UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 3 settembre 2013

Martedì 3 settembre 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 settembre 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
«Più risorse per il Patto dei sindaci per rilanciarlo come rete per l’attuazione capillare delle scelte europee in materia di risposta ai cambiamenti climatici, efficienza e risparmio energetico». È la richiesta contenuta nel parere approvato dalla Commissione Enve del Comitato delle Regioni Ue, guidata dal presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci.
«Il Patto dei sindaci - ha aggiunto il presidente - rappresenta un esempio di quelle buone prassi che devono essere paradigmatiche del modo di agire delle istituzioni al fine di tradurre in concreto le scelte condivise sul piano europeo. Abbiamo accolto favorevolmente l’impegno dell’Unione europea a destinare almeno il 20% del quadro finanziario 2014-2020 all’aumento degli investimenti per la risposta ai cambiamenti climatici, delle risorse per la ricerca e il potenziamento di misure come Orizzonte 2020, Life+ e il programma di sviluppo rurale. È fondamentale - ha evidenziato il presidente - che sia assicurato il massimo coinvolgimento delle comunità locali. La nostra Isola è entrata nel vivo dei percorsi avviati con il Patto dei sindaci, Smart City e con Sardegna CO2.zero: i Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (Paes) redatti dalle comunità pioniere con il supporto della Regione sono l’embrione di un radicale cambiamento a misura d’uomo che deve coniugare lo sviluppo con la qualità della vita».
Tra i campi della politica regionale di ricerca e sviluppo è stato inserito anche quello aerospaziale. È stato intrapreso, infatti, un percorso finalizzato a istituire il Distretto Aerospaziale della Sardegna, con un comitato promotore che vede la partecipazione del CNR, del CRS4, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, delle Università di Cagliari e Sassari. Coinvolti, inoltre, altri soggetti pubblici e privati.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Estate (Pagina 7 - Edizione IN)
CULTURA
Castello e le sue mura: viaggio delle archistar nel simbolo di Cagliari
Verso la città murata: è questo il tema che fa da filo conduttore al secondo appuntamento della “Scuola estiva internazionale di architettura” iniziato ieri a Cagliari e che impegnerà per due settimane (fino al 14) docenti, allievi e specialisti di fama internazionale in un dibattito sul futuro urbano. La città murata oppone alla città contemporanea un’immagine compiuta e di straordinaria compattezza, il cui significato urbano non ha ancora esaurito la propria forza di suggestione. L’indagine progettuale dedicata al quartiere Castello di Cagliari consentirà di evidenziare la centralità di questo tema e esplorarne le potenzialità attraverso gli strumenti specifici dell’architettura.
La Scuola estiva internazionale ha l’ambizione di promuovere un progetto complessivo del sistema di luoghi che “cinge” la città alta, con l’obiettivo di riconoscere il valore di Castello e delle sue fortificazioni come massima icona urbana di Cagliari e favorire la sua risignificazione storica e culturale. Tra i protagonisti di questo straordinario viaggio nella città fortificata Hans Kollhoff, Jordi Bellmunt. I due famosi architetti parleranno oggi alle 11 negli spazi della Facoltà di Ingegneria e architettura in via Corte d’Appello.
Kollhoff, tedesco, è considerato uno dei più classici tra gli architetti contemporanei europei, con un ruolo rilevante nel dibattito culturale europeo e nel mondo professionale berlinese, ove è portatore di una ricerca che affonda le radici negli esempi rappresentati dai grandi architetti del razionalismo europeo e germanico. Bellmunt è un architetto catalano considerato tra i più grandi paesaggisti al mondo, convinto sostenitore di una progettazione sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale ed economico.
La Scuola estiva internazionale di architettura “Sardegna. Il territorio dei luoghi” è una struttura di alta formazione attraverso la quale la Scuola di Architettura del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari, vuole rispondere alla domanda diffusa di trasformazione dei territori. La Scuola coinvolge circa 100 tra neolaureati, studenti universitari e del Liceo Artistico di Cagliari, docenti della Scuola di Architettura di Cagliari, oltre a numerosi esperti dell’Università, del Comune e delle Associazioni. Come nella passata edizione, saranno presenti figure di primo piano del panorama internazionale dell’architettura e dell’arte, tra i quali Alberto Campo Baeza, Carlo Olmo, Lorenzo Pignatti, Jacques Sbriglio, Walter Angonese, Enzo Cucchi, Armando Milani.
Per due settimane studenti e docenti, organizzati in 6 Laboratori-atelier studieranno la “città murata”.

Le richieste all’Ue della Commissione guidata dal governatore sardo
«Più risorse per l’energia verde e per la ricerca aerospaziale»



LA NUOVA SARDEGNA

3 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Cagliari e provincia
Gli archistar in città
Sono a Cagliari per partecipare alla seconda edizione della Scuola estiva internazionale di Architettura organizzata dall’Università di Cagliari, Hans Kollhoff e Jordi Bellmunt: i due famosi architetti parleranno oggi alle 11 alla Facoltà di Ingegneria in cui la Scuola estiva prosegue fino al 14 settembre.
 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Olbia
Ultimo mese per le iscrizioni all’università
OLBIA Il Polo universitario comunica che fino al 30 settembre, e possibile effettuare l’immatricolazione e l’iscrizione al corso di laurea in economia e management del turismo. La domanda dovrà essere compilata on-line, collegandosi al sito uniss.esse3.cineca.it/Home.do. L’immatricolazione sarà perfezionata con la consegna in segreteria della stampa del modulo di immatricolazione, unitamente a copia del documento d’identita, copia del modello Iseeu e a 3 fototessere. Lo sportello unico e la segreteria del Polo universitario, al primo piano dell’aeroporto, sono aperti dal lunedi al venerdi, dalle 9 alle 13, e dal lunedì al mercoledì dalle 14 alle 18. Lo sportello unico cura diversi servizi: le informazioni per le immatricolazioni e iscrizioni on line ai corsi di laurea e l’assistenza per la compilazione delle domande; le informazioni per le iscrizioni on line e ritiro delle domande di partecipazione per l’accesso ai corsi a numero programmato; le informazioni per le iscrizioni on line e ritiro delle domande di partecipazione agli esami di stato per l’abilitazione all’esercizio delle professioni; le informazioni per i bandi di concorso Ersu per l’assegnazione delle borse di studio, degli alloggi e del servizio mensa; le informazioni per il rilascio della tessera C.u.s.i. per accedere agli impianti sportivi universitari. 
 

5 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Fatto del giorno
Riforme, in arrivo la relazione dei saggi
ROMA Tornano in primo piano, alla vigilia della ripresa dei lavori parlamentari, due sfide che infiammeranno la politica nei prossimi giorni: la legge elettorale e le riforme costituzionali. Sulla prima lo scontro tra i partiti resta acceso, mentre sulle seconde si aspetta la relazione dei “saggi”, a metà settembre. Nel frattempo ieri è scattata la terza fase della consultazione pubblica sulle riforme, quella del dibattito, dalla quale il governo si aspetta la partecipazione dei cittadini. Le riforme sono «necessarie e ciò vale ovviamente anche per la legge elettorale» ha affermato il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello, richiamando l’attenzione sul fatto che non si tratta di «un’iniziativa di palazzo», ma di un’azione necessaria perché l’Italia possa «affrontare meglio la crisi, con più efficacia ed efficienza nelle istituzioni». E dopo i due questionari proposti al pubblico, sul sito www.partecipa.gov.it, dall’8 settembre scatterà la fase della discussione pubblica, con iniziative nelle scuole e la partecipazione dell’Associazione ItaliaCamp che, a partire da ottobre, indirizzerà a oltre 70 università, centri di ricerca, associazioni, istituzioni e aziende, «call 4 idea» specifiche al fine di ricevere contributi di valore scientifico. La terza fase può contare sul successo delle precedenti: dall’8 luglio in 50mila hanno risposto ai due questionari on line e ora «puntiamo alle 100mila risposte, ovvero alla consultazione pubblica più partecipata in Europa», ha assicurato Quagliariello. Cresce intanto l’attesa per la relazione dei 35 saggi designati dall’esecutivo. Il gruppo dovrebbe andare “in ritiro” dal 15 al 17 settembre per varare un testo. Prima di allora, però, occorrerà comunque una legge elettorale che sostituisca il Porcellum, è l’appello reiterato in questi giorni dal governo - a partire dal premier Letta - e dalla politica . Camera e Senato hanno approvato la procedura d’urgenza e il 4 settembre alla commissione Affari costituzionali del Senato riprenderà la discussione. Pd e Pdl sono distanti: i dem sembrano protendere per il doppio turno di collegio, ma non hanno una sola spalla sicura in Parlamento. E allora, in vista della decisione della Consulta sul Porcellum, il 3 dicembre, non è da escludere che sia il governo a intervenire su una materia tradizionalmente di competenza parlamentare. «Spero che non si arrivi a questo», è stato l’avvertimento di Quagliariello.

 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 6 - Sardegna
DEI SARDI NEL MONDO » SOFIA MANAI
di Antonio Mannu
AUCKLAND «La salvaguardia di una lingua è importante e qui, in Nuova Zelanda, la conservazione del Maori è stata presa in seria considerazione». Sofia Manai, 14 anni, è nata ad Auckland il 24 marzo 1999. È figlia di Franco, oristanese e docente di Cultura Italiana all’Università di Auckland, e di Julie Spedding, che lavora come consulente per i dirigenti scolastici e si occupa di come migliorare prestazioni e risultati degli studenti. Sofia vive in parte con la madre e in parte con il padre e la sua compagna, Kirsten Hanna, docente universitaria di Linguistica e politiche pubbliche. Con un simile retroterra culturale, non stupisce che Sofia abbia, sulla lingua e sulla sua trasmissione, idee chiare e radicali. Per lei ogni idioma è una ricchezza, con sue caratteristiche e bellezze. Perderlo significa smarrirle. «Sono secoli di civiltà e di storia accumulati in una lingua. E la lingua influenza il nostro modo di pensare. Chi la parla dovrebbe preoccuparsi di trasmetterla ai figli». Per Sofia l’insegnamento a scuola è faccenda delicata. «In Nuova Zelanda la possibilità di apprendere la lingua maori è offerta in molte scuole. Penso sia giusto, però attualmente è poco efficace. Io, ad esempio, ne ho una scarsa conoscenza. Bisognerebbe trovare alternative all’insegnamento diretto, che aiuta ma non basta». Riguardo al sardo, per lei un’opzione potrebbe essere quella di dargli un valore maggiore, utilizzandolo per l’insegnamento di alcune materie. Ad esempio, si potrebbero fare in sardo le lezioni di geografia e storia. «È complicato – dice Sofia – ma mantenere viva una lingua non è semplice e non è a costo zero. Penso però che ne valga la pena». La Sardegna. Sofia conosce bene la Sardegna, dove trascorre qualche mese ogni anno. E si sente un po’ sarda. «Non solo perché mio padre viene da li, ma perché, sin da bambina, sono stata esposta alla cultura dell’isola, dove ho vissuto e ho frequentato anche la scuola. La Sardegna è presente nella mia vita, ha modificato il mio comportamento, in particolare nelle relazioni con gli altri. Ad esempio, io non ho riserve verso il contatto fisico, anche nei confronti di persone appena incontrate». Il contatto fisico. E Sofia spiega che, nella cultura kiwi, il contatto fisico è riservato alle manifestazioni di affetto profondo, alle persone con le quali si è in confidenza. «Qui, di base, non ci si sfiora proprio, al massimo ci si scambia una stretta di mano». Tra i vantaggi nel vivere a Auckland c’è la sua grande diversità culturale. «Mi piace il contributo di differenze che le tante etnie portano a questa città. Nella mia classe ci sono etiopi, cinesi, tedeschi, polinesiani e neozelandesi maori, oltre ai kiwi di origine europea come me, figlia di un sardo e di una neozelandese di origine inglese». Sofia frequenta il secondo anno delle superiori presso l’Avondale college di Auckland. L’opportunità di avere relazioni con persone di diversa cultura e origine è preziosa e le permette di confrontarsi con modi differenti di vedere il mondo. La cultura kiwi e le altre. «Non è sempre così. Chi non è abituato a convivere con altre culture spesso vede le cose in maniera ristretta. Le diversità possono infastidire, creare distanza, piuttosto che interesse e rispetto». Per lei ogni cultura ha caratteristiche positive ma, al tempo stesso, pensa che alcuni modi di fare, che poco si adeguano a un nuovo contesto, possano e debbano mutare. Il confronto con altre culture permette poi di comprendere cosa può essere messo in discussione dei propri comportamenti, eventualmente assorbendo nuove idee e consuetudini. Uno scambio e un dialogo reciproco. «Io – aggiunge Sofia – attraverso la scuola sperimento questo confronto. Quello che insegnano a scuola ha le sue basi nella cultura del paese in cui vivi e qui è essenzialmente di derivazione europea. Ma non tutti gli abitanti della Nuova Zelanda di oggi hanno le loro radici culturali in Europa, e non mi riferisco soltanto ai maori. Auckland, ad esempio, è la città al mondo con la comunità di polinesiani più vasta di quelle che si trovano nelle principali città delle isole del Pacifico. Di questo si tiene conto ma non si fa abbastanza. Faccio un semplice esempio: in Europa, quando qualcuno ti parla, è buona norma guardare il proprio interlocutore negli occhi. Nella società polinesiana guardare dritto negli occhi è un segno di sfida e un ragazzo polinesiano non guarda negli occhi un adulto, o un insegnante: per loro è una mancanza di rispetto al limite della provocazione. Molti docenti, che non hanno idea di questa consuetudine, giudicano sfuggente e irrispettoso questo atteggiamento, mentre è esattamente il contrario. Credo sia nostro dovere conoscere le usanze dei polinesiani, capire il loro sistema di valori e come si esprime, attraverso quali atteggiamenti e gesti». Sistema scolastico. Sofia prosegue parlando delle differenze tra il sistema scolastico italiano e quello neozelandese. Trova che programmi e metodi di insegnamento italiani siano piuttosto rigidi e che vengano assegnati molti più compiti a casa. In Italia, per lei, la scuola è considerata uno strumento di apprendimento, non di formazione. «Trovo che il sistema italiano sia più accademico di quello neozelandese e personalmente mi ci trovo bene, perché ho facilità di apprendimento e lì imparo di più. Però qui si fanno molte più attività pratiche, spesso non ci sono libri di testo da seguire e c’è più libertà per gli insegnanti». Della Sardegna le piace il cibo, il paesaggio e il mare, così diverso da quello della Nuova Zelanda. «Qui il mare è un’entità da temere. Auckland sorge tra due mari diversi: a Ovest c’è il Mar di Tasmania, molto aggressivo, con grandi onde e fortissime correnti; sul lato orientale c’è l’Oceano Pacifico, che è più tranquillo ma non scherza. La Sardegna invece è circondata dal Mediterraneo, un mare amichevole, ma da rispettare comunque. Qui, a scuola, si fanno lezioni di nuoto obbligatorie. Perché in mare non si può andare se non si sa nuotare per davvero».

 


QUOTIDIANI NAZIONALI
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Questionario e social

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