Venerdì 11 gennaio 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 gennaio 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

 
L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 11 - Edizione CA)
L’economia dopo la rivoluzione
L’AVVENTURA DELLE IDEE NELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
di Gianfranco Sabattini*
 
L’ultimo libro di Tony Judt, Novecento , è un excursus dell’avventura delle idee del Ventesimo secolo; un excursus che, partendo dal sistema di credenze che si era formato all’inizio del secolo a fronte degli esiti indesiderati del processo di industrializzazione del secolo precedente e passando per la sua realizzazione dopo il secondo conflitto mondiale con la costruzione dell’economia mista, finisce con il crollo di fine secolo, sia delle idee d’inizio del periodo, che della loro realizzazione pratica.
Gran parte del Ventesimo secolo esprime la narrazione e la messa in atto di modi ottocenteschi di rispondere agli effetti negativi della Rivoluzione industriale. Rispetto a questa narrazione due sono i contesti sociali di riferimento: Inghilterra e Germania. In Inghilterra, il dibattito è stato caratterizzato dal coinvolgimento di due figure particolari: William Henry Beveridge e John Maynard Keynes. Il primo affrontava la questione sociale muovendo dalla società, sostenendo che lo Stato, per mezzo della legge e della regolamentazione imposta, doveva garantire l’offerta di determinati beni sociali per alleviare le sofferenze umane. Il secondo, invece, partiva dall’economia per dimostrare che la teoria neoclassica non aveva alcuna risposta per il problema della disoccupazione, causa prima dei disagi sociali. Beveridge pensava di poter alleviare il disagio sociale attraverso lo strumento della legge senza preoccuparsi delle condizioni politico-istituzionali necessarie; Keynes, invece, teorizzava le condizioni economiche necessarie per il perseguimento dell’obiettivo di Beveridge in termini ottimali, possibili solo in presenza del pluralismo politico garante di tutte le libertà, inclusa quella di mercato.
Molto diverso è stato il dibattito sulla questione sociale che si è svolto all’interno dell’altro grande Paese industrializzato dell’Europa, la Germania. Lì, la questione sociale ha preso la forma di questione operaia (la famosa Arbeiterfrage); la sua soluzione non è stato possibile “incanalarla” verso una prospettiva riformista, a causa dell’avvento, oltre che del bolscevismo in Russia, di regimi autoritari in Germania (nazismo) e in altri Paesi europei come l’Italia (fascismo). La prospettiva riformista indicata da Beveridge e da Keynes ha potuto affermarsi malgrado la persistenza al suo interno di un tarlo, espresso dall’“autismo intellettuale” di Friedrich August von Hayek, il quale, incapace di distinguere l’una dall’altra le diverse politiche dello Stato, ha continuato per tutto il corso della sua vita a rinvenire nello Stato sociale e nel riformismo la causa della strada verso il “servaggio” del totalitarismo, ignorando che la mancata accettazione sin dall’inizio del XIX secolo sia dello Stato sociale che del riformismo politico aveva prodotto i più brutali sistemi autoritari che egli aborriva.
Hayek, con la sua critica che porterà avanti sino agli anni Ottanta e Novanta del Novecento, si renderà responsabile dello smantellamento di tutto ciò che di positivo era stato realizzato con l’economia mista; Hayek, tornando in auge “vendicato dalla storia”, quando la sua giustificazione dell’economia di mercato apolitica era stata dimostrata erronea, porterà al revival dell’idea di un mercato dotato di capacità autoregolative che avrà solo l’effetto di fare arretrare le idee politiche ed economiche dei Paesi industrializzati di un secolo intero.
*Università di Cagliari
 
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda / Spettacoli e Società (Pagina 39 - Edizione CA)
Successo al Massimo
QUI E ORA, DUELLO METROPOLITANO CON TRAGEDIA
 
Spocchia, aggressività, angoscia, abbandono della coscienza di essere umano in relazione con se stesso prima che con l’altro. E un’imprevedibile tragedia in agguato sul bordo di un duello. Sono surreali cronache del quotidiano quelle narrate con un’ironia che conquista il pubblico nella pregevole pagina della nuova drammaturgia italiana a firma Mattia Torre. Tantissimi gli applaude per il debutto al Massimo di Cagliari, nel cartellone Cedac, di “Qui e ora”, pièce commissionata dal direttore artistico di Bam Teatro Marcella Crivellenti e coprodotto con Vasquez y Pepita per il ritorno sulla scena di Valerio Mastandrea in coppia con Valerio Aprea. Ottime le interpretazioni degli attori, capaci di inerpicarsi nel cinismo di un testo intelligente, guidati da una straordinaria regia dello stesso autore che incalza i ritmi di una vicenda di inimicizia metropolitana.
Tutto comincia con il rumore dello schianto. Sul suolo giacciono due uomini, dopo l’impatto tra i loro scooter. Nel paesaggio sospeso disegnato da Beatrice Scarpato e illuminato in maniera efficace da Luca Barbati i due protagonisti (che vestono i costumi di Alessandro Lai) iniziano un braccio di ferro che si ribalterà. In attesa di soccorsi che non arrivano, Aurelio e Claudio diventano specchio di un Paese per bestie, fatto di menzogne e di superiorità presunta, di consigli saggi un tot al chilo e razzismi striscianti. In questo palco la parola solidarietà non esiste, come spesso nella vita.
Gli artisti, assieme al regista, incontreranno oggi il pubblico nell’appuntamento organizzato dal Corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Ateneo cagliaritano in collaborazione con il Cedac (alle 17,30 nell’aula magna del corpo aggiunto della facoltà di Studi Umanistici, coordinano Antioco Floris, Enrico Pau e Francesco Abate). Chi li vorrà vedere in scena ha la possibilità di farlo sino a domenica. Scoprirà un gioco al massacro dove ci si fa male per davvero.
Manuela Vacca
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna / Cagliari e provincia (Pagina 20 - Edizione CA)
ADOZIONI, IN PROVINCIA UN UFFICIO-FAMIGLIE
 
CAGLIARI La Provincia aprirà un ufficio che fungerà da punto di riferimento per le aspiranti famiglie adottive: questo e altro è emerso al convegno tenuto nella facoltà di Psicologia a Sa Duchessa dove la docente Cristina Cabras ha presentato la Carta di Civitanova Marche per la tutela dei diritti dei bambini nel caso di adozioni internazionali. L’adozione è una procedura complessa sul piano burocratico e molto delicata su quello psicologico, tutto va gestito «nel superiore interesse del bambino», ha sottolineato il magistrato del Tribunale per i minori Anna Cau. La Carta contiene anche linee guida sulle buone prassi per l’attuazione dei provvedimenti giurisdizionali. L’adozione è una strada che sta dimostrando di essere una buona medicina per affrontare tutti i problemi che i bambini si portano appresso dalle situazioni d’origine, Paola Crestani presidente del Ciai Ong ha spiegato che recenti studi dimostrano come la ripresa dei bambini sia migliore nel caso di adozione in famiglia piuttosto che di soggiorni in istituti o case-famiglia. Le famiglie adottive «non vanno lasciate sole» e in questa necessità si colloca l’iniziativa di Angela Quaquero presidente della Provincia di avviare un ufficio che offra i vari tipi di supporto utile alle famiglie che decidono di adottare un bambino straniero. La presidente del Tribunale per i minori, Marinella Polo, ha illustrato la delicatezza delle situazioni che spesso si incontrano nelle famiglie d’origine e la dichiarazione di adottabilità richiede grande attenzione.
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna / Agenda (Pagina 22 - Edizione CA)
INCONTRO CON MASTRANDREA
 
Valerio Matrandera, protagonista sino a domenica dello spettacolo “Qui e ora”, in scena al Teatro Massimo di Cagliari, oggi alle 17.30, insieme a Valerio Aprea, incontra il pubblico nell’aula magna del corpo aggiunto della facoltà di Studi umanistici. Organizza la facoltà di Scienze della comunicazione in collaborazione col Cedac. “Qui e ora” andrà in scena oggi e domani alle 20.45 e domenica alle 19.
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna / Ogliastra (Pagina 29 - Edizione CA)
BAUNEI, RIPARTE “UNIVERSIBUS”
Al via il servizio di trasporto degli studenti universitari voluto dal Comune
di Nino Muggianu
 
BAUNEI È nuovamente in viaggio il servizio bus degli studenti universitari di Baunei. Universibus, così ha chiamato l’amministrazione comunale il servizio che ogni venerdì e domenica trasporta gli studenti universitari da e per Cagliari, è già attivo dai primi del mese di dicembre. «Un’iniziativa alla quale l’amministrazione crede e, seppure in tempi difficili, si è imposta di trovare le risorse per garantire il servizio. Altri comuni hanno provato ma non sono riusciti a tenerlo per più di un anno. Per quanto ci riguarda faremo di tutto per tenerlo » afferma il sindaco Salvatore Corrias. Un servizio le cui spese sono coperte dal comune per l’80 per cento. Gli studenti mettono un piccolo contributo, quasi simbolico. «Abbiamo cercato di coinvolgere altri comuni vicini ma non abbiamo avuto risposta. Rilanciamo l’appello ai colleghi sindaci: se vogliono, siamo pronti ad estendere il servizio », dice ancora Corrias. Per il sindaco l’iniziativa ha la valenza di un investimento economico e culturale perché consente agli studenti di rientrare nel loro paese.
«Le nostre comunità – aggiunge ancora il primo cittadino di Baunei – hanno bisogno della presenza e dell’apporto degli studenti universitari, quindi questa iniziativa è volta a garantire il loro continuo ritorno. Poi, si va incontro alle esigenze delle famiglie perché i trasporti hanno i loro costi». Attualmente sono trenta gli studenti che hanno aderito all’iniziativa del comune.(n.mugg.)

Questionario e social

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