Martedì 18 giugno 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 giugno 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 11 - Edizione CA)
COMMENTI Il paradosso della tolleranza
Concessioni reciproche per superare le differenze
Su iniziativa di una prestigiosa università olandese, non tanti anni fa si svolse un importante congresso internazionale sullo status delle lingue minoritarie nel mondo. Ad ognuna delle delegazioni chiamate a partecipare era stato chiesto di preparare una relazione scritta sulla lingua nativa della propria regione e su eventuali esperienze scolastiche in corso. Il congresso ebbe un grande successo per numero di presenze e per serietà dei contributi. Ci fu solo un aspetto che non funzionò: il sistema di alimentazione. Sapevamo tutti, anche i provenienti dai Paesi latini, che negli Stati nordici la prima colazione è un vero pranzo, e il pranzo una piccola e fugace colazione.
All'inizio, il gruppo dei latini riuscì ad essere “tollerante”. Ma dopo il terzo giorno, la differenza di abitudini alimentari cominciò a farsi sentire. Si decise per un proclama in cui si pregava la direzione di riservare ai delegati “latini” un pranzo più vicino alle proprie abitudini, assicurando che le eventuali spese non sarebbero state di aggravio al bilancio dell'organizzazione. Il proclama rimase esposto per l'intera giornata. Ma non accadde nulla: stessa colazione, stesso pranzo. Pensammo tutti di essere vittime di un'intolleranza: il rispetto delle diversità alimentari non era anche esso parte dello stesso principio che ispirava il congresso?
Soltanto qualche giorno dopo, a riunione finita, cominciammo a chiederci se ci non fosse stata anche da parte nostra una forma di intolleranza. Pretendere un pranzo diverso in un Paese che ha anch'esso proprie abitudini alimentari non era una forma di intolleranza? Il paradosso della tolleranza reciproca è che non se ne esce se non ammettendo che una delle due parti ha qualche dovere in più o in meno nei confronti dell'altra. Ma quale? Perché non si può vincere o perdere in due.
Franco Epifanio Erdas
(Università di Cagliari)
 
 
2 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 11 - Edizione CA)
COMMENTI I rischi per la Sardegna
Lo spettro del presidenzialismo
L'insediamento del Comitato dei 35 saggi rappresenta un'altra tappa nel percorso che dovrebbe portare alla riforma della nostra Costituzione.
A questo proposito, si parla molto di presidenzialismo e sempre meno di federalismo, anche se i due argomenti, in quanto intimamente connessi, andrebbero trattati insieme.
La prima Costituzione presidenziale è infatti quella degli Stati Uniti, che non a caso è anche il primo esempio di Costituzione federale. Sul finire del 1700, dopo aver raggiunto l'indipendenza, i coloni americani dovettero inventare un nuovo tipo di Stato, capace allo stesso tempo di avere una posizione unitaria su determinati argomenti e di mantenere l'autonomia delle allora 13 Colonie (oggi 50 Stati) su tutto il resto. Non esistendo - a differenza dell'Europa - una tradizione monarchica, al vertice di questa struttura complessa venne messo il presidente degli Stati Uniti, eletto per quattro anni e chiamato a rappresentare gli interessi della federazione insieme al Congresso. Nonostante la nostra abitudine a considerarlo “l'uomo più potente del mondo”, in realtà la sua “potenza” è limitata da diversi fattori, fra cui spicca, per l'appunto, la struttura federale dello Stato. In tal modo si volle evitare che il governo del presidente avesse troppo potere nei confronti dei cittadini, anche perché tale potere deriva dalla maggioranza che lo elegge e questo avrebbe potuto creare delle discriminazioni nei confronti degli Stati meno popolosi. Per lo stesso motivo, anche il Congresso rispetta le autonomie statali, sia nella sua composizione che per quanto riguarda le sue competenze.
Di tutto questo si dovrà tenere conto anche in Italia: se si vuole davvero passare al presidenzialismo sarebbe meglio potenziare anche il federalismo, altrimenti regioni come la Sardegna rischiano di trovarsi ancora più in difficoltà rispetto alla già poco idilliaca situazione attuale.
Riccardo Delussu
(Università di Cagliari)
 
 
3 - L’Unione Sarda / Carbonia (Pagina 19 - Edizione PC)
SANITÀ. Incontro-dibattito
Infermieristica, corso di laurea nel territorio
Un corso di laurea in Infermieristica da frequentare senza dover lasciare il Sulcis Iglesiente. È la proposta che sarà presentata venerdì 21 giugno (alle 16.30) nella sala conferenze della Provincia di via Mazzini dal collegio locale di Ipasvi (Infermieri, assistenti sanitari, infermiere pediatriche).
 GLI OBIETTIVI Avere questo corso nel territorio è un obiettivo perseguito da tempo: sono moltissimi gli studenti che vorrebbero intraprendere la professione infermieristica e spesso rinunciano per mancanza delle risorse economiche che un corso di laurea a Cagliari impone di spendere. L'auspicio è quello di poter iniziare a formare, già dal prossimo anno accademico, decine di ottimi e qualificati professionisti, aiutando indirettamente le loro famiglie a sostenerne il percorso didattico. È per questo che Ipasvi ha voluto coinvolgere Università, enti e istituzioni locali e regionali affinché questo progetto sia valutato nella sua complessità.
 IL DIBATTITO Alla discussione prenderanno parte l'assessore provinciale alle Politiche giovanili e salute Luca Pizzuto, il sindaco di Musei Francesco Loi, il presidente dell'Anci Sardegna, Cristiano Erriu, il presidente del Corso di laurea in Infermieristica della Regione Piemonte Valerio Dimonte e il presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. Sono stati invitati anche la Direzione generale dell'Azienda Asl 7, l'Università di Cagliari, l'Assessorato regionale alla Sanità e il Consorzio Ausi. (s. p.)
 
 
4 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione NU)
SASSARI. Date e scadenze per gli aspiranti dottori
Università, la grande corsa
Gli aspiranti studenti dell'Università di Sassari dovranno portare in spiaggia il manuale, anche se avranno qualche giorno di tempo in più per studiare. Il nuovo decreto ministeriale del 12 giugno ha spostato infatti le date dei test da luglio a settembre. Decisivi, a Sassari, i primi dieci giorni del mese, dal 3 al 10 settembre, quando si definirà chi potrà accedere ai dipartimenti dell'ateneo turritano di Medicina veterinaria, Medicina e chirurgia, Odontoiatria, Scienze dell'architettura e Professioni sanitarie. Via alle iscrizioni il 25 giugno e tempo sino al 18 luglio. L'Università di Sassari, intanto, anche per quest'anno, contemplerà ben 51 corsi di laurea. Novità anche sull'attribuzione del “bonus maturità”, da 1 a 10 punti, che andrà solo ai più diligenti che avranno ottenuto un voto all'esame di stato almeno pari a 80/100. Poi i tempi: l'ex ministro dell'istruzione Francesco Profumo aveva previsto le prove per il mese di luglio mentre il suo successore, Maria Chiara Carrozza, le ha spostate di un paio di mesi. Per partecipare alle prove di accesso, sarà indispensabile iscriversi on line sul portale www.universitaly.it, dal 25 giugno al 18 luglio. È già stato stabilito anche il calendario dei test: Medicina veterinaria il 3 settembre 2013, Professioni sanitarie si svolgerà il 4, Medicina e chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria, 9 settembre, chiuderà Scienze dell'architettura e del progetto, 10 settembre. È ancora presto invece, come hanno fatto sapere dall'Università di Sassari, per tracciare un quadro delle iscrizioni negli altri dipartimenti. (a. br.)
 
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 13 - Sardegna
OCCUPAZIONE»REPORT SULL’ISOLA 
Investire in ricerca e innovazione per creare lavoro 
Sassari, quarto dossier sulla fragilità del sistema Gli specialisti: «Molti i punti di debolezza da eliminare» 
di Antonio Meloni
SASSARI Se finora eravamo convinti che la crisi avesse prodotto l’implosione del sistema produttivo sardo, è arrivato il momento di ricredersi. La cattiva congiuntura ha aggravato una situazione già precaria e reso ancora più difficile la lettura di uno scenario europeo in cui la Sardegna risulta, manco a dirlo, il fanalino di coda. Le conclusioni di Maria Letizia Pruna, sociologa, curatrice del quarto rapporto sul mercato del lavoro in Sardegna, elaborato dal Centro studi di relazioni industriali di Cagliari, lasciano l’amaro in bocca. Dai dati illustrati ieri, nella sala conferenze della Camera di commercio, filtra in controluce un quadro di desolante debolezza strutturale. Con una marcata disoccupazione. E una base occupazionale altrettanto precaria caratterizzata da scarsa formazione e bassa professionalità. Oltre che dal ricorso sempre più massiccio ai contratti a tempo determinato e agli ammortizzatori sociali. Dal 2007, tutti i settori della produzione si caratterizzano per riduzione del numero di occupati e prevalenza di quelli a scarsa competenza tecnica e professionale. Contesto dove l’agricoltura, per esempio, si colloca tra i settori più colpiti con la percentuale più bassa di imprenditori (51 per cento, contro la media nazionale del 36,6). Lo scenario, anche in questo caso, è caratterizzato dalla presenza di poche aziende leader nel settore e una frammentazione di piccole imprese a conduzione familiare che faticano a investire in innovazione. L’industria, come è noto, è andata incontro a un progressivo impoverimento. E di segno negativo, secondo le stime del rapporto, è anche l’occupazione manifatturiera di qualità. «Il dramma _ ha spiegato ancora Maria Letizia Pruna _ è che in questi anni nessuno ha evidenziato abbastanza la necessità di creare nuovo lavoro e si è continuato a ragionare sulla disoccupazione tralasciando di analizzare il dato più eloquente: quello dell’occupazione». Gli occupati, nell’isola, sono il 55 per cento della popolazione attiva. Per ragionare da economisti questo vuol dire che ogni sardo occupato deve sostenerne tre che non lo sono. A ciò si somma il dato di 440mila pensionati e 130mila titolari di indennità a vario titolo: cassa integrazione, mobilità e disoccupazione. Gli occupati risultano così 595 mila e attualmente le attività più produttive sono i centri commerciali e i call center. «Un sistema in bilico _ taglia corto la sociologa _ che poggia su una base occupazionale debole e insicura con redditi e retribuzioni mediamente non elevati». I giovani sardi, in media, entrano nel mercato del lavoro a 25 anni e ne escono a 55. In questi trent’anni devono investire per maturare sicurezza economica e una pensione dignitosa. La strada indicata da Maria Letizia Pruna e dai ricercatori che hanno lavorato alla stesura del quarto rapporto sul mercato del lavoro sardo è una ricetta basata su un investimento deciso in ricerca e formazione, che determini un innalzamento del livello d’istruzione e la conseguente creazione di nuova occupazione nei settori trainanti di questa economia sempre più orientata verso le moderne tecnologie. Dopo l’introduzione di Antonietta Mazzette (università di Sassari), il convegno ha riservato parecchi motivi d’interesse. Sono infatti seguite le relazioni di Francesco Soddu (ateneo di Sassari) e Sabrina Perra (università di Cagliari). L’analisi e la contestualizzazione dei dati sono stati invece al centro degli interventi di Gavino Sini (presidente della Camera di commercio), Gavino Carta (segretario della Cisl di Sassari) e Giansimone Masia (Confindustria Nord Sardegna).
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 35 - Ed_Cagliari
Il collegio provinciale ipasvi 
Un corso per infermieri nel Sulcis 
Via ai contatti con enti e università per istituire una classe di studi 
CARBONIA Istituire una classe del corso di laurea in infermieristica nel Sulcis Iglesiente. E’ l’obiettivo del collegio provinciale Ipasvi, che riunisce infermieri e assistenti sanitari. Per illustrare ufficialmente l’azione svolta è stata organizzata, per venerdì alle 16.30, nella sala riunioni della Provincia in via Mazzini, una conferenza sul tema “La salute è un diritto di civiltà: promuoverla è un dovere degli Infermieri”. Sono stati invitati i rappresentanti degli enti che potrebbero avere un ruolo nelle procedure per raggiungere questo risultato, importante per tutti i cittadini e in particolare per i giovani del territorio. Alla discussione prenderanno parte l’assessore provinciale alle Politiche Giovanili Luca Pizzuto, il sindaco di Musei Francesco Loi, il presidente dell’Anci Sardegna, Cristiano Erriu, il presidente del corso di laurea in Infermieristica del Piemonte Valerio Dimonte e il presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. Sono stati invitati a partecipare ai lavori la direzione dell’Asl 7, l’università di Cagliari, l’assessorato regionale della Sanità, il Consorzio Ausi. «Il consiglio direttivo Ipasvi – – spiegano gli organizzatori – è impegnato affinché questo progetto sia valutato anche per la sua indubitabile portata sociale: formare, ad iniziare dal prossimo anno universitario, decine di ottimi e qualificati professionisti. Ciò in un frangente in cui non pochi studenti sono costretti a interrompere o a non intraprendere un corso di studi universitario per la mancanza di risorse economiche in seno al proprio nucleo familiare».
Giovanni Di Pasquale
 

7 - La Nuova Sardegna / Pagina 51 - Ed_Cagliari
CALCIO UNIVERSITARIO 
Stazzi Uniti ancora scatenati il trofeo del Cus resta in Gallura 
SASSARI Il triplete è servito. La squadra denominata Stazzi Uniti di Gallura ha vinto per la terza volta consecutiva il Torneo Universitario di calcio. Nella finalissima ha battuto (1 a 0 il risultato finale, gol decisivo di Palumbo) la squadra dello Judas Trinna, al termine di una partita molto combattuta e incerta sino alla fine. La finalina per il terzo posto è stata vinta dalla squadra dei Disagiati che ha liquidato con un perentorio 4 a 0 i Birbantes. Miglior marcatore del torneo è stato, con 17 reti, Alessandro Arca dei Disagiati. Da oltre 50 anni, questo torneo calcistico rappresenta il fiore all'occhiello delle attività del Cus Sassari, riservate agli studenti che frequentano l'ateneo turritano. Al torneo hanno partecipato dieci squadre suddivise in due gironi. Sono stati coinvolti 250 giocatori quasi tutti facenti parte per l'attività federale in squadre che vanno dalla Seconda categoria all'Eccellenza. La premizaione del torneo, così come quella degli studenti che hanno conquistato medaglie ai Campionati nazionali, avverrà il 27 giugno nell'Aula Magna dell’Università. (d.d.)
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 31 - Ed. Naz.le
Università, 242 borse di mobilità per studiare all’estero
SASSARI L'Università ha bandito 242 borse di mobilità per tirocini all'estero nell'ambito del Lifelong Learning Programme, programma "Erasmus Student Placement" 2013-2014. I termini scadono alle 12.30 del 25 giugno. I tirocini dureranno dai 3 ai 6 mesi (salvo proroghe autorizzate) e si svolgeranno presso imprese, enti e istituti di ricerca aventi sede in uno dei Paesi europei che hanno aderito al Programma Erasmus: 26 Stati membri dell'Unione Europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria), i Paesi dello spazio economico europeo (See): Islanda, Liechtenstein, Confederazione Svizzera e Norvegia, i Paesi candidati (Croazia), i Paesi candidati per i quali viene applicata una procedura di preadesione (Turchia). Il bando, il vademecum e gli allegati sono pubblicati sul sito dell'Università. Le mobilità potranno decorrere dal 10 luglio del 2013 e dovranno essere concluse entro il 30 settembre 2014. L'importo delle borse ammonterà a 750 euro mensili provenienti da finanziamenti del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, della Commissione europea e della Regione Sardegna. Requisiti. Possono concorrere all'assegnazione della borsa Erasmus Placement gli studenti iscritti all'Università di Sassari nell'anno accademico in corso, indipendentemente dal Paese di cittadinanza, in possesso di uno dei seguenti requisiti al momento della presentazione della candidatura: essere iscritti al primo anno dei Corsi di Laurea Triennale (UG, UnderGraduate) o al primo anno dei Corsi di Laurea Specialistica/Magistrale a Ciclo Unico (PG, PostGraduate) di uno dei dipartimenti/struttura di raccordo dell'Ateneo; essere iscritti al primo anno e successivi dei Corsi di Laurea Specialistica dei dipartimenti/Struttura di raccordo dell'Ateneo (PG, PostGraduate); essere iscritti a Corsi di Specializzazione, a Dottorati di Ricerca o a Master con sede amministrativa a Sassari.Gli studenti iscritti al I anno delle lauree triennali e magistrali a ciclo unico dei Dipartimenti di Scienze dell'Uomo e della Formazione, Medicina Veterinaria, Medicina e Chirurgia, dei corsi di laurea triennale della Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, e del corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, devono aver conseguito almeno 20 Crediti formativi al momento della presentazione della domanda. Invio delle candidature. Le candidature vanno presentate all'Ufficio Relazioni internazionali dell'Università, via e largo Macao n. 32, entro e non oltre le 12.30 del 25 giugno. Inoltre, stessa data per invio via mail al referente amministrativo e al delegato Erasmus di dipartimento/struttura di raccordo.




SARDEGNA QUOTIDIANO

 
9 - Sardegna Quotidiano / Pagina 15 - Cagliari
MACCIOTTA STRISCIONI SULLA CLINICA
“SPAZIO A CASE POPOLARI E ALLOGGI”
Ieri mattina la clinica Macciotta si è risvegliata con gli striscioni posti da “La Destra”. “Al posto della clinica Macciotta, case popolari o alloggi per studenti“ propongono i militanti del movimento. L’idea è la formula del mutuo sociale, «con la preferenza nazionale (la precedenza ai cittadini italiani) nell'assegnazione degli alloggi così ricavati».

 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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