Sabato 13 luglio 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 luglio 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Borse di studio, decide il Tar
Ricorso degli studenti: la seconda rata non è stata pagata
Unica 2.0 contro l'Ersu: «L'Università è di tutti». Sostegno da parte di Sel e Pd
 
«Subito le borse di studio». Gli studenti di Unica 2.0 si rivolgono al Tar per il mancato pagamento della seconda rata delle borse di studio dell'Ersu. Il ricorso d'urgenza è stato depositato perché l'ente avrebbe previsto il pagamento della seconda rata (che per legge dev'essere effettuato entro il 30 giugno) «solo a condizione che la sentenza del Tar in merito al ricorso contro gli importi minimi delle borse di studio sia favorevole all'Ersu stesso». Con lo slogan «per l'università di tutti», Unica 2.0 chiede al Tar di impugnare l'atto, in quanto ci sarebbe una «violazione delle norme». Nello specifico, gli studenti parlano di «eccesso di potere, manifesta ingiustizia, violazione e falsa applicazione del bando di concorso per l'assegnazione delle borse di studio». Chiedono al Tar, in caso di accoglimento, l'annullamento degli atti e dei provvedimenti adottati. In più, con istanza di decreto cautelare presidenziale, chiedono che per i motivi di illegittimità marcati dal ricorso «il presidente deponga a favore di un intervento urgente volto a ottenere l'immediata sospensione del provvedimento impugnato».
Iniziativa condivisa dal deputato Michele Piras (Sel): «Sosteniamo la battaglia degli studenti e delle organizzazioni studentesche. In un periodo di fortissima crisi sociale ed economica, gli studenti non possono dipendere dai capricci amministrativi, burocratici e politici di un ente che deve attenersi alle leggi e ai mandati del Ministero e della Regione». «È grave che si debba arrivare a questo livello di conflitto per veder garantito il diritto allo studio», si legge in una nota di Franco Marras e Pietro Morittu (Pd), «ci si chiede cosa aspetti l'assessore regionale ad intervenire per sospendere la decisione della presidenza». (p. l.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
«Occasione di sviluppo»
La rassegna ospita un centinaio di aziende che operano nell'Isola
Sardegna Ricerche: ora l'economia deve fare un salto di qualità
 
«Non solo una vetrina per le imprese sarde all'avanguardia, ma anche e soprattutto un'opportunità per fare business». Parte con questo spirito Sinnova 2013, il primo Salone dell'Innovazione in Sardegna, al via ieri nel Centro Polifunzionale Santa Gilla in piazza L'Unione Sarda. «Il fine della manifestazione», spiega Ketty Corona, presidente di Sardegna Ricerche, l'ente organizzatore assieme all'assessorato regionale alla Programmazione, «è quello di creare sinergie fra le aziende che espongono i loro prodotti. Da questa conoscenza, crediamo che possano nascere vere occasioni di crescita».
SINNOVA 2013 Nel programma dell'iniziativa, che si chiuderà oggi alle 22.30 e alla quale hanno partecipato anche il Banco di Sardegna e la Banca di Credito Sardo, sono previste 97 presentazioni di prodotti e servizi innovativi da parte di altrettante aziende ed enti istituzionali, 12 workshop su temi di interesse per le imprese e 80 incontri “one-on-one” tra aziende, centri di ricerca e istituzioni. «La Sardegna ha bisogno di ripartire, ma tutto questo è possibile se sarà capace di rinnovarsi», aggiunge Corona. «La ricerca e l'innovazione riguardano anche i settori tradizionali, come l'agricoltura o l'edilizia: non è solo materia per chi opera nell'informatica. Insomma, tutta l'economia è chiamata a fare questo salto di qualità. E Sinnova vuole essere un trampolino di lancio». Sulla stessa linea l'assessore regionale della Programmazione, Alessandra Zedda: «La Regione vuole mettersi al fianco delle imprese per accompagnarle in un percorso di sviluppo lungo e duraturo. Dal 2009 a oggi», continua l'assessore, «abbiamo speso 150 milioni di euro per la ricerca, a dimostrazione del fatto che siamo convinti che l'Isola possa uscire dalla crisi anche grazie a idee e progetti innovativi».
LE IMPRESE Soddisfatte dell'iniziativa le associazioni di categoria: «La Regione, negli ultimi anni, ha speso tanti soldi per le nuove tecnologie», commenta Alberto Scanu, presidente regionale di Confindustria. «Questo appuntamento mi sembra che arrivi al momento giusto e soprattutto colga un'esigenza fondamentale per le imprese: quella di incontrarsi e trovare nuove opportunità per essere più competitive sui mercati. Certo», lamenta Scanu, «è difficile superare la concorrenza se non si risolvono i problemi storici della nostra Isola: ossia il costo dei trasporti e dell'energia». Parole di apprezzamento pure da Gianfrancesco Lecca, presidente di Confapi Cagliari: «È un grande momento di incontro e confronto, che conferma una Sardegna al centro del Mediterraneo in materia di ricerca e sviluppo».
IL PROGETTO Ieri con Sinnova 2013 è partito “Start up Cagliari”, progetto di marketing territoriale per promuovere la città come luogo ideale per le giovani imprese innovative. Nella sala workshop del centro polifunzionale Santa Gilla, è stato firmato il protocollo di intesa per dar corso all'iniziativa coordinata dal Comune di Cagliari e voluta da Sardegna Ricerche, Crs4, The Net Value, Camera di commercio di Cagliari, Confindustria Sardegna Meridionale, Banco di Sardegna, Università di Cagliari e Sartec. L'iniziativa, sottolineano gli ideatori, «è aperta all'ingresso di altre organizzazioni pubbliche e private interessate a portare il proprio contributo. L'obiettivo di “Start up Cagliari” è di rendere la città un luogo sempre più attraente per le start up locali». Con il progetto, inoltre, si intendono catalizzare «tutte le energie positive del territorio al fine di rendere l'ecosistema di Cagliari sempre più favorevole alla nascita e alla crescita di aziende innovative con spiccata vocazione internazionale».
LA DIRETTA Sinnova è anche su Videolina. Oggi dalle 20 sarà trasmesso in diretta “Storie di futuro”, tavola rotonda che dà voce alle imprese sarde più promettenti.
Lanfranco Olivieri
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 25 - Edizione CA)
CARBONIA. Più una lode
Cento centesimi per diciassette nuovi diplomati
 
CARBONIA Alcuni non hanno fatto neppure in tempo ad accantonare i libri della maturità, che si sono già rituffati nello studio per l'accesso all'Università.
GLI ESITI Sacrificando senza indugi il mare e le spiagge in queste torride giornate. Offrono un bel esempio di abnegazione i diciassette studenti che hanno conseguito il massimo dei voti, 100, dopo aver frequentato il quinquennio nelle scuole superiori di Carbonia. A fare la parte del leone è senza dubbio l'istituto Gramsci Amaldi (liceo Classico, Scientifico e Linguistico) con dodici super bravi. Ma la palma di migliore va a uno studente dell'istituto tecnico Angioy (indirizzo tecnologico) cui la commissione ha assegnato cento e lode. Si chiama Sandro Floris, è un diciottenne di Masainas e da lui, come da altri suoi colleghi, arriva la testimonianza della volontà di rituffarsi fra i libri come se non fosse stata già sufficiente la fatica per superare gli esami superati di maturità. «Per ora niente mare - racconta Sandro Floris - devo studiare per l'accesso ad ingegneria meccanica e dato che la mia passione sono le auto, dopo la laurea metto in conto la possibilità di lasciare il Sulcis e forse anche la Sardegna».
I CENTO Sempre all'Angioy, gli altri cento sono Massimiliano Musu (tecnologico) e Sandro Gabriele Tiddia (geometri). I dodici “cento” del Gramsci Amaldi sono, per lo scientifico, Federico Giuseppe Pisanu, Eugenia Maria Francesca Tocco e Lorenza Anedda, per il classico Elisa Locci ed Elena Pisanu, per il linguistico Mattia Impera, Eleonora Massa, Ilaria Serra, Federica Airi, Chiara Amorino, Giulia e Ilaria Tartaglione. Singolare il caso delle ultime due studentesse: sono cugine ed entrambe in quinta C. «Questo - svela Giulia - ci ha aiutato a confrontarci senza sfida ma in modo costruttivo: ora sono in dubbio fra Biologia o Lettere». Anche l'istituto tecnico Beccaria conta due cento: sono quelli di Maicol Cocco e Anna Piscedda dell'indirizzo turistico. Molto alti, ma purtroppo nessun cento, anche i voti all'Ipia e al liceo paritario Pirandello. In tutto a sostenere gli esami sono stati 290 ragazzi.
Andrea Scano
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Ed_Cagliari
scienza e salute
La buona ricerca scientifica che può salvare la vita
I due bambini strappati alla morte da un gruppo di ricercatori Telethon e San Raffaele La risposta giusta alle polemiche sul caso stamina
di EUGENIA TOGNOTTI
 
E’ una fortunata coincidenza che in mezzo al clamore e alla confusione suscitati dal caso Stamina sia arrivata la notizia dell’eccezionale successo di un gruppo di ricercatori italiani di Telethon e San Raffaele di Milano, che hanno bloccato all’origine due gravi malattie genetiche: la sindrome Wiskott-Aldrich (che provoca un deficit del sistema immunitario, rendendo più suscettibili alle malattie ) e la leucodistrofia metacromatica ( che fa perdere lentamente le capacità cognitive e motorie ai bambini che ne sono affetti ). Risale a 17 anni fa l’intuizione che il potente retrovirus dell'Hiv ( privato degli elementi pericolosi) poteva essere usato curare quelle due gravi malattie ereditarie, grazie alla sua enorme capacità nel penetrare nel nucleo delle cellule e “recapitarvi” il gene corretto. Bisogna dire, intanto, che, in generale, non è stato un percorso trionfale quello delle terapie geniche. Gli insuccessi e le battute d’arresto non sono stati pochi in questi anni. L’équipe italiana è andata avanti lentamente, senza forzature, a piccoli passi prudenti, in vitro, sugli animali. Fino al successo ottenuto con sei bambini. Isolate le staminali dal midollo osseo (prelevato dall'anca), le hanno sottoposte a terapia genica con il virus l'Hiv e infine le hanno ritrasfuse nei piccoli pazienti che oggi giocano, vanno a scuola, praticano sport come i loro coetanei in salute. S’impone la diversità delle due storie, così diverse, di questa ricerca e di quella nota come “metodo Stamina”, “gridata” e amplificata dai media, la prima. Lunga poco meno di vent’anni e circondata dal riserbo la seconda. E niente potrebbe meglio far comprendere anche ai non esperti di terapia genica e, in genere, ai non addetti ai lavori, quanto sia importante che non siano le spinte emotive e le pressioni dei malati e delle loro famiglie a spingere la sperimentazione clinica, come sta avvenendo per il cosiddetto “Metodo Stamina”. Nel quale – come denuncia la comunità scientifica che non lo riconosce come terapia medica – sono state messe tra parentesi la tradizionale pratica scientifica e medica che impone naturalmente la verifica dell’efficacia e della sicurezza di un preparato prima della somministrazione all’uomo. Le pressioni delle piazze, le manifestazioni, le denunce di trasmissioni come le Jene non possono condizionare le decisioni che hanno a che fare con la salute. Sarà sufficiente ricordare le infuocate polemiche suscitate qualche anno fa, in Italia, dalla famosa cura del medico modenese Luigi Di Bella, consistente in un cocktail di farmaci. Quel metodo “alternativo” per la cura del cancro – si rivelò – come sappiamo – inefficace. Ma, intanto, la spinta delle piazze e le pressioni mediatiche avevano costretto l’allora ministro della salute, Rosy Bindi, pur contraria, ad autorizzare la sperimentazione. A pochissimi anni dal caso di Bella, assistiamo oggi ad una pressione ancora più forte, se possibile, anche in nome della libertà di cura. Pressione che porta a passare direttamente dal laboratorio ai pazienti, saltando pericolosamente la fase della sperimentazione clinica, e contro il metodo scientifico, che si basa su ipotesi che devono essere validate o falsificate, con esperimenti riproducibili anche da parte degli altri studiosi. Non ci sono scorciatoie per una medicina fondata su solide basi etiche. Le lezioni del passato dovrebbero insegnare qualcosa. Sarebbe una sconfitta quella di tornare indietro rispetto alle conquiste della EBM (Evidence-based Medicine) , che ha imposto la necessità di sviluppare metodi più efficaci e limpidi per una ricerca scientifica in grado di assicurare risultati sempre migliori e più importanti, a vantaggio di malati e dei sani, dei politici, dei ricercatori e dei medici. In mancanza di queste basi, la ricerca fallisce nel suo compito di aiutare i malati ed i sanitari che devono aiutarli, se possibile, a guarire e non creare un mercato di speranze.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
INNOVAZIONE
Protocollo di intesa per favorire le start-up
 
CAGLIARI Per il momento sono piccoli numeri. Ma intanto nei mesi scorsi qualche assunzione c'è stata. Piccole imprese con idee rivolte al futuro e di solito basate sull'utilizzo, anche creativo, delle nuove tecnologie: sono le start up. Per fare il salto di qualità però bisogna pensare in grande. L'obiettivo è ambizioso, ma sognare non è mai stato un reato: fare di Cagliari un punto di riferimento anche internazionale del settore. Qualcuno è stato già convinto e dagli States ha deciso di spostarsi in Sardegna. Ma per crescere ancora ieri è stato firmato il protocollo di intesa, denominato "Start Up Cagliari" che coinvolge Comune, Sardegna Ricerche, CRS4, The Net Value, Camera di Commercio di Cagliari, Confindustria Sardegna Meridionale, Banco di Sardegna, Università di Cagliari, Sartec. L'iniziativa è aperta all’ingresso di altre organizzazioni pubbliche e private interessate a portare il proprio contributo. L’obiettivo del progetto: rendere il capoluogo un posto sempre più attraente per le startup nate in Sardegna o generate in altre città dell’Italia e del mondo. Il progetto ha lo scopo di fornire alle startup una fonte d’informazione che consenta di essere aggiornati sugli incentivi offerti alle imprese che si localizzano a Cagliari, di inserire le offerte di lavoro ma anche di fare da vetrina per le aziende che ricercano finanziamenti da investitori privati o semplicemente visibilità. Perché Cagliari? Perché il capoluogo, gli esempi sono tanti e conosciuti a livello internazionale, da vent’anni è all’avanguardia sui temi dell’innovazione tecnologica, in particolare nel settore digitale. Un terreno che, dice la storia, è fertile: ora con Start up Cagliari si può continuare a crescere. (s.a.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
ERSU
Borse di studio, la parola al Tar
Gli studenti ricorrono per il mancato pagamento degli assegni
 
CAGLIARI L’associazione degli studenti Unica2.0 ha presentato un ricorso al Tar per il mancato pagamento della seconda rata delle borse di studio da parte dell’Ersu. L’Ente con un atto amministrativo ha previsto il pagamento della seconda rata delle borse, che per legge deve esser effettuato entro il 30 giugno, solo «a condizione che la sentenza del Tar in merito al ricorso contro gli importi minimi delle borse di studio sia favorevole all’ente», da qui il nuovo ricorso alla magistratura amministrativa alla quale Unica 2.0 chiede «di impugnare l’atto dell’ente». Gli studenti hanno chiesto inoltre, al Tar, in caso di accoglimento, «l’annullamento degli atti e dei provvedimenti adottati e in più, con istanza di decreto cautelare presidenziale, che, per i motivi di illegittimità marcati dal ricorso, il Presidente deponga a favore di un intervento urgente volto ad ottenere l’immediata sospensione del provvedimento impugnato». «Data la situazione venutasi a creare in questi giorni e constatata l’inottemperanza dell’ente – ha spiegato Unica 2.0 in una nota – abbiamo dovuto ricorrere alle vie legali per tutelare gli interessi di tutti gli studenti beneficiari di borsa di studio per l’anno accademico 2012-2013, per far sì che le borse vengano pagate il prima possibile».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Ed_Cagliari
TORTOLì
Sportello Informagiovani per le scelte universitarie
 
TORTOLÌ Accesso all’Università, test d’ingresso, illustrazione dei meccanismi e opportunità di lavoro sono i campi applicativi dello Sportello informagiovani grazie al quale il Comune vanta un servizio d’informazione che può contribuire a preparare i giovani al loro futuro professionale. Questi sono i temi dell’appuntamento organizzato per giovedì 25 nel palazzo municipale dallo Sportello informativo in collaborazione con Orientare. «Per garantire nuove opportunità lavorative in ogni settore – ha detto Rita La Tosa, consigliera comunale con delega alle Politiche giovanili – bisogna trovare il corso di studi adatto. Tornano per questo le prove di allenamento ai test d’ingresso. Abbiamo la straordinaria opportunità di avvicinarci all’Università nonostante i tanti chilometri di distanza. Gli incontri dello Sportello informagiovani sono una risposta alle richieste dei giovani che vogliono fare una scelta ponderata e intraprendere un futuro professionale con figure di alta specializzazione in un mercato che richiede qualità e professionalità». Durante l’incontro della durata di due ore e mezzo, si affronteranno i temi della scelta universitaria, del sistema universitario italiano e dei test per accedere alle facoltà a numero chiuso. Gli esperti spiegheranno i meccanismi dei principali modelli di test attraverso una priva di simulazione. L’appuntamento avrà inizio alle ore 15,30 fino alle 18 e prevede un massimo di 40 partecipanti. L’iscrizione deve essere presentata tramite il modulo disponibile nell’ Informagiovani. I posti saranno assegnati tenendo in considerazione l’ordine di arrivo delle iscrizioni. (l.cu.)
 

Questionario e social

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