Domenica 9 giugno 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 giugno 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
TAR. Facoltà di Medicina
CONCORSO NULLO, PARLA IL DOCENTE: IO IN BUONA FEDE
«Per consolidata giurisprudenza è irrilevante, ai fini dell’obbligo di astensione nei pubblici concorsi, la circostanza che il commissario e uno dei candidati abbiano un rapporto di collaborazione scientifica, tenuto conto che la circostanza stessa deve ormai ritenersi, nella comunità scientifica, consueta e, addirittura, fisiologica». Rispetta la sentenza del Tar Sardegna che ha annullato il concorso per un posto da ricercatore nella Facoltà di Medicina, ma Alberto Concu, ordinario di metodi e didattiche delle attività sportive dell’Università di Cagliari, non ci sta a passare per il docente che, non astenendosi da presidere la commissione d’esame, avrebbe favorito il proprio pupillo. E per farlo cita un’altra sentenza dei giudici amministrativi della Toscana, pronunciata il 27 giugno 2005.
Il caso del ricorso vinto dalla ricercatrice Myosotis Massida, che ha ottenuto l’annullamento del concorso perché il docente non si è astenuto nonostante avesse numerose pubblicazioni firmate col vincitore, Filippo Tocco, tiene ancora banco in facoltà. «Vale la pena precisare» chiarisce Concu, «che anche la ricorrente fino a qualche anno fa faceva parte del numeroso ed articolato gruppo di giovani ricercatori che ho l’onore di coordinare». Il collegio del Tar Sardegna presieduto da Carlo Lucrezio Monticelli aveva motivato la decisione sottolineando la necessità di astensione del docente e il punteggio dato ai candidati per le pubblicazioni. «Riguardo le “Valutazioni condizionate” delle pubblicazioni del dottor Filippo Tocco» assicura il professore, «a decretarne il peso scientifico non è stata la presenza del sottoscritto tra gli autori (peraltro numerosi e spesso internazionali) in quanto la loro accettazione nelle relative riviste internazionali è stata subordinata al giudizio di esperti anonimi di caratura mondiale». Ora la palla passa al Rettore che dovrà decidere cosa fare dopo la sentenza, ma il docente ribadisce la propria buona fede. «Comunque la si voglia girare» conclude, «che il dottor Tocco abbia un curriculum scientifico di gran lunga più consistente rispetto a quello della dottoressa Massidda, lo si può facilmente verificare consultando i più importanti motori di ricerca riguardanti la ricerca scientifica quali Pubmed o Scopus». (fr.pi.)


2 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 13 - Edizione CA)
Il ministro faccia i conti con quel che c’è
SI PUÒ SALVARE L’ISTRUZIONE ANCHE CON POCHI MEZZI
di Gabriele Uras*
Il nuovo ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza mostra di avere idee chiare e di essere consapevole del fatto che l’argent fait la guerre o, per dirla in italiano, non si fanno le nozze coi fichi secchi. Perciò minaccia le dimissioni se non le saranno assegnate le risorse necessarie a risolvere i gravi problemi della scuola e dell’università, dalla messa a norma degli edifici scolastici all’aumento del numero dei docenti (della scuola o solo dell’Università?), alla promozione della ricerca. E già arrivano le lodi da parte di coloro che le danno atto di non essere remissiva come certi suoi predecessori, che non hanno saputo fare analoghe richieste o denunce con identica forza. Non è dato sapere se le sue richieste saranno esaudite né se, in caso contrario, sarà di parola e tornerà a fare la docente.
Reso l’onore al merito della sincerità e del coraggio, c’è spazio per qualche considerazione. La prima concerne l’assoluta ovvietà della denuncia, giacché tutti sanno e la neo ministra non poteva non sapere, ancor prima che accettasse l’incarico, che la scuola è da anni vittima della politica della lesina e che la crisi economica non consente a breve di invertirla. Altrettanto ovvio è che l’attività ministeriale non potrà andare oltre l’ordinaria amministrazione. Profilo troppo basso e addio alle interviste con foto a colori sui settimanali? Forse non è proprio così. La buona scuola non dipende soltanto dalle grandi riforme e dall’entità delle risorse necessarie per farle, ma anche dalla buona amministrazione, se questa crea le condizioni della buona didattica. Provi la neo ministra a gettare uno sguardo non distratto dentro il suo ministero, fino alle periferie regionali. Scoprirà cose positive frammiste ad altre da emendare o correggere. Le segua da vicino e intervenga a rimedio, giacché le grandi cose sono quasi sempre la somma di quelle piccole e ben fatte. S’imbatterà in un concorso ispettivo in atto da cinque anni che non riesce ad arrivare alla fase finale della nomina dei vincitori, con la conseguenza di far mancare all’azione di consulenza interna, di controllo e valutazione del sistema il contributo di una componente da tutti ritenuta essenziale. Conosce il caso del concorso per dirigenti scolastici nella regione Toscana, annullato a nomine dei vincitori già avvenute? Esamini l’iter di altri concorsi in grande affanno, bloccati da lentezze o da ricorsi resi possibili da errori e imperizie di funzionari o di esperti inadeguati. Scelga capi dipartimento e direttori generali all’altezza dei compiti. Promuova la formazione in servizio del personale, ma non solo sull’uso delle LIM (lavagne interattive multimediali) e ponga un freno alla monocultura informatica, idea fissa di qualche capo dipartimento. Approfondisca la vecchia e non risolta questione del rapporto tra componenti tecnico pedagogiche e amministrative al centro e in periferia. Se può, segua l’esempio della sua collega degli anni ’70-’80 Franca Falcucci, donna forte dal dimesso vestire, ma profonda conoscitrice delle dinamiche ministeriali, la qual cosa le consentiva di appropriarsi del suo ruolo e di esercitare con cognizione di causa le sue competenze decisionali, impedendo che gli alti burocrati decidessero al suo posto secondo logiche inappropriate. E poi, e nel frattempo, faccia la ministra nei modi e per quella parte che le scarse risorse consentono. Che non è poco.
*già dirigente tecnico
ministero Pubblica istruzione
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
L’ARTISTA. Stampacino, ha raccontato la città a cavallo tra l’800 e il ’900
L’UOMO CHE SCOLPÌ VERDI
Giuseppe Boero realizzò la statua di piazza Matteotti
Mano d’oro, mente arguta, e il genio di chi l’arte ce l’ha nelle vene. Stampacino, classe 1876, Giuseppe Boero, noto Pippo, ha disegnato e scolpito Cagliari. È sua la statua di Giuseppe Verdi in piazza Matteotti. È l’alba del Novecento. Il 27 gennaio del 1901, nella redazione dell’Unione Sarda arriva la notizia della morte di Giuseppe Verdi. Il giornale è in viale Umberto, il direttore Marcello Vinelli. Parte da lui l’idea di dedicare al compositore toscano un monumento. Nino Alberti, redattore e critico musicale del quotidiano, è entusiasta. Nasce la segreteria organizzativa e un comitato d’onore con le autorità cittadine: tutti pronti ad avvallare l’iniziativa. Pippo è al suo esordio, allora venticinquenne si offre di realizzare il busto in onore di Verdi. Il primo dicembre, alle 16, il telo cade. Per la città riunita nella piazza è un gran giorno, per Boero un successo sorprendente. L’anno dopo replica: l’ateneo cittadino torna agli antichi fasti dopo che la legge Matteucci, nel 1862, l’aveva declassato tra i meno importanti del regno d’Italia. L’associazione degli studenti universitari gli commissiona un monumento sobrio: la storia inginocchiata, lo stemma del capoluogo sardo e un’epigrafe dettata da Ottone Bacaredda. Scultore di talento ma anche caricaturista. Alla sua penna non sfuggì nessuno della Cagliari che più contava allora.
Sara Marci
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Alghero (Pagina 32 - Edizione NU)
Università
La Giunta benedice l’intesa con l’Ateneo

Università e Comune sempre più vicini grazie al protocollo d’intesa appena approvato dalla giunta. Il documento individua gli immobili comunali da destinare all’attività scientifica e didattica, consolida gli impegni programmatici e dà vita a una collaborazione innovativa sul tema dello sviluppo della città. «Il protocollo delinea una nuova relazione tra Comune e Università i cui aspetti saranno oggetto di approvazione da parte del Consiglio comunale cittadino», fanno sapere dagli uffici di Sant’Anna. Tutte le attività didattiche dell’Ateneo saranno svolte presso le sedi di Pou Salit, Asilo Sella, porzione del complesso Santa Chiara e palazzo Serra, immobili messi a disposizione dal Comune sia per la facoltà di Architettura sia per l’Università per stranieri. L’aula magna, invece, è stata individuata all’interno del complesso Lo Quarter. «Facciamo la nostra parte con responsabilità - spiega il sindaco Stefano Lubrano - e abbiamo consentito all’Università di avere certezze per la sede di Alghero. Siamo convinti che il Dipartimento di Architettura sia una risorsa di straordinaria rilevanza. Alla comunità algherese Architettura ha portato innegabili benefici, sia per prestigio sia in termini di ricadute reddituali ed occupazionali a favore dei comparti economici, commerciali e ricettivi». L’Università di Sassari, da parte sua, assume l’obbligo di provvedere alla conservazione e alla corretta gestione degli immobili assegnati in concessione, realizzando a proprio carico gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. (c. fi.)



5 - L’Unione Sarda / Pagina 17


 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 19 - Sassari
L’addio a Vanni Palmieri
Folla commossa a San Paolo per l’ultimo saluto al docente
SASSARI Una folla commossa ha partecipato ai funerali di Giovanni Palmieri, docente ed ex rettore dell’Ateneo scomparso giovedì, a 80 anni, per un male incurabile. La chiesa di San Paolo dalle 11 si è riempita di colleghi, avvocati, esponenti della politica sassarese, ma anche dei dipendenti della “sua” Banca di Sassari, che gli hanno riservato, con gli altri, un ultimo saluto. All’inizio della messa, celebrata dal vescovo Paolo Atzei, l’affettuoso ricordo della figura di Vanni Palmieri, professionista stimato e appassionato, è stato affidato alle parole del rettore Attilio Mastino. Prima che il coro intonasse l’Ave Maria in sardo e l’”inno” No potho reposare. Alla fine della celebrazione, una lunga fila si è formata davanti all’altare, per porgere le condoglianze alla moglie Ines e ai figli Alessandra e Marco.
 

7 - La Nuova Sardegna / Pagina 29 - Sassari
L’esecutivo approva la proposta d’intesa tra Comune e ateneo 
Gli immobili saranno concessi all’Università per trent’anni Ma resta da sciogliere il nodo delle spese di manutenzione 
Tra le novità contenute nello schema di protocollo d’intesa appena approvato dalla giunta c’è sicuramente lo scioglimento di quella “Società consortile a responsabilità limitata per i servizi universitari ad Alghero”, costituita con atto notarile nel 2006 dal Comune e dall’ateneo. Sul fatto che la Scarl vada liquidata c’è l’accordo unanime dei due enti, ma va detto che il rettore Attilio Mastino ha espresso in maniera chiara al sindaco Lubrano l’urgenza che l’Università recuperi almeno il 50 per cento delle somme erogate per il consorzio. ( a.m.)
Entro l’anno liquidata la Società consortile 
ARCHITETTURA»VERSO L’ACCORDO
di Andrea Massidda
ALGHERO Il palazzo del Pou Salit, l’ex Asilo Sella, il primo piano di Palazzo Serra e una porzione del complesso di Santa Chiara, che poi è l’edificio sui bastioni intitolati a Marco Polo, i cui lavori di riqualificazione dovrebbero essere terminati entro la fine del mese. Sono questi gli immobili che il Comune metterà gratuitamente a disposizione del Dipartimento di Architettura con l’obiettivo di garantirne l’attività didattica. Mentre per quanto riguarda l’esigenza - più volte sottolineata da studenti e docenti - di disporre di un’aula magna da destinarsi a sessioni di laurea, cerimonie e convegni vari, l’esecutivo guidato dal sindaco Stefano Lubrano si rende disponibile a concedere l’utilizzo di una sala idonea a Lo Quarter. Lo dice lo schema di protocollo d’intesa approvato nei giorni scorsi dalla giunta, un documento che in sostanza mira a consolidare gli impegni programmatici tra Comune e ateneo e a dar vita a una collaborazione innovativa sul tema dello sviluppo della città. Insomma, questa proposta si configura come una piattaforma programmatica e un atto di riferimento propedeutico per le successive fasi di perfezionamento dei patti raggiunti. Attraverso ulteriori passi, infatti, ci potrà essere un successivo perfezionamento degli accordi. «Si delinea così - dice una nota stampa di Sant’Anna - una nuova relazione con l’ente accademico, i cui aspetti saranno oggetto di approvazione da parte del consiglio comunale», ma anche del consiglio d’amministrazione dell’università turritana e dal rettore Attilio Mastino. Le cui istanze a dire il vero non sembrerebbero state - almeno in questa fase preliminare - totalmente accolte. Concessione “15+15”. Tanto per fare un esempio, rispetto alla bozza analizzata e approvata con riserva due settimane fa dal cda dell’ateneo, la proposta d’intesa appena votata dalla giunta prevede la concessione gratuita degli immobili per una durata di quindici anni, con possibilità di rinnovo per altri quindici. Un tempo leggermente ridotto rispetto alle richieste dell’ateneo, che invece preferirebbe di gran lunga la formula “18+ 18”. Manutenzioni. Un altro nodo da sciogliere resta quello legato alle spese per le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle strutture. Secondo quanto espressamente domandato al sindaco dal rettore, questi costi dovrebbe accollarseli il Comune. Tuttavia nella delibera si dice che «l’Università si assume l’obbligo di provvedere alla conservazione e alla corretta gestione degli immobili assegnati in concessione, realizzando a proprio carico gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre a quelli di adeguamento necessari per l’ottimale funzionalità delle strutture». Prossimi passi. La strada tracciata ora dovrà essere formalizzata con atti precisi dal consiglio comunale e dal cda dell’ateneo. «Approvando questo schema di protocollo d’intesa - spiega Lubrano - abbiamo consentito all’Università di avere certezze per la sede di Alghero. Siamo convinti che Architettura sia una risorsa di straordinaria rilevanza che ha portato alla nostra comunità innegabili benefici, sia in termini di prestigio sia per le ricadute reddituali e occupazionali a favore dei comparti economici, commerciali e ricettivi».


8 - La Nuova Sardegna / Pagina 16



QUOTIDIANI NAZIONALI
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