Martedì 15 gennaio 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 gennaio 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Più laureati e meno fuori corso
Il rettore: «Ma nella gestione della crisi il governo ignora i giovani»
UNIVERSITÀ. Ieri l'inaugurazione dell'anno accademico. Da Roma tagli del 13% al budget dell'ateneo
 
L'università ai tempi dello spread è una vittima sacrificale delle politiche rigoriste e culturicide del governo Monti. Che taglia ovunque ma soprattutto dove non dovrebbe. Sposando, evidentemente, quel principio tremontiano - «Con la cultura non si mangia» - secondo molti poco lungimirante.
Nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico, nell'anno 392 dalla Fondazione dell'ateneo, il rettore Giovanni Melis parla da economista prima che da capo di un ateneo che ospita 31 mila tra studenti, dottorandi e specializzandi e dà lavoro a 2703 dipendenti. «I paesi europei che meglio hanno resistito alla crisi sono quelli nella cui popolazione è più alta la presenza di laureati», evidenzia il Magnifico nella sua relazione davanti al ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca e alle autorità civili e militari. «E se non si coniugano rigore di bilancio e attenzione allo sviluppo non si dà un futuro ai giovani».
Del resto se in Italia si destina all'istruzione il 4,7% del Pil contro una media Ocse del 5,8%, se nel pubblico impiego non si assume più, come nelle aziende private, se le crisi aziendali si risolvono prevalentemente con cospicue iniezioni di assistenzialismo, come si può dare futuro ai ragazzi?
PIÙ TAGLI, PIÙ LAUREATI Eppure - per contrasto - l'università di Cagliari, nonostante anche quest'anno abbia subito un taglio del 13% dei fondi ministeriali, ha migliorato le sue performance. Ad iniziare dal numero di laureati - 13 mila nel triennio - che superano di circa 2000 unità i nuovi iscritti, in leggero calo. «Li abbiamo costretti a laurearsi e molti genitori ci hanno ringraziato», scherza Melis riferendosi agli strumenti di incentivazione varati e, soprattutto, al discusso decreto sulla decadenza dei fuori corso che, «grazie a quella norma», si sono ridotti di 2300 unità mentre sono aumentati gli studenti in regola. «La premialità inizia a pagare». Non a caso nel triennio è raddoppiato il numero degli studenti che hanno avuto il rimborso parziale delle tasse in funzione dei crediti conseguiti. Inoltre 5283 studenti - il 18% dei 29.352 iscritti (gli altri sono dottorandi e specializzandi) - non pagano le tasse.
LA RICERCA In un contesto generale di depressione, insomma, l'università sforna più laureati. Vero è che solo la metà dei neo dottori trova lavoro a tre anni dalla discussione della tesi. Ma questo attiene alle scelte politiche. Ciò che l'ateneo può fare, e ha fatto, è rafforzare il rapporto con il territorio, far crescere le collaborazioni con enti ed imprese, in particolare quelle che operano nell'ambito dell'energia, dell'Information, communication tecnology, della bio-medicina, della biologia marina, dell'agroalimentare, dei beni culturali ed archeologici, del turismo, dei trasporti, del management e della funzionalità della pubblica amministrazione.
INVESTIMENTI E RICERCA Parlando della recente approvazione del piano di investimenti triennali di oltre 72 milioni di euro, il rettore aggiunge che «si accelerereranno il completamento delle facoltà scientifiche a Monserrato, che saranno pronte verosimilmente entro 15 mesi, e la realizzazione del Centro di servizi per l'alta tecnologia a supporto della ricerca».
Non solo: saranno razionalizzati i laboratori, sarà realizzata la biblioteca centrale della facoltà di Ingegneria e architettura, entrerà in funzione una foresteria per 40 persone, sarà bandito un concorso di idee per la riqualifcazione della clinica Macciotta, dove avranno sede alcuni servizi per il polo giuridico, tra cui l'archivio e la biblioteca storica.
Quanto alla ricerca scientifica, «si sono consolidate regole trasparenti ed efficaci per ripartire le risorse ai dipartimenti in funzione dei meriti» e sono «in netto aumento le borse di dottorato e gli assegni di ricerca». Inoltre nel triennio hanno preso servizio 133 nuovi ricercatori: «Abbiamo dato ai precari un primo riconoscimento dei meriti conseguiti in anni di ricerca e di collaborazione alla didattica».
L'AZIENDA MISTA Certo, polemizza Giovanni Melis riferendosi ai criteri di ripartizione dei fondi, «saremmo avvantaggiati se anziché concentrarci su molte aree potessimo dedicarci a poche, come fanno i politecnici». Insomma: non si possono utilizzare gli stessi criteri per realtà profondamente differenti sul fronte dell'organizzazione didattica (peraltro i corsi di laurea sono stati ridotti da 90 a 75) e per contesto geografico e socio-economico. Ma le frecciate maggiori il rettore le riserva sull'azienda mista: «Siamo tra i pochi atenei in Italia a non avere alcun peso nella gestione», ribadisce, prima di ricordare - nel caso ce ne fosse bisogno - che «paghiamo 290 infermieri che fanno solo attività sanitaria». E questo perché «i rapporti con Consiglio e Giunta regionali suono buoni in tutti i campi fuorché sul fronte sanitario».
Fabio Manca
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
«Imu più bassa se si affitta a studenti»
La proposta del Magnifico al Comune
 
«Alla città di Cagliari chiediamo una maggiore attenzione all'ospitalità verso gli studenti, la cui presenza è un valore sociale ed economico. Considerato l'elevato numero di abitazioni non utilizzate, con una specifica iniziativa nella gestione dell'Imu il Comune potrebbe concorrere ad ampliare la disponibilità di alloggi per gli studenti e, soprattutto, a calmierare i canoni di locazione». Nella conferenza stampa che ha preceduto l'inaugurazione dell'anno giudiziario, il rettore Giovanni Melis ha riservato un capitolo al governo della città dove, peraltro, l'università è rappresentata da Paola Piras (vicesindaco e assessore agli Affari generali) e Mauro Coni (Trasporti e Traffico). «Tra noi e il Comune c'è ancora distanza, chiediamo più attenzione agli studenti», ha detto il Magnifico, sottolineando di aver parlato «solo informalmente» dell'argomento alloggi con esponenti della Giunta. Un problema serio, giacché, ha evidenziato, circa 2000 studenti che hanno titolo a ottenere un alloggio o una borsa di studio dall'Ersu non ottengono risposte perché «i servizi dell'Ersu sono inadeguati».
Col Comune, Melis vorrebbe affrontare e risolvere anche il problema dell'apertura dell'Orto botanico nel fine settimana. «Ci davano un contributo ma era molto inferiore alle spese che sostenevamo, occorre trovare un'altra soluzione». (f.ma.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Spesa dei fondi Ue, l'Isola è terza
Il ministro Barca: «La Sardegna in linea con il nord Italia»
 
La Sardegna è terza in Italia per capacità di spesa dei fondi europei dopo l'Emilia Romagna e la Provincia autonoma di Trento. Ieri a Cagliari, prima all'Università e poi a Villa Devoto, a sottolineare questa performance è stato il ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca. L'esponente del governo Monti ha annunciato entro la fine del mese i bandi preliminari del Piano infrastrutturale per il Sulcis e un nuovo patto per garantire il completamento degli interventi sulla Sassari-Olbia dopo la scadenza della gestione commissariale che - comunque - ha permesso di appaltare tutti i lotti della nuova strada.
LA SPESA COMUNITARIA «La Sardegna è riuscita a invertire la rotta rispetto al passato grazie a un lavoro che ormai dura da anni», ha detto il governatore Ugo Cappellacci: «È stata raggiunta una percentuale di spesa vicina al 50 per cento, circa 680 milioni, della dotazione dei fondi Ue, ricomprendendo anche investimenti sull'innovazione». L'assessore al Lavoro Antonello Liori ha ricordato che, per interventi sull'occupazione e sul microcredito, «nell'ambito del Fondo sociale europeo, abbiamo confermato e superato il target di spesa obbligatorio, che per dicembre era di 391 milioni di euro (53,7%), mentre la spesa certificata è stata di oltre 398 milioni (54,6%)». Il ministro Barca ha ribadito che si tratta «di un bel risultato», che pone la Sardegna «in linea con le Regioni più produttive del Nord».
IL VERTICE All'Ateneo, per l'inaugurazione dell'anno accademico, Barca ha ricordato che sul Piano Sulcis le idee del mondo universitario, in una logica di rilancio dell'economia, sono essenziali. Al termine del vertice con Cappellacci, nel pomeriggio, ha poi ricordato che, dopo il bando preliminare internazionale a fine mese, a febbraio dovrebbe esserci il bando definitivo: «Lavoreremo molto sul Sulcis per permettere, entro aprile, di dare gambe alle prime idee. Ed è giusto che rimangano i vincoli nel territorio finché non ci sarà un'idea concreta». Fin qui il Piano Sulcis, che per il ministro rappresenta comunque «un'opportunità da non perdere, anche perché lo Stato effettuerà le bonifiche ma saranno i privati a dover scommettere su una riqualificazione che può e deve rilanciare quell'area». Barca è quindi tornato sull'argomento delle risorse europee e sulla programmazione dei fondi tra il 2014 e il 2020: «Sono interventi nel lungo periodo che però devono essere pianificati con attenzione per dare prospettive alle nuove generazioni, creando opportunità di lavoro e impresa».
IL GOVERNATORE Cappellacci sottolinea invece la difficoltà del rapporto Sardegna-Stato, «più volte messo a dura prova da decisioni» che non sono state in linea con gli interessi dell'Isola. «In questo caso notiamo un'attenzione che fa ben sperare».
Lorenzo Piras
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Santa Lucia, mancano i fondi
L'originaria chiesetta seicentesca fu demolita nel 1943
MARINA. Gli scavi archeologici iniziati nel 2011. Cadinu: Comune e Regione ci aiutino
 
Ci sono voluti quasi dieci anni per avviare il cantiere archeologico della seicentesca chiesetta di Santa Lucia, nella Marina, tra via Sardegna e via Napoli. Grazie alla sensibilità dell'architetto e docente universitario Marco Cadinu, nel 2011 sono iniziati i lavori di scavo e recupero del sito. «È un progetto concepito nel 2003, dopo due anni ho avuto le prime risposte dal Comune con la pedonalizzazione dell'area. Nel 2007 gli interventi concreti con la demolizione dei muri che sigillavano i ruderi. Infine, nel 2011 abbiamo avviato gli scavi in sinergia col dipartimento di archeologia dell'Università di Cagliari».
LA STORIA La chiesa era stata demolita nel dopoguerra a causa di uno squarcio nella cupola, che avrebbe potuto essere risistemato, causato dai bombardamenti del '43. In realtà si voleva ottenere un finanziamento nazionale per le ricostruzioni di chiese parrocchiali distrutte dalla guerra. L'impianto seicentesco poggerebbe su una struttura ben più antica: l'originaria Santa Lucia del 1119 sorta un secolo prima della fondazione pisana di Castello, nella “Bagnaria”, il quartiere del porto dei mercanti, concessa in quegli anni ai monaci di San Vittore di Marsiglia insediatisi a San Saturnino. Lo scavo è finanziato dalla fondazione Banco di Sardegna, col prezioso contributo della parrocchia di Sant'Eulalia, proprietaria dell'area; della Soprintendenza per i Beni Culturali di Cagliari e Oristano; del Comune e dell'Università di Cagliari. Lo studio scientifico è condotto dalle archeologhe Rossana Martorelli (Università di Cagliari) e Donatella Mureddu (Soprintendenza). In pochi mesi di incessante attività sono riaffiorate le antiche vestigia della chiesetta, marmi, resti di pavimentazioni, un pozzo, la cripta e sepolture ancora intatte, piccoli crocifissi e medaglie devozionali.
I PROGETTI Aperitivi culturali, visite guidate, la creazione di un sito internet sempre aggiornato (santaluciacagliari.it) sono solo alcune delle iniziative già intraprese. È attivo anche un servizio gratuito di guide audio in cinque lingue. Ora si spera di ottenere un nuovo finanziamento per completare il restauro. «Stiamo rinnovando le autorizzazioni per riprendere gli scavi, per ultimare il progetto basterebbe anche solo un anno. Aspettiamo un interesse concreto anche da parte della Regione e del Comune che al momento si è occupato di recintare il sito».
Valentina Caruso
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Oristano e Planargia (Pagina 18 - Edizione OR)
Edilizia a rischio
Sì della Regione al tavolo tecnico
BOSA. Vincoli contestati
 
Piano di assetto idrogeologico e piano stralcio per le fasce fluviali: dall'incontro di ieri fra operatori, tecnici ed amministratori nasce il Comitato per una revisione dei vincoli totali gravanti sul territorio comunale. Nel fallimento finora totale del livello strettamente politico, con l'Autorità di distretto che nega valore agli studi dei tecnici incaricati dal Comune di Bosa di proporre una revisione dei vincoli e perfino a quelli dell'Università di Cagliari, il modello che si sviluppa in ambito locale è quello della protesta stile ospedale: la mobilitazione totale di un settore in crisi, quello edile, costretto nella palude da vincoli mai così gravosi.
Limitazioni, s'è detto anche nell'incontro di ieri convocato dal sindaco, che non tengono conto del Piano urbanistico comunale, delle opere realizzate per la protezione della città (diga, sistemi di allarme e molo frangiflutti alla foce del fiume Temo). Ma, soprattutto, ciò che è emerso ieri è la necessità di un Comitato cittadino che faccia capire all'Adis, Autorità di distretto idrografico, che la città non vuole decisioni assunte a tavolino da chi non conosce il territorio. «Vorremmo che fosse un Comitato senza colori partitici - auspica l'assessore all'urbanistica Sergio Rosa - che sostenga la nostra azione di amministratori in questa particolare fase del dibattito sull'urbanistica con l'Adis e la Regione».
Il primo appuntamento sarà ad Oristano lunedì 21 gennaio, nell'incontro con tutti i Comuni interessati dal Piano stralcio delle fasce fluviali. Ma proprio ieri alla Giunta comunale è giunta la notizia di una convocazione a Cagliari: «Avevamo chiesto al presidente Cappellacci - spiega il sindaco Piero Casula - l'apertura di un tavolo tecnico in cui si discutesse serenamente dei due sistemi di valutazione dei rischi, quello imposto dall'Adis e quello proposto dai tecnici incaricati dal Comune. Ebbene, il tavolo tecnico verrà aperto il 24 gennaio a Cagliari: credo si tratti di una buona notizia, che rinnova le nostre speranze di una soluzione positiva del problema». (a. n.)
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Salute (Pagina 33 - Edizione CA)
La Asl 8 nel territorio
Ecco la mappa dei presidi per l'assistenza
 
Il Dipartimento di salute mentale è una rete di presidi nel territorio della Asl 8 che sostiene i malati psichiatrici. Dispositivo imponente, ma il direttore, Augusto Contu, si limita a dire: «Facciamo di tutto per dare alle cure una dimensione positiva e raggiungere il massimo risultato». Alla base ci sono 6 Centri di salute mentale. Ad Assemini, Isili, Quartu e in città: Cagliari A, in via Romagna; la Clinica psichiatrica in via Liguria; il Centro ovest (viale Bonaria). I centri ricevono la domanda di assistenza del territorio, sono aperti 12 ore al giorno per interventi urgenti, programmati, visite psichiatriche, psicoterapia, riabilitazione, collaborazione coi comuni e proposte di inserimento in strutture residenziali. Per i pazienti acuti, fanno riferimento ai due Spdc (Servizi psichiatrici di diagnosi e cura) del Santissima Trinità. Ci sono poi Strutture residenziali cogestite con cooperative: a Decimomannu, Capoterra, Assemini, Quartu e Cagliari e centri accreditati per il ricovero.
Ma il fiore all'occhiello del Dipartimento sono 2 residenze, molto innovative, di “Abitare condiviso”. In pratica, due appartamenti messi a disposizione dal Comune di Cagliari. In uno vivono due ex pazienti e due studenti universitari; in un altro due studentesse e quattro donne. «Noi - spiega Contu - mettiamo a disposizione gli specialisti e la supervisione generale; garantiamo agli studenti l'alloggio gratuito mentre l'Ersu fornisce i pasti. Un tentativo di normalizzare la convivenza». Con lo stesso spirito è stato ristrutturato un appartamento antico a Selargius, in cui ci saranno una scuola di cucina e un laboratorio musicale. Un luogo aperto per rendere le persone più autonome». (l.s.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Ed_Cagliari
UNIVERSITÀ»INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO
Lauree in aumento e niente fuoricorso
Appello del rettore a favore di alta formazione e ricerca: nella crisi dilagante cresce l’export di tecnologia e cultura
di Alessandra Sallemi
 
CAGLIARI Il peso dell’università di Cagliari fra gli atenei italiani è in crescita, l’internazionalizzazione è un processo avviato e 33 corsi ormai si tengono interamente in lingua inglese, negli ultimi tre anni si sono laureati 13 mila studenti con un aumento annuo delle lauree del 10 per cento, 2.300 fuoricorso hanno concluso gli studi, 133 nuovi ricercatori sono stati stabilizzati e un’accorta gestione delle risorse ha permesso ieri al rettore Giovanni Melis di annunciare che al piano di investimenti da 72 milioni di euro partecipano Regione,fondi europei, ma anche lo stesso ateneo con risorse proprie. Ieri prima dell’inaugurazione dell’anno accademico il rettore ha tenuto una conferenza stampa per dire: l’università di Cagliari sta facendo ogni sforzoper raggiungere buoni e in alcuni casi ottimi livelli di formazione, se è vero che gli unici numeri in rialzo dell’azienda Italia sono l’esportazione di alta tecnologia e cultura, non è lungimirante sfinire la scuola e l’università con tagli a oltranza(come ha scritto anche il Sole 24 Ore). Melis ha ribadito ieri che «i paesi col minor numero di laureati hanno subìto le peggiori conseguenze della crisi, anche emigrare dal proprio paese oggi è difficile senza una laurea» e ha riconosciuto che la Regione è stata determinante nel sostenere l’università che si è ritrovata con 18 milioni di euro in meno dal fondo nazionale per gli atenei. D’altronde, in un territorio con scarsa forza economica non è sulle tasse agli studenti che si può pensare di fare cassa per potenziare didattica e ricerca: Melis ieri ha spiegato che in molti atenei le tasse superano il 20 per cento degli introiti, «ma una cosa è avere attorno un territorio dove gli esonerati dalle tasse per le condizioni economiche familiari sono nulli, altra è lavorare in un contesto sociale dove gli esonerati sono il 18 per cento degli iscritti. Vuol dire che se aumentiamo le tasse i ragazzi non si iscrivono all’università. Le regole valide per tutti alla fine deteminano competizioni impari. L’università è l’unica pubblica amministrazione che viene valutata sui risultati, ma le università non sono tutte uguali, noi siamo in un’isola e bisogna garantire un’articolazione delle competenze ampia ». Ma per tenere il passo con la tendenza mondiale alla specializzazione, è nata la federazione con l’università di Sassari e si potenzia l’impegno nel nuovo centro italo-arabo per guardare con nuovi strumenti ai paesi del sud «dove possiamo portare conoscenza». La riorganizzazione dei poli universitari procede: fatto il bando per l’ultimo blocco di edifici a Monserrato, verranno trasferite le facoltà scientifiche, nelle facoltà di Ingegneria e Architettura i laboratori lavoreranno finalmente assieme, mentre la clinica Macciotta, svuotata grazie all’allestimento del blocco Q a Monserrato, diventerà la biblioteca storica centralizzata del polo giuridico- economico, il concorso internazionale di idee è pronto. L’ex istituto di medicina del lavoro diventerà foresteria per i professori stranieri. Ieri Melis non l’ha mandato a dire: altre entità, quali l’Ersu e il Comune di Cagliari, possono e devono fare qualcosa per favorire la qualità della vita studentesca in città. «Cagliari è u n ateneo regionale, solo il 44 per cento risiede nell’area vasta, la pendolarità crea difficoltà, i servizi dell’Ersu sono inadeguati: il 40 per cento degli aventi diritto sta fuori dalle case per gli studenti, 2 mila persone ogni anno hanno titoli per la borsa di studio o per l’alloggio e finiscono invece nell’elenco degli idonei non beneficiari». Unaspina nel fianco dell’ateneo è l’azienda mista ospedaliero-universitaria, L’azienda mista per l’ateneo è un costo «ma non siamo presenti nella gestione». Da un anno si chiede la nomina del comitato di indirizzo. «Con giunta e consiglio regionali la collaborazione è intensa, nell’area sanitaria si trovano difficoltà».
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Ed_Cagliari
Agire sull’Imu per l’affitto di case ai fuorisede
 
CAGLIARI. Con il Comune i rapporti sono migliorati. Il rettore ha chiesto al Comune «più attenzione sul piano dell’ospitalità prima di tutto, ma anche su quello della socializzazione. Anticipo una richiesta che presenteremo. L’ultimo censimento ha individuato parecchi appartamenti vuoti, se nella gestione dell’Imu il Comune facesse una politica attiva per i proprietari che si convenzionano per la residenzialità studentesca, si creerebbero occasioni iper gli studenti. Molte famiglie dell’interno mandano i figli in Toscana o in Emilia perché c’è una ricettività studentesca bene organizzata e a costi ragionevoli. Non siamo riusciti ad avere sconti sui bus per gli studenti, il Comune e la Regione erano d’accordo ma il Ctm ha opposto problemi di bilancio. A proposito dei rapporti col Comune c’è un obbiettivo: ripristinare l’apertura dell’Orto botanico nei festivi, sospesa in agosto». Infine: i campi del Cus sono stati ristrutturati, Melis ha annunciato di voler lanciare le olimpiadi dello sport universitario, con competizioni tra le facoltà. (a.s.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Ed_Cagliari
Barca: «All’isola servono nuove idee»
Il ministro per la coesione presenta il bando per lo sviluppo del Sulcis: «Un modello da estendere a tutti i territori»
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI Il ministro per la Coesione, Fabrizio Barca, è tornato in Sardegna dopo la famigerata visita di novembre quando fu costretto a lasciare il Sulcis in elicottero. «I rappresentanti dello Stato vanno via», commenta Barca, «i sindaci restano e sono in prima fila e con la Regione abbiamo scelto di ripartire dai progetti, dalle idee per capire come e se portarli avanti in modo trasparente». La Sardegna ha bisogno di idee e di arbitri che, in economia sono fondamentali. E con la crisi imperante, ci si deve occupare di tutta la Sardegna non solo del Sulcis. Il ministro per la Coesione territoriale vuole far passare un “metodo” e, nell’incontro a Villa Devoto, ha spiegato in che cosa consiste: «Come all’Aquila, a Reggio Calabria e a Pompei, il Sulcis è uno dei banchi di prova dello Stato. Dobbiamo stabilire sùbito le azioni, capire quali sono le cose su cui puntare, dove dev’essere corretto il tiro. Sempre coinvolgendo tutti». Un modello valido non solo per il Sulcis ma per tutta l’isola. Il 28 gennaio, un lunedì, sarà in rete il bando internazionale per oreliminare del concorso di idee; poi a metà febbraio ci sarà quello definitivo. «Nel rapporto problematico con lo Stato, il confronto con il ministero della Coesione territoriale procede in modo positivo». Il progetto per il Sulcis - a giudizio del presidente della Regione - rappresenta una scommessa di lungo periodo. «Se in passato ingenti risorse fossero state investite con lo stesso metodo di oggi», ha osservato Cappellacci, «la situazione della Sardegna sarebbe più vicina a quelle delle regioni del Nord sotto questo aspetto come per quello della spendita delle risorse comunitarie». Il sistema economico sardo ha bisogno di essere rivisto: la grande industria è in fuga dall’isola e il manifatturiero è stato quasi cancellato dalla crisi generata dai mutui subprime nel 2007 in America. Un nuovo modello ha bisogno di nuovi soggetti ma il ministro vede il bicchiero mezzo pieno: «Se ci sono riusciti in un luogo come le piane della Rur», dice,«perché non ci dovrebbe riuscire il Sulcis»? «Il successo della nostra operazione dipenderà anche dal ruolo dell’Università, il luogo dove si deve ragionare sulla società che vogliamo, sulla società italiana che avrà sempre più una forte quota di immigrati e di anziani. L’Università sia protagonista, dal confronto chiamato a volte conflitto, da qui nasce l’innovazione». Per il ministro i punti di critica devono diventare la base del confronto quindi delle scelte. «Non ci serve qualcuno che voglia costruire alberghi», afferma Fabrizio Barca, «ma che ci spieghi se è il caso di costruire alberghi e a quale turismo puntare. La stessa spending review serve per decidere dove si può tagliare ma soprattutto dove si può riallocare». A giudizio del ministro della Coesione, però, tutto questo, richiese che ci sia un governo politico, non tecnico: «Il nostro», ha detto Barca, «non poteva, come direbbero gli economisti, scegliere la curva di preferenza, possibilità che sarà invece alla portata del prossimo governo». Da Barca, infine, è giunto un inaspettato apprezzamento sulla spesa dei fondi europei da parte della Regione. Una spesa che mette laSardegna - ha detto Barca- vicino alle regioni del Nord Italia.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Bando Bocconi, chance per giovani laureate
Un corso gratuito di direzione aziendale a Milano per costruire una carriera tutta al femminile
 
SASSARI Anche quest'anno il Soroptimist International promuove un corso gratuito per la leadership al femminile in collaborazione con la Scuola di Direzione Aziendale dell'Università commerciale Bocconi di Milano. Il club di Sassari ha la possibilità di finanziare la partecipazione al corso “Leadership al femminile: costruisci la tua carriera” per una candidata in possesso di laurea specialistica o magistrale che non abbia superato i 28 anni d'età. E' necessario scaricare il bando e la domanda di partecipazione dal sito www.soroptimist.it nella sezione “bandi”. I corsi si svolgeranno in tre giornate: l'11, 12 e 13 marzo oppure il 25, 26 e 27 marzo. La candidata selezionata può indicare una preferenza, non vincolante, per uno dei due periodi. Le domande di ammissione dovranno essere compilate secondo il modulo scaricabile dal sito soroptimist.it e dovranno pervenire entro il 18 gennaio nello studio della Presidente del Club di Sassari, Giuseppina Mara, in via Oriani 4, 07100 Sassari, telefono 079/9948584. Il corso si svolgerà nella sede della Scuola di Direzione Aziendale Bocconi a Milano in via F. Bocconi 8. Il percorso vuole offrire concreti strumenti per affrontare il mercato del lavoro con un atteggiamento propositivo. Le lezioni del corso saranno tenute da docenti della Sda Bocconi e si caratterizzeranno per una didattica attiva, volta a massimizzare il coinvolgimento delle partecipanti. Alle lezioni di inquadramento teorico e di sintesi, saranno affiancati l’analisi e la discussione di case histories e di incidents, il lavoro individuale e in piccoli gruppi, la proiezione di filmati, il role - modeling e le testimonianze.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Ed_Nuoro
Sardegna Tirocini: nuovo bando Parte la corsa agli stage a 400 euro
La Regione finanzia 5 milioni. Entro le 10 di stamane i fortunati che arriveranno per primi potranno frequentare per sei mesi un’azienda pubblica o privata sperando di essere assunti
di Chiaramaria Pinna
 
SASSARI «Dai dai ce la faccio, clicca dai clicca fammi aprire accidenti! Noooo. Sììììì ce l’ho fatta!!». E’ la sintesi di quella che sarà la selezione per partecipare ai tirocini della Regione aperta ieri dopo le 20 e che finisce oggi alle 10. E come in uno dei giochi più crudeli dei bambini «chi tardi arriva male alloggia». Peggio: resta fuori. Questo il bando per il quale in migliaia si sono collegati sul sito di Sardegna Tirocini per tutta la notte alla ricerca di un modello che calzasse alle proprie aspettative, dopo che i progetti sono stati messi in rete dalle imprese, per mettere in tasca cinquecento euro lordi, 400 netti, nessuna assicurazione, e neanche un contributo per trentadue ore di impegno alla settimana. Prendere o lasciare. Ma se a offrire l’opportunità è la Regione anche quella che sembra la più indecente delle proposte di lavoro diventa ambita, e se si ammanta del titolo di Tirocinio formativo ad accorrere sono in migliaia. E’ l’ultima tranche, 5 milioni di euro, del Por 2007-2013 del Fondo sociale europeo. Per quanto possa sembrare incredibile, non pochi di quanti hanno partecipato alla precedente esperienza conclusa pochi mesi fa, vorrebbero rimettersi in gioco. «Cosa impossibile – dicono all’Assessorato al lavoro – non può ripetersi, perchè il percorso formativo è concluso, a che serve ripeterlo?». Non regge la risposta più immediata: portare a casa i soldi per una bolletta e qualche chilo di pane. Contemporaneamente sono aumentate le aziende pubbliche e private che richiedono tirocinanti, ma di queste più di una non è mossa da filantropia, nè da senso civico del dovere ma piuttosto dall’idea di poter risparmiare sul personale non pagando stipendi nè assicurazione. C’è però un’azienda il cui iter potrebbe diventare un suggerimento utile anche per la Regione: l’Azienda ospedaliera mista di Sassari. Ieri la commissione presieduta dal direttore sanitario, il professor Francesco Tanda, ha presentato dieci progetti non casuali ma strettamente e finalizzi. «Abbiamo valutato qual’è il nostro potenziale formativo – spiega – e in base a questo elemento e alle necessità non a brevissimo termine dell’azienda abbiamo puntato su biologi, tecnici, tecnici di radioterapia, periti chimici, ausiliari. Riteniamo che sia giusto così». Che significa: i ragazzi avranno davvero un tutor «altrimenti – spiega Tanda – si rischia di fargli del male». Tra i fortunati ci sarà anche uno che si dedicherà a un microscopio elettronico di ultimissima generazione appena acquistato dall’Azienda. «In questo modo – aggiunge Francesco Tanda – formeremo una figura che risponderà, (ma anche gli altri), a un’esigenza oggettiva dell’azienda». Il cruccio del professore lontano anni luce da clientelismi e politica è che il tirocinio sia troppo breve: «Per formare i giovani – spiega – occorrerebbe almeno il doppio del tempo». Lui crede davvero nella formazione e con questo spirito con i colleghi ha individuato le nuove figure e aggiunge che «se dovesse esserci una deroga potremmo offrire altre occasioni». I giovani non mancheranno, anzi, sono già lì, collegati al sito, come gli uccellini nel nido, e aspettano uno, due, tre professor Tanda.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Ed_Nuoro
L’assessore Liori: «Anche così si argina la crisi dell’occupazione»
 
«Dopo le misure per il microcredito, l’autoimpresa, l’apprendistato, l’alta formazione, i tirocini completano un variegato panorama di politiche attive del lavoro, utile ad arginare la crisi occupazionale che si sta manifestando pesantemente nell’isola». È l’analisi dell’assessore al Lavoro Antonello Liori che aggiunge: «Sin dal primo avviso, con uno stanziamento di 9,6 milioni di euro sono state erogate 3.200 borse, i tirocini hanno avuto un discreto successo, con un’alta percentuale di proposte di lavoro, perciò ho deciso di dotarli di ulteriori 5 milioni di euro. L’eventuale uso distorto che qualcuno può farne non può diventare un argomento contro la validità dello strumento. Peraltro, l’Agenzia del lavoro, che gestisce i TFO, non è direttamente responsabile della vetrina delle offerte sul sito, ma, in seguito ad una segnalazione, si riserva di cancellare gli annunci impropri».
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Ed_Nuoro 
Punite le aziende in bluff
 
SASSARI Contemporaneamente alla selezione sono aumentate le aziende pubbliche e private che richiedono tirocinanti. L’altra novità è che questa volta, da parte dell’Assessorato e dell’Agenzia regionale per il lavoro ci sarà una maggiore attenzione, per cui i “progetti” di chi cerca personale esperto in pulizie e utilizzo di detergenti o commesse, o banconisti, tutti in odore di truffa, resterà fuori. «Basta una segnalazione – spiegano negli uffici del Lavoro – e l’impresa che non ha i requisiti verrà esclusa anche in futuro». E la prima segnalazione è già stata fatta. Questo il progetto: “Bar cerca ragazza di 25 anni, bella presenza”. Ma si tratterebbe solo di episodi, almeno così aveva dichiarato Stefano Tunis direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro, la scorsa estate, quando il nuovo bando era ancora in embrione. Convinto sostenitore del progetto come occasione di lavoro, a confortare la sua tesi ha elaborato i dati secondo i quali un tirocinante su quattro avrebbe ricevuto la proposta di un contratto (a termine o a tempo indeterminato?) dopo i sei mesi formativi. Le regole, per evitare truffe sono chiare: «Per avere un tirocinante l’azienda deve avere almeno un dipendente a tempo indeterminato, (per 2 almeno 6 ecc), non deve aver licenziato né avere un dipendente in cassa integrazione nelle stesse mansioni e la sede operativa nell’isola».«La Regione non ha un potere di verifica diretto sul rapporto tra azienda e lavoratore, ma in caso di eventuali segnalazioni di irregolarità viene investito del problema l’Ispettorato del lavoro». «Su chi usa in modo improprio i fondi del banco non è prevista alcuna sanzione in particolare, ma la Regione può decidere di inserire in una ‘black list’ le aziende che sgarrano. Per sempre e da ogni occasione offerta dalla Regione».

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie