Venerdì 12 luglio 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 luglio 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Più lavoro con la laurea
Tasso di disoccupazione alto senza titoli di studio
Presentata l'offerta formativa dell'Università. Le tasse restano invariate
 
Provato e ribadito che con una laurea trovare lavoro in questo terrificante momento storico è meno difficile, e assodato che comunque studiare arricchisce e fa bene alla mente e al corpo, ecco l'offerta dell'Università di Cagliari per l'anno accademico 2013/2014. Iscrizioni dal 19 luglio al 26 agosto. Settantotto corsi: 38 triennali, 34 magistrali (ai quali si accede dopo un biennio di esami) e 6 magistrali a ciclo unico (ci si iscrive con il diploma e durano cinque anni). «Non ci sono sostanziali novità», spiega il rettore Giovanni Melis. «La qualità è certificata dal ministero; i servizi per le matricole crescono; i test d'ingresso si moltiplicano (in ingegneria, ma si pensa di farlo per altre aree) e anche i corsi di riallineamento per il recupero dei debiti formativi; abbiamo potenziato i campi Cus e tutti possono fare attività sportiva». Per quanto riguarda le tasse, sulle quali ci sono state polemiche nei giorni scorsi con Unica 2.0, «siamo sensibili alla drammatica situazione conomica, non le aumentiamo, però pretendiamo più merito». In sostanza: ci sono le esenzioni totali per chi ha difficoltà serie, le agevolazioni per gli aventi diritto, e non paga chi ha il massimo dei voti, però si cerca di evitare che le facoltà diventino “parcheggi”. Già l'età media di uscita con il titolo in tasca supera i 27 anni («ma è diminuita», dice il magnifico) e dal 2010 a oggi «abbiamo smaltito» 1500 fuori corso, l'obiettivo è formare giovani con una preparazione di livello e competitiva e dare a tutti la possibilità di scegliere su quale futuro puntare grazie a un orientamento mirato. Secondo i ventiduemila questionari compilati on line l'indice di soddisfazione complessiva degli studenti nei confronti della didattica nel 2013 si attesta al 74,29 per cento (+3,52 per cento dal 2009/2010).
Secondo i dati forniti ieri durante l'incontro con i giornalisti, «la spendibilità della laurea non è diminuita nonostante la crisi del mercato del lavoro». Significa che il tasso di disoccupazione in Sardegna tocca il livello più basso in corrispondenza del titolo di studio più elevato: 8,82 per cento per chi ha la laurea o un master; 14,14 con il diploma; 17,95 con la licenza media, 25,34 per cento con la licenza elementare o niente.
Inoltre: a tre anni dal conseguimento della laurea, il tasso di occupazione di chi ha studiato all'Università di Cagliari supera l'80 per cento, la media nazionale è più alta (85,5) ma quella del Mezzogiorno è a quota 75,1. Per quanto riguarda il successo dei diversi corsi, i numeri si abbassano per la laurea in materie giuridiche, letterarie e linguistiche. Salgono invece per Medicina, Architettura, e materie scientifiche in genere. Gli stipendi netti mensili - secondo il quindicesimo rapporto Almalaurea - vanno da un massimo di 1300 euro circa per gli ingegneri e i laureati di area scientifica, a un minimo di 683 euro per gli insegnanti.
Cristina Cossu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Il corso post laurea in Informatica
Quando il master fabbrica occupati
 
Un corso post laurea spesso rischia di essere soltanto un parcheggio per studenti in attesa di occupazione. Ma non è il caso del master in Innovazione e servizi in informatica - che sarà presentato oggi in Piazza l'Unione Sarda, in occasione di Sinnova 2013 - organizzato dall'Università di Cagliari e da Sardegna Ricerche.
IL TARGET Il percorso formativo è rivolto a venti ingegneri e informatici. E la promessa è quella di uscire con un posto di lavoro in tasca. Ma come è possibile? «Il master», spiega Gianni Fenu, direttore del Dipartimento di matematica e informatica dell'Università di Cagliari, «presenta un modello mai sperimentato finora. Nell'attività di tirocinio di 750 ore, intervengono sia un tutor universitario sia uno aziendale. Quest'ultimo, che proviene da un'impresa interessata all'assunzione di uno studente, seguirà passo passo la formazione sul campo del candidato».
LA DISTANZA «Per il tessuto imprenditoriale sardo, fatto in grande prevalenza da piccole aziende», continua Fenu, «poter disporre della figura di un laureato che possa inserirsi sin da subito nel più dinamico settore dell'Ict - e in particolare in una start up ad alta propensione innovativa - è un'opportunità rarissima e imperdibile». Le aziende, «per colmare questa distanza nella specializzazione di ruolo», aggiunge il direttore del Dipartimento di matematica e informatica, «sono spesso costrette a ricorrere a programmi formativi specifici per cui le stesse, per dimensione e vocazione, non sono adeguatamente organizzate. Il nostro master riduce questo gap».
LE AZIENDE La novità del master è anche un'altra: «Tramite una chiamata specifica», commenta Fenu, «verranno individuate un numero di aziende del settore pari al numero degli allievi del corso. In quelle società, grazie all'opportunità di impiegare gli strumenti previsti dall'apprendistato di alta formazione e ricerca, verranno poi inseriti gli studenti». ( lan. ol. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Idee per fare impresa
Oggi e domani a Cagliari (Centro polifunzionale Santa Gilla)
esperti a confronto su ricerca e sviluppo al servizio delle aziende
 
Il futuro della Sardegna passa anche attraverso l'innovazione. Sono numerose le imprese isolane che primeggiano nell'information technology (Ict) o nel rinnovamento di procedure tradizionale di produzione. E il polo informatico ricco di idee e progetti, accompagnato da progetti innovativi d'impresa, oggi si presentano nel Centro Polifunzionale Santa Gilla in piazza L'Unione Sarda.
SINNOVA L'evento è Sinnova 2013, il primo Salone dell'Innovazione nell'Isola, che sarà inaugurato alle 9 e andrà avanti fino a domani. Ampio spazio sarà riservato al confronto e allo scambio di esperienze tra i rappresentanti delle oltre 100 aziende isolane che si occupano di Ict, ma anche aerospazio, biomedicina e biotecnologie, energia e ambiente nonché aziende appartenenti a settori produttivi tradizionali.
IL PROGRAMMA Nel ricco programma della manifestazione sono previste: 97 presentazioni di prodotti e servizi innovativi da parte delle aziende presenti e di enti istituzionali; 12 workshop su temi di interesse per le imprese (e-commerce, le nuove frontiere dell'artigianato tecnologico attraverso l'uso delle stampanti 3D, social media marketing, come una start up deve presentarsi agli investitori professionali, l'uso del marchio come innovazione, la partecipazione delle imprese agli appalti pubblici attraverso il mercato elettronico della Pa); 80 incontri “one-on-one” tra imprese, centri di ricerca e istituzioni, finalizzati al raggiungimento di accordi di collaborazione.
GLI STAND Durante il primo Salone dell'innovazione, organizzato da Sardegna Ricerche e dall'assessorato regionale della Programmazione, sarà possibile visitare gli stand dislocati su un'area di circa 2 mila metri quadrati, dove le imprese avranno l'opportunità di esporre, presentare e far conoscere ai visitatori una serie di prodotti innovativi. Nei 16 spazi dei soggetti istituzionali, che si occupano a vario titolo di innovazione e di sostegno alle imprese locali (inclusi le Università e i Centri di ricerca regionali), saranno illustrati i vari servizi rivolti alle aziende. «Abbiamo voluto dar voce alle tante imprese che innovano e che hanno voglia di partecipare a un sistema in cui si possa collaborare anche con le istituzioni», ha detto Ketty Corona, presidente di Sardegna Ricerche.
BARCAMPER Per incentivare la creazione e l'accelerazione d'impresa, gli organizzatori hanno pensato di includere, nell'ambito di Sinnova 2013, il programma Barcamper, arrivato per la seconda volta in Sardegna per individuare, sostenere e finanziare nuovi progetti e start up nei settori a più alta vocazione nell'Isola. I cinque migliori progetti e idee, individuati durante l'attività di scouting, saranno presentati e premiati in occasione del TechGarage, l'evento che da anni raccoglie i principali attori del venture capital, in programma stasera, in Piazza L'Unione Sarda.
LA CONFERENZA Sinnova 2013 si concluderà domani con una conferenza spettacolo, moderata dal giornalista Riccardo Luna, dal titolo “Storie di futuro. La Sardegna tra tradizione e futuro”.
I RICONOSCIMENTI In questa occasione, saranno anche consegnati alcuni riconoscimenti per l'innovazione a imprese e persone che si sono distinte per la portata dei propri progetti, prodotti o attività. I tre vincitori dei premi per la start up, per l'impresa e per il prodotto innovativo riceveranno una borsa del valore di circa 18mila euro, da destinare a un collaboratore che sarà inserito in azienda per un anno, per attività di ricerca e innovazione.
TELEVISIONE L'appuntamento con l'innovazione sarà seguito da Videolina con uno speciale, in onda nei prossimi giorni, e una diretta prevista questa sera a partire dalle 18,30 e fino alle 20,30. Un'altra diretta è prevista invece domani dalle 20.
Lanfranco Olivieri
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 9 - Edizione IN)
Oggi a Cagliari
“Angelus” a Villa Clara
 
Dopo “Bronzo”, le edizioni Condaghes presentano il nuovo lavoro di Antonello Pellegrino, “Angelus” oggi alle ore 19 nel cortile della Biblioteca Provinciale di Cagliari, a Villa Clara (parco di Monte Claro-Via Cadello).
Con l'autore dialogherà Mauro Pala (docente di letterature comparate all'università di Cagliari). L'attore Alessandro Valentini leggerà alcuni brani del libro. A conclusione dell'evento seguirà una degustazione di vini tipici offerta dalla cantina Poderosa di Thiesi.
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Ed_Cagliari
UNIVERSITÀ»ANNO ACCADEMICO 2013-2014
Lotta alla crisi con l’alta formazione
Il rettore ha presentato il piano dell’offerta formativa universitaria, crescono i servizi, on line l’indice di soddisfazione
 
CAGLIARI L’università di Cagliari si è asciugata: marcia verso lo zero nel numero dei fuoricorso, comincia a tenere il passo nel rapporto iscritti/laureati, moltiplica i test di accesso e prende atto delle lacune della scuola superiore con 33 corsi di riallineamento che permettono ai ragazzi di recuperare i debiti formativi evidenziati durante le verifiche pre-iscrizione. Ieri il rettore e i docenti delle diverse aree si sono presentati in conferenza stampa per illustrare l’offerta formativa 2013/2014 dell’università cagliaritana che anno dopo anno dimostra di migliorare la qualità della formazione con l’apertura alle università straniere e con una ricerca costante di collaborazione nel mondo del lavoro. Così può succedere che si modellino i corsi in funzione delle figure professionali richieste dal mercato e, come sta capitando in alcune discipline informatiche, la formula è azzeccata al punto che gli studenti si ritrovano col datore di lavoro pronto ad assumerli appena avranno finito. Il rettore Giovanni Melis chiede senza remore che i mezzi di informazione aiutino a diffondere il messaggio di una università impegnata a migliorare: in tre anni si sono laureati 15 mila giovani, la popolazione universitaria è un po’ diminuita anche per la buona ragione che i 1.500 fuori corso storici sono ormai tutti addottorati, nel giro di qualche settimana si saprà quanti sono i nuovi iscritti. In tutta Italia il numero delle immatricolazioni è pesantemente calato, la crisi economica zavorra i sogni delle famiglie ed è anche per questo che il rettore Melis non perde occasione per divulgare le risultanze di studi condotti in ogni angolo del pianeta dove si dimostra che nelle società in cui è più alto il numero dei laureati l’impatto della crisi economica è risultato meno duro, «la spendibilità della laurea - è annotato nel breve report consegnato ai giornalisti – non appare diminuita nonostante le gravi difficoltà prodotte dalla crisi nel mercato del lavoro». Insomma, l’università è decisa a fare la sua parte nel facilitare l’accesso all’alta formazione, Cagliari riesce a tenere le tasse universitarie fra le più basse in Italia, proseguirà nel progetto di orientamento alle facoltà in raccordo con le scuole superiori e continuerà sulla strada di offrire sostegno agli studenti del primo anno, quelli a maggior rischio di abbandono. Nel dettaglio: sono 78, sostanzialmente invariati rispetto allo scorso anno e tutti certificati dal ministero, i corsi di laurea attivati dall’università per il 2013-2014. Trentotto lauree triennali, 34 magistrali (le cosiddette biennali) e 6 magistrali a ciclo unico. Gli universitari cagliaritani al momento sono circa 30mila, di loro 6 mila hanno diritto all’esenzione totale dalle tasse per motivo di reddito o di merito. Le borse di studio sono uno strumento positivo di sostegno, qualche azienda comincia a farsi avanti con contributi economici. Fra le novità messe in campo quest’anno, un supporto on line per 33 corsi che verranno ripetuti via web per chi non può frequentare, ci saranno 23 tutor cui gli studenti potranno riferirsi in ogni momento. Le iscrizioni si aprono il 19 luglio e si chiuderanno alle 13 del 26 agosto. Per venire incontro agli studenti l’università ha messo on line alcuni servizi. Ad esempio, si può prendere visione dei test di accesso degli anni precedenti, si può seguire gli insegnamenti del riallineamento con l’indirizzo http://moodle.unica.it/, ci si può iscrivere alle prove di selezione, così come iscriversi agli esami, iscriversi ai bandi Erasmus, ma anche scegliere il tempo pieno o il tempo parziale nell’impegno didattico. Infine, negli ultimi tre anni in oltre 22mila questionari compilati on line dagli studenti è risultato che il livello di soddisfazione verso la didattica cagliaritana è aumentato del 3,52 per cento, raggiungendo il 74,29 per cento. (a.s.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Ed_Cagliari
Per trovare lavoro è ancora meglio la laurea
 
CAGLIARI. A tre anni dalla laurea, 96 giovani medici su 100 a Cagliari trovano lavoro. Li seguono a stretto giro l’88% degli architetti, l’84,9% di chimici e farmacisti, l’83,6% degli ingegneri. La disoccupazione si azzera nel caso dei laureati con la specialistica in educazione fisica, mentre solo il 61% dei laureati in materie letterarie trova un impiego. Non va meglio agli insegnanti, che si fermano al 68,8% e a geologi e biologi al 69,7%. Dopo il boom degli anni scorsi, chi sta peggio di tutti sono gli avvocati, o comunque i laureati in materie giuridiche: a tre anni dalla laurea poco più della metà trova lavoro, ossia il 52,8%, mentre reggono i laureati in Economia e Statistica con 77,1 occupati su 100. Il tasso di disoccupazione in Sardegna, come nel resto d’Italia, tocca il livello più basso in corrispondenza del titolo di studio più elevato, cioè la laurea: nel 2012, mentre la disoccupazione era al 25,34% per i sardi con licenza elementare o senza titoli di studio, per i laureati anche con formazione post-laurea si scendeva all’8,82%.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Ed_Cagliari
fondazione banco»nuovo vertice
Cabras: «Sinergie con gli enti locali»
Eletto all’unanimità il presidente dell’organismo che finanzia interventi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI Antonello Cabras è stato eletto alla presidenza della Fondazione Banco di Sardegna con voto unanime. E’ vero che la nomina veniva da lontano e che era stata al centro di grandi polemiche anche perché la candidatura era stata avanzata proprio mentre divampava l’enorme scandalo del Monte Paschi, ma il risultato di ieri non era prevedibile nella forma: il comitato di indirizzo, (sedici persone), si è espresso a voto segreto e all’unanimità a favore dell’ex senatore del Pd. Il percorso era stato concordato da tempo e l’iter si è concluso ieri dopo che, ai primi di aprile, Cabras era stato cooptato all’interno della Fondazione. L’ex presidente della Regione sottolinea: «Il comitato si è espresso in modo chiaro e questo mi porterà a un impegno ancora maggiore. Abbiamo organizzato una prima riunione per il prossimo 26 luglio quando elaboreremo il documento programmatico che, per prassi, dev’essere approvato entro settembre». La prima riunione del Cda presieduto da Cabras si terrà nella sede storica di Sassari. Le Fondazioni bancarie sono soggetti non profit che perseguono scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico del territorio. In Sardegna con i tagli subìti dagli enti locali, spesso è la Fondazione l’unica possibilità di sopperire alla carenza di risorse. Da questa considerazione scaturisce anche la voglia di cambiare. Spiega Antonello Cabras: «Stiamo andando tutti verso la restrizione delle risorse e allora già ieri abbiamo fatto una prima riflessione che merita di essere approfondita. Forse è il momento di avviare un confronto sugli interventi da effettuare condividendo il percorso anche con altri soggetti, su tutti la Regione e il sistema degli enti locali. Poi è chiaro che ognuno farà la sua parte in piena autonomia». La parola chiave è dunque sinergia da accoppiare alle priorità di intervento. La Fondazione opera su una serie di settori rilevanti ai quali destina almeno il cinquanta per cento dell’avanzo di esercizio; l’altra parte dell’avanzo disponibile è destinata agli altri settori, (si veda l’articolo pubblicato accanto). Cabras prende il posto di Antonello Arru che, nel frattempo, è diventato presidente del Banco di Sardegna. Uno dei temi più generali delle Fondazioni bancarie è quello di completare il processo di privatizzazione facendo uscire le stesse Fondazioni dal capitale delle banche conferitarie. L’azienda bancaria di Viale Umberto è controllata al 51 per cento dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna e al 49 proprio dalla Fondazione. Tutto questo avviene mentre Bper si riorganizza. Il problema del credito in Sardegna è segnalato da tutti i rapporti degli istituti di ricerca come un’anomalia. La prima anomalia è che circa il settanta per cento degli sportelli è controllato da due soli gruppi: il Banco di Sardegna che è il maggior istituto dell’isola e la Banca di credito sardo che fa capo al gruppo Intesa. Esiste un problema reale del blocco del credito sia per le famiglie che per le imprese e da questo punto di vista anche la sezione sarda dell’Abi, presieduta da Giuseppe Cuccurese, direttore generale del Banco di Sardegna, ritiene che debba cambiare il tipo di valutazione sinora effettuata dagli istituti bancari. In cosa consiste il cambiamento? L’Abi ha spiegato che la valutazione deve essere fatta - per quanto riguarda le imprese- non più sulle garanzie immobiliari, (data la crisi del mercato soggetta alle varie bolle), ma sullo specifico business plan. Come dire che anche le banche devono cambiare il modo di operare ed essere sempre più vicine al territorio e alla conoscenza dell’impresa locale. Il vero punto d’arrivo in Sardegna sono le «reti d’impresa» sostenute dalle banche.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Ed_Cagliari
I FINANZIAMENTI
Spesi 13 milioni di euro per cultura, ricerca e salute
 
CAGLIARI L’anno scorso la Fondazione Banco di Sardegna ha speso sul territorio 13 milioni e mezzo di euro. Il Fondo erogazioni è stato destinato nell’anno passato per il 37 per cento al settore «Arte, attività e beni culturali», con uno stanziamento di cinque milioni di euro. Quasi il trenta per cento è andato al settore «Ricerca scientifica e tecnologica» con uno stanziato di quattro milioni di euro. Al capitolo «Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa» è stato destinato il 17% del budget e cioè 2.300.000 euro. Infine il 16,30 per cento al «Volontariato, filantropia e beneficienza» con una spesa si 2.200.000 euro. La Fondazione vede la partecipazione azionaria del Banco di Sardegna con 352 milioni di euro, la Bper con 22 milioni e 593 mila euro e altre partecipazioni per quasi 67 mila euro. Il patrimonio gestito ammonta a 101.293.899 euro di cui fondi di fondi hedge (642.463 euro), fondo obbligazionario High Yeld (22746459), fondi immobiliari (25723188) e fondi Private Equity (52.181788). Il totale del patrimonio è di 938.913.912 euro, l’attivo è di 962 milioni di euro.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Ed_Cagliari
L’Istat: tagliati 368mila impiegati
In 10 anni un vero e proprio crollo dell’occupazione nel settore pubblico. I sindacati: welfare a rischio
 
ROMA Negli ultimi dieci anni si è verificata una forte contrazione nel numero dei lavoratori pubblici. Nel 2011 si contano poco più di 2,8 milioni di dipendenti, al netto degli appartenenti alle forze armate e ai corpi di polizia, con una caduta dell’11,5% rispetto al 2011, ovvero di 368mila unità. Lo rileva l’Istat. Presentando il nuovo censimento dell’industria, dei servizi e delle istituzioni pubbliche, l’Istat spiega come «la trasformazione di enti da diritto pubblico a diritto privato e le politiche di limitazione del turnover dei dipendenti hanno comportato un calo anche nell’occupazione». Oltre alla diminuzione dei dipendenti, nel settore pubblico si riducono anche i lavoratori temporanei (-21,3%), mentre aumentano in misura considerevole, del 18%, i lavoratori esterni. Nel dettaglio, tra gli enti locali, i comuni segnano il calo più forte del numero di addetti (-10,6%). Meno marcata è stata invece la contrazione nelle Regioni (-8,6%). «I dati forniti dall’Istat confermano come i tagli al personale abbiano colpito pesantemente i settori che offrono servizi, indebolendo il welfare senza operare una vera riorganizzazione della Pa e soprattutto senza ridurre la spesa pubblica». Con una nota congiunta Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili - segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa - commentano i dati del censimento Istat. «Tra tagli agli organici e blocco del turnover il numero dei dipendenti pubblici è sceso drasticamente, senza alcuna attenzione agli effetti su servizi essenziali come quelli socialmente sensibili offerti dagli enti locali e dalle Regioni, come sanità e assistenza alla persona. La riduzione del personale, dunque, colpisce non solo l’occupazione ma i servizi.
 

10 – SardegnaQuotidiano
Cagliari – pagina 15
Università
Dottori in legge ma senza lavoro
 
Il dato, confrontato con settori più impegnativi, svetta e non di poco. Il 100 per cento di chi si laurea in Scienze motorie lavora entro tre anni. Come insegnante di ginnastica o personal trainer in palestra, tanto per citare due tra gli impieghi più noti: quel che è certo, dati Almalaurea del 2009 alla mano, è che di “educazione fisica” si vive. Subito dietro, al 96,7 per cento c’è il settore medico, seguito da quello scientifico al 91,1 e dall’architettura, dove oltre 88 studenti con in tasca la laurea magistrale a ciclo unico, trentasei mesi dopo la discussione della tesi sono dentro il mondo del lavoro. Bene l’architettura (88,7 per cento), l’area chimica-farmaceutica con l’84,9 di buste paga certe tre anni dopo il quinquennio e l’ingegneria (83,6 per cento). In fondo alla classifica, dopo l’economia, la psicologia, il linguistico, il geo-biologico e l’insegnamento classico c’è il settore giuridico. La cara e vecchia Giurisprudenza, dopo il boom degli anni passati, oggi arranca: solo 52 dottori in legge su cento lavorano, tre anni dopo la corona d’alloro sulla testa. Ma lo stipendio medio più alto è quello di un chimico: 1959 euro. Staccato il settore scientifico (1327 euro al mese), l’economico- scientifico (1100 euro) e l’ “educazione fi sica” con appena 966 euro netti. Tutti dati emersi dal sondaggio condotto sull’Ateneo cagliaritano, dove l’età media della laurea è di 27,6 anni. «Dai dati occupazionali mostrano l’80 per cento di nostri laureati con un lavoro a tre anni dal titolo, cinque punti sopra il dato del Mezzogiorno. Oggi è difficile trovare lavoro, la scelta della facoltà va pon derata adeguatamente», dice il rettore Giovanni Melis. Per il nuovo anno accademico, sono 78 i corsi di laurea, trentotto triennali, 34 magistrali e sei a ciclo unico. Previsti 33 corsi di riallineamento per tutte le facoltà, anche online. Melis fa un passaggio anche sulla questione tasse: “«Siamo sensibili alla difficile situazione economica, nessuna nuova tassa e nessun aumento. Restano invariate, ma pretendiamo più merito. Ci sono agevolazioni per gli studenti meritevoli», il dieci per cento in meno da pagare «per chi supera i cinquanta crediti annui, premialità per i migliori studenti delle facoltà e esonero totale nel primo anno per chi si diploma col massimo e per i figli di famiglie in gravi situazioni economiche». Zero tasse anche per chi beneficia di una borsa di studio Ersu, per i diversamente abili, per studenti coniugati o con figli minori, senza lavoro da quest ’anno e iscritti al Centro per l’i mpiego o in cassa integrazione, idem per chi diventa orfano quest’anno o nel 2014. Un totale di circa «seimila esenzioni totali», chiarisce Melis. Capitolo borse di studio: le province hanno le loro grane da risolvere, « quest ’anno ne abbiamo due, donate dall’assicurazione Cattolica, confidiamo nell’intervento di qualche altra impresa privata». Certe le borse di studio di 1000 euro per chi si laurea nei tempi e per i migliori due laureati di ogni facoltà. 75 studenti su cento sono soddisfatti della didattica.
P. R.
 
11 – SardegnaQuotidiano
Cagliari – pagina 15
L’appalto «Nuovo blocco, troppa burocrazia»
 
Il nuovo blocco della ricerca -27 milioni di euro tra fondi Cipe, regionali e dell’Ateneo finanziati a dicembre – è ancora un miraggio. «Tutta colpa della burocrazia. La legge sugli appalti è una pazzia che non protegge nessuno e crea solo intralci ». È la sintesi della dura reprimenda fatta da Giovanni Melis, rettore dell’Università. «La nuova normativa impone che i certificati antimafia, prima erogati tranquillamente dalla Camera di commercio, ora debbano venire erogati dalla Prefettura, che negli ultimi quattro mesi non ne ha rilasciato uno». Un documento fondamentale per dare il via ai lavori per i nuovi spazi dedicati ai dipartimenti scientifici di Farmacia, Matematica e Scienze della terra. Melis ritiene che «è inverosimile pensare che una possibile impresa mafiosa si faccia scoprire attraverso un certificato antimafia. I lavori? Tra agosto e settembre, spero arrivino questi benedetti certificati. Servono 285 giorni, siamo fermi due anni tra le matasse della burocrazia».

Questionario e social

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