Sabato 22 giugno 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 giugno 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 23 - Edizione NU)
UNIVERSITÀ. Montesu (Pdl)
«Il commissario del Consorzio va sostituito»
 
«Abbiamo un commissario del consorzio universitario che non distingue tra attivazione di un corso e fruibilità che può avvenire anche per corrispondenza o per via telematica». Con questa motivazione il consigliere comunale del Pdl, Peppe Montesu, chiede la sostituzione di Caterina Loi, esponente del Pd, commissario da tre anni. L'iniziativa arriva una settimana dopo l'annuncio del ritorno del corso di laurea in scienze politiche a Nuoro, accompagnata anche dalla richiesta di maggiori risorse alla Regione, ma subito seguita dalla smentita del rettore dell'ateneo di Cagliari Giovanni Melis.
L'ACCUSA L'attacco di Montesu, che è anche segretario cittadino del Pdl, è durissimo. Accusa Caterina Loi di non aver prodotto né elaborato una proposta autonoma in grado di tracciare il futuro degli studi universitari in città. E di aver frainteso la proposta dell'ateneo cagliaritano. «Con tono fermo invitava la Regione matrigna ad aumentare i finanziamenti e i fondi, visti i nuovi impegni che Nuoro e il Consorzio dovevano sostenere», ricorda Montesu. Poi la smentita del rettore. «Abbiamo un commissario che dopo tre anni non è riuscita ad attuare lo scioglimento del consorzio, come deliberato dai consigli comunale e provinciale, che non ha attivato la fondazione, ancora al palo non si bene per che cosa. Ci sono tutti gli elementi per chiedere al sindaco Alessandro Bianchi e al presidente Roberto Deriu la presa in seria considerazione della sua immediata sostituzione».
INTERROGAZIONE La richiesta sta dentro un'interrogazione presentata da Montesu e rivolta al sindaco. «L'università a Nuoro - sostiene - rappresenta senz'altro una risorsa per il territorio; lasciarla in queste mani è un aggravio di costi per il territorio e mette in pericolo i livelli occupativi che a stento continuiamo a mantenere».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
«Ospedale a suo nome»
Microcitemico, una targa per Antonio Cao
 
Un anno fa la sua morte, ieri la scoperta di una targa in suo onore, al Microcitemico: sarà posizionata sul pilastro centrale, all'ingresso dell'ospedale, quasi ad accogliere ancora lui, in persona, i suoi piccoli pazienti. L'illustre pediatra e genetista Antonio Cao, il Sardus Pater «pioniere della lotta alla talassemia nel mondo» (così recita parte dell'iscrizione) è stato commemorato ieri mattina nella Sala Thun dell'ospedale pediatrico gremita di medici e studenti, di familiari e di pazienti. Un'occasione per rendere omaggio all' illustre studioso, pediatra e genetista sardo che è stato, e a quello che sarà, fra nove anni esatti: «Questo ospedale», ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci, «verrà intitolato ad Antonio Cao».
Il direttore generale della Asl 8 Emilio Simeone ha rievocato la determinazione del medico nel potenziare il Microcitemico, la direttrice sanitaria Gabriella Nardi ne ha fornito le prove: «Fino al '78 i bambini affetti da talassemia avevano una prognosi infausta - ha spiegato, ricordando anche il professor Renzo Galanello - ma grazie ai loro studi di genetica molecolare ora possono godere di una vita decisamente migliore: abbiamo assistito al trapianto di midollo, al parto spontaneo di mamme affette da talassemia». A svelare la targa non poteva che essere Ivano Argiolas, presidente di Thalassa Azione ma soprattutto pioniere anche lui della lotta contro la talassemia. A fine luglio tornerà a New York per sottoporsi al trapianto genico in grado di debellare per sempre la patologia: «Quello che sto per fare, dottor Cao lo aveva già previsto 20 anni fa, quando mi disse: Si potrà guarire dalla talassemia ». Ad accompagnarlo negli Usa il dottor Paolo Moi, ex allievo di Cao.
Michela Seu
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
Centro medico nell'ex Cries
Il progetto: trasferire nella sede sale parto e consulenze specialistiche
MONSERRATO. Conferenza di servizi tra Comune, Regione, Asl 8 e Azienda ospedaliera universitaria
 
Un centro medico per le donne all'ex Cries. Dopo che è saltato l'accordo tra Università e Comune per trasferire la clinica odontoiatrica nell'ex scuola al confine con Cortis, il sindaco cerca altre soluzioni. Per farlo, ieri, ha partecipato a una conferenza di servizi all'assessorato regionale alla Sanità, con la Asl 8, l'azienda ospedaliera universitaria e l'Università. Lo scopo dell'incontro era quello di cercare di non perdere l'occasione di sfruttare il grande casermone, in parte concluso ma mai usato, che sorge tra Selargius e Monserrato. Perché se è vero che la Asl 8 ha annunciato l'esigenza di trasferire il consultorio di via Argentina in un'altra struttura e sembra interessata all'ex Cries, il grande caseggiato potrebbe diventare un centro medico al femminile. Se ne è parlato già in Consiglio comunale grazie a un'interrogazione del consigliere dell'opposizione Franco Ghiani che ha chiesto al sindaco Argiolas novità sulla destinazione del Cries. «Stiamo attivando una serie di incontri per discutere di questo problema», ha spiegato in Aula Argiolas.
Sembra che la Regione stia pensando di trasformare l'ex scuola, costruita con la legge Falcucci, in una struttura medica polifunzionale che servirebbe a tutto l'hinterland. Oltre ai servizi offerti dalla Asl al consultorio attualmente in via Argentina - psicologi, pediatra, ginecologa, ostetrica e assistenti sanitari più servizio di screening per il carcinoma alla cervice con il pap test - al Cries potrebbero esserci sale parto e consulenze specialistiche. Presto, ci sarà un altro tavolo tecnico in Regione. Dalla riunione di ieri è emersa la possibilità di poter accedere a dei finanziamenti immediati che consentirebbero di non perdere altro tempo prezioso per trasformare l'ex Cries in un centro polifunzionale aperto a tutta l'Area vasta. (s.se.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
L'invenzione della norma
In Campania ha funzionato
Pietro Ciarlo
Pietro Ciarlo, costituzionalista dell'Università di Cagliari e componente della commissione dei 35 “saggi” per le riforme, è considerato il padre della doppia preferenza di genere, da lui introdotta nella legge elettorale della Campania del 2010. A quell'epoca Ciarlo era capogruppo del Pd nel Consiglio regionale campano.
 
Alle Regionali del 2005, in Campania, furono elette 8 donne su 60: ma solo due grazie alle preferenze, le altre nel cosiddetto listino. Nel 2010, invece, si arrivò a 16 e neppure una tramite il listino, visto che era stato eliminato con la nuova legge elettorale regionale. Quella che, in più, introdusse la doppia preferenza di genere. Di fatto, concordammo uno scambio politico: ai consiglieri regionali interessava abolire il listino, che però veniva di solito utilizzato per portare più donne in Consiglio. Allora insistemmo per inserire la doppia preferenza uomo-donna. Ora, la Sardegna rischia di trovarsi senza listino e senza quella regola che favorisce la parità.
La legge elettorale campana fu subito impugnata dal governo Berlusconi, ma la Corte costituzionale ha confermato la piena legittimità della doppia preferenza. Anche perché è una norma efficace per favorire la presenza di donne nelle istituzioni, ma al tempo stesso molto equilibrata: non altera il risultato elettorale creandone uno artificioso, non forza la volontà popolare. E non ha niente a che fare con le quote. Anche perché gli elettori, pur avendo a disposizione due preferenze, restano liberi di esprimerne una sola oppure nessuna.
Quando abbiamo ideato il meccanismo della doppia preferenza nella legge elettorale campana, a dire il vero, non potevamo prevedere con precisione quale potesse essere il suo reale effetto promozionale. I sistemi elettorali sono così, finché non li sperimenti non puoi mai sapere bene a cosa porteranno. Adesso invece è disponibile una adeguata sperimentazione. È stata adottata in qualche altra Regione e soprattutto, con legge statale, nei Comuni maggiori, e in tutti i casi ha avuto l'effetto di incrementare, senza eccessi distorsivi, il numero delle donne elette. Credo che adesso lo possiamo dire: ha funzionato.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 25 - Edizione PC)
A rischio l'Archivio minerario
Allarme di Cani e Cicilloni: «Mancano fondi, Igea intenzionata a chiudere»
IGLESIAS. I tagli regionali minacciano la raccolta che copre 300 anni di storia estrattiva non solo sarda
 
Trecento anni di storia delle miniere a rischio: per mancanza di fondi l'Igea sarebbe intenzionata a chiudere l'archivio minerario di Monteponi, punto di riferimento per studiosi e laureandi, ma anche richiamo turistico. A lanciare l'allarme sono Carla Cicilloni e Emanuele Cani, entrambi esponenti del Pd, segretaria cittadina la prima e assessore provinciale, segretario provinciale e deputato il secondo.
Il rischio è concreto: «Apprendiamo con profonda preoccupazione - scrivono i due in un comunicato diffuso ieri mattina - che, per mancanza di risorse, l'Igea ha intenzione di chiudere l'archivio minerario di Monteponi». Gli esponenti del Pd richiamano l'importanza della struttura, ritenuta da tutti all'avanguardia e tra le più importanti a livello nazionale per quanto riguarda la mole di documentazione custodita. Proprio per questo non mancherà la mobilitazione, volta a scongiurare la perdita di un altro importantissimo servizio culturale: «È nostra intenzione contrastare questo progetto che penalizzerebbe non soltanto la città e il territorio, ma tutti coloro i quali possono contare su un patrimonio di così grande valore. Lo faremo certamente in tutte le sedi e con le opportune iniziative, anche istituzionali».
La chiusura sarebbe un ulteriore duro colpo per Iglesias, già mortificata dalla perdita di altri servizi importanti, tra cui l'Università (anch'essa con sede a Monteponi), ridotta oggi a ospitare soltanto iniziative come master e convegni, seppure a volte di importanza internazionale. Ora si cerca di evitare questo nuovo duro colpo.
L'archivio minerario, in circa 2400 metri quadrati, custodisce circa tre secoli di storia. Un patrimonio immenso, messo insieme attraverso un lavoro certosino iniziato nel 1999 e che ha ottenuto il riconoscimento di progetto d'eccellenza da parte del ministero dei Beni culturali. Tra la documentazione si trovano libri matricola dei lavoratori, con tutti gli aspetti della vita, compresa quella familiare, lettere del 1859 prima e dopo la battaglia di Solferino, il progetto della centrale elettrica di Portovesme, documenti su Crotone e sulle miniere del Friuli. E, ancora, la sinfonia composta per l'inaugurazione di Villa Bellavista.
Cinzia Simula
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Ed_Nuoro
Montesu: «Università, Loi è da sostituire»
Il coordinatore Pdl attacca il commissario del Consorzio dopo la polemica su Scienze politiche
 
NUORO Il commissario del consorzio universitario Caterina Loi dovrebbe essere sostituito. Ne è convinto il coordinatore cittadino del Pdl Peppe Montesu per il quale Loi «non solo non ha prodotto né tantomeno elaborato una proposta autonoma in grado di tracciare e capire il futuro degli studi Universitari in città. Ma quel che è peggio sembra mostrare problemi seri di comprensione su quanto gli propongono gli altri atenei». Il riferimento è alla recente polemica con il rettore di Cagliari Giovanni Melis sul corso di scienze politiche, dato per fatto a Nuoro. «Quando il commissario, con toni trionfalistici annunciava al mondo il ritorno del corso di Scienze Politiche a Nuoro – attacca Montesu – io, che ero convinto delle affermazioni fatte in precedenza, di fronte a ciò, ho iniziato subito un percorso di rivalutazione del commissario, convinto che riportare un corso a Nuoro in questa situazione fosse un fatto clamoroso. A chiarire il tutto e a riportarmi alle valutazioni precedenti, ci ha pensato a breve giro di posta il rettore dell’ateneo cagliaritano Giovanni Melis, che con un intervento sui giornali il 15 giugno 2013, smentiva la riapertura a Nuoro in maniera secca». «Abbiamo un commissario – dice Montesu – che non distingue tra attivazione di un corso e fruibilità che può avvenire anche per corrispondenza, o per via telematica. Abbiamo un commissario che dopo tre anni non è riuscita ad attuare lo scioglimento del Consorzio, come deliberato dai consigli comunale e provinciale di Nuoro. Abbiamo un commissario che non ha attivato la fondazione, ancora al palo non si bene per che cosa. Crediamo, ci siano tutti gli elementi per chiedere al sindaco Bianchi e al presidente Deriu, la presa in seria considerazione della sua immediata sostituzione».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Ed_Cagliari
GIORNATA DI STUDI A SASSARI
«Certificare la qualità del latte»
La proposta: creare un ente per valorizzare il prodotto
di Vanni Lai
 
SASSARI La Sardegna ha bisogno di un ente che certifichi la qualità del latte ovino e del formaggio, di un luogo fisico dove operare le contrattazioni e di un mercato con più soggetti coinvolti. È questo il messaggio lanciato ieri mattina dal convegno “Aspetti finanziari del mercato del latte e del formaggio ovino in Sardegna”, giornata di studio organizzata dalla Sezione Centro Ovest dell’accademia dei Georgofili in collaborazione con il dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Nel corso del convegno è stata esplorata la possibilità di una totale o parziale apertura alla finanza del mercato del latte e del formaggio ovino prodotto in Sardegna. Per uscire dalla stagnazione appare necessaria la creazione di un luogo fisico dove stabilire i termini della contrattazione, almeno un giorno alla settimana. Oltre a questo, la creazione di un ente che certifichi la qualità di latte ovino e formaggio sardo, vale a dire di una nuova struttura formata dalle principali associazioni di categoria, che grazie all’aiuto di esperti e sotto il monitoraggio di Laore e di un ente certificatore come Aras, possa operare al meglio per valorizzare il prodotto. Infine, è necessario un mercato che abbandoni il vecchio schema tradizionale formato soltanto da caseari e pastori, inserendo nuovi soggetti come investitori e grossisti. Oggi la situazione del mercato del latte e del formaggio vede un movimento in positivo, con il prezzo del latte salito da 0,60 centesimi ai 70 e 80 centesimi attuali, mentre il prezzo del pecorino si aggira tra i 4,20 euro e i 6,50 euro. «La qualità del latte ovino è migliorata sul profilo sanitario – dice Pulina -. Inoltre alcuni produttori stanno puntando su prodotti di livello nutrizionale elevato come il pecorino che sfrutta il Cla, acido grasso dal potere anti-colesterolemico, utile per le diete e dato da animali al pascolo verde». Ma come fare per coinvolgere più di 12mila aziende sarde operanti nel settore ovino? «L’esempio giusto arriva dal mercato bovino, che è riuscito a organizzarsi – spiega -. Attualmente siamo al 95 per cento, un settore dove lavorano aziende formate da produttori sardi e maestranze sarde che collaborano tra loro».
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Ed_Cagliari
microcitemico
Una targa per ricordare Antonio Cao
 
Ieri mattina, l’Associazione Thalassazione ha voluto ricordare con una cerimonia commemorativa e l’affissione di una targa all’ingresso del presidio Microcitemico l’illustre pediatria, pioniere nel mondo della lotta alla talassemia, prof. Antonio Cao.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Sassari
Laboratori di analisi, convenzione Asl-Aou
Sancita l’integrazione tra le due aziende per gli accertamenti clinico-diagnostici La collaborazione consentirà una maggiore economicità di gestione
 
SASSARI Era stato annunciato e ora è stato messo nero su bianco. I direttori generali di Asl e Azienda ospedaliera universitaria, Marcello Giannico e Sandro Cattani, hanno sottoscritto una nuova convenzione per l’esecuzione degli accertamenti clinici e diagnostici di laboratorio. Il documento regolamenta nei dettagli il tipo di prestazione, i modi e i tempi di esecuzione e le tariffe. «C’era la necessità per entrambe le aziende di integrarsi e in particolare di regolamentare i rapporti economici e di fornitura delle attività di accertamento clinico e diagnostico», spiega la direzione generale della Asl . «L’Azienda Sanitaria effettuava già da tempo a favore dell’Aou gli esami di laboratorio ma fino ad oggi il rapporto erogato non era stato disciplinato né dal punto di vista organizzativo nè da quello economico», spiegano dalla sede di via Cattalochino.Le medesime esigenze erano state riscontrate dalla Aou per gli accertamenti di tipo istopatologico richiesti dall’Asl. L’integrazione tra le due principali aziende sanitarie sassaresi rientra tra gli obiettivi strategici dei due manager, in linea con gli indirizzi regionali e per garantire efficacia ed economicità di gestione. La collaborazione è comunque già in essere non solo nell’ambito dell'attività di studio e ricerca di comune interesse ma anche per l'esecuzione di riscontri autoptici garantiti per l’Aou dall'Unità Operativa di Medicina Legale della Asl, nonché in materia di sorveglianza medica per la radioprotezione dei soggetti esposti al rischio di radiazioni ionizzanti, affidata invece all'Azienda universitaria. Le cliniche, sempre in base agli accordi, si occuperanno della gestione temporanea di emergenza- urgenza psichiatrica in età pediatrica e del trattamento di pazienti affetti da malattie infettive negli istituti penitenziari.Le due aziend stanno predisponendo ulteriori accordi che riguarderanno la gestione integrata degli archivi, il supporto nella gestione dei sistemi informativi aziendali nonché l’attività di diagnostica per immagini, ed urgenza emergenza intra ed extra ospedaliera.
 

Questionario e social

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