UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 28 febbraio 2013

Giovedì 28 febbraio 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 febbraio 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
La carica dei dodicimila
Studenti e università: niente tasse per i meritevoli
Cittadella di Monserrato, via all'“orientamento” per le future matricole
 
Una selva oscura, simile a quella dantesca, fitta di oltre cento corsi di studio. Così si presenta il mondo universitario per uno studente all'ultimo anno delle superiori. Per far ritrovare la diritta via alle future matricole, l'ateneo cittadino ha organizzato anche quest'anno le giornate dell'orientamento nella Cittadella universitaria di Monserrato. Fino a sabato saranno oltre cento scuole che parteciperanno con i loro oltre 12mila studenti provenienti da tutta l'Isola, che prenderanno d'assalto 23 tutor d'orientamento, 11 coordinatori didattici e 36 collaboratori studenteschi. Chi di loro sceglierà l'ateneo cagliaritano e si diplomerà con il massimo dei voti, verrà esentato dal pagamento delle tasse del primo anno.
LE AGEVOLAZIONI Non è il solo aiuto agli studenti. Infatti l'Università anche per quest'anno ha previsto agevolazioni per i figli dei disoccupati e dei cassintegrati. «È importante», ha spiegato il rettore Giovanni Melis, «che si creino le premesse affinché chi ha bisogno e i meritevoli possano andare avanti con gli studi. Si tratta di un investimento non solo culturale ma anche economico: ormai è dimostrato che chi si laurea ha più possibilità di trovare lavoro e con stipendi più elevati». Secondo i dati di via Università, gli esonerati totali sono 5.039, circa il 28% degli iscritti.
L'EUROPA È LONTANA Le immatricolazioni di quest'anno sono sostanzialmente identiche a quelle dell'anno scorso ma la popolazione universitaria diminuisce perché aumentano i laureati. «C'è una spiegazione», afferma Melis, «negli ultimi tre anni siamo passati da 4.000 laureati a una media di 4.800. Questo significa che nell'ultimo triennio dall'università sono usciti circa 15 mila laureati». Una quota ancora non soddisfacente. «Siamo al 10-12 per cento, sotto le università del nord e molto lontani dagli atenei europei», continua Melis. Per questo, «si rende ancora più importante una scelta ragionata e consapevole del corso di laurea».
OBIETTIVO LAVORO Ed è questo lo scopo delle giornate di orientamento, che prevedono incontri tematici con testimonial aziendali e del mondo delle professioni per agevolare gli studenti a intraprendere un percorso che abbia uno sbocco professionale. Che poi è quello che cercano i ragazzi presenti da ieri in massa nei cortili della Cittadella. Se c'è chi ha già le idee chiare, come Emanuele Trulu, che vuole seguire le orme del padre avvocato, c'è chi ancora non sa cosa fare, come Federica Lai, attirata dai corsi di Scienze politiche o da quelli di lingue, «che offrono più sbocchi». Ma c'è anche chi dagli incontri non ha trovato quello che sperava. «Mi ha demoralizzato», spiega Alessandra Cirame, «ci hanno detto che i posti di lavoro sono comunque scarsi». «Quello che è importante è scegliere secondo le proprie attitudini, a prescindere dagli sbocchi: se non sono portato a fare il medico è inutile che studi medicina», spiega Graziella Marceddu, responsabile dello sportello Job Placement. L'esempio non è casuale, visto che Medicina resta il sogno di molti maturandi. Sui test d'ingresso per questa facoltà è scoppiato un polverone da quando il ministro Profumo li ha anticipati a luglio, rispetto a settembre. «Non si può che organizzarsi per rispettare le norme», spiega il rettore.
I DEBITI FORMATIVI Non sarà l'unico scoglio per le future matricole. Infatti, i ragazzi arrivano all'università con molti debiti formativi, che si cercherà di colmare con il recupero nel primo trimestre, anche con modalità online «e, in caso di ulteriori difficoltà vengono affiancati da tutor», ha spiegato la direttrice della didattica Giuseppina Locci.
Mario Gottardi
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 33 - Edizione NU)
Sassari
L'Università: no a Ingegneria
 
Ingegneria informatica a Sassari non si farà. Il Senato accademico e il consiglio di amministrazione dell'Università hanno deciso di bocciare la nuova facoltà, che sarebbe stata aperta soltanto per il corso di laurea triennale, senza la possibilità quindi della laurea specialistica: altri due anni fondamentali, che consegnerebbero allo studente una laurea spendibile da subito sul mercato del lavoro. La decisione era nell'aria: la domanda sarebbe importante, in un settore sempre più in espansione, come quello dell'informatica, con competenze sempre più richieste all'esterno. La sensazione è che il Senato avrebbe potuto decidere altrimenti nel caso della possibilità di laurea specialistica. Per l'Università di Sassari e per i suoi studenti è un treno perso, almeno per ora.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
La metro, che scoperta
Studenti e lavoratori: «È puntuale ed economica»
MONSERRATO. Un quarto d'ora per arrivare in piazza Repubblica a Cagliari
 
Il rumore di freni annuncia l'arrivo della metropolitana. Sono le 10,31 di una mattina qualsiasi, una ventina di persone prende posto sui vagoni. Sul display all'esterno una scritta rossa indica una nuova corsa entro tre minuti. Puntuale, alle 10,34, parte. Nove fermate, 1 euro e 20 il costo del biglietto, appena 14 minuti per arrivare dal capolinea di piazza Repubblica a Monserrato, stazione Gottardo: per qualcuno giusto il tempo per fare qualche telefonata, per altri l'occasione per isolarsi con la musica nelle cuffie, leggere qualche pagina di un libro o dare un'occhiata ai giornali.
STUDENTI È così per Elisa Lecca, studentessa, di ritorno dall'università. «Mi scusi, non sentivo, avevo la musica nelle orecchie». Come funziona la metro? «Ah, benissimo. Io la prendo quasi ogni giorno, alle 7,30, dal capolinea di Gottardo. Sempre puntuale. Alle 8,30 sono già in facoltà, in viale Fra Ignazio». Sulla metro la vita scorre “underground”, ma con la luce naturale: i vagoni sono illuminati da ampi finestroni, e dentro ogni carrozza c'è uno spazio riservato per due biciclette. «Segno dei tempi che cambiano», afferma Manila Piras, casalinga, «prima quel vano era destinato a tre poltrone». Se non proprio un salotto, un ambiente comunque confortevole. «Se la metro collegasse anche Quartu, Dolianova, Settimo San Pietro, la prenderei spesso e volentieri», racconta Manuela Liciardi Macì. «Ancora preferisco spostarmi da Selargius in auto, perché mi dà maggiore garanzie sulla puntualità», aggiunge.
BIGLIETTO UNICO Con un abbonamento mensile di 30 euro, che consente di salire anche sui bus del Ctm, Vanessa Corpino, avvocato praticante, è una habitué: «Salgo a Caracalla, a Pirri, e scendo a Repubblica per andare in tribunale. Se perdo una corsa, tempo 5-7 minuti ne arriva un'altra». «Pochi lo sanno, ma i 30 euro si possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi», aggiunge Giovanna Carta, «ormai l'automobile non la utilizzo quasi più. Non è conveniente: spendevo 20 euro per la benzina ogni 5 giorni, con l'abbonamento mi sposto ovunque, risparmio e non ho lo stress per il parcheggio».
SUL TRENO Luca Orrù, ingegnere di Quartu, i conti li ha fatti bene: «Utilizzo la metro da 6 mesi, prima andavo a lavoro, a Cagliari, in auto. Sa quanto risparmio? Circa 60 euro alla settimana», dice, «e poi è comoda, pulita e affidabile». Alle 10,48 l'arrivo a Gottardo. Zaino in spalla, sale Salvatore Zuddas, funzionario di banca. «Costasse un po' meno il biglietto, la prenderei anche nel fine settimana con mia moglie». La metropolitana, in qualche caso, influenza anche la scelta della propria abitazione. «Da poco siamo andati a vivere a Monserrato, abbiamo acquistato un appartamento vicino alla fermata», dice Ignazio Carta. Sono già le 11,05. I freni annunciano il ritorno in piazza Repubblica. Tre minuti e si parte per un'altra corsa.
Mauro Madeddu
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
UNIVERSITA’
Ecco dove iscriversi per trovare un lavoro
Le giornate di orientamento con docenti, tutor e professionisti alla cittadella di Monserrato
di Alessandra Sallemi
 
CAGLIARI Il rettore dell’università di Cagliari non si stanca di ripetere che spingere i ragazzi verso una preparazione culturale e professionale approfondita è l’investimento familiare e sociale vincente in questi oscuri tempi di crisi. L’università fa la sua parte in vari modi, due sopra tutti: mettere gli studenti delle scuole superiori che rivelano una preparazione inadeguata nella condizione di colmare le lacune e quindi di inserirsi senza traumi nei corsi universitari; aggiornare costantemente i corsi sulle esigenze del mondo del lavoro. C’è anche una terza azione che sta crescendo di intensità: quella di migliorare le formule per sostenere gli studenti che provengono da famiglie economicamente disagiate. Il nuovo passo che l’ateneo quest’anno ha intenzione di compiere sarà “tasse zero” per gli studenti delle scuole superiori che si diplomano col massimo dei voti (già sono 5039 gli studenti esonerati).Naturalmente si continuerà con le agevolazioni agli studenti meritevoli in difficoltà economica perché figli di disoccupati e di cassintegrati. Questo e altro ha spiegato ieri il rettore Giovanni Melis alla conferenza stampa sulla dodicesima elezione delle giornate dedicate all’orientamento per le facoltà universitarie rivolto a 12 mila studenti delle scuole superiori sarde. I ragazzi, nella quattro giorni inaugurata ieri alla cittadella universitaria di Monserrato, troveranno esponenti dell’università e i 23 tutor dell’orientamento pronti a chiarire ogni dettaglio dei corsi universitari,con protagonisti del mondo del lavoro che offriranno valutazioni sull’occupazione prossima ventura. Il rettore ieri ha spiegato: le università sono forse le uniche amministrazioni pubbliche che ricevono finanziamenti sulla base dell’effettivo rendimento e della virtuosità organizzativa, Cagliari è lanciata verso la crescita di qualità «e infatti – sottolineava il rettore – questo è uno dei 12 atenei italiani in cui partirà il progetto per sperimentare il valore aggiunto dato dalla preparazione acquisita». Le giornate dell’orientamento servono per indirizzare in modo adeguato alle aspettative la scelta universitaria degli studenti: «In passato c’erano i boom di iscrizioni prima a giurisprudenza, poi a psicologia ecc. nel mito di trovare tutti lavoro in determinati settori... invece ora si segnala costantemente quali sono le aree dove si incontrano meno difficoltà per trovare e mantenere il lavoro». L’ateneo segue con attenzione i test on line che gli studenti compilano sulla qualità della didattica. Una risposta ai problemi logistici segnalati dagli studenti (la dispersione tra i vecchi edifici urbani) è in arrivo con l’apertura del nuovo blocco in cui confluiranno geologia e biologia. Si va avanti con l’internazionalizzazione, aumentano i corsi in lingua inglese e ed è in costante crescita la presenza dei visiting professor. L’altra segnalazione di criticità che arriva dai test riguarda la preparazione scolastica con la quale si giunge all’università. Giuseppina Locci dirigente per la didattica ha spiegato che si sta lavorando dal 2011 con i docenti delle superiori per colmare nell’ultimo anno le lacune dei ragazzi in funzione dell’università e sono stati potenziati i corsi di riallineamento. In 3 anni ecco i primi risultati: corsi seguiti con regolarità, aumento degli studenti con premialità, triplicato il numero delle matricole.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Ed_Cagliari
Tuvixeddu, il pm chiede 4 condanne
Cagliari, l’ex sovrintendente archeologico accusato di falso e abuso d’ufficio: avrebbe spostato i confini dei vincoli
di Mauro Lissia
 
CAGLIARI Il sovrintendente archeologico Vincenzo Santoni li assecondava, spostando in base alle esigenze immobiliari i confini del vincolo destinato a difendere dal cemento l’area storica di Tuvixeddu. Poi i lavori sull’area sepolcrale, stravolti rispetto al progetto originario, le tombe attraversate e in parte coperte da muraglie e piramidi di cemento e pietre. Convinto che attorno alla necropoli punica più importante del mondo si sia giocata una partita truccata, il pm Daniele Caria ha chiesto al tribunale la condanna a due anni di reclusione per l’ex sovrintendente archeologico Vincenzo Santoni accusato di falso e abuso d’ufficio, un anno e mezzo per l’ex archeologa ministeriale Donatella Salvi imputata di falso e per l’ex dirigente dell’edilizia privata comunale Paolo Zoccheddu, che risponde di danneggiamento come l’ingegnere del servizio pianificazione del territorio Giancarlo Manis, per il quale la richiesta è di un anno. Per il pm devono uscire assolti dal processo il costruttore Raimondo Cocco, che ha beneficiato anche della prescrizione per una delle accuse, e il direttore dei lavori Fabio Angius per non aver commesso il fatto. Tre i filoni d’inchiesta che si sono intrecciati sul colle dei Punici, il pm Caria li ha trattati separatamente nelle tre ore e mezzo di una requisitoria magistrale, servendosi di mappe e immagini proiettate su uno schermo sistemato davanti al tribunale, presieduto da Mauro Grandesso. Il palazzo Cocco. Secondo l’accusa il sovrintendente Santoni ha modificato il vincolo sull’area ai piedi di Tuvixeddu, in viale Sant’Avendrace, la sola rimasta salva dall’edificazione, per garantire all’impresa Cocco la costruzione di un palazzo di cinque piani a due passi dalla tomba punica della Spiga e dei Pesci: «Su quella superficie, ceduta dal Comune al privato, c’era un vincolo diretto fin dal 1991 - ha sostenuto il pm - e Santoni l’ha trasformato in indiretto». La conseguenza è stata l’apertura del cantiere, una tomba distrutta e un’altra murata: «Come se la priorità - ha detto Caria - fossero gli interessi del privato rispetto alla conservazione del bene culturale». Sarà l’amministrazione regionale guidata da Renato Soru a sanare il disastro in corso, offrendo al costruttore un’area alternativa dove mettere in piedi il palazzo. Il rustico sotto il colle verrà demolito dal proprietario nel 2008 e la «porta» su Tuvixeddu ritornerà alle condizioni dell’origine. I gabbioni. L’amministrazione comunale condotta da Emilio Floris voleva circoscrivere l’area archeologica di Tuvixeddu per trasformarla in un parco pubblico, ma per l’accusa il progetto esecutivo «è stato stravolto». Al posto di strutture leggere, in legno e vegetali, per una scelta che l’accusa attribuisce al dirigente Paolo Zoccheddu e al tecnico Giancarlo Manis il Comune ha costruito 398 metri di enormi gabbioni-fioriera, che sarebbero stati 894 se i forestali del commissario Fabrizio Madeddu non fossero intervenuti e la Procura non avesse messo il cantiere sotto sequestro. «La gran parte delle opere - ha spiegato il pm - non era presente nel progetto e questi gabbioni impressionanti, inamovibili, non seguono il perimetro dell’area archeologica, ma sono stati sistemati a casaccio. Ne risulta anche uno extra, che nel progetto non esisteva. Così come le piramidi: non erano previste. Non c’è alcun legame tra queste strutture e la futura fruizione del parco, anche in questo caso le ragioni dell’edilizia prevalgono su quelle del bene culturale». E Santoni? «In questo caso non c’è prova che sapesse, è stata la Salvi - ha affermato il magistrato - a consentire l’esecuzione di lavori difformi dal progetto approvato». La commissione. Quando la giunta Soru nomina una commissione per il paesaggio e annuncia il vincolo per notevole interesse pubblico per fermare il piano immobiliare di Nuova Iniziative Coimpresa del gruppo Cualbu, il sovrintendente Santoni viene chiamato a farne parte ed è il solo a opporsi all’imposizione dei nuovi livelli di tutela della necropoli. Santoni - ha spiegato Caria - nega che dal 2000, quand’erano stati firmati gli accordi di programma per il piano Coimpresa, si fossero registrati nuovi ritrovamenti di tombe fuori dai confini del vincolo: «Invece sono stati più di mille – ha sostenuto il pm - sia nel vincolo diretto che all’esterno». Santoni non lo sapeva? «Lo sapeva e lo sapeva bene anche la Salvi» ha detto Caria, mostrando sullo schermo immagini e testi di uno studio elaborato dalla sovrintendenza tra il 2003 e il 2006 insieme agli studenti del liceo Siotto: compare la Salvi che mostra ai ragazzi tombe puniche «scavate nel 2004 – ha insistito Caria - ampiamente censite, con tanto di corredi funebri, in un’area priva di vincolo». Quindi le «nuove» tombe c’erano e dichiararlo era fondamentale per giustificare il nuovo vincolo che la giunta Soru voleva imporre, una tutela rigorosa e vasta della quale ad aprile del 2011 il Consiglio di Stato ha confermato definitivamente la legittimità. Ma perché Santoni era così «omertoso e ostile» all’imposizione del nuovo vincolo, lui che faceva il sovrintendente archeologico? «Perché la figlia ingegnere aveva firmato un progetto per tre palazzi per conto di Coimpresa – ha spiegato il pm - e per quello Santoni doveva obbligatoriamente astenersi dai lavori della commissione, ma non l’ha fatto». Qui, per il pm, starebbe l’abuso d’ufficio. Il 13 marzo parleranno i difensori, poi la sentenza.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Ed_Cagliari
RICERCA SCIENTIFICA
Energia pulita dal metanolo
L’ateneo di Sassari coinvolto in studi sull’estrazione dell’idrogeno
 
SASSARI Potrebbe addirittura portare a una “economia del metanolo” lo studio coordinato dall’università di Rostock descritto su Nature. Il gruppo di ricercatori, di cui fanno parte anche gli italiani Elisabetta Alberico e Serafino Gladiali, rispettivamente del Cnr e dell’Università di Sassari, ha trovato il modo di produrre idrogeno a partire da questo alcol a basse temperature, aprendo così la strada a celle a combustibile più sicure e facili da maneggiare e trasportare. La reazione sviluppata dai ricercatori passa per un nuovo catalizzatore al rutenio, che riesce ad abbassare la temperatura a cui avviene la trasformazione del metanolo in idrogeno e CO2 a pressione ambiente da 200 a 65 gradi. Una volta sviluppato, l’idrogeno può essere trasformato in elettricità grazie a una cella a combustibile tradizionale, ma mentre ad alte temperature l’efficienza della conversione è del 40 per cento in questo caso è molto più alta: «Questo sistema – spiegano gli autori – potrebbe essere usato per combinare i vantaggi del metanolo come trasportatore dell’idrogeno e quelli delle celle a combustibile per l’efficienza nella produzione di energia». L’importanza della scoperta è sottolineata da un articolo di accompagnamento, intitolato appunto “Un passo verso un’economia del metanolo”: «Il metanolo è ricco di idrogeno – scrive Douglas Stephan dell’università di Toronto – e poiché è liquido a temperatura ambiente può essere distribuito facilmente attraverso le infrastrutture esistenti. Lo sviluppo di un metodo sicuro per estrarre l’idrogeno è però un passo cruciale per il successo di questa strategia».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Ed_Cagliari
«Nel Sulcis soldi solo a idee convincenti»
Il ministro Barca presenta il bando internazionale: in una settimana già 1.397 iscrizioni
di Giuseppe Centore
 
CAGLIARI «Le istituzioni, locali e nazionali hanno favorito per decenni la nascita di imprese nei territori più poveri, solo perché c’erano i fondi a disposizione: si realizzava di tutto, senza alcuna logica. Adesso rovesciamo la prospettiva: per il Sulcis cerchiamo idee, non progetti, e lanciamo un bando internazionale. Se ci convincono le finanzieremo, in maniera trasparente e condivisa». Fabrizio Barca, fine economista e ancora per poche settimane ministro della Coesione, è arrivato ieri in Regione per presentare www.99ideas.it, il sito dove sono inseriti i tre bandi speciali che il governo ha lanciato per sperimentare (ma per noi, altrove è pratica quotidiana) un nuovo modo di pensare lo sviluppo. Oltre al Sulcis, i bandi riguardano Pompei e Reggio Calabria: tre aree calde, ma nessuna estesa e complessa come la nostra. Barca, con i sindaci, la Provincia, e l’amministratore di Invitalia (l’ente pubblico incaricato di seguire il bando) Domenico Arcuri è stato ricevuto da Cappellacci e dall’assessore Zedda. Con loro si è testato il percorso compiuto e quello da fare per aprire i cantieri nel “nuovo” Sulcis. A disposizione, complessivamente ci sono 581 milioni di euro, somma cresciuta di 130 milioni dopo che il Parlamento ha accettato la richiesta dei deputati sardi Pd di dedicare al Sulcis la parte non ancora usata della somma che Alcoa ha restituito al sistema elettrico nazionale. «Ma per questo territorio – ha detto il presidente della Provincia Cherchi – sono in arrivo anche altri strumenti, come la zona franca per le piccole e medie imprese che ogni tre anni per i prossimi 14 consentirà la riduzione delle tasse al massimo per 200mila euro per ogni azienda». «Spero che entro l’estate i decreti attuativi – ha detto Barca – siano pronti, ma noi non vogliamo offrire illusioni. Ogni passo, ogni decisione sarà pubblica e concordata con gli enti locali». Il ministro cita i passi compiuti sul depuratore di Sant’Antioco, sulla strada per Giba, sulle bonifiche del rio San Giorgio dall’ultima riunione a oggi, «non è che aspettiamo le idee da fuori per realizzare quanto concordato; facciamo i passi giusti, senza fretta e senza illusioni». Il bando, entrato in rete da un settimana, ha raccolto già 1397 iscrizioni, di soggetti, di cui un terzo residenti in Sardegna. Rimarrà in rete due mesi e poi si tireranno le somme. «Serve a stimolare idee, non progetti, e per adesso alla loro realizzazione destineremo 55 milioni. Naturalmente – ha concluso Barca – tutte le idee saranno pubblicate e valutate da una commissione che farà una graduatoria a cui seguirà la premiazione. È l’idea che deve convincerci non i progetti». Il bando illustra anche nel dettaglio punti di forza e debolezza del territorio, e spiega perché è necessario, dopo la crisi della grande industria primaria, e prima ancora del polo minerario, un nuovo futuro per una delle aree più povere del paese. Soddisfatto sia del metodo che dell’impegno del ministro Barca il presidente della Regione Cappellacci che parla di lavoro positivo e fruttuoso, «sarebbe stato bello se tutti i colleghi di Barca avessero avuto la sua stessa sensibilità...». Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore all’industria Zedda. Chi non la pensa così è invece il deputato Pdl Pili che in serata ha ingaggiato un duello a colpi di comunicati con la giunta e con il capogruppo Pdl in Consiglio Pittalis. «Questo piano è un imbroglio».
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Ed_Cagliari
tirocini
Premio Ichnusa, universitari coinvolti nel marketing
 
CAGLIARI Prende il via la V° edizione del "Premio Ichnusa", la competizione che offre agli studenti dell'Università la possibilità di misurarsi nella realizzazione di un progetto di marketing e aggiudicarsi uno stage retribuito di 6 mesi all'interno del team marketing Ichnusa. Articolato in diverse fasi, il progetto coinvolgerà gli studenti attraverso un seminario preliminare della durata di 3 giorni finalizzato al conseguimento di 3 crediti formativi. Nel corso di una tre giorni a stretto contatto con il team Ichnusa, che metterà a disposizione tutta la propria competenza ed esperienza, gli studenti avranno l'opportunità di approfondire, con esempi e case histories concrete, la realtà aziendale e le strategie di marketing implementate a supporto dello storico brand. Terminato il seminario, gli studenti riceveranno le informazioni per mettere in pratica le nozioni teoriche acquisite e cimentarsi, divisi in gruppi, nell'elaborazione di un progetto che invoglia i ragazzi ad individuare strumenti di contatto originali e creativi. Il vincitore sarà individuato ad aprile.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 49 - Ed_Cagliari
La Provincia studia ancora una volta il suo sistema portuale
Affidato uno studio di fattibilità per i possibili interventi di rilancio al dipartimento di Architettura dell’Università
di Enrico Cambedda
 
CARBONIA Lo sviluppo del territorio passa anche attraverso un’efficiente sistema portuale. La Provincia di Carbonia Iglesias ha voluto avviare un’iniziativa per individuare eventuali interventi di rilancio di queste infrastrutture, affidando uno studio di fattibilità al Dipartimento di Architettura dell’Università di Cagliari. Nei giorni scorsi la Giunta ha preso atto della versione finale di un ambizioso programma di riassetto e razionalizzazione del sistema portuale del Sulcis. E’ una tappa importante che è stata preceduta da una serie di intese ed accordi che hanno coinvolto, oltre all’Università, la stessa Provincia ed i comuni di S. Antioco, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Masainas, S. Anna Arresi, San Giovanni Suergiu, Giba, Buggerru, Gonnesa e Portoscuso. Lo studio di fattibilità, realizzato dal Dipartimento di Architettura, s’è svolto in due fasi. Nella prima sono stati presentati gli elementi dello studio di fattibilità economico finanziaria, quelli per i trasporti marittimi, una relazione sul sistema dei beni culturali ed il layout portuale di S. Antioco, Portovesme, Carloforte e Calasetta. Lo studio definitivo è stato completato a fine anno, anche sulla base delle indicazioni provenienti dal territorio. Ora, tutte le proposte e le soluzioni per il riassetto e la razionalizzazione del sistema portuale sono confluite nel Piano Sulcis. Invitalia ha già pubblicato il bando per l’acquisizione di idee per il rilancio del territorio. Ora dallo studio del Dipartimento di Architettura sono emersi elementi che garantiscono la fattibilità del progetto. Gli interventi non riguarderanno solo il recupero e il rilancio delle strutture portuali ma anche le aree di riferimento. Non solo sono stati analizzati gli aspetti economici e le prospettive di sviluppo ma anche la compatibilità ambientale delle opere. Sotto la lente d’ingrandimento di uno studio di grande spessore scientifico sono finiti non solo i porti più grandi , interessati a consistenti volumi di traffico turistico, industriale e commerciale, ma anche i vecchi approdi minerari e la cosiddetta portualità minore, riservata soprattutto alla piccola pesca. Lo sviluppo proposto è quello integrato di sistema. Esiste una sostenibilità finanziaria delle opere previste ed è stata verificata la convenienza economica e sociale degli stessi. Di particolare rilievo quella parte dello studio che esamina la domanda potenziale sulla base dei consumi per settori di mercato e l’analisi del sistema di concorrenza.
 

10 – SardegnaQuotidiano
Pagina 14 – Cagliari
Rettorato «Tagli esagerati più rispetto per lo studio»
 
Sessanta milioni della Regione che mancano all’appello, sommati ai pesanti tagli da Roma: soldi in meno per l’Università che rischiano di fare crollare tutto il sistema. «Il rischio è il collasso totale. Con la conferenza dei rettori abbiamo chiesto al nuovo premier più attenzione per lo studio. Viviamo in una società della conoscenza, capacità di ricerca e innovazione premiano sempre. La cultura serve ancora per garantirsi un futuro». Il Magnifico Giovanni Melis parla poco dopo la presentazione delle Giornate di orientamento –da ieri e fino a sabato in Cittadella universitaria di Monserrato.
I trasferimenti economici dalla Regione non arrivano, e da Roma sembra arrivino solo tagli…
«Stanno tagliando tantissimo, ci sono addirittura contrazioni di corsi del venti per cento. La media dei laureati nell’Isola è del 12 per cento: siamo primi nel mezzogiorno, in ritardo sul nord Italia, con una distanza abissale rispetto all’Europa. Ora è il momento per investire, per migliorare la qualità dell’Ateneo. Abbiamo mantenuto invariato il numero delle immatricolazioni e negli ultimi tre anni si sono laureati 15mila studenti. Sono crollati i fondi per il diritto allo studio, abbiamo 5039 studenti esonerati dalle tasse, il 28 per cento del totale».
Magnifico, una laurea in tasca ha ancora senso, con le assunzioni ferme quasi ovunque?
I dati parlano chiaro: il futuro è incerto, ma chi studia e si laurea può ambire a una condizione sociale migliore rispetto a chi si ferma alle superiori. Sfatiamo i falsi miti: molte famiglie non investono per lo studio dei figli perché pensano sia inutile, ma sbagliano due volte. Perché non danno garanzia di una buona prospettiva per il ragazzo e perché non avrà la possibilità di scoprire mondi diversi, anche lontani. Oltre alle facoltà, un’Erasmus all’estero è utilissimo».
Cosa sta facendo e cosa farà in concreto l’Ateneo per i suoi oltre 32mila studenti?
« L’apertura internazionale: arrivano docenti dall’estero, per un periodo di visiting professor con scambi quotidiani con i ragazzi. L’offerta didattica in lingua inglese è un altro punto di forza. Massima attenzione al merito, discorso collegato con le tasse. Chi arriva col massimo punteggio dalle superiori non paga il primo anno, un universitario con un buon profitto paga meno tasse. Nel nuovo anno accademico proseguiamo la collaborazione con territori come il Sulcis, dove vivono figli con genitori cassintegrati. Per loro, zero tasse al primo anno ».
Paolo Rapeanu

Questionario e social

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