Sabato 16 febbraio 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 febbraio 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda / Economia (Pagina 17 - Edizione CA)
Visita al parco tecnologico di Pula. Ogni anno la Giunta spende 30 milioni per l’innovazione
RICERCA, IL PRIMATO DELL’ISOLA
Cappellacci: maggiore collaborazione tra imprese e Regione
 
«La Sardegna è all’avanguardia nell’innovazione». Il governatore Ugo Cappellacci, ieri in visita a Sardegna Ricerche, accompagnato dal presidente, Ketty Corona, apprezza i risultati raggiunti negli ultimi anni dai 400 ricercatori e imprenditori che operano nel parco di Pula. Ma per Cappellacci la sfida futura sarà «aumentare la collaborazione tra imprese, università, centri di ricerca e istituzioni pubbliche».
IL PRIMATO Proprio sulla ricerca, la Sardegna è la regione che, a livello nazionale, mette a disposizione più risorse proprie (circa 30 milioni di euro all’anno). «Un percorso virtuoso», osserva il governatore sardo, «che ha prodotto risultati significativi, come certificato dall’Index 2011, elaborato dal Boston Consulting Group, che ha individuato la Sardegna come la seconda regione italiana, dopo la Valle d’Aosta, per diffusione e rilevanza socio-economica di internet sulla base della qualità delle infrastrutture e dell’accesso alla rete. Un altro indicatore», aggiunge Cappellacci, «è il Regional Innovation Scoreboard 2012 (elaborato su base annuale dalla Commissione europea), che conferma la Sardegna tra le regioni europee più dinamiche nel campo dell’innovazione».
LA RETE Ma la Regione non intende fermarsi: «Per rendere più competitivo il sistema economico», spiega Cappellacci, «la Giunta considera strategico favorire la collaborazione fra imprese, università e centri di ricerca». In questo quadro, si inserisce il ruolo di Sardegna Ricerche, l’agenzia regionale per la promozione della ricerca e il trasferimento tecnologico, «che si è riavvicinata in questi ultimi anni con una nuova sensibilità al mondo delle imprese e si è fatta carico di orientare l’attenzione dei centri di ricerca isolani verso la risoluzione dei problemi aziendali concreti».
I BANDI I tre nuovi bandi di Sardegna Ricerche (Programma reti per l’innovazione, Programma azioni cluster top-down e Programma azioni cluster bottom-up) danno attuazione ad alcune linee di attività del Por Fesr Sardegna 2007-2013 che riguardano proprio la ricerca e l’innovazione. «Con il primo bando», spiega Corona, «si vuole incentivare le imprese a unirsi fra di loro per chiedere a centri di ricerca o fornitori di servizi di individuare le soluzioni scientifiche e tecnologiche più adatte a risolvere problemi comuni».
Per questi progetti, è prevista l’erogazione di un aiuto finanziario alle imprese, dell’importo massimo di 200 mila euro. «Con il secondo bando», aggiunge Corona, «l’iniziativa è in capo agli organismi di ricerca regionali affinché promuovano progetti di ricerca e sperimentazione in aree strategiche». Con il terzo bando, conclude il presidente di Sardegna Ricerche, «i settori su cui agire sono individuati a partire dalle manifestazioni di interesse dei gruppi di imprese e degli organismi di ricerca». Il budget complessivo dei tre interventi ammonta a 9 milioni di euro (3 milioni per ciascun programma).
Lanfranco Olivieri
 
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda / Libri in Sardegna (Pagina 45 - Edizione CA)
IL CARDINALE SARDO
Riscoperta di Amat di San Filippo
 
Un "grande sconosciuto" dell’Ottocento italiano. Di Luigi Amat di San Filippo, cardinale a 41 anni, uno dei protagonisti della storia risorgimentale, per le decisioni politiche e diplomatiche prese nella sua intensa attività di governo nello Stato Pontificio, non era stata ancora pubblicata una biografia completa. Una lacuna che viene colmata dall’Associazione culturale "Giorgio Asproni" che, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha promosso la pubblicazione del volume “Lealtà ecclesiastica e politica unitaria. Luigi Amat di San Filippo: vita e politica di un cardinale di Pio IX”, «doveroso omaggio ad una figura ingiustamente consegnata all’oblio», dice Idimo Corte, presidente della Asproni.
A Francesco Amat di San Filippo i docenti dell’università di Cagliari, Marco Pignotti e Nicola Gabriele, hanno dedicato un inedito lavoro in cui tratteggiano le peculiarità di questa personalità così complessa e articolata. Il nostro cardinale, scrive Cosimo Ceccuti nella prefazione al volume, «è solo un primo esempio di un uomo di Chiesa che affronta molte personali vicissitudini prima di assumere prestigiosi incarichi a livello diplomatico e politico, fino a svolgere un ruolo di grande importanza nella galassia cattolica del 1848».
LA VITA "Emigrante di lusso", Luigi Amat nasce a Sinnai nel 1796 e dopo una rigorosa formazione intraprende la carriera ecclesiastica, classico prototipo - purtroppo di immutata attualità - di sardo che esporta fuori dai confini regionali ingegno e intelligenza. La sua è una carriera fulminante. Neanche trentenne è già Nunzio apostolico presso la corte di Napoli, poi viene inviato nella complessa e prestigiosa sede di Madrid prima di essere nominato cardinale da Gregorio XVI. Ma il Papa che determinerà, nel bene e nel male, il suo destino sarà Pio IX. «Amat è profondamente legato a Mastai Ferretti», scrive lo storico Marco Pignotti. «È il Papa del rinnovamento, della speranza, ma anche il Papa che presto disillude gli italiani perché diviene fiero oppositore dell’unità. Il nostro è uno dei suoi cardinali di fiducia, possiede grandi doti diplomatiche e un profondo rigore morale. Viene inviato in una zona di frontiera: Ravenna, al confine con il Lombardo-Veneto austriaco. Dove il cardinale sardo assiste, direttamente, all’intera prima Guerra d’Indipendenza, prendendo alcune decisioni coerentemente allo spirito di rinnovamento espresso da Pio IX».
RISORGIMENTO La "tempesta del dubbio" lo assale quando Pio IX cambierà idea in merito alla Guerra d’Indipendenza dichiarata da Carlo Alberto: Amat si troverà a fronteggiare una situazione insostenibile sia politicamente che moralmente. «Quale leale servitore del Pontefice» scrive ancora Pignotti, «si allinea alle nuove direttive del Papa, ma politicamente viene delegittimato». Passaggio obbligato, per il rigore morale che lo contraddistingue, saranno le sue dimissioni per non creare alcun imbarazzo alla corte pontificia. Dimissioni da legato pontificio che lo conducono verso l’isolamento e l’emarginazione lui, che durante la crisi del 1848, veniva indicato da molti come possibile Presidente del Consiglio dello Stato Pontificio.
MODERNO RELIGIOSO Colpisce, a scorrere le pagine del volume, la modernità di questo «grande sconosciuto del Risorgimento» come di tante altre figure della Chiesa cattolica. Istituzione, sottolinea ancora Pignotti, «che si mostra come un corpo indivisibile e coeso. In realtà, al suo interno convivono tante anime e tante posizioni. Amat ha rappresentato una di queste anime: quella nazionale e italiana, contro cui si è affermata l’altra corrente, quella antiunitarista. I tempi non erano ancora maturi per immaginare che il Pontefice rinunciasse al potere temporale per consentire la nascita della Nazione italiana. Il cardinal Amat, viceversa, - e qui sta la sua straordinaria modernità - è una delle punte più avanzate della gerarchia ecclesiastica romana e mantiene coerentemente e lealmente questa sua posizione fino alla fine».
La ricerca storica ci consegna un personaggio affascinante a tutto tondo, che non meritava l’oblio in cui è stato confinato, «dal quale, con questo volume, tenta di sollevarlo l’Associazione Asproni» afferma il presidente Idimo Corte, «grazie anche e soprattutto all’impegno dell’avvocato Francesco Amat, suo discendente in linea diretta, e alla passione dei due storici Nicola Gabriele e Marco PIgnotti che, con i loro saggi, hanno inquadrato al meglio lo sfondo storico di riferimento e la finissima azione politica del Cardinale».
Paolo Matta
 
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda / Libri in Sardegna (Pagina 45 - Edizione CA)
IMPRENDITORI DI SARDEGNA
 
Si sa che l’Italia è un paese povero di risorse minerarie e del sottosuolo. La sua principale ricchezza è stata da sempre del tutto immateriale, cioè si è fondata sulla grande ampiezza e vivacità dei suoi imprenditori capaci di creare un tessuto di medie e piccole imprese costantemente in grado di rinnovarsi e aggiornarsi nei processi produttivi e nei prodotti. Alcune produzioni manifatturiere ebbero inizio in Italia in epoca antica e poi furono trasformate in industria nella prima metà dell’Ottocento. Anche la Sardegna, pur seguendo strade diverse rispetto al quadro nazionale, nella sua storia recente ha avuto fervidi imprenditori che hanno creato un’élite del lavoro. Uomini per i quali la creazione dell’impresa diventa il fine unico e ultimo di un’intera vita. I loro nomi sono legati a queste imprese: miniere, industrie, trasporti, attività commerciali e agricole, hanno potuto svilupparsi e dare lavoro ad intere zone grazie proprio a quei personaggi, molti ancor oggi ricordati, ma tantissimi sconosciuti o dimenticati.
Non mancano gli studi recenti, biografie e saggi, su un filone storico sempre più stimolante e ricco di nuovi titoli. Ed ecco che le edizioni Aipsa promuovono il "Dizionario storico degli imprenditori in Sardegna" con l’obiettivo di raccogliere tutti i nomi di questi personaggi, molti venuti nell’Isola da Liguria, Campania, Piemonte, Lombardia, Veneto ed altre regioni per impiantarvi imprese e avviare affari, e poi rimasti. È uscito il primo volume, ne seguiranno altri. Autori due autorevoli studiosi: Cecilia Dau Novelli, docente dell’università di Cagliari, e Sandro Ruju esperto della realtà politica ed economica della Sardegna contemporanea. Già in questo volume ritroviamo cognomi ancor oggi noti: Birocchi (di origini piemontesi come i nipoti Fantola), i liguri Costa, i Fadda, Faggioli, Martelli, Pernis, Scanu, Signoriello e tanti altri. Scorrendo il volume si può notare come le voci che lo compongono non siano omogenee per dimensioni e per livelli di approfondimento. Alcune hanno alle spalle ampi studi già svolti, ad esempio la prima relativa alla figura poliedrica di Gavino Alivia, organizzatore del ceto imprenditoriale o il lemma su Ferdinando Cosseddu, il bolotanese che creò a Sassari una fabbrica di fiammiferi. Anche le schede più sintetiche delineano comunque i tratti essenziali di personaggi poco noti. Un’opera fondamentale.
Carlo Figari
"Dizionario storico degli imprenditori in Sardegna" (vol. I)
a cura di Cecilia Dau Novelli e Sandro Ruju
Aipsa edizioni, pagine 203, € 23
 
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda / Libri in Sardegna (Pagina 45 - Edizione CA)
CONOSCERE LE PIANTE (..)
 
L’Associazione regionale allevatori con il volume "Le piante velenose della Sardegna", edita da Delfino, prosegue l’opera di divulgazione nei confronti degli operatori del settore che ogni giorno si trovano a lavorare nelle campagne. Se le conosci, le puoi evitare, o per lo meno puoi trovare un rimedio in caso malaugurato di un disturbo causato proprio da una pianta. Gli autori sono due nomi di prestigio nel campo: Mauro Ballero, docente di Botanica Farmaceutica dell’ateneo cagliaritano e Giovanni Appendino dell’università del Piemonte Orientale, con la collaboraziobne degli esperti Francesco Lecis, Cinzia Sanna e Antonio Siotto. Il volume presenta l’elenco sistematico - pianta per pianta - delle specie autoctone tossiche della flora sarda accompagnate anche da alcune specie di paesi lontani, perché, ormai talmente diffuse sul territorio, sono da considerarsi spontaneizzate così come succede per le piante da appartamento o da giardino. Le schede indicano i principi attivi, la fioritura, l’ambiente in cui si sviluppano, la sintomatologia degli effetti velenosi e un paragrafo di curiosità storiche. Utilissimo non solo per gli addetti ai lavori.
 
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro (Pagina 22 - Edizione NU)
SANITÀ. Nella prima giornata della ricerca studi clinici e sperimentali
POMPIA ANTINFIAMMATORIA
Poprietà terapautiche nell’agrume di Siniscola
 
Ora è stagione di raccolta. Migliaia di pompie, frutto esclusivo di Siniscola, passano tra le mani dei pazienti del centro di Igiene mentale e prendono la via di Sassari. Approdano all’università. I ricercatori estraggono dalla scorza un olio essenziale con proprietà farmacologiche, super premiato a livello nazionale, frontiera promettente anche da un punto di vista economico. Poi restituiscono le pompie senza scorza a Siniscola, a disposizione delle pasticcerie per confezionare il tradizionale dolce. Questo percorso virtuoso è agganciato a un progetto di ricerca, voluto dall’università sassarese e sostenuto dalla Asl di Nuoro e dal comune di Siniscola. L’iniziativa trova ribalta nella giornata della ricerca, la prima proposta dall’Azienda sanitaria, mercoledì scorso.
LA GIORNATA In vetrina quaranta progetti, alcuni sperimentali, altri con ricadute dirette sull’assistenza. Il ventaglio è ampio: studi clinici, dei farmaci, di epidemiologia dei tumori, di genetica, sulla morte improvvisa, sulla sclerosi multipla, sulla valutazione della qualità della vita dei pazienti, sulla biobanca dell’Hospice. E poi studi sulla prevenzione degli incidenti domestici, sull’allattamento al seno, sulla depressione post-partum, sulla radioterapia, sulla radioncologia per il trattamento del dolore, sulle malattie ematologiche, le nuove tecniche d’intervento alle tonsille, senza dimenticare la presentazione del comitato etico aziendale. In mezzo c’è anche il progetto sulle proprietà terapeutiche dell’olio di pompia, seguito da cinque anni dalla ricercatrice sassarese Grazia Fenu.
LAVORAZIONE «Cercavo una pianta unica in Sardegna con proprietà medicinali, così ho trovato la pompia», spiega. In un anno l’università tratta circa 30 mila pompie, raccolte dai dieci pazienti del centro di Igiene mentale che si occupano anche della coltivazione delle piante in aree messe a disposizione dal Comune. Estrarre l’olio è impegnativo: il procedimento è a vapore. Servono cinquemila agrumi per ottenere un litro di oli.
PREMI «Dalla ricerca - spiega Grazia Fenu - sono emerse le proprietà farmacologiche della pompia: sono antinfiammatori, antibatterici e antimicotici». Dal progetto è nata un’impresa, “Start up”. Idea molto apprezzata e premiata. Tre i riconoscimenti nazionali, l’ultimo “Make a change” che incoraggia proprio il coinvolgimento dei malati. I pazienti sono partecipi dell’iniziativa e beneficiano anche dei successi. Il progetto ora si allarga a un’azienda di San Marino che si occupa di prodotti fitoterapici e cosmetici. Passo ulteriore per intercettare sul mercato la richiesta crescente dei farmaci naturali.
Marilena Orunesu
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
6 – La Nuova Sardegna / Attualità (Pagina 15 - Edizione CA)
Numero chiuso
UNIVERSITÀ, TEST ANTICIPATI A LUGLIO
 
È polemica per la decisione del ministero di anticipare a luglio i test per l’ammissione ai corsi a numero chiuso delle università. Il 23 luglio si svolgeranno quelli per accedere a Medicina e Odontoiatria, il 24 luglio per Veterinaria e il 25 per Architettura. Solo per le Professioni sanitarie il test si terrà a settembre (il 4).
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna / Sassari (Pagina 21 - Edizione SS)
UNA SPINTA PER LE AZIENDE INNOVATIVE
La Camera di Commercio mette a disposizione 13 voucher da 10mila euro per supportare le idee vincenti
 
SASSARI Ancora una volta, per il secondo anno consecutivo la Camera di commercio tende la mano alle imprese. In collaborazione con l’Università di Sassari ha presentato il bando per l’assegnazione di 13 voucher destinati alle imprese più innovative.
Otto sono destinati alle start-up, ovvero alle aziende che abbiano iniziato, a partire dal 1° gennaio 2011, un’attività basata su un’idea originale, nuova e creativa. Invece gli altri cinque sono destinati alle imprese già rodate che investono in innovazione e trasferimento tecnologico.
Sono ammessi tutti i settori: dall’agricoltura all’estrazione di minerali, dal commercio alle costruzioni, dai trasporti alla ristorazione. Sino ad arrivare alla sanità, all’istruzione, alla ricerca. Per poter partecipare bisogna compilare la domanda, completa del progetto da presentare, e dovrà essere inviata esclusivamente tramite raccomandata con avviso di ricevimento.
Per i voucher start-up si dovranno presentare dal 25 febbraio al29 marzo, mentre per i voucher innovazione dal 20 febbraio al 22 marzo. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della Camera di commercio di Sassari. Il budget previsto per ciascuna impresa sarà di 10mila euro. Si tratta di una bella boccata d’ossigeno in tempi duri per le imprese. L’anno scorso, per esempio, ad aggiudicarsi i vaucher sono state ditte semplici, che operavano anche nel ramo della ristorazione. Ma che sono riuscite a coniugare la loro attività tradizionale con una buona idea e con la spinta verso l’innovazione.
Sarà anche per un impegno come questo che la situazione a Sassari non è così nera come nel resto del Paese. Infatti Sassari si pone, insieme a Cagliari, tra le 48 province che in questi 12 mesi hanno conseguito tassi di crescita positivi.
Certo si tratta di cifre assolutamente modeste, dal momento che il nord Sardegna è al trentacinquesimo posto con un saldo positivo di 169 unità, con un più 0,30 per cento come tasso di crescita.
«Siamo tra le 30 Camere di Commercio in Italia ad avere il segno positivo, per quanto riguarda il mantenimento di attività e posti di lavoro», sottolinea Gavino Sini.
Certo, il dato va analizzato a fondo e non si presta solo a una lettura superficiale ed ottimistica. Ad esempio un terzo delle imprese ha una vita che si aggira intorno ai tre anni e la riduzione dei posti di lavoro, dal 2011 al 2012, si attesta allo 0,7 per cento, un trend più lieve di quanto ci si potesse aspettare.
Significa che le aziende, nonostante le difficoltà, stanno cercando di mantenere i propri dipendenti. In pratica si licenzia quando l’azienda chiude i battenti. E poi c’è il dato confortante che riguarda l’imprenditoria giovanile: si è registrata nell’anno appena passato l’iscrizione di nuove mille imprese con soci che hanno meno di 35 anni di età.
Ma attenzione a come si interpreta questo dato, perché non è tutto oro ciò che luccica: infatti per avere un quadro oggettivo dello stato di salute dell’imprenditoria locale, bisognerebbe avere anche un identikit delle imprese che aprono e di quelle che chiudono. Perché capita spesso che a fallire siano anche imprese storiche, radicate da decenni sul territorio, che pagano gli stipendi e il sostentamento di numerose famiglie.
E per pareggiare i conti da un punto di vista produttivo e occupazionale, occorrerebbe che sul piatto della bilancia ci siano almeno 3 o 5 nuove imprese. I numeri e le statistiche non sempre raccontano la verità. (lu.so.)
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna / Sassari (Pagina 22 - Edizione SS)
BANDO “LAV...ORA”, TUTTO DA RIFARE
LA REGIONE LO HA REVOCATO
Stop ai progetti di inclusione sociale: l’assessore De Francisci vuole tra i destinatari delle risorse non solo i Comuni ma anche le due università sarde, le cooperative e le associazioni di categoria
 
SASSARI Dopo il decreto dell’assessore regionale all’Igiene, sanità e assistenza sociale, Simona De Francisci, del 17 gennaio, che nominava un commissario ad acta per l’avvio delle procedure per la revoca dell’avviso “Lav…Ora – Progetti per l’inclusione sociale”, ora quell’avviso è stato anche formalmente revocato. Lo ha fatto – non senza una resistenza a difesa del proprio operato – il direttore del servizio Attuazione politiche sociali, comunitarie, nazionali e regionali, Caterina Corte, su “ordine” del commissario ad acta Gianluca Calabrò. Giunge all’epilogo una vicenda che ha scosso dalle fondamenta la struttura dell’assessorato regionale deputata alle politiche sociali, e che ha visto su fronti contrapposti i dirigenti il direttore generale delle Politiche sociali, Roberto Abis insieme alla stessa Caterina Corte – e l’assessore.
Oggetto del contendere l’avviso che stanziava 8,5 milioni di euro a favore degli ambiti Plus per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, pubblicato dal direttore del servizio ai primi di dicembre. Venticinque persone per ogni ambito, cento nella provincia di Sassari, seicentoventicinque nei 25 ambiti Plus della Sardegna, per 12 mesi e per una indennità di 600 euro mensili, oltre alle spese di viaggio, ad un sostegno per la conciliazione dei tempi di lavoro, ai 150 euro per ogni soggetto accolto a favore delle aziende. E le aziende che a decine avevano già presentato le proprie manifestazioni di interesse ad accogliere le persone svantaggiate, anche perché entro il 15 febbraio bisognava presentare i progetti alla Regione. Ora è tutto azzerato, in nome di quali motivazioni risulta ancora difficile da comprendere, anche se dalla lettura della determinazione di revoca dell’avviso della dottoressa Corte qualcosa si riesce a intuire. E il motivo vero del dissenso parrebbe essere stato quello dell’individuazione dei soggetti beneficiari negli ambiti Plus, secondo una impostazione che mira a privilegiare la gestione associata dei servizi, ma che evidentemente non è condivisa dall’assessore. Lo si deduce dalla nota della De Francisci del 20 dicembre, con cui si chiede la revoca dell’avviso, per un «interesse pubblico che, allo stato, non viene adeguatamente e ragionevolmente perseguito là dove si indicano come destinatari unici dei finanziamenti solo alcune amministrazioni comunali». Omettendo di dire che quelle “alcune amministrazioni comunali” sono tutti i 377 Comuni sardi, ormai e rappresentati dagli ambiti Plus. Ma evidentemente, all’assessore quella logica non piace proprio, dal momento che, già il 4 dicembre “al fine di consentire approfondimenti e valutazioni di carattere politico chiede la sospensione della pubblicazione del bando”. Poi, di nuovo, l’11 dicembre, lDe Francisci chiede la sospensione, “per le evidenti dissonanze tra i contenuti del bando e la volontà politico-programmatica”. Ancora il 12 dicembre, l’assessore invita alla revoca immediata del bando. E infine, la nota del 20 dicembre, che reitera la richiesta di revoca, e contesta il fatto che “solo alcune amministrazioni comunali” sarebbero coinvolte, mentre sostiene la De Francisci “tra i destinatari delle risorse, devono essere invece, ricompresi, ai fini di un più rapido ed efficiente utilizzo delle stesse, gli enti pubblici e privati, incluse le Università di Cagliari e Sassari, le organizzazioni e le cooperative del privato sociale, le associazioni e fondazioni di promozione sociale, nonché le associazioni datoriali e di categoria”. Nel più puro stile dei finanziamenti “a pioggia”.
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna / Agenda (Pagina 24 - Edizione SS)
Stasera
BALLO MASCHERATO DELL’UNIVERSITÀ
 
SASSARI Il Gran ballo mascherato di beneficenza dell’Università di Sassari concluderà in grande il Carnevale 2013. Stasera al Dolce Vita nella discoteca Blu Star di Ossi, a partire dalle 23, le maschere si sfideranno a colpi di allegria e originalità per aggiudicarsi i premi in palio: un week end per due al GeoVillage di Olbia alla coppia più bella, un pc tablet alla maschera più sexy, ricariche telefoniche in quantità per il miglior gruppo mascherato. Il ricavato sarà devoluto al "Centro di accoglienza per donne in difficoltà" delle suore poverelle di Sassari. È disponibile un servizio navetta Alghero-Ossi e Sassari-Ossi, andata e ritorno, che si può prenotare telefonando al numero 349/427618. La serata sarà allietata dalle musiche di dj Zeno, Arturo, BeppeSpanu, Lello Fadda e Riki.
 

 
SARDEGNA QUOTIDIANO
10 – Sardegna Quotidiano / Lavoro e Istituzioni (Pagina 9 - Edizione CA)
CAPPELLACCI TRE BANDI PER UN ECOSISTEMA DI INNOVAZIONE
LA VISITA Ieri l’incontro con Sardegna Ricerche per trovare soluzioni tecnologiche che aiutino le imprese a crescere
 
Un’ecosistema dell’innovazione. Questo l’obiettivo del presidente della Regione Ugo Cappellacci ieri in visita a Pula a Sardegna Ricerche, l’agenzia regionale per la promozione della ricerca e il trasferimento tecnologico. Ricerca orientata a nuovi prodotti e a nuovi processi industriali che possano dare uno slancio allo sviluppo dell’economia regionale. Tre bandi in programma. Il primo per incentivare le imprese a unirsi fra di loro e individuare lei soluzioni più adatte a risolvere problemi comuni. Per questi progetti è prevista l’erogazione di un aiuto finanziario alle imprese, dell’importo massimo di 200.000 euro. Con il secondo bando l’iniziativa è in capo agli organismi di ricerca regionali per la soluzione di problematiche comuni a gruppi di imprese in settori individuati come strategici dalla Giunta regionale. Con il terzo bando settori di interesse e le tematiche aggreganti sono individuati a partire dalle manifestazioni di interesse dei gruppi di imprese e degli organismi di ricerca. Il budget complessivo dei tre interventi ammonta a 9 milioni di euro (3 milioni per ciascun programma). «Una delle sfide dei prossimi anni sarà creare un “eco - sistema dell’innovazione ”, puntando su una stretta collaborazione tra imprese, università, centri di ricerca e istituzioni pubbliche», ha detto Cappellacci.
La Sardegna è la regione che, a livello nazionale, mette a disposizione più risorse proprie, circa 30 milioni di euro all’anno. «Un percorso virtuoso che ha prodotto risultati significativi ». Ma servono degli sforzi da parte di tutti. «In questi due anni di presidenza di Sardegna Ricerche ho fortemente voluto - ha spiegato Maria Paola Corona –che l’Ente si riavvicinasse alle problematiche delle imprese regionali, solo con una forte accelerazione dell’innovazione il sistema imprenditoriale sardo può uscire dalla crisi».

Questionario e social

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