Giovedì 17 gennaio 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 gennaio 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Università
Il ministro e le idee penalizzate
Giuseppe Marci
 
Solennemente parlando a Cagliari in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale, ha incitato con forza l'Università a produrre idee e progetti. A inserirsi, con competenza e dinamismo, nel nuovo che dovrà essere costruito, nel Sulcis come in altre parti dell'Isola, in luogo delle forme produttive e industriali vecchie e non più sostenibili in una logica economica produttiva. Intendiamoci, il ministro ha ragione. Poi parla bene. Sa esporre con passione le idee in cui crede e che sono giovani, moderne; di sicuro efficaci.
Il pubblico, il pubblico universitario, lo ascoltava assentendo. Come avrebbe potuto fare altrimenti, se il ministro chiedeva idee: esattamente ciò che il mondo degli studi produce? Solo che le idee, per camminare, hanno bisogno di gambe, ovvero di quegli atti amministrativi e di quei finanziamenti che chi governa, politico o tecnico che sia, non ha mai erogato in misura sufficiente e con la dovuta tempestività.
Pensavo, mentre Barca parlava, a Giovanni Lilliu, che col rigore della sua ricerca ha messo in luce un universo nuragico, un'intera reggia, a Barumini, che è diventata patrimonio dell'umanità. Nessuno potrà mai rimproverare a Giovanni Lilliu, e agli altri titani che come lui hanno operato nell'Università sarda, a Cagliari e a Sassari, di non aver studiato, di non aver elaborato idee, di non averle proposte: chiedevano di modernizzare l'agricoltura e la pastorizia, di investire sull'intelligenza dei giovani di promuovere una cultura innestata sulle radici ma sostenuta da ali capaci di volare nel presente, parlavano di attività turistica diffusa sul territorio e gestita da operatori locali preparati e aperti al nuovo.
È stata scelta, invece, la strada dell'industrializzazione, che poi ha fallito con enormi danni umani, economici e ambientali; e che deve essere sostituita con la green economy di cui tanto si parla.
Ora, come ciascuno capisce, non è che tutto ciò lo si possa imputare al ministro Barca: non sarebbe né fondato, né giusto. Certo che un po' di resipiscenza non avrebbe guastato, un piccolo mea culpa, diciamo così per continuità amministrativa, a nome e per conto dei politici e tecnici, nazionali e regionali, che le hanno sbagliate quasi tutte.
Raramente ascoltando il parere di chi aveva studiato.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
TURISMO. Franco Iseppi a Cagliari
«Sardegna indietro negli arrivi stranieri: carenze nei trasporti»
 
«La Sardegna è sotto la media degli arrivi dei turisti stranieri ed è un problema». Ad analizzare opacità e eccellenze del settore turistico dell'Isola è Franco Iseppi, presidente del Touring club italiano e professore di Teorie e tecniche di comunicazione dei media nella facoltà di Ingegneria del cinema del Politecnico di Torino, ed ex direttore generale della Rai dal 1996 al 1998. Iseppi è stato chiamato in città dal professor Paolo Congiu per tenere la lezione finale del corso di Economia aziendale.
La relazione aveva come titolo “La via italiana al turismo. Identità locali, territorio, specificità dell'offerta, aspetti economici”. Un “Bignami”, come l'ha apostrofata lo stesso relatore, in cui ha trattato la specificità del turismo italiano. Un settore che rappresenta il 3,2% del Pil italiano che con l'indotto sale al 9, e che ha molte specificità.
PECULIARITÀ ITALIANE «L'offerta turistica italiana - ha affermato Iseppi - si basa su un patrimonio culturale che nessuno ha, perché è attribuibile alla storia del nostro popolo». L'altro aspetto peculiare «è rappresentato dalle produzioni enogastronomiche: per un terzo dei turisti è questo il motivo del viaggio». Poi è nota anche la ricchezza dei paesaggi e la biodiversità: «Se fossimo stati svegli per questa avremmo fatto la stessa catalogazione che abbiamo inventato per i beni culturali, e avremmo fatto una gran cosa». Tutti fattori che porterebbero all'incremento dei turisti stranieri - ora fermi al 46,6% - e all'allungamento della stagione: «Il 51% dei turisti si concentra nei mesi estivi», ha evidenziato il presidente del Touring club.
GLOCAL In ogni caso, la via italiana al turismo è glocal: globale, perché l'Italia «ha scelto l'ambito europeo per le relazioni in ambito turistico»; locale, «per via dell'identità plurale del nostro Paese». Pregi e difetti che si riscontrano anche nell'Isola. Anche se la Sardegna ha problemi ancor più annosi. Anzi, «pre-problemi, come le infrastrutture di comunicazione», specifica Iseppi. Raggiungere l'Isola è infatti ancora un'impresa ardua e ancor di più lo è muoversi all'interno dei suoi confini.
PROBLEMI ISOLANI Venendo ai problemi veri e propri il primo è la stagionalità, che si fa sentire ancora di più che nel resto d'Italia. Per risolverli «serve un cambiamento di abitudini, ad esempio negli orari dei trasporti, nell'apertura delle scuole: Come si può prolungare una vacanza se in Lombardia la scuola apre ai primi di settembre mentre qui si è ancora nel pieno della stagione?». Dunque serve un intervento a livello centrale. Localmente invece si può incidere sulla formazione professionale, che deve essere «adeguata e molto allargata, perché senza l'elemento formativo non si può promuovere un territorio». Per questo Iseppi auspica un maggiore relazione tra università e Stato, regioni e comuni, «che ancora hanno competenze sovrapposte».
Il vero problema, conclude il presidente del Touring club, «è che questo Paese non ha mai avuto realmente una politica di sviluppo turistico». Un esempio? «Non esiste un portale nazionale sul turismo». Come invece hanno tutti i paesi d'Europa.
Mario Gottardi
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 37 - Edizione CA)
Lezioni gratuite per andare in Europa
Seminario allo Ied promosso da Elsa, Anci e Aegee
 
Quattro giornate per rendere ottanta giovani cagliaritani protagonisti del confronto sui temi dell'associazionismo, della mobilità, della cittadinanza attiva, della polis e politica. Arriva anche a Cagliari il ciclo di lezioni gratuite ideato nel progetto “Costruisci il tuo futuro: il traguardo è l'Europa”, promosso dall'Elsa Cagliari, da Aegee-Cagliari e Anci Sardegna con il finanziamento regionale. L'iniziativa, che intende favorire la partecipazione dei giovani sardi alle questioni locali, regionali, nazionali ed europee, incoraggiando la riflessione e il dialogo con le istituzioni, parte questo pomeriggio nel capoluogo e verrà replicata la prossima settimana (una scelta dovuta alle numerose richieste pervenute agli organizzatori). L'appuntamento è per le 14,30 nell'aula magna dell'Istituto Europeo di Design (in viale Trento 39), alla stessa ora mercoledì 23 gennaio nell'ex sala consiliare della Provincia di Cagliari (in via Giudice Guglielmo 46).
I destinatari del progetto sono i giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni, le associazioni giovanili, i Centri Giovani e le Consulte comunali e provinciali. Le attività si svolgeranno, sino a febbraio, nelle otto province sarde e interessano un totale di circa 500 ragazzi. È possibile partecipare compilando il modulo di iscrizione pubblicato sul sito www.costruisciiltuofuturo.it. Il progetto si concluderà ad agosto con una conferenza a cui parteciperanno i rappresentanti di tutte le realtà coinvolte. (m.va.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Stasera
Riforma del lavoro, dibattito con Treu
 
L'ex ministro del Lavoro e dei Trasporti, Tiziano Treu, stasera a Cagliari per un incontro-dibattito sulla riforma del mercato del Lavoro. L'iniziativa si deve all'Aidp Sardegna (Associazione per la Direzione del personale), presieduta da Andrea Sorgia, in collaborazione con Confindustria Sardegna Meridionale e Università nell'ambito delle attività del Master di 2° livello in “Gestione dei processi di sviluppo umano e organizzativo”. Il senatore Treu interverrà alle 17,30 nell'aula magna del Corpo aggiunto del Dipartimento di Pedagogia, psicologia, filosofia, in via Is Mirrionis 1. Oltre a lui e al presidente dell'Aidp, Andrea Sorgia, al dibattito parteciperanno Alberto Scanu (Confindustria), Giorgio Sangiorgi (direttore del master), Gianfranco Bottazzi (docente dell'ateneo cittadino) e Fernando Ferri (Saras). «La riforma del mercato del lavoro introdotta con la legge 92/2012», spiega Sorgia, «ha portato non poche innovazioni sia nelle fattispecie contrattuali che nella stessa gestione del rapporto di lavoro». (p.l.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 15 - Edizione NU)
Ortobene, sei fontane certificate
Monitoraggio curato a costo zero da due studenti di Scienze ambientali
Progetto biennale di controllo delle acque ideato in tandem da Comune e Università di Sassari
 
Sei sorgenti e annesse falde sotto la lente di ingrandimento dell'Università di Sassari, facoltà nuorese di Scienze ambientali, in convenzione con l'amministrazione comunale del capoluogo per monitorare la salubrità di quelle acque considerate spesso a torto al di sopra di ogni sospetto inquinamento. Trait d'union dell'iniziativa l'idrogeologo Francesco Murgia, presidente della commissione Ambiente, che ha presentato l'iniziativa (a costo zero per il Comune) insieme al sindaco Alessandro Bianchi, il vice Leonardo Moro, il professor Sergio Vacca dell'ateneo sassarese e Salvatore Frau, lo studente della specialistica che si occuperà di portare avanti materialmente il progetto insieme alla collega Chiara Rosnati. Obiettivo «valutare il livello di inquinamento delle risorse idriche dell'Ortobene», spiega proprio Francesco Murgia, «in un monitoraggio che non è mai stato effettuato in maniera capillare, per capire come intervenire laddove necessario. Non è nemmeno escluso che, considerata la scarsa antropizzazione degli ultimi anni, possiamo avere delle piacevoli sorprese. Magari i nuoresi potranno ricominciare a servirsi dell'acqua delle fonti naturalmente presenti in loco come storicamente facevano i loro nonni, ma questa volta con cognizione di causa».
Milianu , Sa 'e Lodè , Sa radichina , Farcana , Solotti e Borbore , queste le fontane che saranno passate al setaccio dagli esperti. Campionature ogni dieci giorni, finalizzate ad analizzare il tipo di acqua, e la qualità, rilevarne le componenti chimiche e batteriologiche, in un lavoro minuzioso sul campo che durerà almeno due anni. «Questa campionatura ci metterà in grado per esempio di verificare le oscillazioni tra l'estate, quando il Monte è molto più frequentato e l'inverno», conclude Murgia, «e alla fine avremo uno screening completo che ci consentirà di determinare concretamente l'impatto sulle falde acquifere di alcuni agglomerati come Corda cherchina , sorto abusivamente».
Il progetto, secondo il sindaco Bianchi, «è uno dei tasselli del programma di investimenti per la riqualificazione del monte Ortobene dal punto di vista naturalistico e infrastrutturale». ( fr. gu. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
I gabbioni sopra le tombe? «Ingegneria naturalistica»
Si difendono in tribunale l’ex dirigente comunale Zoccheddu e l’archeologa Salvi Il 22 febbraio si apre la discussione con le richieste del pubblico ministero Caria
 
CAGLIARI I famigerati gabbioni di metallo e pietre costruiti attorno all’area archeologica di Tuvixeddu, alcuni sopra le tombe, non sono altro che opere di «ingegneria naturalistica» e sono stati realizzati «nella convinzione che fossero pienamente conformi al progetto» e ne rispettassero «le linee essenziali»: l’ha sostenuto Paolo Zoccheddu, ex responsabile dell’edilizia pubblica del Comune, che ieri ha risposto alle domande del pm Daniele Caria e del difensore Massimo Delogu al processo in tribunale nato sui lavori illegali compiuti sul colle di Punici. Carte alla mano, il tecnico ha contestato punto per punto le accuse di danneggiamento e di violazione delle norme edilizie affermando che la scelta di costruire i gabbioni era legata all’esigenza di delimitare l’area sepolcrale con strutture «leggere», per le quali non era necessario scavare fondazioni profonde, con uno spessore che non superasse i cinquanta centimetri. Sistemati i gabbioni - chiamati nel corso degli anni anche fioriere - l’intervento prevedeva la sistemazione di «piante ed essenze». I lavori vennero però fermati bruscamente per decisione della Procura, che sequestrò il cantiere. Così sono rimasti a metà e l’attuale amministrazione comunale non è riuscita a rimuoverli per il rischio di danneggiare ulteriormente le tombe. Zoccheddu ha chiarito fra l’altro di aver chiesto e ottenuto l’accertamento di conformità per tutte le opere tra marzo 2009 e la fine del 2010. Diversa la linea difensiva di Donatella Salvi, l’archeologa della sovrintendenza difesa dall’avvocato Michele Loy: ha sostenuto di aver svolto sino in fondo il proprio compito che non era di vigilare sui lavori in corso, ma di dirigere il cantiere archeologico e gli scavi. Nessun coinvolgimento quindi - questa è la difesa - nelle scelte tecniche compiute nell’area della necropoli, gabbioni e altri manufatti di cemento. Quello della Salvi - ch è imputata di falso - era semplicemente un compito di direzione scientifica e come tale dev’essere valutato. Per la realizzazione di muraglioni difformi dal progetto attorno all'area sepolcrale di Tuvixeddu e per la costruzione di un complesso edilizio su viale Sant'Avendrace sono imputati anche l'ingegnere del servizio pianificazione del territorio Giancarlo Manis, il direttore dei lavori Fabio Angius e il costruttore Raimondo Cocco. Il processo è ormai giunto in dirittura d’arrivo, il presidente del tribunale Mauro Grandesso ha fissato per il 22 febbraio la discussione. Parlerà il pm Caria e le parti civili. Nell’udienza successiva sarà la volta dei difensori. Sono Benedetto Ballero, Massimiliano Ravenna, Pierluigi Concas, Massimo Delogu e Michele Loy. (m.l)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Ed_Oristano
Guerrieri di Mont’e Prama, a Cabras ancora polemiche
 
CABRAS L’amministrazione comunale esulta, il comitato “Guerrieri di Mont’e Prama” grida allo scandalo. Sono reazioni diametralmente opposte quelle registrate all’indomani della visita in laguna dell’assessore regionale ai beni culturali Sergio Milia, accolto con enfasi dall’amministrazione, interrogato con pazienza dagli attivisti del comitato. «A margine della riunione istituzionale», scrivono i tre portavoce del comitato, Emanuela Bilancetta, Alfonso Zaccheddu e Giovanni Minnei, l’assessore Milia ha incontrato i componenti del comitato». L’esito della chiacchierata è stato riportato dagli attivisti: «Milia ha confermato che parte delle sculture nuragiche rinvenute a Mont’e Prama saranno destinate a Cabras e parte saranno esposte al Museo archeologico nazionale di Cagliari, come previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto il 12 dicembre 2011 dal Comune, dalla Regione e dal Ministero». D’altra parte, la notizia è stata confermata anche dagli archeologi Anna Lai e Alessandro Usai, che hanno descritto la realizzazione di “due esposizioni complete”, una a Cabras e l’altra a Cagliari. Un annuncio che ha fatto saltare la mosca al naso degli attivisti del comitato: «Le affermazioni del sindaco, che ha sostenuto che il protocollo d’intesa da lui sottoscritto avrebbe assicurato il ritorno a casa di tutte le sculture, erano prive di fondamento». Poi, l’attacco a Cristiano Carrus: «Questa è una palese violazione da parte del sindaco del mandato politico ricevuto dal consiglio comunale, un abuso di potere che rende nullo e inapplicabile un protocollo firmato in un eccesso di potere». All’accusa segue una richiesta: «L’annullamento del protocollo d’intesa e l’apertura di un tavolo di contrattazioni per definire un nuovo accordo compatibile con quanto deliberato dal consiglio comunale di Cabras e dal consiglio provinciale di Oristano: la restituzione a Cabras di tutte le sculture». Il comunicato diffuso dal comitato “Guerrieri di Mont’e Prama” si conclude con una provocazione indirizzata al sindaco Carrus: «In periodo elettorale arriva la promessa per la costruzione di un museo entro il 2016. Intanto, Sassari ha ottenuto oltre 6 milioni di euro per potenziare il centro restauri di Li Punti, Cagliari ha ottenuto 4,5 milioni di euro per la costruzione di una struttura definita, forse casualmente, “La casa dei giganti” e Cabras, prima delle elezioni, riceve la promessa di una rimodulazione dei fondi Fas (gli stessi promessi a mezza Sardegna anche prima delle elezioni del 2008) per un finanziamento di un milione e 350mila euro». Insomma, la telenovela continua.(c.z.)

Questionario e social

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