Martedì 16 luglio 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 luglio 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
L'ebook low cost per superare i test d'accesso
UNIVERSITÀ. Successo dell'iniziativa di un giovane docente cagliaritano
 
Dopo aver preparato per anni i ragazzi alle prove d'accesso ai corsi di laurea a numero programmato, in particolare sul ragionamento logico, ha realizzato un sito in cui è possibile acquistare un e-book e un eserciziario a un costo estremamente basso.
Il progetto di Gian Luca Sanna, docente di Storia della Medicina all'Università di Cagliari sta spopolando sulla rete, in particolare nella penisola.
Soprattutto perché si tratta di un progetto low cost in un campo in cui molti inventano iniziative a prezzi elevati e non sempre accessibili agli studenti. «Ho utilizzato la mia esperienza e le mie competenze logico-filosofiche per realizzare un progetto sistematico, fruibile a tutti, a basso costo: appena 9,90 euro per l'ebook», racconta il docente. «Viene inoltre incontro alle esigenze dei giovani, dato che i prodotti possono essere consultati su pc, ma anche su smartphone e tablet comodamente in spiaggia o dove si preferisce. Fra breve», aggiunge Sanna, «realizzerò dei videocorsi facilmente acquistabili, 15 euro per tutte le videolezioni».
«Il mio progetto si pone come una nuova idea nello scellerato business dei corsi di formazione per gli accessi a numero chiuso. Ho il mio lavoro all'Università», aggiunge, «e questo lo faccio per passione. L'acquisto da parte dei ragazzi per me costituisce un finanziamento per estendere il progetto, che in futuro vorrei diventasse una vera piattaforma di e-learning».
L'idea innovativa prende piede giorno dopo giorno, «e tanti ragazzi mi scrivono o postano su facebook ringraziamenti imbarazzanti». Il sito è www.logicapertutti.it email info@logicapertutti.it.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Università, parola al Tar
Oggi la decisione sul ricorso degli studenti per le borse
Sit-in per i mancati pagamenti. La presidente dell'Ersu: «Sto con voi»
 
È attesa per oggi la decisione del Tar sul ricorso presentato d'urgenza dagli universitari che contestano i ritardi nei pagamenti della seconda rata della borsa di studio. Due gli scenari possibili: «Se il Tribunale dovesse sospendere l'atto amministrativo impugnato, le borse dovranno essere pagate immediatamente», spiegano i legali dei borsisti che ieri mattina hanno partecipato al sit in di protesta sotto la sede dell'Ersu. In caso contrario: «Continueremo la mobilitazione», afferma il rappresentante degli studenti, Francesco Pitirra.
Nella peggiore delle ipotesi, invece, se venisse accolto un primo ricorso, presentato da dieci borsisti a gennaio per chiedere importi di borsa più alti, gli studenti non sarebbero soli: «Camminerò con voi, costi quel che costi», ribadisce la presidente dell'Ersu, Daniela Noli, davanti a una quarantina di ragazzi che hanno invaso pacificamente la sala riunioni al terzo piano del palazzo dell'Ente. «Non sappiamo come si esprimerà il Tar, ma sarò la prima ad andare in Regione a chiedere i soldi per chi li dovrebbe restituire, una situazione neanche lontanamente ipotizzabile». I mandati di pagamento non sono stati ancora firmati dal direttore generale, e la seconda tranche di sussidio, attesa «entro e non oltre il 30 giugno» non è stata erogata. «Se il Tar dovesse darci ragione, chiederemo le dimissioni del direttore generale, Michela Mancuso», tagliano corto i rappresentanti di Unica 2.0.
Veronica Nedrini
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 32 - Edizione CA)
Un ateneo acchiappa-studenti
Il rettore Attilio Mastino: tasse al minimo e corsi di laurea innovativi
SASSARI. Progetti di studio in controtendenza rispetto a un panorama segnato da crisi e tagli
 
SASSARI Le entrate aumentano, le tasse universitarie restano basse, gli immatricolati sono cresciuti del 50% e il gradimento degli studenti sfiora l'84%. Il rettore dell'Ateneo Attilio Mastino ha snocciolato cifre di una università quasi felice, sicuramente non triste in un panorama italiano dove crisi e tagli sono le parole più pronunciate. In realtà la conferenza stampa doveva servire per presentare la nuova offerta formativa: 51 corsi di laurea (26 a numero chiuso) con le novità di Architettura, Igiene dentale e Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro. E la conferma dell'intenzione di riattivare il corso di laurea in Lettere antiche per l'anno 2014/2015. L'incontro ha finito per concentrarsi più su altri temi.
«L'aumento del 40% paventato dai rappresentanti degli studenti al Consiglio d'amministrazione è lontano dalla realtà. Il nostro ateneo ha una tassazione tra le più basse d'Italia», ha detto il rettore».
Gli immatricolati sono passati da 2.126 a 3.431, anche se la differenza di data del rilevamento potrebbe avere dilatato un poco la differenza. Resta la voce positiva di un Ateneo che ancora attira gli studenti, anche se il 33% dei ragazzi sardi va fuori dall'Isola. Sette laureati in più nel 2012 (2.305). Il prorettore Laura Manca ha riferito che «l'85% degli studenti ha manifestato interesse per i corsi, mentre l'84,5% ha manifestato soddisfazione generale». Per fare un raffronto, all'Università di Cagliari il gradimento non è andato oltre il 74%
Le entrate del 2012 sono arrivate a 187 milioni. Il 10% in più, perché i tagli del Fondo di funzionamento ordinario sono stati compensati dal contenimento degli oneri per tutto il personale e dall'arrivo dei fondi regionali a destinazione vincolata. L'avanzo di competenza è passato da -5,9 milioni a +15,6 milioni di euro. E nel 2013 grazie ai 7,7 milioni di euro del Fondo unico regionale sarà garantito l'equilibrio di bilancio. L'indebitamento è poi al 2,4%, ben al di sotto della soglia del 10% ritenuta critica. Vanno invece monitorati costantemente due indicatori: quello di sostenibilità economico-finanziaria e quello delle spese per il personale che due anni fa si era innalzato al 85%.
Giampiero Marras
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia (Pagina 27 - Edizione CA)
Terralba
Gli uomini del Neolitico nella valle di Marceddì
 
TERRALBA Si sono rivelati ricchi di materiali interessanti gli scavi archeologici in località Sa Punta di Marceddì. L'archeologo Carlo Lugliè dell'Università di Cagliari, che dirige il cantiere, nella conferenza che si è tenuta a Marceddì ha evidenziato tre particolarità. Il sito de Sa Punta, attualmente circondato dalla laguna, intorno al 5.700 avanti Cristo sorgeva su uno basamento calcareo lontano ben 6 chilometri dalla linea di costa che si trovava tra Capo Frasca e Capo San Marco. Tutto intorno si estendeva una vasta valle fluviale dei fiumi Flumini Mannu e Cixerri. Lugliè ha anche sottolineato: «L'aspetto più interessante per la ricerca archeologica del neolitico antico in Sardegna è dato dal fatto che il sito ha dimostrato d'essere continuativo nella sua frequentazione, cioè la popolazione vi si era stanziata stabilmente. I numerosi strati ne raccontano la storia facendoci capire la vita della popolazione, gli alimenti, le attività, i contatti con altre popolazioni e l'aspetto del territorio». Fra i ritrovamenti più importanti, anche due denti di questi antichi abitanti.
Antonello Loi
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 4 - Edizione IN)
Summer School seneghese
I contadini, risorsa di domani
 
U n nuovo modo di intendere lo sviluppo locale è possibile. Per attuarlo bisogna tornare indietro all'insegnamento di Sebastiano Brusco e all'esperienza del progetto Oece Sardegna, che tra il 1958 e il 1962 aveva teorizzato il modello di sviluppo locale partendo dalla dimensione sociale, attraverso la valorizzazione e formazione del capitale umano per arrivare al pieno utilizzo di risorse locali sia fisiche che umane. Sulle tracce di questa importante lezione torna da giovedì a martedì 23 luglio la “Summer School di Sviluppo Locale” nella Casa Aragonese di Seneghe, fulcro propulsore del progetto Oece di cinquant'anni fa.
Giunta alla ottava edizione la Scuola estiva propone quest'anno un paradigma didattico basato sull'agricoltura locale che, promuovendo le coltivazioni specifiche di ogni realtà rurale e la cultura contadina, rompe con l'agroindustria e con le logiche di mercato globale. Nuova agricoltura fondata sull'impresa contadina in tempi di globalizzazione, agricoltura sociale e ancora network tra gli agricoltori, conoscenza e valorizzazione dei saperi e prodotti locali: sono i tanti temi di studio che saranno affrontati nei sei giorni di lezioni e laboratori destinati a studenti, dirigenti, funzionari della Regione, operatori dei Gal, delle Camere di Commercio, delle Agenzie di sviluppo.
Addetti ai lavori ma non solo. Le lezioni saranno aperte agli operatori del territorio così da creare una comunità di esperti per discutere come progettare e attuare le politiche delle comunità locali. «Per la comprensione del ruolo dell'agricoltura a livello globale occorre tenere conto dei movimenti contadini in America Latina e alcune esperienze di agricoltura contadina in Africa che testimoniano la rinnovata ricerca di modelli di sviluppo alternativi, dove la relazione terra, produzione e consumo pone nuove sfide interpretative alla scienze sociali», spiega Benedetto Meloni, direttore della “Summer School seneghese” intitolata a Brusco, economista e sociologo negli atenei di Sassari e Modena. La scuola collabora con gli atenei di Cagliari, Torino, Calabria, Piemonte Orientale, Università Cattolica, Politecnico di Torino, Comune di Seneghe e Slow Food.
Joseph Pintus
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Sulcis Iglesiente (Pagina 26 - Edizione CA)
Fagiolo bianco, ok dal Ministero
Riconosciuta al legume di Terraseo la qualifica di prodotto tradizionale
NARCAO. Biodiversità, a buon fine l'iter promosso da Comune, Agris, Laore e Università di Sassari
 
Il fagiolo di Terraseo è stato riconosciuto prodotto tradizionale dal ministero delle Politiche agricole. Lo stabilisce il decreto del 12 giugno scorso che dispone la “Tredicesima revisione dell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali”.
La notizia è stata resa nota dal notiziario Chartabianca. Il legume sta vivendo un processo di valorizzazione per volontà del Comune di Narcao in un progetto assieme ad Agris (Agenzia regionale per la ricerca in agricoltura), Laore (Agenzia regionale per l'attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale) e Università di Sassari. «L'iter è iniziato due anni fa e abbiamo fatto una forte azione di sensibilizzazione nel territorio», ha fatto sapere Barbara Pisano, responsabile del progetto per Agris: «Ci sono circa 160 tipi di fagioli che potrebbero essere tutelati in Sardegna. Purtroppo, nonostante le varie proposte, non abbiamo ancora una legge regionale per la salvaguardia della biodiversità».
Custodito quasi fosse una reliquia dagli anziani della frazione e tramandato di padre in figlio da generazioni, il fagiolo bianco di Terraseo è coltivato in particolar modo nella fertile vallata di Terrazzu, tra le colline che circondano la frazione. Gli esami scientifici hanno consentito di tracciare il Dna del fagiolo che, a quanto pare, sarebbe originario dell'Asia. E, una volta giunto nel territorio, avrebbe trovato terreno ideale nella vallata di Terrazzu. «È coltivato sin dall'antichità - aveva sottolinato all'avvio dell'iter l'assessore comunale all'Ambiente di Narcao, Danilo Serra - ed è arrivato sino a noi grazie agli anziani. Da sempre è stato apprezzato nel territorio per il suo gusto particolare, le qualità nutritive e l'alta digeribilità. Alcuni ristoratori ci chiamano per poterli acquistare e assaggiare. È un buon segnale: chissà che, oltre a salvare un prodotto unico, non si riesca anche a creare qualche nuova opportunità di lavoro».
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Cronaca Italiana (Pagina 11 - Edizione CA)
Messina
Si laurea a ottantacinque anni
 
Ha 85 anni Carmelo Puglisi che oggi discute la sua tesi di laurea in Storia. Si tratta del laureato triennale più anziano dell'ateneo siciliano e il secondo d'Italia. Pochi giorni fa, Anna Valanzuolo, 86 anni, è diventata “dottoressa” alla Federico II di Napoli.
 

LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Ed_Cagliari
DIRITTO ALLO STUDIO»OFFERTA FORMATIVA
Pochi iscritti, l’università lancia l’Sos
Un terzo dei diciannovenni va a studiare in altri atenei. Il rettore Attilio Mastino: «Ecco il nostro biglietto per il futuro»
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI Dopo l’ultima conferma da parte del ministero per l’Istruzione l'università di Sassari ha attivato 51 corsi di laurea: 27 corsi triennali, 18 magistrali, 6 a ciclo unico. L'offerta formativa comprende 26 corsi ad accesso programmato e 25 ad accesso libero. Tuttavia, nonostante un’offerta che può considerasi completa ieri, in apertura della presentazione dei corsi, il rettore Attilio Mastino si è sentito di lanciare un appello ai ragazzi che hanno appena conseguito il diploma: «Sono ancora troppo poche le iscrizioni alle varie facoltà e troppo alta la dispersione. Iscriversi all’università conviene – ha detto – perché si acquista un biglietto verso il futuro. Nella programmazione abbiamo inserito i corsi di laurea che offrono maggiori prospettive di lavoro e non bisogna dimenticare che le retribuzioni dei laureati sono più alte». Uno spot in piena regola, più che mai necessario se si tiene conto che un terzo dei diciannovenni del territorio sceglie di andare a studiare nella Penisola o a Cagliari. Gli ultimi dati relativi alle iscrizioni comunque aprono uno spiraglio alla speranza. Dei 14.400 iscritti attuali ai vari corsi di laurea 3431 si sono iscritti nel 2012, molti di più dei 2126 che si erano immatricolati nell’anno precedente. Un dato che i vertici dell’ateneo interpretano come un segnale di incoraggiamento nell’affrontare le gravi difficoltà economiche con le quali bisogna fare i conti. Rassicurazioni che, a quanto ha detto il prorettore Laura Manca, arrivano anche dai risultati di un questionario sulla qualità dei corsi al quale hanno risposto 23mila studenti: «L’83,5 per cento dei ragazzi ha espresso soddisfazione per la didattica. E questo non può essere che un dato positivo da cui muoversi». La scelta del corso non potrà essere rinviata di molto perché le iscrizioni ai test per il numero chiuso scadono il 18 luglio. Per potersi iscrivere ai corsi che non prevedono il numero chiuso è necessario comunque superare una prova preselettiva, mirata a valutare le conoscenze di base del candidato. Le date dei test sono indicate nel sito dell’università. Tutte le aree disciplinari sono coperte, con un occhio di riguardo, dice il rettore, per quei corsi che offrono immediati sbocchi lavorativi. Il numero è rimasto costante rispetto all'anno accademico 2012-2013, ma non mancano le novità: il corso magistrale di Architettura, i corsi triennali abilitanti alle professioni sanitarie in Igiene dentale e Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro. Inoltre, per agevolare la scelta l'università di Sassari ha istituito un Ufficio Orientamento e Diritto allo studio che è in grado di fornire consulenze agli studenti in ingresso, in itinere e in uscita. Anche i futuri studenti, ancora indecisi sul corso di laurea da intraprendere, riceveranno consigli professionali grazie ai servizi di counseling psicologico e coaching. Sono poi previste azioni di orientamento in uscita, dedicate a tutti i laureati che si affacciano al mondo del lavoro. L'Ufficio Orientamento dell'università di Sassari si trova in via Arborea 40/b, molto vicino alla sede centrale di piazza Università. Contatti: numero verde 800 882994; 079/229928. Ieri è stata presentata anche l’offerta relativa all’Alta formazione post laurea che annovera scuole di specializzazione di area medica, sanitaria, delle professioni legali e in beni archeologici, oltre a dottorati di ricerca e master universitari di I e II livello. Si tratta di un'offerta formativa in divenire, per questo, i responsabili dell’ateneo consigliano di controllare spesso il sito www.uniss.it/postlauream/ per verificare i bandi attivi.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Ed_Cagliari
La polemica
«Le tasse? Aumenteranno solo per gli studenti ricchi»
 
SASSARI «Le tasse non solo non aumenteranno ma sono tra le più basse d’Italia». Così ieri il rettore ha risposto alle polemiche innescate dai rappresentanti degli studenti che prospettavano un incremento dei contributi per il prossimo anno accademico del 40 per cento. «Voglio ribadire che la contribuzione studentesca nel nostro ateneo continuerà ad essere bassissima, un record in Italia, a un livello che è meno della metà di quello proposto dal ministero». L’ateneo specifica che non ci sarà aumento per gli studenti che presenteranno un reddito Iseeu fino a 8mila euro (circa 23mila euro per una famiglia di 4 persone). Per quelli con un reddito dichiarato fino a 40mila euro (96mila euro) l’aumento si attesterà sull’1,5 per cento mentre solo gli studenti con un reddito molto alto (pari a reddito familiare di 250mila euro) dovranno pagare il 40 per cento in più. «Trovo deleteria – ha concluso il rettore – una polemica scatenata alla vigilia delle iscrizioni che potrebbe scoraggiare gli studenti sulla base di informazioni errate». (g.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Ed_Cagliari
Bilancio consuntivo da 103 milioni di euro
Mentre Aou e Asl pagheranno ai medici gli arretrati delle indennità assistenziali a partire dal 2001
 
SASSARI Un bilancio consuntivo che vanta un avanzo di 103 milioni di euro. Il documento contabile è stato approvato nei giorni scorsi dal consiglio di amministrazione e adesso l’ateneo traccia il quadro della situazione economica. «In sintesi – a quanto affermano i responsabili degli uffici amministrativi – nell'anno appena trascorso si sono registrate entrate per 187 milioni nonostante la riduzione della contribuzione studentesca e del Fondo di funzionamento ordinario (passato negli ultimi anni da 83 a 71 milioni). Riaccertati i residui attivi e passivi, il risultato finale di esercizio è un avanzo di amministrazione pari a 103 milioni di euro, in gran parte vincolato. Una parte dell'avanzo libero effettivamente utilizzabile nella misura di dieci milioni consentirà di garantire l'equilibrio del bilancio 2013». Ma dalle relazione dei Revisori dei conti risulta che sono da monitorare l'indicatore di sostenibilità economico-finanziaria e l’indicatore delle spese per il personale arrivato due anni fa all’85% (rispetto al tetto de11'80%). Intanto nei giorni scorsi l'Azienda ospedaliera universitaria, l'Asl e l'assessorato alla Sanità hanno riconosciuto i crediti vantati dall'università nei confronti del Servizio sanitario ed espresso la volontà di liquidare le indennità assistenziali a favore del personale universitario convenzionato a partire dal 2001, con il pagamento degli arretrati che è già iniziato da alcune settimane per quanto riguarda il 2013. «Approveremo a breve il bilancio triennale che prevede un equilibrio finanziario per il 2014 e il 2015, mentre il livello di liquidità resterà soddisfacente per tutto l'anno. Rimangono molte criticità e preoccupazioni, sulle quali ci confrontiamo quotidianamente con i sindacati e il personale dell'Area bilancio e politiche finanziarie, con l'obiettivo di garantire una solida sostenibilità nel medio periodo». In una lettera ai colleghi universitari il rettore Mastino ha ritenuto di porre fine a velenose polemiche che circolavano più o meno in superficie fra i Dipartimenti. «I risultati sono la risposta migliore alle malevole insinuazioni sul futuro del nostro ateneo, diffuse paradossalmente attraverso le caselle postali dell'amministrazione. Eppure, con serenità, tutti dobbiamo sottoporci umilmente e con senso dell'istituzione a una valutazione che ci consenta di rendere conto dei risultati raggiunti, anche dei nostri errori e dei nostri ritardi».
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Ed_Cagliari
Posti letto tagliati? No, in stand by
Il riordino della rete ospedaliera secondo l’assessore De Francisci: «Nessun ospedale chiuderà»
di Umberto Aime
 
CAGLIARI Quanti sono i posti-letto negli ospedali e nelle cliniche private in Sardegna? 6660. Troppi, un taglio va fatto subito, per evitare che il bilancio della sanità diventi insostenibile visto che già oggi si mangia da solo il 48 per cento delle entrate della Regione. Il problema è come dovrà essere riorganizzata la rete ospedaliera, o ottimizzata, per seguire la traccia della delibera in dieci punti della giunta. Delibera che da diverse settimane è al centro del confronto duro fra l’assessore Simona De Francisci e i sindacati. Le parti per ora non si sono messe neanche d’accordo sul significato della parola tagli. Per Cgil, Cisl e Uil i posti letto in pericolo e che saranno cancellati dalla mappa sono almeno 700, col rischio, sostengono, che diversi territori alal fine avranno meno servizi e alcuni reparti saranno svuotati. Ma la lettura che dà ai tagli l’assessore De Francisci è molto meno e apocalittica: nessun ospedale sarà chiuso e nessun posto letto cancellato. Se questo è il peso della replica, c’è allora qualcosa che non torna: la riduzione ci sarà o no? Nei fatti non ci sarà, sostiene l’assessore: i posti letto che non raggiungeranno il tasso di occupazione (è l’utilizzo medio) del 75 per cento nelle grandi strutture e del 65 in quelle piccole, saranno solo disattivati. In altre parole – stando a quanto sostiene la giunta – quei posti finiranno in stand by, in lista d’attesa che dir si voglia, mentre resteranno attivi solo quelli effettivamente necessari alla popolazione di riferimento delle varie Asl, secondo i calcoli che i manager dovranno presentare nei prossimi mesi. Sempre la delibera dei dieci punti, ribadisce che in fin dei conti saranno congelati solo quei posti letto che sono già uno scandalo. Lo sono scandalosi perché oggi hanno semmai un tasso medio di occupazione appena del 17 per cento e cioè sono utilizzati per non più di due mesi all’anno. Questi sì che sono uno spreco e comunque di sicuro appartengono a quella categoria di “spese folli” più volte rimarcata dalla Corte dei conti. Nella sua recente requisitoria sul bilancio 2012 della Regione, il procuratore generale Donata Cabras è stata chiara nell’affrontare il capitolo sanità: «Nel concreto – si legge nella relazione – sono necessarie azioni mirate a ottimizzare i posti letto per acuti con la conseguente dislocazione del personale per ottenere, in conclusione, un innalzamento dei livelli qualitativi del servizio offerto ai cittadini». Ed è su questa strada e senza aumentare la pressione fiscale – sostiene l’assessore De Francisci – che la Regione vuole muoversi alla luce del primo piano di riordino dell’allora ministro Balduzzi (governo Monti) e della legge votata a maggioranza l’anno scorso dal Consiglio regionale con la feroce opposizione del centrosinistra. Dunque, per tornare al problema dei posti letto – è scritto nelle direttive per i manager delle Asl – dalla spesa sanitaria attuale saranno depennati (resteranno in stand by) quelle unità che oggi hanno un costo esagerato, si potrebbe dire non fruttifero, per la comunità. Il risparmio annunciato dovrebbe essere consistente: ogni posto letto costa dai 600 agli 800 euro al giorno in medicina e fino a 1200 nei reparti di chirurgia, e dunque se le previsioni fossero quelle della Cgil (700 in meno) ci sarebbe una minor spesa di quasi mezzo milione ogni 24 ore. Senza – sostiene l’assessorato – tagli al personale (sarà riposizionato secondo i nuovi servizi) e senza, giura, «abbassare la qualità del servizio sanitario».
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Borse di studio dell’Ersu: la Regione lesina i fondi
Oggi il Tar decide sulla sospensione dei pagamenti impugnata dagli studenti
Sit- in degli universitari di Unica 2.0, scoppia la polemica sui diritti negati
di Alessandra Sallemi
 
CAGLIARI Oggi a fine mattina ci sarà il decreto d’urgenza ma prima, alle 10, il presidente del Tar ascolterà la presidente dell’Ersu Daniela Noli con l’avvocato dello Stato Giandomenico Tenaglia nonché gli studenti universitari di Unica2.0 che venerdì tramite il legale Luisa Giua Marassi si sono rivolti al tribunale amministrativo per far sospendere in via urgente la determina della dirigente sul blocco delle borse di studio, adottata in attesa di un’altra decisione del Tar sul ricorso di un diverso gruppo di studenti (dieci in tutto) contro l’importo giudicato troppo basso. Ci pensano i giudici, insomma, a mettere una prima parola immediatamente spendibile in una storia che dura da mesi, mina la concretezza del diritto allo studio, semina di preoccupazioni la vita degli studenti e mette in difficoltà davanti a loro l’intero apparato dell’Ente regionale per il diritto allo studio. Francesco Pittirra eletto il 22 maggio scorso nel consiglio di amministrazione dell’Ersu in rappresentanza degli studenti spiega: il problema attuale è il pagamento delle borse di studio che doveva essere fatto non oltre il 30 giugno e invece è stato sospeso da un provvedimento amministrativo adottato dagli uffici dell’Ersu sul quale neppure il consiglio di amministrazione ha competenza per intervenire. La dirigente, è noto, ha deciso di sospendere il pagamento perché, non sapendo ancora se il Tar nell’altro ricorso deciderà di accogliere la richiesta degli studenti che giudicano troppo basso l’importo delle borse di studio, ha in qualche modo tentato di proteggere l’Ente da ciò che potrebbe succedere. Per capire bisogna sapere che, siccome la somma totale destinata alle borse di studio degli universitari non cambierà, se gli importi dovranno passare da 3.620 euro l’anno a 4.905 euro, settecento studenti ora destinatari riconosciuti di borsa di studio dovranno restituire le somme ricevute. Nel 2012 sono risultati beneficiari di borse per il diritto allo studio 3.207 studenti, a fronte di 5.403 giovani idonei, cioè con tutti i requisiti per riceverle ma lasciati fuori perché gli stanziamenti regionali non bastano. Quindi, se gli importi verranno aumentati come richiesto dai dieci studenti, 700 colleghi dovranno restituire la “borsa”. Attualmente riceve il sostegno dell’Ersu il 59 per cento degli studenti aventi diritto, se la somma viene ricalcolata in aumento si potrà soddisfare soltanto il 30 per cento di questi. Un disastro, che innescherà una guerra fra poveri, con l’Ersu disperato spettatore perché, è bene ricordarlo, l’Ente regionale per il diritto allo studio lavora su esatte direttive della Regione, non gode di autonomia. Il punto centrale è che mamma Regione sul tema diritto allo studio è andata in corto circuito almeno due volte. La prima, nel dicembre 2012, quando ha annunciato che ci sarebbero stati due milioni di euro per gli Ersu di Cagliari e di Sassari aggiuntivi rispetto alla quota già prevista per le borse di studio e invece, di quei soldi, si è persa ogni traccia. La seconda volta che la Regione ha dimenticato i suoi doveri verso gli studenti sardi meno abbienti è stata quando ha calcolato l’importo per la tassa universitaria cosiddetta regionale, cioè la tassa pagata da 17 mila studenti. Secondo il decreto 68 del 2012 le regioni ogni anno devono stabilire l’importo in una forbice tra 120 euro e 220.Se le regioni non deliberano entro giugno è automatica l’imposizione di una tassa uguale per tutti di 140 euro. A dicembre 2012 la Regione, fuori tempo massimo, ha stabilito che la tassa sarebbe rimasta a 62 euro. Una buona notizia per le famiglie, se non fosse che le borse di studio sono alimentate da tre fonti: il ministero, il fondo regionale per il diritto allo studio e, appunto, la tassa regionale universitaria. Con questa scelta la Regione ha cancellato la possibilità di aumentare di un milione e 300 mila euro il fondo per le borse di studio.
 

13 – SardegnaQuotidiano
Pagina 15 – Cagliari
Ersu
Scontro al vertice sul taglio dei compensi
LA POLEMICA Il direttore generale chiedeva la riduzione delle indennità di presidente del Cda e consiglieri. La Noli: nessuna vessazione contro la dirigente. Borse di studio, sit-in dei ragazzi
 
“A svelenire il clima, non ha certo contribuito la vicenda relativa alla riduzione delle indennità di amministrazione e al recupero delle somme pregresse ”. Una riga e mezzo nelle sei pagine, intrise di attacchi alla presidente Daniela Noli, inviate alla Regione da Michela Mancuso, direttore generale dell’Ersu. Di che si tratta? C’è una deliberazione dell’Ersu, la numero 46 dello scorso 25 ottobre: “Compensi agli amministratori: incarico al presidente per l'acquisizione di un parere dell'Avvocatura distrettuale dello Stato". In sintesi: sulla base di leggi regionali in materia di “Semplificazione e razionalizzazione degli enti strumentali della Regione” bisogna ritoccare al ribasso l’indennità mensile di presidente e membri del Cda. E arriva la nota 9177 del 23 ottobre 2012 con la quale il direttore generale dell’ente ritiene “doveroso procedere all’adeguamento dell’indennità ai componenti del Cda secondo le indicazioni della Presidenza della Regione ed al recupero delle somme erogate non in conformità”. Prima, il presidente del cda prendeva quanto un direttore generale della Regione, i membri del Cda la metà. Con le nuove regole, la Noli prende solo l’80 per cento e i consiglieri la metà di quanto guadagna la Noli. Nel documento (firmato anche dalla Noli) la Mancuso vuole lumi “dall’avvocatura distrettuale dello Stato” anche per avere indietro i soldi extra di presidente e componenti del cda. Ma un ex membro del cda, Paolo Pirino, non ci sta e ricorre al Tar, ottenendo la sospensiva. Ecco qui, uno dei tanti veleni che scorrono dentro l’Ersu, con la Mancuso che scrive che “le vessazioni…negli ultimi tempi…arrivano anche dai componenti del Cda”. Ieri, la presidente Daniela Noli, ha replicato: «È la Mancuso che non porta in tempo documenti e atti importanti, solo all’ul - timo ci ha fatto avere il bilancio. Nessuna vessazione, al suo arrivo è stata accolta a braccia aperte. Dimostri che le mando molte email, fermo restando il fatto che chi lavora qui deve dare risposte agli studenti ogni giorno, domenica compresa. Lei ora è in malattia, l’anno scorso si è presa le ferie, io no». E il sit in di quaranta studenti che reclamano la seconda rata delle borse di studio (con Francesco Pitirra di Unica 2.0 in testa, oggi il Tar dovrebbe esprimersi, «se ci darà ragione chiederemo le dimissioni della Mancuso », afferma Pitirra, porta la Noli, davanti ai ragazzi, a precisare che «i soldi in cassa ci sono, ma manca la firma della Mancuso, è l’atto amministrativo, non è di nostra competenza».
Paolo Rapeanu

Questionario e social

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