1 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
MONSERRATO. Lettera
Il sindaco: darò ai privati la sede ex Cries
MONSERRATO L’ex Cries è ancora chiuso e il sindaco bacchetta la Asl, l’Università e la Regione. Nel corso degli anni sono state cercate diverse soluzioni per utilizzare il casermone di Paluna ma nessuna è andata a buon fine. Nel frattempo è stato in parte ristrutturato (meglio, concluso) e le promesse sulla sua destinazione non sono mancate. Poco tempo fa sembrava dovesse diventare sede della clinica Odontoiatrica dell’Università, poi - bando fallito - il sindaco Argiolas aveva pensato di trasferirci il consultorio della Asl di via Argentina minacciato di chiusura. Ancora, d’accordo con la Regione, si era addirittura discusso di trasformarlo in un centro medico per le donne, punto di riferimento di tutto il Cagliaritano. Peccato che, ad oggi, la sede sia ancora chiusa. Per questa ragione l’altro ieri il sindaco Gianni Argiolas ha inviato una lettera All’assessore regionale alla Sanità, Simona de Francisci, al direttore generale della Asl, Emilio Simeone, al Rettore dell’Università di Cagliari Giovanni Melis e al direttore del Policlinico, Ennio Filigheddu, per richiamarli agli impegni presi.
In particolare il sindaco ricorda «gli incontri avvenuti con tutti i soggetti interessati e il successivo tavolo tecnico, nel corso del quale sono state avanzate idee progettuali e tempistica di realizzazione». Promesse che, a quanto sembra, non sono state mantenute. «È mio interesse giungere a conclusioni che possano offrire alla cittadinanza servizi migliori di quelli attuali», scrive Argiolas. «È importante superare la situazione di inadeguatezza in cui si trovano i locali dedicati all’igiene pubblica di via Tito Livio: insufficienti per utenti e operatori». In caso contrario, «in questa persistente situazione di mancanze di risposte, il Comune sarà obbligato a offrire i locali a privati, scelta che recherebbe dei vantaggi economici all’amministrazione ma che continuerebbe a sacrificare gli interessi dei cittadini più deboli».
Ora la scelta di trasformare il casermone di Monserrato in un centro servizi sanitari, o di studi, per l’intero hinterland, spetta alla Regione, alla Asl e all’Università. (s.se.)
2 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 42 - Edizione CA)
L’iniziativa della Società Dante Alighieri
I brani del Decameron nei moderni tweet
di Massimo Arcangeli*
*Università di Cagliari
Si è concluso domenica scorsa l’LXXXI Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri, che nei quattro giorni di durata dei lavori ha richiamato a Cagliari intellettuali e scrittori, traduttori e registi, imprenditori ed esponenti del mondo politico e accademico. Il convegno si era avviato giovedì 19 settembre, con la lettura di brani del Decameron affidati alla voce di lettori professionisti o improvvisati. L’idea, ispirata alle celebrazioni per Giovanni Boccaccio (ricorre quest’anno il settecentocinquantenario dalla sua nascita), era di intraprendere un viaggio mentale ricalcato sul capolavoro del Certaldese, attraverso i tanti luoghi affacciati sul Mediterraneo e citati nelle diverse novelle: da Napoli a Genova, da Creta a Rodi, da Alessandria a Tunisi, dalla Sicilia alla Sardegna.
L’avventura narrativa lungo il Mare Nostrum, trasmessa in streaming, è stata la seconda grande iniziativa in onore del Boccaccio lanciata dalla Dante Alighieri. Con la prima, che ha preso le mosse nell’agosto scorso ed è tuttora in corso di svolgimento, ho voluto provare a piegare il Decameron alla comunicazione rapida ed essenziale dei mezzi di comunicazione nell’era di Internet. I classici, perché giunga più potente a noi la loro voce, dovrebbero approfittare della comunicazione mediata dal computer, o dai suoi ipertecnologici compagni di avventure virtuali, per trarne almeno il senso di infinite relazioni ancora attivabili, di infinite occasioni ancora da cogliere, di infiniti cammini non ancora intrapresi. Ma l’idea di raccontare le cento novelle del Decameron in duecento twoosh (tweet di 140 caratteri esatti), cento in forma narrativa e altrettanti in forma poetica, ha tratto alimento anche da altro: seducente, soprattutto, il richiamo dell’età medievale e di una corporeità in cui il capolavoro di Giovanni Boccaccio mostra di inscriversi perfettamente.
Il Medioevo, come dal titolo di un bellissimo libro di André Leroi-Gourhan, era l’epoca del gesto e della parola, i due modi fondamentali di esprimersi da parte del corpo. Anche la poesia e la narrativa contemporanea, per tornare ad esprimersi attraverso il corpo, dovrebbero tornare a farsi gesto e parola. Una poesia e una narrativa che si appellino al corpo hanno molto da guadagnare, in termini di credibilità, dall’incontro con la tradizione. Questa, nemica mortale del molteplice e dell’indistinto, è fondata sul riconoscimento e sulla riproposizione dei modelli sui quali si è lentamente costruita; modelli che rimontano per la poesia italiana all’epoca medievale, in cui i corpi giocavano un ruolo essenziale al pari delle loro espressioni e manifestazioni.
Chissà se la poesia e la narrativa migliore dei prossimi anni scaturiranno proprio da un prepotente recupero, secondo chiavi di lettura di volta in volta diverse, della tradizione di un Medioevo al quale guardano sempre più spesso studiosi, intellettuali e scrittori, compreso chi scrive, per tentare di indovinare le future sorti del mondo.
Un Medioevo nel quale un’opera sia pur complessa come il Decameron, se affrontata nei giusti modi, si staglia ancora grandiosa nella sua capacità di parlare alla contemporaneità come poche. A partire dalle straordinarie rubriche - con cui potrebbe competere, per efficacia di sintesi, soltanto la fulminante capacità riassuntiva metastasiana - che ne accompagnano le novelle.
3 - L’Unione Sarda / Nuoro e Provincia (Pagina 32 - Edizione CA)
Nuoro
Venerdì la Notte dei ricercatori
NUORO Inizierà venerdì prossimo alle 10 per concludersi alle 23.30 nell’ex Mercato civico di piazza Mameli, la terza edizione della Notte dei ricercatori, iniziativa promossa dalla Rea (Research executive agency) in tutta Europa per far incontrare i ricercatori con i cittadini. Organizzato dal Centro Europe Direct in collaborazione con il Comune e enti culturali, il programma prevede alle 10 la cerimonia di inaugurazione e dalle 11.30 gli incontri con le scuole. I desk informativi e di promozione saranno aperti dalle 17 alle 20.30 in contemporanea con i laboratori e le esposizioni dal vivo. In programma anche conversazioni informali a carattere scientifico (18-20.45) e alle 19.30 la conferenza-spettacolo «Scienza e musica... così vicino così lontano». Chiusura con il talk show «Archimede e cervelli che dalle 21 potrà essere seguito anche in diretta streaming.
4 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 37 - Edizione CA)
Da domani al 29 il XX convegno a Porto Conte
L’Africa Romana tra continuità e rottura
“L’Africa Romana - Momenti di continuità e rottura: bilancio di 30 anni di convegni de l’Africa Romana” è il tema del ventesimo convegno internazionale che si terrà da domani a domenica a Porto Conte Ricerche. L’evento è organizzato dall’Università di Sassari - Dipartimento di Storia, Scienze dell’uomo e della formazione, Scuola europea di dottorato “Storia, letterature, culture del Mediterraneo”, Centro di Studi interdisciplinari sulle Province romane, in collaborazione con l’Institut National du Patrimoine de Tunis e con la Faculté des Lettres et des Sciences Humanies de Sousse.
Il convegno riunirà un centinaio di studiosi provenienti da Francia, Spagna, Germania, Polonia, Bulgaria, Finlandia, Croazia, Regno Unito, Olanda, Austria, Belgio, Algeria, Tunisia, Libia, Marocco, Stati Uniti, Giappone. Si farà il punto sullo stato degli studi dell’Africa Romana sotto il profilo epigrafico, storico, archeologico, numismatico, giuridico. Questa edizione sarà l’occasione per tracciare un bilancio di ciò che è stato fatto e di ciò che resta ancora da fare.
Il convegno si apre domani pomeriggio alle 16 nella sala “Auditorium”. Prenderanno la parola il rettore dell’Università di Sassari, professor Attilio Mastino, e Paola Ruggeri, direttore del Centro di studi interdisciplinari sulle Province romane. A Guido Clemente è affidata la relazione “Momenti di continuità e rottura: bilancio di 30 anni di convegni dell’Africa Romana”.