Sabato 24 agosto 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 agosto 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Politica Italiana (Pagina 7 - Edizione CA)
Il pacchetto
Pubblica amministrazione
Accordo difficile, il voto solo lunedì
 
ROMA Slitta a lunedì l'ok ai provvedimenti sulla Pubblica amministrazione, con le norme sulla stabilizzazione dei precari, l'ulteriore taglio alle spese per consulenze e auto blu, il blocco del turn over e la gestione degli esuberi. Il pacchetto non è passato all'esame del Consiglio dei ministri di ieri, il primo dopo la pausa estiva, che ha rinviato alla prossima riunione il via libera conclusivo del dl per la razionalizzazione delle pubbliche amministrazioni e del ddl per l'occupazione. Uno slittamento dettato principalmente, spiega il governo, dalla necessità di definire le norme da inserire del dl e quelle da inserire nel ddl. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, assicura comunque, al termine del Cdm, che è stato raggiunto «un accordo tecnico e politico sul contenuto» delle misure e che si è reso necessario solo un approfondimento.
In realtà il destino del provvedimento sembrava incerto già nei giorni scorsi, i tecnici lo hanno limato più volte (inizialmente era previsto un provvedimento unico in forma di decreto legge) e le frizioni non sono mancate tra l'altro sulla questione dei precari.
Nodo emerso nelle ultime ore quello dell'Agenzia per la coesione territoriale, struttura che dovrebbe servire a coordinare la gestione dei fondi europei che per il nuovo ciclo 2014-2020 ammontano a circa 30 miliardi di euro. Perplessità sulla nuova Agenzia sarebbero state espresse (in particolare dal Pdl) rispetto al suo ruolo ma, secondo quanto si apprende, l'intesa per mantenerla nel provvedimento sarebbe stata trovata nel corso della riunione.
In arrivo comunque le norme salva-precari, con la riserva del 50% dei posti a concorso per chi ha avuto un contratto di lavoro a termine per tre anni negli ultimi cinque, fino al 2015: una chance che può mettere al riparo, secondo i sindacati, solo 50 mila precari all'incirca, mentre sono nel complesso 150 mila in scadenza a fine anno, sempre secondo i sindacati, 130 mila secondo il ministro della Pa, Gianpiero D'Alia.
 

LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Capitale della cultura: «Meglio darsi una mossa»
Urban Center: «Una community on line per la più ampia partecipazione civica» Stefano Gregorini: «Non sono emersi ancora i criteri sui quali si vuole puntare»
 
CAGLIARI Capitale europea della cultura 2019? Cagliari può dire la sua e giocarsela anche con rivali illustri come la blasonata accoppiata Perugia-Assisi sponsorizzata da Renzo Arbore. Ma il Comune deve far partire subito progetti di coinvolgimento della città. A partire da una community on line che "promuova la più ampia partecipazione civica". La proposta arriva dall'associazione Urban Center. Un buon segno: vuol dire che qualcosa di muove. E che, come dire, potrebbe bastare solo un cenno per fare scattare, tutti insieme, l'assalto al titolo ora detenuto da Marsiglia e dalla Provenza. «I criteri – spiega Stefano Gregorini, presidente dell'associazione – che deve soddisfare una città candidata sono due: la dimensione europea e la città ed i cittadini. Tuttavia, da un mese a questa parte non sono ancora emersi i contenuti ed i contenitori sui quali Cagliari ha intenzione di puntare per aggiudicarsi il titolo. Se in passato la nomina era esclusivamente un modo per costruire un’immagine positiva della città da comunicare al resto d’Europa, oggi essa dovrebbe rappresentare un formidabile strumento per rafforzare l’identità culturale territoriale condivisa con i cittadini». Urban center suggerisce un piano d'azione: «Riteniamo – continua Gregorini- che sia indispensabile e propedeutico a qualunque altra azione, individuare temi specifici intorno ai quali sviluppare un progetto culturale che abbia la necessaria rilevanza europea. Per Cagliari il tema del Mediterraneo e del rapporto tra l’Europa e i Paesi che si affacciano sul medesimo mare è una componente cruciale. Riteniamo inoltre che questo processo non possa prescindere dalla collaborazione tra i diversi soggetti culturali, spina dorsale della cultura cittadina, e le istituzioni«». Il messaggio di Urban Center è comunque chiaro: pronti a collaborare. Il Comune, che ha ufficializzato la sua discesa in campo a fine luglio, sta lavorando per presentare il dossier che serve per la candidatura entro il prossimo 20 settembre. C'è l'appoggio della Fondazione Banco di Sardegna, ma presto potrebbero esserci altre importante adesioni al progetto. A breve ci saranno anche i comitati che occorrono (promotore, scientifico, organizzativo) per correre sempre più in fretta e raggiungere quelli che sono più avanti. Cagliari per ora deve vedersela con diciannove avversarie, ma il 20 potrebbero essere molte di più. Quelle già in lizza non sono roba da poco: Venezia, Torino, Ravenna, Urbino, Palermo e Perugia sulla carta sembrano le favorite. Ma anche Cagliari ci vuole provare. (st.a.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Ed_Cagliari
Lotta ai tumori, la Pet è pronta all’uso
Un’attesa durata 27 anni: da ottobre il sofisticato macchinario per la diagnosi precoce esaminerà 12 pazienti al giorno
cliniche di san pietro
Con questo strumento abbinato alla tac a 128 strati siamo un centro di eccellenza
di Luigi Soriga
 
SASSARI La prima richiesta alla Regione è datata 1986. «A quei tempo – spiega il professor Giuseppe Madeddu, direttore di Medicina Nucleare alle Cliniche di San Pietro – non esisteva alcun tomografo Pet su tutto il territorio nazionale. Rientravo da un viaggio negli Stati Uniti, vidi quell’apparecchiatura ancora sconosciuta e pensai che l’Università, con una simile dotazione, potesse diventare un’eccellenza. Sassari poteva essere il primo centro all’avanguardia in Italia nella diagnosi precoce ai tumori». Ci sono voluti 27 anni perché l’Azienda Ospedaliera Universitaria potesse installare lo strumento più sofisticato nella lotta contro il cancro. I locali sono ultimati e a norma, i macchinari testati, manca solo l’autorizzazione provvisoria d’esercizio da Cagliari e a partire da ottobre la Pet/Tc potrà entrare in funzione. L’apparecchiatura. Il Tomografo a Emissione di Positroni agisce così: al paziente viene somministrata una sostanza a base di glucosio che contiene anche un tracciante, il fluoro. La sostanza è radiattiva: dal momento dell’iniezione all’esame trascorre un’ora, e il paziente resterà isolato all’interno di una stanza protetta, monitorato con delle telecamere. Quando il liquido tracciante ha sortito i suoi effetti all’interno dell’organismo, l’apparecchio è pronto per leggere i risultati. Succede questo: le alterazioni cellulari, come le metastasi, sono ghiotte di glucosio, lo attirano e lo concentrano attorno a sè. Ma insieme captano anche il fluoro, cioè la sostanza radioattiva, che viene poi rilevato dalla Pet. Quindi la diagnosi avviene a livello chimico, quando le cellule sono di pochissimi millimetri, prima ancora cioè delle alterazioni anatomiche generate dal tumore. Ecco perché la Pet è fondamentale per la diagnosi precoce e l’individuazione delle metastasi. Ma quella installata a Sassari ha una peculiarità, che ne fa uno degli strumenti più all’avanguardia a livello nazionale. La Pet lavora in simbiosi con la Tac a 128 strati, che rileva con precisione la localizzazione del tumore e ne ricostruisce in 3d la fisionomia con una eccellente risoluzione. L’immagine finale (elaborata nell’arco di 20 minuti)è la risultante di due indagini differenti: la Pet visualizza le aree scure dove si è concentrato il glucosio, delimitando anche il tessuto tumorale più attivo. Mentre la Tac stabilisce con precisione la sede anatomica della lesione. E’ come se il chirurgo avesse una mappa e un mirino infallibile con il quale andare a colpire. «Immaginiamo quanto può essere utile tutto questo per un trattamento radioterapico – spiega Madeddu – il bersaglio viene circoscritto con estrema precisione al tumore attivo, evitando di irradiare e danneggiare le cellule sane». Costi. La Regione, attraverso i fondi comunitari, ha stanziato 1milione 800mila euro. Il direttore Generale dell’Aou Sandro Cattani è riuscito a velocizzare l’iter di finanziamento e L’Università ha contribuito con 1milione 370mila euro. Insomma, la Pet, compresi locali, sistemi informatici e arredi e dotazioni di sicurezza è costata 3 milioni di euro. I locali sono stati realizzati vicino al dipartimento di Medicina Nucleare, al primo piano della prima palazzina vecchia sul lato sinistro di viale San Pietro e comprendono l’aula vuota dell’ex clinica medica, le stanze del centro antidiabetico e cardiologia: in tutto uno spazio di 350 metri quadrati. Naturalmente ai 3 milioni si aggiungono i costi di gestione e di formazione del personale. Ogni singola prestazione, come da tariffario, verrà rimborsata dalla Regione con 1071 euro. Bacino d’utenza. A ottobre l’apparecchio lavorerà da subito a pieno regime. Quotidianamente si potranno eseguire 12 esami, che moltiplicati per 250 giorni fanno 3000 prestazioni erogate ogni anno. Una cifra elevata, ma che forse non soddisferà completamente la richiesta del territorio. Lo sanno bene quelle migliaia di pazienti che in questi anni si sono dovuti rivolgere a centri specializzati del Continente o sono dovuti andare al Brotzu o al Businco di Cagliari. Il numero di pazienti oncologici sottoposti a diagnosi iniziale dal servizio di Medicina nucleare di Sassari, sono stati oltre 4000. Di questi almeno il 70 per cento potrebbero essere sottoposti ad accertamenti con la Pet. Ma poi si aggiungono tutti gli altri pazienti che necessitano di monitoraggi successivi, come la verifica dell’efficacia di un ciclo di chemioterapia.

Questionario e social

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