Domenica 19 maggio 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 maggio 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
SANITÀ. Sarà possibile prenotarlo chiamando domani dalle 9 alle 12
TIROIDE: LO SCREENING GRATUITO AL POLICLINICO
La prevenzione delle malattie della tiroide comincia al market, allo scaffale del sale: scegliere quello iodato è fondamentale per evitare noie alla ghiandola che abbiamo in gola. Il discorso vale soprattutto in Sardegna, dove ci si ammala più che altrove perché, come in tutte le isole, c’è maggiore consanguineità e quindi si è più esposti alle patologie autoimmuni, che sono una parte importante nel totale delle tireopatie.
Il sale iodato non risolve però tutti i problemi, soprattutto quando ci sono già. Ecco perché mercoledì prossimo, al Policlinico universitario di Monserrato (ingresso 3, primo piano), è in programma uno screening gratuito. Prenotando in anticipo con una telefonata domani tra le 9 e le 12 al numero 070.5109.6429, chiunque avrà diritto a una visita medica gratuita. «Nei casi di sospetta patologia tiroidea», spiega il professor Stefano Mariotti, direttore dell’Unità complessa di Endocrinologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari-Monserrato, che organizza lo screening, «prescriveremo accertamenti medici più approfonditi». Non tutti conoscono i sintomi delle patologie tiroidee: modifiche repentine del peso corporeo, intolleranza al caldo, temperatura corporea superiore o inferiore a quella abituale, tachicardia, palpitazioni, tremori, cute secca, spossatezza e voce roca.
Lo screening è organizzato in occasione della Giornata mondiale della tiroide, fissata per sabato 25. Quel giorno, dalle 9, il Reparto diretto da Mariotti organizzerà all’hotel Mediterraneo un convegno sulle malattie tiroidee patrocinato dalla Società italiana di endocrinologia e sponsorizzato dalla casa farmaceutica Ibsa. Parteciperanno i maggiori specialisti italiani.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Pinna (m5s)
«ELIMINARE LE IMPOSTE SUI CONTRIBUTI AI LAUREATI»

«La Sardegna non è un Paese per giovani?», si chiede la deputata Paola Pinna (Movimento 5 Stelle), intervenendo sul caso delle tasse sui contributi Master and back, finanziato col Fondo sociale europeo. In un’interrogazione al ministero del Lavoro la parlamentare chiede di rivedere l’interpretazione data dallo stesso ministero alle norme Ue in materia, che - nota Pinna - impedisce ai neo-laureati di fruire pienamente del contributo.
«In tempi di crisi bisogna ripartire dalla conoscenza e dalle giovani risorse del nostro territorio», afferma la deputata, «attingendo dal bacino dei giovani talenti troppo spesso costretti a migrare, alimentando la fuga dei cervelli che nel 2012 ha rappresentato il 44,8% del flusso totale di espatrio». Il Master and back, «ottimo strumento per invertire questa tendenza», tuttavia «lo è solo potenzialmente, poiché nella pratica continua ad esserne negata la completa fruizione da parte dei giovani neo-laureati sardi»: e questo per quell’interpretazione «arbitraria e in conflitto con la ratio della norma comunitaria e lo spirito dei finanziamenti del Fse».
 
 
3 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 17 - Edizione CA)
Un capitale culturale ed economico
LA SARDITÀ È UN BENE CHE NON CI PUÒ SFUGGIRE
di Franco Epifanio Erdas, Università di Cagliari
Girando per la Sardegna non pare che esistano casi di incomprensione dovuti alla variante locale, ma neppure all’uso della lingua nazionale. Cosa aggiungerebbe il sardo scritto a una comunità a cui nulla manca per capire e farsi capire anche all’esterno?
Qualche difficoltà in più, forse, dovuta a un equivoco ancora molto diffuso: che la scrittura sia una riproduzione fedele del parlato, una specie di suo prolungamento. Anche a prescindere dalla forma grammaticale che avrà, per apprendere il sardo scritto non basterà il fatto puro e semplice che è la lingua che si parla: occorrerà ritornare a scuola.
Non è vero che si scrive come si parla, ed è vero solo parzialmente che per capire la scrittura sia necessario tradurla in parlato: il messaggio è sempre nel testo scritto, e chi lo legge non ha bisogno della mediazione orale. Si può persino non conoscere il parlato, come accade in chi sa tradurre l’inglese, ma non sa conversare. La scrittura è sempre una costruzione che si sovrappone al messaggio orale, magari ampliandone le potenzialità espressive; ma non si scrive solo perché si parla, e, chi scrive, scrive perché ha appreso a scrivere.
Si viene così alla domanda: a chi, come sardi, sta più a cuore comunicare in sardo scritto? Salve le dovute eccezioni, siamo tutti di-glossici: parliamo in sardo tra sardi, ma comunichiamo in italiano, soprattutto in italiano scritto, nei rapporti con gli altri. E, almeno per ora, ci va bene così, anche per una ragione pratica: a chi lo parla correttamente, leggere il sardo scritto costa fatica. In effetti, lo costringe a una doppia traduzione: dallo scritto all’orale e, solo in un secondo momento, dall’orale al significato.
Il punto dolente dell’intera questione è quello della “sardità”. Cosa si vuole col ritorno alle etnìe? Se l’etnìa è reale, e non un mito, si è già dentro. Il paradosso di molti progetti di recupero della sardità è che mentre non esiste mai un rischio di perdere quello che già si ha, si trascura di guardare alle cose che mancano, e si lasciano cadere opportunità di arricchimento che vengono proprio da culture ed economie altre. La sardità non è qualcosa che dobbiamo scoprire per crederci; tanto meno un bene che dobbiamo proteggere, per paura che ci sfugga.
Il problema è come investire la sardità, come farla crescere come capitale non solo culturale, ma anche economico. E non si investe se non aprendosi agli altri, se non confrontandosi direttamente con le sfide e le opportunità che ci vengono dall’Europa e dal mondo. La costruzione di una scrittura unificata del sardo è una di queste sfide, che sarebbe bene non sottovalutare, magari prefigurando questioni che non hanno ragion d’essere. Chi è interessato all’acquisto di un prodotto sardo perché dovrebbe tradurre dall’italiano, e non direttamente dal sardo? Perché una scritta in sardo non dovrebbe precedere quella italiana o quella straniera, se la posta in gioco non è solo l’acquisto, ma anche un rapporto commerciale stabile col paese che è la sede originaria di quel prodotto? Sforzo per sforzo, perché non dovrebbe essere chi è interessato al prodotto a fare lo sforzo maggiore? Non sembri un’eresia, ma il nostro futuro è anche nell’immagine che sappiamo creare negli altri. E quale immagine ci può raffigurare meglio di quella che ci rappresenta come un popolo che sa comunicare con la propria lingua?
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 48 - Edizione CA)
Doppio appuntamento per il festival di letteratura “Tuttestorie”
OGGI E DOMANI DAVID GROSSMAN INCONTRA I LETTORI CAGLIARITANI

Doppio appuntamento cagliaritano per lo scrittore israeliano David Grossman, che a sette anni dalla sua partecipazione alla prima edizione del festival di letteratura per ragazzi Tuttestorie torna in città per incontrare i lettori adulti (oggi) e gli studenti (domani).
L’occasione è un’anticipazione del festival - di cui Grossman è presidente onorario - che per questa ottava edizione avrà come tema “Tana! Racconti, visioni e libri per case e cose da abitare”. Oggi pomeriggio (alle18) lo intervisterà Wlodek Goldkorn, caporedattore cultura de L’Espresso, nell’aula magna corpo aggiunto della facoltà di Studi Umanistici (via Is Mirrionis). L’attore Andrea Meloni leggerà un brano del suo ultimo libro “Caduto fuori dal tempo”. L’incontro è organizzato con il patrocinio del Comune di Cagliari e della facoltà di Studi Umanistici, in collaborazione con la cattedra di Storia del mondo contemporaneo e con la casa editrice Mondadori. L’incontro di domani si terrà alle 10 nel teatro del Liceo Niccolò Tommaseo, in via Macomer 29. Qui Grossman risponderà alle domande degli studenti delle scuole superiori. L’incontro è organizzato in collaborazione con il liceo delle Scienze Umane Niccolò Tommaseo e con la scuola media Sacro Cuore. Al termine di entrambi gli incontri David Grossman firmerà le copie dei suoi libri. La vendita sarà curata dalla Libreria Tuttestorie (070/659290 - 333/1964115 - tuttestorie@tiscali.it).
Grossman, nato nel 1954 a Gerusalemme, è uno dei più importanti scrittori contemporanei. Il suo “Caduto fuori dal tempo” è un canto a più voci che ci riporta alla tragedia classica. Una sera, in una città di un luogo immaginario, un padre si alza da tavola, prende commiato dalla moglie ed esce per andare “laggiù”. Ha perso un figlio, anni prima, e “laggiù” è dove il mondo dei vivi confina con la terra dei morti. Lascia che siano le gambe a condurlo, mentre si unisce a lui una variegata serie di personaggi che vivono lo stesso dolore.
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
La ricetta dell’assessore al Traffico: bus, metrò, biciclette scommessa per il futuro
«SOGNO UNA CITTÀ ALL’OLANDESE»
Coni: troppe auto in centro, c’è una vivibilità da scoprire
Guai a parlare di rivoluzione: «C’è un cambiamento, un nuovo modo d’intendere la viabilità e la qualità della vita in città. Le rivoluzioni sono un’altra cosa». È l’uomo delle isole pedonali, delle piste ciclabili, delle ztl, dei mezzi pubblici, delle auto «che non si possono tenere sotto il naso»: Mauro Coni, ingegnere, docente universitario, da due anni guida l’assessorato al Traffico della Giunta Zedda. Nel suo ufficio al terzo piano di via Sonnino si muove con disinvoltura tra mappe, carte e disegni. Difende punto su punto le sue strategie e aggira le polemiche: «La città è devastata dal fiume di lamiera che ogni giorno si riversa dall’hinterland».
È guerra alle auto?
«Neanche per sogno. Anch’io la uso spesso per lavoro. Nessuna imposizione, ma solo una presa d’atto».
Quale?
«Ogni giorno entrano in città 220 mila veicoli. Si aggiungono alle 120 mila auto dei residenti. Una cifra spropositata. Non è pensabile arrivare in centro come si faceva una volta».
Servono parcheggi.
«Arriveranno. Prestissimo al Parco della musica e in via Caprera. Faranno la differenza anche i fast parking».
Dove saranno?
«In piazzale Trento, in piazza de Gasperi, in viale Bonaria. Quindi i parcheggi ci saranno. Certo, qualche metro a piedi bisognerà farlo. Non si può pensare di posteggiare solo in largo Carlo Felice».
Non è facile cambiare la mentalità dei cittadini.
«In due anni di amministrazione tantissima gente ha scelto di condividere e partecipare a questo rinnovamento. Nessuna imposizione. È bello immaginare le tante possibilità alternative per vivere la città».
Ricevete proteste?
«Ascoltiamo tutti, abbiamo anche un numero di telefono dedicato. Lo 070-677-84-74. La mia collaboratrice, Charlotte Chabert, prende nota di tutto».
Sulle piste ciclabili i cagliaritani si sono divisi.
«Non è una divisione, c’è un dibattito. E ben venga. Le polemiche e i suggerimenti possono servire per uno sviluppo partecipato della città. In ogni caso la maggior parte dei cittadini condivide il progetto che porterà alle piste ciclabili».
Porterà?
«Certo. Per ora abbiamo tracciato le strisce con poche risorse residuali. Presto le trasformeremo. Con la colorazione, con una pavimentazione differente».
Ma i ciclisti le utilizzano?
«In tanti si stanno avvicinando alle due ruote. E i primi a esserne contenti dovrebbero essere gli automobilisti».
Perché?
«In via Sonnino e via Dante hanno messo ordine al traffico. E sono diminuiti gli incidenti. I principali sinistri sono legati alle doppie file: in via Dante sono sparite e gli incidenti sono scesi del 40 per cento».
E nel resto della città?
«La lotta alle doppie file paga. I numeri parlano chiaro».
Che numeri?
«Proprio quelli sugli incidenti. Nel 2011 sono stati 1800 con 11 morti e 750 feriti. Nel 2012 sono scesi a 1650 con 7 morti e 470 feriti».
Coni strizza l’occhio anche alle ztl e e le isole pedonali.
«Abbiamo portato avanti alcuni progetti».
Progetti e anche polemiche.
«Neanche più di tanto. Quando si cambia è ovvio che ci siano dei contraccolpi. Anche polemici. Ma poi passano».
A Villanova sono passati?
«Provate a chiedere ai residenti».
Perché?
«Perché li abbiamo intervistati uno per uno. Il grado di soddisfazione è pressoché totale».
Molte attività commerciali sono andate in sofferenza».
«Le aree a traffico limitato e quelle pedonali favoriscono lo sviluppo commerciale. È scientificamente provato che il giro d’affari cresce dal 30 al 70 per cento. Alla Marina nessun commerciante tornerebbe al tempo delle auto selvagge».
E Castello? Gli ascensori un giorno non funzionano e l’altro pure.
«C’è un problema di gestione degli impianti, il nuovo appalto cambierà la situazione».
Sta entrando in scena lo stop alle auto al Poetto.
«Abbiamo fatto una partenza soft la settimana scorsa. Ora si fa sul serio, con i controlli dei vigili e i carroattrezzi. Sul lungomare le auto non possono più passare».
Poetto bello e senza chioschi.
«Arriveranno anche quelli. Il litorale senza macchine sarà più moderno e vivibile. Il lungomare Saline assicura lo scorrimento del traffico».
Solito problema.
«I parcheggi? Ce ne sono tanti a spina di pesce vicino alla spiaggia, supportati da aree di sosta importanti come Marina Piccola, l’Ottagono, l’Ippodromo».
Rafforzerete i mezzi pubblici?
«Li rafforzeremo e potremo continuare a contare sull’eccellenza del Ctm».
Perché eccellenza?
«Perché il servizio bus in città è all’avanguardia in Italia».
Il vero salto di qualità si potrà fare solo col trasporto su rotaia.
«Arriverà anche quello. Anzi crescerà, visto che la metro è già in funzione sull’asse piazza Repubblica-Monserrato».
Un buon inizio ma un inizio.
«Ora stiamo progettando la linea piazza Repubblica-piazza Matteotti. Ci sono anche i soldi».
Tempi?
«È prematuro fissare delle scadenze. La linea non prevede grandi opere perché è in superficie. Ma c’è il problema dei sottoservizi. Impianti elettrici, del gas e dell’acqua dovranno essere spostati».
Nei piani ci sono anche le rotatorie, ma colpisce quella sull’Asse mediano.
«Perché?»
Perché è l’unica vera via di scorrimento veloce.
«La rotatoria all’altezza dell’Amsicora cancellerà l’isolamento assurdo della Palma e darà un accesso adeguato al parco di Molentargius».
Ma rischia di creare ingorghi.
«Abbiamo già fatto i test. Il traffico in quella zona dell’Asse mediano si riduce molto».
Alla Palma e al Quartiere del Sole arriveranno i flussi di traffico hinterland-Poetto.
«Questo rischio lo escluderemo con sensi unici appropriati».
Come deve diventare la città di Coni?
«Deve trovare tutto il suo splendore. Cagliari è bellissima, ma deturpata dalle auto. Sogno un miracolo olandese».
Olandese?
«Nel 1970 Amsterdam era una città confusa, caotica, ostaggio delle macchine. Ora è un gioiello di mobilità e soprattutto di vivibilità. Cagliari può seguire la stessa strada. Ne sono certo».
Giulio Zasso
 
 
6 - L’Unione Sarda / Iglesias (Pagina 32 - Edizione PC)
TRASPORTI
Nuova linea ferroviaria: uno studio dell’Università
La ferrovia che collega Iglesias e Carbonia si può fare: l’indicazione arriva dall studio di fattibilità che il Centro ricerche sui modelli di mobilità che l’Università di Cagliari ha appena completato per la Provincia. In ballo c’erano due progetto: ha vinto quello che individua una linea ferroviaria a ovest della Zona industriale di Iglesias e consente di collegare i due copoluoghi in 18 minuti.
«Il costo della variazione ferroviaria - spiega Cherchi - è circa 24 milioni di euro. L’idea è utilizzare i finanziamenti del Piano Sulcis. L’appalto funzionerà come i Centri Intermodali di Carbonia o Iglesias: sono costruiti dall’ente pubblico ma gestiti dalle Ferrovie».
Secondo lo studio di fattibilità la spesa dell’investimento verrebbe ammortizzata in poco tempo e rientra nella più ampia razionalizzazione dei trasporti prevista dal Piano strategico della Provincia, poi trasferita al Piano Sulcis. «La nuova tratta - conclude il presidente della Provincia - migliora i tempi di percorrenza. Anche per quanto riguarda gli spostamenti col pullman il collegamento attuale fra i due capoluoghi richiede fra i 25 e i 30 minuti». (m. c.)

 

  


QUOTIDIANI NAZIONALI
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