Venerdì 19 luglio 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 luglio 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 37 - Edizione CA)
La sconosciuta arma della zona franca
Il lento declino dell'economia sarda
di Gianfranco Sabattini*
 
Che tipo di zona franca è proponibile oggi per la Sardegna? Stando ai resoconti del dibattito ultimamente svoltosi in Consiglio regionale c'è da rimanere allibiti per la confusione e l'indeterminatezza delle idee che frullano nella mente di chi è interessato all'istituzione di un regime di esenzione integrale esteso a tutta l'Isola. Dalle proposte avanzate si evince solo che i proponenti di zona franca non hanno la più pallida idea, né hanno contezza delle difficoltà, non solo politiche, ma anche formali e tecniche, che l'organizzazione e l'operatività del regime di esenzione richiede. Lo dimostra il fatto che l'attuale Giunta, anziché portare a compimento ciò che è gia parzialmente realizzato, chiede l'impossibile solo per “épater le bourgeois”, a danno dell'opinione pubblica per scopi elettorali. È questa l'opinione dei socialisti sardi, espressa in occasione del convegno svoltosi a Cagliari, organizzato dal Comitato Regionale del PSI, il primo luglio scorso.
Di fronte all'insostenibilità della situazione e all'incapacità di coinvolgere tutti i sardi nell'elaborazione di un progetto con cui fare appello alle residue forze delle quali ancora dispongono per fronteggiare la crisi attuale nella prospettiva del rilancio dell'economia regionale, la Giunta, sorretta da chi finora non ha avuto altro motivo per sopravvivere che quello di proporre istanze separatiste, ricupera il vecchio slogan della zona franca integrale, facendo appello alle stesse motivazione che sono state all'origine della concessione, dopo il secondo conflitto mondiale, della specialità dell'autonomia e dell'ottenimento dell'intervento straordinario da parte dello Stato centrale.
Sarebbe più conveniente focalizzare l'attenzione sullo “stato dell'arte” esistente oggi in merito alla possibilità di completare l'attuazione della zona franca doganale di Cagliari, analizzando le opportunità che può offrire nell'interesse di tutti; tutto ciò nella prospettiva che quanto può essere fatto con riferimento all'attuazione della zona franca doganale cagliaritana potrebbe costituire lo stimolo perché siano attivate analoghe procedure formali anche per gli altri porti dell'Isola normativamente già individuati. Se tale linea di azione fosse perseguita, diverrebbe possibile pensare all'organizzazione di un regime di esenzione diffuso, non solo in funzione dei territori circostanti i singoli porti, ma anche in funzione dell'intero territorio regionale.
L'aspetto che più stupisce delle iniziative dell'esecutivo sulla zona franca sono le energie che vengono profuse per il raggiungimento di obiettivi che sono già parzialmente conseguiti. L'azione del governo regionale e di tutti gli altri enti locali mobilitati per acquisire alla Sardegna i presunti vantaggi dell'istituzione di una zona franca integrale, anziché essere finalizzata alla realizzazione delle cose che possono essere fatte subito, è orientata a proporre iniziative destinate a rimanere inascoltate. Se quanti hanno a cuore le sorti della Sardegna non indirizzeranno la loro azione in senso responsabile e concreto, finiranno col lasciare la società civile regionale nel tormento di cosa fare per rallentare il lento declino della sua economia, svelando, se mai ve ne fosse bisogno, che tutte le proposte sulla realizzazione di una zona franca integrale estesa al territorio regionale non sono che pura propaganda elettorale anticipata in vista del prossimo rinnovo del Consiglio regionale.
*Università di Cagliari
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Una spirale che pare inarrestabile
Il circolo vizioso della spesa pubblica
Beniamino Moro
 
La spesa pubblica in Italia ha superato il 50% del Pil, mentre ad esempio risulta il 32% negli Stati Uniti, il 36% in Giappone e in Australia e il 39,4% in Svizzera. Negli ultimi dieci anni, la sua dinamica è andata sempre accelerando, passando al netto degli interessi sul debito pubblico dal 41,4 al 45,8% del Pil. Solo negli ultimi due anni di crisi, mentre i consumi delle famiglie si sono ridotti del 6%, la spesa pubblica è aumentata di quasi un punto di Pil. Per contro, la pressione fiscale ha inseguito la spesa, arrivando a superare il 45% del Pil. Togliendo a questo la componente sommersa, che evade le tasse, la pressione effettiva su chi le tasse le paga arriva al 55%. Negli ultimi 10 anni, il gettito fiscale è raddoppiato a livello centrale ed è aumentato di oltre il 500% a livello locale (da 18 a 108 miliardi), gravando sempre sugli stessi contribuenti.
Riprendendo un recente articolo di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, dove i due economisti alludono a questa spirale perversa che caratterizza l'economia italiana, Angelo Panebianco sul Corriere della Sera denuncia senza mezzi termini come il processo di affondamento del nostro sistema economico che questo schema comporta non appare arrestabile. Per bloccare il declino occorrerebbe tagliare tasse e spesa pubblica, come hanno fatto altri Paesi oggi in ripresa; invece, la spesa continua a crescere e le tasse pure. La società produttiva affonda lentamente, imprigionata in un "triangolo della morte" in cui il terzo lato è costituito dalla burocrazia, anch'essa in aumento. Quest'ultima è vista da Panebianco come un "ragno velenoso" che, mentre impone al Paese un groviglio di regole asfissianti e di complicata applicazione, blocca (coadiuvata da magistrature amministrative che sono anch'esse organi vitali dello stesso ragno) ogni possibilità di rovesciare il trend di espansione della spesa pubblica e delle tasse.
La burocrazia, infatti, crea una ragnatela che, mentre soffoca la società, funziona da rete di protezione contro qualunque velleità di tagliare o razionalizzare la spesa. Apparentemente questa ragnatela di norme ingarbugliate sembra irrazionale al cittadino comune, ma in realtà essa è funzionale all'autoriproduzione degli apparati burocratici. In molti campi, ad esempio nella lotta agli abusi e all'evasione fiscale, la normativa non è funzionale a semplificare la vita ai cittadini e a contrastare con efficacia gli atti criminosi. La sua complessità, invece, sortisce l'effetto contrario: mentre punisce e tortura i cittadini onesti con procedure astruse, consente a furbastri, disonesti e maneggioni di sguazzare meglio quanto più le regole e le procedure sono complicate.
Ciò spiega il fallimento della lotta all'evasione fiscale: nei dodici anni che vanno dal 2000 al 2012, su 807,7 miliardi di ruoli emessi dall'Agenzia delle Entrate e Equitalia, ne sono stati incassati appena 69,1, ovvero l'8,5%. Dei 545 miliardi di ruoli non ancora riscossi, si prevede di incassarne non più di 55 da qui al 2024, per lo più di piccoli evasori, mentre l'80% di questi ruoli riguarda la grande evasione, con pendenze medie di oltre mezzo milione, sulla quale lo Stato difficilmente riesce a farsi valere. Perciò, la voce grossa dei politici e dell'Agenzia delle Entrate contro l'evasione fiscale è del tutto inefficace contro i grandi evasori, mentre ha effetti perversi nei confronti della piccola evasione. A fronte dei 69,1 miliardi recuperati prevalentemente ai danni di quest'ultima, infatti, stanno 107 miliardi di ruoli che non verranno mai incassati perché emessi nei confronti di contribuenti che nel frattempo sono falliti.
Pertanto, il saldo netto della lotta all'evasione fiscale nel nostro Paese è negativo: si distrugge ricchezza invece di aiutare a produrla. Figuriamoci se questa lotta potrà mai risolversi in un abbassamento della pressione fiscale! La politica sembra impotente, la burocrazia intoccabile, la spesa pubblica e le tasse pure. È il circolo perverso che alimenta il declino.
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Ed_Cagliari
LA CLASSIFICA DEL CENSIS
Università: Sardegna al top Alghero sbaraglia i politecnici
 
SASSARI Gli atenei sardi riservano buone sorprese: nell’area Archittettura la facoltà di Alghero supera il Politecnico di Milano e quello di Torino, quella di Veterinaria di Sassari si piazza al secondo posto, tra Padova e Parma, e Cagliari, tra le grandi Università – quelle che hanno un numero di scritti che va da 20mila a 40mila studenti – si classifica al quarto posto. In questo caso, il voto, 87,3, è stato conquistato tenendo conto soprattutto di questi parametri di giudizio: i servizi, le strutture, il web, l’internazionalizzazione e le spese per le borse di studio. Le valutazioni sono frutto dell’elaborazione del Censis che per la prima volta ha applicato i parametri indicati dall’ex ministro Gelmini nella riforma che porta il suo nome. I risultati però, non si discostano da quelli ottenuti nelle precedenti elaborazioni. Come ha spiegato Roberto Ciampicacigli, direttore del Censis Servizi, «i poli di eccellenza didattica continuano ad emergere, e se una università è forte nell’internazionalizzazione, quasi sempre si trova in alta classifica», come appunto Alghero.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Ed_Cagliari
UNIVERSITà
Medicina, oltre duemila candidati
Ieri scaduti i termini per le iscrizioni all’esame di ammissione
 
CAGLIARI Sono 2085 gli iscritti che hanno già perfezionato i due step sui due siti (quello del Ministero e quello di Cagliari) per l’iscrizione all’esame di ammissione delle facoltà di medicina e chirurgia e odontoiatria. Sul portale nazionale Universitaly gli iscritti risultano attualmente circa 2300: quelli in più hanno tempo fino alla mezzanotte di oggi per perfezionare l'iscrizione all'Università.I posti a disposizione sono 205 per Medicina e Chirurgia, 23 per Odontoiatria, la prova (unica per le due opzioni come al solito) è il 9 settembre alle 11. Per la Facoltà di Ingegneria e Architettura - Selezione Corso di laurea triennale (1° livello), Scienze dell'architettura – gli iscritti sono 499. In questo caso con Universitaly non c'è grossa differenza. I posti sono 126 (anche in questo caso è Roma che fissa il numero), la prova è il 10 settembre alle 11. Da oggi sino al 26 agosto ci si potrà invece iscrivere, invece, sempre sullo stesso sito del Ministero per l'università e la ricerca scientifica, agli altri corsi a numero programmato. Nel campo delle materie scientifiche questa data riguarda la laurea magistrale a ciclo unico di Chimica e tecnologie farmaceutiche (100 posti in tutto) e Farmacia (100 posti). Pochissimi gli indirizzi nei quali non ci saranno test di ingresso e riguardano principalmente le lauree magistrali scienze della natura, ingegneria, fisica, matematica e scienze chimiche.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Ed_Cagliari
CENTRO RICERCHE»SOTACARBO
Una “summer school” sulle energie pulite
Esperti universitari e studenti a confronto sulle produzioni da combustibili poveri Ma saranno approfonditi anche i temi legati alla riduzione di anidride carbonica
di Gianfranco Nurra
 
CARBONIA Fare della Sotacarbo un punto di riferimento mondiale per la ricerca e l’alta formazione nel campo della produzione di energia da combustibili poveri. E’ uno degli obiettivi del centro ricerche e per questo ad agosto i terrà la prima edizione della “Sulcis Summer School”, una scuola estiva dedicata all’approfondimento dei temi sulle tecnologie di separazione e confinamento dell’anidride carbonica (le cosidette Ccs, Carbon Capture and Storage). Organizzata da Sotacarbo, Enea e dipartimento di ingegneria meccanica, chimica e materiali dell’Università, la “Sulcis Summer School” è dedicata a laureandi, studenti del dottorato di ricerca e giovani ricercatori interessati alle energie verdi: settore di sempre maggior interesse per le crescenti preoccupazioni per il riscaldamento globale del pianeta, un fenomeno che queste tecnologie puntano a contrastare. L’edizione inaugurale della “Summer school” riunirà nel centro ricerche Sotacarbo studenti e docenti provenienti dalle principali università e enti di ricerca italiani: Università di Cagliari, Politecnico di Milano, Università di Roma La Sapienza, Istituto di Oceanografia e Geofisica Sperimentale e Enea. Saranno approfonditi i temi relativi alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, ottenibile sia grazie alla diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, sia all’introduzione delle tecnologie Ccs nelle principali applicazioni industriali (soprattutto nel settore della generazione di energia elettrica). Particolare risalto sarà dato alle tecniche di confinamento geologico dell’anidride carbonica, per le quali il Sulcis rappresenta il laboratorio ideale di sperimentazione: uno dei pochi al mondo potenzialmente capace di accogliere, con rischi ambientali quasi nulli, grosse quantità di anidride carbonica, grazie alla presenza sia di strati profondi di carbone che di uno strato acquifero sottostante il bacino carbonifero. Si pensa già alla prossima edizione. Dal prossimo anno la “Summer School” avrà più respiro internazionale con l’apertura a studenti e giovani ricercatori di tutto il mondo, fornirà l’occasione per promuovere a livello nazionale e internazionale le attività di Sotacarbo come polo di eccellenza per le tecnologie legate all’impiego sostenibile del carbone.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Ed_Cagliari
oggi a Barumini
 “Lilliu prof. Giovanni”, la prima del film di Piga e Borghi
 
BARUMINI Questa sera al convento dei Cappuccini, ore 18,30, la Pao Film presenta in prima assoluta il film “Lilliu prof. Giovanni”. È un film documentario che in 56 minuti racconta l’archeologo visto e sentito da molto vicino, faccia a faccia con la macchina da presa. “Lilliu prof. Giovanni” è la versione integrale di “Sardus Pater I”, presentato in Cineteca Sarda a Cagliari e andato in onda sulla terza rete Rai nello scorso giugno. La regia è firmata da Marilisa Piga, con la consulenza di Nicoletta Nesler. Animazioni e grafica sono a cura di Matteo Fadda che, insieme a Marilisa Piga, ha provveduto al montaggio e a tutta la postproduzione. Di Carlo Antonio Borghi è invece la scrittura del film, dal soggetto al trattamento. «Girare e ultimare questo film – ha detto Borghi – è stata un'impresa che è durata tredici anni ma infine ce l'abbiamo fatta e ora il documentario fa parte integrante della mostra “Stratigrafie di una vita”, allestita in parete al Centro Culturale Giovanni Lilliu di Barumini. Ogni produzione indipendente è una fatica d'Ercole. Così anche noi documentaristi siamo entrati nell'album della famiglia Lilliu». Giovanni Lilliu ha ottantasei anni. In quello stesso momento di transito epocale, suo nipote Gabriele ha nove anni. Nonno e nipote, curiosi l'uno dell'altro, percorrono la Marmilla di Su Nuraxi, di San Nicola di Barumini, di Palazzo Zapata, di Sant'Antonio di Tuili, delle case di famiglia in paese. «Tutto quel paesaggio – dice Borghi – nonno Lilliu lo racconta al nipote e a noi che lo ascoltiamo e lo guardiamo. Le giare e il castello di Las Plassas tendono le orecchie. Su Nuraxi sonnecchia e aspetta di essere ripreso dall'alto, dall'occhio alato di un drone...».
 

7 – SardegnaQuotidiano
Pagina 13 – Cagliari
UNIVERSITÀ
I DODICI MIGLIORI STUDENTI
OGGI LA PREMIAZIONE IN RETTORATO
 
Saranno premiati questa mattina nel corso di una cerimonia nell’aula magna del palazzo del rettorato, i 12 migliori laureati in corso, dell’università degli studi di Cagliari per l’anno 2011-12. L’inizio è previsto per le 11. Due laureati per ciascuna facoltà, riceveranno dal rettore una pergamena e saranno beneficiari di un premio da mille euro ciascuno per la conclusione del loro percorso nel minor tempo, con il più alto voto di laurea.

Questionario e social

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