
 
  
7 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)
ANCITEL
Un master per prepararsi agli appalti pubblici
Si chiuderanno tra qualche giorno i termini per le iscrizioni alla seconda edizione del Master sulla contrattualistica pubblica e gli appalti pubblici, organizzato da Ancitel Sardegna, in collaborazione con Anci Sardegna ed il patrocinio della rivista Diritto e pratica amministrativa del Sole 24Ore.
Si tratta dell’unico percorso di studi sul tema degli appalti pubblici organizzato in Sardegna. Il master (durata ottobre 2013-maggio 2014) è articolato in 28 unità didattiche per 200 ore di formazione, è a numero chiuso ed è accreditato presso l’Ordine degli avvocati di Cagliari per 24 crediti formativi ( www.ancitel.sardegna.it ). Conclusa con grande successo lo scorso giugno la prima edizione, si conferma con la seconda edizione un percorso formativo di elevato profilo professionale, per fornire ai funzionari, amministratori e liberi professionisti strumenti di approfondimento della complessa disciplina degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture, alla luce delle numerose novità introdotte dal legislatore.
I docenti che interverranno nei diversi moduli sono magistrati della Corte dei Conti, del Consiglio di Stato, del Tar e del Tribunale di Cagliari, professori universitari, dirigenti della Pubblica amministrazione e avvocati.
Nel corso delle giornate di studio verranno approfonditi, tra i vari temi, quelli dedicati al patto di stabilità e ai crediti delle imprese verso la Pubblica amministrazione, gli affidamenti in economia, il mercato elettronico della pubblica amministrazione, la legge anticorruzione, i procedimenti espropriativi, gli atti notarili informatici, le nuove disposizioni in materia di tracciabilità dei flussi finanziari, la progettazione dell’opera pubblica, i sistemi di affidamento dei servizi di ingegneria e architettura.


LA NUOVA SARDEGNA 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 15 - Cultura-Spettacoli
L’opinione 
ATENEI E “DIMENSIONAMENTI”, IL RISCHIO DELLA SERIE B 
La ministra Carrozza nei confronti dell’Università si è allineata ai predecessori con interventi che rischiano di penalizzare le realtà meridionali
di ANTONIETTA MAZZETTE 
La ministra Carrozza nel suo decreto prevede il "dimensionamento sostenibile del sistema universitario" attraverso la "realizzazione di fusioni tra due o più università". Questo è l’ultimo in ordine di tempo dei radicali cambiamenti che hanno attraversato il sistema universitario italiano e che hanno raggiunto l’apoteosi nel 2010 con la legge Gelmini, con la scomparsa delle facoltà e la nascita di dipartimenti che si occupano di didattica e ricerca sulla falsariga di esperienze estere. Dal 1999 in poi, ossia, dall’ideazione del 3+2 (laurea triennale + laurea magistrale) e dall’inserimento dei crediti (i CFU) come unità di misura della conoscenza acquisita, le università si sono dovute adattare ai parametri ragionieristici imposti dall’alto, con buona pace dell’autonomia. Nel marzo 2013 il ministro Profumo ha emanato un decreto sui requisiti dei corsi di laurea, contenente i parametri da raggiungere entro il 2016. Ciò è stato considerato un utile strumento di programmazione pluriennale in un quadro normativo certo. Ebbene, appena sei mesi dopo la ministra Carrozza emana il suo provvedimento (senza alcuna discussione interna, esattamente come i ministri che l’hanno preceduta) introducendo modifiche ulteriori, alcune particolarmente insidiose, quali la trasformazione di corsi di laurea in corsi ITS affini (Istruzione Tecnica Superiore). Il tutto da approntare entro il 15 novembre prossimo. È superfluo aggiungere che tutte queste "rivoluzioni" firmate dal ministro di turno, sono state fatte a costo zero, anzi, con investimenti sempre più esigui. Inoltre, i cosiddetti parametri di efficienza e merito hanno come fine (ormai manifesto) quello di classificare il sistema universitario italiano in università di serie A, sulle quali investire la maggior parte delle risorse, e università di serie B, da penalizzare o eliminare (accorpare). Si badi bene, le seconde sarebbero "naturalmente" situate in regioni meridionali che sono anche le più deboli economicamente. È un processo noto, che ha riguardato molti nostri paesi quando l’approccio ragionieristico ha riguardato i primi livelli di istruzione. Non sfugga il fatto che uno degli indicatori della valutazione riguarda la percentuale di occupati dei propri laureati. Va però detto che in queste regioni i problemi legati all’istruzione, a partire da quella di base, sono gravissimi e vanno affrontati in modo diverso rispetto al passato perché le politiche sulla dispersione e gli abbandoni fin qui adottate sono state poco efficaci anche se costose. Tutto da buttar via? No. Ad esempio, sono stati introdotti parametri di valutazione della didattica e della ricerca che, però, per essere realmente utili dovrebbero essere accompagnati da premialità nel caso di valutazioni positive e, di contro, da sanzioni anche di tipo retributivo. Qual è il filo rosso che ha legato tutti questi interventi sul sistema universitario dal 1999 in poi? Quello dichiarato risponde a principi di efficienza e merito. Dichiarazione di per sé condivisibile, se non fosse che inseguendo tecnicismi e indicatori di efficienza, per un verso, il peso della burocrazia è diventato insostenibile a discapito proprio dell’efficienza, per altro verso, si sono perse le ragioni più profonde del ruolo dell’università. In primis, la formazione di coscienze critiche e di competenze. Che più modestamente equivale a riaffermare ciò che ha detto Papa Francesco a Cagliari: «L’Università come luogo del discernimento…come luogo di sapienza». Aggiungerei, l’Università come luogo di formazione civica e di giustizia sociale perché la conoscenza è il fondamento della democrazia. Che cosa può fare un’università piccola ma storica come quella di Sassari rispetto agli accanimenti chiamati "dimensionamento sostenibile"? Molto, ma solo a condizione che le comunità e le istituzioni democratiche del nord-Sardegna siano pienamente coinvolte perché interessate a che questo ateneo viva.
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 18 - Sassari
UNIVERSITÀ 
Giornata del medico, oggi cerimonia nell’aula magna 
SASSARI Oggi alle 16.30, nell’Aula magna dell’Università, si celebrerà la cinquantottesima “Giornata del Medico”. Durante la cerimonia verranno consegnate le medaglie di benemerenza a undici medici che hanno compiuto 50 anni di laurea e presteranno il giuramento deontologico i medici chirurghi e gli odontoiatri che si sono iscritti all’Ordine nell’ultimo anno.Interverrà con la relazione dal titolo “Verso una medicina del limite”, Mario Oppes, presidente del Comitato di Bioetica e già presidente dell’Ordine per dodici anni.
 



 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie